Maggio 2022

(31 mag 22) ALTRO TOUR AZERO PER DIPLOMATICI – Le autorità azere hanno organizzato un’altra “escursione” per diplomatici stranieri nella storica regione armena di Karvachar, chiamata “Kelbajar” in Azerbaigian. Sono stati informati della costruzione di un tunnel sull’autostrada Toganaly-Kelbajar-Istisu-Lachin, della centrale idroelettrica di Kalbajar-1, del tunnel di Murovdag in costruzione, la moschea nella città di Kalbajar, la Piazza della Bandiera, il museo di storia locale, le antiche statue di pietra, l’edificio della scuola di scacchi e del sanatorio Istisu. La visita a Karvachar è già la nona. Al viaggio partecipano oltre 80 diplomatici e rappresentanti militari di oltre 50 paesi e 10 organizzazioni internazionali.

(29 mag 22) MORTO IL SOLDATO FERITO – Il ministero della Difesa dell’Armenia comunica che Davi Vahan Vardanyan, il soldato rimasto ferito da colpi di arma da fuoco sparati dalle postazioni azere nella giornata di ieri, è deceduto nell’ospedale dove era stato ricoverato in condizioni critiche. Il ministero degli Esteri di Yerevan ha rilasciato un duro comunicato di condanna per l’ennesima provocazione azera.

(28 mag 22) RISPOSTA ARMENA AD ALIYEV – Il Ministro di Stato dell’Artsakh, Beglaryan, ha risposto alle dichiarazionbi del presidente azero che ha affermato ieri che non esiste alcun Nagorno Karabakh e la questione è chiusa. Qui un sunto delle dichiarazioni del ministro. Anche il ministro degli Esteri dell’Armenia, Mirzoyan, ha voluto replicare alla dichiarazione del presidente azerbaigiano Ilham Aliyev secondo cui non esiste il Nagorno Karabakh, il conflitto del Nagorno Karabakh è risolto, non esiste il Gruppo di Minsk dell’Osce.
Mirzoyan ha sottolineato che possono mostrare un documento firmato dal presidente azerbaigiano ancora in vigore, che dice che c’è il Nagorno Karabakh, e questo documento è la dichiarazione trilaterale firmata il 9 novembre 2020. Sottolinea Ararat Mirzoyan che firmando il documento, il presidente dell’Azerbaigian ha riconosciuto l’esistenza del Nagorno Karabakh, e questo è un fatto irreversibile peraltro evidenziato anche in molte dichiarazioni internazionali. Inoltre, il Gruppo di Minsk dell’Osce non è stato creato dall’Azerbaigian, ma dalla comunità internazionale, quindi l’Azerbaigian non può dissolverlo o considerare conclusa la sua missione.

(28 mag 22) CORTEO A STEPANAKERT – Un corteo di protesta, partito dalla cattedrale Surb Hakob e diretto a piazza della Rinascita, si è snodato oggi per le vie di Stepanakert. I manifestanti, alcune migliaia, criticano la politica del premier dell’Armenia Pashinyan riguardo la soluzione del contenzioso sull’Artsakh.

(28 mag 22) VIOLAZIONE AZERA – Intorno alle 10:40 ora locale, unità delle forze armate dell’Azerbaigian hanno aperto il fuoco con armi da fuoco di vario calibro, compresi i fucili di precisione, contro le posizioni dell’Armenia nella parte sudorientale del confine tra Armenia e Azerbaigian. A seguito di ciò il soldato Davit Vardanyan, un coscritto, ha ricevuto una ferita da arma da fuoco.
La situazione del militare è giudicata grave. Con azioni di rappresaglia delle forze armate dell’Armenia, il fuoco delle unità azere è stato messo a tacere.

(28 mag 22) PRIMA REPUBBLICA ARMENA – In occasione della Giornata della Prima Repubblica d’Armenia, il 28 maggio il presidente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) Arayik Harutyunyan ha visitato lo Stepanakert Memorial e il Pantheon militare per rendere omaggio.

(27 mag 22) INCONTRO CON SINDACO PARIGI – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha incontrato nella città di Goris (Armenia) la sindaca di Parigi Anne Hidalgo. Successivamente, si è tenuto un incontro esteso al quale hanno partecipato rappresentanti delle autorità legislative ed esecutive dell’Artsakh, l’ambasciatore dell’Armenia in Francia Tolmajyan, membri dell’ARF e rappresentanti del Consiglio di coordinamento delle organizzazioni armene in Francia.

(27 mag 22) ULTIMO GIORNO DI SCUOLA – Per 923 studenti di 106 scuole di istruzione secondaria dell’Artsakh è suonata la campanella dell’ultimo giorno del ciclo scolastico.

