Elezioni 2020, sfida al ballottaggio per Harutyunyun e Mayilyan

La repubblica di Artsakh è andata al voto per eleggere i trentatré membri dell’Assembla nazionale e contemporaneamente il nuovo presidente della repubblica così come stabilito dal nuovo assetto istituzionale dello Stato dopo la riforma costituzionale del 2017.

Si è trattato di un ulteriore conferma della statualità della repubblica di Artsakh e del livello di democrazia raggiunto. Quattrodici candidati alla presidenza della repubblica, dieci partiti più due coalizioni per il parlamento.

Gli stizziti comunicati dei governi di Azerbaigian e Turchia (Paesi ormai ridotti a livello di dittature) premiano ancora di più il percorso democratico della piccola repubblica armena.

Come indicato dai sondaggi della vigilia, Arayik Harutyunyan, già Primo ministro dal 2007 al 2017 e poi Ministro di Stato fino al giugno 2018, leader del partito “Patria libera”, è stato il più votato con il 49,26% dei consensi (36.076 voti). Dietro di lui, il ministro degli Esteri uscente Masis Mayilyan con il 26,4% (19.360). al terzo posto figura Vitali Balasanyan che ha ottenuto 10.755 voti pari al 14,7%.

Saranno pertanto HARUTYUNYAN e MAYILYAN a sfidarsi al secondo turno delle presidenziali previsto per il prossimo 14 aprile

AFFLUENZA – Alle ore 20 l’affluenza finale è risultata pari al 73,53% per complessivi 76.728 su 104.348 aventi diritto. Nel corso della giornata era stata rilevata la seguente affluenza: 24,9% (ore 11), 48,3% (ore 14), 63,8% (ore 17). Per le lezioni presidenziali del 2012 (nel 2017 il mandato transitorio a Sahakyan fu votato dai deputati) l’affluenza finale fu del 73,4%, alle elezioni parlamentari del 2015 fu del 70,8%

VARIE – Centouno cittadini si sono rivolti al dipartimento passaporti della Polizia di Stato per problemi legati ai documenti identità scaduti. 53 hanno ricevuto immediatamente documenti in sostituzione, 17 erano membri di seggio elettorale a Yerevan, 23 con periodo di registrazione temporanea scaduto (in 21 casi dei quali è stato rinnovato).

LE ELEZIONI IN ARTSAKH – Dalla sua nascita nella repubblica dell’Artsakh (fino al 2017 denominata repubblica del Nagorno Karabakh) si sono tenute sei elezioni presidenziali, sette elezioni parlamentari, sette elezioni amministrative e tre referendum costituzionali.

COMUNICATO DEL GRUPPO MINSK – A un’ora dalla chiusura dei seggi il Gruppo di Minsk dell’Osce ha rilasciato il consueto comunicato stampa che accompagna tutte le elezioni in Artsakh. Nel comunicato si legge tra l’altro che «i co-presidenti [del GM] riconoscono il ruolo della popolazione del Nagorno Karabakh nel decidere il proprio futuro in conformità con i principi e gli elementi ribaditi nella dichiarazione dei co-presidenti del 9 marzo 2019. I co-presidenti notano, tuttavia, che il Nagorno Karabakh non è riconosciuto come uno Stato indipendente e sovrano da nessuno dei paesi co-presidenti o di qualsiasi altro paese. Di conseguenza, i co-presidenti non accettano i risultati di queste “elezioni” che incidono sullo status giuridico del Nagorno Karabakh e sottolineano che i risultati non pregiudicano in alcun modo lo status finale del Nagorno Karabakh o l’esito dei negoziati in corso per portare una soluzione duratura e pacifica al conflitto del Nagorno Karabakh

SEGUONO AGGIORNAMENTI RISULTATI