Marzo 2024

(28) EURONEST – L’Assemblea parlamentare Euronest (forum interparlamentare al quale partecipano i membri del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali di Ucraina, Moldavia, Armenia, Azerbaigian e Georgia) ha invitato l’UE ad aumentare gli aiuti umanitari e finanziari per soddisfare i bisogni dei minori tra la popolazione sfollata con la forza dal Nagorno Karabakh.

(28) CSTO – Il segretario generale dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, Imanghali Tasmaghambetov, ha dichiarato che recentemente l’Armenia non ha partecipato ai lavori del segretariato, tuttavia l’organizzazione non ha ricevuto alcuna notifica ufficiale dall’Armenia riguardo alla sospensione dell’adesione all’organizzazione.

(28) SFOLLATI – Secondo gli ultimi dati, il numero delle persone sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh e impiegate in Armenia supera le 11mila800 unità. Lo ha detto il primo ministro Nikol Pashinyan durante l’odierna riunione governativa. Secondo il capo del governo, quasi tutti i bambini in età scolare sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh sono stati inseriti nelle scuole armene.

(28) STATI UNITI REPLICANO AD AZERBAIGIAN – Gli Stati Uniti d’America non sono d’accordo con le affermazioni della parte azera secondo cui l’incontro ad alto livello Armenia-UE-USA, che si terrà a Bruxelles il 5 aprile, potrebbe destabilizzare e aggravare la situazione nel Caucaso meridionale. Lo ha dichiarato Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato americano, durante un briefing con i giornalisti, in risposta alla domanda di un giornalista, che secondo la parte azera, il prossimo incontro Armenia-UE-USA non è inclusivo e potrebbe spingere l’Armenia a destabilizzare la situazione nella regione, mentre USA e UE, dopo questo incontro, condivideranno la responsabilità di un’ulteriore possibile escalation.”Ovviamente non sarei d’accordo con questi commenti. Al centro di questo incontro c’è un confronto economico che aiuterà l’Armenia a diversificare i suoi partenariati commerciali e ad affrontare le esigenze umanitarie. Non riesco a capire come questo possa portare ad un’escalation o preoccupare un paese nel mondo“, ha detto il portavoce.

(28) INTERVISTA DEL PRESIDENTE DELL’ARTSAKH – Il presidente dell’Artsakh Samvel Shahramanyan ha rilasciato un’intervista al quotidiano francese Le Figaro, dove ha fatto riferimento al documento di “scioglimento” dell’Artsakh, al ritorno dei cittadini dell’Artsakh in patria e ad altre questioni. QUI UN RIASSUNTO DELL’INTERVISTA

(27) RUSSIA E ZANGEZUR – In una conferenza stampa Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del Ministero degli Affari Esteri russo, ha dichiarato che la Russia non usa il termine “corridoio Zangezur”. “Si tratta del percorso che collega le regioni occidentali dell’Azerbaigian con Nakhichevan attraverso il territorio della provincia di Syunik in Armenia. Esiste un meccanismo ben consolidato per lo sviluppo di compromessi. Si tratta di un gruppo di lavoro tripartito composto da vice primi ministri di Russia, Azerbaigian e Armenia. Nell’ultimo incontro tenutosi il 2 giugno 2023, le parti erano vicine all’adozione di una decisione globale e reciprocamente vantaggiosa per sbloccare i trasporti e le rotte economiche nella regione. E noi [ovvero la Russia] invitiamo i nostri partner [armeni e azeri] a farlo mostrare volontà politica e riprendere l’interazione tra i formati tripartiti stabiliti, compreso il gruppo di lavoro tripartito“, ha affermato il rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo.

(26) DIRITTI UMANI IN AZERBAIGIAN – L’intensificarsi della repressione contro giornalisti e rappresentanti della società civile in Azerbaigian desta profonda preoccupazione. Lo ha affermato la commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, riferendosi agli arresti, detenzioni e procedimenti giudiziari volti a limitare la libertà di parola nel Paese.

(26) ARMENIA E RUSSIA – Il portavoce della presidenza russa, Dmitrij Peskov, ha dichiarato che l’Armenia è ancor più che un paese fraterno per la Russia nonostante i due Paesi stiano attraversando attualmente “un periodo piuttosto difficile per le relazioni“. Dmitry Peskov ha anche osservato che “l‘attività economica degli armeni cittadini della Federazione Russa costituisce ancora una percentuale molto elevata del bilancio totale dell’Armenia“, diversi miliardi di dollari all’anno. “Speriamo che ci sia la volontà politica di continuare lo sviluppo delle nostre relazioni a Yerevan e che riusciremo a superare con successo questo periodo difficile“, ha detto Peskov.

(25) KLAAR SU MINACCE AZERE – Toivo Klaar, rappresentante dell’Unione europea per la crisi del Caucaso meridionale e della Georgia, ritiene inaccettabili le minacce contro l’Armenia espresse dai media azerbaigiani. “Per quanto riguarda la demarcazione dei confini, sono necessari negoziati reali e tutte le controversie territoriali dovrebbero essere risolte pacificamente e nel quadro di un processo concordato”, ha scritto su X.

(22) SFOLLATI – Sully Davtyan, vice capo del Servizio Migrazione e Cittadinanza del Ministero degli Affari Interni dell’Armenia, ha annunciato che gli sfollati forzati dal Nagorno-Karabakh continueranno a beneficiare dei programmi di assistenza sociale del governo dopo aver ricevuto la cittadinanza della Repubblica Armena.

(22) UNIONE INTERPARLAMENTARE – A Ginevra, in Svizzera, si è svolto un incontro tra il presidente dell’Assemblea nazionale dell’Armenia, Alen Simonyan, e la presidente del Milli Majlis (parlamento) dell’Azerbaigian, Sahiba Gafarova. La delegazione armena, guidata da Simonyan, partecipa alla 148a Assemblea dell’Unione interparlamentare, in programma a Ginevra, dal 22 al 25 marzo.

