(30 nov) CADUTI ARMENI DI SETTEMBRE – Il numero di soldati dell’Armenia vittime dell’aggressione azera del 13 settembre potrebbe aver raggiunto quota 233. La scorsa settimana sono stati consegnati (due mesi e mezzo dopo!) dalla parte azera i corpi di tredici armeni. In precedenza, 16 risultavano scomparsi quindi ci sarebbero tre soldati di cui non si hanno notizie.

(30 nov) ANCORA VIOLAZIONI AZERE – Anche oggi le forze armate dell’Azerbaigian hanno violato, utilizzando armi da fuoco, il cessate il fuoco nella direzione orientale e nord-orientale della linea di contatto con l’Artsakh (Nagorno Karabakh).La parte armena non ha perdite secondo quanto informa il Ministero della Difesa dell’Artsakh.

(29 nov) FERITO ALTRO SOLDATO ARMENO – In conseguenza di colpi sparati dagli azeri un soldato armeno è stato ferito nella zona orientale di frontiera tra Armenia e Azerbaigian.

(28 nov) FERITI DUE SOLDATI ARMENI – Due soldati dell’esercito di difesa dell’Artsakh sono stati feriti dal lancio di granate azere mentre si trovavano nella loro postazione ubicata nella regione di Shushi. I due sono stati trasportati in ospedale ma non sono in gravi condizioni. Il ministero della Difesa russo ha confermato la violazione azera.

(25 nov) ANCORA COLPI AZERI CONTRO I CIVILI – Continuano le provocazioni azere contro i civili armeni impiegati nei campi. Ieri è stato registrato un caso nei pressi del villaggio di Tagavard mentre questa mattina è toccato ad agricoltori impegnati vicino al villaggio di Chankatagh. Non si registrano feriti ma in entrambi i casi i lavori agricoli sono stati interrotti.

(25 nov) TOPONOMASTICA DELL’ARTSAKH – Il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha rilasciato una dichiarazione con la quale invita la Russia a utilizzare i toponimi azeri nel Nagorno Karabakh in luogo di quelli armeni. La motivazione di tale richiesta è che “gli armeni del Karabakh sono cittadini dell’Azerbaigian”.

(25 nov) ALIYEV ANNULLA VERTICE – Il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, ha comunicato la sua non partecipazione al programmato vertice di Bruxelles del prossimo 7 dicembre. Pare che il motivo di questo annullamento risieda nella presenza al tavolo negoziale oltre al Presidente del Consiglio europeo Charles Michel anche del presidente francese Emmanuel Macron. L’Azerbaigian ha aspramente criticato la Francia per la risoluzione approvata dal senato francese due settimane fa con la quale si condanna l’aggressione azera all’Armenia e si chiede il riconoscimento dell’Artsakh.

(24 nov) RISCHIO AZIONE AZERA A LACHIN – L’Azerbaigian continua costantemente a preparare una “base informativa” per l’invasione del corridoio Lachin. A tal fine, due ministeri – il Ministero della Difesa e il Ministero degli Affari Esteri di questo Paese – hanno rilasciato dichiarazioni contemporaneamente. In una lunga dichiarazione, il Ministero degli Esteri dell’Azerbaigian ha lanciato un’altra inverosimile accusa alla parte armena di aver piantato mine. Diffondendo deliberatamente informazioni false e falsificate, le autorità azere stanno cercando di creare i presupposti appropriati per giustificare una nuova aggressione. Molti osservatori ritengono che il prossimo obiettivo potrebbe essere proprio il corridoio di Lachin dove gli azeri vogliono impiantare check point e rendere così ancora più difficile il transito da e per l’Artsakh. Lo confermano le parole del ministero degli esteri dell’Azerbaigian Bayramov che ha dichiarato: “Il corridoio viene utilizzato per altri scopi e questo dovrebbe essere fermato. L’Azerbaijan prenderà le misure necessarie per questo”.

(23 nov) FERITO SOLDATO ARMENO – Un militare dell’esercito dell’Armenia è stato ferito oggi nel primo pomeriggio da un colpo sparato da postazioni azere. Le condizioni non sono gravi.

(23 nov) SUFFICIENZA ENERGETICA – Sono in corso lavori per la costruzione della centrale idroelettrica di Getavan (regione di Martakert) da 17 megawatt. Oggi, durante la sessione ordinaria dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh, il presidente della Repubblica dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, ha dichiarato che la costruzione della centrale idroelettrica è in corso con fondi statali. “Se le risorse finanziarie sono sufficienti, si prevede di terminare la costruzione nel prossimo anno, in caso contrario, sarà sicuramente terminata nel 2024“, ha affermato il presidente Harutyunyan, aggiungendo che Getavan HPP garantirà la piena autosufficienza energetica dell’Artsakh. 

(23 nov) PERICOLO NUOVA AZIONE AZERA – Le autorità dell’Azerbaigian hanno annunciato, tramite i mass media filogovernativi, che effettueranno una “operazione speciale” in Nagorno Karabakh (Artsakh). Questi piani sono discussi apertamente in un articolo intitolato “Chi disarmerà i gruppi armati illegali in Karabakh? Azerbaigian o Russia?” pubblicato da Haqqin.az. Così le autorità azere annunciano, con un testo aperto, i loro piani di pulizia etnica degli armeni.

(23 nov) CAMBIO MINISTRI – Il presidente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) Arayik Harutyunyan ha firmato una serie di decreti sulla rimozione dalle cariche. Ai sensi dei decreti, Mikael Hayriyan è stato destituito dalla carica di ministro della Sanità e le sue responsabilità sono state temporaneamente assegnate al viceministro Arthur Ohanjanyan. Norayr Musayelyan è stato licenziato dalla carica di ministro dell’agricoltura (responsabilità temporaneamente assegnate al primo viceministro Tigran Arstamyan). Anahit Hakobyan è stata destituita dalla carica di Ministro dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport (subentra temporaneamente il viceministro Hasmik Minasyan). Armine Petrosyan è stato licenziato dalla carica di ministro dello sviluppo sociale e della migrazione e le sue responsabilità sono state temporaneamente assegnate al primo viceministro Vahram Arakelyan. Hayk Khanumyan è stato licenziato dalla carica di ministro dell’amministrazione territoriale e delle infrastrutture (responsabilità temporaneamente assegnate al primo viceministro Vardan Beglaryan). Zhirayr Mirzoyan è stato destituito dalla carica di ministro della giustizia ed è stato nominato ministro ad interim della giustizia della Repubblica dell’Artsakh. David Babayan è stato destituito dalla carica di Ministro degli Affari Esteri ed è stato nominato Ministro ad interim degli Affari Esteri della Repubblica dell’Artsakh. Aram Sargsyan è stato destituito dalla carica di ministro dello sviluppo urbano ed è stato nominato ministro ad interim dello sviluppo urbano della Repubblica dell’Artsakh. Vahram Baghdasaryan è stato destituito dalla carica di ministro delle finanze e dell’economia ed è stato nominato ministro ad interim delle finanze e dell’economia della Repubblica dell’Artsakh.

(22 nov) ANCORA SPARI VERSO GLI AGRICOLTORI – Nel primo pomeriggio alcuni agricoltori intenti al lavoro nei campi vicini al villaggio di Surashen (regione di Martuni) sono stati fatti oggetto di colpi di arma da fuoco. I lavori agricoli sono stati interrotti, non si registrano feriti. Episodio analogo era avvenuto nel medesimo luogo la mattina precedente.

(22 nov) RIFORMA ARTICOLI CODICE PENALE – In data odierna è stata convocata una riunione ordinaria del Comitato permanente per gli affari statali e legali dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh per discutere il disegno di legge sugli emendamenti al codice penale. Secondo l’oratore principale, il ministro della Giustizia dell’Artsakh, Zhirayr Mirzoyan, l’estremo pericolo di alto tradimento e spionaggio per un Paese impegnato in operazioni di guerra, in particolare, nelle condizioni di legge marziale, ha reso necessario rivedere le norme vigenti e imporre la punizione più severa.

(21 nov) AZERI SPARANO A POSTAZIONI ARMENE – Colpi di arma da fuoco sono stati indirizzati dagli azeri verso alcune postazioni armene di difesa. In giornata è stato preso di mira un trattore nell’area di Machkalashen. Non si segnalano feriti. Gli episodi sono stati riferiti al comando delle forze di pace russe.

(20 nov) PAESI FRANCOFONI CON L’ARMENIA – A seguito del 18° vertice dell’Organizzazione internazionale della Francofonia (OIF) tenutosi a Djerba, in Tunisia, sono stati adottati numerosi documenti, tra cui la risoluzione “Sulle situazioni di crisi nell’area della Francofonia, il loro superamento e il rafforzamento della pace, ” con cui i Paesi membri esprimono il loro sostegno e la loro solidarietà all’Armenia. In particolare, la risoluzione esprime solidarietà all’Armenia, membro dell’OIF e, in tale contesto, esprime profonda preoccupazione per la recente escalation militare, ovvero l’aggressione dell’Azerbaigian contro l’integrità territoriale e la sovranità dell’Armenia, in particolare per le conseguenti violazioni del diritto internazionale, dell’integrità territoriale, e diritto internazionale umanitario. L’OIF incoraggia le parti, insieme ai partner internazionali, a fare del loro meglio per una soluzione negoziata, pacifica e duratura dei problemi, nel rispetto dei principi del diritto internazionale, compresa l’integrità territoriale e l’inviolabilità dei confini internazionali, in conformità con l’ONU Carta, e chiede il rigoroso rispetto del cessate il fuoco.

(19 nov) RIUNIONE CON IL PRESIDENTE – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha tenuto un incontro di lavoro allargato con i rappresentanti delle forze politiche dell’Assemblea nazionale della repubblica con le quali ha discusso gli ultimi sviluppi nel conflitto del Karabakh e il continuo comportamento aggressivo della parte azera nei confronti della popolazione pacifica del paese. I partecipanti all’incontro hanno espresso la loro preoccupazione per l’attuale situazione politico-militare e si sono scambiati i loro pensieri sui futuri passi delle autorità. All’incontro hanno preso parte anche il presidente dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh Artur Tovmasyan, il ministro di Stato Ruben Vardanyan, il capo dell’amministrazione presidenziale Karen Shahramanyan, il segretario del Consiglio di sicurezza Vitaly Balasanyan, il ministro degli Esteri David Babayan e altri funzionari.

(18 nov) SPARI AZERI CONTRO TRATTORE – Ancora colpi di arma da fuoco provenienti dalle postazioni azere contro un mezzo agricolo impegnato nei lavori nei campi. L’ultimo episodio è accaduto questa mattina allorchè è stato preso di mira un trattore nei pressi del villaggio di Hatsi nella regione di Martuni. Fortunatamente non si registrano feriti.

(17 nov) FERITO ALTRO SOLDATO ARMENO – Ennesima violazione azera del cessate il fuoco lungo il confine tra Armenia e Azerbaigian. Un soldato della difesa di Yerevan è rimasto ferito. Il ministero riferisce che si trova in condizioni di media gravità.

(16 nov) SPARI AZERI CONTRO AGRICOLTORI – Le forze armate azere hanno sparato contro i residenti del villaggio Sarushen, nella regione di Askeran in Artsakh, che erano impegnati in attività agricole. Un residente di 36 anni si è rivolto alla polizia e ha informato che alle 11:40 circa di gli abitanti del villaggio e i macchinari coinvolti nei lavori agricoli sono stati colpiti dalle postazioni azere. Il lavoro agricolo è stato interrotto a causa dei colpi. Non ci sono state vittime tra i civili.

(15 nov) SENATO FRANCIA VOTA IMPORTANTE RISOLUZIONE – Il senato francese, quasi all’unanimità (295 voti a favore, uno contrario) ha votato una risoluzione con la quale condanna l’azione aggressiva dell’Azerbaigian, chiede il suo ritiro dal territorio armeno e invita il governo di Parigi a sanzionare il regime di Baku. Allo stesso tempo i senatori chiedono che la repubblica del Nagorno Karabakh- Artsakh venga riconosciuta ufficialmente.

(14 nov) ARTSAKH E TRANSNISTRIA – Il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica dell’Artsakh David Babayan e il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Transnistria (Repubblica Moldava di Pridnestrov) Vitaly Ignatiev hanno tenuto un incontro online. Le parti si sono scambiate opinioni su argomenti relativi ai processi regionali, nonché sulle tendenze di risoluzione dei conflitti. Si è notato il mantenimento e l’allargamento dei legami tra i ministeri degli esteri dei due paesi. David Babayan ha espresso preoccupazione per la recente crisi energetica in Transnistria e ha affermato che Artsakh ha empatia per il popolo transnistriano.

(14 nov) RUSSI CONFERMANO VIOLAZIONE AZERA – Il ministero della Difesa russo ha confermato la violazione del cessate il fuoco ad Artsakh da parte delle forze armate azere. “Una violazione del cessate il fuoco è stata registrata nel distretto di Askeran. Alle 15:30 del 12 novembre è stato aperto il fuoco di armi leggere da una postazione azerbaigiana su un residente locale che stava effettuando lavori con attrezzature agricole nell’area 1,8 km a est di Khramort. A seguito di ciò, il residente locale è stato leggermente ferito e il suo equipaggiamento è stato leggermente danneggiato. Le forze di pace russe e la parte azerbaigiana stanno conducendo indagini sull’incidente“.

(14 nov) FAKE NEWS AZERE – Il Ministero della Difesa dell’Artsakh ha negato le accuse del Ministero della Difesa dell’Azerbaigian. “Il rapporto diffuso dal Ministero della Difesa dell’Azerbaigian secondo cui le unità dell’esercito di difesa nella notte del 14 novembre avrebbero aperto il fuoco contro posizioni azere nei territori occupati della regione di Martuni della Repubblica dell’Artsakh è un’altra disinformazione“, si legge nella dichiarazione.

(12 nov) COLPI AZERI CONTRO TRATTORE – Intorno alle 16:30, i residenti del villaggio di Khramort, S. Vanyan di 27 anni e A. Hayrapetyan di 45 anni, mentre stavano eseguendo lavori agricoli con un trattore “T-150 nell’ amministrativa del villaggio menzionato, sono stati fatti oggetto di colpi d’arma da fuoco partiti da una postazione di combattimento azerbaigiana situata nell’area vicina. Gli spari hanno rotto i parabrezza anteriore e posteriore del trattore. Pezzi del parabrezza rotto hanno colpito il viso di A. Hayrapetyan, provocando lesioni che lo hanno costretto a recarsi al Republican Medical Center di Stepanakert. Informazioni sulla violazione azera sono state trasmesse alla forza russa di mantenimento della pace.

(11 nov) NUOVE MINACCE DI ALIYEV – Nel suo discorso al IX Vertice dell’Organizzazione degli Stati turchi a Samarcanda, in Uzbekistan, il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, ha rivolto ripetute accuse e minacce contro l’Armenia. Inoltre, ha completamente negato tutte le accuse di aggressione militare da parte del suo paese ribaltando le accuse sulla controparte armena: “Sebbene la seconda guerra del Karabakh sia terminata due anni fa, l’Armenia continua a portare avanti provocazioni militari al confine con l’Azerbaigian. L’ultima provocazione del genere è avvenuta nel settembre di quest’anno e le forze armate dell’Azerbaigian hanno dovuto intraprendere azioni di ritorsione per impedire che provocazione militare su larga scala dell’Armenia“, ha detto.

(10 nov) FERITO MILITARE ARMENO – Intorno alle 10:30, un militare delle forze armate armene ha ricevuto una ferita da arma da fuoco sparata dalle postazioni azere contro una posizione militare armena situata nella sezione orientale del confine armeno-azero secondo quanto ha affermato il ministero della Difesa. Le condizioni del militare ferito sono giudicate critiche.

(9 nov) DISABILITA’ POST-BELLICA – Il Ministero del lavoro e delle questioni sociali dell’Armenia ha comunicato che 1.034 partecipanti alla guerra del Nagorno-Karabakh di 44 giorni sono stati trovati disabili. “Dopo la guerra di 44 giorni, a 1.498 partecipanti alla guerra è stato assegnato un gruppo di disabilità. A seguito di 915 rivalutazioni, 1.034 partecipanti sono attualmente considerati disabili. 113 di loro hanno il primo, 153 il secondo e 768 il terzo gruppo di disabilità“, ha osservato il ministero.

(9 nov) ANNIVERSARIO FINE GUERRA – Il presidente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) Arayik Harutyunyan ha visitato il Pantheon militare della capitale Stepanakert e ha reso omaggio alla memoria dei martiri della terza guerra dell’Artsakh. Il Capo dello Stato era accompagnato dal Capo dell’Ufficio del Presidente Karen Shahramanyan, dal Ministro della Difesa Kamo Vardanyan e dal Ministro degli Affari Interni Karen Sargsyan.

(8 nov) ANCORA MINACCE DA ALIYEV – Il presidente dell’Azerbaigian si è recato in visita nella città armena occupata di Shushi dove ha pronunciato l’ennesimo discorso di minacce. Aliyev ha esordito annunciando che il budget dell’Azerbaigian per la difesa è ancora aumentato raggiungendo un livello record. Aliyev ha inoltre affermato che “l’Armenia non rispetta pienamente la dichiarazione del 10 novembre 2020, non ha ritirato completamente le sue forze armate dal Karabakh“, sebbene non solo la dichiarazione non lo suggerisca, ma le truppe armene non sono mai state nell’Artsakh. “L’Armenia non ci ha dato il corridoio Zangezur e periodicamente effettua provocazioni militari contro di noi. Certo, dobbiamo essere pronti, e lo siamo“, si è lamentato Aliyev che ha ripetuto la sua frase preferita che “la nostra pazienza non è illimitata e se l’Armenia non rispetta i suoi impegni, l’Azerbaigian prenderà le misure necessarie“. “Stiamo rispettando tutti gli impegni che abbiamo preso nella dichiarazione del 10 novembre 2020. Li abbiamo rispettati per due anni, ma l’Armenia li sta rispettando? No! Subito dopo la seconda guerra del Karabakh, lui (Pashinyan) era così spaventato che ha attuato queste disposizioni e ci ha restituito i territori occupati delle regioni di Agdam, Kelbajar e Lachin senza sparare un solo colpo“, ha detto Aliyev. Nel suo discorso ha ammonito che l’attuale posizionamento dei suoi soldati permette di vedere numerose città armene e il lago Sevan minacciando così nuovi interventi militari. Il presidente azero ha accusato anche altri Stati: “È vero che alcuni mecenati stranieri dell’Armenia vogliono accusarci di qualcosa. Ho risposto loro. Se dicono altro, risponderò comunque. Non mi fermeranno“, ha promesso Aliyev.

(7 nov) RIUNIONE DEL PRESIDENTE – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha tenuto un esteso incontro di lavoro con i leader delle fazioni e i presidenti dei comitati permanenti dell’Assemblea nazionale. Sono state discusse una serie di questioni relative alla politica interna ed estera del paese. Sono state discusse anche le modifiche strutturali della spesa del bilancio dello Stato 2023. Alla riunione hanno partecipato il presidente dell’Assemblea nazionale Artur Tovmasyan, il ministro di Stato Ruben Vardanyan e altri funzionari.

(5 nov) FERITO CITTADINO PER MINA – S. Azaryan, un residente di 32 anni della comunità di Berdashen nel distretto di Martuni, è stato ricoverato in ospedale a causa delle ferite riportate a seguito dello scoppio di una mina mentre si trovava in un campo da pascolo. Ha subito l’amputazione del piede sinistro.

(5 nov) SPARI AZERI CONTRO TRATTORE – Un veicolo agricolo nei pressi del villaggio di Khramort è stato oggetto di colpi di arma da fuoco sparati da soldati azeri. Non si registrano feriti.

(4 nov) VARDANYAN MINISTRO DI STATO – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto sulla revoca di Artak Beglaryan dalla carica di ministro di Stato. Al suo posto è stato nominato, come da precedenti intese, Ruben Vardanyan che coordinerà le attività di tutti i ministeri eccezion fatta per Difesa, Interni e Servizio di Sicurezza nazionale. Inoltre, sono assegnate al ministro di Stato le funzioni di coordinamento delle attività dei capi delle agenzie Servizio di vigilanza dello Stato, Comitato di gestione del Catasto e del Demanio, Comitato per i danni materiali, Comitato delle entrate dello Stato, Comitato di gestione degli Ispettorati dello Stato, Comitato delle Acque. Nella sostanza Vardanyan diviene una sorta di Primo ministro della repubblica.

(4 nov) AIUTI AGLI SFOLLATI – Il governo dell’Armenia ha deciso di stanziare per il bilancio 2023 circa cinque milioni di dollari a sostegno degli sfollati dell’Artsakh a causa della guerra secondo quanto annunciato all’Assemblea nazionale da Narek Mkrtchyan, ministro del lavoro e degli affari sociali. Il programma di aiuti, in particolare, consentirà alle suddette famiglie di acquistare immobili residenziali o costruire una casa privata. Inoltre, il ministro ha ricordato che a ottobre il governo ha migliorato la decisione esistente, secondo la quale la famiglia di uno sfollato può ricevere un sostegno aggiuntivo se acquista o costruisce immobili in un villaggio di confine.

(4 nov) RIUNIONE DI GOVERNO – Gli ultimi sviluppi della politica estera intorno ad Artsakh e il piano d’azione delle autorità al riguardo sono stati all’ordine del giorno di discussione di una consultazione di lavoro allargata con la partecipazione di rappresentanti delle forze parlamentari, convocata dal presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan. Alcuni partecipanti alla consultazione hanno presentato il lavoro svolto al riguardo e hanno scambiato opinioni sulla formazione di posizioni comuni su questioni specifiche.

(2 nov) MANDATO FORZE DI PACE – Nel corso di un’audizione parlamentare il Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan, ha dichiarato di aver proposto al vertice di Sochi il prolungamento della presenza delle forze di pace russe in Artsakh per un tempo indeterminato fino a venti anni ma che tale proposta è stata respinta. Il premier ha tuttavia precisato che è importante che tale opzione sia entrata nell’agenza delle trattative.

(1 nov) TURCHI AD AGHDAM – Il parlamento turco ha approvato la proroga per un altro anno del mandato dell’esercito turco ad Aghdam, che è stata occupata dalle forze armate azere durante la seconda guerra del Nagorno-Karabakh nel 2020, dove è stato creato un cenotro di monitoraggio congiunto con la Russia.

(31 ott) INCONTRO TRILATERALE A SOCHI – Nella città russa sul Mar Nero si è svolto un incontro trilaterale al quale hanno partecipato il presidente della Federazione russa Putin, il Primo ministro armeno Pashinyan e il presidente azero Aliyev. Il vertice è stato preceduto da due incontri bilaterali di Putin con gli ospiti. Al termine è stato rilasciato un comunicato che ribadisce la volontà delle parti di astenersi dall’uso della forza.

(30 ott) IMPONENTE MANIFESTAZIONE A STEPANAKERT – Fino a 60.000 persone hanno partecipato nella capitale dell’Artsakh alla più imponente manifestazione nella storia recente del Paese. Circa la metà dell’intera popolazione nazionale si è riunita a piazza della Rinascita e strade adiacenti per ribadire la volontà di non accettare alcuna soluzione che preveda la sovranità dell’Azerbaigian.

(30 ott) ASSEMBLEA NAZIONALE – Il parlamento dell’Artsakh si è riunito in sessione straordinaria al termine della quale è stato rilasciata una dichiarazione riguardo al futuro del Paese ribadendo che sarà rigettato qualsiasi documento che preveda l’assoggettamento della repubblica di Artsakh all’Azerbaigian di cui peraltro non ha mai fatto parte.

(27 ott) CONSEGNATI DIECI CORPI – Il ministero della Difesa dell’Armenia riferisce che nella giornata odierna, con la mediazione delle forze di pace russe, l’Azerbaigian ha restituito alla parte armena i corpi di dieci soldati caduti a causa dell’attacco azero del 13 settembre. Secondo alcune fonti di stampa, la consegna sarebbe avvenuta nei pressi di Shushi in Artsakh. I caduti armeni, tra civili e soldati, ammontano a 240 persone. Gli azeri hanno finora consegnato i corpi di 32 militari all’Armenia il 17 settembre, 95 il 20 settembre e altri 6 il 23 settembre per un totale complessivo, compresi quelli di oggi, di 143 caduti. Quindi ne mancherebbero all’appello un centinaio. Venti militari sono stati fatti prigionieri. Baku ha restituito 17 prigionieri di guerra armeni dalla parte armena il 4 settembre con la mediazione degli Stati Uniti

(27 ott) PRESTITO ALL’ARTSAKH – Il governo dell’Armenia ha deliberato un prestito di venti miliardi di dram (circa cinquanta milioni di dollari) a favore della repubblica di Artsakh. Il prestito con un tasso di interesse dello 0,01% scadrà nel 2026 ed è finalizzato alla costruzione di alloggi per gli sfollati della guerra.

(27 ott) ASSEMBLEA NAZIONALE – L’Assemblea nazionale della repubblica di Artsakh è convocata in sessione straordinaria per domenica prossima con all’ordine del giorno la discussione sul futuro dello Stato. A seguire è convocata una manifestazione in piazza della repubblica.

(26 ott) ACCORDO DI PACE – Il Primo ministro dell’Armenia, nel corso di un’audizione all’Assemblea nazionale, ha dichiarato che vorrebbe firmare un accordo di pace con l’Azerbaigian entro la fine dell’anno. Il premier ha detto che a Praga è stato raggiunto un accordo per la delimitazione dei confini secondo le frontiere del 1991 e quindi si augura che la Commissione incaricata concluda rapidamente i lavori. Quanto al Nagorno Karabakh ha sostenuto che deve essere avviato un dialogo visibile a livello internazionale tra il Nagorno Karabakh e l’Azerbaigian. “Questa è una circostanza molto importante e dovrebbero esserci alcuni meccanismi per proteggere i diritti e la sicurezza degli armeni del Nagorno Karabakh” ha aggiunto.

(26 ott) BILANCIO ATTACCO AZERO – Secondo il presidente dell’Assemblea nazionale Alen Simonyan, l’attacco azero all’Armenia del 13 settembre ha causato 240 vittime tra civili e soldati armeni.

(26 ott) HARUTYUNYAN A MOSCA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan la notte del 25 ottobre è volato nella capitale della Russia su un volo Yerevan-Mosca. Non sono state ancora rese note le ragioni del suo viaggio ma secondo indiscrezioni Arayik Harutyunyan vorrebbe chiarire con l’élite politica russa le questioni relative alla sua ulteriore permanenza in carica dopo che Ruben Vardanyan ha accettato l’offerta di assumere la carica di ministro di Stato dell’Artsakh.

(25 ott) BILANCIO DIFESA AZERBAIGIAN – L’Azerbaigian assicura la sua intenzione di normalizzare le relazioni con l’Armenia, ma allo stesso tempo aumenta drasticamente il suo budget per la difesa. Questo è evidente nel disegno di legge “Sul bilancio statale della Repubblica dell’Azerbaigian per il 2023”, che il parlamento di Baku ha ricevuto ieri. Il rafforzamento della capacità di difesa dell’Azerbaigian e la garanzia della sicurezza nazionale rimangono le principali priorità delle spese del bilancio statale al punto che per il 2023 sono stanziati 5,3 miliardi di manat (circa 3,1 miliardi di dollari USA), ovvero il 17,1% in più rispetto al 2021.

(23 ott) COMPESAZIONI PER GLI SFOLLATI – Il capo della comunità del villaggio di Nerkin Sus ha riferito che 150 famiglie di Nerkin Sus, Aghavno e Berdzor (costrette a lasciare le prorpie abitazioni lo scorso agosto) hanno già ricevuto i certificati di compensazione. Ha riferito che la maggior parte dei residenti si è stabilita in Armenia. Riguardo al trasferimento forzato ha dichiarato che dalle tre comunità è stato portato via tutto quello che era trasportabile, compresi monumenti e tombe. Solo un vecchio katchkar è rimasto là ed è stato immediatamente distrutto dagli azeri.

(21 ott) CONSOLATO TURCO A SHUSHI – Il presidente turco ha annunciato che la Turchia aprirà un consolato nella città occupata di Shushi.

(20 ott) VARDANYAN NUOVO MINISTRO DI STATO – Ruben Vardanyan ha annunciato che assumerà la carica di Ministro di Stato della repubblica di Artsakh all’inizio di novembre. La carica gli era stata offerta dal presidente Harutyunyan nelle scorse settimane e l’attuale Ministro di Stato, Artak Beglaryan, aveva condiviso l’iniziativa. L’uomo d’affari e filantropo russo armeno ha scritto su Facebook che gli sviluppi politici che si stanno svolgendo intorno all’Armenia e all’Artsakh (Nagorno-Karabakh), l’escalation della situazione che circonda la soluzione del problema dell’Artsakh, da cui dipendono, senza esagerare, i destini sia dell’Armenia che del mondo armeno. lo preoccupano molto. “Mi rendo conto che non c’è tempo per pensare a lungo, e in questa situazione non ho altro modo che stare con la gente di Artsakh e assumermi la mia parte di responsabilità per il futuro di Artsakh. (…). All’inizio di novembre, assumerò ufficialmente la carica di Ministro di Stato dell’Artsakh e in quel momento presenterò i nostri obiettivi strategici, le questioni prioritarie da risolvere, oltre a informare sui primi passi da compiere“, ha aggiunto Vardanyan,

(20 ott) POSSIBILE DELEGAZIONE ARTSAKH A MOSCA – La sostanziale insoddisfazione della delegazione dell’Artsakh di ritorno dalla visita in Armenia e dal colloquio con il premier Pashinyan potrebbe determinare un nuovo viaggio con destinazione Mosca per chiarire il futuro della regione. Secondo alcune fonti non è escluso un colloquio con il presidente Putin.

(20 ott) ALTRO AEROPORTO AZERO IN KARABAKH – Alla presenza del collega turco Erdogan, il presidente dell’Azerbaigian ha inaugurato un altro aeroporto nei territori occupati con la guerra del 2020. Lo scalo è stato realizzato a Zangilan (Kovsakan) quasi nei pressi del confine con l’Armenia e sarà presumibilmente un’altra testa di ponte per aerei e droni da guerra visto e considerato che si trova a poco più di un centinaio di chilometri dall’altro scalo inauguarto lo scorso anno di Fuzuli.

(19 ott) OPERA D’ARTE DI SHUSHI – Il presidente del Consiglio statale per la protezione del patrimonio armeno nei territori occupati, il ministro di Stato Beglaryan, ha introdotto i lavori di una conferenza svoltasi oggi a Stepanakert incentrata sulle opere d’arte che si trovavano a Shushi e sono andate perdute con l’occupazione azera del 2020. Beglaryan ha osservato che il Consiglio svolge le sue attività nel quadro di un chiaro programma di eventi e azioni mirati a presentare il patrimonio dell’Artsakh al pubblico armeno e straniero sotto forma di informazione dei risultati del monitoraggio di casi di vandalismo e distruzione del patrimonio culturale nei territori occupati, nonché utilizzando vari materiali.

(18 ott) RIUNIONE DI GOVERNO – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presieduto una sessione del governo durante la quale ha parlato dei risultati delle discussioni di lavoro tenute in Armenia dalla delegazione da lui guidata. Il servizio stampa del Presidente della Repubblica dell’Artsakh ha informato che durante la sessione Harutyunyan ha presentato i dettagli degli incontri e degli approcci delle autorità dell’Artsakh relative al futuro del Karabakh. Il Presidente ha sottolineato l’importanza di un lavoro coordinato con la Repubblica di Armenia nell’affrontare le questioni interne e nel superare le sfide esterne.

(18 ott) ISTITUITO IL CONSIGLIO PUBBLICO – Il decreto del Presidente della Repubblica dell’Artsakh del 12 settembre 2022 aveva istituito il Consiglio pubblico, approvato lo statuto del Consiglio e nominato 8 membri che hanno organizzato il processo di elezione dei restanti 17 membri di questo organo collegiale. Su 27 cittadini che avevano presentato domanda di adesione al Consiglio pubblico, i restanti membri del Consiglio sono stati eletti il 12 ottobre con votazione. Ieri il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto che nomina Armen Gevorgyan presidente del Consiglio pubblico. À. Gevorgyan era l’unico candidato alla carica di Presidente del Consiglio Pubblico. La sua candidatura è stata approvata dai membri del Consiglio pubblico e presentata al Presidente della Repubblica dell’Artsakh.

(14 ott) HARUTYUNYAN INCONTRA COLLEGA ARMENO – Una delegazione dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), guidata dal presidente Arayik Harutyunyan, ha incontrato venerdì a Yerevan il presidente Vahagn Khachaturyan dell’Armenia. Nelle sue osservazioni, il presidente Harutyunyan ha osservato che gli sforzi delle autorità armene per stabilire pace e stabilità a lungo termine nel paese e nella regione sono apprezzati in Artsakh, sottolineando, tuttavia, che questi sforzi non dovrebbero contraddire gli interessi di una parte integrante del Popolo armeno: gli armeni Artsakh. Durante l’incontro sono state discusse anche alcune questioni relative al superamento, con sforzi congiunti, delle sfide cui sono confrontati i due Stati armeni.

(14 ott) ALIYEV MINACCIA L’ARMENIA – Baku si riserva il diritto a una “risposta adeguata” se l’Armenia “non adempie” ai propri obblighi nel quadro della dichiarazione trilaterale del 10 novembre 2020, ha affermato il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev al vertice di Ankara. Ha assicurato che l’Azerbaigian presumibilmente “soddisfa tutti i punti della dichiarazione, incluso il fornire libero accesso dall’Armenia al Karabakh“. “L’Armenia non soddisfa la sua parte della dichiarazione. Vale a dire, non fornisce accesso senza ostacoli dalla parte principale dell’Azerbaigian a Nakhchivan, che è un suo obbligo legale, e non ha ancora ritirato le forze armate armene dal territorio azerbaigiano“, ha affermato Aliyev. Secondo lui, l’Azerbaigian “mostra pazienza per ora, ma non è illimitato“. “Se questi due punti importanti della dichiarazione trilaterale del novembre 2020 non saranno soddisfatti, non avremo altra scelta che agire in modo adeguato“, ha affermato Aliyev. Il presidente ha anche toccato la questione degli armeni in Karabakh, ribadendo che “i diritti e la sicurezza della popolazione armena del Karabakh saranno garantiti in conformità con la Costituzione dell’Azerbaigian“. “Non discuteremo le nostre questioni interne con nessuna parte. E per quanto ho capito dai risultati dell’incontro di Praga, questo argomento non ha causato discrepanze tra tutti i partecipanti alla riunione del quadrilatero“, ha detto Aliyev. Ha osservato che è stato “attraverso la mediazione della Russia che le ostilità al confine con l’Armenia sono state interrotte“. “A seguito delle attività di mediazione della parte russa, vorrei sottolineare che è stata la parte russa a proporre un cessate il fuoco – alcuni lo attribuiscono ad altri Paesi, il che è del tutto infondato – le ostilità [al confine tra l’Azerbaigian e Armenia] sono stati fermati“.

(14 ott) INCONTRO MINISTRI ESTERI – Si è svolto ad Astana, in Kazakistan a margine dei lavori dei Paesi membri CSI, l’incontro tra il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il ministro degli Esteri azerbaigiano Jeyhun Bayramov.

(14 ott) PUTIN INVITA ALIYEV E PASHINYAN – Il presidente russo Vladimir Putin ha invitato il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev a tenere un incontro trilaterale in Russia in data e località da concordare. La proposta è giunta in occasione del vertice della CSI in Kazakistan a cui partecipano il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azero Ilham Aliyev. Il presidente russ ha anche reagito alle accuse del presidente francese Emmanuel Macron secondo cui la Russia ha provocato di proposito i recenti scontri tra Armenia e Azerbaigian. Putin ha negato le accuse e ha affermato che le dichiarazioni di Macron sono inappropriate e inaccettabili e frutto di scarsa conoscenza della situazione reale sul campo.

(14 ott) UNIONE EUROPEA – L’Unione europea continuerà il suo impegno ai massimi livelli per raggiungere una risoluzione globale del conflitto tra Armenia e Azerbaigian, ha affermato l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha affermato il vicepresidente della Commissione europea Josep Borrell in risposta alla lettera inviata dai deputati europei. “Condivido pienamente le vostre preoccupazioni sulla gravità della situazione. Gli scontri armati avvenuti all’inizio di agosto e quello recente del 13-14 settembre, mostrano che la situazione nella regione resta estremamente fragile. L’UE ha chiesto al più alto livello la fine delle ostilità“, ha affermato Borrell. Ha inoltre dichiarato che il presidente del Consiglio europeo rimane in stretto contatto con i leader sia dell’Azerbaigian che dell’Armenia e ha contattato i ministri degli Affari esteri di entrambi i paesi, nonché incaricato il rappresentante speciale dell’UE per il Caucaso meridionale e il Crisi in Georgia Toivo Klaar per svolgere immediatamente consultazioni a Baku e Yerevan. “L’UE ha esortato entrambe le parti a osservare rigorosamente il cessate il fuoco e chiede alle forze azere di tornare immediatamente alle loro posizioni in conformità con gli ultimi confini amministrativi delle ex Repubbliche socialiste sovietiche di Armenia e Azerbaigian. L’UE sta inoltre incoraggiando entrambe le parti a compiere progressi sulla delimitazione e demarcazione del confine internazionale, essenziale per ridurre il rischio di futuri scontri. Dopo le prime riunioni tenutesi all’inizio di quest’anno, la prossima riunione delle commissioni di frontiera si terrà a Bruxelles nel novembre 2022. L’UE invita tutte le parti a tornare al più presto al tavolo dei negoziati, basandosi in particolare sui risultati raggiunti durante i quattro incontri trilaterali a Bruxelles, facilitati e mediati dal presidente Michel. I tre leader, insieme al presidente Emmanuel Macron, si sono incontrati anche a margine del vertice della Comunità politica europea a Praga il 6 ottobre e hanno concordato lo spiegamento della missione civile dell’UE in Armenia. Posso assicurarvi che l’UE continuerà il suo impegno ai massimi livelli per raggiungere una risoluzione globale di questo conflitto“, ha affermato Josep Borrell.

(13 ott) DELEGAZIONE ARTSAKH IN ARMENIA – Una delegazione ufficiale dell’Artsakh guidata dal Presidente del Parlamento Artur Tovmasyan ha avuto un incontro con il Segretario del Consiglio di Sicurezza dell’Armenia Armen Grigoryan a Yerevan nel corso del quale sono stati discussi gli ultimi sviluppi regionali e i legami interni con l’Armenia.  La delegazione ha presentato la posizione ufficiale dell’Artsakh, sottolineando che qualsiasi tentativo che consideri il futuro di Artsakh come parte dell’Azerbaigian è una “linea rossa” per Artsakh. È stato sottolineato che l’Artsakh rimane impegnato nella ripresa del processo negoziale nel formato del Gruppo di Minsk dell’Osce, con la partecipazione del governo di Artsakh come parte in causa.

(13 ott) TERRITORI MINATI – Il portavoce dell’esercito di difesa dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), Suren Sarumyan ha risposto alle dichiarazioni del presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev che nella odierna riunione del Consiglio dei Capi di stato della CSI ad Astana, la capitale del Kazakistan, ha affermato ancora una volta che la parte armena aveva deliberatamente piazzato circa un milione di mine nei territori occupati dell’Artsakh. Sarumyan ha ribadito che l’impianto di mine da parte dell’esercito di difesa è stato effettuato esclusivamente sulla linea di contatto con le forze armate dell’Azerbaigian e questo processo è stato effettuato da entrambe le parti. Secondo Sarumyan, dopo la prima guerra dell’Artsakh all’inizio degli anni ’90, è stato svolto molto lavoro per neutralizzare le mine piantate dalla parte azerbaigiana, ma considerando la loro quantità, centinaia di ettari sono ancora da bonificare del tutto. Il portavoce dell’Esercito di difesa dell’Artsakh ha inoltre osservato che tutte le informazioni sulle mine piantate in quelle aree sono note solo alla parte azerbaigiana e, a questo proposito, le accuse fittizie rivolte alla parte armena sono solo un tentativo di fuorviare la comunità internazionale.

(12 ott) HARUTYUNYAN INCONTRA PASHINYAN – Il presidente della repubblica dell’Artsakh è giunto a Yerevan dove oggi ha incontrato il Primo ministro armeno.

(11 ott) MISSIONE EUROPEA – Gli ambasciatori degli Stati membri dell’UE hanno concordato di inviare una missione civile in Armenia che deve essere dispiegata lungo il confine con l’Azerbaigian allo scopo di rafforzare la fiducia e contribuire alla delimitazione. La decisione è stata presa durante la sessione a porte chiuse del Comitato politico e di sicurezza. Attualmente sono in discussione i dettagli della decisione, in particolare quelli riguardanti da quante persone sarà composta la missione, da quali paesi e le date del loro arrivo in Armenia.

(11 ott) RELAZIONI TURCO-ARMENE-AZERE – Il ministro degli Affari esteri della Turchia ha affermato che i lavori sulla normalizzazione delle relazioni Armenia-Turchia e Armenia-Azerbaigian non sono indipendenti l’uno dall’altro. In un’intervista alla tv turca, Mevlut Cavusoglu ha affermato che è un inganno che alcune persone pensino che i negoziati per la normalizzazione dei rapporti armeno-turco e armeno-azerbaigiano siano indipendenti l’uno dall’altro.

(11 ott) HARUTYUNYAN IN ARMENIA – Una delegazione di lavoro dell’Artsakh, guidata dal presidente Arayik Harutyunyan, è arrivata a Yerevan. La delegazione dell’Artsakh dovrebbe discutere con le autorità armene la situazione sia dell’Artsakh che dell’Armenia.

(10 ott) SENATO FRANCESE – Al Senato francese è stata presentata una bozza di risoluzione che chiede al governo di discutere la creazione di un ufficio umanitario nel Nagorno Karabakh. Inoltre chiede sanzioni contro l’Azerbaigian e il ritiro immediato delle sue forze dal territorio armeno, l’attuazione di un accordo di cessate il fuoco del 9 novembre 2020 e la promozione di qualsiasi iniziativa volta a stabilire una pace duratura tra i due paesi. Secondo il progetto di risoluzione, la ripetuta aggressione delle forze militari azere nel Nagorno-Karabakh e nelle regioni meridionali e sudorientali dell’Armenia è una violazione della sovranità di quello Stato e degli accordi di cessate il fuoco conclusi tra le due parti. Da notare che il 25 novembre 2020 il Senato aveva adottato una risoluzione che sottolineava la necessità di riconoscere la repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh.

(9 ott) ELEZIONI AMMINISTRATIVE – Si sono tenute oggi le elezioni degli organi di autogoverno locale nelle piccole comunità di Tsmakahogh (per il capo della comunità), Vanq, Nor Khazanchi, Mokhratagh (per i membri del consiglio di comunità) della regione di Martakert e nella comunità di Kherkhan (per i membri del consiglio di comunità) della regione di Martuni. Complessivamente l’affluenza è stata del 41,72%

(9 ott) NUOVA MANIFESTAZIONE A STEPANAKERT – Una manifestazione spontanea alla quale hanno partecipato diverse centinaia di persone ha avuto luogo in serata in piazza della Rinascita. I manifestanti chiedono al presidente Araik Harutyunyan di esprimere una posizione chiara sulla dichiarazione adottata a Praga e sui commenti del presidente Ilham Aliyev.

(8 ott) FOLLA IN PIAZZA A STEPANAKERT – Alcune migliaia di persone si sono radunate in piazza della Rinascita manifestando contro il rischio che l’Artsakh sia consegnato all’Azerbaigian. Metaxe Hakobyan, un deputato del Partito della Giustizia al Parlamento Artsakh, ha dichiarato che “ora, le nostre autorità devono stare con il popolo e opporsi al regime di Nikol [Pashinyan, NdR] perché non c’è altra via d’uscita. Altrimenti, applicheranno il timbro della resa di Artsakh insieme a Nikol. In questo momento dovrebbero uscire, scendere a Piazza della Rinascita e stare accanto al popolo“. Le persone dell’Artsakh si oppongono a Nikol e capiscono perfettamente che tutto dipende da loro, le persone possono semplicemente opporsi a Nikol e alla comunità internazionale per proteggere la loro casa, il loro luogo, la loro patria, ha osservato Hakobyan. “Non abbiamo ricevuto alcun segnale dalla comunità internazionale, tutto ciò che sentiamo da Nikol è che la comunità internazionale richiede questo o quello. Siamo arrabbiati e penso che sarà difficile combattere contro questo, le persone stanno difendendo le loro case“, ha aggiunto il deputato.

(8 ott) RISPOSTA AD ALIYEV – Se il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev pensa che il popolo indigeno armeno dell’Artsakh abbia un altro luogo di residenza diverso dalla Repubblica dell’Artsakh, si sbaglia. Lo ha annunciato il ministro di Stato dell’Artsakh Artak Beglaryan. “Nonostante tutte le difficoltà, le sfide e le minacce, noi [gli armeni di Artsakh] continueremo la nostra lotta per vivere liberamente, indipendentemente e in sicurezza nella nostra patria. Il diritto all’autodeterminazione del popolo di Artsakh non ha alternative, l’uso della forza e la minaccia dell’uso della forza al fine di garantire la supremazia artificiale dell’integrità territoriale sono inaccettabili“, ha aggiunto Beglaryan.

(7 ott) DICHIARAZIONE DEL PARLAMENTO DELL’ARTSAKH – Le forze politiche rappresentate nell’Assemblea della Repubblica dell’Artsakh (Patri libera, Patria Unita, Giustizia, ARF, Partito democratico) ribadiscono con una dichiarazione congiunta che la Repubblica del Nagorno Karabakh in termini legali nel 1991 ha esercitato in modo impeccabile il suo diritto all’autodeterminazione in conformità con le norme del diritto internazionale, i principi di democrazia e la legislazione allora effettiva dell’URSS. La comunità internazionale ha riconosciuto l’Azerbaigian come uno Stato indipendente entro i confini definiti dalla legislazione interna dell’URSS. Secondo tale legislazione, al momento dell’indipendenza dell’Azerbaigian, il Nagorno Karabakh non aveva alcun legame con quel Paese, quindi l’integrità territoriale dell’Azerbaigian non ha nulla a che fare con la repubblica del Nagorno Karabakh.
Accettando il principio della parità dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli sancito dal primo articolo della Carta delle Nazioni Unite e dal parere della Corte Internazionale di Giustizia del 22 luglio 2010 sulla conformità della dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo al diritto internazionale, le fazioni dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh invitano i Paesi co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE – Federazione Russa, Stati Uniti d’America, Francia – e altri 190 Stati membri delle Nazioni Unite a riconoscere l’indipendenza della Repubblica del Nagorno Karabakh, neutralizzando così il grave pericolo per la sua popolazione.

(7 ott ) DICHIARAZIONE DI ALIYEV – Il presidente dell’Azerbaigian ha annunciato che un trattato di pace tra il suo paese e l’Armenia può essere firmato entro la fine dell’anno, ha riferito RIA Novosti. “Se l’Armenia mostrerà buona volontà, l’accordo di pace potrà essere concluso entro la fine dell’anno. Il tempo passa, le nostre iniziative non procedono così facilmente. Anche se il primo incontro dei ministri degli Esteri [dei due Paesi] non ha portato concretezza risultati, penso che sia un passo positivo, penso che se una decisione verrà presa in un prossimo futuro, i gruppi di lavoro dei due paesi inizieranno i lavori sul testo del trattato di pace, potremo raggiungere un accordo entro la fine dell’anno“, ha detto Ilham Aliyev in un’intervista ai media azeri a Praga. Secondo lui, “nessuno, né la parte armena, né il Consiglio europeo hanno domande sui cinque principi dichiarati dalla parte azerbaigiana“.

