Maggio 2023

(31) INCONTRI PRESIDENTE – Il presidente Arayik Harutyunyan ha visitato la Corte suprema dell’Artsakh e ha incontrato giudici e funzionari del sistema giudiziario con i quali ha parlato dell’attuale situazione militare e politica e delle aspettative che ripone nelle forze dell’ordine e nei sistemi giudiziari dell’Artsakh nelle condizioni attuali. L’incontro con i rappresentanti del sistema giudiziario dell’Artsakh è stato il successivo di una serie di incontri iniziati il 23 maggio, che mirano a informare diversi gruppi del pubblico dell’Artsakh sulle sfide esistenti e a discutere di ciò che le autorità e la società dell’Artsakh dovrebbero fare.

(31) ATTIVITA’ AGRICOLA – Quest’anno la semina primaverile in Artsakh è stata effettuata in condizioni ovviamente difficili. Ciò nonostante sono stati sostanzialmente raggiunti i volumi principali previsti. Lo ha affermato il ministro dell’Agricoltura della Repubblica dell’Artsakh, Georgi Hayriyan. “Le priorità sono state determinate dalla realtà del blocco, durante il quale è diventato chiaro l’elenco dei prodotti agricoli più richiesti: patate, carote, barbabietole, cavoli, pomodori, cetrioli, melanzane, peperoni, cipolle e una serie di altre colture. La loro coltivazione è stata incoraggiata dall’apposito programma di sostegno, pari a 500-200mila. dram per ettaro”, ha detto il ministro. Secondo il capo del dipartimento, le difficoltà nell’attuazione dei lavori agricoli sono legate al blocco, in particolare alle forniture parziali o ritardate di sementi, fertilizzanti, fitofarmaci, materiali da costruzione per la realizzazione di serre, nonché foraggi , carburante. Questa difficoltà di approvvigionamento ha avuto un impatto negativo su tutti i rami del settore agricolo.

(30) VIOLAZIONI AZERE – L’Azerbaigian intensifica intenzionalmente la tensione lungo la linea di contatto con l’Artsakh. Oggi, le forze armate azere hanno violato il regime di cessate il fuoco nelle direzioni settentrionale e orientale della linea di contatto, utilizzando armi leggere e mortai. Secondo le prime informazioni, intorno alle 11:40 (ora locale) la parte azera ha sparato 7 colpi da un mortaio da 60 mm verso una delle posizioni difensive. Non ci sono state perdite dalla parte dell’Artsakh. La violazione del cessate il fuoco è stata denunciata al comando delle forze di pace russe. Alle 13:00, la situazione lungo la linea di contatto rimane relativamente stabile.

(30) MICHEL PER DIALOGO BAKU-STEPANAKERT – Su Twitter il presidente del Cosiglio europeo, Charles Michel, scrive che è in attesa di continuare le discussioni sulla normalizzazione armeno-azera, con il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e il primo ministro armeno Nikol Pashinyan, nella capitale moldava Chisinau il prossimo1 giugno. “Essenziale per riconfermare il rispetto reciproco della sovranità e dell’integrità territoriale e per avanzare nella delimitazione dei confini, anche per ridurre i rischi nelle aree di confine“, ha aggiunto Charles Michel. Secondo il presidente del Consiglio europeo, il dialogo tra Baku e gli armeni che vivono nell’ex Nagorno-Karabakh Autonomous Oblast (NKAO) sui loro diritti e sicurezza è ora cruciale. “È importante astenersi da posizioni massimaliste e puntare al dialogo. Dopo oltre 30 anni di conflitto, le ferite richiedono tempo per rimarginarsi. Servono decisioni coraggiose”, ha aggiunto Michel riferendosi evidentemente alle ultime dichiarazioni di Aliyev.

(29) RAPIMENTO SOLDATI – L’Armenia ha presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) chiedendo misure provvisorie nel caso dei due militari armeni rapiti dalle forze azere il 26 maggio. “Il 28 maggio l’Armenia ha presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo chiedendo misure provvisorie per il fatto del rapimento dei due militari che stavano fornendo cibo a una postazione militare. Il tribunale sta aspettando la risposta dell’Azerbaigian. In questo momento è confermato che i [militari] sono a Baku e ci aspettiamo di ricevere una risposta nei prossimi giorni“, ha dichiarato l’Ufficio del Rappresentante dell’Armenia per gli Affari Legali Internazionali. I due militari delle Forze Armate dell’Armenia sono stati rapiti da una squadra militare azera che si era infiltrata nel territorio dell’Armenia. I militari armeni rapiti stanno affrontando accuse inventate a Baku.

(28) NUOVE MINACCE DA ALIYEV – Il presidente dell’Azerbaigian, Aliyev, parlando da Lachin (Berdzor) ancora una volta ha rivolto minacce agli armeni e ha lanciato un ultimatum alle autorità dell’Artsakh.
Nel precisare che la “delimitazione dei confini [tra Armenia e Azerbaigian, NdR] deve avvenire alle nostre condizioni”, ha intimato che “deve essere aperta la strada dal Nakhchivan” e tutti i soldati armeni devono ritirarsi dal Karabakh. “Dichiaro queste condizioni qui, nella città di Lachin, in modo che tutti possano vedere: oggi siamo qui e saremo qui per sempre. Fate anche sapere loro [gli armeni, NdR] che i villaggi dell’Armenia sono visibili da qui. Vediamo anche questi villaggi, cioè, che non se ne dimentichino anche loro” ha tuonato il dittatore azero. Dopo aver minacciato l’Armenia, ha anche lanciato un ultimatum all’Artsakh intimando che “il ‘parlamento’ deve essere sciolto, l’elemento che si autodefinisce ‘presidente’, tutti i ‘ministri’, ‘deputati’ e altri devono lasciare l’incarico: solo in questo caso si possono fare delle concessioni per loro”. Solo in questo caso si può parlare di qualsiasi tipo di amnistia.” Aliyev ha altresi dichiarato che l’unico modo rimasto per gli armeni del Karabakh è “obbedire alle leggi dell’Azerbaigian, diventare leali, normali cittadini dell’Azerbaigian, buttare via i loro ‘falsi attributi’ statali nella spazzatura e sciogliere il parlamento”.

(27) POPOLAZIONE IN CRESCITA – Nel primo trimestre, nella Repubblica di Artsakh è stata registrata una crescita naturale della popolazione. Lo ha detto il presidente del Servizio statistico nazionale dell’Artsakh, Manush Minasyan, riassumendo gli indicatori della situazione socio-economica nella Repubblica di gennaio-marzo dell’anno in corso. “Il numero delle nascite ha superato il numero dei decessi. Nel gennaio-marzo 2023 il tasso di vitalità della popolazione era del 166,3%. Il 50,7% dei nati sono ragazzi. Nessun caso di morte materna è stato registrato”, ha detto Minasyan.

(27) CONFERMATO SEQUESTRO SOLDATI ARMENI – I due militari armeni scomparsi ieri sera lungo il confine del Syunik, Harutyun Hovakimyan e Karen Ghazaryan, sono stati effettivamente catturati e portati in Azerbaigian. L’ufficio del procuratore azero ha dichiarato che sono stati arrestati come sospetti con l’accusa di terrorismo, infiltrazione illegale e trasporto illegale di armi. Ieri sera, alle 19:00 ora locale, è stato ritrovato sulla strada di interposizione un veicolo di rifornimento di retroguardia gestito da due militari delle Forze Armate della Repubblica di Armenia che trasportava cibo e acqua destinati alle basi di combattimento.

(26) LEGGE MARZIALE – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato decreti su ulteriori restrizioni applicate ai sensi della legge marziale. Il decreto presidenziale proibisce ogni tipo di raduno, ad eccezione dello scopo di realizzare il diritto all’autodeterminazione del popolo dell’Artsakh, così come i raduni organizzati nei giorni festivi e commemorativi della Repubblica dell’Artsakh, che possono essere organizzati solo con il permesso del governo della Repubblica dell’Artsakh. Un altro decreto del Presidente limita la libertà di espressione delle opinioni, vieta la ricerca, la ricezione e la diffusione di informazioni sulla capacità di difesa, la sicurezza, l’integrità territoriale, la sovranità, l’ordine costituzionale o pubblico, il normale sviluppo dell’economia della Repubblica dell’Artsakh attraverso qualsiasi mezzo di informazione.