(21) PASHINYAN A BRUXELLES – l primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron a margine del primo vertice sull’energia nucleare a Bruxelles, la capitale del Belgio. In precedenza il primo ministro armeno ha incontrato anche il primo ministro belga Alexander De Croo, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il primo ministro svedese Ulf Kristersson, il primo ministro finlandese Petteri Orpo e il vice premier cinese Zhang Guoqing.

(21) DICHIARAZIONE ATAL – Il primo ministro francese Gabriel Atal ha chiesto all’Azerbaigian di ritirare le sue truppe dai territori occupati dell’Armenia. Lo ha affermato nel suo discorso alla cena annuale del Consiglio di coordinamento delle organizzazioni armene francesi, rilevando che lo stesso presidente dell’Azerbaigian ha ammesso che le forze azere stanno avanzando in diversi punti del territorio armeno.”Il nostro compito oggi è aiutare l’Armenia a proteggere la sua indipendenza, democrazia, sovranità e integrità territoriale“, ha affermato Atal. Il primo ministro francese ha anche aggiunto che la Russia vuole punire l’Armenia per il suo perseguimento della pace, il rispetto della sua sovranità, principi che Mosca non rispetta in Ucraina. Atal ha menzionato l’adesione dell’Armenia al Tribunale penale internazionale, sottolineando che l’Armenia ha scelto la democrazia e la strada per diventare uno stato legale. Il primo ministro francese ha sottolineato che Mosca non ha condannato l’uso della forza da parte dell’Azerbaigian nel Nagorno Karabakh, dove vivevano gli armeni fino alla fine dell’anno scorso, aggiungendo che le cosiddette forze di pace russe hanno permesso che lì si verificasse una crisi umanitaria.

(21) PREANNUNCIATO VERTICE A BRUXELLES – Il 5 aprile si svolgerà a Bruxelles un incontro tra il primo ministro armeno Nikol Pashinyan, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il segretario di Stato americano Antony Blinken, durante il quale verranno discusse le modalità della cooperazione trilaterale per contribuire allo sviluppo dell’Armenia. Lo ha affermato Armen Grigoryan, segretario del Consiglio di sicurezza armeno, in un’intervista.

(20) MISSIONE UE IN ARMENIA – Il parlamento armeno ha ratificato un accordo che garantisce l’immunità agli osservatori dell’UE in Armenia nonché l’espansione di questa missione nel Paese. Il portavoce del Cremlino, Peskov, ha detto che le azioni della parte armena nel contesto dello spiegamento e dell’attività di questa missione di monitoraggio dell’UE sono state “una decisione unilaterale di Yerevan” e ritiene dubbia l’efficacia della missione di monitoraggio dell’Unione europea sul confine armeno-azerbaigiano stante anche la indisponibilità di Baku a collaborare a tale progetto. Ancora più pesante il commento della portavoce russa degli Esteri, Zakharova, secondo la quale la missione di monitoraggio dell’UE in Armenia sta spiando Russia, Iran, Azerbaigian.

(19) PRIGIONIERI DI GUERRA ARMENI – Al Parlamento europeo si è tenuta una conferenza dedicata ai prigionieri di guerra armeni in Azerbaigian. Alla conferenza, che si è tenuta per discutere la situazione tre anni dopo l’adozione della risoluzione del Parlamento europeo sui prigionieri di guerra armeni in Azerbaigian, hanno partecipato anche i deputati armeni e l’ambasciatore dell’Armenia in Belgio, Tigran Balayan.

(19) DICHIARAZIONI PASHINYAN – In una confernza stampa congiunta con il Segretario della NATO, il premier armeno ha dichiarato che l’Armenia è interessata a continuare e sviluppare il dialogo politico esistente e ad espandere il partenariato con l’Alleanza, così come con i singoli Stati membri. E si augura che il nuovo formato di cooperazione Armenia-NATO, il programma di partenariato personalizzato, sia approvato presto. Alla luce degli sviluppi avvenuti nella nostra regione, è estremamente importante che l’Armenia rafforzi la propria resistenza e sviluppi le relative capacità di difesa. Pashinyan inoltre ha affermato che attribuisce grande importanza alla partecipazione dell’Armenia alle operazioni di mantenimento della pace e la consideriamo un importante contributo alla garanzia della pace e della sicurezza internazionale. L’unità armena di mantenimento della pace continua a contribuire alla missione NATO in Kosovo e nel luglio 2023, quando la situazione in Kosovo era alquanto instabile, l’Armenia ha aumentato il personale della sua unità di mantenimento della pace con altri 17 soldati.

(19) DICHIARAZIONI STOLTENBERG – In una conferenza stampa congiunta con il primo ministro armeno Nikol Pashinyan a Yerevan, il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che la  stabilità del Caucaso meridionale è molto importante per la regione euro-atlantica e che la NATO sostiene la sovranità e l’integrità territoriale dell’Armenia e le sue aspirazioni pacifiche. Secondo Stoltenberg, Armenia e Azerbaigian hanno attualmente la possibilità di raggiungere la pace. A questo proposito ha chiesto la conclusione di un accordo che apra la strada alla soluzione e all’instaurazione di una pace a lungo termine tra i due popoli. Un terzo del suo intervento è stato dedicato alla guerra in Ucraina: Il Segretario ha apprezzato la vicinanza dell’Armenia all’Ucraina e ha ammonito che in caso di vittoria russa ci sarebbe il pericolo reale che “l’aggressione” non si fermerà qui e ispirerà altre entità autoritarie.

(19) NATO – Il primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, ha ricevuto il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg giunto a Yerevan per la sua terza tappa del viaggio nel Caucaso meridionale. Durante la conversazione privata, gli interlocutori hanno discusso questioni relative alla cooperazione Armenia-NATO. Si è discusso dei processi regionali e delle discussioni relative al trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian.