(26 mag 22) VALORI CULTURALI – La conservazione e la divulgazione dei valori culturali di Artsakh è una delle questioni più importanti secondo quanto affermato dal ministro dell’Istruzione, della scienza, della cultura e dello sport della Repubblica dell’Artsakh Anahit Hakobyan durante una conferenza stampa tenutasi oggi. “Abbiamo perso 114 istituzioni culturali ed educative, le nostre mostre museali, 109 chiese, 14 monasteri, 16 cappelle, 14 santuari; abbiamo perso la maggior parte del nostro territorio storico di Artsakh. La conservazione e la divulgazione dei nostri valori culturali è la questione più importante oggi.” Il ministro ha osservato che molto lavoro è stato fatto in ambito culturale e che tutti gli eventi avviati proseguiranno.

(26 mag 22) AZERI RESTITUISCONO SOLDATO ARMENO – L’Azerbaigian ha rimandato in Armenia il soldato armeno Eduard Martirosov catturato il 23 aprile al confine della regione di Syunik. Il coscritto dell’unità militare N delle forze armate armene era scomparso durante il tragitto dall’unità militare a una base militare. Secondo il servizio stampa del ministero della Difesa armeno, il trasferimento odierno è avvenuto in conformità con l’accordo raggiunto il 22 maggio in una riunione trilaterale a Bruxelles e attraverso la mediazione del comandante delle forze di pace russe ad Artsakh, il maggiore generale Andrei Volkov.

(25 mag 22) BABAYAN IN SUD OSSEZIA – Si è conclusa oggi la visita iniziata il 23 del ministro degli Affari esteri dell’Artsakh David Babayan nella Repubblica dell’Ossezia del Sud per partecipare alla cerimonia di inaugurazione del neoeletto Presidente della Repubblica Alan Gagloev. Secondo il servizio stampa del Ministero degli Affari Esteri, alla cerimonia di inaugurazione, il ministro degli Esteri dell’Artsakh ha letto un messaggio di congratulazioni del presidente della RA Arayik Harutyunyan. Durante la visita, il Ministro degli Affari Esteri è stato ricevuto dal Presidente dell’Ossezia del Sud Alan Gagloev. C’è stato anche un incontro con il ministro degli Esteri ad interim Dmitry Medoev. Durante gli incontri è stata discussa un’ampia gamma di questioni relative alle relazioni Artsakh-Ossezia meridionale e ai processi regionali. È stata sottolineata l’importanza di uno sviluppo coerente e dell’approfondimento delle relazioni, l’ampliamento della cooperazione tra le varie strutture statali e pubbliche.

(25 mag 22) PRIGIONIERI ARMENI – Il Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan, nel corso di una seduta parlamentare ha affermato che uno degli argomenti principali discussi a Bruxelles è stato il ritorno dei prigionieri. Secondo lui, la posizione dell’Unione Europea e delle organizzazioni internazionali è che gli armeni detenuti in Azerbaigian dovrebbero essere riportati in patria il prima possibile ma l’Azerbaigian cerca costantemente di collegare il ritorno dei prigionieri con alcune condizioni aggiuntive. L’Armenia non è d’accordo con questa posizione di Baku. Ha anche affermato che 39 prigionieri armeni sono detenuti in Azerbaigian fino ad oggi. Le loro identità sono state confermate. Il difensore civico di Artsakh ha recentemente osservato che oltre ai 38 militari e civili confermati da Baku, ci sono prove che altri 80 armeni sono detenuti in Azerbaigian.

(25 mag 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il Presidente della Repubblica ha presieduto una seduta allargata del Consiglio di Sicurezza che è stata convocata a seguito della lettera indirizzata al Presidente della Repubblica dai partiti politici, presentata al Parlamento della Repubblica dell’Artsakh il 24 maggio.
Il Capo dello Stato ha sottolineato che la formulazione sulla garanzia dei “diritti e sicurezza della popolazione di etnia armena del Karabakh” nella dichiarazione del presidente del Consiglio europeo Charles Michel è altamente inaccettabile per il popolo e le autorità dell’Artsakh, osservando che non riflette le richieste e le aspirazioni degli armeni dell’Artsakh, basate sul diritto dei popoli all’autodeterminazione, che sono state chiaramente formulate per la comunità internazionale negli ultimi trent’anni. Harutyunyan ha incontrato il premier dell’Armenia e ha discusso dell’incontro Pashinyan-Aliyev tenutosi a Bruxelles il 22 maggio: in tale contesto ha ribadito ancora una volta che il diritto esclusivo di determinare la sorte e lo stato di Artsakh appartiene al popolo e alle autorità di Artsakh. Nelle parole del presidente, il primo ministro Pashinyan ha sottolineato che nessuno può, né intende firmare alcun documento alle spalle del popolo armeno e dell’Artsakh. Se c’è una proposta concreta per soluzioni concrete, sarà discussa con le autorità dell’Artsakh e il pubblico sarà adeguatamente informato.
Il presidente Harutyunyan ha sottolineato che la Repubblica dell’Artsakh persegue incrollabilmente la via del riconoscimento internazionale dell’indipendenza attraverso la piena e incondizionata realizzazione del diritto del suo popolo all’autodeterminazione e che l’adeguata fornitura dei diritti e della sicurezza del popolo dell’Artsakh è possibile solo al di fuori dell’Azerbaigian.