(26) SPARITI DUE SOLDATI ARMENI – Due militari della repubblica di Armenia sono scomparsi mentre stavno portanto vettovagliamenti alle postazioni difensive lungo il confine del Syunik. Media azeri hanno riferito che è stata sventata un’azione di sabotaggio. Probabilmente i due soldati sono stati rapiti dagli azeri che intendono scambiarli con i due soldati penetrati in Armenia (anche fino a venti chilometri) il mese scorso; uno di questi due azeri ha anche commesso un omicidio.

(26) CROCE ROSSA INTERNAZIONALE – Sono ripresi a cura del Comitato Internazionale della Croce Rossa i trasporti di pazienti gravemente malati dall’Artsakh ai centri specializzati dell’Armenia. Oggi 15 persone sono state trasferite mentre 12 hanno fatto rientro in Artsakh.- Al momento ci sono sei bambini in terapia intensiva neonatale e altrettanti adulti in analogo trattamento all’ospedale repubblicano di Stepanakert.

(26) FESTA DELL’ “ULTIMA CAMPANELLA”– I diplomati delle scuole superiori di tutta la Repubblica dell’Artsakh festeggiato oggi la loro ultima campanella.

(26) ACCORDO DI PACE – Per Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, l’Armenia e l’Azerbaigian potrebbero firmare un trattato di pace nel prossimo futuro. Peskov ha sottolineato che ciò che conta è la soluzione finale di tutti i problemi, e non il tempo. ”I rappresentanti di Armenia, Russia e Azerbaigian si riuniranno la prossima settimana a Mosca per discutere le questioni esistenti. Non c’è l’obiettivo di finalizzare tutto perché ciò che conta è il risultato finale, nessuno ha fretta“, ha detto Peskov alla Tass. Nessuno può prevedere un tempo esatto per la firma del trattato di pace, ha osservato. “Anche se, come è stato notato nella riunione di ieri, le circostanze sono ora cambiate in molti modi, e sostanzialmente queste mutate circostanze consentono di raggiungere la firma del trattato di pace nel prossimo futuro“, ha aggiunto.

(26) CRISI ECONOMICA PER IL BLOCCO – Il prodotto interno lordo (PIL) della Repubblica dell’Artsakh nel gennaio-marzo 2023, rispetto all’anno precedente, era del 67,9%. Il calo dell’economia in termini reali è stato del 32,1% (37 miliardi e 180 milioni di dram contro i 52 miliardi e 900 milioni di dram nello stesso periodo dello scorso anno). Rispetto all’anno precedente, è stato registrato un calo dell’economia di circa un terzo. In particolare – 15,6% nell’industria, -7,4% nell’edilizia, -5,4% nel commercio e nei servizi, -1,2% nell’agricoltura e -3,5% nelle tasse sui prodotti

(25) CONCLUSO VERTICE MOSCA – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan, il presidente russo Vladimir Putin e il presidente azero Ilham Aliyev si sono incontrati al Cremlino. Hanno discusso questioni relative allo sblocco dei trasporti regionali e delle infrastrutture economiche. E’ stato raggiunto un accordo per riprendere i lavori tra una settimana durante un incontro che ha coinvolto i vice primi ministri dei tre Paesi.

(25) VERTICE DI MOSCA (segue) – Il trilaterale (Aliyev, Pashinyan e Putin) è iniziato intorno alle 21ora italiana (le 22 a Mosca) ed è stato preceduto da due incontri bilaterali con il padrone di casa e da una tavola rotonda organizzata nell’ambito dei lavori del Consiglio economico euroasiatico. Nel corso di questa tavola rotonda c’è stato un battibecco tra il premier armeno e il presidente azero. “L’Azerbaigian, purtroppo, ha bloccato questo corridoio“, ha detto Pashinyan riferendosi al blocco di Lachin che isola da oltre cinque mesi l’Artsakh (Nagorno Karabakh). Il presidente dell’Azberbaigian Ilham Aliyev ha risposto: “L’Azerbaigian non ha bloccato alcun corridoio … Non è necessario utilizzare questa piattaforma per accuse infondate“. I due leader hanno continuato a discutere per diversi minuti prima che Putin chiudesse la conversazione, sottolineando che l’argomento era delicato. In seguito avrebbe dovuto ospitare colloqui a tre con Aliyev e Pashinyan. “Ora avremo l’opportunità, come concordato, di parlare di tutto con calma in modo professionale in un formato trilaterale, e spero di raggiungere alcuni accordi che metteranno la situazione non solo tra Armenia e Azerbaigian, ma anche nella regione , sulla via di uno sviluppo costruttivo“, ha detto Putin. “Posso assicurarvi che tutti qui sono interessati a questo, assolutamente tutti.”

(25) VERTICE DI MOSCA (segue) – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha annunciato che l’Armenia e l’Azerbaigian hanno raggiunto un accordo per riconoscere reciprocamente l’integrità territoriale dell’altro, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa TASS. Allo stesso modo, il presidente azero Ilham Aliyev ha affermato che l’Azerbaigian non ha rivendicazioni territoriali contro l’Armenia. Queste affermazioni sono state fatte durante una sessione allargata del EEU (alla quale l’Azerbaigian non fa parte ma alla quale è stato invitato come ospite).

(25) VERTICE DI MOSCA – Secondo il quotidiano russo “Kommersant”, i leader di Armenia, Azerbaigian e Russia puntano ad adottare almeno due documenti dopo il vertice di Mosca. Il coordinamento di questi documenti è stato predisposto nell’intera giornata di ieri 24 maggio. Un documentopreparato dai vice primi ministri, sarebbe concentrato sullo sblocco delle comunicazioni di trasporto, mentre le agenzie di politica estera dei tre Paesi hanno perfezionato la quinta dichiarazione congiunta di Aliyev, Pashinyan e Putin nella quale molto probabilmente, ci sarà un riconoscimento reciproco dell’integrità territoriale tra Yerevan e Baku sulla base delle mappe sovietiche del 1975. Il Ministero degli Affari Esteri armeno non ha ancora commentato queste informazioni. Il vertice trilaterale (Aliyev, Pashinyan, Putin) è in calendario per oggi e sarà preceduto da incontri bilaterali del presidente russo con il presidente azero e il premier armeno.

(25) OCCUPAZIONE DI SHUSHI – Kanan Guliyev, consigliere capo della Rappresentanza speciale del presidente dell’Azerbaigian a ShushI, ha confermato che entro la fine dell’anno è previsto il trasferimento di 1500 azeri nella città armena occupata. Al riguardo, dalla scorsa estate sono in costruzione alcuni edifici residenziali per complessivi 450 alloggi.

(25) L’ARIZONA PER L’ARTSAKH – L’assemblea legislativa dell’Arizona ( Stato degli USA con oltre sette milioni di abitanti) ha rilasciato un documento di piena solidarietà all’Artsakh appoggiando il suo diritto all’autodeterminazione. Il proclama cita l’Artsakh come “la patria indigena del popolo armeno, ed è stato un centro della vita culturale, politica e religiosa armena per diversi millenni“. Prosegue documentando i decenni di oppressione dell’Artsakh e di aggressione post-indipendenza da parte dell’Azerbaigian sovietico, “culminati in un assalto al Nagorno-Karabakh nel 2020 che ha visto l’Azerbaigian perpetrare crimini di guerra contro la popolazione armena della regione, e ha portato l’Azerbaigian a prendere il controllo del 70% del Il territorio del Karabakh”. Il proclama saluta gli armeni dell’Artsakh “gli sforzi per esercitare il diritto all’autodeterminazione e vivere liberi dalla violenza e dalla repressione, e riconoscendo il governo dell’Artsakh, la comunità internazionale può aiutare a porre fine a questo conflitto secolare“.

