Ancora una volta il parlamento europeo condanna l’Azerbaigian: dura presa di posizione contro i crimini di Aliyev!

Il 28 febbraio il parlamento europeo ha approvato due risoluzioni riguardanti la politica estera e la sicurezza. Alcuni passaggi (che riportiamo qui di seguito nella traduzione non ufficiale) riguardano il Nagorno Karabakh, l’Armenia e l’Azerbaigian.
Quest’ultimo viene pesantemente condannato dai parlamentari europei.

ATTUAZIONE DELLA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE – RELAZIONE ANNUALE 2023
Risoluzione del Parlamento europeo del 28 febbraio 2024 sull’attuazione della politica estera e di sicurezza comune – relazione annuale 2023 (2023/2117(INI))
P9_TA(2024)0104

(77) Si rammarica del fatto che l’Azerbaigian abbia scelto una soluzione militare invece che diplomatica sul Nagorno-Karabakh, pur riconoscendo che il Nagorno-Karabakh è internazionalmente riconosciuto come territorio dell’Azerbaigian; condanna con la massima fermezza ciò che è un attacco pianificato e ingiustificato dell’Azerbaigian contro gli armeni del Nagorno-Karabakh e le persone rimaste nella regione; invita le autorità azere a far consentire il ritorno sicuro della popolazione armena nel Nagorno-Karabakh e offrire solide garanzie circa la tutela dei propri diritti; esige la tutela del patrimonio culturale, storico e religioso armeno nel Nagorno-Karabakh in linea con Standard UNESCO e impegni internazionali dell’Azerbaigian; deplora il fatto che l’offensiva di Baku ha rappresentato una grave violazione del diritto internazionale e dei diritti umani e una chiara violazione della dichiarazione trilaterale di cessate il fuoco del 9 novembre 2020 e degli impegni assunti dall’Azerbaigian nei negoziati mediati dall’UE; crede che il dialogo autentico tra Azerbaigian e Armenia sia l’unica via sostenibile avanza e invita l’UE e i suoi Stati membri a sostenere tali sforzi; supporta i colloqui di pace in corso tra Armenia e Azerbaigian, che sono stati seriamente ostacolati dalla recente operazione militare contro il Nagorno-Karabakh, che ha portato alla esodo della popolazione armena; sottolinea la necessità di una pace regionale dignitosa e duratura che mantenga la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale di entrambi i Paesi e che è un prerequisito per la stabilità del vicinato; è preoccupato dai tentativi di alcuni leader e poteri regionali di sfruttare la situazione attuale in un modo che potrebbe costituire una minaccia le fragili prospettive di pace; avverte che qualsiasi sforzo volto a raggiungere gli obiettivi ricorre all’uso della forza e la violazione dell’integrità territoriale dei Paesi vicini dovrebbe essere affrontata con una risposta decisiva da parte dell’UE e della comunità internazionale;

(78) Invita la missione civile dell’UE in Armenia (EUMA) a monitorare da vicino l’evoluzione situazione della sicurezza sul terreno, fornire relazioni trasparenti al Parlamento e contribuire attivamente agli sforzi di risoluzione dei conflitti; chiede all’UE e ai suoi Stati membri rafforzare il mandato dell’EUMA, aumentarne le dimensioni, estenderne la durata e anche il luogo con osservatori lungo il confine con la Turchia; invita l’Azerbaigian a consentire la presenza dell’EUMA dalla sua parte del confine e nel Nagorno-Karabakh;

(79) Invita il VP/AR e il SEAE a sostenere ulteriormente l’Armenia attraverso il programma Fondo di pace europeo, in particolare al fine di rafforzare le sue capacità di difesa contro le minacce ibridi al fine di ampliare il proprio spazio di sicurezza oltre il Trattato di sicurezza collettiva Organizzazione; accoglie con favore l’istituzione di un “Dialogo politico e di sicurezza UE-Armenia” e il suo secondo incontro il 15 novembre 2023;

(80) Sottolinea che i molteplici avvertimenti del Parlamento sulla situazione non hanno portato ad alcun cambiamento nella politica dell’UE nei confronti dell’Azerbaigian; insiste affinché qualsiasi approfondimento dell’UE le relazioni con l’Azerbaigian debba restare subordinate al fatto che il Paese possa apportare dei sostanziali progressi nel rispetto dei diritti umani, dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti fondamentali libertà, compresa la tutela delle minoranze etniche; esprime, al riguardo, la sua grave preoccupazione per il recente peggioramento della repressione nei confronti dei giornalisti indipendenti e difensori dei diritti umani in Azerbaigian; invita inoltre l’UE a imporre immediatamente sanzioni contro l’Azerbaigian e di sospendere il memorandum d’intesa su a Partenariato strategico nel campo dell’energia; inoltre, mette in dubbio l’idoneità dell’Azerbaigian a ospitare la COP29 nel 2024 mentre il Paese prevede di aumentare la propria produzione di combustibili fossili la produzione di un terzo nel prossimo decennio;

