“Ritirare la delegazione armena a Washington”. L’appello dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh

L’Assemblea nazionale dell’Artsakh (Nagorno Karabakh), a seguito dell’attacco azero di questa notte costato la vita a quattro soldati armeni, ha adottato una dichiarazione che invita la delegazione dell’Armenia attualmente a Washington DC a interrompere immediatamente i colloqui con l’Azerbaigian.

Le forze armate dell’Azerbaigian, violando ancora una volta gravemente il regime di cessate il fuoco in Nagorno Karabakh adottato il 9 novembre 2020, dall’1:30 del 27-28 giugno di quest’anno, hanno aperto il fuoco con vari tipi di armi in direzione del territorio della Repubblica dell’Artsakh, a seguito della quale sono stati uccisi quattro dei nostri compatrioti.

Nelle condizioni di blocco completo dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian, questa ennesima uccisione di cittadini dell’Artsakh per mezzo di artiglieria e UAV dimostra che la leadership politico-militare di quella repubblica, ignorando le chiamate e le decisioni internazionali autorevoli, si insinua con falsi programmi di pace e dialogo, e si adopera per azioni di genocidio con l’uso di strumenti militari, politici ed economici per raggiungere il suo obiettivo principale: la de-armenizzazione finale dell’Artsakh.

È degno di nota e significativo che questo nuovo episodio di violazioni regolari del regime di cessate il fuoco da parte dell’Azerbaigian, simile ai casi precedenti, sia stato registrato anche in un momento in cui sono in corso a Washington, con la mediazione del Segretario di Stato americano, colloqui dei ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian sul tema di un accordo di pace armeno-azero. Ciò, ovviamente, conferma e dimostra ancora una volta che in realtà anche i colloqui sul trattato di pace in corso non sono altro che un’imitazione della formazione di un’atmosfera di pace e stabilità durature nella regione, presumibilmente nel contesto degli sforzi internazionali.

Profondamente preoccupati per l’attuale pericolosa realtà, facciamo appello al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a nome del popolo dell’Artsakh, ai leader dei paesi copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE, affinché compiano passi pratici concreti oltre alle dichiarazioni di solidarietà, esortazioni e consigli, in particolare ad applicare sanzioni all’Azerbaigian, frenandone le ambizioni aggressive.

Siamo convinti che il metodo di lavoro dei doppi standard renda l’Azerbaijan ancora più entusiasmante, rendendolo dilagante e incontrollabile.

Fermare le azioni antiumane e genocide dell’Azerbaigian, con le misure più severe nell’ambito della missione di pace della Federazione Russa.

La delegazione dell’Armenia a Washington parla per interrompere immediatamente i colloqui avviati fino all’istituzione di un cessate il fuoco completo sulla linea di contatto con l’Artsakh e ai confini dell’Armenia, e fornendo garanzie documentali per preservarlo. Altrimenti, la continuazione del i colloqui significheranno incoraggiare il comportamento aggressivo della parte azera e consentirlo a livello internazionale.

Inchinandoci davanti alla memoria dei nostri quattro martiri che hanno sacrificato la loro vita per la patria, siamo pronti a continuare il loro sacro lavoro”.