(19) UNIONE EUROPEA – Durante la sessione del Consiglio dei Ministri degli Affari Esteri dei 27 Stati membri dell’Unione europea si è discusso, tra l’altro, del sostegno dell’Unione europea all’Armenia e della questione della regolamentazione delle relazioni armeno-azerbaigiane. Al termine della sessione, Peter Stano, portavoce principale per gli affari esteri dell’UE,  ha dichiarato che i ministri degli Esteri hanno riaffermato il loro sostegno all’Armenia, ricordando tutti gli elementi annunciati dai risultati  della sessione tenutosi  a novembre, nonché il sostegno alla nuova agenda delle relazioni RA-UE, nonchè l’ulteriore regolamentazione delle relazioni armeno-azerbaigiane.

(19) ELEZIONI IN RUSSIA – Il Primo Ministro della Repubblica d’Armenia Nikol Pashinyan ha inviato un messaggio di congratulazioni a Vladimir Putin in occasione della sua rielezione a Presidente della Federazione Russa.

(18) VISITA A VOSKEPAR – Oggi Nikol Pashinyan ha visitato i villaggi di confine della provincia di Tavush, che recentemente hanno catturato l’attenzione del pubblico in Armenia a causa delle rivendicazioni territoriali dell’Azerbaigian e delle discussioni di Pashinyan su un potenziale “scambio di enclavi”. Secondo fonti locali, l’accoglienza di Pashinyan da parte degli abitanti del villaggio è stata tutt’altro che accogliente e molti non si sono alzati nemmeno dai loro posti quando il premier è entrato nella sala. Gli abitanti del villaggio hanno espresso preoccupazione per il rischio di pulizia etnica nelle loro comunità, tracciando parallelismi con gli eventi di Artsakh. Tuttavia, Pashinyan ha evitato di affrontare direttamente queste preoccupazioni. Dopo continue domande su questo tema, gli abitanti del villaggio hanno espresso la loro determinazione ad organizzarsi e prepararsi a difendere i loro villaggi.
Gli abitanti hanno esortato Pashinyan a garantire che la sponda meridionale del fiume Aghstev rimanga sotto il controllo armeno, ma Pashinyan ha ammesso di non avere familiarità con la geografia dell’area quando ha risposto a questa richiesta. Gli abitanti dei villaggi di Voskepar e Baghanis sono pronti a bloccare le strade. L’ex capo di stato maggiore del 2° corpo d’armata e vice comandante del corpo, il colonnello Mihran Maksudyan, è pronto a organizzare e adottare misure di autodifesa.
Durante la conferenza stampa del 12 marzo, il primo ministro armeno aveva osservato che la delimitazione del confine con l’Azerbaigian potrebbe iniziare dalla provincia armena di Tavush. “Non ho escluso prima e non escludo che il processo di delimitazione possa iniziare dalla provincia di Tavush. E quando prendiamo decisioni su questo processo, dobbiamo procedere da un’analisi globale delle realtà e della situazione e con la logica della gestione le attuali sfide alla sicurezza in Armenia e i requisiti per garantire la stabilità della situazione”.

(18) DATI SFOLLATI – Il governo armeno ha presentato nuovi dati sui cittadini sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh in Armenia. Risulta che 7.825 cittadini registrati nel Nagorno Karabakh e poi sfollati hanno lasciato l’Armenia e non sono, al momento, tornati. Complessivamente, dal settembre 2023 al 4 marzo 2024, 13.619 cittadini registrati nel Karabakh hanno lasciato l’Armenia ma solo 5.794 sono tornati. In Armenia sono registrati 101.848 sfollati dal Nagorno Karabakh, tra cui 30.000 bambini. Di questi sfollati, 72.626 vivono nelle regioni, il resto vive nella capitale Yerevan. Secondo i dati del governo, 8.277 famiglie dell’Artsakh possiedono appartamenti in Armenia.

(16) PROTEZIONE PATRIMONIO ARMENO – Un gruppo di membri del Parlamento europeo ha invitato i leader dell’UE a garantire che l’UE adotti misure attive per proteggere il patrimonio culturale e religioso armeno nel Nagorno-Karabakh. Una lunga lettera è stata indirizzata al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e alla presidente del Parlamento europeo. Parlamento Europeo Robert Mezzola. Nel testo si legge tra l’altro:
Noi sottoscritti membri del Parlamento europeo siamo preoccupati che il millenario patrimonio culturale e religioso armeno nel Nagorno Karabakh sia minacciato immediatamente di distruzione, profanazione e usurpazione, in grave violazione del diritto internazionale e delle norme giuridicamente vincolanti decisione della Corte internazionale di giustizia dell’ONU. Questi oggetti costituiscono una parte importante del nostro patrimonio europeo ed è nostro dovere garantirne la conservazione. Dopo la guerra del 2020, gli oggetti simbolici del patrimonio culturale e religioso armeno, tra cui chiese, monumenti, khachkar, cimiteri, statue, sono stati distrutti nei territori passati sotto il controllo dell’Azerbaigian, e le iscrizioni armene sono state cancellate dalle mura della città armena, dalle chiese e dalle lapidi“.
I deputati hanno invitato i leader dell’UE a sostenere l’installazione di telecamere sui siti del patrimonio armeno.

(16) RICHIESTE TURCHE – I funzionari turchi hanno rinnovato la loro richiesta all’Armenia di aprire un corridoio extraterritoriale che colleghi l’Azerbaigian alla sua exclave di Nakhijevan. Parlando dopo un incontro trilaterale con i suoi omologhi georgiano e azerbaigiano a Baku venerdì, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha affermato che Ankara si aspetta “un sostegno generale per l’apertura del percorso Zangezur”. Secondo lui questo è essenziale per “ripristinare la pace nel Caucaso meridionale”. Il ministro turco dei trasporti e delle infrastrutture, Abdulkadir Uraloglu, ha dichiarato in un’intervista resa pubblica all’inizio della giornata che il corridoio andrebbe a beneficio non solo della Turchia e dell’Azerbaigian, ma anche dell’intero “mondo turco”.

