Nuovo attacco azero, 4 morti. La dichiarazione di Tovmasyan

L’Assemblea Nazionale dell’Artsakh (Nagorno Karabakh), nella sua sessione ordinaria di oggi, tra le altre questioni all’ordine del giorno, sta discutendo la bozza della dichiarazione sulle violazioni del cessate il fuoco da parte dell’Azerbaigian.

Prima di ciò, tuttavia, il Presidente del parlamento, Artur Tovmasyan, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Il blocco dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian dal 12 dicembre 2022 ha preso una svolta tragica il 5 marzo e il 28 giugno. Il 28 giugno, dall’1:30, le unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco, di artiglieria e UAV, nel direzione delle posizioni armene di Martakert e Martuni [regioni]. A seguito di un’altra provocazione azerbaigiana, la parte armena ha quattro vittime. Gloria eterna agli armeni che hanno sacrificato le loro vite mentre difendevano i confini dell’Armenia e dell’Artsakh!

L’Azerbaigian non solo sta deliberatamente affamando la popolazione dell’Artsakh, ma l’ha portata sull’orlo dell’annientamento. L’Artsakh non è mai stato e non farà mai parte dell’Azerbaigian indipendente, e qualsiasi discussione al riguardo è inaccettabile per noi. È la nostra linea rossa che nessuno ha il diritto di violare.

I copresidenti dell’OSCE e i leader di questi Paesi devono comprendere che l’annessione del nostro paese all’Azerbaigian porterà alla de-armeianizzazione e alla distruzione dell’Artsakh. Non possiamo cambiare l’ordine del mondo; il piccolo Artsakh non rappresenta una minaccia , ma è a rischio il diritto del nostro popolo a vivere in modo sicuro e pieno ed è un peccato che tutto ciò avvenga con il tacito consenso della comunità internazionale.

Apprezzo molto la risoluzione dell’APCE intitolata “Garantire un accesso libero e sicuro attraverso il Corridoio Lachin”, le dichiarazioni del Congresso degli Stati Uniti sui diritti e la sicurezza del popolo del Nagorno-Karabakh, la dichiarazione del Circolo dell’amicizia Francia-Artsakh: “Dobbiamo passare dalle parole all’azione.

Credo che il mondo civilizzato abbia tutta la leva per applicare sanzioni corrispondenti contro il regime azero, poiché l’Azerbaigian non solo ignora, ma calpesta anche le decisioni delle Corti internazionali di giustizia della CEDU“.