(23) ALIYEV SU PACE CON ARMENIA – Il presidente Ilham Aliyev ha sottolineato che l’Azerbaigian favorisce la firma di un trattato di pace con l’Armenia sulla base dei cinque principi avviati dall’Azerbaigian, in particolare, il riconoscimento reciproco dell’integrità territoriale e della sovranità dei Paesi. Aliyev lo ha annunciato ricevendo il presidente Margareta Cederfelt all’Assemblea parlamentare dell’OSCE. Aliyev ha osservato che è stato l’Azerbaigian ad avviare la piattaforma comune che riunisce Azerbaigian, Georgia e Armenia e la creazione del modello del Caucaso meridionale. Durante l’incontro si è discusso anche dell’apertura di linee di trasporto e di comunicazione regionali.

(23) DICHIARAZIONE DEL GOVERNO DELL’ARMENIA – Artur Hovhannisyan, segretario del partito “Contratto civile”, forza politica di maggioranza al governo dell’Assemblea nazionale dell’Armenia, ha dichiarato che le autorità armene in carica prevedono di garantire i diritti e la sicurezza degli armeni del Nagorno Karabakh nella loro terra attraverso la creazione di meccanismi internazionali. Ha altresì precisato che “Abbiamo rilasciato una dichiarazione che parla della nostra disponibilità. Anche l’Azerbaigian ha rilasciato una dichiarazione a Bruxelles. Ma tutto questo dovrebbe essere messo sulla carta, dopodiché è necessario valutare i possibili rischi. C’è una questione di delimitazione e demarcazione del confine [Armenia-Azerbaigian], la questione delle enclavi dovrebbe essere discussa separatamente, e riguarda anche i territori [azerbaigiani] occupati dell’Armenia. Quando questo è specificato sulla carta, allora il [ Il pubblico armeno] vedrà tutto. Stiamo facendo di tutto per firmare un trattato di pace [con l’Azerbaigian] il prima possibile“, ha sottolineato il legislatore della forza di governo armena. I colloqui di pace sono attualmente in corso e, mentre questo processo è in corso, il parere espresso sui punti del suddetto trattato, secondo Hovhannisyan, non consentirà flessibilità nei colloqui futuri.
Quando allineeremo le nostre posizioni, quando la sovranità e la sicurezza del territorio dell’Armenia riconosciuto a livello internazionale di 29.800 chilometri quadrati saranno garantite e i diritti e la sicurezza degli armeni del Nagorno-Karabakh saranno garantiti, allora discuteremo con il pubblico, lo faremo determinare quale processo legale implica la firma di questo documento“, ha spiegato Hovhannisyan.

(23) GLI EX PRESIDENTI RISPONDONO AL PARLAMENTO – A seguito della risoluzione votata ieri sera dall’Assemblea nazionale, gli ex presidenti di Armenia e Artsakh hanno risposto ai deputati che chiedevano loro di prendere posizione riguardo la dichiarazione di Pashinyan. Arkadi Ghukasyan, il secondo presidente dell’Artsakh, e Bako Sahakyan, il terzo presidente dell’Artsakh, hanno sottolineato che il comportamento e la posizione delle attuali autorità della Repubblica di Armenia, basate sulla logica della sottomissione incondizionata ai desideri dell’Azerbaigian su questioni cruciali per il popolo dell’Artsakh, sono inaccettabili: “Ciò che è stato pronunciato oggi dall’attuale Primo Ministro dell’Armenia, ha scosso le fondamenta della statualità armena; in particolare, violando l’obbligo di essere il difensore dei diritti di tutti gli armeni” si legge in una loro dichiarazione.
Dal canto suo, il secondo presidente dell’Armenia, Robert Kocharyan, ha dichiarato che ritiene inopportune e offensive le richieste di ultimatum rivolte agli [ex] presidenti: “Vi siete accorti solo ora di cosa sta accadendo? Siete così ingenui? Anche in caso di grande desiderio, era impossibile non vedere che negli ultimi due anni è avvenuta la consegna aperta dell’Artsakh [all’Azerbaigian]. Ne abbiamo parlato pubblicamente e in tutte le occasioni. L’Artsakh NA, con la sua maggioranza (tranne 4 parlamentari), i loro leader non hanno rispondere in alcun modo ai nostri avvertimenti“.
E’ intervenuto anche l’ex presidente Sargsyan il quale ha detto di ritenere incomprensibile se non offensiva la richiesta di un suo parere dal momento che “costantemente, anche negli ultimi cinque anni, in tutte le occasioni possibili, ho annunciato: l’Artsakh non farà parte dell’Azerbaigian. Io e la forza politica da me guidata, il Partito Repubblicano d’Armenia, in tutte le nostre dichiarazioni, discorsi, e i messaggi abbiamo costantemente enfatizzato e annunciato i nostri approcci di principio alla questione dell’Artsakh, affermato punto per punto le nostre posizioni su tale questione vitale per noi“.

(23) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha rilasciato una dichiarazione riguardo ai prigionieri di guerra sottolineando che “l’Azerbaigian in molti casi ha restituito unilateralmente all’Armenia prigionieri di guerra catturati durante la guerra [nel 2020]“. Quanto al gruppo di soldati armeni ancora detenuto, Baku ribadisce che non si tratta kdi prigionieri di guerra ma di “militari armeni inviati dall’Armenia per commettere provocazioni militari sul territorio dell’Azerbaigian dopo la guerra. (…) Nonostante il fatto che l’Azerbaigian, in una dimostrazione di buona volontà ha restituito quasi la metà di questo gruppo in Armenia, l’Armenia ha rifiutato di restituire 2 militari azeri che si erano persi e sono passati in Armenia attraverso un processo fittizio, minando così gli sforzi di rafforzamento della fiducia”, ha aggiunto il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian.” Da notare, però, che i prigionieri armeni, chiamati dall’Azerbaijan “il gruppo di militari armeni inviati dall’Armenia per compiere provocazioni militari”, sono detenuti da circa tre anni. Nel frattempo, uno dei soldati azeri “dispersi” è accusato di omicidio.

(23) LA RISOLUZIONE VOTATA DAL PARLAMENTO – Il portavoce dell’Assemblea nazionale Arthur Tovmasyan, i leader delle forze politiche presenti nel Parlamento, i parlamentari hanno tenuto discorsi di condanna della dichiarazione fatta ieri dal Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan. E alla fine, i deputati hanno accettato all’unanimità la dichiarazione di Vahram Balayan, presidente del Comitato permanente per le relazioni estere dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh. La dichiarazione recita:
La dichiarazione rilasciata dal Primo Ministro della Repubblica di Armenia, Nikol Pashinyan, nella conferenza stampa odierna, in cui ha ribadito la sua volontà di includere l’Artsakh in Azerbaigian, ha causato grande indignazione e rabbia nella Repubblica dell’Artsakh. Infatti, con quel suo impegno, Nikol Pashinyan viola gravemente la Dichiarazione di Indipendenza della Repubblica di Armenia e le disposizioni della Costituzione sull’Artsakh, in particolare il principio imperativo della decisione dell’8 luglio 1992 del Consiglio Supremo della Repubblica di Armenia che recita “considerare inaccettabile per la Repubblica di Armenia qualsiasi documento internazionale o nazionale in cui la Repubblica del Nagorno-Karabakh sarà menzionata come parte dell’Artsakh”.
Ancora una volta, riaffermiamo che lo status dell’Artsakh è già stato determinato dalla Dichiarazione popolare del 10 dicembre 1991 e nessuna autorità ha il diritto di annullarlo.
Per noi, qualsiasi dichiarazione di Nikol Pashinyan che ignori la sovranità della Repubblica dell’Artsakh e il diritto all’autodeterminazione del nostro popolo, e qualsiasi documento redatto sulla sua base, è inaccettabile e priva di valore. Artsakh non rinuncerà mai alla sua lotta incrollabile.
Profondamente preoccupata per la pericolosa realtà esistente, l’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh invita tutti gli armeni a non consentire alle attuali autorità della Repubblica di Armenia di prendere una parte della madrepatria Armenia: la Repubblica dell’Artsakh e i territori sovrani della Repubblica dell’Armenia, in nome delle enclavi all’Artsakh. Ciò porterà inevitabilmente alla perdita della statualità armena.
Allo stesso tempo, facciamo appello agli ex e attuali presidenti della RA e della Repubblica dell’Artsakh, chiedendo di condannare le dichiarazioni rilasciate da Nikol Pashinyan il 22 maggio 2023. In caso contrario, considereremo il vostro silenzio come un segno di accordo con il Primo Ministro della Repubblica di Armenia
.”