(7 ott) COMUNICATO VERTICE DI PRAGA – L’Armenia e l’Azerbaigian si riconoscono reciprocamente l’integrità territoriale. Lo rileva il comunicato sui risultati della riunione del quadrilatero svoltasi giovedì a Praga. La dichiarazione recita quanto segue:
Nel quadro del primo incontro della Comunità politica europea a Praga, il Primo Ministro della Repubblica di Armenia Nikol Pashinyan e il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Ilham Aliyev si sono incontrati il ​​6 ottobre 2022 su iniziativa del Presidente della Repubblica Repubblica francese e il presidente del Consiglio europeo.
L’Armenia e l’Azerbaigian hanno confermato il loro impegno nei confronti della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Alma-Ata del 1991, attraverso le quali entrambe le parti riconoscono l’integrità territoriale e la sovranità dell’altro. Hanno confermato che ciò servirà come base per il lavoro delle commissioni sulla delimitazione e che la prossima riunione di queste commissioni si terrà a Bruxelles entro la fine di ottobre.
L’Armenia ha espresso il suo accordo per incoraggiare la missione civile dell’UE lungo il confine con l’Azerbaigian. L’Azerbaigian ha accettato di cooperare con la suddetta missione nella misura in cui sarà interessata. La missione inizierà i suoi lavori ad ottobre, per un periodo massimo di due mesi. Lo scopo della missione sarà creare fiducia e, attraverso i suoi rapporti, supportare le commissioni di frontiera
”.

(6 ott) VERTICE DI PRAGA – A Praga è iniziato l’incontro tra il Primo Ministro dell’Armenia, i Presidenti dell’Azerbaigian, della Francia e il capo del Consiglio europeo. Questo è il primo incontro tra Pashinyan e Aliyev dall’attacco di settembre delle forze armate azere all’Armenia, che ha portato Baku a occupare alcuni territori armeni, avanzando a Jermuk e Syunik. Pashinyan è partito oggi per Praga per una visita di lavoro. È accompagnato dal ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan, dal vicepresidente dell’Assemblea nazionale Ruben Rubinyan e da altri funzionari. Dopo questo quadrangolare è previsto un incontro con il presidente turco Erdogan. Informalmente vi sono stati colloqui prima dell’inizio dei lavori ufficiali alla presenza dei ministri degli Esteri di Turchia e Azerbaigian.

(6 ott) FUOCO AZERO CONTRO ARMENIA – Verso le 14:20 ora locale, unità delle Forze armate azere hanno aperto il fuoco in direzione delle macchine edili con le quali stavano effettuando i lavori di fortificazione presso le postazioni militari armene dispiegate nella parte orientale del confine armeno-azero nel territorio della repubblica di Armenia. Un video ha ripreso un escavatore in fiamme.

(6 ott) ARMENI DEL KARABAKH – Ilham Aliyev ha detto che gli armeni del Karabakh sono cittadini azeri, è una questione interna dell’Azerbaigian. Il suo intervento è arrivato a margine del vertice della comunità politica europea a Praga. “Gli armeni del Karabakh sono nostri cittadini, questa è una questione interna all’Azerbaigian. Decideremo noi stessi quando parlare con loro. Questa è una nostra questione interna. Non ne discuteremo con nessun paese“, ha aggiunto. “Sapete che oggi ci sarà un incontro: Charles Michel, Emmanuel Macron, Pashinyan e io. I risultati di questo incontro, spero, saranno positivi, ci saranno progressi“, ha osservato il capo dello Stato. Non ha spiegato per quale motivo durante il recente sgombero del corridoio di Lachin ad agosto tutti i residenti armeni sono stati costretti a lasciare le loro case…

(5 ott) DIALOGO STEPANAKERT-BAKU – C’è un’idea di formare un meccanismo internazionale, che sarà in grado di assicurare il dialogo tra Nagorno Karabakh e Azerbaigian. Lo ha affermato il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan durante la odierna sessione dell’Assemblea nazionale di Armenia nel question time del governo. Ma il presidente azero Aliyev ha chiuso la porta a ogni negoziato e ha detto che non intende discutere la questione del Karabakh con nessun centro internazionale. “I residenti armeni della regione del Karabakh in Azerbaigian sono nostri cittadini“, ha detto parlando al Forum Urbano Nazionale dell’Azerbaigian ad Aghdam. Ha aggiunto che “Baku non discuterà con nessun centro internazionale su come organizzare la loro vita (armeni del Karabakh)“, perché “il mondo intero riconosce il Karabakh come territorio azerbaigiano“.

(5 ott) SUPERVERTICE A PRAGA – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan partirà domani per la capitale ceca Praga, dove parteciperà al vertice inaugurale della Comunità politica europea. Pashinyan ha dichiarato questo alla odierna sessione di domande e risposte del governo dell’Assemblea nazionale. Nell’ambito del suddetto vertice è previsto un incontro quadrilatero tra lui, il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Pashinyan ha informato che è previsto anche un incontro con il presidente turco Erdogan. Pashinyan ha aggiunto che dopo Praga si recherà a San Pietroburgo, in Russia, dove parteciperà al vertice informale della CSI .

(5 ott) ISRAELE E AZERBAIGIAN – Nel corso della visita del ministro della Difesa israeliano Benny Gantz in Azerbaigian la scorsa settimana sono stati firmati diversi accordi di cooperazione nella sfera militare e della sicurezza secondo quanto riferisce Asharq Al-Awsat. Una fonte di alto rango che ha accompagnato Gantz ha affermato che Israele ha buone relazioni con l’Azerbaigian, poiché è un importante paese islamico vicino all’Iran e, come Israele, deve affrontare “molti piani ostili da parte dei leader del regime di Teheran”. Ha detto che Israele e Azerbaigian “devono coordinare le loro azioni per contrastare questi schemi insieme”. Ha osservato che gli incontri hanno mostrato che entrambe le parti condividono la stessa visione di molti problemi regionali.

(4 ott) TORNATI A CASA – Con la mediazione degli Stati Uniti i diciassette soldati armeni catturati dagli azeri durante l’attacco del 13 settembre sono stati restituiti all’Armenia. La conferma è arrivata dal ministero della Difesa armeno. I media azeri avevano anticipato nel pomeriggio che Baku era intenzionata a consegnare a Yerevan 17 militari armeni catturati durante l’aggressione di settembre dell’Azerbaigian contro il territorio sovrano dell’Armenia.”Baku si prepara a trasferire a Yerevan 17 militari armeni catturati durante l’escalation di settembre al confine armeno-azero. Tutti i dettagli sono stati negoziati con la parte armena. Quattro dei 17 militari armeni sono stati catturati feriti. È stata fornita loro l’assistenza medica necessaria “, scrivevano oggi i media.

(4 ott) MINISTRO DI STATO – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha offerto all’uomo d’affari e filantropo russo armeno Ruben Vardanyan, recentemente stabilitosi proprio in Artsakh, la carica di ministro di Stato dell’Artsakh al momento ricoperta da Artakh Beglaryan.

(4 ott) PROPAGANDA AZERA – Il Servizio di sicurezza nazionale della Repubblica dell’Artsakh informa che i servizi speciali dell’Azerbaigian stanno chiamando i numeri di telefono elencati sui siti web delle strutture statali dell’Artsakh e diffondendo false voci sul ritiro delle forze di pace russe dall’Artsakh nei prossimi giorni al fine di diffondere il panico tra la popolazione. Nei prossimi giorni non si possono escludere attacchi hacker ai siti web delle agenzie governative, ha informato l’NSS di Artsakh a NEWS.am. L’NSS di Artsakh sta adottando le misure appropriate per prevenire possibili sviluppi. “Esortiamo a non soccombere alle notizie false e a seguire solo le informazioni ufficiali.

(3 ott) PRIGIONIERI DI GUERRA – L’Azerbaigian si rifiuta di mantenere la sua promessa di rilasciare prigionieri di guerra armeni già per la seconda volta. Lo scrive su Twitter il premier armeno Pashinyan. Il primo caso è stato a maggio, quando è stata fatta una promessa a Bruxelles, e la seconda volta ora, quando a Washington l’Azerbaigian si è impegnato a rilasciare 17 prigionieri di guerra armeni fino al 30 settembre”.

(2 ott) INCONTRO MINISTRI ESTERI – Il Ministro degli Esteri dell’Armenia Ararat Mirzoyan e il Ministro degli Esteri dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov si sono incontrati a Ginevra, in Svizzera. Mirzoyan ha ribadito la posizione della parte armena sul ritiro delle truppe azere dal territorio sovrano dell’Armenia e sull’immediato rilascio di tutti i prigionieri di guerra armeni. È stata sottolineata l’importanza di introdurre meccanismi internazionali per il controllo della situazione alle frontiere. Il ministro armeno ha sottolineato che i crimini di guerra commessi dalle forze armate azere dovrebbero ricevere una chiara valutazione da parte degli organismi internazionali e che i criminali dovrebbero essere assicurati alla giustizia. Le parti hanno scambiato opinioni sul futuro trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian, garantendo i diritti e le garanzie di sicurezza per gli armeni del Nagorno Karabakh (Artsakh), anche attraverso l’istituzione di un meccanismo di discussione tra Stepanakert e Baku. Le parti hanno valutato positivamente l’intesa reciproca sullo sblocco delle rotte di trasporto regionali sotto la sovranità e la giurisdizione dell’Armenia e dell’Azerbaigian.
Dal canto suo il ministro azero ha suggerito di anticipare al mese di ottobre (invece che novembre) la prossima riunione della Commissione sulla demarcazione delle frontiere e ha sottolineato “la necessità del completo ritiro delle forze armate armene dal territorio dell’Azerbaigian, [l’Artsakh, NdR] l’apertura di linee di trasporto e di comunicazione [regionali] in un breve periodo di tempo e la necessità di realizzare progressi nella delimitazione dei confini”.

(2 ott) ESECUZIONE SOLDATI ARMENI– Un video diffuso sui social azeri mostra sette soldati armeni che vengono circondati dal nemico durante l’attacco dell’Azerbaigian del 13 settembre. I militari armeni vengono trucidati a colpi di mitra fra le urla degli aggressori.
L’ufficio del rappresentante dell’Armenia per gli affari legali internazionali invierà domani dichiarazioni ai tribunali internazionali in merito alla registrazione video dell’uccisione di prigionieri armeni. Il video in cui militari azeri sparano a soldati armeni disarmati si sta diffondendo sui canali di Telegram. Toivo Klaar, rappresentante speciale dell’UE per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia, ha commentato il video e ha scritto su Twitter: “Se si dimostra che questo video è autentico, allora questo è un crimine di guerra che deve essere indagato e il puniti i colpevoli». Il ministero della Difesa armeno a sua volta ha dichiarato in merito al video che al momento non può fornire alcuna informazione specifica su luogo e ora, ora gli organi competenti stanno studiando il video, ma non ci sono dubbi sull’autenticità del video e è una caratteristica delle forze armate azere.

(1 ott) PRESIDENTE INCONTRA PARLAMENTARI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato i rappresentanti delle forze parlamentari dell’Artsakh come riferisce il dipartimento informazioni dell’ufficio presidenziale. Hanno discusso gli ultimi sviluppi della politica estera riguardanti l’Artsakh e le possibili misure da intraprendere per superare le sfide esistenti. A seguito della discussione, i rappresentanti delle forze parlamentari dell’Artsakh hanno proposto di convocare una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale dell’Artsakh.

(1 ott) BABAYAN A LOS ANGELES – RIl ministro degli Esteri dell’Artsakh prosegue il suo viaggio negli Stati Uniti e ieri ha pronunciato un discorso alla sessione del Consiglio comunale di Los Angeles. Durante l’intervento sono state toccate le prospettive di sviluppo delle relazioni Los Angeles-Artsakh, gli attuali processi nel Caucaso meridionale e la risoluzione del conflitto azerbaigiano-Karabakh. Babayan ha notato l’importanza delle relazioni tra Artsakh e Los Angeles, sottolineando che la gente di Artsakh apprezza molto il riconoscimento di Artsakh da parte di Los Angeles, valutandolo come un’importante decisione morale, politica e umanitaria esemplare. Toccando alla soluzione del conflitto azerbaigiano-Karabakh, il ministro ha sottolineato che la posizione di Stepanakert è rimasta invariata: Artsakh non farà mai parte dell’Azerbaigian.

(29 set 22) AMBASCIATORI IN VISITA – Un gruppo di ambasciatori di Paesi esteri e rappresentanti di organizzazioni internazionali accreditate in Armenia si è recato in visita nella provincia di Gegharkunik per vedere i danni causati dalla recente aggressione militare azerbaigiana. Prima i diplomatici hanno visitato il villaggio di Sotk, dopo il villaggio di Kut, e quindi si è tenuta una sessione di domande e risposte con il vice capo di stato maggiore delle forze armate dell’Armenia nella città di Vardenis. Fra i Paesi partecipanti anche l’Italia.

(28 set 22) MORTI TRE SOLDATI ARMENI – A seguito dei bombardamenti azeri con colpi di mortaio in direzione di Jermuk, tre soldati delle forze armate dell’Armenia sono deceduti. Lo ha comunicato ufficialmente il ministero della Difesa. I militari caduti sono il tenente colonnello Nahapet Margaryan, il sergente Hovhannes Sukiasyan e il soldato Edward Hovhannisyan. “Il Ministero della Difesa della Repubblica di Armenia condivide il dolore della perdita e porge le condoglianze alle famiglie, agli amici e ai compagni dei soldati caduti“, ha affermato il ministero in un comunicato.

(28 set 22) VIOLAZIONI AZERE – A partire dalle 18 (ora locale), le forze armate azere hanno iniziato a sparare mortai e armi leggere di grosso calibro contro le posizioni armene sul lato orientale del confine dell’Armenia. Secondo il servizio stampa del ministero della Difesa di Yerevan, la parte armena ha fatto ricorso ad azioni di ritorsione. Fonti dell’Azerbaigian riferiscono che soldato azero è rimasto ferito.

(28 set 22) TROVATO VIVO SOLDATO ARMENO – Il soldato Samvel G. Antanyan, un militare delle forze armate armene che era disperso in azione dal 14 settembre dopo che l’Azerbaigian aveva lanciato l’attacco su larga scala contro l’Armenia, è stato trovato vivo. Lo ha comunicato il ministero della Difesa di Yerevan precisando che le condizioni di salute del militare sono soddisfacienti.

(27 set 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Nel corso di un convegno (“Il secondo anniversario della guerra: quali strumenti di diritto internazionale vengono implementati, cosa si può fare?”) un rappresentante degli interessi dei prigionieri di guerra armeni presso la CEDU, Siranush Sahakyan, ha dichiarato che al momento 156 prigionieri di guerra armeni sono stati rimpatriati grazie agli sforzi legali e politici, ma purtroppo ci sono ancora molte persone che sono detenute in Azerbaigian. “Naturalmente, un problema estremamente importante è che abbiamo circa 80 prigionieri di guerra, ufficialmente non accettati dalle autorità azere, che sono stati scomparsi con la forza durante questo periodo. Ufficialmente, il numero di prigionieri di guerra detenuti in Azerbaigian prima delle ostilità del 13 settembre era 33, ma nel dopoguerra si registrano già circa 20 nuovi casi di prigionia, la stragrande maggioranza è già stata confermata a livello ufficiale, ma siamo in attesa di risposte tramite la CEDU in un prossimo futuro, quindi potremo più chiaramente confermare le informazioni sulle persone catturate prigionieri di guerra durante gli ultimi incidenti“, ha detto Sahakyan.

(27 set 22) ANNIVERSARIO GUERRA – Ricordato in tutto lo Stato il secondo anniversario dell’inizio della guerra scatenata dall’Azerbaigian contro la repubblica del Nagorno Karabakh (Artsakh). Un minuto di raccoglimento è stato osservato in tutto il Paese alle ore undici (locali).
Il presidente della repubblica, Arayik Harutyunyan, accompagnato da un gruppo di alti funzionari, ha visitato il Parco dei combattenti per la libertà nella capitale Stepanakert e ha deposto fiori sulla targa in memoria dei caduti nei 44 giorni di guerra nel autunno 2020.
Successivamente, il Capo dello Stato, insieme a rappresentanti del clero, al terzo Presidente dell’Artsakh Bako Sahakyan e a funzionari del potere esecutivo e legislativo, ha preso parte alla processione della croce dedicata ai predetti caduti.

(26 set 22) AMBASCIATA BRITANNICA – In un commento dell’ambasciata britannica a Yerevan viene affermato che le forze armate devono ritirarsi nelle posizioni in cui si trovavano prima dello scoppio delle ostilità eche l’unico modo per risolvere il conflitto è attraverso la diplomazia.

(23 set 22) NUOVA PROVOCAZIONE AZERA – Verso le 19:30 (ora locale), una delle divisioni delle forze armate azere ha lanciato una provocazione, cercando di penetrare nella parte posteriore di una delle postazioni di combattimento armene situata nella direzione orientale del confine armeno-azero. Il Ministero della Difesa armeno ha comunicato che, grazie alle abili azioni dei reparti delle Forze armate armene, l’avversario è stato ricacciato nelle posizioni originarie senza perdite per la parte armena.

(23 set 22) PRIGIONIERI ARMENI – Funzionari della Croce Rossa Internazionale hanno visitato in Azerbaigian i soldati armeni catturati dieci giorni fa nel corso dell’attacco azero all’Armenia.

(23 set 22) BEGLARYAN CHIEDE SANZIONI – Se uno stato vuole davvero la pace e la stabilità in Armenia e cerca di prevenire la nuova aggressione dell’Azerbaigian e gravi violazioni del diritto internazionale, dovrebbe affermare chiaramente che imporrà sanzioni contro l’Azerbaigian in caso di attacco all’Armenia, ha scritto il ministro di Stato dell’Artsakh Artak Beglaryan su social media. “Con il sostegno incondizionato e l’impunità della Turchia per precedenti aggressioni e crimini, le autorità azere sentono di poter risolvere qualsiasi problema con la forza.”

(21 set 22) ALTRE MINACCE DI ALIYEV – Nel corso di una visita a Lachin (Berdzor) il presidente dell’Azerbaigian ha pronunciato un discorso molto violento nei confronti dell’Armenia minacciandola ancora una volta (“Ancora una volta voglio dire che nessuno e niente può fermarci.”). quanto ai confini ha dichiarato che siccome non erano presenti delimitazioni di frontiera (tra Armenia e territorio Artsakh ora sotto controllo azero) allora vuol dire che non c’è alcun confine e i suoi soldati possono tranquillamente avanzare sulla loro terra…

(21 set 22) INDIPENDENZA ARMENIA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha diffuso un messaggio in occasione dell’anniversario del Giorno dell’Indipendenza dell’Armenia:
Oggi ricorre il 31° anniversario dell’Indipendenza della Repubblica di Armenia. Simboleggia la lealtà del popolo armeno ai valori universali e nazionali, il suo spirito amante della libertà e la volontà incrollabile di lottare per questi valori.
Una Patria forte, fiorente e sviluppata è il sogno caro di tutti gli armeni della Madre Armenia, dell’Artsakh e della Diaspora. E unirsi attorno a quel sogno è l’imperativo del giorno e l’unico modo giusto per tradurlo in vita: non abbiamo alternative. Oggi, gli armeni si trovano ancora una volta ad affrontare nuove serie sfide, che rappresentano una minaccia per lo Stato armeno, l’identità nazionale e il futuro. Il momento è cruciale per il nostro popolo e per il mondo armeno che ha una storia e una civiltà secolari.

Quindi, difendiamo tutti insieme, con determinazione e fermezza, pieni di fede e saggezza, sosteniamo lo Stato armeno indipendente, manteniamolo forte e inviolabile, per il bene della sacra memoria di tutti i nostri martiri e delle generazioni a venire. Pace e prosperità alla nostra Patria e al popolo!

(21 set 22) FORZA DI PACE RUSSA – I leader delle fazioni dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh si sono incontrati con Andrey Volkov, il comandante delle truppe russe di mantenimento della pace in Artsakh. Sottolineando il ruolo della missione russa di mantenimento della pace nell’Artsakh nel garantire la stabilità nella regione, hanno discusso la situazione generale nonché gli sviluppi attuali e futuri nella regione. La discussione ha riguardato anche la situazione nella nuova rotta del corridoio di Lachin la cui sicurezza è stata ribadita dal comandante Volkov.

(20 set 22) INCONTRO A STEPANAKERT – Ruben Vardanyan, un noto uomo d’affari e imprenditore sociale, ha incontrato il secondo e il terzo presidente della Repubblica Artsakh, Arkady Ghukasyan e Bako Sahakyan. Durante l’incontro sono state affrontate questioni relative alle minacce alla madrepatria, alle sfide geopolitiche, alla sicurezza, alla conservazione dell’Artsakh armeno e al suo sviluppo.

(20 set 22) INCONTRO HARUTYUNYAN – Il presidente della repubblica Arayik Harutyunyan ha incontro il primo presidente dell’Armenia Levon Ter-Petrosyan nella residenza privata di quest’ultimo in Armenia. Secondo quanto riferisce un portavoce, sii sono scambiati opinioni sulla situazione attuale in Armenia e nell’Artsakh e sulle future linee di azione che ne deriveranno.

(20 set 22) CONSEGNATI ALTRI CORPI – L’Azerbaigian ha trasferito all’Armenia i corpi di 95 soldati armeni caduti in battaglia. Il numero di vittime armeni e persone scomparse a seguito dell’aggressione militare della scorsa settimana da parte della parte Azerbaijani ha raggiunto 207, tra cui 3 civili uccisi, 2 civili sono considerati dispersi, 293 militari e 3 civili sono stati feriti e 20 soldati sono stati fatti prigionieri di Azerbaigian. Il 17 settembre, il lato azero aveva consegnato i corpi di 32 soldati armeni caduti.

(19 set 22) INCONTRO MINISTRI ESTERI – Il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan e il ministro degli Esteri azerbaijani Jeyhun Bayramov si sono incontrati a New York con la mediazione del Segretario di stato degli Stati Uniti Antony Blinken. L’incontro è stato organizzato su iniziativa del Segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York a seguito dell’attacco su larga scala dell’Azerbaigian al territorio armeno.

(17 set 22) NUOVA MANIFESTAZIONE – Questa sera in piazza della Rinascita a Stepanakert, per la terza volta consecutiva, nuova manifestazione popolare con richiesta di chiarimenti sul futuro dell’Artsakh. Il presidente della repubblica Harutyunyan ha annunciato che rilascerà un video messaggio lunedì 19.

(17 set 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Sarebbero almeno dieci (o forse anche qualcuno di più) i prigionieri armeni in mano dell’Azerbaigian.Lo riferisce il rappresentante dell’Armenia alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.La parte armena aveva catturato un azero (vi abbiamo mostrato il video mentre era sottoposto a medicazioni) ma presumibilmente lo ha dovuto rilasciare: sembra infatti, come vi abbiamo scritto ieri, che gli azeri abbiano catturato un armeno della squdre di emergenza impegnate in un reciproco scambio di corpi e lo abbiano rilasciato in cambio del loro soldato.

(17 set 22) CORTE DI GIUSTIZIA – L’Armenia il prossimo 19 settembre farà partire una richiesta alla Corte di giustizia internazionale denunciando i crimini di guerra delle forze armate azere durante il loro attacco all’Armenia.

(17 set 22) SITUAZIONE – Secondo quanto riferisce il ministero della Difesa di Yerevan non sono stati segnalati cambiamenti nella notte sul teatro degli scontri. Ci sarebbero ancora uno o due gruppi di soldati azeri nel territorio armeno e sono in corso le ricerche per stanarli.

(16 set 22) BABAYAN IN ARTSAKH – Dal 15 il ministro degli Esteri dell’Artsakh, Davit Babayan, è negli Stati Uniti. Oggi ha visitato l’Ambasciata della Repubblica di Armenia a Washington e ha incontrato il personale dell’Ambasciata. Sono state discusse questioni relative agli sviluppi regionali, alla promozione degli interessi dell’Artsakh negli Stati Uniti e al consolidamento della trinità armena. Lo stesso giorno, il ministro ha avuto un incontro con la dirigenza dell’Assemblea armena d’America guidata dal direttore esecutivo Bryan Ardouny. È stata discussa un’ampia gamma di questioni relative alle relazioni tra patria e diaspora e ai recenti sviluppi regionali. Il ministro ha molto apprezzato il ruolo dell’Assemblea armena d’America nello sviluppo dell’Artsakh e nella promozione degli interessi del popolo dell’Artsakh. Agli incontri hanno partecipato il Vice Ministro dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica dell’Artsakh Lernik Hovhannisyan e il Rappresentante Permanente della Repubblica dell’Artsakh negli Stati Uniti e in Canada Robert Avetisyan.

(16 set 22) AGGIORNAMENTI – Il numero di vittime armene (ancora provvisorio) è salito a 135. Sono al momento 209 gli edifici civili danneggiati dall’attacco azero. * La missione di monitoraggio della CSTO è arrivata in Armenia per monitorare la situazione nella zona di aggressione dell’Azerbaigian. * Il soccorritore armeno scomparso a Nerkin Khand mentre era impegnato nelle operazioni di recupero e reciproca consegna dei corpi è stato catturato dagli azeri ed è stato scambiato con un militare azerbaigiano. *Il Capo di Stato Maggiore Generale delle Forze Armate della Repubblica di Armenia, Eduard Asryan, ha dichiarato che l’obiettivo dell’azione azera era conquistare la città di Martuni sulle sponde meridionali del Lago Sevan. * Sono 290 le abitazioni civili armene danneggiate.

(16 set 22) RISULTATI DELL’AZIONE AZERA – La città di Jermuk è la direzione in cui l’Azerbaigian ha avuto un certo successo a seguito dei suoi attacchi ed è penetrato nel territorio sovrano dell’Armenia, con un fronte largo 8,5 chilometri e profondo fino a 7,5 chilometri. Lo ha affermato Edvard Asryan, capo di stato maggiore delle forze armate armene, in un incontro tenutosi a Jermuk e con la partecipazione di ambasciatori di 30 paesi e rappresentanti di organizzazioni internazionali.
Questi raid sono stati effettuati in gruppi, squadre, alcune delle quali sono sotto il diretto controllo delle nostre divisioni, e anche nei blocchi. Attualmente, i gruppi dell’unità delle forze armate azere si trovano a 4,5 chilometri da Jermuk“, ha detto , aggiungendo che prima dell’inizio delle operazioni militari, l’avversario si trovava a 11-12 chilometri da Jermuk. “Nelle altre cinque direzioni, i successi delle unità delle forze armate dell’avversario non possono essere paragonati alle profondità di penetrazione in direzione di Jermuk, ma ci sono anche profondità di penetrazione di 1-2 km nelle direzioni, in direzione di Nerkin Hand [villaggio] , hanno guadagnato un certo vantaggio posizionale nella direzione dei [villaggi di] Shorzhas. In altre zone, siamo riusciti a respingere l’avversario. Nella direzione di Ishkhanasar [villaggio], hanno avuto successo di una profondità di circa la metà un chilometro“, ha aggiunto il capo di stato maggiore dell’esercito armeno.

(15 set 22) HARUTYUNYAN A YEREVAN – Il presidente dell’Artsakh ha partecipato alla riunione del Consiglio di sicurezza dell’Armenia. “Sono informato in dettaglio di tutte le discussioni internazionali tenute dalle autorità della RA [(Repubblica d’Armenia)] ad alto livello durante questo periodo sulla questione dell’Artsakh, poiché le consultazioni congiunte si svolgono regolarmente. Sottolineo che, secondo l’accordo raggiunto con le autorità RA, gli interessi e le opinioni del popolo della Repubblica dell’Artsakh devono essere assolutamente presi in considerazione in qualsiasi documento relativo all’Artsakh che deve essere firmato da loro. Dovrei aggiungere che fino ad ora non esiste nemmeno una bozza di documento in quel contesto“, ha dichiarato il presidente dell’Artsakh. “Nel mio discorso rivolto ai nostri colleghi di AR, ho letteralmente espresso tutte le nostre preoccupazioni, sottolineando che nessun documento può subordinare il diritto e le aspirazioni del nostro popolo a vivere libero e sovrano. Le autorità della Repubblica Armena hanno riaffermato che nessun documento relativo all’Artsakh sarà firmato senza discuterne con le autorità dell’Artsakh e tenendo conto dell’opinione del nostro popolo“, ha aggiunto il presidente dell’Artsakh.

(15 set 22) SITUAZIONE ARMENIA – La situazione nelle zone interessate dall’attacco azero è stata nella notte e per tutta la giornata relativamente calma. L’Armenia denuncia 191 case civili danneggiate (60 distrutte) a causa dei bombardamenti azeri. * Nella mattinata, una delegazione di partiti dell’Artsakh si è recata in Armenia per incontri politici. Ieri sera circolava voce di una richiesta di impeachment dell’opposizione nei confronti di Pashinyan; ma serviva il supporto di almeno 18 deputati di maggioranza e al momento non sembra raggiunto il quorum. * Il Catholikos Aram I, in Libano ha pronunciato forti parole sostenendo che “è imperativo intraprendere una resistenza popolare a livello nazionale”. * L’ex ombudsman dell’Armenia, Armen Tatoyan, ha dato il suo appoggio ai cittadini che protestavano ieri sera davanti al parlamento e in piazza della Repubblica. È l’uomo nuovo dell’Armenia intorno al quale l’opposizione potrebbe unirsi. Anche la ex Addetta Stampa del ministero degli Esteri, Anna Naghdalyan, si è schierata dalla parte dei manifestanti. * Il presidente dell’Artsakh ha partecipato a Yerevan a una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Armenia nel corso della quale è stata esclusa la firma su documenti interessanti l’Artsakh. * Il Capo del CSTO, gen. Zas, è arrivato a Yerevan. Malumore in molti ambienti politici armeni che ipotizzano l’uscita del Paese dall’organizzazione che non è intervenuta con prontezza per fermare l’attacco azero. * Riunito a New York il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. La Francia chiede il rispetto dell’integrità territoriale dell’Armenia mentre l’Indi etichetta l’Azerbaigian come Paese aggressore. L’Armenia dal canto suo denuncia il bombardamento di insediamenti civili e in particolare della località turistica di Jermuk. Inoltre accusa l’Azerbaigian di preparare una nuova offensiva, questa volta dal Nakhchivan per occupare il corridoio del Syunik. * L’Iran ha ribadito che non accetterà alcuna modifica dei confini con l’Armenia.

(14 set 22) POLITICA ARMENA IN FERMENTO – Pashinyan non dovrebbe andare al vertice dell’Organizzazione di Shangai previsto a Samarcanda a caiusa della situazione in Armenia. Sembra invece confermato un incontro fra i ministri degli Esteri a fine mese. In parlamento il premier armeno ha ribadito che l’Armenia si è appellata al CSTO invocando l’art. 4 del trattato per il ripristino dell’integratà territoriale del Paese ed ha anche ventilato l’ipotesi che possa essere dichiarata la legge marziale. Rivolgendosi ai parlamentari il primo ministro ha confermato che nell’ultimo vertice trilaterale di Bruxelles l’Armenia ha presentato un nuovo pacchetto di proposte; ha altresì informato sul numero delle vittime accertate e sui guadagni territoriali del nemico (riferiti ulteriori dieci chilometri quadrati). A sorpresa (visto il momento) ha ribadito che vuole firmare un accordo di pace che riconosca l’integrità territoriale dell’Azerbaigian ma assicuri una pace definitiva all’Armenia. Nessuna specifica annotazione sul destino del Nagorno Karabakh. Fuori dal parlamento di Yerevan si sta raccogliendo una folla di manifestanti che chiede le sue dimissioni.

(14 set 22) PROSEGUONO GLI ATTACCHI AZERI – Nonostante un’annunciata tregua, sono ripresi gli attacchi azeri contro insediamenti della repubblica di Armenia. In particolare i bombardamenti anche con droni si sono concentrati in direzione di Jermuk e Sotk ma hanno interessato anche altre località. A verin Shorzha una trentina di abitazioni civili sono state danneggiate. Colpita nella zona anche una caserma che ospitava soldati russi della guardia di frontiera. Il premier armeno Pashinyan dichiara che le vittime armene accertate sono 105. In mattinata 30 feriti sono stati portati all’ospedale di kapan, 15 nella capitale.

(13 set 22) SITUAZIONE IN ARTSAKH – Ad oggi la situazione rimane calma e non sono segnalate particolari criticità lungo la linea di contatto. Tuttavia il ministero della Difesa di Stepanakert teme che l’Azerbaigian stia preparando il terreno per una nuova azione bellica.

(13 set 22) MESSAGGIO MINISTERO ESTERI ARTSAKH – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Artsakh condanna fermamente le azioni aggressive scatenate dall’Azerbaigian contro la Repubblica di Armenia il 13 settembre, bombardando il territorio sovrano dell’Armenia e usando la forza. “Queste azioni sono una vivida manifestazione dell’odio armeno e della politica genocida, una grave violazione del diritto e delle norme internazionali. Invitiamo la comunità internazionale a condannare rigorosamente le azioni aggressive dell’Azerbaigian, astenendosi da appelli e valutazioni amorfi e senza indirizzo, e ad adottare misure appropriate contro l’aggressore. Esprimiamo le nostre condoglianze alle famiglie dei caduti e formuliano auguri di pronta guarigione ai feriti.

(13 set 22) ATTACCO ALL’ARMENIA – Poco dopo la mezzanotte ora locale l’Azerbaigian ha attaccato l’Armenia con pesanti cannoneggiamenti e bombardamenti su tutto il confine orientale. Presi di mira insediamenti civili e militari, colpite città e villaggi. Il Primo ministro Pashinyan (che ha telefonato a Macron, Putin e Blinken) ha riferito in mattinata in parlamento riportando la notizia di 49 caduti ma i soldati armeni uccisi potrebbero essere di più. L’Armenia ha chiesto l’intervento del CSTO per l’applicazione dell’accordo di mutua difesa e si è riunito il consiglio dell’organizzazione. Seduta anche urgente del Consiglio dell’Osce mentre la questione è stata sollevata tramite Armenia e Francia al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Votazione del parlamento europeo che chiede l’applicazione di sanzioni a carico dell’Azerbaigian. La tregua richiesta dalla Russia è durata solo poche ore e nel pomeriggio gli azeri hanno ripreso l’attività bellica.

(12 set 22) ISTITUITO IL CONSIGLIO PUBBLICO – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto sull’istituzione di un Consiglio pubblico, è un organo consultivo, i cui membri saranno eletti ex gratia (volontari) su base pubblica. Secondo il decreto, è stato approvato lo statuto del Consiglio e sono stati nominati 8 membri, che organizzeranno il processo di elezione degli altri 17 membri della struttura nei termini previsti dallo statuto del Consiglio. Il decreto entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione ufficiale e resta in vigore fino alla fine del mandato del Presidente ad interim della Repubblica dell’Artsakh.

(12 set 22) AIUTI USA PER LO SMINAMENTO – Gli Stati Uniti hanno stanziato 2 milioni di dollari per lo sminamento nella zona di conflitto del Nagorno-Karabakh (Artsakh) secondo quanto annunciato dal Dipartimento di Stato. “Per promuovere la pace e la cooperazione regionale, gli Stati Uniti sono lieti di annunciare 2.000.000 di dollari per operazioni di sminamento umanitario nelle aree colpite dagli intensi combattimenti dell’autunno 2020 tra le forze armene e azere nel Caucaso meridionale. Le mine antiuomo e gli ordigni inesplosi nella zona del conflitto continuano a uccidere e mutilare i civili, bloccare lo sviluppo economico e impedire il ritorno sicuro delle comunità sfollate“, si legge in una nota dei media del Dipartimento di Stato.

(12 set 22) KARABAK TELECOM – Il termine di validità per l’utilizzo delle radiofrequenze dell’operatore di telefonia dell’Artsakh è stato prorogato a tutto il 2031 dalla Commissione statale dell’Artsakh per la regolamentazione dei servizi pubblici e della concorrenza economica.

(12 set 22) SPARI AZERI – Nella notte e nella mattinata colpi di arma da fuoco sono stati indirizzati da postazioni azere contro i villaggi di Karmir Shouka e Taghavard. colpite alcune abitazioni ma nessun ferito.

(9 set 22) INTERROGATI I SOLDATI RILASCIATI – I cinque detenuti armeni che sono stati rimpatriati dall’Azerbaigian ieri sono stati interrogati oggi presso il Dipartimento Generale Investigativo Militare del Comitato Investigativo dell’Armenia. Questa informazione è stata confermata da Vardan Tadevosyan, addetto stampa del Comitato Investigativo dell’Armenia. Intanto, giunge dal presidente della Commissione europea, Charles Michel, una nota di soddisfazione per il rilascio dei prigionieri di guerra dopo il vertice trilaterale del 31 agosto scorso a Bruxelles.

(9 set 22) RIFORME COSTITUZIONALI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una consultazione di lavoro sul progetto di riforma costituzionale che è stato discusso in questa riunione con la partecipazione dei rappresentanti delle forze parlamentari dell’Artsakh.

(8 set 22) RILASCIATI CINQUE PRIGIONIERI ARMENI – Dopo le voci diffusesi nella giornata relative a uno “sconto” di pena per quattro prigionieri di guerra armeni, in serata il Consiglio di sicurezza dell’Armenia ha confermato il rilascio di cinque compatrioti. Si tratta di: Martin Aghramanya , nato il 28.05.1996 (Gyumri), Ashot Gevorgyan, nato il 30. 06.1998 (Gyumri), Feliks Grigoryan, nato il 23.12.1996 (Gyumri), Varazdat Manukyan, nato il 07.07.1990 (Gyumri), Edik Hovsepyan, nato il 02.08.1999 (Van).

(6 set 22) EX MINISTRO DIFESA – Parlamentari dell’Assemblea nazionale di Artsakh hanno presentato una petizione al procuratore generale Artur Davtyan e al presidente Argishti Kyaramyan del Comitato investigativo dell’Armenia, con una richiesta di rivedere la misura di arresto preventiva applicata a Mikayel Arzumanyan—ex ministro della Difesa dell’Artsakh, ex comandante dell’esercito della difesa e consigliere capo del presidente dell’Artsakh, e di commutarlo in una misura cautelare diversa dall’arresto. Arzumanyan era stato arrestato il 30 agosto scorso con l’accusa di negligenza nella difesa della città dell’Artsakh di Shushi e delle regioni adiacenti, durante la guerra di 44 giorni. In particolare, tra le accuse mosse all’ex ministro c’è quella di aver ordinato una ritirata ai soldati armeni che avevano appena conquistato la collina di Arega. Il periodo di detenzione cautelare di Arzumanyan era scaduto il 31 agosto ed era stato rilasciato ma il 1 settembre è stato rinviato in custodia cautelare con un’ingiunzione del tribunale.

(6 set 22) UCCISO SOLDATO ARMENO – Secondo quanto riferisce il ministero della Difesa di Yerevan, ieri sera, il soldato di leva, il sergente minore Arman Sargsyan (nato nel 2002) ha riportato una ferita mortale da arma da fuoco in una postazione di combattimento armena situata nella parte orientale della zona di confine tra Armenia e Azerbaigian. Il giovane militare è stato raggiunto da un colpo sparato dall’Azerbaigian.

(5 set 22) SMENTITE CESSIONI DI TERRITORIO – Il Centro informazioni di Artsakh ha diramato un messaggio, smentendo le voci che circolano sui social network secondo cui c’è un accordo con l’Azerbaigian sulla consegna della comunità Ivanyan di Askeran e del distretto di Ajapnyak della città di Stepanakert. “Le autorità dell’Artsakh non stanno portando avanti alcun negoziato sulla consegna della comunità Ivanyan e del distretto Ajapnyak di Stepanakert, o di qualsiasi altro insediamento della Repubblica dell’Artsakh. Al contrario, le autorità stanno lavorando 24 ore su 24 per sviluppare e avviare soluzioni a lungo termine e fondamentali per migliorare il sostentamento dei residenti di queste e di tutte le altre comunità. Chiediamo a tutti di astenersi dal diffondere questo o qualsiasi altro tipo di disinformazione perché così facendo si contribuisce ai piani del nemico“, si legge nella nota.

(4 set 22) RIUNIONE AL MINISTERO DIFESA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato il Ministero della Difesa della Repubblica dell’Artsakh e ha tenuto un incontro di servizio con il personale di comando superiore dell’esercito di difesa. Sono state discusse le opere realizzate nell’ambito della difesa. Il ministro della Difesa, comandante dell’esercito di difesa Kamo Vardanyan, ha presentato un rapporto sulla situazione operativa sulla linea di contatto. Il Capo dello Stato ha accennato ai compiti e ai piani imminenti e ha dato una serie di ordini e istruzioni agli ufficiali dell’esercito.

(4 set 22) AUTO AZERE SU NUOVA STRADA – Il passaggio di veicoli azeri attraverso la nuova rotta lungo il corridoio che collega l’Artsakh con l’Armenia è dovuto alla partecipazione al trasferimento delle basi del contingente di mantenimento della pace russo di stanza sulla precedente rotta e al ricollocamento sulla nuova rotta, concordato anche con le autorità dell’Artsakh. Lo ha riferito l’ufficio del Consiglio di sicurezza nazionale dell’Artsakh.

(2 set 22) CORTEO A STEPANAKERT – Un imponente corteo ha sfilato per le vie centrali di Stepanakert. La marcia, iniziata alle 18 ora locale da piazza della Libertà, è terminata in piazza della Rinascita. I deputati del parlamento del Karabakh hanno guidato la processione ed erano presenti rappresentanti dei blocchi di opposizione “Armenia” e “Ho onore”. Un gruppo di giovani ha portato la bandiera del Karabakh davanti alla colonna. La processione è stata accompagnata da canti sul Karabakh. I cittadini hanno assistito alla processione dalle loro case e negozi mentre sventolavano bandiere. Durante la marcia sono stati ascoltati appelli all’unità e alla lotta ma anche slogan contro il premier armeno Pashinyan.

(2 set 22) ANCHE EX MINISTRO DIFESA SOTTO INCHIESTA – L’ex comandante dell’esercito di difesa dell’Artsakh Jalal Harutyunyan è accusato di atteggiamento negligente nei confronti dei suoi doveri ufficiali, che ha causato gravi conseguenze: enormi perdite di manodopera e equipaggiamento militare, posizioni. Lo afferma il rapporto del Comitato Investigativo dell’Armenia che ha focalizzato l’attenzione su alcune operazioni militari durante la guerra mal pianificate e condotte. Harutyunyan aveva lasciato il comando il 26 ottobre a causa delle gravi ferite subite in un attacco nemico. Il suo posto era stato rilevato da Mikayel Arzumanyan anche lui recentemente finito sotto inchiesta (e arrestato per alcune ore) in relazione alla caduta di Shushi.

(2 set 22) NUOVE CASE AGLI SFOLLATI – 95 famiglie sfollate dai villaggi di Sghnagh, Moshkhmhat, Madatashen e Jraghatsner della regione di Askeran hanno ricevuto una nuova casa costruita nell’area amministrativa della comunità di Astghashen. L’assegnazione degli immobili è avvenuta per estrazione a sorte. Il ministro di Stato dell’Artsakh Artak Beglaryan nel corso della cerimonia ha affermato che è molto significativo che la stessa si svolga nel giorno della Repubblica dell’Artsakh durante il difficile periodo del dopoguerra. “Oltre 136 case vengono costruite qui con fondi statali. Anche diverse dozzine di altre famiglie riceveranno presto nuove case qui. Stiamo costruendo il multiplo di ciò che è stato perso per mantenere l’Artsakh armeno con la nostra vita, esistenza e creazioni“, ha affermato.

(2 set 22) MESSAGGIO ESTERI ARMENIA – In occasione del 31° anniversario del Giorno dell’indipendenza, il ministero degli Esteri dell’Armenia ha rilasciato un comunicato: “(…) Contrariamente alle continue affermazioni delle autorità dell’Azerbaigian secondo cui il conflitto del Nagorno Karabakh e l’unità territoriale del Nagorno Karabakh non esistono più, è un dato di fatto che circa centoventimila armeni continuano a vivere nel Nagorno Karabakh, e come un membro della comunità internazionale, hanno diritti uguali e inalienabili e il conflitto non può essere considerato risolto finché non vengono affrontate le esigenze fondamentali degli armeni dell’Artsakh.
Garantire la sicurezza e i diritti della popolazione armena del Nagorno Karabakh nonché una risoluzione globale e duratura del conflitto del Nagorno Karabakh utilizzando l’esperienza e il potenziale della Copresidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE, continuano a essere una pietra miliare per il raggiungimento della stabilità e pace nel Caucaso meridionale. La Repubblica di Armenia continua a impegnarsi a fornire tutte le condizioni necessarie per la vita sicura del popolo dell’Artsakh nella sua patria”.

(2 set 22) MESSAGGIO DI KOCHARYAN – Il secondo presidente dell’Armenia, Robert Kocharyan, ha emesso un messaggio di congratulazioni per il 31° anniversario del Giorno dell’Indipendenza dell’Artsakh. “Gli armeni di Artsakh hanno ripetutamente dimostrato di essere in grado di consolidare le loro forze, concentrare e registrare vittorie storiche anche in situazioni apparentemente senza speranza. Oggi, come 31 anni fa, è necessario fare il possibile e l’impossibile per difendere l’indipendenza dell’Artsakh“.

(2 set 22) MESSAGGIO DI PASHINYAN – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha emesso un messaggio di congratulazioni per il 31° anniversario della proclamazione della Repubblica dell’Artsakh: “(…) Tutte le affermazioni sulla non esistenza del Nagorno-Karabakh come unità territoriale e sulla risoluzione della questione del Nagorno-Karabakh sono irrilevanti, a meno che non vengano affrontate irrevocabilmente le questioni della sicurezza e della protezione dei diritti degli armeni dell’Artsakh e, di conseguenza, la questione del status del Nagorno-Karabakh, in merito al quale la Co-presidenza del Gruppo OSCE di Minsk ha un mandato approvato dalla comunità internazionale che non è mai stato revocato.
La comunità internazionale è obbligata a compiere sforzi per affrontare i problemi umanitari causati dai 44 giorni di guerra e per impedire l’attuazione della politica di pulizia etnica nel Nagorno-Karabakh. La Repubblica di Armenia continuerà a sostenere il mantenimento di una vita normale nel Nagorno-Karabakh, la sicurezza e la protezione dei diritti umani. Oggi esprimiamo il nostro apprezzamento alla Persona che incarna il Nagorno-Karabakh e il nostro compito è garantire attraverso mezzi pacifici e civili, attraverso negoziati il ​​suo diritto inalienabile a vivere e creare pacificamente.(…)

(2 set 22) DURO MESSAGGIO DI SARGSYAN – In occasione della festa della Repubblica, il terzo presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan (nativo del Karabakh) ha rilasciato un duro comunicato contro il governo di Yerevan. “Oggi non ci saranno le tradizionali congratulazioni, fuochi d’artificio festivi o gioia attesa in Artsakh come è stato per molti anni fa perché l’indipendenza di Artsakh è in pericolo. L’Artsakh, che per tre decenni è stato salvaguardato e amato dagli sforzi dell’intera nazione armena, ha subito un duro colpo alle spalle e ora una parte considerevole del territorio della Repubblica vittoriosa, indipendente, dignitosa e avanzante è stata consegnata al nemico.
E finché i traditori amanti della pace apriranno le nostre porte al nemico e lo faranno a nome del popolo in Armenia e in Artsakh e faranno accordi alle spalle di quella stessa gente, condurranno negoziati e rappresenteranno il nostro paese, minacce per Artsakh e l’Armenia , che un tempo era il garante della sicurezza di Artsakh, diventerà più raccapricciante di giorno in giorno.
Solo l’allontanamento di coloro che minano il nostro Stato e mettono a repentaglio l’esistenza stessa della nostra nazione può darci la possibilità di estrarre il Paese da questa situazione pericolosa, può consentire di condurre dignitosamente i negoziati e normalizzare i rapporti con i partner. L’incapacità di comprendere questa semplice verità sarà fondamentale sia per la Repubblica di Artsakh che per la
Repubblica di Armenia.” (…)

(2 set 22) CERIMONIE UFFICIALI – In occasione della Giornata dell’Indipendenza dell’Artsakh, il presidente Arayik Harutyunyan, insieme al terzo presidente Bako Sahakyan, ha visitato il memoriale e il Pantheon militare di Stepanakert e ha deposto una corona di fiori e una corona di fiori sulle tombe dei combattenti per la libertà che sono morti per l’indipendenza e la libertà dell’Artsakh. Alla cerimonia ufficiale hanno partecipato anche il primate della diocesi di Artsakh della Chiesa apostolica armena, il vescovo Vrtanesh Abrahamyan, alti funzionari dell’Artsakh, rappresentanti dello Stato maggiore del comando supremo dell’esercito di difesa e ospiti dall’Armenia

(2 set 22) GIORNATA DELLA REPUBBLICA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha emesso un messaggio in occasione della Giornata della Repubblica dell’Artsakh.
Cari compatrioti, il 2 settembre 1991 ha preso il suo posto nella storia armena come un giorno importante e decisivo. La sessione congiunta dei Consigli dei Deputati del Popolo del Distretto Autonomo del Nagorno-Karabakh e della Regione di Shahumyan ha adottato la Dichiarazione di Indipendenza della Repubblica dell’Artsakh, annunciando al mondo la formazione della seconda repubblica armena. Il momento era storico, la decisione del popolo di vivere liberamente e autonomamente era inviolabile, la volontà – incrollabile, lo spirito – invincibile. Tuttavia, il nostro modo di costruire uno stato democratico conforme alle norme e agli standard del diritto internazionale è stato pieno di difficoltà e prove indescrivibili.
Le ostilità di 44 giorni del 2020 sono diventate un nuovo disastro per il popolo armeno, portando via la vita di migliaia dei nostri figli coraggiosi e mutilando numerosi destini. Siamo grati a tutti i martiri che hanno sacrificato la loro vita per l’indipendenza della Patria e l’esistenza dignitosa del popolo armeno. Chiniamo la testa alla loro brillante memoria e ai loro orgogliosi parenti.
Oggi la comunicazione con Madre Armenia avviene attraverso una nuova via del “Corridoio Lachin”, la cui sicurezza è assicurata dalle forze di pace della Federazione Russa insieme alle strutture competenti della nostra Repubblica. Siamo profondamente grati a tutti i nostri compatrioti che vivono in Armenia e nella diaspora per il costante sostegno, siamo grati alla Federazione Russa per la missione intrapresa in Artsakh, siamo anche grati a tutti quegli stati, politici e personaggi pubblici che sono stati dal nostro fianco a fianco per tutti questi anni, rimanendo fedele
ai valori universali di giustizia, umanità e democrazia.
Anche 31 anni dopo, il popolo di Artsakh dichiara con fermezza e decisione che, nonostante tutte le prove del tempo, è fedele alla sua decisione, è fedele al percorso che ha scelto, che è irreversibile e coerente. Artsakh dovrebbe sempre rimanere fermo, essere armeno e continuare il suo percorso verso l’indipendenza”.