(25 mag 22) ARTSAKH IN LIBANO – Su invito della comunità armena, la delegazione guidata dal presidente del parlamento dell’Artsakh Artur Tovmasyan ha visitato il Libano. La delegazione comprende il capo della fazione dell’ARF Artur Mosiyan, il viceministro degli esteri Armine Aleksanyan e il consigliere del presidente del Parlamento Karen Vanyan. La delegazione dell’Artsakh ha prima visitato il villaggio armeno di Anjar in Libano, dove è stata accolta dal sindaco e dai rappresentanti del Comitato “Montagna Rossa”. I membri della delegazione hanno anche visitato la galleria della città, la chiesa di St. Boghos e il memoriale di Musa Dagh. Poi si sono incontrati con la popolazione armena del villaggio. Il Presidente del Parlamento ha presentato i libanesi-armeni sulla situazione socio-economica prebellica e postbellica dell’Artsakh, sul passato e sui progetti in corso. Ha toccato le numerose dichiarazioni e interviste del Presidente dell’Artsakh, del Presidente del Parlamento e delle fazioni parlamentari sulle questioni relative allo status dell’Artsakh e al diritto all’autodeterminazione del popolo dell’Artsakh. Nelle sue osservazioni Artur Tovmasyan ha evidenziato il ruolo del contingente di peacekeeping russo come garante affidabile della sicurezza del popolo dell’Artsakh.

(25 mag 22) RUSSIA E UNIONE EUROPEA – Il rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato che Mosca vede persistenti tentativi da parte dell’UE di intervenire nel processo di accordi trilaterali ai più alti livelli di Armenia, Azerbaigian e Russia. Zakharova ha osservato che l’obiettivo strategico della Russia è trasformare il Caucaso meridionale in una zona di stabilità e prosperità, per promuovere questo processo. “Uno dei compiti chiave su questo percorso è la normalizzazione globale delle relazioni tra Yerevan e Baku per stabilire una pace duratura. La base degli sforzi in questa direzione sono gli accordi trilaterali dei leader, di cui abbiamo più volte parlato e che vengono costantemente applicati. La Russia sta assistendo Yerevan e Baku su tutti i binari, compreso lo sblocco delle comunicazioni di trasporto, la delimitazione dei confini, l’instaurazione di pubbliche relazioni e lo sviluppo di un trattato di pace“, ha osservato Zakharova.

(25 mag 22) COMMISSIONE CONFINI – Il secondo incontro delle commissioni di Armenia e Azerbaigian sulla delimitazione dei confini si terrà a Mosca la prossima settimana secondo quanto dichiarato ai giornalisti da Andrei Rudenko, vice ministro degli Esteri russo. Nell’ambito dell’attuazione degli accordi raggiunti tra i due Paesi, sulla base delle relative istruzioni, ieri si è tenuta la prima riunione mentre la terza è in programma a Bruxelles.

(24 mag 22) INCONTRO SU DELIMITAZIONE CONFINI – Il vicepremier armeno Mher Grigoryan ha incontrato il suo omologo azerbaigiano Shahin Mustafayev al confine interstatale tra Armenia e Azerbaigian. L’incontro si è svolto nell’ambito dell’attuazione degli accordi raggiunti tra i due paesi, nell’ambito del lavoro congiunto delle commissioni sulle questioni di sicurezza delle frontiere e sulla delimitazione del confine statale armeno-azero . Le parti hanno riaffermato la loro disponibilità a lavorare all’interno delle commissioni sulla demarcazione delle frontiere e altre questioni rilevanti, comprese le questioni di sicurezza delle frontiere. I due hanno anche discusso questioni organizzative e procedurali delle attività congiunte delle commissioni e hanno concordato l’opportunità di utilizzare varie sedi per ulteriori riunioni delle commissioni. È stato raggiunto un accordo per tenere il secondo incontro a Mosca e il terzo a Bruxelles.

(24 mag 22) MOSCHEE NEI TERRITORI OCCUPATI – Il vicepresidente del Comitato statale per il lavoro con le organizzazioni religiose ha dichiarato in una conferenza stampa che sono in corso lavori di costruzione di moschee a Shushi, Hadrut e Mataghis, città occupate dagli azeri con la guerra del 2020.

(23 mag 22) COMMISSIONE CONFINI – A seguito del evrtice di ieri il presidente dell’Azerbaigian Aliyev ha istituito una commissione statale per la demarcazione del confine con l’Armenia guidata dal vice Primo ministro Shahin Mustafayev; Il premier armeno Pashinyan a sua volta ha firmato il decreto che istituisce analogo organismo guidato dal suo vice Mher Grigoryan.