(16) RUSSIA E ARMENIA – In un’intervista a RIA Novosti la rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova Mosca mette in guardia Yerevan sulle conseguenze della politica anti-russa dell’Occidente. “La parte russa vuole che l’Armenia preservi la sua sovranità e sviluppi la politica tenendo conto degli interessi nazionali“, ha aggiunto Zakharova secondo la quale la storia è la risposta ai dubbi della parte armena sulla sincerità delle intenzioni della Russia.”I nostri ragazzi hanno difeso l’Armenia. La leadership russa e Vladimir Putin hanno compiuto personalmente molti sforzi per fermare lo spargimento di sangue nella regione“, aggiungendo che la Russia ha anche fornito assistenza finanziaria ed economica senza chiedere nulla in cambio.
Mosca sta discutendo con l’Armenia “il coinvolgimento di Yerevan da parte dei paesi occidentali nel suo percorso anti-russo per mettere in guardia sui rischi, alcuni argomenti sono stati accettati dalla parte armena“, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo. “Purtroppo assistiamo a questa tendenza da molto tempo e ne stiamo parlando. Stiamo parlando, anche in modo molto confidenziale, con i nostri colleghi e partner armeni, con un solo scopo: mettere in guardia”.

(15) ARMENIA E UNIONE EUROPEA – Peter Stano, rappresentante del servizio di politica estera dell’Unione Europea, ha dichiarato che l’Armenia, come ogni Paese europeo, ha il diritto di chiedere l’adesione all’Unione Europea. “I Paesi hanno il diritto di lottare per un futuro migliore per i loro cittadini. Sono liberi di decidere come garantire tale futuro. Per quanto riguarda l’adesione all’UE, ogni Paese europeo, il suo popolo e il suo governo, devono decidere se vogliono fare domanda per l’adesione all’UE” ha detto Stano in risposta alla domanda se le porte dell’Unione europea sono aperte per l’Armenia. Ha ricordato che quando questo o quel Paese presenta una richiesta di adesione all’Unione europea, questa viene esaminata dagli Stati membri dell’organizzazione, dopodiché questi ultimi prendono la decisione corrispondente sulla base dei “trattati dell’UE e delle norme stabilite”.  

(15) VANDALISMI AZERI – Gli azeri hanno distrutto il memoriale dedicato ai militari armeni morti nella guerra d’indipendenza dell’Artsakh, situato nel villaggio di Tzar in Artsakh. Lo avverte il “Centro di ricerca scientifica sul patrimonio storico e culturale” del Ministero della KGMS. “Le foto pubblicate su Internet mostrano che il famoso khachkar del 13° secolo nel villaggio zarista di Artsakh non è più al suo posto. Le nostre osservazioni e ricerche riguardanti le condizioni fisiche del khachkar sono rimaste infruttuose. Tenendo conto della politica dell’Azerbaigian nei confronti del patrimonio storico e culturale armeno, si può presumere che questo esempio unico di lavoro khachkar armeno sia stato distrutto” si legge in una nota.

(14) CASE PER GLI SFOLLATI – Sette famiglie sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh riceveranno 16 milioni di dram ciascuna (poco meno di 40.000 euro) per costruire appartamenti nei villaggi di confine. Lo ha annunciato il primo ministro Nikol Pashinyan durante la sessione governativa del 14 marzo.”Sono molto felice che 7 famiglie abbiano già un appezzamento di terreno nelle comunità di confine, inizieranno presto la costruzione“, ha detto Pashinyan.

(14) REAZIONE AZERA AL PARLAMENTO EUROPEO – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha risposto alla risoluzione “Sui legami più stretti tra l’Unione europea e l’Armenia e la necessità di un accordo di pace tra Azerbaigian e Armenia” adottata ieri dal Parlamento europeo. Il portavoce del ministero degli Esteri Aykhan Hajizade lo ha descritto come “infondato e parziale, un altro vivido esempio di doppi standard nei confronti dell’Azerbaigian“. Egli ha sottolineato che la risoluzione ha dato un impulso all’Armenia, riferisce 1lurer.Hajizadeh ha invitato il Parlamento europeo ad affrontare “questioni più serie“, vale a dire “la discriminazione razziale, l’islamofobia, la xenofobia, l’estremismo e il trattamento inumano dei migranti“.

(14) UNIONE EUROPEA – Il primo ministro Nikol Pashinyan ha accolto con favore la risoluzione adottata dal Parlamento europeo sulla necessità di legami più stretti tra l’Unione europea e l’Armenia e di un trattato di pace tra Azerbaigian e Armenia. Durante la sessione governativa, il Primo Ministro ha ricordato che questa risoluzione, che ha ricevuto il sostegno di tutte le fazioni del Parlamento europeo, è stata adottata con 504 voti favorevoli, 4 contrari e 32 astensioni.Lui ha osservato che la risoluzione, basata sulla Dichiarazione di Alma-Ata del 1991, esprime un sostegno incrollabile alla sovranità, all’integrità territoriale e all’indipendenza della Repubblica d’Armenia, e sostiene anche gli sforzi di pace tra Armenia e Azerbaigian. “Accogliendo favorevolmente questa risoluzione del Parlamento europeo, credo che dovrebbe diventare oggetto di discussione pubblica in Armenia. Questa è un’altra occasione per discutere la visione del futuro della Repubblica d’Armenia e spero che le forze politiche della Repubblica d’Armenia, le organizzazioni non governative, i diversi strati della società, i cittadini esprimano il loro atteggiamento nei confronti di questo messaggio del Parlamento europeo Parlamento, perché tali messaggi necessitano di una risposta molto più ampia di quella del governo o della maggioranza parlamentare“, ha sottolineato Pashinyan.