(1 set 22) PRIMA CAMPANELLA – Primo giorno di scuola in tutto l’Artsakh. Il presidente della repubblica, Arayik Harutyunyan, con la first lady Kristina Harutyunyan, ha visitato il complesso educativo italo-armeno “Antonia Arslan” nella capitale Stepanakert e ha partecipato alla cerimonia della Prima Campanella della scuola.

(31 ago 22) TRILATERALE A BRUXELLES – Si è tenuto a Bruxelles l’incontro tra il Primo Ministro Nikol Pashinyan dell’Armenia, il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e il Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev. Le informazioni su questo incontro trilaterale a Bruxelles sono diventate note per la prima volta il 25 agosto. Tre incontri con lo stesso formato si sono già tenuti a Bruxelles. Il primo si è svolto il 14 dicembre 2021, il secondo il 6 aprile 2022 e il terzo il 23 maggio 2022. Il vertice, iniziato con una colazione di lavoro, si è svolto a porte chiuse ed è durato quattro ore.

(31 ago 22) ACCUSE A EX MINISTRO DELLA DIFESA – L’ex comandante dell’Esercito di difesa dell’Artsakh (nonché ex ministro della difesa e consigliere capo del presidente dell’Artsakh) Mikayel Arzumanyan è stato effettivamente arrestato in Armenia in quanto, avendo ricevuto numerosi avvisi per presentarsi davanti all’organo investigativo che indaga sulla guerra 2020, non si è presentato. La sua detenzione è durata 72 ore. A suo carico l’accusa di non aver adeguatamente difeso la città di Shushi e di fatto di averla così consegnata al nemico. Arzumanyan, che aveva rilevato Jalal Harutyunyan gravemente ferito in battaglia, ha respointo ogni addebito.

(31 ago 22) NUOVA STRADA OPERATIVA – Da ieri sera è operativo il nuovo passante stradale tra Armenia e Artsakh. I primi utilizzatori che sono passati ieri lungo questa strada sono stati il presidente dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, e il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale, Vitaly Balasanyan che hanno lasciato Stepanakert intorno alle 18 (ora locale), hanno raggiunto il villaggio di Tegh nella regione di Goris per questa strada, quindi sono tornati indietro per assicurarsi che la strada fosse sicura e adatta al funzionamento. Dalle 20, anche altri residenti di Artsakh possono viaggiare su questa strada. Le forze di pace russe controllano il funzionamento ininterrotto della strada temporanea.

(30 ago 22) NAZIONI UNITE SU AZERBAIGIAN – Il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale ha pubblicato oggi risultati su Azerbaigian e altri Stati. I risultati contengono le principali preoccupazioni e raccomandazioni del Comitato sull’attuazione della Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, nonché aspetti positivi. Il comitato delle Nazioni Unite ha anche raccomandato all’Azerbaigian di condurre indagini sulle violazioni umane nel conflitto del Karabakh. “Alla luce delle ostilità scoppiate nel Nagorno-Karabakh e nei dintorni nel 2020 e oltre, il Comitato era profondamente preoccupato per le accuse di gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze militari azere contro prigionieri di guerra e altre persone protette di etnia o nazionale armena origine. È stato anche turbato dai rapporti sulla distruzione del patrimonio culturale armeno, comprese chiese, monumenti, monumenti e cimiteri. Ha raccomandato allo Stato parte di condurre indagini approfondite e imparziali su tutte le violazioni umane e di rafforzare i propri sforzi per garantire la responsabilità e porre fine all’impunità.”

(30 ago 22) COMMISSIONE CONFINI – “Si è tenuta a Mosca la seconda riunione della Commissione per la delimitazione dei confini di Stato e la sicurezza delle frontiere tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian e della Commissione di Stato per la delimitazione dei confini di Stato tra la Repubblica dell’Azerbaigian e la Repubblica di Armenia, presieduta dal vice Il Primo Ministro M.G. Grigoryan e il Vice Primo Ministro Sh.A. Mustafayev della Repubblica dell’Azerbaigian. Prima dell’incontro, il vice primo ministro della Federazione Russa A.L.Overchuk ha incontrato Sh.A.Mustafayev e M.G.Grigoryan, ha accolto con favore la continuazione del lavoro dei comitati. Le parti hanno discusso questioni organizzative e procedurali, hanno avuto un sostanziale scambio di opinioni sul lavoro futuro e sui regolamenti delle attività congiunte delle commissioni. Hanno espresso gratitudine alla Russia per la buona organizzazione dell’incontro. Le parti hanno confermato l’accordo per tenere il terzo incontro nelle date concordate“. Così riporta una nota del ministero degli Affari esteri dell’Armenia.

(30 ago 22) ACCUSE A EX MINISTRO DIFESA – Contro Mikayel Arzumanyan, ex ministro della Difesa dell’Artsakh , ex comandante dell’esercito della difesa e consigliere capo del presidente dell’Artsakh, sarebbe stato avviato un procedimento penale con l’accusa di negligenza in servizio.

(30 ago 22) VERTICE TRILATERALE – Alla vigilia del vertice trilaterale in programma domani a Bruxelles, il presidente della Commissione europea Charles Michel ha avuto una conversazione telefonica con il Primo ministro armeno Pashinyan e il presidente azero Aliyev.

(30 ago 22) INCENDI CASE ABBANDONATE – La polizia dell’Artsakh ha avviato un procedimento penale in merito a 13 casi di incendi di case nel villaggio di Aghavno e nella città di Berdzor nella regione di Kashatagh. Questa informazione è stata confermata da Kim Gabrielyan, capo del dipartimento di pubbliche relazioni dell’Ufficio del procuratore di Artsakh. “Undici casi di incendi di abitazioni sono stati registrati nella comunità di Aghavno, due a Berdzor; in tutti i casi sono stati avviati procedimenti penali. Nessuno ha lo status di imputato o di vittima in questi procedimenti“, ha aggiunto Gabrielyan.

(30 ago 22) FORZA DI PACE RUSSA – I soldati russi del contingente di pace si sono già dislocati sulla nuova rotta alternativa al precedente tracciato che, a partire dalle 20 ora locale di questa sera, collegherà l’Artsakh all’Armenia. Intanto, il difensore civico dell’Artsakh Gegham Stepanyan ha informato che il percorso provvisorio di circa 4,7 km (operativo fino al completamento nella prossima primavera di quello definitivo nella sezione armena) è stato completamente asfaltato e non lasciato in sterrato come inizialmente previsto. Il nuovo passante in Armenia da Goris raggiungerà Tegh e quindi il villaggio di Kornidzor per poi puntare verso il confine.

(30 ago 22) PERSONE SCOMPARSE – Nella Giornata mondiale dedicata alle vittime delle sparizioni forzate, il difensore dei diritti umani dell’Armenia, Kristinne Grigoryan, ha diffuso martedì un messaggio nel quale ricorda tra l’altro che a seguito della guerra del 2020 risultano ancora 303 persone scomparse. “La continua politica azerbaigiana di fornire informazioni distorte o del tutto assenti sui prigionieri di guerra, sui prigionieri civili e sulle persone scomparse è un atto palese di utilizzare le questioni dei diritti umani per scopi politici, violando tutte le norme del diritto umanitario internazionale. Sfortunatamente, i meccanismi di risposta internazionale ai casi di sparizioni forzate hanno dimostrato la loro mancanza di efficacia in questi giorni critici. Pertanto, questo è un motivo per lavorare attivamente con tutti gli attori competenti in questa direzione” afferma, tra l’altro, Grigoryan.

(29 ago 22) VISTI SOSPESI – Secondo una nota consolare, rilanciata da un giornalista canadese, sarebbero in questo momento sospesi i visti di ingresso in Artsakh per i cittadini stranieri.

(29 ago 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA SU NUOVA ROTTA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presieduto una seduta del Consiglio di sicurezza con all’ordine del giorno le questioni relative al funzionamento della nuova rotta che collega l’Artsakh con l’Armenia. È stato osservato che, secondo il punto 6 della dichiarazione firmata dai leader di Armenia, Azerbaigian e Russia il 9 novembre 2020, la nuova rotta manterrà lo status di corridoio. Sono stati completati i lavori di asfaltatura del tratto stradale di 4,7 km che collega temporaneamente il tracciato all’autostrada Goris-Stepanakert. I partecipanti alla seduta hanno sottolineato l’importanza di garantire le necessarie garanzie relative alle norme di sicurezza e di sviluppo urbano della nuova strada e l’importanza del lavoro coordinato tra le strutture statali competenti e il contingente russo di mantenimento della pace dispiegato ad Artsakh. A seguito delle discussioni, il Consiglio di sicurezza ha deciso di effettuare la comunicazione con l’Armenia lungo una nuova rotta a partire dalle 20 di martedì, e attraverso la subregione Berdadzor della regione di Shushi.

(29 ago 22) TRANSITO DA E PER ARTSAKH – Il ministero degli Affari interni dell’Artsakh informa che il traffico lungo il corridoio Berdzor (Lachin) della strada interstatale che collega l’Artsakh all’Armenia è sicuro in quanto le forze di pace russe assicurano il viaggio in sicurezza delle persone che entrano nell’Artsakh ed escono in Armenia. Dopo mercoledì, il collegamento di Artsakh con l’Armenia sarà effettuato attraverso il nuovo corridoio in direzione sud, attraverso il territorio della subregione di Berdadzor, su cui il Ministero degli Affari Interni di Artsakh fornirà informazioni chiare e dettagliate.

(27 ago 22) AMBASCIATORI NON VANNO A SHUSHI – Gli ambasciatori a Baku di Stati Uniti e Francia hanno rifiutato di recarsi in visita nella città armena occupata di Shushi. Dura reazione dell’Azerbaigian che accusa i due Paesi (peraltro co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce) di insulto all’integrità territoriale azera.

(27 ago 22) CORRIDOIO DI BERZOR – La Polizia dell’Artsakh informa che la rotta attraverso Berdzor sarà operativa sino al prossimo 31 agosto.

(26 ago 22) RICOLLOCAZIONE MONUMENTI – Il Ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport di Artsakh ha reso noto che è stato completato entro la giornata di ieri il trasferimento dei monumenti armeni dagli insediamenti di Berdzor, Nerkin Sus e Aghavno. “Un totale di 46 monumenti d’arte monumentale, la città di Berdzor e le biblioteche scolastiche di Aghavno sono state trasferite. Più di 10.000 libri sono stati trasferiti dalla biblioteca cittadina di Berdzor e sono conservati a Stepanakert. Monumenti sono stati anche per lo più ricollocati a Stepanakert”, si legge in particolare anche nella dichiarazione del suddetto ministero.

(26 ago 22) TRANSITO BERDZOR – La statale che da Goris (Armenia) raggiunge Stepanakert (Artsakh) via Berdzor è ancora operativa e lo rimarrà fino al 31 agosto. Per tale ragione sono ancora operative le postazioni di controllo delle forze di pace russe.

(26 ago 22) AZERI A BERDZOR – Gli azeri si sarebbero insediati a Berdzor, Aghavno e Sus. Oggi, casualmente, è anche il compleanno della moglie di Aliyev nonché vice preidente dell’Azerbaigian. Il ministero degli Affari esteri della Turchia ha rilasciato una dichiarazione in merito alla consegna da parte armena di Lachin e degli insediamenti vicini in Artsakh all’Azerbaigian. In questa dichiarazione, è stato osservato che la Turchia è soddisfatta di questo fatto e sosterrà l’integrità territoriale dell’Azerbaigian anche in futuro.

(25 ago 22) ANNUNCIATO VERTICE TRILATERALE – Il prossimo incontro tra i leader di Armenia e Azerbaigian avrà luogo il 31 agosto a Bruxelles. I dettagli sull’ordine del giorno di questo incontro, tuttavia, non sono stati ancora resi noti. L’ultima volta che il premier armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev si sono incontrati è stato a Bruxelles, il 22 maggio, e sotto la mediazione del presidente di Charles Michel del Consiglio europeo. A seguito di tale incontro, le parti hanno convenuto di istituire commissioni per la sicurezza delle frontiere e la delimitazione del confine di stato tra Armenia e Azerbaigian.

(25 ago 22) NUOVO CO-PRESIDENTE USA – Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha nominato Philip Reeker nuovo co-presidente del Gruppo di Minsk dell’Osce e consulente senior per i negoziati del Caucaso meridionale. Alla notizia della nomina il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian, Bayramov, ha avvertito che se gli Stati Uniti tenteranno di resuscitare il Gruppo di Minsk sarebbero esclusi dalla risoluzione delle relazioni azerbaigiane-armene

(25 ago 22) COMMISSIONE CONFINI DI STATO – Il prossimo incontro delle commissioni congiunte per la delimitazione dei confini di stato e la sicurezza delle frontiere dell’Armenia e dell’Azerbaigian è previsto per il 30 agosto. Questo incontro dovrebbe svolgersi a Mosca, ma il suo ordine del giorno non è ancora noto. Questo incontro tra queste commissioni sarà il secondo. Il primo incontro dei Vice Primi Ministri di Armenia e Azerbaigian, Mher Grigoryan e Shahin Mustafayev, si è svolto il 24 maggio al confine tra Armenia e Azerbaigian a Yeraskh.

(25 ago 22) NUOVA ROTTA PER L’ARTSAKH – Il nuovo percorso del corridoio di Berdzor sarà lanciato nella prima settimana di settembre di quest’anno secondo quanto dichiarato dal ministro dell’amministrazione territoriale e delle infrastrutture della Repubblica dell’Artsakh Hayk Khanumyan. “Fino ad allora sarà operativa la strada Stepanakert-Berdzor-Goris. Un percorso alternativo opererà lungo il nuovo corridoio meridionale. Il transito lungo la nuova strada inizierà solo dopo che tutti i posti di blocco delle forze di pace russe saranno schierati. Un tratto temporaneo lungo 4,5 km in questo lasso di tempo sarà pronto, su parte di esso è già stato posato l’asfalto e sarà ultimato nei prossimi giorni. Nella prima settimana di settembre il traffico si muoverà lungo la nuova strada“, ha spiegato il ministro. Secondo lui, il tratto temporaneo della nuova autostrada aggira Berdzor, Aghavno e ​​Nerkin Sus e poi si collega alla strada Aghavno-Tegh, a circa 3 km da Aghavno. Il capo del dipartimento ha aggiunto che il processo di ricollocazione delle infrastrutture sta proseguendo attivamente. “Il problema della comunicazione è già stato risolto. Ci vorrà tempo per spostare le linee elettriche e in termini di fornitura di gas, come ho detto, dobbiamo cercare altre soluzioni“, ha affermato Hayk Khanumyan. Il Ministero degli Affari Interni della Repubblica di Artsakh ha riferito che il tratto Shushi-Berdzor-Goris dell’autostrada interstatale che collega Artsakh e l’Armenia è stato aperto bilateralmente e la sua sicurezza è stata assicurata dalle forze di pace russe.

(24 ago 22) CHECKPOINT BERDZOR – Soldati della forza di pace russa stanno smantellando il posto di controllo nei pressi di Berdzor che da domani, unitamente ai villaggi di Aghavno e Sus, sarà sotto controllo azero. La nuova rotta non è ancora completata nella parte armena (circa cinque chilomteri da asfaltare) ma sarà comunque posta sotto controllo dei russi a partire dal primo settembre. Nella odierna riunione di governo dell’Armenia èsono stati stanziati un totale di 5,5 miliardi di dram (circa 12,8 milioni di dollari) per la costruzione della sezione di 11,8 km dell’autostrada Tegh-Kornidzor nella provincia di Syunik in Armenia.

(24 ago 22) BACINO DI SARSANG – I media azeri lunedì hanno pubblicato informazioni sulla visita dei dipendenti della società azerbaigiana “Miglioramento e gestione delle acque” al bacino idrico di Sarsang, con la partecipazione di rappresentanti dell’Artsakh. L’Artsakh Information Center comunica: “A tal proposito si informa che, considerata la situazione creatasi dopo la guerra dei 44 giorni del 2020, al fine di gestire le risorse idriche e garantire la sicurezza dell’acqua potabile e irrigua erogata al pubblico, i rappresentanti del Comitato Acqua della Repubblica dell’Artsakh, con la mediazione delle truppe russe di mantenimento della pace dispiegate nell’Artsakh, sono in contatto con la parte azerbaigiana dal 2021 ed effettuano visite periodiche nelle aree sotto il controllo dell’Azerbaigian per raggiungere accordi reciproci sull’uso dell’acqua potabile e irrigua fornita a un certo numero di comunità della Repubblica (Stepanakert, compreso) e risolvere alcune questioni. In tale quadro, è stato organizzato un altro incontro nei pressi del bacino idrico di Sarsang per discutere la questione dell’uso delle acque di Sarsang a condizioni reciprocamente vantaggiose. Le idee sulle possibili opzioni per un uso razionale dell’acqua sono state scambiate in loco, tenendo in considerazione il controllo della Repubblica dell’Artsakh sul bacino idrico di Sarsang e il controllo dell’Azerbaigian sulle infrastrutture di irrigazione”.

(24 ago 22) ASHOT GULYAN – Oggi si commemora il trentesimo anniversario della morte del grande comandante, eroe dell’Artsakh, Ashot Ghulyan (Bekor), che è stato insignito postumo dell’ordine di 1° grado di “Croce da battaglia”. Ashot Ghulyan morì il 24 agosto 1992 durante la liberazione del villaggio di Drmbon nella regione di Martakert di Artsakh. Oggi, in occasione del 30° anniversario del martirio di questo eroe, è stato organizzato a Stepanakert un evento commemorativo. I membri della famiglia di Bekor, i parenti, i compagni d’armi hanno deposto fiori sul piedistallo del monumento perpetuando la sua memoria. Quindi, gli studenti della Stepanakert’s School N 2 intitolata ad Ashot Ghulyan hanno eseguito composizioni patriottiche.

(23 ago 22) CONFINI ARMENIA-AZERBAIGIAN – L’incontro delle commissioni sulla delimitazione delle frontiere e sulle questioni di sicurezza delle frontiere tra Armenia e Azerbaigian è previsto per la fine di agosto a Mosca come comunica l’ufficio del vice primo ministro Mher Grigoryan dell’Armenia che guida la delegazione nazionale. L’ufficio ha tuttavia aggiunto che non è stato ancora deciso un ordine del giorno separato per le questioni formate.

(23 ago 22) FORZA DI PACE RUSSA – I leader delle cinque fazioni parlamentari dell’Artsakh hanno incontrato oggi la leadership del contingente di mantenimento della pace russo per discutere dell’operato del contingente alla luce dei fatti accaduti a inizio mese nonoché dichiarazioni e attività controverse. Durante l’incontro, i responsabili delle forze di pace russe in Artsakh hanno fornito chiarimenti sulle suddette questioni. In particolare, riflettendo sulla dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020, è stato osservato che la nuova strada avrà lo status giuridico di corridoio, e tutte le componenti di sicurezza, a partire dalla zona di sicurezza di 5 km fino all’installazione dei posti di blocco delle forze di pace russe forze. Toccando i recenti eventi, il comando delle truppe russe di mantenimento della pace nell’Artsakh ha osservato di aver tratto le necessarie conclusioni sugli eventi di agosto e allo stesso tempo ha assicurato che faranno ulteriori sforzi per prevenire violazioni simili in futuro e garantire il adeguata sicurezza del popolo di Artsakh.

(22 ago 22) VIGILI DEL FUOCO AZERI A BERDZOR – Scortati da un blindato delle forze di pace russe, due automezzi dei vigili del fuoco dell’Azerbaigian sono arrivati a Berdzor con lo scopo di prvenire incendi nelle case che i residenti armeni dovranno lasciare entro il giorno 25 agosto.

(20 ago 22) TRASFERIMENTO MONUMENTI – Tutti i monumenti e reperti artistici che si trovano a Berdzor, Aghavno e Sus sono stati rimossi eccezion fatta per un manufatto che si trova- all’incorcio centrale di Berdzor. Dovrebbe essere trasferito lunedì 22. Con la diocesi dell’Artsakh e altri soggetti interessati sarà discussa la ricollocazione delle opere.

(19 ago 22) CORTE EUROPEA DIRITTI DELL’UOMO – Il 19 agosto di quest’anno, sulla base della richiesta dell’Armenia alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) di adottare misure provvisorie per proteggere i diritti dei civili in alcuni insediamenti della Repubblica dell’Artsakh, la CEDU ha confermato le misure del 29 settembre 2020 e l’ampliamento delle misure provvisorie provvedimento del 3 novembre dello stesso anno, affermando che rimane in vigore. “La CEDU ha invitato le parti ad astenersi da tali azioni che potrebbero portare a una violazione dei diritti dei civili protetti dalla Convenzione, compreso il mettere a rischio i loro diritti tutelati dagli articoli 2, 3 e 8 della Convenzione“, afferma il rapporto. La CEDU ha inoltre rilevato che la decisione del 29 settembre 2020, tuttora in vigore, si applica agli eventi cui fa riferimento il governo dell’Armenia, come gli attacchi armati agli insediamenti pacifici, le minacce allo sfollamento delle persone nelle comunità di Berdzor e Aghavno .

(18 ago 22) CORRIDOIO DI LACHIN – Un consigliere dell’ambasciata russa a Yerevan, Maksim Seleznyev, ha dichiarato che le forze di pace non si muoveranno dal corridoio di Lachin fin tanto che non sarà operativa la nuova strada alternativa. La sezione armena della strada, nonostante le pressioni armene, dovrebbe essere completata nel prossimo mese di maggio.

(17 ago 22) ANNEGAMENTO – Un sedicenne di Gishi (Martuni) è annegato oggi per cause sconosciute in un bacino d’acqua presso la sua comunità.

(16 ago 22) LUTTO NAZIONALE – Anche la repubblica di Artsakh ha decretato per il 17 e 18 due giorni di lutto nazionale per le vittime dell’esplosione avvenuta al mercato di Sumarlu nella capitale dell’Armenia, Yerevan.

(13 ago 22) SFOLLATI – A seguito della guerra del 2020, in Artsakh 42.000 persone sono state sfollate dalle proprie abitazioni. Di queste 16.000 continuano a vivere nello Stato sia pure in altro luogo mentre 26.000 si sono stabilite in Armenia.

(13 ago 22) IL PRESIDENTE A CHARTAR – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha visitato oggi l’insediamento di Chartar nella regione di Martuni. Incontrando la comunità locale il Capo dello Stato ha dichiarato che “le azioni provocatorie che regolarmente vengono provocate mirano a de-armenizzare l’Artsakh, svalutando sia la già fragile pace stabilita dalla dichiarazione trilaterale, sia la missione del contingente di peacekeeping russo che ha assunto la funzione di mantenere quella pace.” Ha inoltre aggiunto che “è necessario essere pazienti e non deviare dal percorso di indipendenza dell’Artsakh e che le autorità di quest’ultimo continueranno a compiere tutti gli sforzi possibili per risolvere i problemi di sicurezza esistenti, garantendo il condizioni di vita necessarie per una vita prospera e per garantire un futuro stabile.”

(13 ago 22) RIMOZIONE MONUMENTI – Il viceministro dell’istruzione, della scienza, della cultura e dello sport di Artsakh, Lernik Hovhannisyan, ha informato che la rimozione dei monumenti culturali armeni dagli insediamenti di Berdzor, Aghavno e ​​Sus, che saranno consegnati al controllo dell’Azerbaigian il 25 agosto, sarà completata nella prossima settimana. Secondo il viceministro, i monumenti armeni e le pietre crociate nelle suddette comunità sono stati spostati nella capitale dell’Artsakh Stepanakert, c’è già un accordo con la Diocesi di Artsakh della Chiesa Apostolica Armena che alcuni di essi saranno collocati nel parco in costruzione presso la chiesa di S. Hovhannes (S. Giovanni) a Stepanakert, e le altre, nell’area adiacente alla chiesa di S. Hakob (san Giacomo). Anche biblioteche e reperti museali saranno rimossi.

(13 ago 22) BABAYAN RISPONDE AD ALIYEV – Il ministro degli Esteri dell’Artsakh, Davot Babayan, ha risposto sui social alle dichiarazioni del presidente azero. Ironicamente ha dichiarato che “prima di tutto, voglio ringraziare Aliyev per la sua sincerità. In effetti, né l’Azerbaigian né la sua leadership hanno mai ingannato o ingannato i loro piani per l’Artsakh“. Ha poi aggiunto che mai il Karabakh potrà mai far parte dell’Azerbaigian: “per lo stesso Artsakh, qualsiasi status all’interno dell’Azerbaigian è inaccettabile. Come potrebbero gli ebrei avere un qualche tipo di status amministrativo-territoriale all’interno della Germania nazista?

(12 ago 22) DICHIARAZIONI DI ALIYEV – Il presidente dell’Azerbaigian in un’intervista ha dichiarato che all’interno dell’Azerbaigian gli armeni che vivono a Karabagh non avrebbero né status, né indipendenza, né alcun privilegio speciale.

(12 ago 22) SINDACO DI STEPANAKERT – Parlando con la stampa oggi il sindaco di Stepanakert, David Sargsyan, ha dichiarato che da qualche tempo non ci sono più problemi con gas, acqua ed elettricità. Ha detto che non può fornire il numero esatto di cittadini che si sono stabiliti a Stepanakert dopo la guerra di 44 giorni, ma che ce ne sono molti. Secondo Sarkisian, la strada alternativa al corridoio di Lachin, che è in costruzione, non crea disagi ai residenti di Artsakh. “Sono pronti per i disagi. Le persone dell’Artsakh sono pronte a superare 4-5 km. Il governo sta lavorando sulla strada e l’umore della gente del Karabakh è molto buono. Sono saldamente sulla loro terra dopo la guerra. Il i costruttori stanno lavorando, in breve tempo ci sarà una strada normale“, ha aggiunto.

(12 ago 22) BERDOZOR, AGHAVNO E SUS – I residenti delle comunità Berdzor, Aghavno e ​​Sus di Artsakh, che sono costretti a lasciare le loro case, possono presentare ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) contro il proprio governo o chiedere un risarcimento. Lo ha detto Alvina Gylumyan, ex giudice della Corte costituzionale dell’Armenia, durante una discussione tenutasi oggi.

(12 ago 22) GRAVE INCIDENTE STRADALE – Questa mattina, intorno alle 8,45, un veicolo delle forze di pace russe e un fuoristrada condotto da un residente dfi Sarushen si sono violentemente scontrati a un incrocio. Quattro donne (due sorelle) che erano sul veicolo privato sono decedute sul colpo mentre il conducente è rimasto ferito. Dai primi rileivi sembra che il fuoristrada viaggiasse a elevata velocità.

(12 ago 22) STRADA ALTERNATIVA – Le persone dovranno percorrere la sezione di 4,5 km dell’autostrada alternativa del corridoio di Lachin (Berdzor) sul lato armeno su una strada sterrata fino alla primavera, fino a quando la parte armena non avrà terminato la sua costruzione. Mher Hambardzumyan, capo del dipartimento per la politica delle costruzioni stradali del Ministero dello sviluppo urbano di Artsakh, ha dichiarato alla TV pubblica di Artsakh che sebbene la suddetta sezione sia ora una strada sterrata, sarà percorribile per qualsiasi tipo di veicolo. L’Agenzia statale delle strade automobilistiche dell’Azerbaigian ha annunciato giovedì che la costruzione della nuova autostrada che collega l’Armenia alla capitale dell’Artsakh Stepanakert è stata completata sul lato azerbaigiano. E’ stato costruito anche un ponte lungo 149,5 m e largo 13,5 m. La lunghezza totale di questa autostrada è di 32 chilometri, di cui 10 chilometri nel territorio dell’Armenia. L’Azerbaigian aveva iniziato la costruzione della sua sezione nel luglio 2021 e ne aveva annunciato il completamento un anno dopo. L’autostrada alternativa di nuova costruzione sarà larga più di 11 metri e lunga 21 metri. Sul versante armeno, le macchine movimento terra hanno iniziato a funzionare da pochi giorni. Nei giorni scorsi, il Segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, Vitaly Balasanyan, aveva viaggiato sulla nuova rotta e aveva conosciuto la costruzione della nuova autostrada.

(11 ago 22) SCOMPARSI IN GUERRA – A seguito dei 44 giorni di guerra, 303 persone provenienti dall’Armenia sono risultate disperse. Lo ha dichiarato il servizio stampa della Delegazione armena del Comitato Internazionale della Croce Rossa.

(10 ago 22) SMOBILITAZIONE – Il presidente della repubblica ha firmato il decreto di smobilitazione dei cittadini che lo scorso 3 agosto, in coincidenza con l’attacco azero, erano stati chiamati a una mobilitazione parziale.

(10 ago 22) DRONI AZERI – Nella notte, tre droni azeri da ricognizione hanno sorvolato gli insediamenti di Karmir Shuka e Taghavard.

(10 ago 22) SITUAZIONE AD AGHAVNO – Secondo fonti sul posto, i residenti non hanno abbandonato il villaggio e sarebbero intenzionati a rimanere a presidiare le loro case. Smentita anche la partenza dell’unità delle forze di pace russe che sarebbe ancora presente sul posto.

(9 ago 22) CORRIDOIO DEL SYUNIK – L’Azerbaigian ha un’alternativa per comunicare con Nakhchivan attraverso l’Iran attraverso il fiume Araks, aggirando l’Armenia, ha detto ai media turchi il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian Ceyhun Bayramov. Ha osservato che l’Azerbaigian ha iniziato la costruzione del primo ponte sul fiume Araks in conformità con un accordo con l’Iran. In tal modo, l’Azerbaigian ha un’alternativa per connettersi con Nakhchivan attraverso l’Iran attraverso il fiume Araks, aggirando l’Armenia. “Questo sarà implementato, che l’Armenia lo voglia o meno. Questa è un’opportunità per l’Armenia di non essere esclusa dai progetti di sviluppo regionale. Prenderà la propria decisione. Se Yerevan non prenderà la decisione giusta, farà di più danno a se stessa“, ha aggiunto Bayramov.

(9 ago 22) CESSIONE DI BERDZOR – Secondo un quotidiano armeno (Aravot), il Segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, Vitaly Balasanyan, avrebbe ieri visitato la cittadina accompagnato da funzionari azeri ai quali avrebbe mostrato le case che verranno consegnate a loro. Non sono arrivate nè conferme nè smentite alla notizia. Secondo il giornale, alcuni cittadini avrebbero protestato con il generale.

(9 ago 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – L’ambasciatore Karapetyan ha affermato in un’intervista alla tv ucraina che l’Azerbaigian conferma di tenere in cattività 38 militari armeni, mentre l’Armenia ritiene che altri 26 militari debbano essere nel numero dei prigionieri. Ha sottolineato che c’è un accordo al più alto livello che lo scambio di prigionieri deve avvenire “tutti per tutti”. La parte armena ha consegnato tutti i prigionieri, anche i criminali condannati che stavano scontando pene detentive per reati non correlati, compreso l’omicidio. La parte armena ha documenti e prove video, oltre alle testimonianze di ex prigionieri di guerra che sono già tornati in Armenia, che dimostrano che l’Azerbaigian tiene prigionieri altri 26 militari oltre ai 38. Karapetyan ha aggiunto che l’Azerbaigian ha rilasciato alcuni dei militari armeni in cambio delle mappe dei campi minati. “In segno di buona volontà, la dirigenza armena ha consegnato le mappe dei campi minati che erano in nostro possesso dagli anni ’90, dagli anni della prima guerra del Nagorno Karabakh“, ha affermato l’ambasciatore. L’ambasciatore Karapetyan ha affermato che le mappe dei campi minati trasferite hanno ridotto significativamente gli incidenti mortali legati alle mine. “Nonostante il fatto che l’Azerbaigian si sia lamentato pubblicamente e in modo numeroso dell’accuratezza di queste mappe, dopo che gliele abbiamo fornite il numero di esplosioni è diminuito in modo significativo e si sono verificati solo uno o due incidenti mortali. Le nostre mappe sono molto accurate, ma bisogna tenere conto del tempo trascorso”.

(8 ago 22) FERITI DUE SOLDATI – I militari a contratto dell’esercito di difesa dell’Artsakh Gurgen Danielyan e Artur Arushanyan sono rimasti seriamente feriti per “non aver aderito alle regole di sicurezza e aver violato i regolamenti sull’uso delle armi” secondo quanto ha riferito l’Esercito di difesa dell’Artsakh.

(8 ago 22) PROTESTA SFOLLATI – Un gruppo di sfollati di Hadrut e Shushi ha inscenato una manifestazione di protesta nei pressi dell’amasciata USA a Yerevan e hanno preparato una lettera per l’ambasciatore Tracy. I manifestanti hanno altresì chiesto ai Paesi copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk di adempiere agli obblighi che hanno assunto per risolvere il conflitto del Karabakh.

(8 ago 22) AGHAVNO – 56 residenti del villaggio Artsakh di Aghavno hanno fatto appello ai Copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk – Francia e Stati Uniti – chiededendo il loro l’intervento attivo e immediato e la loro mediazione per portare il villaggio di Aghavno nella zona del nuovo corridoio (che si trova a soli 1200 metri dal nuovo corridoio) e per evitare una catastrofe umanitaria. Chiedono inoltre che le autorità dell’Armenia e dell’Artsakh prendano immediatamente tutte le misure per includere il villaggio di Aghavno nel nuovo corridoio di Kornidzor.

(8 ago 22) BERDZOR – L’Azerbaigian ha sviluppato un progetto per trasformare la chiesa di Surb Hambardzum a Berdzor (edificata negli anni Novanta) in una moschea secondo quanto riferisce Hovik Avanesov, capo del Centro per gli studi caucasici dell’Università di Stepanakert. Ha detto che anche l’organizzazione azerbaigiana “Public Association for Monument Protection” ha pubblicato una foto del progetto che prevede che le cupole e il campanile vengano smantellati e sostituiti con due minareti. Il progetto sarebbe stato approvato per ordine del presidente azerbaigiano Aliyev. “Aliyev ha dato un tale ordine quando era in un’altra visita illegale nella regione occupata di Hadrut. Il loro obiettivo principale è eliminare il patrimonio culturale armeno in tutti gli insediamenti armeni occupati. Chiese e le istituzioni di valore culturale costruite nel periodo dell’indipendenza, che non possono essere albanizzate, vengono trasformate in moschee o altre strutture per ordine di Aliyev“, ha affermato il capo del Centro.

(7 ago) VIOLAZIONI AZERE – Il ministero della Difesa dell’Artsakh comunica che nelle notte vi sono state sporadiche violazioni azere in alcune aree. La situazione rimane sostanzialmente stabile. Giunge notizia dall’Armenia che nei pressi di Sotk un soldato di yerevan è stato leggermente ferito da un cecchino azero.

(5 ago 22) BERDZOR E AGHAVNO – Il ministro del Territorio e delle Infrastrutture di Artsakh Hayk Khanumyan ha concesso ai residenti di Aghavno e Berdzor fino al 25 agosto per lasciare le loro case secondo quanto ha riferito oggi il capo del villaggio di Aghavno Andranik Chavushyan. I residenti non voglio andarsene e chiedono armi per resistere. Cittadini di Berdzor hanno bloccato la statale Goris-Stepanakert chiedendo che la città rimanga nella repubblica dell’Artsakh.

(5 ago 22) ARMENIA E AZERBAIGIAN – Nel novembre 2021, il premier armeno Nikol Pashinyan ha incaricato il Ministero della Difesa di utilizzare attivamente la comunicazione diretta con l’Azerbaigian. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha parlato anche dell’instaurazione di un collegamento diretto tra i ministri della Difesa di Armenia e Azerbaigian quando ha ricevuto Ilham Aliyev e Nikol Pashinyan alla fine dello scorso anno. L’attuale capo del dipartimento della difesa, Suren Papikyan, ha assunto la carica di ministro il 15 novembre 2021. L’addetto stampa del ministero della Difesa armeno Aram Torosyan, in risposta a una richiesta della stampa, ha dichiarato: “Il collegamento diretto stabilito tra i ministri della Difesa di Armenia e Azerbaigian non funziona da diversi mesi”.

(5 ago 22) SITUAZIONE SUL CAMPO – La situazione sulla linea di contatto tra l’Artsakh e l’Azerbaigian è rimasta relativamente stabile nella notte del 5 agosto e alle 9 del mattino. Secondo il servizio stampa dell’Esercito di difesa dell’Artsakh in generale, le tensioni persistono. In alcune aree, le unità azere hanno violato il regime di cessate il fuoco utilizzando armi leggere. Non ci sono perdite da parte armena. Diversi feriti nei giorni scorsi sono stati dimessi dall’ospedale. La condizione di tre resta critica, la condizione di un altro è estremamente critica, con qualche dinamica positiva. Continuano i lavori per stabilizzare la situazione attraverso la mediazione del contingente di peacekeeping russo.

(4 ago 22) UNIONE EUROPEA – Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel è in stretto contatto con i leader armeni e azeri per l’ultima escalation nella zona di conflitto del Karabakh. Michel ha già parlato con il primo ministro armeno Nikol Pashinian e presto parlerà con il presidente azero Ilham Aliyev,

(4 ago 22) SITUAZIONE SUL CAMPO – Alle 19 (ora locale) la situazione operativa e tattica sulla linea di contatto è relativamente stabile. Secondo il quartier generale delle informazioni di Artsakh, durante la giornata non sono state registrate violazioni significative. Le forze di pace russe dispiegate nell’Artsakh stanno adottando continue misure per ridurre l’escalation della situazione attraverso la mediazione del comando delle forze di pace russe.

(4 agosto 22) FORZE DI PACE RUSSE – Il comandante del contingente di mantenimento della pace russo, il generale Andrey Volkov, ha incontrato i rappresentanti delle forze pubbliche e di opposizione di Artsakh. “Durante l’incontro il maggiore generale Andrey Volkov ha chiarito la posizione del contingente di mantenimento della pace in merito agli eventi in corso, informato del lavoro svolto e ha anche assicurato che la Federazione Russa avrebbe adottato tutte le misure per prevenire un ulteriore aggravamento della situazione” si legge in una nota rilasciata dal Comando.

(4 ago 22) CONSIGLIO SICUREZZA RUSSO – Il presidente della Russia Vladimir Putin ha discusso della situazione in Nagorno Karabakh con i membri del Consiglio di sicurezza secondo quanto ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Peskov ha altresì dichiarato che l’escalation del conflitto in NK è stata discussa. “È stata sottolineata l’elevata necessità di attuare tutte le disposizioni dell’accordo trilaterale“, ha aggiunto.

(4 ago 22) ASSEMBLEA NAZIONALE – Le cinque forze politiche rappresentate nell’Assemblea nazionale dell’Artsakh hanno rilasciato una dichiarazione congiunta. QUI IL TESTO

(4 ago 22) CONDIZIONE FERITI – Le condizioni di 4 dei 19 militari feriti ieri in Artsakh sono valutate come critiche mentre le condizioni di uno sono valutate come estremamente critiche secondo quanto ha riferito l’esercito di difesa di Artsakh. Le condizioni del resto dei feriti sono soddisfacenti.

(4 ago 22) BABAYAN SU SITUAZIONE – Ci sono tendenze verso la stabilizzazione, ha detto il ministro degli Esteri dell’Artsakh David Babayan parlando della situazione nella zona delle operazioni militari aggressive dell’Azerbaigian sulla linea di contatto con l’Artsakh. “In generale, la situazione è più stabile rispetto agli ultimi giorni. Speriamo che la situazione si stabilizzi finalmente“, ha osservato il ministro degli Esteri. Le unità azere, violando gravemente il regime di cessate il fuoco, hanno sparato contro le postazioni di combattimento dell’esercito di difesa e il luogo di dispiegamento permanente di una delle unità militari. Oltre alle armi leggere di vario calibro, il nemico ha usato anche mortai, lanciagranate e droni d’attacco, a seguito dei quali i militari a contratto Gurgen Gabrielyan e Artur Khachatryan sono stati feriti a morte. Secondo gli ultimi dati, 19 militari hanno riportato ferite di varia gravità. L’obiettivo della prossima aggressione dell’Azerbaigian secondo Babayan è quello di prendere posizioni vantaggiose nell’area del corridoio di Berdzor (Lachin).

(3 ago 22) COMUNICATO OSCE – La Presidenza polacca dell’OSCE ha espresso preoccupazione per l’escalation della situazione nell’Artsakh. “Siamo estremamente preoccupati per gli incidenti armati e le vittime segnalati nel Caucaso meridionale. Esortiamo l’Armenia e l’Azerbaigian ad adottare tutte le misure necessarie per ridurre l’escalation e riprendere il dialogo. Rimaniamo impegnati a sostenere tutti gli sforzi volti a consolidare la pace nella regione“, ha twittato la Presidenza omettendo di citare il Nagorno Karabakh e ponendo le parti su un piano di pari responsabilità nonostante sia evidente la matrice azera dell’attacco. Nella giornata odierna il Ministro degli Esteri dell’Armenia Ararat Mirzoyan ha ricevuto il rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE Andrzej Kasprzyk. Mirzoyan ha presentato ad Kasprzyk la situazione della sicurezza che si è verificata nella regione negli ultimi giorni e ha condannato l’interpretazione arbitraria delle dichiarazioni trilaterali e i tentativi di destabilizzare la situazione da parte dell’Azerbaigian.

(3 ago 22) MOBILITAZIONE PARZIALE – Il Presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto, annunciando una mobilitazione militare parziale da oggi 3 agosto 2022 secondo quanto riferisce l’ufficio del Presidente della Repubblica dell’Artsakh.

(3 ago 22) AZERI PARLANO DI “PROVOCAZIONI” – Il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha rilasciato una dichiarazione in relazione all’operazione antiterrorismo “Castigo” dell’Azerbaigian in risposta alle provocazioni dei “gruppi armati illegali armeni” (cioè l’Esercito di difesa dell’Artsakh) nel territorio dell’Azerbaigian, dove sono temporaneamente di stanza le forze di pace russe. Secondo Baku le forze armene “avrebbero provocato” rendendo inevitabile l’azione azera. Gli azeri avrebbero una vittima. Media dell’Azerbaigian riferiscono che le loro truppe avrebbero conquistato posizioni sull’altura di Gyrkhgyz è s sulle alture dominanti di Sarybab così come su una serie di altre lungo la cresta della catena del Karabakh. Un video diffuso dal ministero della Difesa azero mostra il bombardamento con droni di una base dell’esercito armeno dove vengono colpiti obici, autocarri e munizioni. La “provocazione” starebbe nel fatto che . a detta di Baku – nessun soldato armeno dovrebbe essere presente in Artsakh.

(3 ago 22) COMUNICATO MINISTERO ESTERI – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Artsakh condanna fermamente il nuovo ciclo di azioni aggressive dell’Azerbaigian contro l’Artsakh e lo qualifica come un’altra manifestazione dell’odio armeno, un grossolano tentativo di violare la pace e la stabilità nella regione, nonché di screditare la missione di mantenimento della pace. Il Ministero degli Affari Esteri dell’Artsakh invita la comunità internazionale a fornire una valutazione mirata delle azioni dell’Azerbaigian e ad adottare misure appropriate per frenare la politica distruttiva della Baku ufficiale. Gli armeni dell’Artsakh sono irremovibili e determinati a vivere liberamente e in modo indipendente sulla loro terra e a superare tutte le difficoltà con dignità, ha osservato il MFA.

(3 ago 22) SI AGGRAVA IL BILANCIO – Due militari armeni colpiti a morte (Gurgen Gabrielyan e Artur Khachatryan) e 14 feriti (alcuni gravi) è il bilancio della battaglia di oggi scoppiata allorchè le forze armate dell’Azerbaigian hanno tentato di guadagnare posizioni e penetrare nel territorio della repubblica di Artsakh.

(3 ago 22) ATTACCO AZERO, FERITI – Le unità azere il 3 agosto, a partire dalle 09:00 (ora locale), hanno violato gravemente il regime di cessate il fuoco, utilizzando lanciagranate e veicoli aerei senza pilota in direzione delle posizioni dell’esercito di difesa del Karabakh. Il servizio stampa dell’esercito di difesa del Karabakh ha informato che sette militari armeni sono rimasti feriti, sei dei quali non sono in pericolo. Le condizioni di un ferito sono invece giudicate gravi.

(2 ago 22) NUOVA STRADA – L’Azerbaigian ha avanzato una richiesta tramite il contingente russo di mantenimento della pace per organizzare il traffico attraverso la nuova rotta del corridoio di Lachin che collega l’Artsakh con l’Armenia.

(2 ago 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente della repubblica ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale aperto da una relazione del ministro della Difesa, Kamo Vardanyan, che ha illustrato la situazione lungo la linea di contatto dopo le recenti provocazioni azere. Il Consiglio ha quindi discusso la questione del collegamento del Nagorno Karabakh con l’Armenia. La parte azerbaigiana, attraverso il contingente di mantenimento della pace di stanza in Artsakh, ha presentato una richiesta alla parte armena di cominciare a organizzare il movimento sul nuovo passante stradale alternativo a quello esistente

(2 ago 22) CEDU – Il 27 luglio 2022, l’Armenia ha presentato alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) una nuova denuncia contro l’Azerbaigian. La denuncia menzionata riguarda la violazione dei diritti della popolazione civile a seguito dell’aggressione azerbaigiana nei pressi dei villaggi di Khramort e Parukh di Artsakh nel 2022, le diverse minacce espresse dall’Azerbaigian contro la popolazione dei villaggi di confine dell’Artsakh, nonché dei casi di uso della forza da parte delle forze armate azere contro la popolazione civile dell’Artsakh nel periodo 2021-2022, a seguito dei quali è stato violato il diritto alla vita dei cittadini.