(23 mag 22) ATTIVITA’ AZERE – Una nuova strada che bypassa il corridoio di Lachin è in costruzione secondo quanto dichiarato dal difensore civico di Artsakh Gegham Stepanyan in una conversazione con i giornalisti. “Secondo le mie informazioni, andrà oltre Berdzor e Aghavno. Non c’è ancora una decisione finale sulla popolazione armena di questi insediamenti. Insistiamo sul fatto che la popolazione armena viva lì“, ha osservato il difensore civico. Da notare, ora ci sono circa 150 persone a Berdzor e la scuola non funziona. Prima dell’aggressione azerbaigiana nel 2020, lì vivevano circa millecinquecento persone. Alla domanda se l’intensa costruzione intorno a Shushi sia pericolosa, Gegham Stepanyan ha detto: “Certo che è pericoloso, e prima di tutto perché gli azeri hanno occupato i nostri territori e stanno costruendo illegalmente sul nostro territorio“.

(23 mag 22) ESITI VERTICE TRILATERALE – Al termine del lungo vertice di Bruxelles, il Capo della Commissione europea Charles Michel ha pubblicato sul sito web della Commisione una nota che rissume gli argomenti trattati. Qui la versione in italiano.

(22 mag 22) NO COMMENT PRESIDENZIALE – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha categoricamente rifiutato di commentare l’incontro in corso a Bruxelles tra il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev. Arayik Harutyunyan, che sta partecipando a un forum a Stepanakert, non ha risposto alle domande della stampa, nemmeno ritenendo necessario fermarsi. Tuttavia, i giornalisti, seguendo l’uscente Harutyunyan, hanno rivolto la domanda se avesse un’opinione sull’incontro Pashinyan-Aliyev a Bruxelles, a cui il presidente del Karabakh ha scosso la testa senza voltarsi – o in segno di riluttanza a parlare, oppure mancanza di opinione.

(22 mag 22) INCONTRO ARMENO-AZERO – A Bruxelles si incontrano Pashinyan e Aliyev con il Capo della Commissione europea Michel a fare gli onori di casa. Il precedente incontro si era tenuto il 6 aprile, sempre su iniziativa europea.

(22 mag 22) STATUS ARTSAKH – L’Armenia dovrebbe chiarire cosa significa quando si parla dello status finale di Artsakh, ha detto ai giornalisti il ​​difensore civico di Artsakh Gegham Stepanyan, rispondendo alla domanda che l’Armenia non insiste inequivocabilmente sull’autodeterminazione. “La posizione dell’Armenia, riflessa in sei punti, rileva la previsione di una vita sicura per il popolo dell’Artsakh e il chiarimento dello status finale dell’Artsakh. Credo che l’Armenia dovrebbe chiarire cosa significa dicendo “status definitivo”, e almeno chiarire che questo status non significa far parte dell’Azerbaigian“. All’osservazione che uno dei deputati di governo in Armenia ha annunciato una tale possibilità, Gegham Stepanyan ha reagito: “Per noi questa opzione è inaccettabile. Il popolo di Artsakh non accetterà una tale opzione di soluzione“. Riguardo alla nota affermazione secondo cui la comunità internazionale chiede di “abbassare l’asticella”, il Mediatore ha osservato: “Non so cosa significhi ‘abbassare l’asticella’. Ma so esattamente cosa questo non può significare. La parte dell’Artsakh ha sempre parlato di riconoscere il diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza“. Ricorda che anche i copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk hanno avanzato proposte contenenti varie opzioni, comprese quelle intermedie. “Ci sono molte alternative, c’è solo un’eccezione: la presenza di Artsakh come parte dell’Azerbaigian“, ha detto Stepanyan, aggiungendo che non pensa che si possa prendere una decisione inaccettabile per Artsakh.

(19 mag 22) SFOLLATI DI GUERRA – Come risultato della guerra scatenata dall’Azerbaigian contro l’Artsakh, 118 comunità di Artsakh completamente e 2 comunità in parte (215 insediamenti in tutto) sono state occupate dall’Azerbaigian secondo quanto dichiarato oggi dal difensore civico di Artsakh Gegham Stepanyan all’Assemblean nazionale. “Da questi insediamenti, 40mila persone sono state deportate con la forza dall’Artsakh, il che ha portato a violazioni senza precedenti dei diritti umani.