(14) UNIVERSITA’ IN ARTSAKH – L’Università statale di Artsakh è diventata un altro obiettivo del genocidio culturale dell’Azerbaigian. Il difensore civico della cultura Hayik Hovik Avanesov mette in guardia su questo.”Il regime statale dell’Azerbaigian continua a distruggere la traccia armena nell’Artsakh occupato. Con questa politica, l’Azerbaigian è diventato un tipico simbolo di vandalismo, superando tutte le tribù barbare esistite nel corso della storia dell’umanità.Recentemente, l’Università statale dell’Artsakh è diventata un altro obiettivo del genocidio culturale dell’Azerbaigian. Nel messaggio diffuso dai media azeri si afferma chiaramente che l’aspetto dell’edificio universitario cambierà. È ovvio che l’Azerbaigian, fedele alla sua grafia, eliminerà la traccia armena con il pretesto di lavori di costruzione. Particolarmente a rischio è il complesso commemorativo dell’Università, che perpetua la memoria degli studenti morti per la Patria. L’Università statale dell’Artsakh è stata fondata nel 1969 nella città di Stepanakert, al centro della regione autonoma del Nagorno Karabakh. Durante la guerra scatenata dall’Azerbaigian contro l’Artsakh nel 1992. (…) Riteniamo necessario ricordare che anche l’Università statale dell’Artsakh è stata presa di mira dai gruppi terroristici azeri negli anni ’90. Il 22 agosto, le truppe di occupazione azerbaigiane sganciarono una bomba aerea da 500 kg sull’università, il successivo attacco avvenne nel 1993. Tutto ciò dimostra ancora una volta che il patrimonio culturale dell’Artsakh è minacciato di distruzione e usurpazione. Secondo l’articolo 4 della Convenzione dell’Aia del 1954 per la protezione dei beni culturali nei conflitti armati, è vietato qualsiasi atto di vandalismo, furto, rapina, appropriazione indebita, ostilità o ritorsione contro il patrimonio culturale. Il primo Protocollo dell’Aia del 1954 proibisce la distruzione dei valori culturali e spirituali nei territori occupati“, ha scritto Avanesov.

(13) PARLAMENTO EUROPEO – Nella sessione del Parlamento europeo è stata votata una risoluzione che suggerisce legami più stretti tra l’Armenia e l’Unione europea e sottolinea la necessità di un accordo di pace tra Armenia e Azerbaigian. La risoluzione presentata al Parlamento europeo propone di considerare la possibilità di candidatura dell’Armenia all’adesione all’UE. Qui è consultabile il testo in lingua italiana

(13) CSTO E RUSSIA – Dmitry Peskov, segretario stampa del presidente russo, ha osservato che Mosca è a conoscenza della dichiarazione del primo ministro russo Nikol Pashinyan secondo cui l’Armenia potrebbe lasciare l’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva. “Certo, abbiamo sentito queste dichiarazioni. Naturalmente c’è molto lavoro da fare. Abbiamo bisogno di contatti con i nostri partner armeni sia nel quadro della CSTO che a livello bilaterale. Chiariremo e parleremo in linea con le dichiarazioni del signor Primo Ministro [il primo ministro armeno Nikol Pashinyan]” ha detto Peskov. Ieri, in una conferenza stampa, il premier armeno aveva dichiarato che “se la CSTO risponderà alla domanda su cosa intende come territorio sovrano dell’Armenia e tale risposta corrisponderà alle idee della parte armena, significherà che le questioni tra l’Armenia e la CSTO sono state affrontate, risolte e riassunte con le conseguenze che ne deriveranno, altrimenti l’Armenia uscirà dalla CSTO Non posso dire quando“.

(13) USA-ARMENIA – Il ministro degli Affari esteri della Repubblica armena, Ararat Mirzoyan, ha ricevuto Luis Bono, consigliere senior per i negoziati caucasici del Dipartimento di Stato americano. Gli interlocutori hanno discusso questioni relative alla situazione della sicurezza nel Caucaso meridionale e si è fatto riferimento al processo di normalizzazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian, comprese le discussioni sul trattato di pace. Il ministro Mirzoyan ha presentato all’interlocutore gli ultimi sviluppi, sottolineando le posizioni dell’Armenia, su questioni chiave.
In seguito, Bono ha incontrato il Segretario del Consiglio di sicurezza della Repubblica di Armenia, Armen Grigoryan.

(12) CSTO – Il Segretario generale dell’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva Imanghali Tasmaghambetov durante un’intervista all’agenzia TASS ha affermato che l’Armenia rimane un alleato della CSTO. “Non nascondo che alcuni eventi e stati d’animo riguardanti le élite armene siano preoccupanti, ma ci aspettiamo la sobrietà politica della leadership politica armena e una valutazione equilibrata delle prospettive di attuazione dei diversi scenari in relazione all’organizzazione. Vorrei sottolineare che l’Armenia rimane nostro alleato, tutti gli obblighi esistenti rimangono in vigore“, ha detto il Segretario.
Va sottolineato come in precedenza, in un’intervista rilasciata a France 24 TV, il Primo ministro armeno Pashinyan ha dichiarato che l’Armenia ha praticamente congelato la sua partecipazione ai lavori dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, perché l’organizzazione non ha adempiuto ai suoi obblighi di sicurezza nei confronti dell’Armenia, in particolare durante l’aggressione di Azerbaigian nel 2021 e nel 2022.

(12) GUARDIE RUSSE – Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo, riferisce che l’Armenia ha informato la Russia della fine del lavoro delle guardie di frontiera russe all’aeroporto “Zvartnots”. “In effetti è arrivata una lettera dipartimentale a questo proposito e ora si stanno prendendo contatti tra i dipartimenti. Non posso dire di più adesso”, ha detto Peskov.