(2 ago 22) SITUAZIONE STABILE – La situazione sulla linea di contatto non è cambiata in modo significativo nella notte tra l’1 e il 2 agosto e le 9 secondo quanto riferisce l’Esercito di difesa dell’Artsakh. “Adesso la situazione è stabile. Come già riportato, la dirigenza della repubblica, insieme al Comando dell’Esercito di difesa e al Comando delle truppe russe di mantenimento della pace, stanno adottando misure per disinnescare la tensione e prevenire un’ulteriore escalation“, si legge in un comunicato dell’esercito. Le condizioni del militare armeno ferito sono soddisfacenti e non è in pericolo di vita.

(1 ago 22) UN SOLDATO ARMENO FERITO – Un militare dell’esercito di difesa dell’Artsakh, Albert Bakhshiyan, è stato ferito a causa delle provocazioni delle unità militari azere sulla linea di contatto tra il Nagorno Karabakh e l’Azerbaigian. Le condizioni del militare ferito sono giudicate soddisfacenti.

(1 ago 22) TENTATIVI DI PENETRAZIONE AZERA – L’esercito di difesa dell’Artsakh riferisce di provocazioni dall’Azerbaigian e tentativi di attraversare il confine. “Il 1° agosto, a partire dalle 09:00, in un certo numero di sezioni della direzione nord e nord-ovest del confine della Repubblica dell’Artsakh le unità azerbaigiane hanno fatto ricorso a provocazioni, tentando di attraversare la linea di contatto, che sono state soppresse dalle forze delle unità dell’Esercito di Difesa. Non sono state segnalate vittime da parte armena. La situazione resta tesa. Informazioni dettagliate sull’incidente sono state fornite al comando del contingente di mantenimento della pace russo“, si legge nella dichiarazione dell’Esercito di difesa dell’Artsakh.
La situazione è tesa anche nelle aree adiacenti a Syunik e Gegharkunik in Armenia.

(31 lug 22) SMENTITA DIFESA AZERA – Il messaggio del Ministero della Difesa dell’Azerbaigian, secondo il quale le unità dell’Esercito della Difesa avrebbero violato il cessate il fuoco in direzione sud-est, è un’altra disinformazione e non corrisponde alla realtà. Così ha riferito il servizio stampa del Ministero della Difesa dell’Artsakh.

(31 lug 22) RICOVERATO PRIGIONIERO ARMENO – Vigen Euljechyan, armeno proveniente dal Libano, catturato dagli azeri dopo la fine della guerra e illegalmente detenuto in Azerbaigian, è stato portato in ospedale a Baku per gravi problemi di salute.

(30 lug 22) ALLERTA AZERA – Il ministro della Difesa dell’Azerbaigian Zakir Hasanov ha oggi ordinato ai militari di fermare immediatamente e con decisione ogni possibile provocazione da parte del nemico. Considerato quanto accaduto in passato è probabile che gli azeri stiano preparando qualcosa.

(30 lug 22) RUSSI CONFERMANO VIOLAZIONI AZERE – Ieri gli azeri hanno violato il cessate il fuoco nella zona di responsabilità delle forze di pace russe nel NagornoKarabakh. Lo riferisce il Ministero della Difesa russo. “Nel corso della giornata è stata registrata una violazione del regime di cessate il fuoco nella regione di Taghavard [villaggio]. Le forze armate dell’Azerbaigian hanno aperto il fuoco – con armi da fuoco – in direzione delle postazioni delle forze armate del Nagorno-Karabakh. Non ci sono vittime“, aggiunge la suddetta dichiarazione. Inoltre, ha osservato che questo incidente è stato risolto sotto la guida del contingente di mantenimento della pace russo nel Nagorno-Karabakh e in collaborazione con i rappresentanti della parte azerbaigiana e armena.

(29 lug 22) USA E AZERBAIGIAN – Il governo azerbaigiano ha sospeso o minacciato di sospendere le attività delle società americane nel Paese i cui prodotti o servizi sono forniti nella regione del Nagorno Karabakh, attualmente sotto il controllo delle forze di pace russe. Lo ha affermato il Dipartimento di Stato americano in una dichiarazione sul clima degli investimenti per 2022. Le autorità azere hanno vietato l’ingresso nel Paese ad alcune persone che hanno visitato il Nagorno Karabakh.

(29 lug 22) CORRIDOIO DI LACHIN – La ricostruzione del tratto armeno dell’autostrada alternativa al “Corridoio Lachin” inizierà ad agosto, informa il Ministero dell’Amministrazione Territoriale e delle Infrastrutture dell’Armenia. Lo riferisce il Ministero dell’Amministrazione Territoriale e delle Infrastrutture dell’Armenia. Durante la conferenza stampa online del 27 giugno, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha dichiarato che le parti hanno raggiunto un accordo preliminare in merito alla modifica del percorso del “Corridoio di Lachin” che collega l’Artsakh (Nagorno-Karabakh) all’Armenia; questo cambiamento avverrà secondo la dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020 ed entro tre anni.

(28 lug 22) BENI CULTURALI – Il ministro di Stato dell’Artsakh, Artak Beglaryan, ha presieduto la seconda riunione del Consiglio di Stato per la protezione del patrimonio culturale dei territori occupati dell’Artsakh. Beglaryan ha elogiato il lavoro di accertamento dei fatti svolto in un breve periodo di tempo dopo l’istituzione di questo consiglio e ha discusso con i membri di quest’ultimo il corso e la portata del lavoro imminente. Con un altro punto all’ordine del giorno, è stato approvato l’elenco delle collezioni di musei e sale espositive rimaste nei territori occupati dall’Azerbaigian dell’Artsakh.

(28 lug 22) AIUTI DAGLI USA – La Commissione per gli stanziamenti del Senato degli Stati Uniti ha pubblicato la sua proposta di legge sugli stanziamenti per l’anno fiscale 2023, che riafferma la sezione 907 del FREEDOM Support Act e raccomanda 2 milioni di dollari per l’assistenza allo sminamento in Artsakh, insieme agli aiuti umanitari per aiutare gli armeni sfollati. In particolare, il Rapporto del Comitato affermava che “fino a $ 2.000.000 per attività di sminamento umanitario e di bonifica di ordigni inesplosi [UXO] nelle aree colpite dai combattimenti nel conflitto del Nagorno-Karabakh, previa consultazione con i Comitati per gli stanziamenti” nonché “assistenza umanitaria ” per gli sfollati “a causa del conflitto nel Nagorno-Karabakh”. Il mese scorso, la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato la sua versione del disegno di legge che richiedeva 60 milioni di dollari in assistenza all’Armenia e 2 milioni di dollari per le attività di sminamento nell’Artsakh.

(28 lug 22) COLPI AZERI CONTRO VILLAGGI – “Il 27 e 28 luglio, le forze armate azere hanno violato il cessate il fuoco e aperto il fuoco con armi leggere di vario calibro in direzione delle postazioni militari dell’Esercito di difesa dell’Artsakh situate rispettivamente nella sezione di Tonashen e Karmir Shuka, Taghavard. Non ci sono vittime dalla parte armena. Il comando del contingente di mantenimento della pace russo nella Repubblica dell’Artsakh è stato informato dell’incidente“, ha affermato un comunicato del Ministero della Difesa dell’Artsakh. Il difensore civico di Artsakh Gegham Stepanyan commentando l’accaduto ha dichiarato che “Il comportamento aggressivo della parte azerbaigiana mira a sconvolgere la vita normale nelle comunità di Artsakh e terrorizzare la popolazione civile. Questo comportamento mostra che la leadership azerbaigiana continua a perseguire una politica di odio contro il popolo di Artsakh, l’uso di mezzi psicologici e violenza fisica e pulizia etnica dell’Artsakh“.

(26 lug 22) AZERI ARRESTATI – Sette guardie di frontiera dell’Azerbaigian sono state arrestate per il transito di droga dall’Iran attraverso Jrakan (Jabrayil), territorio dell’ Artsakh (Nagorno Karabakh) occupato dagli azeri con la guerra del 2020. Recuperati oltre 90 kg di droga!

(26 lug 22) ALLARME A STEPANAKERT – Alle 16 ora locale sono risuonate le sirene dell’allarme antiaereo nella capitale dell’Artsakh. Ma si è trattato di una verifica (annunciata alla popolazione) sul funzionamento dell’impianto.

(26 lug 22) UFFICIALI AZERI FERITI – Alcuni ufficiali di alto rango delle forze armate dell’Azerbaigian sarebbero rimasti feriti per l’esplosione di una mina nella regione occupata di Karavachar. Fra questi ci sarebbero il generale Enver Efendiyev e il comandante di brigata Vugar Isbandiyarov, ma il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian non ha ancora riportato alcuna informazione sull’incidente.

(21 lug 22) MORTI AZERI IN GUERRA – Il procuratore militare azero Khanlar Veliyev ha riferito che, seguito di attività operative e investigative, numerosi esami, nonché il lavoro delle squadre di ricerca, sono stati identificati 2908 caduti a seguito della guerra dell’autunno 2020 scatenata dall’Azerbaigian contro l’Artsakh. Dal conto probabilmente sono esclusi i foreign fighter che hanno combattuto per gli azeri. Risulterebbero sei dispersi.

(21 lug 22) RESTI CADUTI ARMENI – Il ministro della Salute dell’Armenia, Anahit Avanesyan, durante la conferenza stampa dopo l’odierna riunione del gabinetto del governo, ha annunciato che i resti di cinquanta caduti armeni sono stati inviati in Olanda per più specialistici esami forensi utili a isolare il dna dei caduti. Le condizioni di tali resti, ritrovati a mesi di distanza dalla fine della guerra, non hanno infatti permesso finora di accertare l’identità.

(21 lug 22) RICOSTRUZIONE POSTBELLICA IN ARTSAKH – Il presidente Arayik Harutyunyan ha presentato una sintesi dei lavori di costruzione di alloggi nell’Artsakh dopo la guerra di 44 giorni nell’autunno del 2020. Dal 2021 al luglio 2022, più di 1.000 appartamenti sono stati forniti dal governo dell’Artsakh anche attraversol’acquisizione dal mercato secondario e la ristrutturazione di vecchi appartamenti. Sono stati forniti appartamenti e case residenziali alle famiglie dei caduti, sfollati, persone con disabilità militare indefinita del 1° gruppo, soldati attivi e riservisti dell’esercito di difesa dell’Artsakh, famiglie con 5 o più bambini, famiglie di profughi e famiglie di orfani . “All’indomani delle disastrose ostilità del 2020, abbiamo trasformato la restante parte di Artsakh in un grande cantiere edile per risolvere il problema abitativo dei nostri compatrioti che hanno perso la casa, così come di altri gruppi sociali“, ha scritto Harutyunyan su Facebook.

(20 lug 22) FERMATA COLONNA RUSSA – L’esercito azerbaigiano ha fermato e respinto una colonna di forze di pace russe composta da 1 BTR 82A e 3 veicoli Ural che è stata fermata per un’ispezione a un posto di blocco dell’esercito azerbaigianolungo la strada da Aghdam sulla rotta Askeran-Agdere. Durante l’ispezione dei veicoli, almeno cinque Kalashnikov AKM sono stati trovati nel vano di carico di uno dei veicoli. In risposta alla violazione delle regole – trasporto di armi e munizioni senza documenti – il convoglio è stato fermato e rimandato indietro, secondo quanto riferiscono media azeri.

(20 lug 22) NUOVA NOMINA – Ara Babloyan, chirurgo pediatrico e dottore in scienze mediche, è stato nominato consigliere per la salute pubblica del ministro di Stato dell’Artsakh.

(19 lug 22) MILITARI DELL’ARMENIA IN ARTSAKH – Il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Armenia, Armen Grigoryan, ha dichiarato in un’intervista che i coscritti dall’Armenia non saranno più schierati in Artsakh per il servizio militare mentre i coscritti nell’Artsakh continueranno invece a essere arruolati per il servizio militare nell’Esercito di difesa dell’Artsakh. Nei giorni scorsi il presidente azero Aliyev si era lamentato per il fatto che a suo tempo aveva ricevuto rassicurazioni verbali da un funzionario di alto rango del ministero della Difesa russo che le forze armate armene si sarebbero ritirate dalla regione entro fine giugno.

(18 lug 22) MILITARI ARMENI DECEDUTI – Nei primi sei mesi dell’anno sono stati 30 i soldati di Armenia e Artsakh deceduti. Nove vittime sono state causate da violazione azera del cessate il fuoco, 7 da incidente d’auto, 7 per problemi di salute, 4 da suicidio, 2 da omicidio e 1 per incidente. Per fare un confronto, va notato che nel periodo gennaio-giugno 2021 erano morti in totale 29 militari delle forze armate dell’Armenia e dell’Artsakh, di cui 9 per incidenti stradali, 8 per problemi di salute, 4 da incidenti, 4 da suicidio, 3 a seguito della violazione del cessate il fuoco e 1 da omicidio.

(18 lug 22) ACCORDO UE-AZERBAIGIAN – La presidente della Commissione europea si è recata a Baku dove ha siglato un accordo con l’Azerbaigian per aumentare le forniture di gas. Il nuovo accordo tra l’Azerbaigian e l’Unione europea potrebbe essere finalizzato nei prossimi mesi, ha affermato il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev in un comunicato stampa congiunto. Il presidente azero ha osservato che l’UE è il principale partner commerciale dell’Azerbaigian: “L’attuazione dei nostri piani aumenterà sicuramente il fatturato complessivo a beneficio delle nostre nazioni. Sono fiducioso che le relazioni UE-Azerbaigian avranno un grande futuro e otterremo tutto abbiamo pianificato”.

(18 lug 22) DELIMITAZIONE FRONTIERE – La riunione delle commissioni sulla delimitazione delle frontiere e sulle questioni di sicurezza delle frontiere tra Armenia e Azerbaigian si svolgerà ad agosto a Mosca. Lo ha riferito l’ufficio del vice primo ministro armeno Mher Grigoryan. Ha aggiunto, tuttavia, che non c’è ancora un accordo definitivo sulla data esatta di questa riunione.

(18 lug 22) NATO E AZERBAIGIAN – Il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg terrà colloqui con il ministro degli Esteri azerbaigiano Jeyhun Bayramov, martedì a Bruxelles. Le informazioni su questo incontro sono pubblicate sul sito web della NATO e si terrà presso il quartier generale della NATO. Lo stesso giorno si svolgerà anche una riunione del Consiglio di cooperazione UE-Azerbaigian, durante la quale la delegazione azerbaigiana sarà guidata dal ministro Bayramov.

(16 lug 22) INCONTRO A TBILISI – Si è tenuto a Tbilisi l’incontro tra il Ministro degli Affari Esteri dell’Armenia Ararat Mirzoyan e il Ministro degli Affari Esteri dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov, ospitato dal Ministro degli Affari Esteri della Georgia, Ilia Darchiashvili. Durante l’incontro, Mirzoyan e Bayramov hanno toccato un’ampia gamma di questioni riguardanti la normalizzazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian. Al riguardo, le parti hanno discusso l’attuazione degli impegni precedentemente assunti e si sono scambiati opinioni su ulteriori possibili passi. Mirzoyan ha ribadito la posizione della parte armena secondo cui la soluzione politica del conflitto del Nagorno Karabakh è essenziale nel processo di raggiungimento di una pace sostenibile e duratura nella regione e ha sottolineato l’importanza di utilizzare l’istituzione e l’esperienza dei Co-presidenti del Gruppo Minsk dell’Osce in conformità con il loro mandato internazionale. Il ministro armeno ha sottolineato l’importanza di affrontare le questioni umanitarie, compreso il rilascio e il ritorno di tutti i prigionieri di guerra armeni in Azerbaigian e di scoprire il destino delle persone scomparse. È stata sottolineata la volontà delle parti di continuare le discussioni.

(16 lug 22) REFERENDUM A DICEMBRE? – Secondo un quotidiano armeno, le autorità dell’Artsakh starebero pianificando un referendum su modifiche costituzionali per il prossimo dicembre. Secondo le informazioni, una delle questioni soggette a modifiche chiave riguarda la procedura per l’elezione del presidente. E’ presumibile che dopo il referendum si preveda di tenere le elezioni presidenziali l’anno prossimo. La fonte del giornale riporta che Arayik Harutyunyan non solo lascerà la carica di presidente dopo il referendum, ma annuncerà anche che lascerà la politica.

(15 lug 22) AMBASCIATORE RUSSO A SHUSHI – Ha destato sorpresa (e preoccupazione) la visita dell’ambasciatore della Federazione russa in Azerbaigian, Aydin Karimov, nella città armena occupata di Shushi.

(15 lug 22) MINISTRI DEGLI ESTERI – E’ stato reso noto che domani a Tbilisi (Georgia) si incontreranno i ministri degli Esteri di Armenia (Mirzoyan) e Azerbaigian (Bayramov).

(12 lug 22) VIOLAZIONI AZERE VERSO ARMENIA – Unità unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco con armi anche di grosso calibro verso le postazioni di combattimento armene situate nella parte occidentale del confine tra Armenia e Azerbaigian. Il ministero della Difesa di Yerevan ha peraltro smentito che lunedì sera le unità delle Forze armate armene abbiano aperto il fuoco verso le postazioni azere situate nella parte orientale del confine tra Armenia e Azerbaigian come sostenuto da Baku.

(12 lug 22) MATRIMONI IN ARTSAKH – Nel primo semestre del 2022 sono stati registrati 451 matrimoni, un dato che risulta in aumento rispetto al medesimo periodo degli anni precedenti. L’età media degli sposi è 29 anni, quello delle spose 25.

(11 lug 22) PRESIDENTE AD ASKERAN – Arayik Harutyunyan ha visitato la regione di Askeran e ha seguito, sul posto, i progressi di una serie di progetti su larga scala lanciati dopo la guerra nell’autunno del 2020. In primo luogo, il presidente della repubblica ha visitato l’area del bacino in costruzione nel villaggio di Patara. Attualmente sono in corso i lavori per la realizzazione di un grande invaso, la cui conclusione è prevista per il 2025. Si è quindi diretto agli insediamenti di Astghashen e Hovsepavan, dove sono in costruzione rispettivamente 149 e 92 case con fondi statali e di beneficenza, 150 delle quali saranno pronte per fine anno e destinate ai residenti di quattro comunità della subregione superiore della regione di Askeran, nonché alle famiglie di militari caduti. In conclusione della sua visita Harutyunyan ha visitato anche alcune aziende agricole della zona.

(8 lug 22) UNIVERSITA’ DI SALISBURGO – Il Dipartimento di Studi Armeni del Centro per lo Studio del Cristianesimo Orientale dell’Università di Salisburgo, in Austria ha pubblicato un bando (in scadenza al primo ottobre) per la consessione di borse di studio (€ 3000) a ricercatori che studiano il patrimonio spirituale e culturale dell’Artsakh. L’obiettivo di questo programma di borse di studio è incoraggiare i giovani ricercatori a studiare argomenti relativi alla cultura e alla storia dell’arte di Artsakh, con particolare attenzione alle questioni relative al patrimonio culturale materiale e immateriale.

(7 lug 22) DELIMITAZIONE CONFINI – Il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian, Jeyhun Bayramov, ha dichiarato che la delimitazione dei confini con l’Armenia non sarà un processo semplice. “La formazione di commissioni sulla determinazione dei confini è stata di per sé un processo complesso. L’Armenia aveva delle precondizioni. Ha chiesto misure di riduzione dell’escalation e il ritiro dei soldati azeri dai confini“, ha affermato il funzionario azerbaigiano. “Tuttavia, l’Azerbaigian ha avanzato la sua posizione. Crediamo di stare ai nostri confini ed è nostro dovere proteggere i confini. Questo processo dovrebbe essere condotto analizzando documenti storici e legali attraverso negoziati con la partecipazione di esperti. La delimitazione è un processo che richiede tempo. È impossibile avviare il processo in qualsiasi momento e completarlo in breve tempo” ha aggiunto Bayramov.

(6 lug 22) PUBBLICAZIONE MINISTERO ESTERI – Si è tenuta a Stepanakert la presentazione di una pubblicazione dal titolo “La questione dell’Artsakh e la politica estera della repubblica di Artsakh” curata dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Artsakh. Nelle sue osservazioni di apertura, il ministro degli Esteri della Repubblica dell’Artsakh David Babayan ha osservato che l’opera è destinata a rappresentanti degli organi legislativi ed esecutivi, giornalisti, circoli scientifici ed educativi e, per tale ragione, sarà tradotta in diverse lingue per renderla accessibile a un pubblico più ampio. Nel corso della presentazione vi sono stati gli interventi del presidente dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh Arthur Tovmasyan, del ministro di Stato della Repubblica dell’Artsakh Artak Beglaryan e del Capo del dipartimento centrale delle informazioni dell’ufficio del presidente della Repubblica dell’Artsakh Vahram Poghosyan. Alla presentazione erano presenti anche sacerdoti della diocesi di Artsakh della Chiesa apostolica armena, rappresentanti degli ambienti statali, pubblici, scientifici ed educativi, giornalisti.

(5 lug 22) NATALITA’ IN CRESCITA – 864 nuovi cittadini dell’Artsakh sono nati nei primi sei mesi dell’anno (53,6% maschi e 46,4% femmine). Rispetto al primo semestre dello scorso anno sono state registrate 204 nascite in più pari al 131% di crescita. Un buon segnale per la demografia della repubblica dopo i mesi bui della guerra. David, Tigran e Hayk i nomi più gettonati fra i maschietti mentre tra le femminucce vanno di moda Yeva, Maneh e Maria.

(5 lug 22) STOP EXPORT GRANO – In base alla legge sulla legge marziale in vigore e a una decisione del governo dell’Artsakh (Nagorno Karabakh), l’esportazione di grano e orzo, comprese le sementi, è stata vietata a partire dal 1 luglio. Lo informa il ministero dell’Agricoltura dell’Artsakh, aggiungendo che il monitoraggio dell’attuazione di questa decisione è stato affidato al ministero degli Affari interni e alla Commissione delle entrate statali dell’Artsakh. Con l’occupazione dei territori meridionali da parte degli azeri, lo Stato ha perso la maggior parte degli ettari coltivati a cereali (circa 49500 ettari) che garantivano non solo la sussistenza interna ma producevano anche grano per l’esportazione in Armenia.

(5 lug 22) NUOVE PRETESE AZERE – Un fantomatico gruppo di “esperti” dell’Azerbaigian si sarebbe appellato – secondo media azeri – all’Unesco chiedendo che Yerevan e in particolare il quartiere di Tepebashi vengano considerate “patrimonio nazionale-culturale e storico dell’Azerbaigian”. Gli azeri arrivano a denunciare il “processo di genocidio culturale compiuto dall’Armenia”. Inoltre chiedono che la celebre moschea blu della capitale armena non sia più etichettata come “iraniana” ma sia considerata “azerbaigiana”.

(4 lug 22) CHIESA A SHUSHI – Arrivano notizie sconfortanti sulla chiesa di Hovhannes Mkrtich o Kanach Zham (Chiesa verde, per il colore che avevano originariamente le cupole) nella città armena ora occupata dagli azeri di Shushi. Pesantemente e deliberatamente bombardata dagli azeri durante l’utlima guerra, Kanach Zham è stata oggetto di un intervento di “restauro” da parte delle autorità dell’Azerbaigian. E, al termine dei lavori, da chiesa armena si è ritrovata a diventare chiesa ortodossa russa.

(1 lug 22) TRASPORTI PER ARMENIA – Il governo ha annunciato che il servizio di autolinea tra Yerevan e l’Artsakh a breve non sarà più gratuito. Rimarrà tale solo per le famiglie dei caduti in guerra e per i disabili.Z

(1 lug 22) EVACUAZIONI DA BERDZOR E AGHAVNO – Gegham Stepanyan, difensore civico per i diritti umani dell’Artsakh, durante una discussione ha annunciato che al momento non sono in corso iniziative per evacuare i residenti di Berdzor e di altre comunità. L’ombudsman ha informato di aver preso già da ieri contatti con i rappresentanti locali. Secondo Stepanyan, i residenti sia della città di Berdzor (Lachin) che del villaggio di Aghavno beneficiano degli stessi privilegi previsti per gli sfollati. “Ho alcune informazioni che tra le possibili opzioni, se alla fine si arriva a questo, si discute che i residenti di Aghavno saranno ospitati nelle comunità di Hin Shen e Mets Shen e che gli stessi programmi saranno implementati per i residenti di Berdzor che vengono implementati per gli altri sfollati. Potrebbero essere assegnate abitazioni in Armenia. Al momento, ci sono molte questioni“, ha affermato il difensore civico di Artsakh.

(30 giu 22) BERDZOR ADDIO – Stepanakert ha dato il suo consenso alla rotta alternativa che collega l’Armenia ad Artsakh. Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan lo ha dichiarato all’Assemblea nazionale dell’Artsakh e ha notato che c’erano diverse opzioni, ma questa è stata scelta. Riferendosi alle preoccupazioni che in caso di avvio di quella rotta, la città di Berdzor (Lachin) e il villaggio di Aghavno, dove vivono centinaia di armeni, passeranno sotto l’Azerbaigian, ha affermato Harutyunyan. “I negoziati sono in corso ora, vedremo quali opportunità ci sono. Per quanto ne so, i residenti della città di Berdzor e di Sus hanno ricevuto il loro compenso nell’ambito dei nostri programmi sociali. Indipendentemente da tutto, dobbiamo aggirare Berdzor e Ritengo che la possibilità per i nostri compatrioti di vivere nell’insediamento di Berdzor in futuro sia molto piccola. Per quanto riguarda Aghavno, continueremo i nostri negoziati, la nostra lotta“. Arayik Harutyunyan ha notato che avevano avuto diverse proposte relative a quella rotta, sia dall’Azerbaigian che dalla Russia.

(30 giu 22) ASSISTENZA SANITARIA – Il Capo dello Stato nel corso del dibattito all’Assemblea nazionale ha sottolineato che il Governo prosegue la politica volta a creare un sistema sanitario di qualità, accessibile, efficiente, trasparente. Il finanziamento statale per l’assistenza sanitaria nel 2021 è stato di oltre 12,5 miliardi di dram (circa 30 milioni di euro), circa il 60% in più rispetto al 2020 (7,8 miliardi di dram, 18 mil di euro). Durante il periodo di riferimento, è stata fornita assistenza finanziaria per un importo di 91,5 milioni di dram a 183 cittadini feriti durante la guerra dell’Artsakh del 2020 e hanno ricevuto servizi sanitari in regime ambulatoriale. È proseguito anche il programma di promozione della salute e della fertilità delle donne.

(30 giu 22) ASSEMBLEA NAZIONALE – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presentato un rapporto annuale durante la seduta dell’Assemblea nazionale, riportando i risultati dell’attuazione del programma 2021, nonché il piano d’azione per il 2022. Il Capo dello Stato ha riassunto il lavoro svolto nei vari ambiti della vita della repubblica, ha delineato le priorità e i piani di sicurezza, politica estera e interna, socio-economica. Nel suo discorso il Presidente ha osservato che il 2021 è stato un anno di eliminazione delle conseguenze della guerra e di ripristino del normale corso di vita per il Paese e il governo Artsakh ha continuato la sua politica incentrata sulle persone, concentrandosi principalmente sulla mitigazione degli effetti delle ostilità, risolvendo i problemi della popolazione problemi vitali e fornendo supporto socio-psicologico. Toccando i piani per il 2022, Arayik Harutyunyan ha sottolineato che il governo dell’Artsakh sta continuando il lavoro volto a garantire la sicurezza e lo sviluppo socioeconomico dell’Artsakh, attribuendo particolare importanza all’uso degli sforzi e del potenziale di tutti in Artsakh, madre Armenia e la diaspora.

(29 giu 22) INTERRUZIONE GAS – Dal 29 al 5 luglio è interrotta la fornitura di gas in Artsakh attraverso la condotta che proviene dall’Armenia e attraversa territori occupati dal nemico. Lo ha annunciato la società “Artsakh gas” adducendo ufficialmente motivi tecnici. Non dovrebbero comunque ripetersi i disagi dello scorso inverno causati dal criminale blocco azero.

(29 giu 22) CORRIDOIO STRADALE NEL SYUNIK – Secondo quanto riferisce l’Izvestia, la Russia ha aiutato Armenia e Azerbaigian a raggiungere un accordo su una strada nel “corridoio Zangezur”. Resta da concordare un piccolo tratto di strada di 6 km. Secondo questa fonte, l’Avtodor, la compagnia statale russa per le infrastrutture e i servizi autostradali, aiuterà a completare il coordinamento di questo percorso e il ritardo è dovuto al terreno montuoso. Le strade dell’era sovietica saranno utilizzate per i restanti 40 chilometri di questo percorso. Yerevan avrebbe accelerato l’approvazione del progetto dopo che Baku aveva pianificato di non costruire una rotta attraverso l’Armenia, ma attraverso l’Iran.

(29 giu 22) GIORNATA DEI MARTIRI – In occasione della Giornata della memoria dei martiri e dei combattenti per la libertà scomparsi per la patria, mercoledì il presidente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) Arayik Harutyunyan ha visitato, e accompagnato da alti funzionari statali e militari, il memoriale di Stepanakert, ha reso omaggio e ha partecipato al servizio funebre dedicato a questo giornata.

(29 giu 22) ALTRI CASI DI TRADIMENTO – Il Servizio di sicurezza nazionale (NSS) dell’Artsakh ha denunciato cinque nuovi casi di alto tradimento. L’NSS ha rilasciato un rispettivo video in cui si dice che diverse persone in servizio nell’esercito di difesa dell’Artsakh erano impegnate in una rete di spionaggio e l’ulteriore reclutamento di diversi cittadini dell’Artsakh è stato impedito. Nell’ambito del procedimento penale avviato dall’Artsakh NSS in relazione a questo incidente, è stato scoperto che diversi militari dell’Artsakh di un’unità militare avevano stabilito un contatto, tramite i social media, con un account utilizzato da un ufficiale del servizio speciale straniero e registrato con i dati di un armeno. Dopo un po ‘di tempo di comunicazione, gli furono dati da loro – e su sue istruzioni – segreti di Stato e militari dell’Artsakh. In cambio, uno di loro ha ricevuto $ 200 tramite bonifico bancario, mentre il resto non ha ricevuto il denaro promesso. Tre cittadini dell’Artsakh sono stati accusati di alto tradimento.

(29 giu 22) FUOCO AMICO – Secondo un canale Telegram iraniano, nel corso della guerra in Artsakh 53 soldati azerI sarebbero stati uccisi per errore da attacchi di droni turchi Bayraktar TB2.

(29 giu 22) DISPERSI IN GUERRA – Il presidente della Commissione dell’Artsakh sui prigionieri, gli ostaggi e le persone scomparse, il ministro degli Affari interni Karen Sargsyan, ha incontrato mercoledì i parenti dei militari che sono ancora considerati dispersi, ha informato il Servizio statale per le situazioni di emergenza dell’Artsakh. Dal 13 novembre 2020 alla prima metà del 2022, la ricerca ha trovato 1.711 corpi e resti armeni. Ad oggi, 53 armeni sono considerati dispersi, 33 di loro sono militari e 20 civili. Sargsyan ha osservato che sono in corso negoziati con la parte russa e quella azerbaigiana per riprendere la ricerca dei resti del resto dei militari armeni caduti.

(29 giu 22) GRUPPO DI MINSK – Andrew Shoffer ha terminato il suo mandato di co-presidente USA del Gruppo di minsk ed è stato sotituito da Laura Hochla che il 21 giugno si è recata a Bruxelles per incontrare i suoi omologhi dell’UE e francesi sull’instaurazione di una pace duratura e sostenibile per l’Armenia e l’Azerbaigian, e il 27 giugno ha parlato al telefono con il copresidente francese del gruppo di Minsk e il Rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE. Laura Hochla è direttrice dell’Ufficio per gli affari caucasici e i conflitti regionali del Dipartimento di Stato dal 2022. In precedenza è stata direttrice degli affari europei per il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. È diplomata di carriera e in precedenza ha ricoperto il ruolo di Vice Consigliere Economico presso l’Ambasciata degli Stati Uniti a Madrid (2017-2020), Head of Domestic Policy presso l’Ambasciata degli Stati Uniti a Tbilisi (2014-2017).

(27 giu 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Rappresentanti dell’ufficio del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) a Baku hanno visitato i prigionieri armeni detenuti in Azerbaigian. I rappresentanti del CICR li hanno aiutati a contattare le loro famiglie tramite lettere, telefonate e videomessaggi durante la loro visita regolare a giugno, ha detto al portale Lurer Zara Amatuni, responsabile dei programmi di comunicazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Armenia.

(27 giu 22) CONCLUSA VISITA BABAYAN IN RUSSIA – Il ministro degli Affari esteri dell’Artsakh David Babayan si è recato in visita di lavoro in Russia dal 21 al 27 giugno secondo quanto ha riferito il Dipartimento dell’informazione e delle pubbliche relazioni del ministero degli Esteri dell’Artsakh. Nella capitale Mosca e in alcune altre città russe, il ministro ha avuto incontri con rappresentanti dei circoli politici, informativi, pubblici, scientifico-educativi russi, della comunità armena della Russia e della Chiesa apostolica armena. Sono stati discussi la situazione attuale e i possibili sviluppi nella regione, il ruolo dell’Artsakh nei processi geopolitici regionali, le prospettive per la risoluzione del conflitto azerbaigiano-Karabakh e l’ulteriore approfondimento delle relazioni Artsakh-Diaspora.

(25 giu 22) FONDO HAYASTAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha partecipato alla 31a riunione regolare del consiglio di fondazione dell’Hayastan All Armenian Fund tenutasi a Yerevan. Nel suo discorso all’evento, il presidente dell’Artsakh ha molto apprezzato le attività del Fondo, sottolineando che grazie agli sforzi di tutti gli armeni sono in corso lavori di edilizia abitativa su larga scala in Artsakh, a seguito dei quali migliaia di famiglie sfollate avranno un’abitazione. Durante l’incontro sono state discusse numerose questioni relative alle attività dell’Hayastan All Armenian Fund e sono stati delineati i piani per il futuro.

(24 giu 22) FESTIVAL A STEPANAKERT – Al via oggi e fino al 4 luglio il festival “Sunrise Stepanakert” con esibizioni, laboratori, proiezioni e performance artistiche.

(24 giu 22) CESSAZIONE GRUPPO DI MINSK – Nel corso di un incontro con il collega azero Bayramov, il ministro degli Estseri russo ha ufficializzato la cessazione del Gruppo di Minsk come format negoziale nel conflitto armeno-azero. Lavrov ha osservato che il Gruppo OSCE di Minsk ha cessato le sue attività su iniziativa degli Stati Uniti e della Francia e al tempo stesso ha confermato la disponibilità di Mosca a fornire servizi di consulenza a Baku e Yerevan sulla delimitazione del confine azerbaigiano-armeno. Il ministro russo ha altresì valutato positivamente il lavoro del gruppo di lavoro trilaterale a livello dei vice primi ministri di Azerbaigian, Armenia e Russia per sbloccare le comunicazioni nel Caucaso meridionale.

(24 giu 22) INCIDENTE STRADALE – A seguito di un incidente stradale un soldato è morto e quattro sono rimasti gravemente feriti. Il deceduto è Nikolay Sargsyan nato nel 1981. Ne dà notizia il kministero della Difesa che ha aperto un’inchiesta. Sconosciuta al momento la dinamica del sinistro.

(20 giu 22) STRADA ALTERNATIVA – Il ministro degli Esteri Babayan nel corso di una conferenza stampa ha affrontato il tema della strada alternativa di collegamento all’Armenia in luogo di quella attuale. La questione della strada alternativa è stata specificata dalla dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020. “La questione non è stata ancora completamente risolta. La costruzione richiede tempo. È un po’ presto per dirlo ora. (…). Vediamo come si svilupperà la situazione“, ha affermato il ministro secondo il quale, in ogni caso, anche se si costruisce una strada alternativa, questa dovrà essere ispezionata. “Se ci saranno problemi, saranno necessari ulteriori lavori di costruzione“, ha affermato Babayan.

(20 giu 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una seduta allargata del Consiglio di sicurezza. Hanno presentato relazioni i Ministri della Difesa, degli Affari Esteri e dell’Amministrazione Territoriale e delle Infrastrutture.

(20 giu 22) UE ELOGIA ALIYEV – Toivo Klaar, rappresentante speciale dell’Unione europea per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia, ha accolto con favore la dichiarazione del presidente azerbaigiano Ilham Aliyev al recente IX Global Baku Forum. “Sono lieto di leggere la dichiarazione del presidente azerbaigiano Ilham Aliyev al Global Baku Forum: ‘Ora è il momento di stabilire la pace, di stabilire la cooperazione’ e di ‘passare all’attuazione pratica’ in seguito alle dinamiche positive con l’Armenia. L’UE lo sostiene fermamente“, ha scritto Klaar su Twitter. Nel suo discorso al suddetto forum nella capitale azerbaigiana, la scorsa settimana, Aliyev aveva affermato, in particolare, che “se entrambe le parti lavoreranno per mostrare buona volontà, possiamo firmare un accordo di pace entro un anno“. Ma allo stesso tempo, il presidente dell’Azerbaigian aveva minacciato che se la parte armena continua a sollevare la questione dello status del Nagorno Karabakh (Artsakh), ciò potrebbe portare a un nuovo confronto, sostenendo che “c’è un accordo verbale” per non parlare dello stato. “Qualsiasi speculazione da parte dell’Armenia o di qualsiasi altro Paese sul Gruppo [OSCE] di Minsk irrita l’Azerbaigian. Abbiamo risolto il conflitto [Karabakh], i Principi di Madrid sviluppati dal Gruppo di Minsk sono stati attuati. Ora dobbiamo pensare a come normalizzare le relazioni con l’Armenia e firmare un accordo di pace“, aveva aggiunto Aliyev.

(18 giu 22) UCCISO SOLDATO ARMENO – Le forze armate dell’Azerbaigian hanno colpito e ucciso un soldato armeno lungo il confine tra Armenia (regione di Gegharkunik, villaggio di Verin Shorza) e l’Azerbaigian. Il caduto è il diciannovenne Hrach Piliposyan proveniente dal paese di Byurakan. Il ministero della Difesa di Yerevan informa che diffonderà maggiori dettagli sull’accaduto.

(15 giu 22) ASSISTENZA ALL’ARTSAKH – Nel corso di un dibattito parlamentare il premier dell’Armenia, Pashinyan, ha contestato le critiche dell’opposizione circa un abbandono di aiuti all’Artsakh e ha ricordato come “nel periodo 2021-2022, il budget del Karabakh è aumentato in modo senza precedenti e l’assistenza fornita dal governo armeno ha raggiunto volumi senza precedenti. (…) nel dopoguerra, il budget del Karabakh è stato il più grande di tutta la sua storia. Il Karabakh non ha mai aveva un budget più grande e l’Armenia non gli ha fornito maggiore assistenza“. Pashinyan ha altresì dichiarato che lo status del Karabakh non è un obiettivo, ma un mezzo per garantire la sicurezza del popolo del Nagorno Karabakh e che se prima nei negoziati il ​​concetto di parte armena era basato sullo status del Nagorno Karabakh, da cui derivavano i diritti e le garanzie di sicurezza del popolo del Karabakh, ora questa base sono i loro diritti e sicurezza, da cui lo status deriva.

(13 giu 229 TERRITORI OCCUPATI – Si è tenuta la prima riunione del Consiglio di Stato per la Protezione del Patrimonio Culturale dei Territori Occupati dell’Artsakh presieduto dal ministro dell’Artsakh State Artak Beglaryan e istituito con decreto del presidente dell’Artsakh. Il Ministro di Stato ha sottolineato che questo Consiglio dovrebbe lavorare in modo estensivo e sistematico, con l’obiettivo del raggiungimento degli obiettivi prefissati. Durante la riunione è stato adottato il piano d’azione di questo Consiglio di stato e sono state determinate le sue direzioni di lavoro separate.

(10 giu 22) TIMORI PER LA NUOVA STRADA – In una confernza stampa congiunta alcuni esponenti delle forze di opposizione in Armenia esprimono preoccupazione per la nuova strada che gli azeri stanno costruendo in alternativa all’asse stradale Goris-Stepanakert. “Una tangenziale è in costruzione per Stepanakert e sarà messa in funzione tra 2-3 mesi. Se quella strada funziona, significa che perderemo completamente la regione di Berdzor (…). Soprattutto, tutte le nostre utenze, cioè gas [naturale], elettricità, cadranno sotto il controllo del nemico. Ciò significa che saremo in completa dipendenza, e si verificherà una de-armenizzazione dell’Artsakh”

(9 giu 22) ARRESTATO TRADITORE – Il Servizio di sicurezza nazionale dell’Artsakh comunica che un militare è stato arrestato con l’accusa di alto tradimento. L’uomo sarebbe stato reclutato dall’intelligence nemica (presumbilmente azera…) attraverso i social network. Secondo l’accusa avrebbe passato informazioni segrete circa la posizione, l’equipaggiamento e le forze dispiegate lungo la linea di contatto delle forze armene e di quelle russe di peace keeping. Il traditore – che per i suoi servigi avrebbe percepito un compenso di 1500 dollari – ha ammesso le proprie responsabilità e si avvia a scontare un lungo periodo di detenzione al termine di un regolare processo.

(9 giu 22) DELIMITAZIONE FRONTIERE – Nel corso della odierna conferenza stampa a Yerevan il ministro degli Esteri russo Lavorv ha affermato che la Russia è pronta a fornire materiale cartografico all’Armenia e all’Azerbaigian da utilizzare nel processo di delimitazione dei confini. Il ministro ha aggiunto che l’Azerbaigian e l’Armenia hanno presentato ciascuno la propria visione, tenendo conto di ciò, è necessario andare avanti: e che la Russia è pronta a svolgere il ruolo di mediatore fra le parti.

(9 giu 22) LAVORV SU PARUK – Dopo gli incontri con il suo omologo armeno Ararat Mirzoyan, il ministro degli Esteri russo Sergey Larov ha commentato la situazione nel villaggio di Parukh in Artsakh che alcuni mesi fa è stato occupato da soldati azeri. Rispondendo alla domanda su questo villaggio alla conferenza stampa di Yerevan, il ministro russo ha osservato che questa è una delle questioni prioritarie per l’esercito russo e ha dichiarato che c’è un certo risultato che è collegato all’attenuazione della tensione. Secondo il ministro russo, la questione sarà considerata e risolta nell’ambito dei lavori di delimitazione delle frontiere. Tale affermazione non è stata gradita dal ministero degli Esteri azerbaigiano che ha risposto con Leyla Abdullayeva, capo del servizio stampa del ministero. La portavoce ha affermato che “le attività delle commissioni di delimitazione istituite da Azerbaigian e Armenia mirano specificamente a delimitare il confine di stato dei due paesi“. Il rappresentante del ministero degli Esteri dell’Azerbaigian ha osservato che “questo processo non prevede la considerazione di eventuali questioni oltre il confine di stato azerbaigiano-armeno, comprese quelle relative ai territori, dove è temporaneamente dispiegato il contingente di peacekeeping russo“.

(9 giu 22) SOLDATI CADUTI – Secondo un quotidiano armeno nelle camere mortuarie ci sarebbero ancora i resti di 86 soldati caduti i cui parenti si rifiutano di riconoscere l’esame del dna effettuato dal governo. Alcune famiglie hanno provveduto a test eseguiti all’estero. Lo scorso anno erano un centinaio i resti dei caduti.

(8 giu 22) RESTITUITO CIVILE – Un uomo di Berdzor che il primo giugno era stato catturato dagli azeri dopo che, smarrita la strada, si era ritrovato in territorio occupato dal nemico, è stato restituito alla parte armena.

(7 giu 22) DADIVANK – Il vescovo Vrtanes Abrahamyan, primate della diocesi di Artsakh della Chiesa apostolica armena ha riferito che ci sono informazioni che l’Azerbaigian vuole chiedere alla parte russa che il clero armeno del monastero di Dadivank sia sostituito dal clero della diocesi russa di Baku. “Credo che questa informazione sia completamente in linea con la politica dell’Azerbaigian perseguita oggi. Fanno di tutto per portare a compimento ciò che vogliono e rimuovere i nostri sacerdoti da Dadivank. Hanno visto che non potevano ottenere nulla con le visite degli Udi, e [quindi ] hanno fatto ricorso a questa opzione. Oltre al fatto che rimuoveranno il clero armeno, diranno anche che non c’è più bisogno di forze di pace russe [in Artsakh]. Sono sicuro che la Chiesa ortodossa russa non cederà a questa mossa“, ha affermato il vescovo Abrahamyan. Il primate della diocesi di Artsakh ha aggiunto che sono in corso intense trattative per riprendere l’ingresso dei pellegrini armeni a Dadivank.

(7 giu 22) STATI UNITI – La portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti Adrienne Watson ha rilasciato una dichiarazione sull’incontro di ieri del consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan con il capo del dipartimento per le relazioni estere dell’amministrazione presidenziale dell’Azerbaigian, Hikmat Hajiyev. Di conseguenza, “Sullivan ha trasmesso l’impegno degli Stati Uniti per la pace, la sicurezza e la prosperità nella regione del Caucaso meridionale. Ha elogiato gli sforzi diplomatici significativi e storici tra l’Azerbaigian e l’Armenia verso una pace duratura. Il sig. Sullivan ha espresso sostegno ai colloqui ospitati dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Ha espresso la disponibilità degli Stati Uniti a impegnarsi da vicino e sostenere il progresso attraverso una varietà di mezzi, anche in qualità di copresidente del gruppo di Minsk dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE)“.

(6 giu 22) RIUNIONE REGIONALE – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una consultazione di lavoro con i capi delle amministrazioni regionali dedicata a una serie di questioni socioeconomiche che le regioni devono affrontare. All’ordine del giorno sono state discusse le questioni legali e organizzative emerse durante la ricostruzione e il rinnovamento del vecchio patrimonio abitativo nelle comunità e i meccanismi per la loro soluzione. Si è inoltre deciso di sciogliere “Artsakhantar” SNCO (ente statale non a fini di lucro che si occupa delle foreste) attualmente sotto il Ministero dell’Amministrazione Territoriale e delle Infrastrutture, trasferendo la maggior parte dei suoi poteri e funzioni alle amministrazioni regionali. Il Presidente ha rilevato che, nell’ambito della politica di decentramento della gestione e di sviluppo del potenziale delle regioni, verranno presi nuovi provvedimenti che consentiranno alla collettività e agli enti regionali di essere più operativi ed efficienti nella risoluzione di problematiche di rilevanza locale. Alla consultazione hanno partecipato il Ministro dell’amministrazione territoriale e delle infrastrutture, i capi delle amministrazioni regionali e altri funzionari.

(6 giu 22) UNIONE EUROPEA – Il rappresentante speciale dell’Unione europea per il Caucaso meridionale – Toivo Klaar – ha affermato che è impossibile raggiungere una soluzione sulla questione dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) senza tener conto dell’opinione degli armeni dell’Artsakh.

(3 giu 22) NAZIONI UNITE – L’ambasciatore Mher Margaryan, rappresentante permanente dell’Armenia presso le Nazioni Unite, ha rivolto ieri un discorso a una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dove ha riflettuto sulla questione dell’impunità per i crimini commessi in passato e nel contesto della prevenzione dei genocidi, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra. Ha osservato che l’Armenia ha ripetutamente allertato la comunità internazionale in merito all’incitamento all’odio anti-armeno e alla retorica razzista in Azerbaigian, che è anche documentato da organizzazioni internazionali. Toccando l’aggressione militare scatenata dall’Azerbaigian contro il Nagorno Karabakh (Artsakh) nell’autunno del 2020 e le sue conseguenze umanitarie, l’Ambasciatore Margaryan ha osservato che l’Azerbaigian, in violazione dei suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario, continua a detenere prigionieri di guerra e civili armeni prigioniero. Ha riflettuto anche sugli obblighi dell’Azerbaigian di preservare il patrimonio culturale e religioso armeno ed eliminare l’odio armeno.

