Nota del ministero Esteri dell’Artsakh

“Il 18 settembre 2023, circa 28 tonnellate di carichi umanitari, contenenti farina di frumento, forniture mediche e prodotti per l’igiene, sono stati portati in Artsakh da veicoli del Comitato Internazionale della Croce Rossa attraverso il corridoio di Lachin e la strada Akna (Aghdam) – Stepanakert.

Questa missione umanitaria è il risultato di lunghe discussioni con la partecipazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa, del Comando delle truppe russe di mantenimento della pace nell’Artsakh e di mediatori internazionali, tenendo conto della situazione umanitaria estremamente difficile creata dal blocco totale da parte dell’Azerbaigian.

Allo stesso tempo, va sottolineato che l’Artsakh resta ancora sotto assedio, privato delle forniture di gas ed elettricità proveniente dall’Armenia e della possibilità di garantire la vita normale del popolo della repubblica.

È importante notare che il peggioramento del disastro umanitario non può essere fermato senza una fornitura affidabile e regolare di cibo e beni di prima necessità.

Questa consegna di carichi umanitari, che rappresenta meno del 7% delle 400 tonnellate di merci importate giornalmente nell’Artsakh prima del blocco, né in volume né nella varietà delle merci importate, può sostituire il regolare fatturato di merci commerciali, che è necessario garantire la normale attività di vita e lo sviluppo naturale dell’Artsakh.

Sottolineiamo ancora una volta che gli attori internazionali coinvolti nel processo di risoluzione del conflitto tra l’Azerbaigian e il Karabakh devono garantire la piena riapertura del Corridoio di Lachin per la circolazione sicura e senza ostacoli di persone, veicoli e merci in entrambe le direzioni, in conformità con le Dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020 e decisioni della Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite.

Solo allora si potrà parlare della fine del blocco e dell’ulteriore ripristino delle condizioni necessarie per la piena realizzazione dei diritti individuali e collettivi del popolo dell’Artsakh, compreso il diritto alla libera circolazione, alla salute, educazione e sviluppo”.