(22) SESSIONE STRAORDINARIA DEL PARLAMENTO – Una sessione straordinaria dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh è stata convocata per questa sera alle ore 23,00 locali (le 21,00 in Italia) per discutere questioni urgenti. Oggi, nel corso di una conferenza stampa, il Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan, ha di fatto ammesso che l’Armenia è pronta a riconoscere l’integrità territoriale di 86.600 km2 dell’Azerbaigian che include il Nagorno Karabakh,con la precisazione che i diritti e la sicurezza degli armeni del Nagorno Karabakh devono essere discussi attraverso il dialogo Baku-Stepanakert.

(22) CORTE DI GIUSTIZIA – L’Armenia ha presentato una petizione alla Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite (ICJ) per la seconda volta dopo che l’Azerbaigian ha installato un posto di blocco sullabstrada che collega l’Armenia e l’Artsakh. Fino al verdetto finale sulla causa dell’Armenia, l’Armenia si aspetta che (ICJ) applichi una misura provvisoria contro l’Azerbaigian, chiedendo a quest’ultimo di garantire un movimento ininterrotto attraverso il corridoio Lachin. L’ufficio del rappresentante dell’Armenia sulle questioni legali internazionali ha sollevato la questione dell’irresponsabilità dell’Azerbaigian anche presso la Corte europea dei diritti dell’uomo in quanto l’Azerbaigian non solo non attua le decisioni provvisorie dell’ICJ, ma ignora anche le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. La parte armena ha sottoposto questo fatto al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, organo che sovrintende all’esecuzione delle sentenze.

(22) LA QUESTIONE DELLE ENCLAVI – Le enclavi sono incluse negli 86.600 chilometri quadrati di integrità territoriale dell’Azerbaigian secondo quanto conferma il Primo ministro armeno Pashinyan nel corso di una conferenza stampa. “E Artsvashen [villaggio] fa parte dell’integrità territoriale dell’Armenia di 29.800 chilometri quadrati. Ci sono diverse opzioni per le enclavi. Una di queste potrebbe essere la seguente: le aree dell’enclave su entrambi i lati della linea [di confine] [tra Armenia e Azerbaigian] rimangono sotto il controllo della parte in cui si trovano. L’altra opzione è che dopo la firma del trattato di pace [tra i due paesi], Artsvashen tornerà sotto la sovranità dell’Armenia, gli altri territori – dell’Azerbaigian. Questo è il posizione dal punto di vista politico, ma l’aspetto legale deve ancora essere studiato“, ha affermato il primo ministro armeno. Più tardi, alla domanda di un altro giornalista se il villaggio di Tigranashen e le enclavi della provincia di Tavush fossero inclusi nei 29.800 chilometri quadrati dell’Armenia, Pashinyan ha risposto: “No”.
Il premier altresì ha affermato che “c’era un punto nella dichiarazione tripartita del 9 novembre [2020] che abbiamo rimosso e detto che non avremmo firmato in nessuna circostanza. Uno dei punti si riferiva alle enclavi, il secondo a un corridoio attraverso il territorio dell’Armenia“.

(22) DICHIARAZIONI DI PASHINYAN – Il premier armeno in una conferenza stampa ha dichiarato che l’Armenia è pronta a riconoscere l’integrità territoriale di 86.600 km2 dell’Azerbaigian che include il Nagorno Karabakh, ma i diritti e la sicurezza degli armeni del Nagorno Karabakh devono essere discussi attraverso il dialogo Baku-Stepanakert.
Gli 86.600 km2 includono il Nagorno Karabakh. Ma dobbiamo notare che stiamo dicendo che la questione dei diritti e della sicurezza degli armeni del Nagorno Karabakh deve essere discussa nel formato Baku-Stepanakert”, ha detto Pashinyan.
L’Armenia è pronta a riconoscere l’integrità territoriale di 86.600 km2 dell’Azerbaigian. Ed è nostra comprensione che l’Azerbaigian è pronto a riconoscere l’integrità territoriale di 29.800 km2 dell’Armenia. Se ci intendiamo correttamente con l’Azerbaigian in questa materia, l’Armenia, infatti, riconosce l’integrità territoriale di 86.600 km2 dell’Azerbaigian, con la consapevolezza che l’Azerbaigian riconosce l’integrità territoriale di 29.800 km2 dell’Armenia“, ha affermato il primo ministro Pashinyan aggiungendo che è molto importante creare garanzie internazionali per i colloqui diretti tra Stepanakert e Baku sui diritti e la sicurezza degli armeni nel Nagorno Karabakh. “Intendiamo, ad esempio, che la questione dei diritti e della sicurezza degli armeni del Nagorno Karabakh potrebbe essere dimenticata e l’Azerbaigian potrebbe continuare la sua politica di pulizia etnica e genocidio contro gli armeni del Nagorno Karabakh attraverso la forza“, ha detto Pashinyan, sottolineando la necessità di garanzie per impedire questa politica.

(21) VIOLAZIONI AZERE – L’esercito azero ha aperto il fuoco di armi leggere nelle direzioni settentrionale e orientale della linea di contatto dell’Artsakh. La parte armena non ha subito vittime. Il ministero della Difesa ha dichiarato di aver informato il comando del contingente di mantenimento della pace russo della sparatoria.

(20) PARENTI DEI CADUTI – Il presidente Harutyunyan ha incontrato, su loro richiesta, un gruppo di parenti di soldati morti durante la guerra dei 44 giorni. Rispondendo alle domande dei partecipanti alla riunione, il Presidente ha toccato una serie di questioni relative agli sviluppi interni ed esterni. Il Capo dello Stato ha altresì sottolineato la necessità di stabilità interna e di tolleranza reciproca in queste condizioni di crisi, evidenziando il ruolo dei presenti in questa vicenda.

(20) MANIFESTAZIONE NEL SYUNIK – Alcune migliaia di persone hanno manifestato contro il blocco azero con un corteo che si è sviluppato nei pressi del villaggio di Kornidzor (Armenia) all’ingresso del corridoio.

(19) COLLOQUI A MOSCA – Alcuni progressi sono stati compiuti nel contesto della normalizzazione armeno-azera intorno a diverse disposizioni del possibile trattato di pace secondo quanto ha affermato il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan all’inizio dei colloqui trilaterali oggi a Mosca con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il ministro degli Esteri azero Jeyhun Bayramov. I ministri si erano visti a inizio mese negli Stati Uniti.
A margine dell’incontro, il ministro azero Bayramov ha dichiarato che il suo Paese è costantemente a favore del processo di risoluzione postbellica con l’Armenia sottolineando però come dalla fine dello scorso anno vi sia stata una certa “stagnazione” nel processo negoziale che ha ripreso impulso da maggio.
Dal canto suo, il ministro armeno Mirzoyan ha affermato che si sta cercando l’intesa sul processo di sblocco delle comunicazioni regionali e sulla delimitazione dei confini tra Armenia e Azerbaigian. “Sia la parte armena che altri dovrebbero lavorare sull’ulteriore specificazione dei parametri di tale processo. Vorrei sottolineare l’inammissibilità di un ulteriore surriscaldamento [della situazione] e l’importanza di astenersi dall’uso della forza, che i leader dei due paesi ha concordato e rilasciato una dichiarazione congiunta in merito. L’Armenia rimane fedele al 9 novembre 2020 dei nostri leader e a tutte le successive dichiarazioni tripartite. Grazie. Faremo un lavoro costruttivo“, ha osservato il ministro che ha anche ringraziato la Russia per il ruolo di mediatore.
Il ministro Lavrov, infine, ha precisato che non c’è alternativa alle dichiarazioni trilaterali dei leader di Armenia, Russia e Azerbaigian riguardo alla soluzione della situazione nel Caucaso meridionale. In questo formato trilaterale, Lavrov ha proposto di considerare l’intera gamma di questioni sulla normalizzazione delle relazioni armeno-azere e di concordare ulteriori passi, tenendo conto delle capacità della Russia. Separatamente, Lavrov ha sottolineato la necessità di stabilizzare la situazione nel Nagorno Karabakh e al confine tra Armenia e Azerbaigian, la necessità di risolvere i problemi umanitari, sbloccare le comunicazioni di trasporto regionali e concordare il testo dell’accordo di pace tra Armenia e Azerbaigian.