(3 giu 22) MINISTRO DI STATO – “Ci sono sempre state discussioni con la Repubblica di Armenia sulla possibilità di riconoscimento della Repubblica di Artsakh” ha precisato il ministro di Stato di Artsakh Artak Beglaryan rispetto a quanto contenuto in una intertvista rilasciata all’agenzia russa “Ria Novosti” dove era riportato che “sono in corso i colloqui con l’Armenia sulla questione del riconoscimento dell’indipendenza del Nagorno Karabakh, ma finora non ci sono progressi in questo senso“. Secondo lui, si può sostenere che, in effetti, l’Armenia ha riconosciuto il Nagorno Karabakh, poiché i legami orizzontali “alla pari” sono mantenuti tra le due repubbliche. Ha osservato che una soluzione globale del conflitto del Nagorno-Karabakh sembra impossibile nel prossimo futuro, poiché le rispettive posizioni dell’Artsakh e dell’Azerbaigian sono diametralmente opposte. Beglaryan ha infatti sottolineato che la principale differenza a questo proposito è che per l’Azerbaigian si tratta di “prestigio, ambizioni”, mentre per il popolo del Karabakh – “una questione di vita o di morte, la loro esistenza e la giustizia storica”. Il ministro di Stato ha anche indicato la necessarietà di una maggior presenza delle forze di pace russe e ha affermato che le trattative negoziali dovrebbero ritornare al format originario del Gruppo di Minsk dell’Osce.

(2 giu 22) BANDIERA DELL’ARTSAKH – Ricordato il trentennale dell’adozione della bandiera della repubblica del Nagorno Karabakh (ora repubblica di Artsakh) il 2 giugno 1992 da parte del Consiglio supremo.

(1 giu 22) UNIONE EUROPEA – Il presidente della Commissione europea Charles Michel ha rilasciato un comunicato con il quale riafferma l’impegno dell’UE ad approfondire la cooperazione con entrambi i paesi per promuovere un Caucaso meridionale sicuro, stabile, pacifico e prospero a beneficio di tutte le persone che vivono nel regione. Michel ha sottolineato che per una normalizzazione sostenibile delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian, è importante affrontare tutte le questioni in sospeso, compreso l’avanzamento delle discussioni sul futuro trattato di pace e l’affrontare le cause profonde del conflitto. Come per qualsiasi eredità di conflitto, la terminologia è particolarmente sensibile in questo contesto. La dichiarazione del presidente Michel sui risultati della riunione dei leader del 22 maggio non dovrebbe essere interpretata come favorevole a un esito predeterminato delle discussioni in entrambi i casi. Ciò che alla fine conta di più è che tutte le questioni siano affrontate in modo completo; questo include i diritti e la sicurezza di tutte le popolazioni. nfine, il presidente Michel ha sottolineato la necessità di preparare le popolazioni alla pace e il ruolo fondamentale che la retorica pubblica gioca a questo riguardo.

(31 mag 22) ALTRO TOUR AZERO PER DIPLOMATICI – Le autorità azere hanno organizzato un’altra “escursione” per diplomatici stranieri nella storica regione armena di Karvachar, chiamata “Kelbajar” in Azerbaigian. Sono stati informati della costruzione di un tunnel sull’autostrada Toganaly-Kelbajar-Istisu-Lachin, della centrale idroelettrica di Kalbajar-1, del tunnel di Murovdag in costruzione, la moschea nella città di Kalbajar, la Piazza della Bandiera, il museo di storia locale, le antiche statue di pietra, l’edificio della scuola di scacchi e del sanatorio Istisu. La visita a Karvachar è già la nona. Al viaggio partecipano oltre 80 diplomatici e rappresentanti militari di oltre 50 paesi e 10 organizzazioni internazionali.

(29 mag 22) MORTO IL SOLDATO FERITO – Il ministero della Difesa dell’Armenia comunica che Davi Vahan Vardanyan, il soldato rimasto ferito da colpi di arma da fuoco sparati dalle postazioni azere nella giornata di ieri, è deceduto nell’ospedale dove era stato ricoverato in condizioni critiche. Il ministero degli Esteri di Yerevan ha rilasciato un duro comunicato di condanna per l’ennesima provocazione azera.

(28 mag 22) RISPOSTA ARMENA AD ALIYEV – Il Ministro di Stato dell’Artsakh, Beglaryan, ha risposto alle dichiarazionbi del presidente azero che ha affermato ieri che non esiste alcun Nagorno Karabakh e la questione è chiusa. Qui un sunto delle dichiarazioni del ministro. Anche il ministro degli Esteri dell’Armenia, Mirzoyan, ha voluto replicare alla dichiarazione del presidente azerbaigiano Ilham Aliyev secondo cui non esiste il Nagorno Karabakh, il conflitto del Nagorno Karabakh è risolto, non esiste il Gruppo di Minsk dell’Osce.
Mirzoyan ha sottolineato che possono mostrare un documento firmato dal presidente azerbaigiano ancora in vigore, che dice che c’è il Nagorno Karabakh, e questo documento è la dichiarazione trilaterale firmata il 9 novembre 2020. Sottolinea Ararat Mirzoyan che firmando il documento, il presidente dell’Azerbaigian ha riconosciuto l’esistenza del Nagorno Karabakh, e questo è un fatto irreversibile peraltro evidenziato anche in molte dichiarazioni internazionali. Inoltre, il Gruppo di Minsk dell’Osce non è stato creato dall’Azerbaigian, ma dalla comunità internazionale, quindi l’Azerbaigian non può dissolverlo o considerare conclusa la sua missione.

(28 mag 22) CORTEO A STEPANAKERT – Un corteo di protesta, partito dalla cattedrale Surb Hakob e diretto a piazza della Rinascita, si è snodato oggi per le vie di Stepanakert. I manifestanti, alcune migliaia, criticano la politica del premier dell’Armenia Pashinyan riguardo la soluzione del contenzioso sull’Artsakh.

(28 mag 22) VIOLAZIONE AZERA – Intorno alle 10:40 ora locale, unità delle forze armate dell’Azerbaigian hanno aperto il fuoco con armi da fuoco di vario calibro, compresi i fucili di precisione, contro le posizioni dell’Armenia nella parte sudorientale del confine tra Armenia e Azerbaigian. A seguito di ciò il soldato Davit Vardanyan, un coscritto, ha ricevuto una ferita da arma da fuoco.
La situazione del militare è giudicata grave. Con azioni di rappresaglia delle forze armate dell’Armenia, il fuoco delle unità azere è stato messo a tacere.

(28 mag 22) PRIMA REPUBBLICA ARMENA – In occasione della Giornata della Prima Repubblica d’Armenia, il 28 maggio il presidente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) Arayik Harutyunyan ha visitato lo Stepanakert Memorial e il Pantheon militare per rendere omaggio.

(27 mag 22) INCONTRO CON SINDACO PARIGI – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha incontrato nella città di Goris (Armenia) la sindaca di Parigi Anne Hidalgo. Successivamente, si è tenuto un incontro esteso al quale hanno partecipato rappresentanti delle autorità legislative ed esecutive dell’Artsakh, l’ambasciatore dell’Armenia in Francia Tolmajyan, membri dell’ARF e rappresentanti del Consiglio di coordinamento delle organizzazioni armene in Francia.

(27 mag 22) ULTIMO GIORNO DI SCUOLA – Per 923 studenti di 106 scuole di istruzione secondaria dell’Artsakh è suonata la campanella dell’ultimo giorno del ciclo scolastico.

(26 mag 22) VALORI CULTURALI – La conservazione e la divulgazione dei valori culturali di Artsakh è una delle questioni più importanti secondo quanto affermato dal ministro dell’Istruzione, della scienza, della cultura e dello sport della Repubblica dell’Artsakh Anahit Hakobyan durante una conferenza stampa tenutasi oggi. “Abbiamo perso 114 istituzioni culturali ed educative, le nostre mostre museali, 109 chiese, 14 monasteri, 16 cappelle, 14 santuari; abbiamo perso la maggior parte del nostro territorio storico di Artsakh. La conservazione e la divulgazione dei nostri valori culturali è la questione più importante oggi.” Il ministro ha osservato che molto lavoro è stato fatto in ambito culturale e che tutti gli eventi avviati proseguiranno.

(26 mag 22) AZERI RESTITUISCONO SOLDATO ARMENO – L’Azerbaigian ha rimandato in Armenia il soldato armeno Eduard Martirosov catturato il 23 aprile al confine della regione di Syunik. Il coscritto dell’unità militare N delle forze armate armene era scomparso durante il tragitto dall’unità militare a una base militare. Secondo il servizio stampa del ministero della Difesa armeno, il trasferimento odierno è avvenuto in conformità con l’accordo raggiunto il 22 maggio in una riunione trilaterale a Bruxelles e attraverso la mediazione del comandante delle forze di pace russe ad Artsakh, il maggiore generale Andrei Volkov.

(25 mag 22) BABAYAN IN SUD OSSEZIA – Si è conclusa oggi la visita iniziata il 23 del ministro degli Affari esteri dell’Artsakh David Babayan nella Repubblica dell’Ossezia del Sud per partecipare alla cerimonia di inaugurazione del neoeletto Presidente della Repubblica Alan Gagloev. Secondo il servizio stampa del Ministero degli Affari Esteri, alla cerimonia di inaugurazione, il ministro degli Esteri dell’Artsakh ha letto un messaggio di congratulazioni del presidente della RA Arayik Harutyunyan. Durante la visita, il Ministro degli Affari Esteri è stato ricevuto dal Presidente dell’Ossezia del Sud Alan Gagloev. C’è stato anche un incontro con il ministro degli Esteri ad interim Dmitry Medoev. Durante gli incontri è stata discussa un’ampia gamma di questioni relative alle relazioni Artsakh-Ossezia meridionale e ai processi regionali. È stata sottolineata l’importanza di uno sviluppo coerente e dell’approfondimento delle relazioni, l’ampliamento della cooperazione tra le varie strutture statali e pubbliche.

(25 mag 22) PRIGIONIERI ARMENI – Il Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan, nel corso di una seduta parlamentare ha affermato che uno degli argomenti principali discussi a Bruxelles è stato il ritorno dei prigionieri. Secondo lui, la posizione dell’Unione Europea e delle organizzazioni internazionali è che gli armeni detenuti in Azerbaigian dovrebbero essere riportati in patria il prima possibile ma l’Azerbaigian cerca costantemente di collegare il ritorno dei prigionieri con alcune condizioni aggiuntive. L’Armenia non è d’accordo con questa posizione di Baku. Ha anche affermato che 39 prigionieri armeni sono detenuti in Azerbaigian fino ad oggi. Le loro identità sono state confermate. Il difensore civico di Artsakh ha recentemente osservato che oltre ai 38 militari e civili confermati da Baku, ci sono prove che altri 80 armeni sono detenuti in Azerbaigian.

(25 mag 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il Presidente della Repubblica ha presieduto una seduta allargata del Consiglio di Sicurezza che è stata convocata a seguito della lettera indirizzata al Presidente della Repubblica dai partiti politici, presentata al Parlamento della Repubblica dell’Artsakh il 24 maggio.
Il Capo dello Stato ha sottolineato che la formulazione sulla garanzia dei “diritti e sicurezza della popolazione di etnia armena del Karabakh” nella dichiarazione del presidente del Consiglio europeo Charles Michel è altamente inaccettabile per il popolo e le autorità dell’Artsakh, osservando che non riflette le richieste e le aspirazioni degli armeni dell’Artsakh, basate sul diritto dei popoli all’autodeterminazione, che sono state chiaramente formulate per la comunità internazionale negli ultimi trent’anni. Harutyunyan ha incontrato il premier dell’Armenia e ha discusso dell’incontro Pashinyan-Aliyev tenutosi a Bruxelles il 22 maggio: in tale contesto ha ribadito ancora una volta che il diritto esclusivo di determinare la sorte e lo stato di Artsakh appartiene al popolo e alle autorità di Artsakh. Nelle parole del presidente, il primo ministro Pashinyan ha sottolineato che nessuno può, né intende firmare alcun documento alle spalle del popolo armeno e dell’Artsakh. Se c’è una proposta concreta per soluzioni concrete, sarà discussa con le autorità dell’Artsakh e il pubblico sarà adeguatamente informato.
Il presidente Harutyunyan ha sottolineato che la Repubblica dell’Artsakh persegue incrollabilmente la via del riconoscimento internazionale dell’indipendenza attraverso la piena e incondizionata realizzazione del diritto del suo popolo all’autodeterminazione e che l’adeguata fornitura dei diritti e della sicurezza del popolo dell’Artsakh è possibile solo al di fuori dell’Azerbaigian.

(25 mag 22) ARTSAKH IN LIBANO – Su invito della comunità armena, la delegazione guidata dal presidente del parlamento dell’Artsakh Artur Tovmasyan ha visitato il Libano. La delegazione comprende il capo della fazione dell’ARF Artur Mosiyan, il viceministro degli esteri Armine Aleksanyan e il consigliere del presidente del Parlamento Karen Vanyan. La delegazione dell’Artsakh ha prima visitato il villaggio armeno di Anjar in Libano, dove è stata accolta dal sindaco e dai rappresentanti del Comitato “Montagna Rossa”. I membri della delegazione hanno anche visitato la galleria della città, la chiesa di St. Boghos e il memoriale di Musa Dagh. Poi si sono incontrati con la popolazione armena del villaggio. Il Presidente del Parlamento ha presentato i libanesi-armeni sulla situazione socio-economica prebellica e postbellica dell’Artsakh, sul passato e sui progetti in corso. Ha toccato le numerose dichiarazioni e interviste del Presidente dell’Artsakh, del Presidente del Parlamento e delle fazioni parlamentari sulle questioni relative allo status dell’Artsakh e al diritto all’autodeterminazione del popolo dell’Artsakh. Nelle sue osservazioni Artur Tovmasyan ha evidenziato il ruolo del contingente di peacekeeping russo come garante affidabile della sicurezza del popolo dell’Artsakh.

(25 mag 22) RUSSIA E UNIONE EUROPEA – Il rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato che Mosca vede persistenti tentativi da parte dell’UE di intervenire nel processo di accordi trilaterali ai più alti livelli di Armenia, Azerbaigian e Russia. Zakharova ha osservato che l’obiettivo strategico della Russia è trasformare il Caucaso meridionale in una zona di stabilità e prosperità, per promuovere questo processo. “Uno dei compiti chiave su questo percorso è la normalizzazione globale delle relazioni tra Yerevan e Baku per stabilire una pace duratura. La base degli sforzi in questa direzione sono gli accordi trilaterali dei leader, di cui abbiamo più volte parlato e che vengono costantemente applicati. La Russia sta assistendo Yerevan e Baku su tutti i binari, compreso lo sblocco delle comunicazioni di trasporto, la delimitazione dei confini, l’instaurazione di pubbliche relazioni e lo sviluppo di un trattato di pace“, ha osservato Zakharova.

(25 mag 22) COMMISSIONE CONFINI – Il secondo incontro delle commissioni di Armenia e Azerbaigian sulla delimitazione dei confini si terrà a Mosca la prossima settimana secondo quanto dichiarato ai giornalisti da Andrei Rudenko, vice ministro degli Esteri russo. Nell’ambito dell’attuazione degli accordi raggiunti tra i due Paesi, sulla base delle relative istruzioni, ieri si è tenuta la prima riunione mentre la terza è in programma a Bruxelles.

(24 mag 22) INCONTRO SU DELIMITAZIONE CONFINI – Il vicepremier armeno Mher Grigoryan ha incontrato il suo omologo azerbaigiano Shahin Mustafayev al confine interstatale tra Armenia e Azerbaigian. L’incontro si è svolto nell’ambito dell’attuazione degli accordi raggiunti tra i due paesi, nell’ambito del lavoro congiunto delle commissioni sulle questioni di sicurezza delle frontiere e sulla delimitazione del confine statale armeno-azero . Le parti hanno riaffermato la loro disponibilità a lavorare all’interno delle commissioni sulla demarcazione delle frontiere e altre questioni rilevanti, comprese le questioni di sicurezza delle frontiere. I due hanno anche discusso questioni organizzative e procedurali delle attività congiunte delle commissioni e hanno concordato l’opportunità di utilizzare varie sedi per ulteriori riunioni delle commissioni. È stato raggiunto un accordo per tenere il secondo incontro a Mosca e il terzo a Bruxelles.

(24 mag 22) MOSCHEE NEI TERRITORI OCCUPATI – Il vicepresidente del Comitato statale per il lavoro con le organizzazioni religiose ha dichiarato in una conferenza stampa che sono in corso lavori di costruzione di moschee a Shushi, Hadrut e Mataghis, città occupate dagli azeri con la guerra del 2020.

(23 mag 22) COMMISSIONE CONFINI – A seguito del evrtice di ieri il presidente dell’Azerbaigian Aliyev ha istituito una commissione statale per la demarcazione del confine con l’Armenia guidata dal vice Primo ministro Shahin Mustafayev; Il premier armeno Pashinyan a sua volta ha firmato il decreto che istituisce analogo organismo guidato dal suo vice Mher Grigoryan.

(23 mag 22) ATTIVITA’ AZERE – Una nuova strada che bypassa il corridoio di Lachin è in costruzione secondo quanto dichiarato dal difensore civico di Artsakh Gegham Stepanyan in una conversazione con i giornalisti. “Secondo le mie informazioni, andrà oltre Berdzor e Aghavno. Non c’è ancora una decisione finale sulla popolazione armena di questi insediamenti. Insistiamo sul fatto che la popolazione armena viva lì“, ha osservato il difensore civico. Da notare, ora ci sono circa 150 persone a Berdzor e la scuola non funziona. Prima dell’aggressione azerbaigiana nel 2020, lì vivevano circa millecinquecento persone. Alla domanda se l’intensa costruzione intorno a Shushi sia pericolosa, Gegham Stepanyan ha detto: “Certo che è pericoloso, e prima di tutto perché gli azeri hanno occupato i nostri territori e stanno costruendo illegalmente sul nostro territorio“.

(23 mag 22) ESITI VERTICE TRILATERALE – Al termine del lungo vertice di Bruxelles, il Capo della Commissione europea Charles Michel ha pubblicato sul sito web della Commisione una nota che rissume gli argomenti trattati. Qui la versione in italiano.

(22 mag 22) NO COMMENT PRESIDENZIALE – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha categoricamente rifiutato di commentare l’incontro in corso a Bruxelles tra il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev. Arayik Harutyunyan, che sta partecipando a un forum a Stepanakert, non ha risposto alle domande della stampa, nemmeno ritenendo necessario fermarsi. Tuttavia, i giornalisti, seguendo l’uscente Harutyunyan, hanno rivolto la domanda se avesse un’opinione sull’incontro Pashinyan-Aliyev a Bruxelles, a cui il presidente del Karabakh ha scosso la testa senza voltarsi – o in segno di riluttanza a parlare, oppure mancanza di opinione.

(22 mag 22) INCONTRO ARMENO-AZERO – A Bruxelles si incontrano Pashinyan e Aliyev con il Capo della Commissione europea Michel a fare gli onori di casa. Il precedente incontro si era tenuto il 6 aprile, sempre su iniziativa europea.

(22 mag 22) STATUS ARTSAKH – L’Armenia dovrebbe chiarire cosa significa quando si parla dello status finale di Artsakh, ha detto ai giornalisti il ​​difensore civico di Artsakh Gegham Stepanyan, rispondendo alla domanda che l’Armenia non insiste inequivocabilmente sull’autodeterminazione. “La posizione dell’Armenia, riflessa in sei punti, rileva la previsione di una vita sicura per il popolo dell’Artsakh e il chiarimento dello status finale dell’Artsakh. Credo che l’Armenia dovrebbe chiarire cosa significa dicendo “status definitivo”, e almeno chiarire che questo status non significa far parte dell’Azerbaigian“. All’osservazione che uno dei deputati di governo in Armenia ha annunciato una tale possibilità, Gegham Stepanyan ha reagito: “Per noi questa opzione è inaccettabile. Il popolo di Artsakh non accetterà una tale opzione di soluzione“. Riguardo alla nota affermazione secondo cui la comunità internazionale chiede di “abbassare l’asticella”, il Mediatore ha osservato: “Non so cosa significhi ‘abbassare l’asticella’. Ma so esattamente cosa questo non può significare. La parte dell’Artsakh ha sempre parlato di riconoscere il diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza“. Ricorda che anche i copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk hanno avanzato proposte contenenti varie opzioni, comprese quelle intermedie. “Ci sono molte alternative, c’è solo un’eccezione: la presenza di Artsakh come parte dell’Azerbaigian“, ha detto Stepanyan, aggiungendo che non pensa che si possa prendere una decisione inaccettabile per Artsakh.

(19 mag 22) SFOLLATI DI GUERRA – Come risultato della guerra scatenata dall’Azerbaigian contro l’Artsakh, 118 comunità di Artsakh completamente e 2 comunità in parte (215 insediamenti in tutto) sono state occupate dall’Azerbaigian secondo quanto dichiarato oggi dal difensore civico di Artsakh Gegham Stepanyan all’Assemblean nazionale. “Da questi insediamenti, 40mila persone sono state deportate con la forza dall’Artsakh, il che ha portato a violazioni senza precedenti dei diritti umani.

(19 mag 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il difensore civico dell’Artsakh Gegham Stepanyan intervenendo all’Assemblea nazionale del Nagorno Karabakh (Artsakh) ha dichiarato che l’Azerbaigian conferma la presenza di 38 militari e civili in stato di prigionia. Tuttavia, i difensori civici dell’Artsakh e dell’Armenia, così come le organizzazioni per i diritti umani, hanno prove di altre 80 persone tenute prigioniere, per quanto l’Azerbaigian non confermi questi dati. “Questo dà motivo di affermare che l’Azerbaigian nasconde deliberatamente il numero reale dei prigionieri“, ha osservato il Stepanyan. Dei 38 prigionieri, 35 sono militari, 3 civili che sono stati catturati dopo la dichiarazione del 9 novembre 2020. Diciannove civili sono indicati come dispersi. Tra loro ci sono persone la cui presenza in prigionia è confermata dai fatti, ha detto Gegham Stepanyan. Tutti e 38 sono stati condannati in Azerbaigian con accuse falsificate. A questo proposito, la parte armena ha preparato e distribuito un documento all’ONU.

(19 mag 22) PREANNUNCIATO VERTICE TRILATERALE – Il prossimo 22 maggio in Bruxelles è programmato un nuovo incontro tra il premier armeno Pashinyan e il presidente azero Aliyev alla presenza del Capo della Commissione europea Michel.

(18 mag 22) GIORNATA INTERNAZIONALE MUSEI – In occasione della Giornata Internazionale dei Musei, si è aperta oggi presso il Museo statale di storia e geografia di Artsakh una mostra dal titolo “Materiali archeologici scoperti a seguito degli scavi al Mausoleo di Keren”. Il Consigliere del ministro dell’Istruzione, della scienza, della cultura e dello sport della Repubblica dell’Artsakh, la storica Melanya Balayan, ha notato con rammarico che 12 musei – un enorme patrimonio museale – può essere considerato perduto a causa della guerra di 44 giorni. Considera l’auto-organizzazione e il lavoro coerente l’unica salvezza, che porrà fine alle atrocità commesse dal nemico.

(17 mag 22) FORMATO 3+3 – In un’intervista il vice ministro degli Esteri russo, Andrey Rudenko, ha dichiarato che la piattaforma consultiva regionale “3+3” (Azerbaigian, Armenia, Georgia più Russia, Iran e Turchia) istituita nel dicembre 2021 è un meccanismo necessario e prospettico. “I nostri piani sono di utilizzarlo attivamente per sviluppare la cooperazione tra i paesi del Caucaso meridionale e i loro vicini. La logica di tale cooperazione implica una considerazione collettiva di questioni di interesse comune, che non esacerbano le contraddizioni politiche e contribuiscono alla fiducia reciproca” ha affermato aggiungendo che è in corso la preparazione per il secondo incontro del format che dovrebbe tenersi entro la fine di giugno.

(17 mag 22) ASSEMBLEA NAZIONALE – Il parlamento ha riunito in seduta congiunta le commissioni Estero e Finanza per l’esame del bilancio 2021 concernente il Ministero degli Esteri della Repubblica dell’Artsakh, la Società radiofonica e televisiva pubblica, il quotidiano «Azat Artsakh» e il Dipartimento del Turismo.

(13 mag 22) GRUPPO DI MINSK – Il Segretariato dell’OSCE, in una intervista a Radio Liberty, ritiene necessario intensificare gli sforzi per stabilire una pace stabile nella zona di conflitto del Karabakh ma non ha commentato la sorte dell’appello dell’Armenia inviato circa due mesi fa ai copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk per organizzare i negoziati con l’Azerbaigian. Questo passaggio testimonierebbe la fine dell’esperienza del Gruppo di Minsk e dei suoi Paesi co-presidenti. L’Armenia e l’Azerbaigian, in quanto Stati membri dell’OSCE, sono consapevoli che l’organizzazione è pronta a fornire qualsiasi supporto, sia nell’ambito del suo mandato che in altri contesti, ha osservato il Segretariato dell’OSCE.

(13 mag 22) CALCIO IN ARTSAKH – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto i membri della Federcalcio dell’Artsakh e un gruppo di calciatori dei club. All’ordine del giorno dell’incontro vi erano i programmi volti allo sviluppo e alla divulgazione del calcio, nonché le questioni relative al miglioramento delle infrastrutture calcistiche nella repubblica. Nel suo intervento, il Capo dello Stato ha evidenziato gli sforzi compiuti dalla Federazione per lo sviluppo del calcio e ha assicurato che, nonostante le difficoltà socio-economiche proprie del dopoguerra, il Governo continuerà a tenere sotto i riflettori i programmi di sviluppo sportivo. Harutyunyan ha chiesto informazioni sui problemi che la Federazione deve affrontare e ha dato istruzioni ai funzionari responsabili per risolverli. All’incontro hanno partecipato il Ministro dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica dell’Artsakh Anahit Hakobyan e il Capo dell’Ufficio del Presidente Karen Shahramanyan.

(12 mag 22) COMMISSIONE CONFINI – La commissioni armena e azerbaigiana sulla delimitazione delle frontiere e la sicurezza delle stesse terrà una riunione a Mosca dal 16 al 17 maggio secondo quanto ha affermato il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan in un incontro con il suo omologo russo Sergey Lavrov.

(12 mag 22) MINISTRI DEGLI ESTERI – I ministri degli Affari esteri di Russia, Azerbaigian e Armenia – Sergey Lavrov, Jeyhun Bayramov e Ararat Mirzoyan – si sono incontrati in una riunione trilaterale a Dushanbe, capitale del Tagikistan, nell’ambito della sessione del Consiglio dei ministri degli Esteri della CSI. I ministri degli Affari esteri di Armenia, Russia e Azerbaigian hanno discusso i preparativi per un accordo sulla normalizzazione delle relazioni tra Yerevan e Baku e hanno confermato il loro impegno a rispettare rigorosamente tutte le disposizioni delle dichiarazioni dei leader di Azerbaigian, Armenia e Russia del 9 novembre 2020, 11 gennaio 2021 e 26 novembre 2021. “Hanno preso atto dei progressi nell’attuazione degli accordi trilaterali in settori chiave, compreso lo sblocco dei collegamenti economici e di trasporto nella regione attraverso il gruppo di lavoro trilaterale copresieduto dai vice primi ministri di Russia, Azerbaigian e Armenia, nonché gli sforzi per avviare la delimitazione e la successiva demarcazione del confine azerbaigiano-armeno con l’assistenza consultiva della Russia su richiesta delle parti” si legge tra l’altro in una nota del ministero di Mosca.

(12 mag 22) SCOMPARSA CITTADINA RUSSA – La polizia di Artsakh e il Servizio statale per le situazioni di emergenza, martedì hanno ricevuto un rapporto sulla scomparsa lunedì di Olga Sanikova, cittadina russa che vive a Stepanakert, nella zona del fiume Karkar. La polizia informa che da due giorni gli agenti e i soccorritori stanno effettuando operazioni di ricerca lungo il suddetto fiume ma queste ricerche non hanno ancora prodotto risultati.

(12 mag 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il ministero degli Esteri dell’Azerbaigian considera “infondate” le accuse mosse dal primo ministro armeno Nikol Pashinyan durante la sua visita nei Paesi Bassi e “dimostrano che la leadership armena è lungi dall’essere sincera sulla questione della normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi“. In questi termini si è espressa Leyla Abdullayeva, Capo del Servizio Stampa del Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian. Il premier armeno aveva dichiarato nel corso di una conferenza che l’Azerbaigian detiene almeno 38 prigionieri armeni nonostante la parte armena abbia accettato di consegnare tutte le mappe dei campi minati e abbia riposto fiducia nel fatto che tale gesto umanitario sarebbe stato seguito da analogo passo della controparte azera così come richiesto anche da istituzioni e organizzazioni internazionali. Pashinyan aveva dichiarato che l’ultima promessa azera in tal senso c’era stata in occasione dell’incontro trilaterale con il presidente della Commissione europea Michel. Per Baku gli armeni attualmente detenuti sono “terroristi sabotatori”.

(11 mag 22) AZERI RESPINGONO PROPOSTE ARMENE – In una dichiarazione il ministro degli Esteri azero, Bayramov, ha respinto la proposta armena di neutralizzare le rispettive enclavi assegnandole al Paese nel quale ora si trovano. Il viceministro degli Esteri azerbaigiano Khalaf Khalafov ha poi affermato che i villaggi in Armenia sono azeri e che “il ritorno dei 7 villaggi di Gazakh (Tavush) e Karki (Ararat) sarà effettuato in conformità con i requisiti del processo di delimitazione” mentre Bayramov ha dichiarato che l’Armenia non avanza alcuna pretesa territoriale verso l’Azerbaigian lasciando intendere che la exclave di Artsvaìshen non sarebbe stata presa in considerazione da Yerevan. Intanto oggi, l’ex ombudsman dell’Armenia, Armen Tatoyan, ha presentato una mappa di epoca sovietica che mostra chiaramente come Tigranashen (Karki) non abbia mai fatto parte dell’Azerbaigian.

(11 mag 22) BABAYAN RISPONDE AGLI AZERI – Secondo il ministro degli Esteri dell’Artsakh David Babayan le forze di pace russe rimarranno nella regione fino a una soluzione globale del conflitto tra l’Artsakh e l’Azerbaigian, e così ha risposto al collega azero Bayramov che ieri aveva dichiarato che i russi erano “temporaneamente” dispiegati nella regione. “Loro [cioè gli azeri] comprendono che le forze di pace russe stanno svolgendo un’importante funzione e missione nella regione. Finché c’è una missione russa di mantenimento della pace, c’è Artsakh. Tuttavia, l’assorbimento di Artsakh è un compito importante per Azerbaigian. Come farlo? Il modo più breve per attuare questo programma è l’assenza di forze di pace russe qui. Dopo di che ci sarà una nuova guerra, spargimento di sangue, genocidio, massacro. A questo proposito, abbiamo sempre lodato il ruolo della Russia missione di mantenimento della pace. Crediamo che questa missione continuerà a fare di tutto per mantenere la stabilità e la pace. Inoltre, la Russia ha anche una responsabilità storica per la pace e la stabilità nella regione“, ha aggiunto Babayan.

(10 mag 22) OSSEZIA DEL SUD – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha inviato un messaggio di congratulazioni al Presidente eletto della Repubblica dell’Ossezia del Sud, lo Stato di Alania Alan Gagloev.

(10 mag 22) I TURCHI A SHUSHI – Secondo quanto dichiarato dall’ambasciatore turco in Azerbaigian Cahit Bagci, sono in corso trattative tra i ministeri degli Esteri di Turchia e Azerbaigian per stabilire una sede consolare turca nella città armena occupata di Shushi.

(10 mag 22) COMMISSIONE CONFINI– Il ministro degli Esteri azero Bayramov ha dichiarato che uno degli accordi scaturiti dall’incontro di Bruxelles tra Pshinyan e Aliyev era il varo entro fine aprile di una commissione per la delimitazione dei confini. Secondo il ministro di Baku sarebbe stato raggiunto un accordo per quanto riguarda la composizione delle ripsettive delegazioni che dovrebbero essere guidate dai vice primi ministri. L’Armenia non ha ancora completato la procedura di organizzazione della delegazione.

(10 mag 22) FORZE DI PACE – Il dispiegamento delle forze di pace russe in Karabakh è condotto sulla base della dichiarazione trilaterale ed ha carattere temporaneo secondo quanto dichiarato alla stampa locale il ministro degli Esteri azero Bayramov. Per l’Azerbaigian i problemi sono legati “all’esistenza ancora di unità militari armene nella regione del Karabakh e alle visite illegali in questi territori” .

(9 mag 22) TRIPLICE VITTORIA – Il presidente della repubblica Arayik Harutyunyan ha visitato questa mattina il memoriale di Stepanakert, ha deposto una corona di fiori e ha deposto fiori sul monumento alle vittime della Grande Guerra Patriottica e alle tombe dei martiri della Guerra di liberazione dell’Artsakh. Il presidente era accompagnato dall’alto rango statale e dalla leadership militare di Artsakh, nonché da rappresentanti del corpo legislativo, guidato dal presidente Artur Tovmasyan dell’Assemblea nazionale. Alle ore undici in tutto l’Artsakh è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime delle guerre patriottiche

(9 mag 22) MESSAGGIO DEL CAPO DELLO STATO – Il presidente di Arayik Harutyunyan ha diffuso un messaggio in occasione del 9 maggio. Il messaggio recita quanto segue, in particolare: “Il 9 maggio ha lasciato il segno nella storia del popolo armeno come simbolo del suo spirito amante della libertà e indomabile, coraggio ed eroismo, amore sconfinato per la Patria, devozione e sacrificio di sé. Durante la Grande Guerra Patriottica, i nostri antenati, insieme ad altri popoli dell’Unione Sovietica, hanno combattuto disinteressatamente contro il fascismo, il più grande male contro l’umanità. Siamo orgogliosi che anche Artsakh abbia contribuito in modo significativo a scolpire la vittoria, un terzo della sua popolazione è andato al fronte, dando numerosi eroi dell’URSS, marescialli, ammiragli e comandanti. Le generazioni future hanno continuato le tradizioni eroiche dei loro antenati, costruendo un esercito regolare da gruppi di volontari 30 anni fa, portando a termine con successo l’operazione militare a Shushi e liberando l’antica città fortezza armena. Tuttavia, oggi Shushi è di nuovo prigioniera, come centinaia dei nostri santuari e insediamenti, che vengono distrutti e vandalizzati dall’Azerbaigian. Il loro obiettivo è eliminare completamente la traccia armena e gli stessi armeni, violando tutte le norme ei principi del diritto internazionale. In questi giorni la sicurezza di Artsakh è assicurata dal contingente di pace russo insieme al nostro esercito di difesa. Siamo profondamente grati ai nostri amici per essere stati dalla gente di Artsakh e per averci supportato in ogni modo. A nome delle autorità della Repubblica dell’Artsakh e a nome mio porgo le mie più sentite congratulazioni per queste preziose e amate festività e porgo i miei omaggi alla memoria di tutti i nostri martiri che hanno dedicato la loro vita alla difesa della Patria, alle loro famiglie e parenti. Per il bene della sacra memoria dei nostri eroici nonni, padri e figli, e per il bene delle generazioni a venire, l’Artsakh deve essere sempre armeno e inespugnabile“.

(7 mag 22) SPARI AZERI A SOTK – L’Azerbaigian ha iniziato a sparare intensamente nella mattinata in direzione della miniera d’oro di Sotk che si trova sul confine tra l’Armenia e la regione di Karvachar ora occupata dagli azeri. Il fuoco è durato per circa due ore secondo quanto riferito da Hakob Avetyan, il capo del villaggio di Geghamasar nella provincia di Gegharkunik in Armenia. Un impiegato armeno della miniera è stato ferito, tutti i suoi colleghi sono stati evacuati per misura precauzionale.

(7 mag 22) FORZE DI PACE RUSSE – Non si parla di ritirare le forze di pace russe dall’Artsakh (Nagorno-Karabakh). Il segretario Armen Grigoryan del Consiglio di sicurezza dell’Armenia ne ha parlato a Factor TV, rispondendo alla domanda che la dichiarazione trilaterale con il presidente del Consiglio europeo non menzionava le forze di pace, se la soluzione al problema dell’Artsakh implichi anche la rimozione delle forze di pace russe.

(5 mag 22) DETENUTI AZERI – Non ci sono in Armenia persone di origine azerbaigiana – legate al conflitto – che i rappresentanti del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) potrebbero visitare secondo quanto riferito ai giornalisti a Baku da Ilaha Huseynova, capo del dipartimento di pubbliche relazioni dell’ufficio di Baku del CICR. Huseynova ha osservato che al momento le due parti non hanno detenuti dal tempo della prima guerra del Karabakh, all’inizio degli anni ’90 e che però ci sono persone di origine armena detenute in Azerbaigian.

(5 mag 22) QUESTIONE KARABAKH – Un accordo di pace con l’Azerbaigian significa anche una soluzione alla questione del Nagorno-Karabakh (Artsakh) secondo il segretario Armen Grigoryan del Consiglio di sicurezza dell’Armenia durante la conferenza stampadi oggi. Secondo lui, l’Armenia vede questa decisione nel garantire la sicurezza ei diritti degli armeni dell’Artsakh. “Sulla base di ciò, è necessario accettare lo status di Karabakh. E sulla base di ciò, devono esserci garanzie di sicurezza. Non sappiamo quali garanzie istituzionali ci saranno. Se prendiamo una decisione e vediamo che la sicurezza e i diritti degli armeni [di Artsakh] sono assicurati, saremo d’accordo“, ha detto Grigoryan aggiungendo che in risposta ai cinque punti dell’Azerbaigian, sono state ricevute le proposte dell’Armenia, composte da sei punti. “Questi due pacchetti dovrebbero essere combinati e dovrebbero iniziare le discussioni. C’è comprensione su questo argomento, sia dall’Azerbaigian che da altri partner internazionali. L’Armenia ha notato che per avere un accordo di pace globale, anche la questione del Karabakh deve essere risolta. Non ho visto Baku rifiutare pubblicamente le nostre proposte“, ha sottolineato il funzionario armeno.

(5 mag 22) SCAMBIO DI ENCLAVI – Il segretario Armen Grigoryan del Consiglio di sicurezza dell’Armenia durante la odierna conferenza stampa al governo ha dichiarato che una possibile soluzione riguardante i territori delle enclavi potrebbe essere lo scambio delle stesse. La possibile opzione per la soluzione della questione delle enclavi è che le enclavi dell’Armenia rimangano in Azerbaigian e le enclavi azerbaigiane, che si trovano nel territorio dell’Armenia, rimangano in Armenia. “Ci sono enclavi su entrambi i lati. C’è un’enclave [armeno] nel territorio dell’Azerbaigian [cioè, Artsvashen] e ci sono enclavi [dell’Azerbaigian] nel territorio dell’Armenia. La superficie di quei territori è praticamente la stessa“, ha affermato Grigoryan. Nel corso della medesima conferenza ha altresì commentato le parole di Aliyev (secondo il quale il “corridoio di Zangezur è una realtà”) affermando che “Nulla è cambiato a Syunik [Provincia] o nel territorio dell’Armenia, in generale. E se il presidente dell’Azerbaigian [Ilham] Aliyev, parlando del “corridoio di Zangezur”, significa questo, allora possiamo dire che una tale realtà è accettabile per noi“.

(5 mag 22) HARUTYUNYAN A MARTUNI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato a Martuni i funzionari dell’amministrazione della regione e i leader della comunità. Il Capo dello Stato ha riflettuto sui programmi socioeconomici nell’Artsakh, osservando che il lavoro volto a eliminare le conseguenze della guerra del 2020 dovrebbe essere continuato a un ritmo accelerato, interessando, oltre ai programmi di difesa, anche quelli nel settore dell’edilizia abitativa e dell’agricoltura. Toccando la difficile situazione geopolitica e di sicurezza, Harutyunyan ha osservato che, sulla base della dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020, l’Artsakh continua a mantenere la sua visione per il futuro e sulla base della direzione dell’indipendenza e della costruzione dello Stato adottata tre decenni fa.

(29 apr 22) VOCI SU INCONTRO A BRUXELLES – Aliyev ha annunciato che il prossimo incontro dei rappresentanti di Azerbaigian e Armenia è in preparazione per i primi di maggio a Bruxelles, aggiungendo che l’UE è un l’Unione europea è un partner molto importante per l’Azerbaigian, poiché esiste un ampio programma di cooperazione, tra cui commercio, energia, trasporti e questioni umanitarie, tra le due parti. Vahan Hunanyan, portavoce del Ministero degli Affari Esteri dell’Armenia, ha commentato la dichiarazione del presidente azero affermando che “al momento non ci sono informazioni su un tale incontro a Bruxelles“.

(29 apr 22) INCONTRO HARUTYUNYAN E PASHINYAN – Il presidente della repubblica si è incontrato a Yerevan con il Primo ministro dell’Armenia per valutare i programmi attuati in Artsakh e le risposte da dare ai problemi esistenti a cominciare dall’intrusione di unità militari azere nell’area di responsabilità delle forze di pace russe nel Nagorno Karabakh. Nel suo discorso di apertura il premier armeno ha dichiarato che “ancora una volta voglio affermare che il beneficiario numero uno della soluzione del conflitto del Nagorno Karabakh è Artsakh, il popolo di Artsakh. E, di conseguenza, pensare a negoziare, attuare qualcosa di nascosto è semplicemente illogico, è semplicemente impossibile immaginare una cosa del genere. Ecco perché siamo sempre in contatto con lei, signor Presidente. Anche gli altri nostri partner lavorano in parallelo con i partner di Artsakh“. Dal canto suo, Harutyunyan ha affermato che “gli armeni di Artsakh prima di tutto, ovviamente, accolgono e accettano l’agenda della pace, perché potrebbe non esserci nessuno che conosce il prezzo della pace migliore del popolo di Artsakh. Ma, d’altra parte, voglio sottolineare che non vediamo alcuna direzione per deviare dal nostro diritto all’autodeterminazione, che abbiamo iniziato dal primo giorno del movimento“.

(29 apr 22) DICHIARAZIONI DI ALIYEV – Intervendo a un convegno organizzato nella città armena occupata di Shushi, il presidnete dell’Azerbaigian ha affermato che “è più di un anno che dico che l’Armenia deve firmare un accordo di pace con l’Azerbaigian. La parte armena solo recentemente ha concordato. Lo stesso vale per la demarcazione [dei confini]. Ci aspettiamo che [rispettivi] incontri si svolgano molto presto nell’ambito della Commissione“. Ha peraltro ribadito che tale accordo di pace deve rispettare i cinque punti proposti dalla parte azera con l’impegno degli armeni a rinunciare a qualsiasi rivendicazione sia nei confronti dell’Azerbaigian che della Turchia. “L’obiettivo principale dell’Azerbaigian è ripristinare il Karabakh e riportare lì gli ex rifugiati” ha detto Aliyev preannunciando un nuovo incontro del gruppo di lavoro congiunto azerbaigiano-armeno.

(28 apr 22) CHIESA DI HADRUT – Le agenzie di stampa filogovernative azere hanno diffuso rapporti intitolati “La Pasqua celebrata ad Hadrut” e pubblicato nuove foto dalla Chiesa armena del Surb Harutyun (Santa Resurrezione) nella città armena occupata di Hadrut, Artsakh (Nagorno Karabakh).L’esame di queste fotografie mostra chiaramente che la sua croce è stata rimossa dalla chiesa e la sua iscrizione armena sopra il portale è stata cancellata.

(28 apr 22) ALTRA PROVOCAZIONE A SHUSHI – Un altro convegno, dal titolo “Sviluppo del Caucaso meridionale e cooperazione”, è stato organizzato nella città armena occupata di Shushi. I partecipanti sono atterrati all’aeroporto di Fuzuli (Varanda) a bordo di un aereo battezzato Aghdam e poi sono stati portati fino a Shushi.

(27 apr 22) PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – Il presidente Harutyunyan ha avuto oggi un incontro con alti funzionari della commissione investigativa e dell’ufficio del pubblico ministero. In tale occasione, il Capo dello Stato ha dichiarato che “il pieno riconoscimento del diritto all’autodeterminazione degli armeni del Karabakh non è soggetto ad alcuna riserva o concessione. Gli armeni del Karabakh sono l’unico destinatario di questo problema“.

(27 apr 22) UNIVERSITA’ DELL’ARTSAKH – Oggi è stata organizzata presso l’Artsakh State University una conferenza scientifico-pratica su “Priorità del lavoro psicologico nel campo dell’educazione in condizioni moderne”. Il Ministro dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica dell’Artsakh Anahit Hakobyan ha pronunciato un discorso di benvenuto alla conferenza. Dal canto suo, l rettore dell’università Armen Sargsyan ha ricordato che dopo la guerra di 44 giorni, negli istituti di istruzione dell’Artsakh sono sorte nuove sfide e ne è scaturito un grande bisogno di lavoro psicologico tra il personale, gli alunni e gli studenti.

(27 apr 22) AZERI A SHUSHI – Il Milli Majlis (parlamento) dell’Azerbaigian tiene per la prima volta sedute nella città armena di Shushi, Artsakh, occupata dall’Azerbaigian. All’ordine del giorno tre questioni riguardanti il restauro dei monumenti religiosi, terra e proprietà degli sfollati interni e conseguenze legali, regionali e umanitarie internazionali come continuazione della vittoria in Karabakh. Intanto, l’Azerbaigian impone restrizioni sull’uso del nome della città armena occupata di Shushi. Come riporta l’agenzia Turan, secondo la bozza, il nome di Shushi nei nomi di persone giuridiche, compresi i media, premi e riconoscimenti, eventi locali, nazionali o internazionali – concorsi, concerti, festival, mostre, conferenze, seminari, in ambito commerciale e finalità pubblicitarie, nei marchi e nelle indicazioni geografiche è consentito solo previo consenso delle autorità esecutive competenti.

(27 apr 22) NAZIONI UNITE – Un rapporto del Difensore dei diritti umani dell’Artsakh “Sulle violazioni dei diritti del popolo dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian nel febbraio-marzo 2022” è stato diffuso come documento ufficiale presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Ne dà notizia il difensore civico per i diritti umani di Artsakh (Nagorno-Karabakh) Gegham Stepanyan.

(25 apr 22) CONSIGLIO DEI MINISTRI – Si è tenuta oggi una riunione allargata del Gabinetto presieduta dal presidente Arayik Harutyunyan. Il Capo dello Stato ha presentato la situazione politico-militare nella Repubblica, gli ultimi sviluppi intorno all’Artsakh, in particolare, nel contesto dei recenti incontri con la partecipazione del Primo Ministro armeno a Mosca e Bruxelles. Il Presidente ha sottolineato che in questa fase non è in discussione alcun documento sullo status dell’Artsakh e vi è un chiaro accordo con il Primo Ministro armeno che in caso di discussione sul futuro status dell’Artsakh a livello internazionale, la posizione della parte armena deve essere concordata con il parere delle autorità e del popolo della Repubblica dell’Artsakh.

(25 apr 22) MIRZOYAN E BAYRAMOV – Il ministro degli Esteri Ararat Mirzoyan dell’Armenia ha avuto una telefonata con il ministro degli Esteri Jeyhun Bayramov dell’Azerbaigian. I ministri si sono scambiati opinioni a seguito degli accordi raggiunti a livello dei leader di entrambi gli Stati. Le parti hanno concordato la struttura della Commissione sulla delimitazione e la sicurezza delle frontiere ed è stato deciso di convocare una riunione sulla Commissione sulla delimitazione e la sicurezza delle frontiere in un prossimo futuro. Le parti hanno anche discusso le questioni relative all’affrontare le questioni umanitarie, nonché la preparazione dei lavori sui negoziati di pace.

(24 apr 22) SOLDATO ARMENO PRESO DAGLI AZERI – La parte azerbaigiana conferma la cattura del soldato armeno Eduard Martirosov, soldato di leva dell’unità militare N dell’Armenia, che in circostanze sconosciute ieri ha attraversato il confine orientale della regione di Syunik ed è finito nel territorio controllato dagli azeri. Sono in corso trattative per riportarlo in patria, secondo quanto afferma il ministero della Difesa di Yerevan. In un primo tempo Baku aveva lanciato l’ennesima campagna di disinformazione parlando di “un gruppo di sabotaggio delle forze armate armene”.

