Come i turchi e gli azeri stanno fortificando l’Artsakh in chiave anti-armena (e anti-Iran…)

L’aereo di Erdogan è atterrato la mattina del 28 maggio al nuovo aeroporto internazionale della regione di Kashatagh (Lachin), nell’Artsakh armeno occupato. Poi con il Presidente dell’Azerbaigian Aliyev ha inaugurato lo scalo.

Con questo nuovo scalo, sono ben quattro gli aeroporti in un’area di 7.000 chilometri quadrati non vengono certo costruiti per scopo di turismo ma solo per installare basi aeree militari che rappresentano una concreta minaccia per la vicina Armenia. E forse sono progettati anche in chiave anti-Iran visti gli stretti legami politici, economici e militari tra l’Azerbaigian e Israele.

Questo nuovo scalo sorge in linea d’aria a pochissima distanza dalla frontiera armena e non ha alcuna utilità civile in un’area praticamente disabitata fatte salve alcune centinaia di persone che vi si sono trasferite in cerca di miglior fortuna. Significativa l’accoglienza ricevuta dal dittatore Aliyev al suo arrivo alla scalo prima della cerimonia ufficiale allorché ad attenderlo vi era solo una quindicina di civili “festanti”.

Per capire il progetto azero basterà solo considerare il fatto che prima della conquista militare dell’Artsakh armeno, l’Azerbaigian aveva cinque scali (civili) in circa 70.000 kmq di territorio nazionale:

Baku (la capitale)

Ganja (la seconda città, 325.000 ab.) fino al 1996 aeroporto militare e utilizzato come tale durante l’ultima guerra

Yevlax (58.000 ab., ottava città)

Lankaran (50.000 ab., nona città)

Agstafa (20.000 ab. al confine con l’Armenia, reg. Tavush)

Balakan (10.000 ab. al confine con la Georgia)

Solo Baku, Ganja e Lankeran sono internazionali, ma solo quello della capitale è veramente un hub per tutto il Paese

Dopo la conquista militare gli azeri hanno costruito ben tre nuovi aeroporti nella regione del Nagorno Karabakh in aggiunta a quello di Stepanakert:

Fuzuli (2021)

Zangilan (2022, al confine con l’Armenia, 80 km a ovest di Fuzuli)

Lachin (2025, al confine con l’Armenia, 70 km a nord di Zangilan)

Non ci vengano a dire che servono a incentivare il turismo… D’altronde la presenza di Erdogan per inaugurare un piccolo aeroporto è un chiaro messaggio politico di conquista. Dopo l’inaugurazione a Lachin (Berdzor) si è tenuto un vertice Turchia-Azerbaigian-Pakistan. “Esprimiamo ancora una volta la nostra gratitudine per il sostegno politico e morale fornito al nostro Paese da Turchia e Pakistan fin dai primi giorni della guerra durata 44 giorni nel 2020“, ha affermato Aliyev.

Caso mai qualcuno non avesse ancora capito chi ha sconfitto gli armeni. L’Europa sta passivamente assistendo a questa fortificazione del nuovo Impero Ottomano preoccupata solo delle forniture di gas dal dittatore azero.