(18) VIOLAZIONI AZERE IN ARTSAKH – Le forze armate dell’Azerbaigian hanno violato il cessate il fuoco nella direzione settentrionale, orientale e centrale della linea di contatto, utilizzando armi da fuoco e lanciagranate. Nell’area del villaggio di Berdashen, la parte azera ha aperto il fuoco su civili che lavoravano in un giardino e da un lanciagranate in direzione della miniera di Kashen. La parte armena non ha vittime. Questa violazione del cessate il fuoco è stata segnalata al comando del contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh.

(18) VIOLAZIONI AZERE IN ARMENIA – Colpi di mortaio sono stati sparati, intorno alle 17,20 ora locale, dalla parte azera verso postazioni difensive armene nei pressi del villaggio di Norabakh (ARM). Non risultano feriti.

(18) DICHIARAZIONE CONGIUNTA SU VERTICE DEL 14 – Una dichiarazione è stata rilasciata da oltre 30 gruppi politici in Armenia e Artsakh, esprimendo le loro preoccupazioni riguardo ai risultati del recente incontro di Bruxelles e agli approcci articolati da Nikol Pashinyan a Reykjavik. QUI IL TESTO

(18) CONFERENZA STAMPA VARDANYAN – Ruben Vardanyan, coordinatore del movimento “Artsakh Security and Development Front” ed ex ministro di Stato dell’Artsakh in una conferenza stampa ha dichiarato che il popolo dell’Artsakh è pronto al 100% a difendere la propria patria fino alla fine. “Mi sento responsabile della fiducia che le persone hanno in me; lo sento ogni giorno. Non si tratta di un salvatore o di un ufficio, ma di decidere il futuro della patria“, ha detto. “Il futuro dell’Artsakh è nelle nostre mani, non in quelle di qualcun altro; siamo noi a decidere il nostro futuro. Diverse persone di diversi campi si sono unite attorno a questa idea. Questo è un esempio molto importante che le persone possono unirsi attorno a un’idea, non a un persona. Le persone si sono unite e si sono rese conto della grave situazione che stiamo affrontando”, ha affermato Vardanyan.

(18) COMITATO DI DIFESA DELLO STATO – Il presidente dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha esortato Arayik Harutyunyan a dimettersi se il Comitato per la difesa dello Stato non viene istituito. Artur Tovmasyan, che è un membro del Partito “Libera Patria” guidato da Arayik Harutyunyan, ha dichiarato: “Signor Presidente, non ho mai interferito nei suoi affari e lei non ha mai interferito negli affari dell’Assemblea nazionale. Propongo un modello specifico: il Comitato di Difesa dello Stato, che si è rivelato efficace durante le sfide che abbiamo affrontato negli anni 90. Ho suggerito di includere due persone nella sua composizione: Ruben Vardanyan e Samvel Babayan. Non sono sicuro della loro opinione, ed è molto probabile che possano rifiutare. Si prega di astenersi dal fare ulteriori domande.” Nel caso in cui questo modello non funzionasse, ha esortato Harutyunyan a dimettersi o ad avviare un referendum di fiducia.

(18) PREANNUNCIATO NUOVO VERTICE – La Russia ha proposto di organizzare a Mosca il giorno 25 maggio un vertice trilaterale con i leader di Armenia e Azerbaigian. La parte armena comunica di aver accettato l’invito. Domani invece si svolgere un vertice trilaterale fra i ministri degli Esteri Lavrov, Bayranov e Mirzoyan.

(18) DICHIARAZIONI PASHINYAN – Il premier armeno ha riferito in parlamento riguardo all’incontro di domenica a Bruxelles: “Il 14 maggio si è svolto a Bruxelles il mio incontro con il leader dell’Azerbaigian attraverso la mediazione del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Come ricorderete, durante l’incontro tenutosi a Praga il 6 ottobre 2022 alla mediazione del Presidente della Francia e del Presidente del Consiglio europeo, il Presidente dell’Azerbaigian ed io avevamo ribadito l’impegno dei nostri Paesi nei confronti della Carta delle Nazioni Unite e dell’Alma Ata Dichiarazione del 1991, sottolineando che sulla base di esse riconosciamo l’integrità territoriale e la sovranità reciproche. Lo ha dichiarato giovedì il primo ministro Nikol Pashinyan alla riunione di gabinetto del governo armeno. Inoltre, avevamo confermato che questa sarà la base per il lavoro delle commissioni di delimitazione delle frontiere. Il 14 maggio abbiamo compiuto un altro passo e, come affermato nella dichiarazione del Presidente del Consiglio europeo dopo la riunione del 14 maggio, abbiamo registrato che l’Azerbaigian riconosce il 29.800 chilometri quadrati di integrità territoriale dell’Armenia e dell’Armenia, gli 86.600 chilometri quadrati [integrità territoriale] dell’Azerbaigian Devo registrare che considero questo un passo importante per l’instaurazione della stabilità e della pace nella regione in termini di la messa a punto del testo del trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian e anche la delimitazione dei confini. Naturalmente, il passo successivo dovrebbe essere l’identificazione e l’accordo sui motivi giuridicamente validi e significativi per la delimitazione [del confine]“, ha aggiunto Pashinyan.
Ha richiamato l’attenzione sul fatto che nella dichiarazione del Presidente del Consiglio europeo a seguito della riunione del 14 maggio, l’importanza di un dialogo tra l’Azerbaigian e il Nagorno-Karabakh in merito ai diritti e alla sicurezza degli armeni del Nagorno-Karabakh, e in cooperazione con la comunità internazionale , è stato sottolineato.
Questo è un processo essenziale per la reale e completa normalizzazione delle relazioni con l’Azerbaigian e l’instaurazione di una pace a lungo termine nella regione. Pertanto, accelererà notevolmente la firma del trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian“, ha affermato il ha detto il primo ministro armeno.

(17) VIOLAZIONI AZERE A SOTK, MUORE SOLDATO ARMENO – Oggi, verso le 16:15 (ora locale), unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco sulle posizioni armene situate in direzione di Sotk. A seguito di ciò , un militare del ministero della Difesa armeno è rimasto ferito. In seguito è deceduto mentre veniva portato in ospedale. Inoltre, le unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco anche su un’ambulanza, che trasportava il soldato ferito. Di conseguenza, secondo il ministero della Difesa armeno, è rimasto ferito anche un paramedico che viaggiava con lui.

(17) CROCE ROSSA – Ancora sospesi gli aiuti umanitari attraverso il corridoio Lachin. Al momento, l’arresto del movimento umanitario del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) è dovuto principalmente al fatto che l’organizzazione è in dialogo con tutti i decisori in merito alla necessità di alcuni chiarimenti sulle procedure. Zara Amatuni, responsabile del programma di comunicazione e prevenzione dell’ufficio del CICR in Armenia, ha dichiarato: “Speriamo che, a seguito del raggiungimento di un accordo, l’organizzazione possa riprendere il suo lavoro umanitario”.
L’ultima volta che un paziente medico è stato trasferito in Armenia dall’Artsakh attraverso la mediazione del CICR è stato il 29 aprile.

(17) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una sessione del Consiglio di sicurezza durante la quale erano all’ordine del giorno della discussione gli ultimi sviluppi politico-militari intorno all’Artsakh e la questione dell’adozione di misure appropriate

(16) TRASPORTO PAZIENTI – Nove malati affetti da grave patologia sono riusciti ad arrivare in Armenia portati in ambulanza, accompagnati da forze di pace russe. Al momento, oltre 100 pazienti sono stati privati della possibilità di essere trasportati in Armenia per cure mediche cruciali da quando il 29 aprile il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dovuto interrompere i trasferimenti e la fornitura di farmaci all’Artsakh. Di questo centinaio di pazienti, 25 sono in condizioni critiche.