(19 mag 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il difensore civico dell’Artsakh Gegham Stepanyan intervenendo all’Assemblea nazionale del Nagorno Karabakh (Artsakh) ha dichiarato che l’Azerbaigian conferma la presenza di 38 militari e civili in stato di prigionia. Tuttavia, i difensori civici dell’Artsakh e dell’Armenia, così come le organizzazioni per i diritti umani, hanno prove di altre 80 persone tenute prigioniere, per quanto l’Azerbaigian non confermi questi dati. “Questo dà motivo di affermare che l’Azerbaigian nasconde deliberatamente il numero reale dei prigionieri“, ha osservato il Stepanyan. Dei 38 prigionieri, 35 sono militari, 3 civili che sono stati catturati dopo la dichiarazione del 9 novembre 2020. Diciannove civili sono indicati come dispersi. Tra loro ci sono persone la cui presenza in prigionia è confermata dai fatti, ha detto Gegham Stepanyan. Tutti e 38 sono stati condannati in Azerbaigian con accuse falsificate. A questo proposito, la parte armena ha preparato e distribuito un documento all’ONU.

(19 mag 22) PREANNUNCIATO VERTICE TRILATERALE – Il prossimo 22 maggio in Bruxelles è programmato un nuovo incontro tra il premier armeno Pashinyan e il presidente azero Aliyev alla presenza del Capo della Commissione europea Michel.

(18 mag 22) GIORNATA INTERNAZIONALE MUSEI – In occasione della Giornata Internazionale dei Musei, si è aperta oggi presso il Museo statale di storia e geografia di Artsakh una mostra dal titolo “Materiali archeologici scoperti a seguito degli scavi al Mausoleo di Keren”. Il Consigliere del ministro dell’Istruzione, della scienza, della cultura e dello sport della Repubblica dell’Artsakh, la storica Melanya Balayan, ha notato con rammarico che 12 musei – un enorme patrimonio museale – può essere considerato perduto a causa della guerra di 44 giorni. Considera l’auto-organizzazione e il lavoro coerente l’unica salvezza, che porrà fine alle atrocità commesse dal nemico.

(17 mag 22) FORMATO 3+3 – In un’intervista il vice ministro degli Esteri russo, Andrey Rudenko, ha dichiarato che la piattaforma consultiva regionale “3+3” (Azerbaigian, Armenia, Georgia più Russia, Iran e Turchia) istituita nel dicembre 2021 è un meccanismo necessario e prospettico. “I nostri piani sono di utilizzarlo attivamente per sviluppare la cooperazione tra i paesi del Caucaso meridionale e i loro vicini. La logica di tale cooperazione implica una considerazione collettiva di questioni di interesse comune, che non esacerbano le contraddizioni politiche e contribuiscono alla fiducia reciproca” ha affermato aggiungendo che è in corso la preparazione per il secondo incontro del format che dovrebbe tenersi entro la fine di giugno.

(17 mag 22) ASSEMBLEA NAZIONALE – Il parlamento ha riunito in seduta congiunta le commissioni Estero e Finanza per l’esame del bilancio 2021 concernente il Ministero degli Esteri della Repubblica dell’Artsakh, la Società radiofonica e televisiva pubblica, il quotidiano «Azat Artsakh» e il Dipartimento del Turismo.

(13 mag 22) GRUPPO DI MINSK – Il Segretariato dell’OSCE, in una intervista a Radio Liberty, ritiene necessario intensificare gli sforzi per stabilire una pace stabile nella zona di conflitto del Karabakh ma non ha commentato la sorte dell’appello dell’Armenia inviato circa due mesi fa ai copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk per organizzare i negoziati con l’Azerbaigian. Questo passaggio testimonierebbe la fine dell’esperienza del Gruppo di Minsk e dei suoi Paesi co-presidenti. L’Armenia e l’Azerbaigian, in quanto Stati membri dell’OSCE, sono consapevoli che l’organizzazione è pronta a fornire qualsiasi supporto, sia nell’ambito del suo mandato che in altri contesti, ha osservato il Segretariato dell’OSCE.

(13 mag 22) CALCIO IN ARTSAKH – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto i membri della Federcalcio dell’Artsakh e un gruppo di calciatori dei club. All’ordine del giorno dell’incontro vi erano i programmi volti allo sviluppo e alla divulgazione del calcio, nonché le questioni relative al miglioramento delle infrastrutture calcistiche nella repubblica. Nel suo intervento, il Capo dello Stato ha evidenziato gli sforzi compiuti dalla Federazione per lo sviluppo del calcio e ha assicurato che, nonostante le difficoltà socio-economiche proprie del dopoguerra, il Governo continuerà a tenere sotto i riflettori i programmi di sviluppo sportivo. Harutyunyan ha chiesto informazioni sui problemi che la Federazione deve affrontare e ha dato istruzioni ai funzionari responsabili per risolverli. All’incontro hanno partecipato il Ministro dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica dell’Artsakh Anahit Hakobyan e il Capo dell’Ufficio del Presidente Karen Shahramanyan.

(12 mag 22) COMMISSIONE CONFINI – La commissioni armena e azerbaigiana sulla delimitazione delle frontiere e la sicurezza delle stesse terrà una riunione a Mosca dal 16 al 17 maggio secondo quanto ha affermato il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan in un incontro con il suo omologo russo Sergey Lavrov.

