Nel corso della prima visita di un Capo di Stato italiano in Armenia fermo richiamo a una soluzione non militare per il contenzioso sul Nagorno Karabakh

Le dichiarazioni del presidente della repubblica italiana in visita a Baku spengono le ambizioni del dittatore azero per una soluzione di forza del contenzioso sul Nagorno Karabakh

Al summit di Bruxelles interviene il Primo ministro armeno e puntualizza la situazione sul Nagorno Karabakh con un fermo attacco alla politica provocatoria dell’Azerbaigian. In un’intervista a Euronews il leader armeno parla della paura azera di un contagio democratico

Ferme parole del portavoce presidenziale Babayan di fronte alle continue minacce azere

L’Artsakh è parte in causa e non può rimanere in disparte. Ecco perché se davvero si vuole raggiungere una soluzione di pace è necessario che possa esprimere direttamente la propria posizione

Il 12 maggio 1994 fu firmato l’accordo di cessate-il-fuoco.  Oggi più che mai è necessario che venga rispettato dagli azeri

Nel suo discorso all’Assemblea nazionale dell’Armenia il candidato premier parla anche del negoziato sul Nagorno Karabakh

Un insensato attacco militare alla sovranità dell’Artsakh ha causato centinaia di vittime. Tutto per coprire mediaticamente gli scandali finanziari (Panama papers) della famiglia Aliyev.

In un’intervista il presidente della repubblica dell’Artsakh rinnova l’importanza della diretta partecipazione del suo Stato ai negoziati. Un invito ai profughi azeri.

In occasione della visita a Washington del presidente Sahakyan, l’ex ambasciatore USA in Armenia, John Evans, ha pubblicato un interessante articolo sul magazine “National interest” che qui riprendiamo nella traduzione italiana