(12) CONFERENZA PASHINYAN – In una preannunciata conferenza stampa il premiere armeno ha tra l’altro dichiarato che considera lo sfollamento forzato degli armeni del Nagorno Karabakh e la conseguente necessità di provvedere ai fabbisogni di oltre centomila persone come la più grande sfida del 2023. Anche per il 2024 proseguirà il programma sociale di sostegno economico alle famiglie mentre sono in corso gli studi per la costruzione di alloggi destinati agli sfollati. Secondo Pashinyan, la logica del governo in questa materia è che se il programma abitativo fosse fatto solo per gli sfollati forzati dal Nagorno-Karabakh, si potrebbe creare tensione all’interno del pubblico.”Si può creare tensione all’interno dell’opinione pubblica, perché ci sono molte persone che hanno lo stesso problema, essendo cittadini della Repubblica d’Armenia. E vogliamo creare un programma che sarà disponibile anche per i cittadini di RA“, ha affermato.
Quanto alle denunce reciproche davanti ai triobunali internaizonali, Pashinyan ha dichiarato che la questione è stata affrontata nel corso dei negoziati: “Durante i negoziati, tale questione è stata discussa e viene discussa. La nostra posizione è la seguente. è una questione che potrà essere discussa alla fine, quando i termini del trattato di pace saranno sostanzialmente concordati e sarà evidente che entrambe le parti saranno pronte a firmarlo. Ed è logico, poiché entrambe le parti firmano un contratto, perché continuano le guerre legali l’una contro l’altra?“. Pashinyan non esclude che Armenia e Azerbaigian rinunceranno alle denunce interstatali nella fase della firma del trattato di pace.
Inoltre, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan assicura che il governo sta lavorando quotidianamente per garantire il ritorno dei prigionieri armeni e di altre persone detenute in Azerbaigian: “Si lavora quotidianamente per il ritorno dei prigionieri, degli ostaggi e di altre persone detenute in Azerbaigian. Capisco che la descrizione di quel lavoro quotidiano sia addirittura priva di significato finché non si ottiene un risultato“, ha detto Pashinyan, sottolineando che non è necessario discutere di quel lavoro finché non si arriva al risultato finale.

(11) INTERVISTE AI PRIGIONIERI – I media statali azeri stanno preparando un film documentario, in cui presenteranno interviste con l’ex leadership militare e politica dell’Artsakh. Gli azeri hanno intervistato il generale Levon Mnatsakanyan, ex comandante dell’Esercito di difesa dell’Artsakh, e Araik Harutyunyan, l’ex presidente dell’Artsakh, detenuti illegalmente nella prigione di Baku assieme ad altre autorità dell’Artsakh. Durante il fine settimana, i media azeri hanno pubblicato il filmato di un’intervista con Arayik Harutyunyan, eoggi il filmato di un’intervista con Levon Mnatsakanyan è stato pubblicato sui social network. Non si sa in quali condizioni gli azeri abbiano costretto a parlare gli ex leader dell’Artsakh. Il film sarà proiettato il 28 marzo alle ore 21. Siranush Sahakyan, presidente del Centro per il diritto internazionale e comparato, esclude la libera espressione nelle interviste rilasciate dagli ex dirigenti politico-militari dell’Artsakh detenuti illegalmente a Baku, che subiscono minacce reali e immediate per la loro vita e, comprensibilmente, sono costretti a partecipare alle interviste esrpimendo opinioni non condivise.

(9) USA E TURCHIA – Il segretario di Stato americano Anthony Blinken e il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan sono impegnati a lavorare per l’avanzamento di un accordo di pace tra Armenia e Azerbaigian, secondo la dichiarazione rilasciata dopo l’incontro del meccanismo strategico USA-Turchia a Washington.

(9) EDMON MARUKYAN – Edmon Marukyan, ex ambasciatore dell’Armenia con incarichi speciali, esponendo le ragioni delle sue dimissioni, ha dichiarato che si è dimesso perchè contrario a modifiche alla Costituzione. “Dobbiamo mantenere, proteggere, rafforzare questa repubblica [armena, NdR]. Se ritengo che la revisione dei fondamenti dello Stato, le loro discussioni, causino un problema, non posso farlo, e questo è stato l’ultimo disaccordo che ho avuto con i nostri stimati colleghi. Quando l’Azerbaigian ha presentato i 5 principi del trattato di pace con l’Armenia, non c’era alcuna richiesta di cambiare la Costituzione, rivedere la legislazione interna, non so cosa fare con la Dichiarazione di Indipendenza. Ammettere che dobbiamo adottare una nuova Costituzione, che secondo l’Azerbaigian ostacola la conclusione del trattato di pace, significa che stiamo seppellendo completamente il processo di conclusione del trattato di pace“, ha detto Marukyan. Marukyan osserva che le richieste dell’Azerbaigian sono infinite e che l’Armenia, riducendo le sue richieste, non riduce le richieste dell’Azerbaigian, e il proseguimento di questa visione non porterà altri risultati che non abbia già portato.

(9) CONFERENZA SU PRIGIONIERI – Il 19 marzo al Parlamento europeo si terrà la conferenza “Prigionieri di guerra armeni in Azerbaigian”. 

(9) TRANSITI IN ARMENIA – Il Ministro degli Affari Esteri della RA, Ararat Mirzoyan, in un’intervista al canale televisivo “TRT World”, affrontando la questione della posizione dell’Armenia riguardo alle strade internazionali, ha dichiarato che nessuno può entrare e uscire dalla Repubblica Armena senza un’adeguata registrazione. “L’idea alla base è che le merci e le persone provenienti dall’Azerbaigian possono attraversare, attraversare il confine della RA ed entrare nel territorio di Nakhichevan, e lo stesso dovrebbe valere per i cittadini della RA. Ci sono quattro condizioni importanti che consentiranno il corretto svolgimento del processo. Le infrastrutture che sono sotto blocco da diversi decenni dovrebbero essere sbloccate sotto la sovranità dei paesi attraverso i quali transitano, dovrebbero funzionare sotto la giurisdizione nazionale delle parti, nonché secondo i principi di uguaglianza e reciprocità” ha detto Mirzoyan.
Nella medesima intervista il ministro ha ribadito che in Armenia si discute attivamente di nuove opportunità, inclusa l’idea di aderire all’Unione Europea.

(8) ACCORDO TURCO-AZERO – Il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian e la compagnia turca “Baykar” (che costruisce i droni TB2 e Akinci) hanno firmato un accordo di cooperazione su ricerca, sviluppo e produzione congiunti.