(12 mag 22) MINISTRI DEGLI ESTERI – I ministri degli Affari esteri di Russia, Azerbaigian e Armenia – Sergey Lavrov, Jeyhun Bayramov e Ararat Mirzoyan – si sono incontrati in una riunione trilaterale a Dushanbe, capitale del Tagikistan, nell’ambito della sessione del Consiglio dei ministri degli Esteri della CSI. I ministri degli Affari esteri di Armenia, Russia e Azerbaigian hanno discusso i preparativi per un accordo sulla normalizzazione delle relazioni tra Yerevan e Baku e hanno confermato il loro impegno a rispettare rigorosamente tutte le disposizioni delle dichiarazioni dei leader di Azerbaigian, Armenia e Russia del 9 novembre 2020, 11 gennaio 2021 e 26 novembre 2021. “Hanno preso atto dei progressi nell’attuazione degli accordi trilaterali in settori chiave, compreso lo sblocco dei collegamenti economici e di trasporto nella regione attraverso il gruppo di lavoro trilaterale copresieduto dai vice primi ministri di Russia, Azerbaigian e Armenia, nonché gli sforzi per avviare la delimitazione e la successiva demarcazione del confine azerbaigiano-armeno con l’assistenza consultiva della Russia su richiesta delle parti” si legge tra l’altro in una nota del ministero di Mosca.

(12 mag 22) SCOMPARSA CITTADINA RUSSA – La polizia di Artsakh e il Servizio statale per le situazioni di emergenza, martedì hanno ricevuto un rapporto sulla scomparsa lunedì di Olga Sanikova, cittadina russa che vive a Stepanakert, nella zona del fiume Karkar. La polizia informa che da due giorni gli agenti e i soccorritori stanno effettuando operazioni di ricerca lungo il suddetto fiume ma queste ricerche non hanno ancora prodotto risultati.

(12 mag 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il ministero degli Esteri dell’Azerbaigian considera “infondate” le accuse mosse dal primo ministro armeno Nikol Pashinyan durante la sua visita nei Paesi Bassi e “dimostrano che la leadership armena è lungi dall’essere sincera sulla questione della normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi“. In questi termini si è espressa Leyla Abdullayeva, Capo del Servizio Stampa del Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian. Il premier armeno aveva dichiarato nel corso di una conferenza che l’Azerbaigian detiene almeno 38 prigionieri armeni nonostante la parte armena abbia accettato di consegnare tutte le mappe dei campi minati e abbia riposto fiducia nel fatto che tale gesto umanitario sarebbe stato seguito da analogo passo della controparte azera così come richiesto anche da istituzioni e organizzazioni internazionali. Pashinyan aveva dichiarato che l’ultima promessa azera in tal senso c’era stata in occasione dell’incontro trilaterale con il presidente della Commissione europea Michel. Per Baku gli armeni attualmente detenuti sono “terroristi sabotatori”.

(11 mag 22) AZERI RESPINGONO PROPOSTE ARMENE – In una dichiarazione il ministro degli Esteri azero, Bayramov, ha respinto la proposta armena di neutralizzare le rispettive enclavi assegnandole al Paese nel quale ora si trovano. Il viceministro degli Esteri azerbaigiano Khalaf Khalafov ha poi affermato che i villaggi in Armenia sono azeri e che “il ritorno dei 7 villaggi di Gazakh (Tavush) e Karki (Ararat) sarà effettuato in conformità con i requisiti del processo di delimitazione” mentre Bayramov ha dichiarato che l’Armenia non avanza alcuna pretesa territoriale verso l’Azerbaigian lasciando intendere che la exclave di Artsvaìshen non sarebbe stata presa in considerazione da Yerevan. Intanto oggi, l’ex ombudsman dell’Armenia, Armen Tatoyan, ha presentato una mappa di epoca sovietica che mostra chiaramente come Tigranashen (Karki) non abbia mai fatto parte dell’Azerbaigian.

(11 mag 22) BABAYAN RISPONDE AGLI AZERI – Secondo il ministro degli Esteri dell’Artsakh David Babayan le forze di pace russe rimarranno nella regione fino a una soluzione globale del conflitto tra l’Artsakh e l’Azerbaigian, e così ha risposto al collega azero Bayramov che ieri aveva dichiarato che i russi erano “temporaneamente” dispiegati nella regione. “Loro [cioè gli azeri] comprendono che le forze di pace russe stanno svolgendo un’importante funzione e missione nella regione. Finché c’è una missione russa di mantenimento della pace, c’è Artsakh. Tuttavia, l’assorbimento di Artsakh è un compito importante per Azerbaigian. Come farlo? Il modo più breve per attuare questo programma è l’assenza di forze di pace russe qui. Dopo di che ci sarà una nuova guerra, spargimento di sangue, genocidio, massacro. A questo proposito, abbiamo sempre lodato il ruolo della Russia missione di mantenimento della pace. Crediamo che questa missione continuerà a fare di tutto per mantenere la stabilità e la pace. Inoltre, la Russia ha anche una responsabilità storica per la pace e la stabilità nella regione“, ha aggiunto Babayan.