(15) UNESCO – Nel corso della 216ma riunione del Comitato Esecutivo dell’UNESCO l’ambasciatore Christian Ter-Stepanian, delegato permanente dell’Armenia presso l’organismo, ha tenuto un discorso nel quale emergenza e di guerra, il delegato permanente dell’Armenia ha ricordato la situazione attuale a seguito dell’aggressione militare scatenata dalle forze armate dell’Azerbaigian sul territorio sovrano dell’Armenia il 13 settembre 2022. Ha altresì evidenziato le conseguenze del blocco del corridoio Lachin da parte dell’Azerbaigian per la popolazione armena del Nagorno Karabakh, inclusa la violazione del diritto all’istruzione di 30.000 bambini e ha ribadito l’urgenza di inviare la missione conoscitiva inter-agenzia delle Nazioni Unite a causa della situazione descritta. Sempre nel suo intervento, il delegato permanente dell’Armenia presso l’UNESCO ha espresso preoccupazione per le minacce al patrimonio culturale armeno nei territori del Karabakh ora controllati dall’Azerbaigian, in particolare nelle regioni di Shushi e Hadrut. In tale contesto, l’Ambasciatore Ter-Stepanian ha ribadito la volontà di inviare con urgenza una missione UNESCO in Nagorno Karabakh e territori limitrofi.

(15) MANIFESTAZIONE A STEPANAKERT – Sotto la pioggia, alcune centinaia di persone si sono ritrovate in piazza della Rinascita a Stepanakert chiedendo che Samvel Babayan, presidente del partito “Patria unita”, sia nominato Ministro di Stato della repubblica. Babayan nel suo intervento ha indicato tre programmi da portare avanti: la creazione di un esercito professionale, una politica sociale ed economica che consenta di promuovere il tasso di natalità e interventi per far uscire il popolo dall’attuale situazione socio-economica.

(15) MINISTERO ESTERI – Il ministero degli Esteri ha rilasciato una nota a commento della dichiarazione del presidente del Consiglio europeo Michel. QUI NELLA TRADUZIONE ITALIANA

(14) VERTICE A BRUXELLES – E’ durato circa quattro ore il vertice tra Aliyev e Pashinyan organizzato dal presidente del Consiglio europeo, Michel. Al termine dell’incontro, questi ha rilasciato la seguente nota:
È stato un piacere ospitare oggi il Presidente Aliyev e il Primo Ministro Pashinyan per un quinto incontro a Bruxelles. I nostri scambi sono stati franchi, aperti e orientati ai risultati. Si sono concentrati sui progressi nel percorso verso la normalizzazione dell’Armenia-Azerbaigian. I leader condividevano una volontà comune per un Caucaso meridionale in pace.Mi congratulo con i loro rispettivi sforzi. Insieme, abbiamo esaminato tutte le questioni all’ordine del giorno.
A seguito dei recenti colloqui positivi tenutisi negli Stati Uniti sul trattato di pace, dovrebbe essere mantenuto lo slancio per compiere passi decisivi verso la firma di un accordo di pace globale tra Armenia e Azerbaigian.
Sulle questioni relative ai confini, abbiamo esaminato i progressi e le prossime fasi relative alla delimitazione del confine. In tale contesto, i leader hanno concordato la ripresa degli incontri bilaterali sulle questioni di frontiera. I leader hanno confermato il loro inequivocabile impegno nei confronti della Dichiarazione di Almaty del 1991 e della rispettiva integrità territoriale dell’Armenia (29.800 km2) e dell’Azerbaigian (86.600 km2). La delimitazione definitiva del confine sarà concordata attraverso i negoziati.
Per quanto riguarda la connettività, le parti hanno compiuto chiari progressi nelle loro discussioni volte a sbloccare i collegamenti di trasporto ed economici nella regione. Le posizioni su questo tema sono ormai molto vicine tra loro in particolare sulla riapertura dei collegamenti ferroviari da e via Nakhchivan. Le rispettive squadre sono state incaricate di finalizzare un accordo di principio sulle modalità per l’apertura dei collegamenti ferroviari e sui necessari lavori di costruzione insieme a un calendario concreto. Hanno inoltre convenuto di avvalersi del sostegno dell’Organizzazione mondiale delle dogane per sostenere questo lavoro.

Per quanto riguarda le questioni umanitarie, si è capito che ulteriori detenuti sarebbero stati rilasciati nelle prossime settimane. Ho anche sottolineato la necessità di salvaguardare la comprensione reciproca che i soldati che si sono semplicemente persi e sono passati dall’altra parte continueranno a essere rilasciati attraverso una procedura rapida. Abbiamo anche discusso dell’importanza di intensificare i lavori per affrontare il destino delle persone scomparse e per lo sminamento.Abbiamo continuato i nostri scambi sulla questione dei diritti e della sicurezza degli armeni che vivono nell’ex Oblast autonomo del Nagorno Karabakh. Ho incoraggiato l’Azerbaigian a impegnarsi nello sviluppo di un’agenda positiva con l’obiettivo di garantire i diritti e la sicurezza di questa popolazione, in stretta collaborazione con la comunità internazionale. Ho anche sollevato la necessità di un dialogo trasparente e costruttivo tra Baku e questa popolazione.
Credo che sia importante astenersi dalla retorica ostile, impegnarsi in buona fede e mostrare leadership per raggiungere soluzioni reciprocamente accettabili.
L’UE non ha un’agenda nascosta. Il nostro unico obiettivo è aiutare l’Armenia e l’Azerbaigian a raggiungere una pace completa ed equa. Siamo pronti a contribuire ai loro sforzi congiunti. Abbiamo concordato di tenere le riunioni di Bruxelles tutte le volte che sarà necessario. I leader si incontreranno nuovamente a Bruxelles a luglio. E come già annunciato pubblicamente, ci incontreremo di nuovo in un futuro molto prossimo insieme al presidente francese Macron e al cancelliere tedesco Scholz a margine del 2° vertice della Comunità politica europea a Chișinău. Intendo inoltre invitare i leader per un altro incontro simile a margine del terzo vertice della Comunità Politica Europea a Granada in ottobre
.”

(13) CALENDARIZZATO VERTICE ARMENO-AZERO – Il Consiglio d’Europa ha reso noto il calendario degli incontri previsti per il vertice armeno-azero. In particolare, questa sera alle 19 locali, Charles Michel incontrerà Nikol Pashinyan. L’incontro di Michel con Aliyev è invece previsto per domani, 14 maggio, alle 9 ora locale, e l’incontro tripartito di Charles Michel con i leader di Armenia e Azerbaigian è previsto per lo stesso giorno, alle 13.

(12) UCCISO SOLDATO ARMENO – A seguito dell’attività bellica azera, il 20enne Narek Baghdasaryan è stato ucciso. Altri due soldati sono rimasti feriti. Complessivamente i feriti armeni nei due giorni di scontri sono otto. L’Azerbaigian ha anche confermato la perdita di un suo soldato.

(12) ANCORA VIOLAZIONI – Segnalate nel pomeriggio nuove violazioni azere del cessate-il-fuoco ancora nell’area di Sotk e di Kut. Non risultano al momento feriti.

(12) NUOVE VIOLAZIONI AZERE IN ARMENIA – Intorno alle 10:00 ora locale, le forze armate dell’Azerbaigian hanno violato il cessate il fuoco in direzione di Sotk utilizzando un drone” secondo quanto ha affermato il ministero della Difesa dell’Armenia, aggiungendo che due militari delle forze armate dell’Armenia sono rimasti feriti nell’attacco dei droni. Uno dei due soldati feriti è in gravi condizioni. Nel pomeriggio di ieri altre violazioni erano state registrate nell’area di Verin Shorzha e di Norabak.

(12) TORTURE A PRIGIONIERI ARMENI – I detenuti armeni sono stati duramente picchiati dalla polizia militare dell’Azerbaigian. Lo ha detto venerdì in conferenza stampa l’avvocato Siranush Sahakyan, rappresentante dei prigionieri di guerra armeni (POW) presso la Corte europea dei diritti dell’uomo, presentando il nuovo rapporto speciale preparato insieme ad Arman Tatoyan, l’ex difensore civico dell’Armenia.

(11) TRASFERITI NOVE PAZIENTI – Le forze di pace russe (e non la Croce Rossa) hanno provveduto al trasfrimento urgente di nove malati gravi dall’Artsakh all’Armenia. Dallo scorso 29 aprile i convogli umanitari della Croce Rossa sono stati sospesi in quanto non è stato raggiunto un accordo con gli azeri. Quello di oggi è il primo trasferimento da dodici giorni.