(81) Ribadisce il proprio sostegno al governo democraticamente eletto dell’Armenia e il suo pieno sostegno al rispetto della sovranità, della democrazia e dell’integrità territoriale del Paese; loda la dichiarazione del Primo ministro Nikol Pashinyan secondo cui l’Armenia non sarà trascinata in una nuova guerra con l’Azerbaigian e le sue recenti richieste per la ripresa dei colloqui di pace al massimo livello al livello dell’Azerbaigian; condanna l’ingerenza russa in Armenia, che mira a disordini diffusi; invita l’UE a rafforzare il proprio impegno nel Caucaso meridionale; accoglie con favore la ratifica da parte dell’Armenia dello Statuto di Roma sulla Corte penale internazionale.

ATTUAZIONE DELLA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE – RELAZIONE ANNUALE 2023
Risoluzione del Parlamento europeo del 28 febbraio 2024 «Attuazione dell’azione comune
politica di sicurezza e di difesa – relazione annuale 2023» (2023/2119(INI))

P9_TA(2024)0105

(62) Condanna le politiche di aggressione, compreso l’attacco militare pianificato Azerbaigian contro il Nagorno-Karabakh; ricorda che questo attacco segue mesi di fame organizzata e isolamento degli armeni che vivevano nel Nagorno-Karabakh attraverso il blocco del corridoio Lachin; sottolinea che le cosiddette forze di pace russe sul posto non hanno intrapreso alcuna azione per prevenire o porre fine al blocco o per fermarlo l’assalto militare azero al Nagorno-Karabakh; condanna il sostegno militare forniti da Paesi extra-UE all’Azerbaigian; è seriamente preoccupato per le conseguenze sulla popolazione civile che equivalgono di fatto ad una pulizia etnica; ribadisce la propria opinione secondo cui l’attacco portato avanti dall’Azerbaigian non può restare senza conseguenze e invita l’UE ad adottare sanzioni contro le autorità azere responsabili di molteplici violazioni del cessate il fuoco e di sospendere il Memorandum di Comprensione sull’energia; chiede all’UE di sospendere i negoziati su una nuova accordo di partenariato con l’Azerbaigian alla luce dei recenti eventi e della situazione del paese drammatica situazione dei diritti umani;

(63) Accoglie favorevolmente l’istituzione della missione civile dell’Unione europea in Armenia (EUMA), che mira a contribuire ad aumentare la sicurezza nella regione diminuendone il numero degli incidenti nelle zone di conflitto e di confine dell’Armenia, per ridurre il livello di rischio per la popolazione che vive in tali aree e contribuire così alla normalizzazione relazioni tra Armenia e Azerbaigian sul terreno, allo stesso tempo aumentare la visibilità dell’UE nella regione; accoglie con favore l’accordo del Consiglio rafforzare la capacità di osservazione della missione aumentando la sua presenza sul terra; invita il Consiglio a prorogare il periodo di attuazione per altri cinque anni e la sua portata geografica potrebbe includere potenzialmente il confine tra Armenia e Turchia;

(64) Invita il EEAS [European External Action Service, NdT] a essere pronto a fornire la necessaria assistenza tecnica all’Armenia attraverso lo strumento EPF [Strumento Europeo per la Pace, NdT], affinché l’Armenia riconsideri la sua attuale alleanza militare, poiché ciò rafforzerebbe la resilienza dell’Armenia nel contesto di garantire la sicurezza, l’indipendenza e la sovranità e portare ad una più completa e una maggiore cooperazione in materia di difesa tra le parti; accoglie con favore la decisione dell’Armenia di aderire lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale; chiede all’EEAS di fornire, in modalità riservata, i rapporti dell’EUMA sulla situazione sul campo alla Commissione per gli Affari Esteri (AFET) del Parlamento e alla Sottocommissione per la Sicurezza e Difesa (SEDE);

(65) invita il Consiglio ad essere pronto a imporre sanzioni mirate e individuali contro autori di aggressioni, inclusi ma non limitati a politici e militari entourage del presidente Aliyev e sospendere le importazioni di petrolio e gas dall’Azerbaigian in caso di qualsiasi aggressione militare contro l’integrità territoriale armena da parte dell’Azerbaigian.

[traduzione, grassetto e corsivo a cura della redazione] I testi in lingua inglese sono consultabili ai seguenti link:

P9_TA(2024)0104

P9_TA(2024)0105