(23 apr 22) ANNIVERSARIO GENOCIDIO ARMENO – In occasione del 107° anniversario del genocidio del popolo armeno, una imponente fiaccolata si è snodata per le vie della capitale Stepanakert. Alla cerimonia, partita dal cortile della chiesa di St. Hakob a Stepanakert e guidata dal clero che portava una grande croce e la bandiera nazionale dell’Artsakh, hanno preso parte anche il presidente della repubblica Arayik Harutyunyan, così come gli ex presidenti Bako Sahakyan e Arkadi Ghukasyan.

(23 apr 22) CROCE ROSSA INTERNAZIONALE – Il ministro della Difesa, nonché Comandante dell’Esercito di difesa dell’Artsakh, gen. Kamo Vardanyan, ha ricevuto una delegazione della missione in Nagorno Karabakh del Comitato Internazionale della Croce Rossa guidata da Nikolas Fleury. Durante l’incotro sono state discusse una serie di questioni di carattere umanitario.

(22 apr 22) MINISTERO DEGLI ESTERI – Il ministero degli Esteri di Stepanakert condanna l’iniziativa azera di tenere un congresso degli azeri nel mondo nella città armena occupata di Shushi.

(22 apr 22) UNIONE EUROPEA – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha ricevuto il rappresentante speciale dell’UE per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia, Toivo Klaar. All’incontro era presente anche il capo della delegazione dell’UE in Armenia, l’ambasciatore Andrea Wiktorin. Gli interlocutori hanno scambiato opinioni sull’attuazione degli accordi raggiunti nella riunione del 6 aprile tra il Presidente del Consiglio europeo, il Primo Ministro dell’Armenia e il Presidente dell’Azerbaigian a Bruxelles. Sono state discusse le questioni relative al conflitto del Nagorno-Karabakh (Artsakh), la delimitazione e la demarcazione del confine tra Armenia e Azerbaigian e lo sblocco delle infrastrutture economiche e di trasporto della regione. Le parti hanno sottolineato la necessità di una soluzione globale del conflitto del Nagorno-Karabakh sotto l’egida dei Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE.

(22 apr 22) PASHINYAN SULL’ARTSAKH – Durante l’odierna riunione del Consiglio dei ministri il premier dell’Armenia ha dichiarato che non rispondono al vero le voci che parlano di un accordo per consegnare l’Artsakh all’Azerbaigian. “Dico responsabilmente che durante questo periodo, in questo momento, non c’è stato e non c’è alcun progetto o bozza sulla risoluzione del Nagorno Karabakh che sia sul tavolo [di negoziazione] o in circolazione” ha detto Pashinyan aggiungendo che “se dovessimo consegnare l’Artsakh dopo la guerra di 44 giorni, non avremmo speso decine di miliardi di dram per garantire il ritorno della popolazione dell’Artsakh alle proprie case.”

(22 apr 22) ALIYEV SENZA FRENI – Nel suo discorso al V Congresso degli azerbaigiani nel mondo (circa 200 delegati) il presidente dell’Azerbaigian esalta la guerra e attacca duramente il Gruppo di Minsk dell’Osce rivendicando la bontà della soluzione bellica. Al tempo stesso Aliyev è sicuro che l’Armenia rinuncerà alle sue “rivendicazioni territoriali” (ovvero il Nagoprno Karabakh…) assicurando che l’Azerbaigian “non ha rivendicazioni territoriali” sull’Armenia, nonostante il fatto che il leader azerbaigiano presenti sempre rivendicazioni territoriali all’Armenia, chiamando Zangezur, Sevan e Yerevan “terre storiche dell’Azerbaigian”. Inoltre, Aliyev ha chiarito che Baku negozierà con Yerevan un “accordo di pace” basato esclusivamente sui cinque punti proposti dall’Azerbaigian.

(22 apr 22) COMMEMORAZIONE GENOCIDIO – Il presidente dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto sulla modifica del decreto “Sulle restrizioni temporanee dei diritti e delle libertà nello stato di diritto marziale”. Secondo il nuovo decreto, la restrizione al diritto alla libertà di riunione non si applica agli eventi che si terranno il 23 e 24 aprile, in occasione della Giornata della memoria del genocidio armeno.

(21 apr 22) ALIYEV A SHUSHI – Il presidente dell’Azerbaigian è già arrivato nella città armena occupata di Shushi dove da domani si svolgerà il quinto congresso degli azerbaigiani nel mondo.

(21 apr 22) NUOVA STRADA PER L’ARTSAKH – I media azeri hanno pubblicato le foto della nuova strada che l’Azerbaigian sta costruendo nel corridoio di Lachin per aggirare Berdzor e Aghavno che rimarebbero così in loro esclusivo possesso. Secondo la descrizione che viene fatta, questo passante sarà lungo 32 km con una larghezza media di sette metri. Al 22° chilometro è anche previsto un ponte di 139 metri quasi ultimato. La realizzazione della nuova strada è stata prevista al paragrafo 6 della dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020 che prevedeva, previo accordo delle Parti, nel successivo triennio un piano per la realizzazione di una nuova via di traffico lungo il corridoio di Lachin , in grado di fornire un collegamento tra il Nagorno Karabakh e l’Armenia, con la successiva ridistribuzione del contingente russo di mantenimento della pace per proteggere questa rotta. L’Azerbaigian tuttavia ha deciso di procedere autonomamente facendo a meno del coordinamento con la parte russa e quella armena.

(20 apr 22) CRITICHE DA EX MINISTRO – Il ritiro speculare delle truppe è stato un grosso errore tattico da parte nostra, ed è stato menzionato per la prima volta il 27 maggio. Ho rassegnato le dimissioni ore dopo. Lo ha detto ai giornalisti l’ex ministro degli Esteri armeno Ara Aivazian in Piazza della Libertà. Rispondendo a una domanda sulla normalizzazione delle relazioni dell’Armenia con la Turchia, Ara Aivazian ha affermato che è necessario un dialogo tra i due Paesi in qualche modo, ma non nel linguaggio delle precondizioni. E alla domanda se è favorevole all’abbandono del potere da parte del premier Nikol Pashinyan, Ara Aivazian ha affermato di aver espresso la sua posizione su questo tema rassegnando le dimissioni dalla carica di ministro degli Esteri.

(19 apr 22) PASHINYAN DA PUTIN – Il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro armeno Nikol Pashinyan hanno avviato colloqui a Mosca. L’incontro si è concentrato sull’ulteriore sviluppo della partnership strategica tra Mosca e Yerevan. Inoltre, è stata discussa l’attuazione degli accordi trilaterali del 9 novembre 2020, dell’11 gennaio e del 26 novembre 2021 rispetto al Nagorno Karabakh e comprese le misure per ripristinare i legami economici e di trasporto nella regione. Secondo le aspettative della parte armena, il tema principale all’ordine del giorno dell’incontro Putin-Pashinyan sarà la possibile firma di un accordo di pace tra Armenia e Azerbaigian.

(19 apr 22) ALIYEV E KLAAR – Il presidente dell’Azerbaigian ha ricevuto il rappresentante speciale dell’Unione europea per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia, Toivo Klaar. nel corso dell’incontro il presidente azero ha puntualizzato la situazione regionale alla luce dell’ultimo incontro di Bruxelles ma si è lamentato con la parte armena per il ritardato avvio dei lavori di costruzione del passante ferroviario che dovrebbe unire il Nakchivan al resto del Paese attraversando l’Armenia meridionale.

(19 apr 22) PASHINYAN E MICHEL – Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro armeno Nikol Pashinyan. Michel sui social ha scritto che “Ho parlato con il Primo Ministro Nikol Pashinyan per dare seguito alle nostre recenti discussioni a Bruxelles. Pieno sostegno ai suoi e a tutti gli sforzi per promuovere un Caucaso meridionale pacifico, stabile e sicuro”.

(18 apr 22) SHUSHI OCCUPATA – Nella città armena occupata dall’Azerbaigian è stato annunciato il “5° Congresso mondiale degli azerbaigiani”. Circa 400 rappresentanti della diaspora azerbaigiana provenienti da 65 paesi dovrebbero partecipare all’evento che si manifesta come l’ennesima provocaziopne nei confronti degli armeni. Da dove passeranno i bus con i delegati?

(18 apr 22) GRUPPO DI MINSK – Il co-presidente USA, Andrew Schofer, è in Amrenia dove ha avuto colloqui con le diverse autorità dello Stato, incluso il premier Pashinyan che domani volerà a Mosca per colloqui con il presidente Putin anche sul tema del Karabakh.

(17 apr 22) CELEBRAZIONI DI PASQUA – Il presidente della repubblica, Araik Harutyunyan, unitamente al secondo e il terzo presidente della repubblica Arkady Ghukasyan e Bako Sahakyan ha partecipato al servizio pasquale al monastero di Amaras. Alla solenne liturgia hanno partecipato anche il ministro di Stato del Nagorno-Karabakh Artak Beglaryan e il capo dell’amministrazione distrettuale di Martuni Edik Avanesyan. Il servizio divino è stato condotto dal primate della diocesi di Artsakh della Chiesa apostolica armena, vescovo Vrtanes Abrahamyan.

(17 apr 22) TRAGICO GESTO DI FOLLIA – Tragedia della follia alla vigilia di Pasqua. Ieri sera, intorno alle 22:25, il cittadino Sergo Shakaryan (nato nel 1969), residente a Chartar, Martuni, è entrato illegalmente nel 2° piano del Centro di controllo operativo della polizia stradale, situato in M. Mashtots Street, Stepanakert e ha iniziato a sparare da una pistola AK-74 ai dipendenti. L’ispettore di polizia senior in servizio, J.E., è morto sul posto per ferite da arma da fuoco al torace. Sconosciuti i motivi dell’insano gesto.

(16 apr 22) FORZE DI AUTODIFESA – I recenti eventi hanno spinto la popolazione dell’Artsakh ad adottare misure di autodifesa. Da diverse settimane, uomini dell’Artsakh stanno formando distaccamenti e, a turno, controllano i confini. Secondo alcuni commentatori politici, questa iniziativa nasce dalla sensazione che l’Armenia non stia facendo abbastanza per garantire la sicurezza dell’Artsakh.

(15 apr 22) TENTATIVO DI PENETRAZIONE AZERA – Forze armate azere hanno violato la linea di contatto in una sezione nei pressi di Martakert, vicino all’insediamento di Seysulan. Dopo trattative con il contingente russo di mantenimento della pace, il nemico – che aveva cercato di spostare in avanti le proprie unità in una zona neutrale – è ritornato alla posizione originaria.

(15 apr 22) REGOLE PER LA LEGGE MARZIALE – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto che stabilisce regole per la pubblicazione o la diffusione di informazioni durante il regime legale di legge marziale dichiarato nel territorio della Repubblica dell’Artsakh. Partendo dalla necessità di garantire la sicurezza dello Stato, qualsiasi informazione militare e non, su qualsiasi canale deve fare riferimento esclusivamente alle informazioni ufficiali fornite o pubblicate da organi statali. E’ vietata la pubblicazione di rapporti e/o discorsi fuorvianti o controversi così come la propaganda contro la capacità di difesa e la sicurezza della Repubblica dell’Artsakh. Le dichiarazioni ufficiali relative ai rapporti sono rese dal Presidente della Repubblica dell’Artsakh, dagli organi statali autorizzati della sfera pertinente della Repubblica dell’Artsakh e da altre persone su istruzione del Presidente della Repubblica dell’Artsakh. I rapporti sono pubblicati dal Segretario stampa del Presidente della Repubblica dell’Artsakh o dal Dipartimento centrale di informazione dell’Ufficio del Presidente della Repubblica dell’Artsakh.

(14 apr 22) ASSEMBLEA NAZIONALE – Nella sessione straordinaria convocata questa sera (19 ora locale), l’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha votato all’unanimità un documento che rifiuta per l’Artsakh qualsiasi status diverso dall’autodeterminazione.Qualsiasi processo di annessione forzata dell’Artsakh all’Azerbaigian nel quadro di una “agenda di pace” tra Yerevan e Baku comporterebbe la distruzione della repubblica del Nagorno Karabakh (Artsakh) e violerebbe il diritto inalienabile del suo popolo a vivere nella sua patria storica. L’attuale status politico e giuridico dell’Artsakh si è formato attraverso l’espressione della volontà del popolo con tre referendum e sulla base della Costituzione adottata.I deputati chiedono alle autorità armene di:- abbandonare la loro attuale posizione disastrosa che, con il pretesto della pace, abbassa l’asticella dei negoziati accettando uno status irricevibile per l’Artsakh;- non discostarsi dalla decisione del Consiglio supremo dell’Armenia dell’8 luglio 1992.L’assemblea nazionale si rivolge:-agli armeni del mondo con la richiesta di sostenere in una giusta lotta i loro fratelli e le loro sorelle in Armenia e in Artsakh;- alla leadership della Federazione russa, che sta svolgendo una importantissima missione di mantenimento della pace in Artsakh, affinchè non venga dato a nessuno motivo di speculare sui problemi emergenti come base per mettere in discussione la futura sicurezza del popolod ell’Artsakh;-alla leadership dei Co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce affinchè, indipendentemente dai disaccordi esistenti, vengano adottate misure per preservare l’unico formato per la risoluzione del conflitto del Karabakh attraverso il loro mandato internazionale.

(14 apr 22) ALTO COMANDO DIFESA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Araik Harutyunyan ha incontrato l’alto Comando dell’esercito di difesa. Durante l’incontro, Harutyunyan ha ascoltato il rapporto del comandante dell’Esercito di difesa Kamo Vardanyan sulla situazione operativo-tattica sulla linea di contatto, quindi è stato dettagliato sui recenti sviluppi della situazione politico-militare nella repubblica. Parlando di questioni di sicurezza, Harutyunyan ha osservato che tutti i programmi di difesa devono essere combinati con le funzioni delle forze di pace russe dispiegate ad Artsakh, aggiungendo che il compito principale rimane quello di garantire una vita pacifica e sovrana per il popolo di Artsakh.

(14 apr 22) EX PRESIDENTI – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Araik Harutyunyan ha incontrato il secondo e il terzo presidente della Repubblica dell’Artsakh Arkadi Ghukasyan e Bako Sahakyan. Sono state discusse le principali sfide interne ed esterne al Paese e le modalità per superarle. Si sono scambiati opinioni sull’impatto della situazione politico-militare regionale sul futuro dell’Artsakh e su possibili ulteriori azioni delle autorità.

(13 apr 22) IL PRESIDENTE A MARTAKERT – Il Capo dello Stato ha visitato Martakert e ha incontrato le autorità locali. Il Presidente ha riaffermato l’impegno delle autorità dell’Artsakh nella lotta per l’indipendenza e la costruzione dello stato della Repubblica dell’Artsakh sulla base del diritto dei popoli all’autodeterminazione e ha sottolineato che, parallelamente alle garanzie e alle attività del contingente di mantenimento della pace russo , il governo continuerà a migliorare i propri meccanismi di sicurezza e l’efficacia del sistema di protezione civile. Il Capo dello Stato ha anche toccato le questioni della sicurezza energetica e alimentare, rilevando che sono già in corso lavori per lo sviluppo dell’energia solare, per garantire l’uso razionale delle piccole centrali idroelettriche, delle foreste e di altre risorse naturali e dei terreni. Per Harutyunyan, secondo il programma delineato, verranno eseguiti i lavori di miglioramento delle strade subregionali e intracomunitarie.

(12 apr 22) SHUSHI OCCUPATA – Le autorità azere hanno convocato una sessione delle commissioni parlamentari nella città armena di Shushi, Artsakh, occupata dall’Azerbaigian.

(12 apr 22) IL PRESIDENTE AD ASKERAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha tenuto un incontro ad Askeran con i funzionari responsabili della regione, i leader della comunità e i residenti locali. All’ordine del giorno vi era la situazione militare e politica nell’Artsakh, così come le questioni legate alla sicurezza e socioeconomiche. Il Presidente ha riflettuto sull’imperativo di garantire la sicurezza alimentare e l’occupazione nelle attuali condizioni geopolitiche, sottolineando la necessità di compiere sforzi coerenti per intensificare il lavoro agricolo e per utilizzare efficacemente le terre incolte e tutte le possibili risorse economiche in generale.

(11 apr 22) MINISTRI DEGLI ESTERI – Il ministro degli Esteri dell’Armenia Ararat Mirzoyan ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri azerbaigiano Jeyhun Bayramov. Secondo il servizio stampa del ministero degli Esteri armeno, i ministri hanno avuto uno scambio di opinioni sulla demarcazione e la creazione di una commissione per la sicurezza delle frontiere, nonché i preparativi per i colloqui di pace e le questioni umanitarie. Bayramov ha commentando positivamente la sostanza del colloquio telefonico.

(11 apr 22) OMBUDSMAN ARTSAKH – Rappresentanti del difensore civico per i diritti umani dell’Artsakh (Ombudsman) hanno visitato le famiglie sfollate dal villaggio di Khramort nella regione di Askeran e che risiedono temporaneamente nel villaggio di Aygestan. I funzionari hanno osservato le condizioni di vita, il cibo e lo stato psicologico di queste famiglie, tra cui donne, bambini e anziani. Sono stati informati dei programmi pertinenti del governo dell’Artsakh volti a mitigare la loro situazione sociale e psicologica. L’Ufficio del difensore civico ha presentato i problemi registrati alle agenzie statali dell’ Artsakh.

(10 apr 22) 30° ANNIVERSARIO MARAGHA – Il ministero degli Esteri ha rilasciato un comunicato per ricordare il 30° anniversario del massacro di Maragaha. Tra l’altro si legge che “a seguito del massacro, circa 50 persone, tra cui 30 donne, furono torturate e brutalmente uccisi, e dozzine, per lo più donne e bambini, furono presi in ostaggio e il destino di 19 rimane sconosciuto fino ad oggi. L’assalto delle forze armate dell’Azerbaigian a Maragha non è stato causato da necessità militari ed era finalizzato esclusivamente alla presa del territorio e all’annientamento delle persone che vi abitano. Decine di residenti di Maragha sono stati uccisi per il solo motivo che erano armeni. Il massacro di Maragha, pianificato dalle autorità azere e da loro concepito anche come un atto intimidatorio, ha dimostrato i piani genocidi di Baku nei confronti dell’intera popolazione dell’Artsakh. (…) Il massacro di civili a Maragha è parte integrante della politica genocida sistematicamente perseguita dalle autorità azere da oltre 30 anni, a partire dai brutali pogrom di Sumgait fino ai crimini di guerra commessi durante i 44 giorni di aggressione armata del 2020“.

(9 apr 22) CONSIGLIO DEI MINISTRI – Oggi si è tenuta una riunione allargata del governo dell’Artsakh presieduta dal presidente Arayik Harutyunyan. “Siamo a favore di una pace stabile e duratura. Ma non possiamo contrattare per la richiesta del nostro popolo, rinunciando al diritto all’autodeterminazione”, ha affermato il presidente dell’Artsakh, aggiungendo che, date le nuove realtà geopolitiche, una serie di cambiamenti saranno essere inseriti secondo necessità all’ordine del giorno del governo. Secondo il presidente Harutyunyan, le discussioni con le forze politiche dell’Artsakh inizieranno nel prossimo futuro per formare un’agenda politica comune, che si baserà innanzitutto sui rischi previsti dalle sfide alla sicurezza esterna che l’Artsakh deve affrontare. “Non si tratta di formare un governo di coalizione. Ma ci rendiamo tutti conto che abbiamo bisogno di una forte unità interiore. Pertanto, esorto anche tutti i membri del governo, tutti i circoli della nostra società a stare l’uno con l’altro in modo da poter superare con successo i problemi di fronte al nostro stato e al nostro popolo“, ha affermato il presidente dell’Artsakh.

(8 apr 22) GRUPPO DI MINSK – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato di non sapere come andrà a finire il futuro dei tre copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE. Durante un briefing con il suo omologo armeno Ararat Mirzoyan a Mosca, Lavrov ha affermato che la ragione di questa incertezza sono le posizioni di Stati Uniti e Francia. Secondo lui, la russofobia alimenta questo dato che i loro partner franco-americani stanno cercando di tagliare tutto ciò che è connesso con la Russia. “È un loro diritto, se sono pronti a sacrificare gli interessi del Karabakh e dell’intero Caucaso meridionale, se sono pronti a sacrificare gli interessi della parte armena in questo caso, allora è una loro scelta”, ha affermato. “Siamo impegnati per la risoluzione del conflitto del Karabakh, per l’adempimento di tutti gli accordi raggiunti a livello tripartito tra i leader di Armenia, Azerbaigian e Russia“, ha aggiunto Lavrov.

(8 apr 22) DIFESA AZERBAIGIAN – Il ministro della Difesa dell’Azerbaigian, Zakir Hasanov, ha ispezionato la prontezza al combattimento delle unità militari azere al confine con l’Armenia e l’Artsakh. Il ministro e la leadership del Ministero della Difesa dell’Azerbaigian hanno ispezionato una serie di postazioni militari situate a Kelbajar (Karvachar) e Lachin.

(8 apr 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presieduto una seduta del Consiglio di sicurezza con all’ordine del giorno le questioni relative alla situazione politico-militare nella repubblica, i recenti sviluppi in atto nella regione e il loro potenziale impatto sull’Artsakh. All’inizio dei lavori il ministro della Difea ha illustrato la situazione lungo la linea di contatto.

(7 apr 22) CONFINI DI STATO – Nell’odierno Consiglio di gabinetto il Primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, ha illustrato l’esito dell’incontro di Bruxelles. Riguardo al tema del confine tra Armenia e Azerbaigian, Pashinyan ha affermato che la posizione dell’Armenia è che esiste un confine de jure con l’Azerbaigian, quel confine è il confine esistente in epoca sovietica, il lavoro di demarcazione dovrebbe iniziare con questo record ed è necessario cercare di trovare soluzioni adottando misure parallele per garantire sicurezza e stabilità. “Ci sono territori dell’Armenia che sono sotto il controllo dell’Azerbaigian, ci sono territori dell’Azerbaigian che sono sotto il controllo dell’Armenia, e queste questioni devono essere risolte a seguito di negoziati, naturalmente, sulla base de jure comprovata protocolli, fatti di rilevanza giuridica. La Russia e l’Unione europea hanno espresso la loro disponibilità a fornire assistenza per il lavoro di delimitazione e demarcazione, e a questo proposito andremo avanti“, ha aggiunto Pashinyan.

(7 apr 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Nell’odierno Consiglio di gabinetto il Primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, ha illustrato l’esito dell’incontro di Bruxelles. Al riguardo ha anche affermato che un tema di discussione ha riguardato le questioni umanitarie. Il presidente del Consiglio europeo ha sottolineato la necessità di liberare tutti i prigionieri. “Abbiamo anche discusso della possibilità di collaborare per scoprire la sorte di quelle persone che sono considerate scomparse. Vorrei ricordare che dopo le due guerre dell’Artsakh, abbiamo 985 persone di cui non si sa dove si trovino; 208 persone provengono dalla guerra dei 44 giorni [nell’autunno del 2020], 777 persone dalla prima guerra dell’Artsakh [nei primi anni ’90]. Dobbiamo continuare il lavoro volto a scoprire il loro destino“, ha detto il premier armeno.
Ma intanto il comunicato del ministero degli Esteri azerbaigiano ha fatto sparire la frase di Michel legata proprio alla questione dei prigionieri di guerra mentre il contenuto della nota del Presidente del Consiglio europeo è integralmente riportata sul sito web del ministero stesso.

(7 apr 22) DICHIARAZIONE DI MICHEL – Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha rilasciato una dichiarazione a seguito del secondo incontro trilaterale con il primo ministro Nikol Pashinyan dell’Armenia e il presidente Ilham Aliyev dell’Azerbaigian, a Bruxelles. La dichiarazione rileva, in particolare, che Michel “ha ribadito l’impegno dell’UE ad approfondire la sua cooperazione con l’Armenia e l’Azerbaigian per lavorare a stretto contatto per superare le tensioni e promuovere un Caucaso meridionale che sia sicuro, stabile, pacifico e prospero a beneficio di tutte le persone che vivono in la Regione.” La dichiarazione ha aggiunto che “i leader hanno anche discusso del ripristino delle infrastrutture di comunicazione/connettività tra Armenia e Azerbaigian in particolare e nel Caucaso meridionale più in generale“.

(6 apr 22) APPELLO DI 43 DEPUTATI EUROPEI – E’ stato reso noto che su iniziativa dei deputati al Parlamento europeo (eurodeputato) François-Xavier Bellamy e Loucas Fourlas, 43 eurodeputati di tutti i principali gruppi politici hanno indirizzato una lettera al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e all’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri Affari e politica di sicurezza Joseph Borrell, in vista dell’incontro Pashinyan-Aliyev a Bruxelles. I deputati hanno espresso le loro preoccupazioni per la politica dell’Azerbaigian di pulizia etnica contro la popolazione armena nativa del Nagorno-Karabakh/Artsakh. Hanno invitato la leadership dell’Unione Europea a utilizzare tutte le leve disponibili per fare pressione sull’Azerbaigian affinché fermi la sua politica aggressiva nell’Artsakh, ritiri immediatamente le sue forze militari nelle loro posizioni iniziali e fermi qualsiasi azione che potrebbe mettere in pericolo la popolazione indigena armena del Nagorno-Karabakh.
La lettera si riferisce in particolare alle provocazioni scatenate dall’Azerbaigian ad Artsakh nelle ultime settimane, come l’incursione delle forze armate azere nel villaggio armeno di Parukh, alla difficile situazione causata nel villaggio di Khramort, nonché all’azione umanitaria crisi nell’Artsakh a seguito del taglio delle forniture di gas da parte dell’Azerbaigian. I deputati concludono la loro lettera affermando che l’UE non può consentire la pulizia etnica nel suo vicinato.

(6 apr 22) TRILATERALE DI BRUXELLES – L’ncontro tra il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev è iniziato intorno alle 19 (ora di Bruxelles) ed è terminato dopo circa quattro ore e mezza di colloqui. Non è stato rilasciato alcun comunicato stampa dalle delegazioni ma fonti armene riferiscono che è stato raggiunto un accordo per la costituzione entro fine aprile di una commissione speciale incaricata di delimitare i confini tra i due Stati.

(6 apr 22) BABAYAN SU TRILATERALE DI BRUXELLES – Commentando il prossimo incontro tra il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev, il ministro degli Esteri dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) David Babayan ha dichiarato che ogni incontro è apprezzato nel Nagorno Karabakh, poiché Stepanakert ritiene che possano contribuire, in un modo o nell’altro, al mantenimento della stabilità e della pace nella nostra regione. Il ministro dell’Artsakh ha comunque consigliato di attendere i risultati di questo incontro e ha notato che la parte del Karabakh accoglierà favorevolmente il discorso volto a mantenere e rafforzare la stabilità regionale. “Tuttavia, noi del Karabakh percepiamo ogni giorno l’attuale politica dell’Azerbaigian. La vediamo e non notiamo alcun cambiamento, soprattutto in termini di comportamento anti-armeno di Baku“, ha sottolineato David Babayan.

(6 apr 22) INCONTRO PASHINYAN E MICHEL – Il primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, in visita di lavoro a Bruxelles, ha incontrato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Nel corso dell’incontro, gli interlocutori hanno toccato l’incontro trilaterale del Primo Ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan, del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel e del Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, previsto per le 19 ora locale. Il Primo Ministro armeno ha presentato la situazione nell’Artsakh a seguito delle recenti azioni delle unità azerbaigiane, questioni umanitarie e ha sottolineato la necessità di una risposta mirata da parte della comunità internazionale. Pashinyan e Michel hanno scambiato opinioni sull’attuazione degli accordi raggiunti nella riunione trilaterale tenutasi lo scorso 14 dicembre a Bruxelles. Hanno espresso la speranza che i colloqui trilaterali di oggi saranno efficaci, il che contribuirà alla stabilità e a una soluzione globale della questione. Nikol Pashinyan e Charles Michel hanno discusso anche le questioni dell’agenda bilaterale Armenia-UE, in particolare l’attuazione del piano di investimenti ed economico annunciato dall’UE per l’Armenia per un importo di 2,6 miliardi di euro.

(5 apr 22) USA SOLLECITANO LIBERAZIONE PRIGIONIERI – L’ambasciatore degli Stati Uniti in Armenia Lynne Tracy ha recentemente incontrato i parenti dei membri del servizio armeno che sono stati catturati nel 2020 e nel 2021, alcuni dei quali hanno ricevuto lunghe condanne da tribunali azeri, altri il cui destino è attualmente sconosciuto. Secondo una nota dell’ambasciata degli Stati Uniti in Armenia, “la discussione si è concentrata sulle questioni relative ai diritti umani, incluso il punto otto della dichiarazione trilaterale di cessate il fuoco di Armenia, Azerbaigian e Russia del novembre 2020 sullo scambio di prigionieri di guerra, ostaggi e altre persone detenute e cadaveri, e la Convenzione di Ginevra. Sollecitiamo il rilascio di tutti i prigionieri e maggiori sforzi per ottenere informazioni sul destino dei membri del servizio scomparsi, anche dagli anni ’90, prendendo atto del dolore delle famiglie che non conoscono la sorte o il destino dei loro cari”.

(4 apr 22) UNESCO – L’ambasciatore Christian Ter-Stepanian, delegato permanente dell’Armenia presso l’UNESCO, ha pronunciato un discorso durante l’odierna sessione plenaria del Comitato esecutivo dell’UNESCO, ha informato il ministero degli Affari esteri dell’Armenia. L’ambasciatore ha riflettuto sulle azioni provocatorie portate avanti dall’Azerbaigian in questi giorni, che violano i diritti vitali degli armeni dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), compreso il diritto all’istruzione e ha espresso preoccupazione per i bombardamenti delle infrastrutture civili armene da parte delle forze armate azere il 24 e 25 marzo, nonché per la loro infiltrazione nel villaggio di Parukh nel Nagorno-Karabakh, invitando la comunità internazionale ad adottare misure per prevenire il peggioramento della situazione nel Caucaso meridionale. Ter-Stepanian ha inoltre osservato che da più di un anno l’Azerbaigian sta bloccando lo svolgimento di una missione di esperti dell’UNESCO nel Nagorno-Karabakh per assistere sul posto alla distruzione del patrimonio culturale armeno e ad altri atti di vandalismo e al riguardo ha invitato il Direttore generale dell’UNESCO a continuare i suoi sforzi per inviare una missione di esperti indipendenti nel Nagorno-Karabakh e nelle aree circostanti.

(4 apr 22) ENTRATE FISCALI – Nel periodo gennaio-marzo 2022, le entrate e le tasse fiscali del bilancio statale sono state pari a 1 miliardo 825,3 milioni di dram armeni (circa 3.400.000 euro) con un aumento del 24% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Il 77% di tali entrate deriva da “grandi contributori”.

(1 apr 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Si è tenuto oggi un Consiglio di sicurezza allargato presieduto dal Capo dello Stato Harutyunyan. Nel suo intervento di apertura, il Presidente ha anzitutto osservato che il frequente svolgimento delle recenti sedute del Consiglio di Sicurezza è condizionato dalla situazione politico-militare nella repubblica, in particolare dagli sviluppi nella parte orientale dell’Artsakh. Toccando le azioni svolte e i piani futuri, il presidente Harutyunyan ha espresso il suo apprezzamento all’esercito di difesa, alle altre strutture di potere e ai volontari, che sono riusciti a svolgere i compiti prefissati in un breve periodo di tempo, sospendendo l’avanzata del nemico. Il presidente dell’Artsakh ha sottolineato che la vigilanza dovrebbe essere mantenuta ad un livello elevato fino a quando non sarà chiaro che l’Azerbaigian non ricorrerà più a tali provocazioni.”Proprio per questo motivo, in futuro faremo passi radicali e decisivi in ​​termini di autodifesa“, ha affermato il presidente Harutyunyan.

(1 apr 22) LA BATTAGLIA DEL GAS – La presidenza della repubblica di Artsakh non prende sul serio la dichiarazione della società azerbaigiana Azerigaz sull’intenzione di ricostruire l’infrastruttura del gas naturale a Stepanakert e quindi non commenta in merito. Il rappresentante ufficiale della compagnia Azerigaz, Teymur Jafarov, aveva dichiarato che avrebbero intenzione di ricostruire l’infrastruttura del gas naturale nella capitale dell’Artsakh, Stepanakert. Aveva aggiunto che “alcuni lavori sono già stati eseguiti” sul gasdotto che porta a Stepanakert. Il 27 marzo, tuttavia, l’Artsakh Information Center aveva rilasciato una dichiarazione in cui osservava che il gas naturale entra nell’Artsakh solo attraverso un gasdotto, che proviene dall’Armenia. “La ricezione e la distribuzione del gas naturale dal suddetto gasdotto ai suoi abbonati è effettuata da Artsakhgaz CJSC. Pertanto, la compagnia petrolifera statale azerbaigiana SOCAR o la sua controllata Azerigaz (…) non possono avere nulla a che fare con il processo di fornitura di gas [naturale] della Repubblica dell’Artsakh“, aveva aggiunto, in particolare, la società Artsakhgaz nella rispettiva dichiarazione.

(31 mar 22) PUTIN SU NAGORNO KARABAKH – Il presidente russo Vladimir Putin ha discusso telefonicamente della situazione in Karabakh con il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev secondo quanto riferisce il servizio stampa del Cremlino. “È stato discusso lo sviluppo della situazione intorno al Nagorno-Karabakh, ponendo l’accento sulla risoluzione di problemi pratici per garantire sicurezza e stabilità nella regione. L’importanza di un’attuazione coerente di tutte le disposizioni delle dichiarazioni trilaterali del 9 novembre, 2020, 11 gennaio e 26 gennaio 2021. È stato raggiunto un accordo su ulteriori contatti“, si legge nel comunicato.

(31 mar 22) ERDOGAN SU NAGORNO KARABAKH – Il presidente turco ha definito le azioni dell’Azerbaigian nel Nagorno-Karabakh una “risposta difensiva”. “L’Azerbaigian rispetta pienamente le disposizioni dell’accordo trilaterale [tra Russia, Armenia e Azerbaigian]. Pertanto, non vi è alcuna violazione da parte dell’Azerbaigian. Poiché c’è stato un attacco all’Azerbaigian, c’è stata anche una risposta difensiva“, ha detto Recep Tayyip Erdogan ai reporter turchi.

(31 mar 22) SHUSHI PROFANATA – La città armena di Shushi, nell’Artsakh, occupata dall’Azerbaigian, è stata dichiarata nel 2023 “Capitale culturale del mondo turco“. La decisione è stata presa in una riunione del Consiglio Permanente TURKSOY a Bursa, in Turchia, secondo quanto riferito dai media azeri.

(31 mar 22) CONDIZIONE DEI FERITI – I cinque soldati, che hanno riportato ferite di varia gravità a seguito delle azioni criminali delle Forze armate azere compiute lo scorso 25 marzo nei pressi del villaggio di Parukh e all’altezza di Karaglukh, sono ricoverati negli ospedali dell’Artsakh e tutti e cinque sono in condizioni soddisfacenti, sono in fase di convalescenza e saranno dimessi a breve. Le condizioni di uno dei due feriti trasportati a Yerevan sono giudicate lievi, la sua vita non è in pericolo, mentre le condizioni dell’altro ferito sono giudicate critiche.

(31 mar 22) BAYRAMOV: SEGNALI POSITIVI DALL’ARMENIA – Il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian ha affermato di aver osservato “alcuni messaggi positivi” dall’Armenia. Jeyhun Bayramov ha dichiarato in una conferenza stampa congiunta con il Presidente in esercizio dell’OSCE, Ministro degli Affari esteri della Polonia, Zbigniew Rau, che dall’Armenia è stata data una risposta agli appelli dell’Azerbaigian per aprire le comunicazioni di trasporto regionale e avviare il processo di delimitazione dei confini.

(31 mar 22) RIUNIONE ARMENO-AZERA A BRUXELLES – L’Unione europea ha ospitato oggi a Bruxelles una riunione di alti funzionari dell’Armenia e dell’Azerbaigian per portare avanti gli sforzi congiunti per trovare soluzioni a una serie di problemi tra i due paesI. In particolare, le discussioni si sono concentrate sui preparativi per il prossimo incontro tra il presidente Charles Michel del Consiglio europeo, il presidente Ilham Aliyev della Repubblica dell’Azerbaigian e il primo ministro Nikol Pashinyan della Repubblica di Armenia prevista a Bruxelles il 6 aprile 2022. L’incontro tra il segretario del Consiglio di sicurezza della Repubblica di Armenia, Armen Grigoryan, e l’assistente del presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, Hikmet Hajiyev, è stato facilitato dal rappresentante speciale dell’UE per il Caucaso meridionale Toivo Klaar.

(31 mar 22) SITUAZIONE SU LINEA DI CONTATTO – Da mercoledì sera alle 10 (ora locale) di giovedì, la situazione operativo-tattica lungo l’intera linea del fronte dell’Artsakh non è cambiata, rimanendo tesa ma non sono state registrate violazioni significative del cessate il fuoco. Le autorità dell’Artsakh continuano a compiere tutti gli sforzi per ritirare le forze armate azere dalla direzione orientale della linea di contatto alle loro posizioni originarie.

(30 mar 22) UNITA’ DI COMBATTIMENTO – Nella sessione odierna, l’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha votato all’unanimità a favore del progetto di modifica della legge sugli organismi di sicurezza nazionale. La bozza è stata presentata dal rappresentante del Servizio di sicurezza nazionale Nver Gasparyan, che ha affermato: “Gli emendamenti alla legge propongono di aggiungere le parole ‘e unità di combattimento’ nella sezione 2 dell’articolo 4 dopo la parola ‘organismi di sicurezza nazionale’ e nell’articolo 14, aggiungere le parole “e unità combattenti operanti nel sistema dell’organismo autorizzato” dopo la parola “delle truppe“.”

(30 mar 22) NAZIONI UNITE – Le Nazioni Unite rimangono preoccupate per le notizie di continue tensioni all’interno e intorno al Nagorno-Karabakh (Artsakh), ha affermato ieri il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric. “Rimaniamo preoccupati per le notizie di continue tensioni all’interno e intorno al Nagorno-Karabakh. Accogliamo con favore sia gli sforzi per la riduzione dell’escalation nel formato trilaterale sia l’impegno dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE ”, ha detto in un briefing. “Devono essere compiuti tutti gli sforzi per garantire il pieno rispetto del cessate il fuoco e la piena attuazione degli impegni concordati. Continuiamo a esortare le parti ad astenersi da qualsiasi azione e dichiarazione che potrebbero aggravare la situazione e ad affrontare tutte le questioni in sospeso, comprese le preoccupazioni umanitarie delle persone sul campo, attraverso il dialogo diretto e nei formati esistenti“, ha affermato Dujarric.

(30 mar 22) SITUAZIONE IMMUTATA – Le forze armate azere rimangono nelle stesse roccaforti su Karaglukh, non sono avvenuti cambiamenti di posizione. Le autorità della Repubblica dell’Artsakh, insieme al personale di comando del contingente di mantenimento della pace russo e attraverso vari mezzi diplomatici, continuano il lavoro coerente per ritirare le truppe azere nelle loro posizioni originarie e per stabilizzare la situazione politico-militare. Parallelamente, le forze armate dell’Artsakh stanno svolgendo le loro funzioni, migliorando continuamente le fortificazioni difensive e i meccanismi della repubblica.

(30 mar 22) PROPOSTE DI PACE – L’Azerbaigian non ha “notato” la richiesta dell’Armenia ai Copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk sulla questione di un accordo di pace. Qualche tempo fa, il pubblico armeno ha appreso dai media che l’Azerbaigian aveva inviato alcune proposte in cinque punti all’Armenia per iniziare a discutere un accordo di pace. La parte armena ha confermato la ricezione di tali proposte e ha dichiarato di aver presentato domanda ai Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE in merito a tale questione annunciando la sua disponibilità a trattare l’accettazione delle proposte. Ma quelli in Azerbaigian, a quanto pare, preferiscono non accorgersene. Secondo l’agenzia di stampa APA, oggi il viceministro degli Esteri azerbaigiano Elnur Mammadov ha dichiarato in una conferenza che “Poco tempo fa, il Ministero degli Affari Esteri [dell’Azerbaigian] ha presentato ufficialmente alla parte armena 5 principi di base che formeranno la base di questo accordo. Il governo azerbaigiano ha offerto all’Armenia di firmare un accordo di pace basato su questi principi al fine di garantire pace e stabilità durature nella regione e attende da tempo una risposta significativa dalla parte opposta“.

(29 mar 22) RIUNIONE DEL PRESIDENTE – Il presidente Arayik Harutyunyan ha convocato una consultazione con i capi delle strutture di comando dell’Artsakh dedicata ai recenti sviluppi lungo la linea di contatto. Il ministro della Difesa Kamo Vardanyan ha consegnato un rapporto sulla situazione operativa-tattica.

(29 mar 22) SITUAZIONE IMMUTATA – Lunedì non sono state registrate violazioni significative del cessate il fuoco lungo l’intera linea di contatto e la situazione operativa-tattica è rimasta tesa. “Le truppe azere rimangono nelle roccaforti di [la] Karaglukh [collina] vicino a Parukh [villaggio] e durante il giorno non sono stati registrati cambiamenti di posizione. Le forze armate dell’Artsakh hanno adottato ulteriori misure precauzionali e restrittive, soprattutto in direzione di Karaglukh. Parallelamente, continuano i lavori con il comando del contingente di mantenimento della pace russo, con l’obiettivo di riportare la parte azerbaigiana nelle posizioni iniziali”, si legge anche in un comunicato diffuso dall’Artsakh Information Center.

(28 mar 22) RIPRISTINATO IL GAS – Dopo un’altra settimana di blocco causato dal boicottaggio azero, è stata ripristinata la fornitura di gas. Il servizio sarà ripreso gradualmente in tutta la repubblica.

(28 mar 22) AGGIORNAMENTO DA LINEA DI CONTATTO – Il Centro informazioni dell’Artsakh comunica che alle ore 12 (locali) l’intera linea di contatto, compresa la sezione orientale, è relativamente stabile, non sono state registrate gravi violazioni del cessate il fuoco. Anche la notte è trascorsa in relativa tranquillità. Il villaggio di Parukh nella regione di Askeran è ora sotto il controllo delle truppe russe di mantenimento della pace e la parte armena è riuscita a sospendere l’avanzata delle forze armate azere e a mantenere il controllo sulla parte principale dell’altura di Karaglukh. Le truppe azere continuano a rimanere in posizioni fortificate di un pendio del Karaglukh. Sono in corso i lavori con il personale di comando del contingente di mantenimento della pace russo per riportare le unità azerbaigiane alle posizioni di partenza.

(28 mar 22) RUSSIA E AZERBAIGIAN – Il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha accusato il Ministero della Difesa russo di “mentire” in uno scambio di dichiarazioni avvenuto ieri. Mosca aveva annunciato il ritiro delle forze azere dall’area del villaggio di Parukh mentre Baku aveva annunciato che le sue forze non si erano ritirate dall’area. Ma successivamente le autorità azere hanno rilasciato una seconda dichiarazione, estremamente dura “ricordando” alla Russia che non esiste un’unità amministrativa chiamata “Nagorno-Karabakh” in Azerbaigian. Ciò nonostante, anche la odierna mappa rilasciata dal ministero della Difesa russo riporta la dicitura Nagorno Karabakh.

(27 mar 22) PARZIALE RITIRATA AZERA – Secondo una nota del ministero della difesa russo, il monitoraggio odierno in 27 posti di osservazione ha evidenziato due casi di violazione del regime di cessate il fuoco nella regione di Askeran da parte delle forze armate azere. Due persone sono rimaste ferite da ambedue i lati a seguito della sparatoria. Il comando del contingente di peacekeeping russo, in collaborazione con i rappresentanti delle parti in conflitto, ha stabilizzato la situazione.Come risultato dei negoziati tenuti, la parte azerbaigiana ha effettuato il ritiro delle sue unità dell’esercito dal territorio dell’insediamento di Parukh. Le unità del contingente di mantenimento della pace russo hanno assicurato la scorta di tre convogli della Repubblica dell’Azerbaigian attraverso il corridoio di Lachin.

(27 mar 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato domenica una riunione allargata del Consiglio di sicurezza. Accogliendo i partecipanti, il Capo dello Stato ha evidenziato l’attività di interlocuzione con la forza di pace russa al fine di risolvere rapidamente e pacificamente l’attuale situazione di crisi e ha accolto con favore le dichiarazioni internazionali che hanno condannato l’azione azera.

(27 mar 22) CONDIZIONE DEI FERITI – Due dei militari dell’esercito di difesa dell’Artsakh, feriti venerdì da un attacco azero di droni da combattimento tipo Bayraktar di fabbricazione turca, sono stati portati a Yerevan in condizioni critiche. Le condizioni di uno di loro sono al momento ancora critiche, le condizioni dell’altro sono valutate moderate, con dinamiche positive. Al momento, sette dei feriti sono in trattamento ospedaliero, le loro condizioni sono valutate buone, mentre altri cinque sono stati dimessi dopo aver ricevuto assistenza medica.

(27 mar 22) PRESIDENTE VISITA ASKERAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato la città di Askeran e ha tenuto una consultazione con i funzionari regionali e sulla situazione attuale all’indomani della recente aggressione da parte delle forze armate azere. Il presidente ha assicurato che si stanno compiendo tutti gli sforzi per stabilizzare la situazione e per ritirare, grazie agli sforzi della parte russa, l’avversario alle sue posizioni iniziali, ha riferito il dipartimento informazioni dell’ufficio del presidente dell’Artsakh. Inoltre, Harutyunyan ha visitato i villaggi Khramort e Khnapat della regione di Askeran, ha discusso la situazione attuale con i residenti locali e ha dato una serie di istruzioni sui piani futuri.

(27 mar 22) AGGIORNAMENTO SITUAZIONE – Sabato notte e alle 9 di domenica, la situazione operativa-tattica lungo l’intera linea di contatto, compreso il confine orientale, è relativamente stabile e non sono state segnalate violazioni significative del cessate il fuoco, secondo l’Info Center di Artsakh. La parte azerbaigiana continua a mantenere le posizioni occupate giovedì. Sono in corso le trattative per il ritorno delle unità dell’esercito azerbaigiano alle posizioni di partenza.

(26 mar 22) AGGIORNAMENTO SITUAZIONE PARUKH – Da mezzogiorno del 25 marzo alla mattina del 26 marzo, la situazione e le posizioni lungo la linea di contatto di Artsakh non sono cambiate, le forze armate azere continuano a rimanere nel villaggio di Parukh e su un lato dell’adiacente altura di Karaglukh, e poco prima in questo settore hanno tentato senza successo di attaccarne uno dove sono presenti le forze armate armene. L’Esercito di difesa dell’Artsakh sta adottando adeguate misure precauzionali e di contenimento per neutralizzare possibili minacce. Ieri ha riportato 3 morti e 15 feriti (due gravi) a causa degli attacchi dei droni azerbaigiani, ma anche la parte azerbaigiana ha subito perdite significative nello scontro a fuoco a terra nell’area di Parukh.
Intorno alle ore 11 (ora locale), i reparti delle Forze Armate azere hanno nuovamente messi in atto azioni aggressive, mediante l’impiego di armi da fuoco di vario calibro, tentando di avanzare in direzione del confine orientale della Repubblica dell’Artsakh, nell’area sotto il responsabilità delle truppe russe di mantenimento della pace.
Il Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan, ha avuto una conversazione telefonica con il presidente russo Putin riguardo la situazione lungo la linea di contatto. Sia la Francia che gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per quanto sta accadendo e hanno invitato le truppe azere a ritornare alle loro originarie posizioni.

(25 mar 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente della repubblica ha convocato un ariunione del Consiglio di sicurezza. Arayik Harutyunyan ha osservato che i recenti eventi nella Repubblica stanno forzando una nuova agenda, poiché la parte azerbaigiana sta destabilizzando la situazione attraverso ovvie provocazioni. “Si potrebbe presumere dal conflitto russo-ucraino che la parte azerbaigiana avrebbe sfruttato l’opportunità per ricorrere a varie provocazioni ad Artsakh. Dall’interruzione della fornitura di gas e dall’incursione nel villaggio di Parukh nella regione di Askeran, nonché istigando alcune operazioni militari, le autorità azere hanno dimostrato di non rispettare la dichiarazione trilaterale resa nel novembre 2020 e gli impegni politici da allora assunti a vari livelli. Tuttavia, vorrei esortare il nostro popolo a mantenere la calma, perché nonostante le difficoltà e gli ostacoli, continuiamo a lavorare a stretto contatto con la forza di pace russa ad Artsakh per stabilizzare la situazione“, ha affermato. Il ministro della Difesa, Kamo Vardanyan, ha relazionato sulla situazione lungo la linea di contatto.
Durante la riunione è stata presa la decisione di rivolgersi ufficialmente al presidente della Russia Vladimir Putin sulla base della situazione politico-militare ad Artsakh e delle disposizioni della dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020.