(7) GUARDIE FRONTIERA – L’Armenia ha informato la Russia che non ha più bisogno del sostegno e della partecipazione della parte russa per il servizio di guardia di frontiera svolto presso l’aeroporto internazionale “Zvartnots”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Ararat Mirzoyan nel corso della conferenza stampa, riferendosi alla questione del ritiro delle guardie di frontiera russe dall’aeroporto internazionale “Zvartnots”.”Vorrei sottolineare che fin dall’inizio la partecipazione delle guardie di frontiera russe in diversi punti, compreso all’aeroporto di Zvartnots, era intesa come sostegno al nuovo Stato armeno indipendente e doveva svolgere questa funzione fino a quando l’Armenia non avrà bisogno esso e quando l’Armenia avrà le proprie opportunità istituzionali, tale funzione sarà pienamente implementata dall’Armenia attraverso i suoi rispettivi organi.E ora pensiamo che la Repubblica d’Armenia sia istituzionalmente in grado di svolgere da sola il servizio di guardia di frontiera all’aeroporto “Zvartnots”, e di questo abbiamo informato la parte russa“, ha osservato Mirzoyan. Il ministro degli Esteri ritiene che per la parte russa basterà la comunicazione inviata alla Federazione Russa e in questo modo la questione verrà risolta.

(7) COMMISSIONE CONFINI – Al confine tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian si è tenuta la settima riunione della Commissione per la delimitazione dei confini di Stato e la sicurezza dei confini tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian sotto la presidenza del Vice Primo Ministro della Repubblica dell’Armenia Mher Grigoryan e del Vice Primo Ministro della Repubblica dell’Azerbaigian Shahin Mustafayev. Le parti hanno scambiato opinioni sulle questioni di delimitazione e hanno iniziato a concordare il progetto di regolamento sulle attività congiunte della Commissione e il progetto di istruzioni pertinenti sulla procedura per l’esecuzione dei lavori di delimitazione. Le parti hanno concordato di completare quanto prima l’approvazione della proposta di Regolamento sulle attività congiunte delle Commissioni. Hanno inoltre concordato di fissare di comune accordo la data e il luogo della prossima riunione delle commissioni.

(7) SOLIDARIETA’ DA CIPRO – Cipro finanzierà la costruzione di 10 serre per sostenere i rifugiati del Nagorno Karabakh. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Cipro, Constantinos Kombos, durante una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri della Repubblica Armena, Ararat Mirzoyan. Si tratta di un progetto congiunto con la Fondazione “My Step” e l’Università agraria dell’Armenia. Nella medesima conferenza, è stato annunciato che Cipro nel 2024 aprirà una missione diplomatica a Yerevan.

(7) VANDALISMO AZERO – L’Azerbaigian distrugge non solo i cimiteri dell’Artsakh, ma anche ogni traccia di quei cimiteri come informa il “Servizio statale per la protezione dell’ambiente storico” della Repubblica dell’Artsakh facendo riferimento alle immagini che arrivano da Ivanian (Khojallu).

(7) STEPANAKERT – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha nominato Elchin Yusubov rappresentante speciale a Stepanakert, Martakert e Ivanian. Da maggio 2020 ricopre la carica di vice capo del servizio statale per gli affari immobiliari del Ministero dell’Economia dell’Azerbaigian. Con un altro decreto, Emin Huseinov è stato nominato rappresentante speciale del presidente nelle regioni di Martuni, Aghdam e Fizuli.

(6) DETENUTI POLITICI – Ai leader dell’Artsakh detenuti in Azerbaigian è stata data l’opportunità di comunicare con le loro famiglie. Alla fine di febbraio i dipendenti del Comitato internazionale della Croce Rossa hanno fatto visita ai detenuti politici dell’Artsakh illegalmente imprigionati a Baku. Lo ha affermato Zara Amatuni, responsabile dei programmi di comunicazione della delegazione del CICR in Armenia. Ha osservato che la visita si è svolta secondo le procedure standard della Croce Rossa, agli arrestati è stata data l’opportunità di comunicare con le loro famiglie. Ricordiamo che dal 5 gennaio 2024 Baku conferma ufficialmente la cattura di 23 armeni, 17 dei quali sono comparsi nel Nagorno Karabakh dopo l’aggressione di settembre dell’Azerbaigian.

(6) PROBLEMA ALLOGGI PER GLI SFOLLATI – 32 organizzazioni dell’Artsakh, che formano l'”Iniziativa per garantire i bisogni del popolo dell’Artsakh”, hanno inviato una lettera aperta al governo della Repubblica di Armenia in merito al discusso programma finalizzato a soddisfare le esigenze abitative dei residenti dell’Artsakh. Il testo dell’appello è consultabile (in lingua italiana) QUI

(5) SITUAZIONE STABILE AL CONFINE – La situazione operativa al confine armeno-azerbaigiano è relativamente stabile. Lo ha detto il Capo di stato maggiore delle forze armate dell’Armenia, Edward Asryan, in una conversazione con i giornalisti nel pantheon militare “Erablur”, riferendosi all’osservazione che l’Azerbaigian ha accumulato truppe in direzione della regione di Syunik. “Al momento non ci sono accumuli, le forze armate dell’Armenia seguono con tutti i mezzi i movimenti delle forze armate dell’Azerbaigian, non ci sono accumuli di questo tipo. “Si stima che la situazione operativa sia relativamente stabile“, ha detto Asryan.
Il Capo di stato maggiore ha altresì affermato, riguardo alle voci su una possibile uscita dell’Armenia dalla CSTO, che “non abbiamo ancora lasciato la CSTO e ciò a cui porterà l’uscita dalla CSTO è un segreto”. Ha anche aggiunto che “sulla carta l’esercito dispone di strutture comuni con la CSTO”.

(4) RILASCIATO SOLDATO AZERO – Le autorità armene hanno deciso di riconsegnare “come gesto di buona volontà” all’Azerbaigian il soldato Ruslan Eldanis-Oghlu Penakhov che nei giorni scorsi era entrato nel territorio dell’Armenia all’altezza del villaggio di Tegh. Nel corso dell’istruttoria penale è emerso che il soldato azero non ha superato il confine con volontà di aggredire o portare un pericolo ma solo perché stava fuggendo dalla sua postazione a causa di un alterco avuto con i suoi commilitoni. Questo gesto di buona volontà potrebbe essere un esempio da seguire in tutte quelle situazioni analoghe che coinvolgono le parti. Ancora una volta l’Armenia compie un atto encomiabile anche se gli azeri continuano a detenere decine di prigionieri armeni nelle loro carceri.