(10 mag 22) OSSEZIA DEL SUD – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha inviato un messaggio di congratulazioni al Presidente eletto della Repubblica dell’Ossezia del Sud, lo Stato di Alania Alan Gagloev.

(10 mag 22) I TURCHI A SHUSHI – Secondo quanto dichiarato dall’ambasciatore turco in Azerbaigian Cahit Bagci, sono in corso trattative tra i ministeri degli Esteri di Turchia e Azerbaigian per stabilire una sede consolare turca nella città armena occupata di Shushi.

(10 mag 22) COMMISSIONE CONFINI– Il ministro degli Esteri azero Bayramov ha dichiarato che uno degli accordi scaturiti dall’incontro di Bruxelles tra Pshinyan e Aliyev era il varo entro fine aprile di una commissione per la delimitazione dei confini. Secondo il ministro di Baku sarebbe stato raggiunto un accordo per quanto riguarda la composizione delle ripsettive delegazioni che dovrebbero essere guidate dai vice primi ministri. L’Armenia non ha ancora completato la procedura di organizzazione della delegazione.

(10 mag 22) FORZE DI PACE – Il dispiegamento delle forze di pace russe in Karabakh è condotto sulla base della dichiarazione trilaterale ed ha carattere temporaneo secondo quanto dichiarato alla stampa locale il ministro degli Esteri azero Bayramov. Per l’Azerbaigian i problemi sono legati “all’esistenza ancora di unità militari armene nella regione del Karabakh e alle visite illegali in questi territori” .

(9 mag 22) TRIPLICE VITTORIA – Il presidente della repubblica Arayik Harutyunyan ha visitato questa mattina il memoriale di Stepanakert, ha deposto una corona di fiori e ha deposto fiori sul monumento alle vittime della Grande Guerra Patriottica e alle tombe dei martiri della Guerra di liberazione dell’Artsakh. Il presidente era accompagnato dall’alto rango statale e dalla leadership militare di Artsakh, nonché da rappresentanti del corpo legislativo, guidato dal presidente Artur Tovmasyan dell’Assemblea nazionale. Alle ore undici in tutto l’Artsakh è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime delle guerre patriottiche

(9 mag 22) MESSAGGIO DEL CAPO DELLO STATO – Il presidente di Arayik Harutyunyan ha diffuso un messaggio in occasione del 9 maggio. Il messaggio recita quanto segue, in particolare: “Il 9 maggio ha lasciato il segno nella storia del popolo armeno come simbolo del suo spirito amante della libertà e indomabile, coraggio ed eroismo, amore sconfinato per la Patria, devozione e sacrificio di sé. Durante la Grande Guerra Patriottica, i nostri antenati, insieme ad altri popoli dell’Unione Sovietica, hanno combattuto disinteressatamente contro il fascismo, il più grande male contro l’umanità. Siamo orgogliosi che anche Artsakh abbia contribuito in modo significativo a scolpire la vittoria, un terzo della sua popolazione è andato al fronte, dando numerosi eroi dell’URSS, marescialli, ammiragli e comandanti. Le generazioni future hanno continuato le tradizioni eroiche dei loro antenati, costruendo un esercito regolare da gruppi di volontari 30 anni fa, portando a termine con successo l’operazione militare a Shushi e liberando l’antica città fortezza armena. Tuttavia, oggi Shushi è di nuovo prigioniera, come centinaia dei nostri santuari e insediamenti, che vengono distrutti e vandalizzati dall’Azerbaigian. Il loro obiettivo è eliminare completamente la traccia armena e gli stessi armeni, violando tutte le norme ei principi del diritto internazionale. In questi giorni la sicurezza di Artsakh è assicurata dal contingente di pace russo insieme al nostro esercito di difesa. Siamo profondamente grati ai nostri amici per essere stati dalla gente di Artsakh e per averci supportato in ogni modo. A nome delle autorità della Repubblica dell’Artsakh e a nome mio porgo le mie più sentite congratulazioni per queste preziose e amate festività e porgo i miei omaggi alla memoria di tutti i nostri martiri che hanno dedicato la loro vita alla difesa della Patria, alle loro famiglie e parenti. Per il bene della sacra memoria dei nostri eroici nonni, padri e figli, e per il bene delle generazioni a venire, l’Artsakh deve essere sempre armeno e inespugnabile“.