(11) ATTACCO AZERO A SOTK – Questa mattina, intorno alle 6:00 ora locale, le forze armate azere hanno aperto il fuoco usando artiglieria e mortai in direzione delle posizioni armene situate vicino a Sotk, secondo un rapporto del ministero della Difesa dell’Armenia. Quattro militari armeni sono rimasti leggermente feriti e le loro condizioni non destano preoccupazione. Le truppe azere hanno anche sparato contro un’ambulanza che trasportava militari armeni feriti. Gli azeri hanno impiegato droni TB2. Verso le 10 la tensione è diminuita. In volo si sono levati dei droni azeri di sorveglianza. L’Azerbaigian ha ammesso la morte di un proprio soldato e il ferimento di altri. Durante l’odierna riunione del governo, il premier armeno Pashinyan ha dichiarato di non aver cambiato la sua decisione di recarsi a Bruxelles per i negoziati, aggiungendo che la probabilità di firmare un accordo di pace con l’Azerbaigian a Bruxelles è bassa. Secondo il premier armeno, l’azione azera mira a distogliere l’attenzione internazionale dal blocco illegale del corridoio di Lachin.

(10) 150° GIORNI DI BLOCCO – Il blocco azero all’Artsakh, prima con i presunti “eco-attivisti” poi dal 23 aprile con il checkpoint doganale all’ingresso del corridoio di Lachin, è giunto al 150° giorno. Da undici giorni sono sospesi i trasferimenti in Armenia dei pazienti affetti da patologie cardiache od oncologiche dal momento che la Croce Rossa Internazionale non ha raggiunto un accordo con gli azeri per il passaggio.

(10) DISTRUTTA BIBLIOTECA AD HADRUT – Il direttore della Biblioteca centrale “Avetik Isaakyan” di Hadrut, Varsik Amirjanyan, ha informato che sulla scorta di risultanze video la sede della biblioteca (che contava 39.720 libri) sarebbe stata demolita dagli azeri. “L’edificio della biblioteca centrale di Hadrut è stato costruito nel 1932. Dal video pubblicato dagli azeri, si può vedere che non è rimasto quasi nulla dell’edificio della biblioteca“, afferma il direttore della biblioteca. “Avevamo circa 750-800 lettori. Al momento, non ci sono informazioni dal fondo del libro“, ha osservato Amirjanyan, aggiungendo che si rivolgeranno al Consiglio di Stato dell’Artsakh per la protezione del patrimonio culturale per sollevare dinanzi ai tribunali internazionali la questione di l’ennesima manifestazione di vandalismo culturale da parte dell’Azerbaigian.

(10) PROSSIMI VERTICI ARMENO-AZERI – Domenica 14 maggio è previsto un vertice a Bruxelles tra Aliyev e Pashinyan alla presenza di Michel. I due dovrebbero vedersi anche con Macron e Shultz a giugno in Moldavia. Intanto per il 19 maggio è programmato a Mosca un nuovo incontro tra i ministri degli esteri Mirzoyan e Bayramov il cui precedente vertice di quattro giorni negli Stati Uniti si è concluso con commenti improntati a un (cauto) ottimismo.

(9) MANIFESTAZIONE A STEPANAKERT – A Stepanakert prende il via la manifestazione “NO alla pulizia etnica dell’Artsakh”. La manifestazione, lanciata dal gruppo di iniziativa della petizione e della campagna firme “NO alla pulizia etnica dell’Artsakh”, è iniziata ad Artsakh (Nagorno-Karabakh) Stepanakert.

(9) TRATTATO DI PACE – Parlando con i giornalisti al parco della Vittoria, il Segretario del Consiglio di sicurezza dell’Armenia, Armen Grigoryan, ha dichiarato che “abbiamo affermato molte volte il nostro approccio riguardo all’Artsakh [(Nagorno-Karabakh)], che dovrebbe essere creato un meccanismo internazionale, Stepanakert e Baku dovrebbero discutere di diritti e questioni di sicurezza“. Alla domanda se l’Armenia è incline a firmare un trattato di pace con l’Azerbaigian sotto gli auspici dell’Occidente o della Russia, Grigoryan ha risposto: “Per quanto riguarda la firma finale dell’accordo di pace, non è stata decisa in nessuna forma in questo momento. Lo firmeremo lì dove ci sarà l’opportunità di fare progressi e raggiungere un accordo finale “. E riguardo al fatto che il nome “trattato di pace” è stato sostituito dal nome “accordo sulla normalizzazione delle relazioni”, Grigoryan ha detto: “Il titolo non è così importante, l’importante è il contenuto. Ci sono diverse questioni importanti ; e se siamo in grado di trovare soluzioni a questi problemi, non importa quale sarà il titolo“.

(9) CELEBRAZIONI FESTA DEL 9 MAGGIO – Il 9 maggio il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato il memoriale di Stepanakert per onorare le truppe cadute
Arayik Harutyunyan, insieme a funzionari governativi e comandanti militari, ha reso omaggio alla memoria degli eroi martirizzati della Grande Guerra Patriottica e delle guerre per la libertà della nostra patria.

(8) BACINO SARSANG QUASI VUOTO – Durante il blocco, la centrale idroelettrica operante sul bacino di Sarsang ha operato in una modalità senza precedenti per sopperire alla carenza di energia elettrica e il bacino è ormai quasi vuoto
Da più di tre mesi, l’Azerbaigian impedisce l’eliminazione dell’incidente dell’unica linea ad alta tensione che entra in Artsakh dall’Armenia nella sezione Aghavno-Berdzor.
Il Ministero dell’Amministrazione Territoriale e delle Infrastrutture della Repubblica dell’Artsakh ne dà informazione, aggiungendo che per aggravare la crisi energetica, l’Azerbaigian sta regolarmente interrompendo i lavori del gasdotto che entra nell’Artsakh dall’Armenia. Sono già passati 2 mesi dall’ultima chiusura dell’unico gasdotto che fornisce gas naturale dall’Armenia all’Artsakh. Di conseguenza, la centrale idroelettrica costruita sul bacino di Sarsang era l’unica opzione per alleviare la crisi energetica. Una quantità senza precedenti di acqua è stata rilasciata dal serbatoio per generare elettricità in inverno.

(8) ANCORA MINACCE TURCHE – Il ministro degli Esteri turco ha parlato ancora delle preoccupazioni della Turchia riguardo al monumento dedicato all’operazione Nemesis che è stato inaugurato nella capitale dell’Armenia; Yerevan. Durante un programma di un’emittente televisiva turca, Mevlut Cavusoglu ha affermato che è inaccettabile per loro l’installazione di un monumento “che trasforma in un eroi le persone che hanno ucciso gli ufficiali dell’esercito ottomano e i fratelli azeri”. Egli ha sottolineato che la Turchia ha informato le autorità armene tramite l’inviato o attraverso altri canali. “Stiamo discutendo i passi da compiere contro l’Armenia con il presidente della Turchia”, ha aggiunto il ministro turco. La Turchia, nel frattempo, ha vietato il sorvolo del proprio spazio aereo a tutti i vettori armeni, compreso quello del Primo ministro Pashinyan. Per la cronaca il governo armeno ha chiarito che il monumento è stato ideato dalla municipalità della capitakle armena.

(8) CONDANNATO AZERO – Aghshin Babayev, uno dei due sabotatori azeri entrati illegalmente nel territorio dell’Armenia, ha ricevuto un verdetto. Il tribunale regionale di giurisdizione generale di Syunik lo ha condannato a 11,5 anni di carcere dopo averlo ritenuto colpevole di aver attraversato illegalmente il confine e aver trasportato illegalmente armi da fuoco e munizioni attraverso il confine di stato. Babayev si è dichiarato colpevole delle accuse. Nel frattempo, le indagini sul caso del secondo sabotatore, Khusoyin Akhundov, sono ancora in corso. È accusato di aver ucciso una guardia presso lo Zangezur Copper and Molybdenum Combine, come affermato dal procuratore generale della RA in risposta a una richiesta della televisione pubblica armena.