(4) ASSEMBLEA NAZIONALE – Sgomento hanno suscitato le immagini diffuse da social azeri che mostrano la sede dell’Assemblea nazionale a Stepanakert abbattuta. Stessa sorte ha subito il piccolo edificio che si trovava accanto e che era la sede dell’Unione dei Veterani. Le immagini degli edifici ridotti in macerie sono state diffuse anche dalle tv azerbaigiane. L’edificio demolito dell’Assemblea nazionale del Nagorno-Karabakh in Azerbaigian è stato dichiarato “illegale” e, secondo i media azeri, è stata presa la decisione di demolire tutti gli edifici costruiti durante gli anni dell’indipendenza (“occupazione” nella versione azera). “Il piano generale della città di Khankendi (gli azerbaigiani la chiamano Stepanakert armena) è stato approvato negli anni sovietici sotto la guida del grande leader Heydar Aliyev”, Baku spiega le sue azioni, negando completamente i veri obiettivi di cancellare tutte le tracce armene nella regione. Dopo la dichiarazione del popolo del Nagorno Karabakh, gli edifici costruiti in Azerbaigian sono stati definiti “non conformi al piano urbanistico”. L’inaugurazione dell’edificio “Parlamento dell’Artsakh” ha avuto luogo il 2 settembre 2007, nel 16° anniversario della dichiarazione di indipendenza. “Alla cerimonia aveva partecipato anche Tigran Torosyan, allora presidente del parlamento armeno.

(4) NUOVI NATI – Il mese scorso, 35 bambini sono nati a Yerevan nelle famiglie degli sfollati forzati dell’Artsakh. Lo ha riferito Davit Karapetyan, capo ad interim del dipartimento sanitario dell’Armenia, durante la riunione procedurale del comune di Yerevan. “Tra gli sfollati forzati dall’Artsakh, 24 nati a febbraio sono maschi e 11 femmine“, ha osservato Karapetyan che ha inoltre sottolineato che 14 operatori sanitari sfollati con la forza dall’Artsakh erano impiegati nelle strutture mediche di Yerevan a febbraio.

(4) CATTEDRALE STEPANAKERT – La cattedrale della Santa Madre di Dio di Stepanakert è stata presa di mira dai vandali azeri. La cerimonia di consacrazione della Cattedrale Madre di San Giovanni fu celebrata dal Catholicos di tutti gli Armeni, SE Karegin II, il 7 aprile 2019. In una foto diffusa dai social azeri si vede un uomo che siede accanto all’altare sbeffeggiando la sacralità del rito e della chiesa. In precedenza, dal campanile era stata rimossa la croce.

(3) CAMPI MINATI – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha rilasciato una dichiarazione in cui accusa l’Armenia di rifiutarsi di fornire mappe accurate dei campi minati. Ieri un pastore che pascolava il bestiame nei pressi della ex linea di contatto ad Aghdam (dove le mine erano state piuazzate da una parte e dall’altra) è rimasto gravemente ferito. Da novembre 2020, secondo fonti azere, sarebbero morti 346 azeri a causa delle mine. “L’Armenia si rifiuta di fornire mappe accurate con vari pretesti”, afferma il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian. Ricordiamo che il 26 gennaio 2024 l’Armenia ha trasferito 8 moduli di campi minati all’Azerbaigian. Primadella guerra del 2020 era proprio il governo azero a ostacolare gli interventi di pulizia dei campi minati della prima guerra del Karabakh.

(1) SALTA VISITA DI ZELENSKYJ IN ARMENIA – Nei giorni scorsi erano circolate voci su una possibile visita del presidente ucraino in Armenia. Un viaggio, è intuibile, di forte impatto politico e non solo nel Caucaso. Oggi, invece, giungono segnali di un annullamento della visita motivato dal fatto che l’Ucraina si aspettava un invito anche dall’Azerbaigian, invito che non sarebbe arrivato a causa di pressioni da parte russa. Secondo “Infotek24”, Zelenskyj sarebbe dovuto andare in Azerbaigian e riportare in Armenia alcuni prigionieri armeni detenuti a Baku ma Aliyev si sarebbe opposto.

(1) NUOVO AMBASCIATORE ARMENO – Il presidente della RA Vahagn Khachaturyan ha firmato un decreto secondo il quale Boris Sahakyan è stato nominato Ambasciatore della Repubblica di Armenia presso la Santa Sede. Pochi giorni fa Boris Sahakyan  è stato destituito  dalla carica di Segretario generale del Ministero degli Esteri.

(1) AIUTI E CITTADINANZA – La cittadinanza RA sarà una delle condizioni per usufruire del programma di sostegno residenziale per gli sfollati forzati dal Nagorno-Karabakh. Con il programma statale per garantire l’accesso all’alloggio alle persone sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh, verrà fornito sostegno attraverso la costruzione di una casa residenziale, l’acquisto di una casa residenziale o di un appartamento, così come quelle persone che non avranno queste opportunità per ragioni oggettive, poi verrà data loro l’opportunità di vivere in alloggi sociali. Lo ha detto il vice ministro del Lavoro e degli affari sociali della Repubblica di Armenia Davit Khachatryan nella conferenza stampa tenutasi il 1 marzo presso il “Centro umanitario”.  “Le persone che hanno la cittadinanza armena possono utilizzare il sostegno per la fornitura di alloggi. Pertanto, per guadagnare tempo, i nostri connazionali dovrebbero iniziare a richiedere la cittadinanza, dopodiché, quando inizierà l’assistenza abitativa, avranno il diritto di viverci per 10 anni dopo l’acquisto dell’appartamento, e poi diventeranno proprietari a pieno titolo. di quella proprietà”, ha spiegato Khachatryan, aggiungendo che entro 10 anni, ad eccezione dei minorenni, le persone in età lavorativa devono restituire l’importo di sostegno, dopodiché, secondo le condizioni del programma, acquisiranno pienamente il diritto a questo Questa condizione non si applica ai minori e saranno previsti alcuni vantaggi per i pensionati e altri gruppi vulnerabili.”