(7 mag 22) SPARI AZERI A SOTK – L’Azerbaigian ha iniziato a sparare intensamente nella mattinata in direzione della miniera d’oro di Sotk che si trova sul confine tra l’Armenia e la regione di Karvachar ora occupata dagli azeri. Il fuoco è durato per circa due ore secondo quanto riferito da Hakob Avetyan, il capo del villaggio di Geghamasar nella provincia di Gegharkunik in Armenia. Un impiegato armeno della miniera è stato ferito, tutti i suoi colleghi sono stati evacuati per misura precauzionale.

(7 mag 22) FORZE DI PACE RUSSE – Non si parla di ritirare le forze di pace russe dall’Artsakh (Nagorno-Karabakh). Il segretario Armen Grigoryan del Consiglio di sicurezza dell’Armenia ne ha parlato a Factor TV, rispondendo alla domanda che la dichiarazione trilaterale con il presidente del Consiglio europeo non menzionava le forze di pace, se la soluzione al problema dell’Artsakh implichi anche la rimozione delle forze di pace russe.

(5 mag 22) DETENUTI AZERI – Non ci sono in Armenia persone di origine azerbaigiana – legate al conflitto – che i rappresentanti del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) potrebbero visitare secondo quanto riferito ai giornalisti a Baku da Ilaha Huseynova, capo del dipartimento di pubbliche relazioni dell’ufficio di Baku del CICR. Huseynova ha osservato che al momento le due parti non hanno detenuti dal tempo della prima guerra del Karabakh, all’inizio degli anni ’90 e che però ci sono persone di origine armena detenute in Azerbaigian.

(5 mag 22) QUESTIONE KARABAKH – Un accordo di pace con l’Azerbaigian significa anche una soluzione alla questione del Nagorno-Karabakh (Artsakh) secondo il segretario Armen Grigoryan del Consiglio di sicurezza dell’Armenia durante la conferenza stampadi oggi. Secondo lui, l’Armenia vede questa decisione nel garantire la sicurezza ei diritti degli armeni dell’Artsakh. “Sulla base di ciò, è necessario accettare lo status di Karabakh. E sulla base di ciò, devono esserci garanzie di sicurezza. Non sappiamo quali garanzie istituzionali ci saranno. Se prendiamo una decisione e vediamo che la sicurezza e i diritti degli armeni [di Artsakh] sono assicurati, saremo d’accordo“, ha detto Grigoryan aggiungendo che in risposta ai cinque punti dell’Azerbaigian, sono state ricevute le proposte dell’Armenia, composte da sei punti. “Questi due pacchetti dovrebbero essere combinati e dovrebbero iniziare le discussioni. C’è comprensione su questo argomento, sia dall’Azerbaigian che da altri partner internazionali. L’Armenia ha notato che per avere un accordo di pace globale, anche la questione del Karabakh deve essere risolta. Non ho visto Baku rifiutare pubblicamente le nostre proposte“, ha sottolineato il funzionario armeno.

(5 mag 22) SCAMBIO DI ENCLAVI – Il segretario Armen Grigoryan del Consiglio di sicurezza dell’Armenia durante la odierna conferenza stampa al governo ha dichiarato che una possibile soluzione riguardante i territori delle enclavi potrebbe essere lo scambio delle stesse. La possibile opzione per la soluzione della questione delle enclavi è che le enclavi dell’Armenia rimangano in Azerbaigian e le enclavi azerbaigiane, che si trovano nel territorio dell’Armenia, rimangano in Armenia. “Ci sono enclavi su entrambi i lati. C’è un’enclave [armeno] nel territorio dell’Azerbaigian [cioè, Artsvashen] e ci sono enclavi [dell’Azerbaigian] nel territorio dell’Armenia. La superficie di quei territori è praticamente la stessa“, ha affermato Grigoryan. Nel corso della medesima conferenza ha altresì commentato le parole di Aliyev (secondo il quale il “corridoio di Zangezur è una realtà”) affermando che “Nulla è cambiato a Syunik [Provincia] o nel territorio dell’Armenia, in generale. E se il presidente dell’Azerbaigian [Ilham] Aliyev, parlando del “corridoio di Zangezur”, significa questo, allora possiamo dire che una tale realtà è accettabile per noi“.

(5 mag 22) HARUTYUNYAN A MARTUNI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato a Martuni i funzionari dell’amministrazione della regione e i leader della comunità. Il Capo dello Stato ha riflettuto sui programmi socioeconomici nell’Artsakh, osservando che il lavoro volto a eliminare le conseguenze della guerra del 2020 dovrebbe essere continuato a un ritmo accelerato, interessando, oltre ai programmi di difesa, anche quelli nel settore dell’edilizia abitativa e dell’agricoltura. Toccando la difficile situazione geopolitica e di sicurezza, Harutyunyan ha osservato che, sulla base della dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020, l’Artsakh continua a mantenere la sua visione per il futuro e sulla base della direzione dell’indipendenza e della costruzione dello Stato adottata tre decenni fa.