(8) INCONTRO ALIYEV-PASHINYAN – Secondo quanto riferisce il Financial Time il 14 maggio a Bruxelles vi sarà un incontro tra il presidente azero e il premier armeno ospiti del presidente del Consiglio europeo Michel.

(5) ENCLAVE – Catherine Colonna, ministro francese per l’Europa e gli affari esteri, ha definito il Nagorno-Karabakh una “enclave all’interno dell’Azerbaigian”.”Dobbiamo distinguere la situazione tra Armenia e Azerbaigian da quella del Nagorno-Karabakh, che e’ un’enclave all’interno dell’Azerbaijan abitata da armeni”, ha detto Colonna in onda su France Inter, la radio pubblica francese.

(5) SPARI CONTRO AGRICOLTORE – E’ stata seganalata violazione azera nella mattinata, intorno alle 10,55 allorchè soldati azeri hanno sparatro all’indirizzo di un agricoltore armeno che stava svolgendo lavori nei campi con il trattoire nelle vicinanze del villavvio di Vardadzor, regione di Askeran. Non risultano feriti.

(5) OCCUPAZIONE HADRUT – Le autorità dell’Azerbaigian hanno avviato l’insediamento illegale della città armena Hadrut di Artsakh occupata dagli azeri. Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha partecipato personalmente a questo processo illegale, insieme a sua moglie Mehriban. Gli Aliyev “hanno partecipato alla cerimonia inaugurale per il primo quartiere residenziale nell’insediamento di Hadrut”, riferisce l’APA citando informazioni del servizio stampa presidenziale azero.

(4) VERTICE MINISTRI, BLINKEN FIDUCIOSO ACCORDO – L’Armenia e l’Azerbaigian sono decisamente alla portata di un accordo. Lo ha riferito il Segretario di Stato Antony Blinken nelle sue osservazioni conclusive alla sessione di chiusura dei negoziati di pace bilaterali con il Ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan e il Ministro degli Esteri dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov. “Le due parti hanno discusso alcune questioni molto difficili negli ultimi giorni e hanno compiuto progressi tangibili su un accordo di pace durevole. Spero che vedano e credo che facciano come me, che c’è un accordo in vista, a portata di mano e il raggiungimento di tale accordo sarebbe non solo storico ma profondamente nell’interesse del popolo in Azerbaigian e in Armenia e sarebbe molto positivo effetti anche al di fuori dei due paesi. Penso che il ritmo dei negoziati e le fondamenta che i nostri colleghi hanno costruito dimostrino che siamo vicini a raggiungere un accordo. L’ultimo miglio di ogni maratona è sempre il più difficile, lo sappiamo, ma gli Stati Uniti sono qui per continuare ad aiutare entrambi i nostri amici a tagliare il traguardo e come ho detto siamo alla portata di questo.La leadership che stiamo vedendo sia dall’Armenia che dall’Azerbaigian e dai miei amici, i ministri degli Esteri, è stimolante. Non che sia facile, ma l’impegno, la determinazione ad andare avanti, ad affrontare le restanti questioni difficili è reale“, ha affermato.

(3) ALIYEV CHIUDE A QUALSIASI TRATTATIVA – Il presidente azero si rifiuta persino di discutere la questione del Nagorno Karabakh. “Qualsiasi tentativo di inserire il cosiddetto Nagorno-Karabakh, che non esiste, nel testo del trattato di pace è controproducente“, ha detto Ilham Aliyev durante un evento tenutosi nella città armena occupata dall’Azerbaigian di Shushi in Artsakh. Notando che l’Azerbaigian spera che l’Armenia mostri costruttività, Aliyev ha detto: “Tuttavia, non prevediamo di prendere altre misure, ad eccezione di misure diplomatiche. Se non c’è pace, se non c’è comunicazione, loro [cioè l’Armenia] lo faranno essere di nuovo isolati”, riferisce APA.

(2) NUOVO INCONTRO MINISTRI – I ministri degli Esteri dell’Armenia e dell’Azerbaigian stanno discutendo per il secondo giorno a Washington la definizione delle relazioni armeno-azerbaigiane. Secondo la parte americana, i negoziati dureranno diversi giorni. Il segretario di Stato americano Anthony Blinken, che ha ospitato Mirzoyan e Bayramov a Washington, ha affermato che il dialogo tra Yerevan e Baku è la chiave per raggiungere una pace duratura nel Caucaso meridionale. Ieri, in un briefing al ministero di Stato, un diplomatico a conoscenza dei negoziati ha definito “costruttive” le discussioni armeno-azerbaigiane.

(2) PESKOV – Non ci sono altre basi legali per risolvere la situazione in Karabakh a parte gli accordi tripartiti tra Russia, Armenia e Azerbaigian secondo quanto affermato da Dmitry Peskov, addetto stampa del presidente russo. “La soluzione dei problemi esistenti tra i due paesi [vale a dire, Armenia e Azerbaigian] e il possibile sviluppo di alcune azioni e misure congiunte volte ad allentare la tensione nella regione sono, prima di tutto, ovviamente, possibili sulla base dei documenti tripartiti che sono stati firmati insieme alla Russia. Non ci sono ancora altri motivi legali che potrebbero contribuire alla soluzione [della situazione in Karabakh]”, ha detto Peskov.

(1) INCONTRO MINISTRI DEGLI ESTERI – I ministri degli Esteri di Armenia (Mirzoyan) e Azerbaigian (Bayramov) si incontrano a Washington in una riunione organizzata dal Segretario di Stato USA Blinken. Secondo indiscrezioni di fonte statunitense, nel corso della settimana dovrebbero esserci altri incontri tra i due ministri finalizzati a “una normalizzazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian”. Previsto anche un possibile incontro a Mosca nei prossimi giorni.

(1) NUOVO COMNDANTE RUSSO – Le autorità dell’Artsakh hanno incontrato oggi il nuovo comandante della forza di pace russa, ten. gen. Alexander Lentsov. Alla riunione rano presenti il presidente della repubblica, il ministro di Stato, il ministro degli Esteri e altri funzionari governativi.

(1) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una sessione del Consiglio di sicurezza nel corso della quale sono state discusse l’installazione del check point azero nel corridoio Lachin che collega la Repubblica dell’Artsakh alla Repubblica di Armenia, le azioni illegali dell’Azerbaigian che ostacolano la libera circolazione dei cittadini della Repubblica dell’Artsakh, la loro ulteriore prevenzione e altre questioni. È stata presentata la situazione operativa nel territorio del corridoio, durante l’incontro è stata sottolineata la necessità di osservare rigorosamente quanto previsto dalla Dichiarazione Tripartita del 9 novembre 2020.

(1) BLOCCATI RESIDENTI ARTSAKH – Alcuni residenti di quattro comunità sotto blocco bilaterale sono stati fermati dagli azeri mentre tornavano da Goris con il supporto delle forze di pace russe. L’esistenza del check point azero e la strada chiusa nell’area di Shushi sono i maggiori ostacoli e pericoli che violano le disposizioni della Dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020 e la decisione della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite.

(1) ARTSAKH E ARMENIA – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha affermato che dovrebbero essere inclusi i peacekeeper internazionali con un ampio mandato per garantire la sicurezza del corridoio di Lachin, oscurando così le attività delle forze di peacekeeping russe. Lo ha annunciato il deputato dell’opposizione Metakse Hakobyan all’Assemblea nazionale dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh). Quindi si è rivolta al Ministro di Stato Gurgen Nersisyan, osservando: “Considerando che Nikol Pashinyan dichiara sempre che le autorità dell’Artsakh sono a conoscenza di tutti i processi riguardanti l’Artsakh, anche lei concorda e condivide questo approccio? Inoltre, secondo lei, cosa dovrebbero fare le autorità di L’Armenia fa quello che non fa?” In risposta, Nersisyan ha dichiarato: “Qualsiasi dichiarazione rilasciata dalle autorità armene non è stata discussa con me in qualità di rappresentante delle autorità dell’Artsakh. Sono in contatto regolare con le persone impegnate nei processi legali per tutti i compiti che vengono svolti da noi e deve essere realizzato dalle autorità dell’Armenia. Nell’ambito di tali contatti, presento le mie proposte. Non ho comunicazioni dirette con le autorità dell’Armenia, quindi comunico con il nostro Ministero degli Affari Esteri.”