(25 mar 22) ANCORA ALTA LA TENSIONE – Da mezzogiorno ora locale si è registrata una ulteriore intensificazione degli scontri. Confermate due vittime armene e l’uso di droni da bombardamento da parte azera.

(25 mar 22) PREOCCUPAZIONE CROCE ROSSA – Qualsiasi situazione che influisca negativamente sulla vita dei civili è motivo di grande preoccupazione per il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) secondo quanto afferma il capo della missione del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Artsakh Nicolas Fleury. “Vediamo che le persone stanno cercando di trovare modi alternativi per riscaldare le loro case e preparare il cibo. Stiamo anche assistendo a come varie sfere (…) della vita pubblica soffrano per l’interruzione dell’approvvigionamento di gas naturale. Il CICR simpatizza con la popolazione civile in questi tempi difficili. Siamo anche preoccupati e cerchiamo di aiutare. Il nostro obiettivo è assistere, in particolare le istituzioni educative e sanitarie“, ha aggiunto.

(25 mar 22) MINISTERO ESTERI ARMENIA – Il ministero degli Esteri dell’Armenia ha rilasciato un comunicato nel quale tra l’altro si legge che “ieri sera le unità infiltrate delle forze armate azere hanno attaccato le basi dell’Esercito di difesa. La situazione in Nagorno-Karabakh resta tesa. Ci aspettiamo che la forza di mantenimento della pace della Federazione Russa adotti misure per garantire il ritiro immediato delle unità infiltrate delle forze armate azere dall’area di responsabilità del contingente di mantenimento della pace russo, il che dovrebbe implicare il ritorno delle forze armate azerbaigiane al posizione di partenza del 23 marzo“.

(25 mar 22) GLI AZERI ACCUSANO GLI ARMENI – Il ministero degli Esteri azerbaigiano ha reagito all’escalation della situazione sulla linea di contatto con il Nagorno-Karabakh, accusando l’Armenia. In risposta a una dichiarazione del ministero degli Esteri armeno, Baku afferma che Yerevan sta cercando di “fuorviare la comunità internazionale“. Tuttavia, il ministero degli Esteri azerbaigiano non ha osato negare le azioni provocatorie del proprio esercito. Baku afferma che “per il momento l’unico modo per garantire pace e stabilità nella regione è la piena attuazione di quanto previsto dalle dichiarazioni congiunte firmate, compreso il ritiro completo dei resti delle formazioni illegali armene da la regione e la normalizzazione dei rapporti sulla base dei principi del diritto internazionale“. Di fatto la dichiarazione evidenzia la volontà azera di vedere un Artsakh completamente smilitarizzato e alla mercè dell’esercito dell’Azerbaigian.

(25 mar 22) BATTAGLIA INTORNO A PARUKH – Nella notte e nella mattinata vi sono stati violenti scontri nei pressi del villaggio di Parukh occupato ieri dagli azeri nonostante diverse disposizioni della forza di pace russa. Stando a quanto diramato, due sono gli armeni uccisi e cinque i feriti mentre il nemico avrebbe riportato almeno cinque perdite. Gli azeri hanno fatto altresì uso di droni turchi da bombardamento Bayraktar TB2. Come recita una nota del Centro informazioni “le autorità dell’Artsakh auspicano che, grazie agli sforzi decisivi della parte russa, le truppe azere tornino alle posizioni di partenza, e la popolazione civile dell’Artsakh possa tornare alle proprie case, altrimenti le garanzie di sicurezza date al la popolazione civile di Artsakh sono in seri dubbi“.

(24 mar 22) AUTODIFESA A KHRAMORT – I soldati dell’esercito di difesa dell’Artsakh a Khramort sono pronti a resistere alle possibili provocazioni dell’Azerbaigian, i residenti locali hanno creato un distaccamento di autodifesa. Riferiscono fonti locali che “Gli azeri sono avanzati in direzione del villaggio di Parukh. Se catturano le alture, otterranno la superiorità posizionale sui vicini villaggi di Noragyugh e Khnabad“.

(24 mar 22) FORZE DI PACE ANCORA FERME – La protezione della linea di contatto in direzione degli insediamenti di Parukh e Khramort, nella provincia di Askeran e la sicurezza dei civili che vivono in queste comunità sono compiti delle forze di pace russe schierate nella Repubblica di Artsakh secondo quanto afferma una dichiarazione rilasciata dal quartier generale delle informazioni di Artsakh. “Le forze di pace sono ora alle loro roccaforti, i negoziati continuano. Ancora una volta invitiamo la popolazione a mantenere la calma, la situazione in tutti gli altri segmenti della linea di contatto è per il momento stabile“, si legge nella nota.

(24 mar 22) GLI AZERI OCCUPANO VILLAGGIO – Alle 16:00 (ora locale), le forze armate azere hanno violato la linea di contatto in direzione del villaggio di Parukh di Askeran. I rappresentanti dell’Esercito di difesa e le forze di pace russe dispiegate nella Repubblica dell’Artsakh stanno cercando di fermare l’ulteriore avanzata del nemico attraverso negoziati per riportarlo nelle posizioni iniziali. Le donne e i bambini della vicina comunità Khramort del distretto di Askeran sono state evacuati per motivi di sicurezza. In un comunicato il Centro informazioni dell’Artsakh esorta la popolazione a mantenere la calma e informa che la situazione in tutti gli altri tratti della linea di contatto è per il momento stabile. Vardan Mkhitaryan, il capo del villaggio di Parukh, ha dichiarato che “Abbiamo evacuato rapidamente le persone, c’erano strade, le abbiamo attraversate. Sono entrati nel villaggio da diverse parti senza sparare, formando una catena. Le posizioni degli azeri sono a 1 chilometro dal nostro villaggio“, ha detto Mkhitaryan.

(24 mar 22) FREEDOM HOUSE SU GAS – L’organizzazione internazionale per i diritti umani Freedom House ha condannato l’interruzione della fornitura di gas naturale all’Artsakh da parte dell’Azerbaigian. “L’Azerbaigian deve prevenire una crisi umanitaria ripristinando le forniture di gas [naturale] senza ostacoli alla popolazione del Nagorno-Karabakh, che ha sopportato settimane di temperature gelide senza riscaldamento o acqua calda”, ha osservato Freedom House su Twitter. Mercoledì, anche un’altra rinomata organizzazione internazionale per i diritti umani, Human Rights Watch, ha affrontato la questione. Lo stesso giorno, l’Unione europea ha anche espresso preoccupazione per le segnalazioni di interruzione dell’approvvigionamento di gas naturale nella capitale dell’Artsakh, Stepanakert.

(24 mar 22) PROTESTA DAVANTI OSPEDALE – Un gruppo di donne dell’Artsakh ha tenuto una manifestazione pacifica, insieme ai figli, fuori dall’ospedale pediatrico della capitale Stepanakert. Chiedono che le organizzazioni internazionali costringano l’Azerbaigian a riprendere la fornitura di gas naturale all’Artsakh. La gente di Artsakh è preoccupata di poter essere privata anche di altre necessità vitali nel prossimo futuro. “Il popolo di Artsakh non vuole lasciare la propria terra e casa; che gli azeri lo capiscano. Il popolo di Artsakh ha vissuto e vivrà ad Artsakh. Artsakh non è l’Azerbaigian e non lo sarà mai! Vivremo e combatteremo per il nostro diritti. Non possono de-armeniizzare l’Artsakh“, ha affermato un partecipante a questa protesta pacifica.

(24 mar 22) ABITANTI DELLA REPUBBLICA – Il Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan, ha dichiarato che attualmente vivono in Artsakh 117.000 persone. Secondo le forze di pace russe la cifra sarebbe invece di 120.000 mentre per Stepanakert si parla generaicamente di più di 100.000 abitanti. Prima della guerra la popolazione era di circa 150.000 abitanti.

(23 mar 22) PRESIDENTE HARUTYUNYAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto una delegazione guidata da Taguhi Tovmasyan, presidente del comitato permanente per la protezione dei diritti umani e degli affari pubblici dell’Assemblea nazionale dell’Armenia. I legami interparlamentari e la diplomazia parlamentare erano all’ordine del giorno di discussione. Evidenziando gli incontri periodici con le forze politiche parlamentari dell’Armenia, il presidente dell’Artsakh ha espresso gratitudine a Tovmasyan per aver costantemente espresso le questioni che l’Artsakh e il suo popolo devono affrontare e per averli tenuti sotto i riflettori.

(23 mar 22) MIRZOYAN SU PROBLEMA GAS – L’Armenia ha compiuto ogni possibile sforzo diplomatico per ripristinare la fornitura di gas al Karabakh il prima possibile secondo quanto ha affermato il ministro degli Affari esteri armeno Ararat Mirzoyan nell’odierna seduta dell’Assemblea nazionale dell’Armenia. Ha osservato che la parte armena è in costante contatto con i suoi partner russi.“Non è chiaro come chiamarlo. Dopotutto, questo non è un incidente sul gasdotto. In ogni caso, il gasdotto danneggiato o chiuso si trova nell’area e nella zona di responsabilità delle forze di pace russe“, ha affermato il ministro. In precedenza è stato riferito che il sito è sotto il controllo delle forze azere. L’Armenia, ha detto, è anche in contatto con il “mondo civile”. Il ministero degli Esteri, ad esempio, ha già inviato una nota ai suoi partner internazionali. “E le risposte sono già state ricevute. Inoltre, durante la precedente chiusura del gas, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha discusso con il segretario di Stato americano, il presidente della Russia e il presidente della Francia. E stiamo già vedendo una reazione. Tuttavia, purtroppo, la questione non è stata ancora risolta sul posto“, ha affermato il capo del ministero degli Esteri.

(23 mar 22) UE PREOCCUPATA – L’Unione Europea (UE) ha espresso preoccupazione per la cessazione, ancora una volta, della fornitura di gas naturale all’Artsakh. “L’UE è preoccupata per i rinnovati tagli alla fornitura di gas a Stepanakert/Khankendi. È urgente riprendere le forniture alla popolazione locale colpita. L’UE chiede alle autorità di controllo di consentirlo, soprattutto nell’attuale clima rigido”, ha scritto su Twitter Peter Stano, portavoce principale per gli Affari esteri e la politica di sicurezza della Commissione europea dell’UE.

(23 mar 22) ANCORA SENZA GAS – È il terzo giorno che la fornitura di gas naturale viene interrotta ad Artsakh. Il comando del contingente di peacekeeping russo prosegue i negoziati con la parte azerbaigiana. Dal canto suo, il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha negato in modo non chiaro il suo coinvolgimento nella sospensione della fornitura di gas naturale in Artsakh.”L’approccio non costruttivo dell’Armenia, le accuse infondate rivelano le reali intenzioni di quel paese. Consigliamo all’Armenia di garantire l’adempimento degli obblighi assunti dalle dichiarazioni trilaterali, compreso il ritiro delle forze armate dalla regione, e di contribuire così alla pace regionale e sicurezza, e di non fare dichiarazioni infondate“, ha affermato Leyla Abdullayeva, capo del dipartimento del servizio stampa del Ministero degli Affari esteri dell’Azerbaigian.

(22 mar 22) COMUNICATO MINISTERO ESTERI – Il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha rilasciato una dichiarazione in relazione all’interruzione della fornitura di gas naturale. La dichiarazione recita quanto segue: “La sera del 21 marzo, le autorità azere hanno nuovamente interrotto la fornitura di gas all’Artsakh, privando la sua popolazione di un’importante risorsa di riscaldamento in condizioni climatiche estremamente fredde. Il comportamento dell’Azerbaigian è terrorismo umanitario. Viola gravemente i diritti umani, le norme e i principi del diritto internazionale umanitario e non rientra in alcun modo nelle norme della moralità. Questo atto atroce è un’altra dimostrazione di odio e nazionalismo. Il Ministero degli Esteri della Repubblica dell’Artsakh condanna fermamente la politica dell’Azerbaigian e si appella alla comunità internazionale con una richiesta urgente di dare un’adeguata valutazione della situazione.I passi misantropici dell’Azerbaigian non possono influenzare la volontà e la determinazione del popolo dell’Artsakh. Continueremo a vivere e creare nella nostra patria storica, a sviluppare e rafforzare la nostra statualità indipendente”. Anche il ministero degli Esteri dell’Armenia ha rilasciato un comunicato di condanna.

(22 mar 22) APPELLO OMBUDSMAN – Il difensore civico per i diritti umani dell’Artsakh, Gegham Stepanyan, si è rivolto a Toivo Klaar, rappresentante speciale dell’Unione europea per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia, e Dunja Mijatovic, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa. “Sig. Toivo Klaar, con l'”impegno attivo” della leadership azerbaigiana, l’Artsakh (Nagorno-Karabakh) è nuovamente privato della fornitura di gas [naturale]. Non vedo l’ora di avere sue notizie presto. Sig.ra Dunja Mijatovic, è ancora interessata ai diritti umani? ” ha scritto su Twitter il difensore civico di Artsakh.

(21 mar 22) ANCORA BLOCCO GAS – Le autorità dell’Azerbaigian hanno nuovamente interrotto la fornitura di gas all’Artsakh. Il Centro informazioni di Stepanakert ha rilasciato un comunicato nel qualke si afferma che in occasione dei lavori di ripristino del gasdotto (rimasto bloccato per oltre dieci giorni) gli azeri hanno installato una valvola che consente loro di interrompere il flusso di gas.

(21 mar 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Nel corso di un’audizione alla Commissione Esteri dell’Assemblea nazionale dell’Armenia, il ministro Mirzoyan ha dichiarato che al momento risultano 38 prigionieri di guerra armeni nelle mani dell’Azerbaigian. Fra di loro tre civili. Il ministro ha affermato che “Erevan continua a sollevare la questione del ritorno immediato dei prigionieri di guerra armeni, degli ostaggi e di altre persone detenute illegalmente in Azerbaigian“. Inoltre, ha annunciato che il prossimo 19 aprile la questione è stata inserita all’ordine del giorno della sessione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE).

(21 mar 22) UNESCO – L’Armenia continua i negoziati per organizzare una visita dei rappresentanti dell’UNESCO nei territori, che sono passati sotto il controllo dell’Azerbaigian a seguito delle operazioni militari nel 2020 secondo quanto ha affermato il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan nel corso di un’audizione alla Commissione Esteri dell’Assemblea nazionale dell’Armenia. Il ministro ha ricordato la dichiarazione del ministro della Cultura azerbaigiano sull’intenzione di Baku di “albanizzare” i monumenti del patrimonio culturale armeno e la necessità di un sollecito intervento dell’Unesco.

(21 mar 22) VITTIME DI GUERRA E SCOMPARSI – Il Comitato Investigativo dell’Armenia continua la sua indagine penale sullo scatenamento e sullo svolgimento di una guerra contro l’Artsakh da parte dell’Azerbaigian nell’autunno del 2020. Nell’ambito di questo procedimento penale, è stato rilevato che il numero totale di militari e civili armeni uccisi nell’Artsakh e in Armenia a seguito di questa guerra è 3.822; a oggi, è sconosciuta la sorte di 187 soldati e 21 civili. Inoltre, 150 militari e civili armeni catturati finora sono stati consegnati all’Armenia dall’Azerbaigian.

(21 mar 22) EMERGENZA NEVE – Il presidente Arayik Harutyunyan ha convocato un’ampia consultazione di lavoro dedicata ai problemi causati dalle nevicate senza precedenti degli ultimi giorni in Artsakh. Il sindaco Davit Sargsyan ha presentato la rispettiva situazione nella capitale Stepanakert, nonché i relativi problemi e le misure adottate per risolverli. Secondo il sindaco, le autorità cittadine stanno facendo del loro meglio per effettuare efficacemente lo sgombero della neve e ha aggiunto che dopo una pausa di due giorni, il trasporto pubblico di Stepanakert ha ripreso le normali operazioni da questa mattina.Il presidente, da parte sua, ha fatto un riferimento particolare all’istruzione, rilevando che l’inizio delle lezioni nelle scuole di Artsakh dovrebbe essere posticipato, se necessario.

(19 mar 22) PROTESTA ARMENA A ONU – Il Coordinatore residente ad interim delle Nazioni Unite in Armenia Lila Pieters Yahia è stata convocata oggi al Ministero degli Affari esteri armeno ed è stato informato che la Repubblica di Armenia condanna fermamente il coinvolgimento dell’Ufficio delle Nazioni Unite in Azerbaigian nell’evento del 18 marzo a Shushi; è stata consegnata una nota di protesta. Il Ministero degli Affari Esteri ha chiesto alle Nazioni Unite di adottare misure per ripristinare la posizione neutrale delle Nazioni Unite nel contesto del conflitto del Nagorno Karabakh.

(19 mar 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Si è riunito questa mattina il Consiglio di sicurezza convocato dal presidente Harutyunyan. All’ordine del giorno vi erano una serie di questioni relative al superamento delle sfide interne ed esterne che l’Artsakh deve affrontare. Il presidente ha dato una serie di istruzioni ai funzionari responsabili delle rispettive agenzie statali sui compiti a breve e lungo termine da svolgere.

(19 mar 22) RIPRISTINATO IL GAS – L’Artsakh Info Center ha emesso un annuncio ieri sera con cui informa che la fornitura di gas naturale in Artsakh è stata ripristinata. La nota riferisce che “in giornata sono stati completati i lavori di riparazione del gasdotto danneggiato. Si informa che in questo momento è già in corso la fornitura di gas naturale al punto di raccolta di Artsakhgaz CJSC“.

(18 mar 22) MIN. AA.EE. CONDANNA EVENTO SHUSHI – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Artsakh ha rilasciato una dichiarazione sullo svolgimento di un evento nella città di Shushi e dedicato al 30° anniversario dell’adesione dell’Azerbaigian alle Nazioni Unite. La dichiarazione recita quanto segue: “Le autorità di Baku, in linea con il loro stile, continuano a condurre una politica distruttiva volta a legittimare i risultati della sua aggressione contro l’Artsakh, cercando di coinvolgere e sfruttare la comunità internazionale e le varie strutture in quel processo. L’organizzazione nella città di Shushi, occupata dall’Artsakh, di una solenne cerimonia dedicata al 30° anniversario dell’adesione dell’Azerbaigian alle Nazioni Unite e la partecipazione di rappresentanti dell’ONU e delle sue strutture a questo evento è un’altra manifestazione di questa politica. Il Ministero degli Esteri della Repubblica dell’Artsakh condanna fermamente lo svolgimento di un tale evento a Shushi. La partecipazione dei rappresentanti delle Nazioni Unite all’evento organizzato nella città, che è stata uno dei principali bersagli dell’aggressione e dell’armenofobia dell’Azerbaigian, contraddice i principi di attività, ideologia e missione di questa influente organizzazione internazionale, e sarà senza dubbio utilizzata da Azerbaigian per legittimare la sua politica disumana e aggressiva. Questo è anche un duro colpo per la reputazione delle Nazioni Unite, che avrà un impatto negativo sull’efficacia delle attività dell’organizzazione“.

(18 mar 22) NUOVO REPORT OMBUDSMAN ARTSAKH – L’Ufficio del difensore dei i diritti umani dell’Artsakh ha pubblicato un rapporto in tre lingue (armeno, russo, inglese) su “Le violazioni dei diritti del popolo di Artsakh da parte dell’Azerbaigian nel febbraio-marzo 2022”, che è stato inviato ai co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce, alle organizzazioni con un mandato primario di protezione dei diritti umani e alle organizzazioni internazionali per i diritti umani. Il report è scaricabile QUI

(18 mar 22) AGGIORNAMENTO COVID – Attualmente, 17 persone stanno ricevendo cure ospedaliere ad Artsakh per COVID-19. Finora nel 2022 ad Artsakh sono stati condotti in totale 10.364 test per il coronavirus e i risultati di 3.073 di questi sono stati positivi. Dall’inizio dell’anno sono stati registrati 41 decessi per COVID-19.

(17 mar 22) ANCORA SENZA GAS – I lavori di ripresa della fornitura del gas in Artsakh non sono ancora stati completati a causa del terreno e delle condizioni meteorologiche difficili, secondo quanto riportato dalla dichiarazione diffusa dall’Artsakh Information Center. Il comunicato riferisce che ieri sono stati avviati i lavori di riparazione del gasdotto danneggiato ma per i motivi di cui sopra la ripresa dell’approvvigionamento del gas non è ancora stata completata.

(17 mar 22) SITUAZIONE A KHRAMORT – Canzoni patriottiche armene vengono suonate e diffuse con altoparlanti nel villaggio Khramort in risposta al “mugham” azerbaigiano. A causa delle provocazioni portate avanti dalle forze armate azere nei giorni scorsi, le donne ei bambini del villaggio sono stati temporaneamente trasferiti dalla comunità di Khramort nella regione di Askeran ad altri insediamenti. Fino a ieri non era chiaro quando sarebbero tornati al villaggio. Il fatto è che il vantaggio posizionale degli azeri ha messo il popolo di Khramort sotto il fuoco diretto dell’avversario; ed essendo sulla collina, gli azeri stanno sparando al villaggio come bersaglio.

(17 mar 22) OCCUPAZIONI AZERE – l’ex difensore dei diritti umani dell’Armenia Arman Tatoyan scrive sui socila che ad oggi sono state registrate quattro incursioni di militari azeri nel territorio dell’Armenia. 1) Nerkin Hand villaggio della provincia di Syunik (marzo 2022); 2) Comunità Vardenis della provincia di Gegharkunik (Kut, Verin Shorzha e un certo numero di altri villaggi) (maggio 2021); 3) Comunità Goris della provincia di Syunik (area del Lago Nero; vicino ai villaggi di Akner e Verishen) (maggio 2021); 4) Area di confine vicino al villaggio di Tsav nella provincia di Syunik (2020 ottobre).
Tatoyan sottolinea anche la presenza illegale delle forze armate azere sulle strade Goris-Kapan e Kapan-Chakaten (da novembre-dicembre 2020), nonché blocchi illegali di tali strade (da novembre 2021). Ricorda inoltre che in prossimità dei villaggi armeni i militari azeri sono ancora presenti nelle case e nei terreni di proprietà di cittadini e comunità dal novembre 2020 e le autorità azere continuano la loro politica di armenofobia, il loro odio politico e l’inimicizia al più alto livello rendendo impossibile la vita normale dei residenti armeni di confine attraverso la loro presenza e atti criminali.

(16 mar 22) SHUSHI OCCUPATA – Le autorità azere iniziano a ricostruire la città armena occupata di Shushi. Secondo quanto riferiscono i media dell’Azerbaigian, è stata indetta una gara per la costruzione del primo complesso residenziale della città. Il complesso di sei blocchi sarà composto da 24 edifici. Si terrà la gara per la realizzazione dei primi due blocchi. Il complesso residenziale sorgerà su un lotto di 8 ettari nella parte alta della città.

(16 mar 22) FORNITURA GAS – Grazie ai negoziati condotti con l’assistenza del governo armeno e delle forze di pace russe dall’8 marzo, oggi – dopo un blocco di nove giorni – la parte azerbaigiana ha iniziato a riparare un gasdotto danneggiato che entra nell’Artsakh dall’Armenia.

(15 mar 22) APPELLO OMBUDSMAN ARTSAKH – “In qualità di Difensore dei diritti umani della Repubblica dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), in qualità di responsabile della protezione dei diritti delle persone che vivono nell’Artsakh, mi rivolgo ancora una volta ai Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce, la Federazione Russa, gli Stati Uniti, la Francia, ai difensori dei diritti umani e ai difensori civici di tutti gli stati, alle istituzioni internazionali e alle organizzazioni per i diritti umani per informare che migliaia di armeni che vivono nell’Artsakh sono regolarmente soggetti ad atti terroristici e genocidi perpetrati dall’Azerbaigian ogni giorno“. Questo il messaggio diffuso ieri dal difensore dei diritti umani di Artsakh, Gegham Stepanyan. Ha ricordato inoltre che da oltre una settimana la popolazione dell’Artsakh viene privata delle forniture di gas naturale e le azioni dell’Azerbaigian devono essere valutate chiaramente dalla comunità internazionale.

(14 mar 22) LA RISPOSTA ARMENA ALLE PROPOSTE AZERE – Il ministero degli Esteri di Yerevan ha diramato la seguente nota in risposta a quella azera su un possibile accordo di pace: “La Repubblica di Armenia ha risposto alle proposte della Repubblica dell’Azerbaigian e ha chiesto alla Co-Presidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE di organizzare negoziati sull’accordo di pace tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian sulla base della Carta delle Nazioni Unite, dell’Accordo internazionale sui diritti civili e politici e dell’Atto finale di Helsinki”, si legge nella suddetta dichiarazione.

(14 mar 22) LE PROPOSTE AZERE PER LA PACE – Una dichiarazione del ministero degli Esteri azerbaigiano pubblicata sui mass media azeri illustra le condizioni alle quali l’Azerbaigian accetta di concludere un accordo di pace con l’Armenia. L’Azerbaigian sarebbe disponibile in tale senso sulla bese dei seguenti principi: 1) riconoscimento reciproco della sovranità, dell’integrità territoriale, dell’inviolabilità dei confini internazionali e dell’indipendenza politica; 2) conferma reciproca dell’assenza di pretese territoriali degli Stati tra loro e dell’obbligo legale di non avanzare tali pretese in futuro; 3) astensione dal minacciare la reciproca sicurezza nelle relazioni interstatali, dall’uso di minacce e dalla forza contro l’indipendenza politica e l’integrità territoriale, e da altre circostanze non coerenti con gli scopi della Carta delle Nazioni Unite; 4) delimitazione e demarcazione del confine di Stato, instaurazione di relazioni diplomatiche; 5) apertura dei trasporti e delle comunicazioni, l’instaurazione di altre comunicazioni pertinenti e la cooperazione in altri settori di reciproco interesse.
“Su questi principi di base i due Stati, conducendo negoziati intensi, sostanziali e orientati ai risultati, possono concludere un accordo di pace bilaterale”, ha affermato in una nota il ministero degli Esteri azerbaigiano. In precedenza, il ministero degli Esteri armeno ha affermato che l’Armenia ha fatto appello alla co-presidenza del Gruppo OSCE di Minsk affinché avvii negoziati con l’Azerbaigian per negoziare un accordo di pace. Appare evidente che tale proposta di pace esclude la indipendenza del Nagorno Karabakh.

(14 mar 22) ANCORA INTERROTTO IL GAS – Da una settimana il gas non arriva più in Artsakh. Lusine Avanesyan, portavoce del presidente dell’Artsakh ha dichiarato che la questione del ripristino dell’approvvigionamento di gas naturale nell’Artsakh è in fase di negoziazione con la controparte azera. Il gasdotto nel territorio attualmente controllato dall’Azerbaigian e che fornisce gas naturale all’Artsakh è stato danneggiato l’8 marzo. Da allora sono in corso trattative con gli azeri, ma questi ultimi stanno ostacolando i lavori di riparazione. Nonostante i numerosi appelli per una soluzione immediata a questo problema e le assicurazioni delle autorità dell’Artsakh che la questione verrà risolta insieme alle forze di pace russe, la popolazione dell’Artsakh è privata del gas naturale per il settimo giorno.

(14 mar 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – L’Azerbaigian continua a diffondere notizie false con l’obiettivo di provocare il panico tra la popolazione di Artsakh. Il Consiglio di sicurezza dell’Artsakh ne ha preso atto in una dichiarazione rilasciata oggi: “Informiamo che l’Esercito di Difesa della Repubblica dell’Artsakh svolge i compiti assegnatigli in conformità con i piani precedentemente approvati. L’Esercito di Difesa sta monitorando da vicino tutti i movimenti della parte azerbaigiana e le informazioni su un accumulo [militare] lungo l’intera linea di contatto non corrisponde alla realtà“.

(14 mar 22) UNIONE EUROPEA PREOCCUPATA – Toivo Klaar, il rappresentante speciale dell’Unione europea (UE) per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia, che si trova attualmente nella capitale dell’Armenia Yerevan, ha dichiarato di aver discusso sia con l’Armenia che con l’Azerbaigian le questioni le recenti violazioni del cessate il fuoco e del gasdotto che entra nell’Artsakh dall’Armenia e di essere preoccupato per la situazione attuale. Al riguardo, Klaar ha osservato che negli ultimi giorni ha avuto diverse conversazioni con rappresentanti di Yerevan e Baku su questi temi. Il rappresentante speciale dell’UE ha osservato che è molto importante che il gasdotto che entra nell’Artsakh venga riparato il prima possibile e che le sparatorie cessino.

(12 mar 22) SEGNALATI MOVIMENTI DI TRUPPE AZERE – Sono stati registrati movimenti di truppe azere e materiale verso la frontiera con l’Armenia. Ieri il generale Hakobyan del ministero Difesa di Yerevan ha detto di aspettarsi azioni belliche dell’Azerbaigian contro l’Armenia e l’Artsakh. Tale attività potrebbe essere favorita dalla situazione internazionale ma anche dallo spostamento di truppe russe dall’Armenia all’Ucraina.

(12 mar 22) ANCORA VIOLAZIONI AZERE – Il ministero della Difesa dell’Artsakh ha rilasciato una nota con la quale informa che anche nella mattinata odierna sono stati registrati colpi dalle postazioni azere. Nella giornata di ieri i soldati dell’Azerbaigian hanno violato frequentemente il cessate il fuoco sparando 27 proiettili, da lanciagranate, contro i villaggi di Khramort, Parukh e Khanapat nella regione di Askeran.

(12 mar 22) AGGIORNAMENTO COVID – Attualmente, 23 persone stanno ricevendo cure ospedaliere ad Artsakh per COVID-19. Nel 2022 in Artsakh sono stati condotti 10.120 test per il coronavirus e 3.060 di questi sono risultati positivi. Nell’anno in corso sono stati registrati 40 decessi per COVID-19 ad Artsakh.

(11 mar 22) AZERI CONTINUANO A SPARARE – Le forze armate azere continuano a violare il cessate il fuoco in direzione dei villaggi di Khramort, Farukh e Khnapat della regione di Askeran della Repubblica dell’Artsakh. Il nemico usa mortai e armi leggere di grosso calibro contro i civili. “È ovvio che questi tentativi di sparare colpi di mortaio contro i civili mirano prima di tutto a provocare il panico nella società. Il ministero dell’Interno dell’Artsakh sta monitorando gli sviluppi e fornirà aggiornamenti regolari sulla situazione. Allo stesso tempo, sollecitiamo tutti i media a essere guidati solo da informazioni ufficiali“, afferma una nota governativa armena.

(11 mar 22) INTERRUZIONE SERVIZI – Per il quarto giorno l’Artsakh non dispone del gas in quanto gli azeri continuano a impedire ai tecnici di riparare la condotta che dall’Armenia giunge a Stepanakert e che ha subito un danno (doloso) nel territorio di Shushi sotto occupazione azera. In giornata la capitale è rimasta anche senza corrente elettrica.

(11 mar 22) GRANATE AZERE CONTRO UNA SCUOLA – Verso le 10:20 ora locale, la parte azerbaigiana, secondo i dati preliminari, ha sparato due proiettili da 120 mm, da un lanciagranate, contro l’area scolastica del villaggio di Khnapat nella regione di Askeran. Non risultano feriti. Continua inoltre la pressione sugli abitanti della regione con messaggi diffusi dal nemico con altoparlanti: questa volta è stato interessato il villaggio di Taghavard nella regione di Martuni

(11 mar 22) NOTA USA SU SOLDATO ARMENO UCCISO – La missione statunitense presso l’Osce ha rilasciato una dichiarazione realtiva alla morte del soldato armeno Hrach Manasaryan colpito da fuoco azero lungo il confine tra Nkhchivan e Armenia lo scorso sette marzo. La dichiarazione afferma che la morte tragica ed evitabile sottolineava la necessità di una maggiore moderazione, che le forze si allontanassero l’una dall’altra nelle aree di confine contese e di un maggiore impegno diplomatico per trovare soluzioni globali a tutte le questioni in sospeso.

(10 mar 22) ERDOGAN E ALIYEV – Un incontro tra il presidente azero Ilham Aliyev e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è svolto ad Ankara ed è durato più di quattro ore. Le parti hanno notato che con la firma della “Dichiarazione Shushi” e la sua ratifica da parte dei parlamenti dei due Paesi, le relazioni fraterne e amichevoli Azerbaigian-Turchia si sono ulteriormente sviluppate. Le parti si sono scambiate opinioni sulle prospettive di normalizzazione delle relazioni Armenia-Azerbaigian nel periodo successivo al conflitto e hanno preso atto dell’importanza del “corridoio di Zangezur” nonché dell’apertura della ferrovia Kars-Nakhchivan.

(10 mar 22) FINANZIAMENTI DA STATI UNITI – La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge sugli stanziamenti Omnibus che conclude la spesa dell’anno fiscale 2022 che richiede “non meno di” $ 45 milioni per l’Armenia e $ 2 milioni per lo sminamento umanitario nell’Artsakh (Nagorno-Karabakh). La misura richiede inoltre “che prima di qualsiasi obbligo iniziale di fondi stanziati ai sensi del titolo IV della legge per l’assistenza all’Armenia e all’Azerbaigian, il Segretario di Stato si consulti con i comitati per gli stanziamenti sugli usi proposti di tali fondi”. Il disegno di legge stesso include un linguaggio sulla sezione 907 del FREEDOM Support Act e richiede anche un rapporto sulla probabilità di un’azione militare contro l’Artsakh “non oltre 90 giorni dopo la data di entrata in vigore di questa legge”.

(10 mar 22) ALTRO CIVILE FERITO DAGLI AZERI – Alle 10:35, la polizia del dipartimento regionale di Askeran ha riferito che Suren Baghdasaryan (nato nel 1971), residente nel villaggio di Khramort, è stato ferito alla schiena mentre svolgeva lavori agricoli nel cortile della sua casa a seguito di un colpo sparato da un lanciagranate dalla parte azerbaigiana. .La mina lanciata è esplosa nel cortile della loro casa. Baghdasaryan è stato immediatamente portato in una struttura medica ma fortunatamente la lesione è lieve.

(10 mar 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presieduto una riunione estesa del Consiglio di sicurezza. Le questioni relative alla sicurezza e umanitarie erano all’ordine del giorno di discussione. Il Capo dello Stato ha evidenziato che il tratto danneggiato del gasdotto si trova presso la posizione dell’avversario, e la parte azera da tre giorni di seguito ostacola i lavori di ristrutturazione senza alcuna giustificazione.
Non c’è dubbio che sia i danni al gasdotto che i ritardi nei lavori di riparazione, così come il comportamento aggressivo nei confronti della pacifica popolazione di Artsakh in questi giorni, abbiano un contesto geopolitico. In particolare, l’Azerbaigian sta cercando di prendere vantaggio della situazione intorno all’Ucraina e del coinvolgimento di attori internazionali. Le autorità di Baku stanno ricorrendo a ovvie provocazioni volte a intimidire psicologicamente la popolazione pacifica del Paese e, quindi, sfrattare gli armeni dall’Artsakh. Vi assicuriamo che le autorità dell’Artsakh stanno lavorando a tutti per prevenire problemi di sicurezza e umanitari e per migliorare la situazione. Pertanto, esorto tutti a mantenere la calma, ad astenersi dall’eccessiva tensione della situazione e da azioni irresponsabili“, ha affermato il presidente Harutyunyan.

(10 mar 22) INTERRUZIONE GAS – La fornitura di gas naturale all’Artsakh è stata interrotta a causa dei danni, nelle prime ore del mattino di martedì, del gasdotto in ingresso in Artsakh dall’Armenia. La sezione danneggiata di questo gasdotto si trova nell’area sotto il controllo delle forze armate azere che continuano ad ostacolare gli interventi di riparazione. Sono in corso trattative con la parte azerbaigiana per riparare questa sezione. Anche rappresentanti delle forze di pace russe di stanza in Artsakh e membri del personale dell’ufficio del Consiglio di sicurezza sono coinvolti in questi negoziati.

(10 mar 22) NOTA MINISTERO ESTERI SU VIOLAZIONI AZERE – Il 9 e 10 marzo, le forze armate dell’Azerbaijani hanno preso di mira la popolazione civile dei villaggi di Khnhinak e Karmir Shuka della regione di Martuni e il villaggio di Khramort della regione di Askerlan, impiegando anche armi da fuoco di grandi calibri, con la conseguenza che un civile è stato ferito. Lo riferisce una nota rilasciata oggi dal Ministero degli Affari Esteri dell’Artsakh: “Nella notte dell’8 marzo, l’unico gasdotto che porta alla Repubblica dell’Artsakh è stato danneggiato, privando l’intero territorio del Paese dell’approvvigionamento di gas. La sezione danneggiata è nell’area sotto il controllo delle forze armate dell’Azerbaijani. Ad oggi, la parte azerbaigiana sta ostacolando la riparazione del gasdotto, a causa del quale l’intera popolazione di Artsakh sta affrontando una serie di problemi umanitari, particolarmente gravi a causa delle condizioni climatiche fredde. Durante la scorsa settimana, l’avversario, attraverso gli annunci dell’altoparlante, ha costantemente invitato la pacifica popolazione di Khramort per lasciare il villaggio, minacciando il popolo con la vendetta fisica. La politica ufficiale di Baku è, come sempre, altamente distruttiva. Viola gravemente i principi del diritto internazionale e dell’umanità, rappresenta nella sua essenza una combinazione di odio armeno, nazismo e terrorismo. Il ministero degli Esteri della Repubblica di Artsakh condanna fermamente le azioni provocatorie dell’Azerbaigian, che sono una minaccia per la pace e la stabilità regionali, un colpo alla missione di mantenimento della pace russa, una sfida per il mondo civilizzato, e non dovrebbe essere lasciato ingiunto. I recenti sviluppi dimostrano ancora una volta le reali intenzioni dell’Azerbaigian nei confronti del popolo armeno, dell’Artsakh e del suo futuro. La determinazione del popolo di Artsakh a vivere nella propria patria e a difenderla era, è e rimarrà incrollabile“, si legge anche nella dichiarazione del MFA di Artsakh.

(10 mar 22) EUROPARLAMENTO PER IL PATRIMONIO ARMENO IN ARTSAKH – Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che condanna la distruzione del patrimonio culturale nel Nagorno-Karabakh. Alla votazione hanno partecipato 679 parlamentari, di cui 635 favorevoli alla risoluzione, 2 contrari e 42 astenuti.La bozza di risoluzione esprime profonda preoccupazione per la narrativa diffusa dall’Azerbaigian, che ritrae i siti del patrimonio culturale armeno come aventi origini albanesi e rinomina i monumenti armeni come “caucasici-albanesi”. La creazione di un nuovo gruppo di lavoro in Azerbaigian, incaricato di cancellare iscrizioni da monumenti religiosi o storici nella parte del Nagorno-Karabakh sotto il suo controllo, è condannata come illecito saccheggio del patrimonio culturale dei popoli vicini al fine di privarli di la loro memoria storica. Questa decisione viola lo spirito delle sentenze della Corte internazionale di giustizia del 7 dicembre 2021, afferma il documento. Inoltre, la risoluzione richiede all’Azerbaigian di concedere agli organismi competenti, come l’UNESCO, Aliph o Iconem, l’accesso ai siti del patrimonio nei territori sotto il suo controllo per poter procedere con il loro inventario e garantirne la protezione. Esorta inoltre a non interferire con i siti del patrimonio armeno prima di una missione di valutazione dell’UNESCO ea consultare esperti del patrimonio culturale armeno e internazionale prima e durante l’intervento sui siti del patrimonio culturale armeno. Il documento esprime inoltre preoccupazione per i rinnovati scontri al confine armeno-azero, che hanno provocato vittime umane, e invita le parti ad astenersi dall’uso della forza ea proseguire il dialogo politico avviato di recente.

(10 mar 22) PARLAMENTO CONDANNA LE PROVOCAZIONI AZERE – Le forze politiche rappresentate nell’Assemblea nazionale dell’Artsakh hanno rilasciato una dichiarazione congiunta con la quale condannano le recenti pericolose provocazioni azere. QUI IL TESTO

(9 mar 22) INTENSA ATTIVITA’ AZERA SU ARTSAKH – Le forze armate azere hanno sparato attivamente armi di vario calibro, inclusi mortai da 60 mm, in direzione dei territori amministrativi e delle strade di Khramort, Nakhichevanik (regione di Askeran), Khnushinak, Karmir Shuka (regione di Martuni). Il procuratore generale dell’Artsakh ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Tenendo conto della situazione attuale, le forze dell’ordine stanno adottando tutte le misure possibili per documentare le azioni criminali della parte azerbaigiana e le loro conseguenze. Per tutta la giornata, sono state nuovamente ascoltate minacce da un posto di blocco azero vicino al villaggio di Khramort, attraverso gli altoparlanti , di “lasciare il territorio” e che “sarà usata la forza”.”

(9 mar 22) FERITO CIVILE A KHRAMORT – Gli azeri continuano a sparere contro l’insediamento di Khramort e come conseguenza delle violazioni un civile è stato ferito. Un trattore è stato invece danneggiato nel villaggio di Nakhichevanik. Gli azeri stanno sparando contro i contadini che vanno al lavoro per spingerli ad abbandonare il territorio.

(9 mar 22) UNIVERSITA’ DELL’ARTSAKH – Oggi è stato lanciato il programma “Open Doors Day” presso la Stepanakert Mesrop Mashtots University. Nell’ambito del programma, gli studenti delle classi 11°-12° delle scuole secondarie della Capitale hanno avuto modo di conoscere le attività dell’Ateneo. Il rettore dell’università Donara Gabrielyan, ha presentato le attività dell’ateneo.

(9 mar 22) VIOLAZIONI AZERE CON ARMENIA – Le forze armate azere hanno nuovamente violato il cessate il fuoco al confine con l’Armenia. Secondo il servizio stampa del ministero della Difesa armeno, intorno alle 13:10 ora localeì, le forze armate azere hanno aperto il fuoco con armi leggere di vario calibro in direzione delle postazioni armene in direzione ovest del confine. Come risultato delle azioni reciproche della parte armena, il nemico cessò il fuoco. A partire dalle 15, la situazione in questa sezione del confine è relativamente stabile.

(8 mar 22) C.E.D.U. – La Grande Camera della CEDU non prenderà in considerazione gli appelli di Armenia e Azerbaigian contro la decisione del 2021 sui casi dei residenti di Tavush Mamikon Khojoyan e Karen Petrosyan torturati durante la prigionia azerbaigiana nel 2014. Le denunce non sono state ammesse al procedimento. Le sentenze in questi casi devono essere eseguite. In precedenza la CEDU ha obbligato l’Azerbaigian a rimborsare 40mila euro a ciascuno dei parenti delle vittime, nonché a condurre un’indagine preliminare che coinvolga i legittimi successori delle vittime. Secondo la sentenza, gli autori devono essere identificati e assicurati alla giustizia. Il 4 novembre, il tribunale si è pronunciato contro l’Azerbaigian, soddisfacendo la denuncia della parte armena, riscontrando violazioni del diritto alla vita e alla libertà dalla tortura di Khojoyan e Petrosyan. La parte armena ha presentato ricorso alla Grande Camera per contestare la violazione del diritto alla libertà dalla discriminazione. Il 77enne Mamikon Khojoyan è morto pochi giorni dopo il suo ritorno dalla prigionia. In cattività subì violenze. Karen Petrosyan è mortO in una prigione azerbaigiana. La versione delle autorità azere è che sia morto per insufficienza cardiaca. Tuttavia, i fatti parlano di morte violenta.

(7 mar 22) UCCISO SOLDATO ARMENO – Il sergente Hrach Manasaryan è stato mortalmente colpito intorno alle 12,10 ora locale da cecchini azeri lungo la linea di confine tra Armenia e Nakhchivan, all’altezza dell’insediamento di Yeraskh già teatro in passato di altre violazioni azere. Il soldato, originario del villaggio di Akner vicino Goris, aveva 33 anni e lascia due figli; è morto mentre veniva trasportato in ospedale. Un altro soldato è rimasto gravemente ferito ed è in pericolo di vita.

(7 mar 22) VIOLAZIONI AZERE – Il villaggio di Kramort continua da giorni a essere interessato da violazioni azere con numerosi colpi sparati verso l’insediamento. Della situazione è costantemente informato il comando delle forze di pace russe. L’esercito di difesa dell’Artsakh ha risposto al fuoco. Oggi viene riferita una situazione relativamente calma.

(7 mar 22) AIUTI ALL’UCRAINA – Su iniziativa del governo della Repubblica dell’Artsakh, 14 tonnellate di aiuti umanitari, sotto forma di beni di prima necessità prodotti localmente, sono state inviate ai residenti delle regioni ucraine di Kiev e Zaporozhye.

(5 mar 22) CONDANNATI DUE PRIGIONIERI ARMENI – Il tribunale di Baku, in violazione della convenzione di Ginevra, ha condannato due soldati armeni prigionieri di guerra a 19 e 18 anni di reclusione. Il verdetto è stato emesso contro i militari Ishkhan Sargsyan e Vladimir Rafayelyan, e nell’ambito di un “caso penale” contro di loro nella capitale dell’Azerbaigian Baku. Dovranno scontare nove anni di prigione e il resto della pena, in una colonia correttiva a regime rigoroso. Nell’ennesimo processo farsa allestito in Azewrbaigian sono stati accusati di ingresso illegale nel territorio di Karvachar e posizionamento mine.

(4 mar 22) COMMISSIONE ELETTORALE CENTRALE – Si è tenuta una riunione della Commissione elettorale centrale della Repubblica dell’Artsakh. L’ordine del giorno dell’incontro riguardava la discussione sulla questione dell’approvazione del programma degli eventi principali per la preparazione e lo svolgimento di elezioni anticipate per il capo della comunità di Berdashen, i membri del consiglio delle comunità di Norshen, Tsovategh, Sos, Varanda della regione di Martuni, i membri del consiglio della comunità di Aknaberd della regione di Shahumyan della Repubblica di Artsakh il 10 aprile 2022.

(4 mar 22) OMBUDSMAN ARMENIA – Una delegazione guidata dal neoeletto difensore dei diritti umani (Difensore civico) dell’Armenia, Kristine Grigoryan, è stata ospitata all’Assemblea nazionale dell’Artsakh. Il difensore civico dell’Armenia è stato ricevuto per la prima volta dal vicepresidente del parlamento dell’Artsakh, Gagik Baghunts. Le parti hanno discusso la cooperazione tra le due repubbliche armene. Grigoryan ha informato di essere in costante contatto con il difensore civico dell’Artsakh Gegham Stepanyan e ha assicurato che rafforzerà ulteriormente i legami in termini di monitoraggio, registrazione delle violazioni e protezione dei diritti delle persone dell’Artsakh nelle istanze internazionali. Stepanyan, da parte sua, ha sottolineato la necessità di continuare i programmi in corso.

(4 mar 22) AGGIORNAMENTO COVID – Attualmente, 40 persone stanno ricevendo cure ospedaliere ad Artsakh per COVID-19. Finora nell’Artsakh sono stati condotti 9.624 test per il coronavirus nel 2022 e i risultati di 2.996 di questi sono risultati positivi. Nell’anno in corso sono stati segnalati 38 decessi per Covid.

(3 mar 22) NUOVO PRESIDENTE ARMENIA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, ha inviato una lettera di congratulazioni a Vahagn Khachaturyan per la sua elezione a Presidente dell’Armenia: “Caro signor Khachaturyan, aA nome del popolo, delle autorità dell’Artsakh e mio personale, mi congratulo cordialmente con Lei per la Sua elezione a Presidente della Repubblica di Armenia. Faccia che la Sua ricca esperienza, conoscenza e abilità contribuisca all’adempimento efficace ed efficace dei Suoi doveri in quella posizione elevata e responsabile, rafforzando costantemente lo Stato armeno e guidando il popolo armeno verso un futuro affidabile e luminoso. Siamo convinti che il rafforzamento della trinità Armenia-Artsakh-Diaspora, il rafforzamento della Repubblica di Artsakh e la protezione dei diritti e degli interessi dei residenti di Artsakh avranno un posto speciale nella Sua attività oltre ad altre questioni. Mi congratulo ancora una volta con Lei, rispettoso Signor Presidente, augurandole buona salute, successo e tutto il meglio”, si legge nella lettera del Presidente dell’Artsakh.

(1 mar 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente Arayik Harutyunyan ha convocato oggi una riunione del Consiglio di sicurezza Artsakh incentrata su una discussione sulle sfide esterne e interne che l’Artsakh deve affrontare, così come i processi in corso nelle arene internazionali e regionali.

(1 mar 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il ministro degli Esteri dell’Armenia Ararat Mirzoyan, ha incontrato Peter Maurer, presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), Riferendosi alle attività del CICR come organizzazione umanitaria e non politica, Mirzoyan ha sottolineato l’importanza delle attività di questa organizzazione per la risoluzione delle questioni umanitarie nell’Artsakh. In questo contesto, Ararat Mirzoyan ha richiamato l’attenzione di Peter Maurer sull’urgenza del rimpatrio di 38 prigionieri di guerra e civili armeni detenuti in Azerbaigian, oltre a rivelare i casi di sparizioni forzate e il destino delle persone scomparse. Inoltre, il FM armeno ha sottolineato la necessità di garantire l’accesso senza ostacoli delle organizzazioni internazionali al Nagorno Karabakh e il loro impegno attivo sul campo.
Il ministro Mirzoyan ha anche incontrato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet a margine della 49a sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani a Ginevra.

(28 feb 21) SUMGAIT, GLI AZERI NEGANO TUTTO – Gli armeni sono responsabili dei massacri degli armeni nella città di Sumgait in Azerbaigian 34 anni fa: questa è la posizione ufficiale dell’Azerbaigian che non può negare i pogrom e i massacri degli armeni stessi – sarebbe impossibile negarlo – ma semplicemente incolpa gli armeni per questo mostruoso crimine commesso contro di loro. Questa posizione è stata ribadita dall’addetto stampa del Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian, Leyla Abdullayeva, che commentando la dichiarazione del ministero degli Esteri dell’Armenia nell’anniversario dei pogrom degli armeni a Sumgait ha considerato le accuse contro l’Azerbaigian “prive di fondamento” e “false”.

(28 feb 21) DEMOGRAFIA ARTSAKH – Nel 2021 sono nati 1463 bambini nelle istituzioni mediche del Ministero della Sanità della Repubblica dell’Artsakh (734 maschi e 729 femmine). Lo informa il ministero della Sanità della Repubblica dell’Artsakh, rilevando che a Stepanakert sono state registrate 1337 nascite (660 maschi e 677 femmine). Durante l’anno sono stati partoriti 22 gemelli e 3 bambini sono nati nell’ambito del programma di fecondazione in vitro. 78 bambini di Artsakh sono nati nelle istituzioni mediche dell’Armenia.

(28 feb 22) ANNIVERSARIO SUMGAIT – Il presidente dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, ha visitato il Memoriale di Stepanakert, in occasione del 34° anniversario dei pogrom armeni a Sumgait, in Azerbaigian, e ha deposto fiori al monumento alle vittime innocenti di questa tragedia. Il capo di Stato dell’Artsakh era accompagnato dal presidente dell’Assemblea nazionale Artur Tovmasyan, dalle massime autorità civili e militari, da personaggi pubblici e politici.

(27 feb 22) FORZE DI PACE A KHRAMORT – Ieri sono giunti a Khramort (regione di Askeran) alcuni soldati delle forze di pace russe dopo le provocazioni azere degli ultimi giorni (spari contro civili nei campi, altoparlanti che diffonodno messaggi di minaccia per la popolazione e intonazioni del muezzino). I russi hanno avuto contatti con la parte azerbaigiana e sono convinti che il problema sarà risolto a breve.

(24 feb 22) COMMISSIONE TURCO ARMENA – Secondo round di colloqui della commissione per la normalizzazione delle relazioni diplomatiche fra Turchia e Armenia. A Vienna si sono incontrati l’ambasciatore turco Serdar Kilic e il vicepresidente del parlamento armeno Ruben Rubinyan a capo delle rispettive delegazioni.

(23 feb 22) REAZIONE ARMENA ALL’ACCORDO DI MOSCA – “Ci auguriamo che l’accordo firmato a Mosca il 22 febbraio di quest’anno creerà ulteriori opportunità per l’attuazione delle disposizioni delle tre dichiarazioni adottate dai leader di Armenia, Russia e Azerbaigian, che possono anche contribuire a un lungo termine e risoluzione globale del conflitto del Nagorno-Karabakh sotto gli auspici dei copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk”, ha affermato Vahan Hunanyan, portavoce del ministero degli Esteri armeno, che ha altresì sottolineato lo storico legame tra Armenia e Russia.

(23 feb 22) VIOLAZIONI AZERE – L’Esercito di Difesa dell’Artsakh denuncia che intorno alle 10,05 (ora locale) nel settore sudorientale postazioni azere hanno violato il regime di cessate-il-fuoco. Non si registrano danni o feriti.

(22 feb 22) COLLOQUI PUTIN E ALIYEV – Il presidente dell’Azerbaigian è in Russia dove ha avuto un lungo colloquio con Putin. I due hanno siglato una dichiarazione sulla cooperazione alleata, portando le relazioni tra Russia e Azerbaigian a livello alleato. Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato in seguito ai colloqui russo-azeri che è importante raggiungere pienamente tutti gli accordi sul piano di risoluzione del contenzioso del Karabakh. Secondo lui, è stata prestata particolare attenzione alla normalizzazione delle relazioni tra l’Azerbaigian e l’Armenia. “È stata confermata l’importanza della piena attuazione di tutti gli accordi trilaterali di Azerbaigian, Armenia e Russia sul Nagorno-Karabakh raggiunti ai massimi livelli“, ha affermato Putin in una nota a seguito dei colloqui russo-azerbaigiani.

(22 feb 22) REPUBBLICHE DI DONETSK E LUHANSK – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha diffuso un messaggio in occasione del riconoscimento da parte della Russia dell’indipendenza delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk. Il messaggio recita come segue: “A nome delle autorità e del popolo della Repubblica dell’Artsakh accolgo con favore la decisione del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin di riconoscere l’indipendenza delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk. Il diritto delle nazioni all’autodeterminazione e alla costruzione del proprio Stato è inalienabile per ogni popolo ed è un principio fondamentale del diritto internazionale. L’istituzione di uno Stato indipendente e il suo riconoscimento internazionale diventa un imperativo soprattutto di fronte ai pericoli esistenziali, in quanto è il mezzo più efficace e civile per prevenire spargimenti di sangue e disastri umanitari. La Repubblica dell’Artsakh ha combattuto per decenni per la sua libertà, sicurezza e costruzione dello stato ed è stata esposta a molti processi e azioni genocide. Pertanto, ci auguriamo che la Repubblica dell’Artsakh, che ha basi storiche, politiche, legali e morali rilevanti e indiscutibili, si sia guadagnata il riconoscimento internazionale del suo stato sovrano. Congratulazioni al popolo del Donbas per questo evento storico! Ci auguriamo che la pace e la stabilità stabili vengano ripristinate in questa regione un tempo prospera“.

(22 feb 22) AGGIORNAMENTO COVID – Un’altra persona a cui era stato diagnosticato il COVID-19 è morta secondo quanto riferisce il Ministero della Salute di Artsakh. Un totale di 255 test per il coronavirus sono stati condotti ieri con 81 nuovi casi di questa malattia, anche tra i bambini. Attualmente, 60 persone stanno ricevendo cure ospedaliere ad Artsakh per COVID-19 e altre 314, inclusi 42 bambini, stanno ricevendo cure ambulatoriali. Finora in Artsakh sono stati condotti 8.063 test per il coronavirus nel 2022 e i risultati di 2.621 di questi sono risultati positivi. Ad oggi sono stati segnalati 28 decessi per COVID-19.

(21 feb 22) RICERCATI PRESIDENTI ARMENI! – L’Azerbaigian ha dichiarato “ricercati” gli ex presidenti armeni Robert Kocharyan e Serzh Sargsyan. “Gli ex presidenti Robert Kocharyan e Serzh Sargsyan dell’Armenia sono stati perseguiti in base ai pertinenti articoli del codice penale [azero] e sono stati dichiarati ricercati“, ha affermato Emil Taghiyev, capo del dipartimento investigativo speciale dell’ufficio del procuratore militare azerbaigiano secondo il quale dal febbraio 1988 Kocharyan e Sargsyan hanno tenuto assemblee dei dipendenti armeni delle organizzazioni e istituzioni nel Nagorno-Karabakh e per incitare all’inimicizia nazionale e all’odio tra i popoli dell’Azerbaigian e dell’Armenia.

(21 feb 22) ANCORA VIOLAZIONI AZERE – Il ministero della Difesa azero ha rilasciato un comunicato secondo cui domenica e lunedì le unità dell’Esercito di difesa hanno aperto il fuoco contro le postazioni azere nei territori adiacenti ai villaggi di Shosh e Taghavard. A tale comunicato ha risposto il ministero della Difesa di Artsakh. “Le accuse del Ministero della Difesa azerbaigiano sono completamente false. Il regime di cessate il fuoco nell’area è stato violato dalle unità azerbaigiane, che hanno aperto il fuoco irregolare in direzione delle postazioni dell’Esercito di Difesa. Non ci sono state vittime né danni materiali a seguito di violazione del cessate il fuoco“. Il comando del contingente di mantenimento della pace russo è stato informato della violazione del cessate il fuoco da parte delle unità azere.

(21 feb 22) SOLDATO FERITO – Khachatur Khachatryan, un coscritto dell’esercito di difesa che aveva subito una ferita da arma da fuoco il 15 febbraio nella zona di confine orientale dell’Artsakh a causa di una sparatoria azerbaigiana, è in condizioni soddisfacenti secondo quanto riferisce l’esercito di difesa dell’Artsakh. Il giovane è in fase di trattamento post-operatorio.

(20 feb 22) NUOVO KACHKAR – Nel villaggio di Haterk, regione di Martakert, 1500 abitanti prima della guerra, è stato inaugurato un kachkar sulla sommità di un colle sormontato da una enorme bandiera dell’Artsakh.

(19 feb 22) DICHIARAZIONE DEL PRIMATE DELLA DIOCESI DELL’ARTSAKH – Il primate della diocesi di Artsakh della Chiesa apostolica armena, il vescovo Vrtanes Abrahamyan, ha riflettuto sulle minacce delle autorità azere contro il presidente Arayik Harutyunyan. “Non è un segreto per noi che l’Azerbaigian continui regolarmente e continuerà la sua politica insidiosa e distruttiva. Soprattutto dopo la guerra, chi ha visto una parola costruttiva dall’Azerbaigian? Tutto è stato fatto per sradicare l’Artsakh come armeno. E non sono un caso la detenzione [azerbaigiana] di prigionieri [armeni], il genocidio culturale e, infine, le minacce contro le organizzazioni statali perché il Presidente dell’Artsakh agisce nella persona della Costituzione della Stato dell’Artsakh. Questa volta il nemico ha preso di mira l’istituzione del Presidente dell’Artsakh, il che dimostra che la statualità dell’Artsakh è in pericolo nel vero senso della parola. Prendendo di mira il presidente dell’Artsakh, l’Azerbaigian prende di mira tutti noi abitanti dell’Artsakh. Come persona di Artsakh, come armeno, come sacerdote, condanno le decisioni distruttive dell’Azerbaigian. Per informazione dell’Azerbaigian: noi abitanti dell’Artsakh siamo con il nostro presidente e siamo pronti a garantire la sicurezza del nostro presidente“, ha affermato il primate della diocesi di Artsakh.

(18 feb 22) ANCORA SPARI AZERI – Nuova violazione azera del cessate-il-fuoco con colpi sparati all’indirizzo di abitazioni civili nel villaggio di Taghavard (Martuni) intorno alle 17 ora locale. I proiettili hanno danneggiato l’esterno dei muri di alcune case e uno dei proiettili ha colpito la finestra ed è penetrato all’interno. L’ufficio del procuratore di Artsakh ha informato dell’incidente il pubblico ministero incluso nel contingente di mantenimento della pace russo ad Artsakh e le prove preliminari di questo incidente sono state trasmesse.

(18 feb 22) LEGGE SUI TERRITORI OCCUPATI – Nella seduta straordinaria dodierna, l’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha approvato all’unanimità, in seconda lettura e integralmente, il disegno di legge “Sui territori occupati”. Il disegno di legge è stato adottato con 30 voti favorevoli e tutti i parlamentari presenti hanno votato a favore. Questo disegno di legge era stato adottato mercoledì in prima lettura. La legge adottata definisce le relazioni relative allo status giuridico dei territori dell’Artsakh occupati dall’Azerbaigian e il regime giuridico speciale ad essi applicabile, le peculiarità delle attività dei governi e delle organizzazioni statali e locali, i diritti e le libertà umani e civili, nonché la tutela e la difesa dei diritti e degli interessi delle persone giuridiche.

(18 feb 22) DICHIARAZIONE PARLAMENTO – Nella sua seduta straordinaria venerdì, l’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha adottato all’unanimità, con 30 voti favorevoli e nessuno contrario, la sua dichiarazione in occasione dell’Artsakh Revival Day. “Il futuro dell’Artsakh armeno è garantito solo nella prospettiva di vivere liberamente e in modo indipendente. Esprimendo la volontà collettiva e il punto di vista del popolo di Artsakh, l’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh riafferma il suo impegno per la storica decisione del 20 febbraio 1998 e la sua determinazione a difendere il suo diritto a vivere liberamente nella sua patria“, si legge nella suddetta dichiarazione.

(17 feb 22) DISPERSI IN GUERRA – Per facilitare l’identificazione dei resti umani in futuro, sono stati raccolti 793 campioni biologici dai membri delle famiglie di 316 persone azere scomparse dal conflitto negli anni ’90 come ha riferito il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Secondo il rapporto, il Comitato in qualità di intermediario neutrale ha effettuato 346 operazioni di ricerca e rimozione di resti umani nei territori in cui si sono verificate le ostilità. Ai familiari delle 347 persone scomparse è stato fornito sostegno psicosociale.

(17 feb 22) ARRESTI PER SPIONAGGIO – Una presunta rete di spionaggio a favore del nemico è stata smantellata in Armenia: 20 persone sono accusate di tradimento e 14 di loro sono state arrestate a scopo preventivo. A seguito di attività investigativa , la procura penale è convinta che durante la guerra dei 44 giorni la rete di spie abbia fornito informazioni di vitale importanza al nemico. Gli azeri avrebbero ottenuto informazioni chiare su tipologia e numero di truppe armene, formazioni, equipaggiamento militare, possibili tattiche e altro. A seguito delle loro azioni, il nemico, con l’aiuto di droni e artiglieria, ha sferrato colpi precisi, rendendo inabili le formazioni militari armene e ostacolando l’ulteriore attuazione dei compiti loro assegnati.

(17 feb 22) PARLAMENTO EUROPEO – Il Gruppo di Minsk dell’Osce rimane l’unico formato riconosciuto a livello internazionale per la risoluzione del conflitto del Karabakh, secondo il Rapporto 2021 del Parlamento europeo sugli affari esteri e la politica di sicurezza. Il documento sottolinea la necessità di un maggiore coinvolgimento dell’UE e degli Stati membri nel Caucaso meridionale per garantire stabilità e prosperità alla regione, nonché per contrastare l’influenza e l’interferenza dei poteri regionali. Il Parlamento europeo raccomanda la risoluzione del conflitto e delle problematiche post conflitto come la definizione dei confini e il rilascio di tutti i prigionieri di guerra. Il Gruppo di Minsk rimane l’unico formato riconosciuto a livello internazionale per risolvere questo conflitto basato sui principi di integrità territoriale, non uso della forza, autodeterminazione e pari diritti e risoluzione pacifica dei conflitti e il rapporto auspica che il Gruppo torni al più presto al suo ruolo di mediatore.

(16 feb 22) OMBUDSMAN ARMENIA – Si è conclusa oggi la visita dell’ombudsman dell’Armenia, Arman Tatoyan, in Artsakh dove, accompaganto dal collega Gegham Stepanyan, ha raccolto fatti sui diritti umani a Taghavard, Karmir Shuka, Aghavno, Khramort e in un certo numero di altre comunità nella Repubblica dell’Artsakh, dopo i 44 giorni guerra. Tatoyan ha sottolineato in un commento su FB come sia ovvio che le autorità azere perseguono una politica criminale di intimidazione dei civili armeni, creando un clima di disperazione, sistematico e mirato. Al riguardo ha notato che in tutti i luoghi in cui sono di stanza le forze armate azere, la sicurezza delle persone è interrotta, la vita è in pericolo reale e per questo motivo le postazioni dell’Azerbaigian non dovrebbero trovarsi nelle vicinanze dei villaggi armeni e vicino alle strade. Tatoyan ha rimarcato che tutti i fatti provano che le azioni criminali delle forze armate azere contro la popolazione civile armena sono della stessa natura sia in Armenia che in Artsakh, con manifestazioni aggressive in Artsakh.

(16 nov 22) RESPINTE LE ACCUSE AZERE AL PRESIDENTE – Il ministro della Giustizia Karen Andreasyan afferma che l’avvio di un procedimento penale da parte delle forze dell’ordine azere contro il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan è privo di qualsiasi base giuridica internazionale. “Sicuramente, qualsiasi persona ragionevole comprende che questo procedimento penale non può avere basi legali internazionali. Il popolo di Artsakh ha organizzato l’autodifesa durante la guerra lanciata dall’Azerbaigian. Avviare un’azione legale per autodifesa è irragionevole“, ha affermato Andreasyan.

(16 feb 22) SPARI AZERI CONTRO CIVILI – Ancora colpi di arma da fuoco sparati dalle postazioni azere contro civili dell’Artsakh. Questa volta i soldati hanno sparato contro alcuni contadini che stavano lavorando in una vigna nei pressi del villaggio di Khramort. Il sindaco del villaggio ha detto che “Loro [cioè i soldati azeri] non permettono ai nostri residenti di lavorare [là]. Gli azeri li hanno minacciati di non venire più in quei territori. In quel momento erano presenti anche le forze di pace russe. Gli azeri sono costretti ad andarsene, sotto la minaccia delle armi.

(16 feb 22) SISTEMA SANITARIO – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una consultazione di lavoro dedicata all’elaborazione del concetto di sviluppo del sistema sanitario nella Repubblica. Il Capo dello Stato ha sottolineato che la qualità, la disponibilità e la gratuità delle cure mediche e degli altri servizi sanitari garantiti dallo Stato sono tra le priorità del Governo, e il compito dei responsabili della sfera è quello di adottare tutte le misure per attuare correttamente il programma e puntuale. Il Presidente ha incaricato di elaborare un concetto per lo sviluppo del sistema, coinvolgendo professionisti esperti, tenendo conto delle preoccupazioni e dei suggerimenti di tutti i gruppi beneficiari. Durante l’incontro sono stati discussi anche la situazione epidemica nella Repubblica e altre questioni che devono affrontare la sfera, alla presenza del ministro di Stato Artak Beglaryan, rappresentanti di tutte le forze parlamentari e altri funzionari.

(16 feb 22) PASSA LEGGE SUI TERRITORI OCCUPATI – Nella seduta straordinaria di mercoledì, l’Assemblea nazionale dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) ha approvato, in prima lettura, il disegno di legge “Sui territori occupati”. Il disegno di legge definisce le relazioni relative allo status giuridico dei territori dell’Artsakh occupati dall’Azerbaigian e il regime giuridico speciale ad essi applicabile, le peculiarità delle attività dei governi e delle organizzazioni statali e locali, i diritti umani e civili e le libertà, nonché la tutela e la difesa dei diritti e degli interessi delle persone giuridiche. Questa proposta di legge è stata esaminata dal servizio di esperti dell’Assemblea nazionale e, in connessione con l’adozione di questo disegno di legge, è stato proposto di apportare modifiche ai codici elettorali e civili dell’Artsakh, nonché alla legge sul referendum locale.

(15 feb 22) FERITO SOLDATO ARMENO – Verso le 16:15 (ora locale), nella zona di confine orientale dell’Artsakh, i soldati nemici hanno violato il cessate il fuoco, a seguito del quale un coscritto Khachatur Gagik Khachatryan è rimasto ferito da arma da fuoco. Le sue condizioni sono giudicate gravi ma stabili.

(15 feb 22) COLPI CONTRO CONTADINI – Intorno alle 15:30 (ora locale) sono stati sparati colpi da postazioni azere situate vicino al villaggio di Khnapat nella regione di Askeran secondo quanto riferisce l’ufficio del procuratore generale di Artsakh. Un trattore è stato danneggiato e i cittadini sono riusciti a fuggire grazie all’intervento delle forze di pace russe. “Invece di minacciare i cittadini della Repubblica dell’Artsakh con la detenzione o il perseguimento penale, consigliamo all’Ufficio del Procuratore dell’Azerbaigian di adottare misure minime per prevenire la distruzione fisica dei civili nell’Artsakh e assicurare alla giustizia gli autori di tali crimini. Questo non è solo l’unico approccio civile per i Paesi “in cerca di pace”, ma anche un obbligo internazionalmente e pubblicamente accettato dell’Azerbaigian, che ha aderito alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali“, afferma il rapporto.

(15 feb 22) MISSIONE UNESCO – L’UNESCO continua a lavorare per inviare una Missione Tecnica Indipendente in Nagorno-Karabakh secondo quanto assume l’Ufficio Stampa dell’UNESCO rispondendo alla stampa circa le segnalazioni sui casi di distorsione e distruzione del patrimonio storico-culturale armeno nell’Artsakh (Nagorno -Karabakh) nei territori che sono passati sotto il controllo azerbaigiano dopo la guerra del 2020. “Continuiamo a lavorare per inviare una Missione Tecnica Indipendente dell’UNESCO nel quadro della Convenzione del 1954. Ci auguriamo che sia possibile presto, ma per il momento non sussistono le condizioni necessarie. Quindi le discussioni sono ancora in corso“, ha affermato Thomas Mallard, addetto stampa dell’UNESCO aggiungendo che “il patrimonio e la storia non dovrebbero essere oggetto di alcuna strumentalizzazione politica. Esortiamo tutti i nostri Stati membri, in tutto il mondo, a rispettare questo principio”.

(15 feb 22) AZERI CONTRO HARUTYUNYAN – L’ufficio del procuratore generale dell’Azerbaigian ha annunciato che intende “catturare” e “processare” il presidente Arayik Harutyunyan del Nagorno Karabakh (Artsakh) che sarebbe accusato di “quattro atti terroristici commessi nell’ottobre 2020 contro civili a Ganja”. Si tratta di un bombardamento che ha colpito la città di Ganja nel pieno della guerra scatenata dagli azeri contro l’Artsakh.

(15 feb 22) CONSIGLIO DEL SERVIZIO CIVILE – Il presidente Harutyunyan ha firmato un decreto sulla destituzione di Boris Arushanyan dalla carica di presidente del Consiglio del servizio civile e in connessione con la fine del suo rispettivo mandato. Al suo posto è stato nominato con una mandato di sei anni Armen Tovmasyan.

(15 feb 22) AGGIORNAMENTO COVID – Altre due persone a cui è stato diagnosticato il COVID-19 sono morte in Artsakh (Nagorno-Karabakh). Un totale di 303 test per il coronavirus sono stati condotti lunedì con 133 nuovi casi di questa malattia, anche tra i bambini. Attualmente, 54 persone stanno ricevendo cure ospedaliere. Finora nell’Artsakh sono stati condotti 6.045 test per il coronavirus nel 2022 e i risultati di 1.879 di questi sono risultati positivi. Dall’inizio della pandemia sono stati segnalati 23 decessi per COVID-19.

(14 feb 22) CORRIDOIO FERROVIARIO – Artashes Tumanyan, Capo del gruppo di lavoro armeno del programma di ripristino delle ferrovie, nonchè consigliere del Primo Ministro armeno, ha dichiarato che tra una decina di giorni gli specialisti inizieranno a condurre studi strumentali, anche con la partecipazione di esperti russi, sulle due tratte da ripristinare della ferrovia Armenia-Azerbaigian, sulla base dei quali verrà sviluppato un piano. Tuttavia, da parte armena non è ancora noto quando inizieranno i rispettivi lavori. Secondo il consigliere del Primo Ministro armeno, per poter avviare quel lavoro, gli accordi in materia raggiunti tra Armenia e Azerbaigian devono essere specificati in un documento. Tumanyan ha osservato che ci vorranno solo pochi mesi per ripristinare la sezione Yeraskh della ferrovia Armenia-Azerbaigian, mentre tre anni nella sezione Meghri, dove sarà costruita una ferrovia di 45 chilometri. Secondo il consigliere del premier armeno, per l’Armenia non è ancora chiaro quanto costerà questo lavoro.

(14 feb 22) LA PACE PER ALIYEV – Il presidente dell’Azerbaigian nel corso di una visita nella zona di Aghdam ha posto le condizioni per la firma di un accordo di pace tra l’Armenia e il suo Paese. Aliyev ha riferito che questo accordo deve essere firmato sulla base delle norme internazionali e dei principi del diritto, a condizione della reciproca accettazione dell’integrità territoriale dei due paesi. Il che, per il presidente dell’Azerbaigian, significa il pieno possesso di tutto il Nagorno Karabakh. Aliyev ha tenuto tuttavia a precisare che il suo Paese non dimenticherà mai la “atrocità” della occupazione armena e ha espresso fiducia che il lavoro attualmente svolto dal suo paese, “compresa la costruzione militare, rafforzerà ulteriormente il Paese e diventerà la risposta alle forze revansciste sorte in Armenia“.

(13 feb 22) 34° MOVIMENTO LIBERAZIONE NAZIONALE – I membri della Commissione di Stato per l’organizzazione di eventi dedicati al 34° anniversario del movimento di liberazione nazionale dell’Artsakh, guidata da Artur Tovmasyan, hanno visitato il Memoriale di Stepanakert per deporre una corona di fiori al memoriale degli eroi morti nell’Artsakh e nelle guerre patriottiche , riferisce l’Assemblea nazionale dell’Artsakh. I membri del comitato hanno quindi deposto fiori e reso omaggio alle tombe degli armeni consacrate nelle tre guerre dell’Artsakh adiacenti al memoriale della città.

(12 feb 22) SMENTITE DIMISSIONI PRESIDENTE – Le notizie diffuse su alcuni media armeni, secondo cui il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha recentemente espresso la disponibilità a lasciare l’incarico, non corrispondono alla realtà. Lusine Avanesyan, portavoce del presidente dell’Artsakh, ha sottolineato alla stampa locale che il presidente Harutyunyan ha più volte dichiarato nel dopoguerra di essere pronto a dimettersi, ma notando che farà quel passo quando le elezioni nazionali si potranno tenere ad Artsakh.

(11 feb 22) CORRIDOIO DI ZANGEZUR – In un’intervista a media azeri il presidente dell’Azerbaigian ha dichiarato che è sua intenzione costruire una linea elettrica dall’Azerbaigian al Nakhchivan attraverso il cosidetto corridoio di Zangezur (Syunik, Armenia) oltrea un passante stradale e ferroviario.

(11 feb 22) SPARI AZERI – Ancora spari azeri contro gli insediamenti civili di Karmir Shuka e Taghavard. Qualche danno ma nessun ferito. L’ennesima provocazione è stata denunciata dall’ombudsman dell’Artsakh.

(11 feb 22) ESERCITAZIONI RUSSE – Il ministero della Difesa russo informa che, nell’ambito delle previste esercitazioni di addestramento al combattimento, i militari del contingente di mantenimento della pace russo hanno eseguito esercizi di tiro e manovre standard per la guida di veicoli corazzati per il trasporto di personale BTR-82A nel campo di addestramento allestito in Artsakh. In totale, circa 50 militari russi e circa 10 unità di combattimento e equipaggiamento speciale sono stati coinvolti nell’addestramento al combattimento.

(11 feb 22) VISITA DI BABAYAN A BRUXELLES – Il ministro degli Esteri dell’Artsakh si è recato da lunedì a giovedì in visita a Bruxelles. Si tratta della prima missione all’estero (Armenia esclusa) dalla fine della guerra. “Durante la visita, il gruppo di amicizia con Artsakh ha organizzato un incontro al Parlamento europeo con la partecipazione di molti parlamentari delle principali fazioni politiche. Gli eurodeputati sono stati informati in dettaglio sulla situazione e le sfide dell’Artsakh dopo la guerra scatenata dall’Azerbaigian nel 2020, così come la politica aggressiva dell’Azerbaigian“, rileva la dichiarazione rilasciata dalla Federazione armena europea per la giustizia e la democrazia (EAFJD).Inoltre, Babayan ha avuto incontri con i senatori membri del gruppo di amicizia di Armenia e Georgia nel parlamento federale belga, i membri del circolo di amicizia di lingua francese del Belgio con l’Artsakh, nonché i membri del gruppo di amicizia del parlamento fiammingo con l’Artsakh. Inoltre, il ministro ha tenuto una conferenza sul conflitto del Nagorno-Karabakh, nonché sulla situazione attuale, a diverse decine di studenti di un’importante università di giurisprudenza tedesca in visita a Bruxelles. La visita si è conclusa con un incontro con i membri degli organi rappresentativi della comunità armena del Belgio. La politica azerbaigiana volta all’eliminazione del patrimonio culturale armeno nei territori occupati dall’Azerbaigian e alla falsificazione della storia, nonché la necessità di combatterla, è stata tra i temi chiave di tutti gli incontri.

(10 feb 22) RITROVATO ALTRO CADUTO ARMENO – Nella regione di Martuni le squadre di ricerca hanno rinvenuto i resti di un altro caduto armeno la cui identità sarà stabilita mediante esame forense. Il totale dei ritrovamenti dalla fine della guerra è salito a 1.710.

(10 feb 22) FORZA DI PACE RUSSA – Per il Segretario del Consiglio di sicurezza dell’Armenia, Armen Grigoryan, le forze di pace della Russia devono rimanere nel Nagorno Karabakh fin tanto che lo status della regione non sarà determinato. Lo ha dichiarato in una conferenza stampa sottolineando anche che la rispettiva posizione della parte armena secondo cui il conflitto del Nagorno Karabakh dovrebbe essere risolto nel quadro del Gruppo di Minsk e in modo pacifico.

(10 feb 22) NOMINE PRESIDENZIALI – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto sul licenziamento di Armen Tovmasyan dalla carica di ministro dell’Economia e dell’agricoltura della Repubblica dell’Artsakh in relazione al suo trasferimento a un altro lavoro. Con un altro decreto del presidente, Norayr Musayelyan è stato nominato ministro dell’agricoltura. Il Capo dello Stato ha anche approvato le decisioni del Governo, secondo le quali Armen Ghahramanyan è stato licenziato dalla carica di capo dell’amministrazione della regione di Askeran della Repubblica dell’Artsakh, secondo la sua domanda. Amleto Apresyan è stato nominato capo dell’amministrazione della regione di Askeran, rassegnando le dimissioni dalla carica di vicepresidente del Comitato per l’acqua della Repubblica dell’Artsakh. Vahram Ghahramanyan è stato nominato Presidente del Comitato per i danni materiali della Repubblica dell’Artsakh.

(9 feb 22) CONTABILITA’ DI GUERRA – Secondo quanto riferito oggi dal premier armeno Pashinyan, 3812 persone sono morte a causa della guerra del 2020. 3736 erano soldati, 76 civili. Il numero è soggetto a cambiamenti in base ai ritrovamenti di resti umani nelle regioni ora occupate dagli azeri. La parte armena lamenta anche 217 persone scomparse durante la guerra.

(9 feb 22) PROTEZIONE PATRIMONIO ARMENO – La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, circa la conservazione del patrimonio culturale e storico in Artsakh ha dichiarato che la Russia è favorevole all’organizzazione della missione dell’UNESCO nella regione il prima possibile. Al riguardo, Zakharova ha ricordato che il 7 dicembre 2021 la dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri di Russia, Stati Uniti e Francia ha invitato l’Armenia e l’Azerbaigian a continuare la cooperazione sotto gli auspici del Gruppo di Minsk dell’Osce per compiere reali progressi nella protezione degli aiuti umanitari, compresi i monumenti storici e culturali.

(9 feb 22) FERROVIA ARMENO-AZERA – Nel corso di un dibattito parlamentare, il premier Pashinyan si è soffermato sulla tratta ferroviaria Yeraskh-Julfa-Ordubad-Meghri-Horadiz ricordando come il passante ferroviario sia stato concordato nel dicembre 2021, durante l’incontro trilaterale con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev. Al riguardo ritiene che tale accordo vada formalizzato “de jure” al fine di stabilire i corretti parametri di applicazione. Di recente, il vice primo ministro armeno Mher Grigoryan ha incontrato a Yerevan il copresidente russo del gruppo di lavoro trilaterale Alexei Overchuk e il capo della compagnia ferroviaria russa. “Abbiamo convenuto che la ferrovia dovrebbe funzionare secondo le regole internazionali, nel quadro della legislazione e della sovranità dei paesi, il che significa che ai valichi di frontiera dovrebbero essere esercitati controlli di frontiera, doganali e di altro tipo. E dobbiamo concordare i parametri per costruire una ferrovia con lo stesso parametro, perché quelle ferrovie devono fondersi tra loro. Diventerà una rotta per il trasporto internazionale di merci. E tutto questo è molto importante per noi per registrarci de jure il prima possibile, per firmarlo”, ha detto Pashinyan.

(9 feb 22) I TAPPETI CERCANO CASA – Circa 170 tappeti del museo nazionale di Shushi sono stati salvati dalle bombe azere e trasportati in Armenia prima della fine della guerra. Allocati temporaneamente al museo nazionale di architettura di Yerevan devono ora trovare un altro spazio espositivo a causa della indisponibilità dei locali dove ora si trovano. Il ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport ha offerto al proprietario della collezione di tappeti del Museo dei tappeti di Shushi (si tratta di una collezione privata) di esporre la collezione nei migliori musei disponibili in Armenia. Il viceministro Ara Khzmalyan ha dichiarato che serebbe auspicabile aggiungere i tappeti ad altre collezioni museali per arrcchirne il valore ma non si eslcude anche la possibilità di realizzare un nuovo museo dedicato solo a questa arte.

(9 feb 22) CAMBIAMENTI ISTITUZIONALI – Il presidente della repubblica ha siglato il decreto che modifica alcuni sorpi dello Stato. Nello specifico il Ministero del Lavoro, degli Affari Sociali e della Migrazione è stato ridenominato “Ministero dello Sviluppo Sociale e delle Migrazioni”; il blocco economico è stato separato dal Ministero dell’Economia e dell’Agricoltura e annesso al Ministero delle Finanze mentre il Servizio di controllo statale (successore dell’attuale Servizio di controllo del Presidente della Repubblica dell’Artsakh) e l’operatività neo-costituito Comitato sui Danni materiali (post guerra) è stata collegata ad altre strutture amministrative dello Stato.

(9 feb 22) AGGIORNAMENTO COVID – Un’altra persona a cui è stato diagnosticato il COVID-19 è morta in Artsakh. Ieri sono stati condotti un totale di 400 test per il coronavirus e dai quali sono stati confermati 190 nuovi casi di questa malattia. Finora nel 2022 ad Artsakh sono stati condotti in totale 3.716 test per il coronavirus e i risultati di 867 di questi sono tornati positivi. In totale, sono stati segnalati 20 decessi per COVID-19.

(8 feb 22) VIOLAZIONI AZERE – L’ufficio del procuratore di Artsakh ha segnalato violazioni del cessate-il-fuoco da parte azerbaigiana. “Verso mezzogiorno nell’area vicino alla città di Askeran, da una postazione di combattimento azerbaigiana sono stati sparati diversi colpi da una mitragliatrice di grosso calibro in direzione dei lavoratori dell’impresa di lavorazione della pietra Future Generations’ Fund LLC, operante in nel villaggio di Khramort nell’Askeran. In fuga dagli spari, i lavoratori hanno dovuto nascondersi per circa due ore prima dell’arrivo della polizia. Le circostanze dell’incidente sono in corso di indagine”, ha detto l’ufficio del pubblico ministero.

(8 feb 22) TURISMO IN ARTSAKH – Nel mese di gennaio 415 turisti stranieri hanno visitato l’Artsakh; di questi 374 erano cittadini di Paesi CIS mentre 41 provenivano da altre nazioni. Gohar Hayrapetyan, Capo del Dipartimento di Informazione e Relazioni Pubbliche del Ministero dell’Economia e dell’Agricoltura della Repubblica di Artsakh, ha rilasciato queste informazioni alla stampa precisando che lo scorso anno (peraltro a poche settimane dalla conclusione della guerra) erano stati solo 90 i visitatori nella repubblica.

(7 feb 22) NUOVO MINISTRO DELL’EDUCAZIONE – Il presidente Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto sulla destituzione di Lusine Gharakhanyan dalla carica di ministro dell’Istruzione, della scienza, della cultura e dello sport dell’Artsakh, su sua stessa richiesta., e l’ha nominata consigliere presidenziale. Anahit Hakobyan è stata nominata nuovo ministro dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport dell’Artsakh.

(7 feb 22) LIBERI OTTO PRIGIONIERI – Con la mediazione del presidente francese Macron e del presidente del Consiglio d’Europa Michel, l’Azerbaigian ha liberato otto prigionieri di guerra armeni alcuni dei quali catturati durante l’attacco azero nel territorio dell’Armenia lo scorso 16 novembre. I soldati liberati sono Sargis Tarzyan, Vardges Balayan, Armen Petrosyan, Artur Babayan, Hmayak Sargsyan, Gurgen Galoyan, Grigor Kyureghyan, e Vagharshak Maloyan.

(7 feb 22) INCIDENTE STRADALE – Secondo i media azeri, 16 persone, quasi tutti lavoratori turchi, sono rimaste ferite in un incidente di un autobus di servizio della Kolin Insaat Sanayi ve Ticaret A.S. società, quale subappaltatore della costruzione dell’autostrada Ahmedbeyli-Fizuli-Shushi. L’incidente è avvenuto in un territorio occupato della regione di Martuni di Artsakh. Due persone sono ricoverate in terapia intensiva e versano in gravi condizioni.

(7 feb 22) AEROPORTO DI STEPANAKERT – Per ordine del ministro dell’amministrazione territoriale e delle infrastrutture dell’Artsakh, Hayk Khanumyan, i poteri di Erik Ohanyan come direttore esecutivo della società dell’aeroporto di Stepanakert sono stati revocati in anticipo e, ai sensi della legge sulle società per azioni. e assegnati temporaneamente al suo vicedirettore esecutivo, Marat Hakobyan.

(5 feb 22) ATTIVITA’ FORZA DI PACE RUSSA – Il ministero della Difesa russo riferisce ha riassunto l’attività svolta nel mese di gennaio dai militari del contingente di mantenimento della pace russo nel Nagorno-Karabakh (Artsakh), in particolare nelle regioni nelle regioni di Askeran, Martakert e Martuni. Nello specifico, grazie alle forze di pace russe, i convogli che trasportavano aiuti umanitari hanno raggiunto l’Artsakh in sicurezza, i pellegrini hanno visitato il monastero di Amaras, i militari russi si sono assicurati che il cessate il fuoco non fosse violato e hanno sminato vari luoghi. Sono state organizzate più di 30 azioni umanitarie, durante le quali sono stati distribuiti più di 500 kg di aiuti umanitari agli sfollati e ai bisognosi, comprese le famiglie numerose. Inoltre, le forze di pace hanno accompagnato circa 300 pellegrini in visita nei monasteri. Le squadre mobili del contingente di mantenimento della pace russo hanno effettuato 39 pattugliamenti lungo le rotte concordate della linea di confine del Nagorno-Karabakh. A gennaio, le forze di pace russe hanno effettuato 31 viaggi per garantire la sicurezza dei lavori agricoli, di riparazione e di recupero. Le unità di ingegneria e genieri delle forze di pace russe continuano a ripulire le aree e gli oggetti, oltre a distruggere gli ordigni inesplosi. Ad oggi sono stati ispezionati 1.937 edifici, 690 km di strade e 2.331 ettari di terreno sono stati sgomberati e 26.176 esplosivi sono stati trovati e distrutti.

(4 feb 22) NUOVO INSEDIAMENTO RESIDENZIALE – Il Presidente della Repubblica Arayik Harutyunyan ha visitato il territorio amministrativo della comunità di Krasni della regione di Askeran, dove è in costruzione un nuovo insediamento per i residenti della comunità di Aknaghbyur, ora occupata dall’Azerbaigian. Secondo il progett partito lo scorso novembre, qui dovrebbero essere costruiti 12 edifici residenziali con 216 appartamenti. Saranno create opportunità per i nuovi residenti nel settore agricolo. L’insediamento, che sarà pienamente operativo a inizio 2023, avrà parchi giochi e infrastrutture necessarie per la vita dei residenti.

(4 feb 22) STAZIONE BUS STEPANAKERT – La stazione centrale degli autobus di Stepanakert sarà migliorata secondo quanto riferisce il ministro dell’amministrazione territoriale e delle infrastrutture della Repubblica dell’Artsakh, Hayk Khanumyan. Nel 2021 sono state organizzate nuove rotte dalla capitale per: Dashushen, Krasni, Berkadzor, Karmir Shuka-Martuni-Nngi. Sempre lo scorso anno il capolinea di Stepanakert ha ricevuto dieci autobus dall’Hayastan All-Armenian Fund e la stazione degli autobus di Martakert è stata rinnovata. Nel 2022 è previsto il rinnovamento del servizio sulla linea per Martuni e la realizzazione di opere di miglioramento alla Stazione Centrale degli Autobus della capitale.

(4 FEB 22) FORESTE DELL’ARTSAKH – Il ministro dell’amministrazione territoriale e delle infrastrutture della Repubblica dell’Artsakh, Hayk Khanumyan, ha affermato durante una conferenza stampa che sono in corso passi per porteggere l’Artsakh dalla deforestazione e che uno dei provvedimenti è il divieto di esportazione di legna da ardere. Nel 2020 sono stati forniti 77.194 metri cubi di legna da ardere, di cui 10.300 esportati. Ma nel 2021 sono stati forniti 32.000 metri cubi di legna da ardere, che non è stata esportata. AS causa della guerra è stato perso quasi il 50% delle foreste. Il ministro ha riferito che sono state adottate alcune misure per ripristinare le foreste, compreso il rimboschimento in alcuni luoghi con il sostegno del Ministero dell’Ambiente della Repubblica di Armenia. Nel 2022 si prevede di mappare i terreni forestali per una gestione più efficace delle risorse forestali.

(4 feb 22) SFOLLATI – Il ministro dell’amministrazione territoriale e delle infrastrutture della Repubblica dell’Artsakh, Hayk Khanumyan, durante una conferenza stampa annuale ha indicato in 38.000 il numero di sfollati interni causati dalla guerra. Circa 16000 sono tornati in Artsakh grazie ad alcuni programmi sociali relativi all’alloggio, alla sicurezza e ad altre problematiche degli sfollati intrapresi dal governo d’intesa con organizzazioni non governative e di beneficenza. Il principale ostacolo al rietro degli sfollati è al momento la mancanza del patrimonio abitativo che sostituisce quello andato perduto a causa dell’attacco azero.

(3 feb 22) AGGIORNAMENTO COVID – La situazione sta lentamente migliorando in Artsakh. I dati di ieri riportano attualmente 20 ospedalizzati con 3 in condizioni critiche e 12 in condizioni gravi. Ieri effettuati 152 test con 51 positivi.

(3 feb 22) NUOVA PRIGIONE – L’unico carcere di tutto l’Artsakh si trovava a Shushi, città ora occupata dagli azeri. Il governo ha pertanto deciso di costruire un nuovo penitenziario nel paese di Aygestan, nella regione di Askeran, non lontano dalla capitale Stepanakert.

(3 feb 22) IN AUMENTO I MATRIMONI – Nel 2021 in Artsakh si sono svolti 1314 matrimoni civili, 1149 in più rispetto al 2020 anno funestato dalla pandemia e dalla guerra, e 478 in più rispetto al 2019.

(3 feb 22) DELIMITAZIONE CONFINI – L’Azerbaigian ha risposto negativamente alle proposte dell’Armenia in materia di delimitazione e demarcazione dei confini secondo quanto ha riferito oggi alla stampa il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan. Ha ricordato che il Primo ministro dell’Armenia, così come i presidenti dell’Azerbaigian e della Russia, avevano raggiunto un accordo a Sochi, in Russia, il 26 novembre 2021, che le parti avrebbero adottato misure per aumentare il livello di sicurezza e stabilità nella regione. Dal canto suo, il ministro degli Esteri azerbaigiano Ceyhun Bayramov si è espresso sulla disponibilità di Baku per una soluzione costruttiva alla questione della demarcazione e delimitazione ma, in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri e del Commercio ungherese Peter Szijjártó, ha dichiarato che la parte armena ha posto alcune condizioni per avviare i lavori della commissione per la delimitazione e la demarcazione del confine tra Azerbaigian e Armenia mentre l’Azerbaigian può avviare questo processo, ma senza alcuna condizione. In particolare, Bayramov ha affermato che l’Armenia, che “ha occupato le terre dell’Azerbaigian per 30 anni”, non ha né il diritto legale né politico e morale di porre alcuna condizione alla delimitazione dei confini. È evidente che una delle “condizioni” citate riguarda il ritiro delle unità azere che hanno invaso il territorio sovrano dell’Armenia dallo scorso maggio.

(2 feb 22) AZERO MUORE PER CLUSTER BOMB – Una cluster bomb (residuo degli attacchi azeri contro l’Artsakh) è stata fatale a un cittadino azero, tale Mikayilov Ismail di 25 anni, che è deceduto dopo averne inavvertitamente toccata una rimasta inesplosa sul terreno.

(2 feb 22) EMENDAMENTI ALLA COSTITUZIONE – L’Assemblea nazionale ha approvato, in prima lettura, il disegno di legge sulla modifica della Costituzione dell’Artsakh. Inoltre, l’Assemblea ha deciso di inviare questa proposta di legge alla Corte Suprema per determinarne la costituzionalità. Con il suddetto emendamento, il termine per la revisione della divisione amministrativo-territoriale dell’Artsakh è portato da 5 anni a 10 anni, e tale periodo termina nel mese di marzo.

(1 feb 22) BILANCIO ATTACCO AZERO DEL 16 NOVEMBRE – Durante l’attacco azero dello scorso 16 novembre nel territorio dell’Armenia erano 21 i soldati armeni nelle loro postazioni difensive e 13 di loro sono finiti in mani nemiche: otto sono ritornati, due corpi sono stati riconsegnati dagli azeri mentre tre soldati risultano ancora prigionieri del nemico.

(1 feb 22) PERDITE AZERE POST GUERRA – Secondo il Caspian Institute of military studies, citato dall’agenzia azera Baku Turan, le forze armate azere hanno perso 110 persone dopo la fine della guerra.

(1 feb 22) VISITA NELLA REGIONE DI MARTAKERT – Il presidente della repubblica, Harutyunyan, ha effettuato una visita di lavoro alle comunità Garnakar, Shahmasur, Tsmakahogh e Haterk della regione di Martakert. Il Capo dello Stato ha indagato sui problemi esistenti, ascoltato le proposte relative alla garanzia dell’occupazione dei residenti e discusso con loro i piani per le attività future. Toccando i programmi, la cui attuazione è prevista a spese del bilancio statale, il presidente Harutyunyan ha dichiarato che le strade che collegano le comunità di Garnakar, Shahmasur e Tsmakahogh alla statale quest’anno saranno asfaltate. Le tre comunità menzionate riceveranno assistenza governativa per la soluzione globale del problema dell’acqua potabile, mentre per promuovere l’attività economica, ai residenti della comunità verranno forniti alveari e bestiame. In quelle comunità saranno realizzati anche altri lavori infrastrutturali.