Agosto 2017

(31 ago 17) CHIUDE UFFICIO OSCE A YEREVAN – L’Ufficio dell’Osce di Yerevan ha terminato oggi, dopo diciassette anni di presenza, la propria attività. E’ la conseguenza della posizione dell’Azerbaigian (dove l’Ufficio Osce ha chiuso alcuni mesi or sono) che ha posto il veto al bilancio dell’Organizzazione nel Caucaso meridionale ed ha costretto alla chiusura di tutte le sedi; quella in Armenia era l’unica ancora in funzione. Inutili nei mesi passati sono state le pressioni delle presidenze di Germania e Austria affinché Baku rivedesse la propria posizione

(31 ago 17) ANTONIA ARSLAN IN ARTSAKH – La scrittrice italiana di origini armene, Antonia Arslan, si trova in Artsakh. Nella giornata odierna è stata ricevuta dal presidente Sahakyan con il quale ha discusso lo sviluppo di alcuni progetti in ambito culturale. All’incontro ha partecipato altresì una delegazione della “Tufenkian foundation”

(30 ago 127) RICEVUTA DA MIRZOYAN DELEGAZIONE DI PARLAMENTARI CANADESI – Il ministro degli Affari esteri, Karen Mirzoyan, ha ricevuto a Stepanakert una delegazione di parlamentari canadesi giunti in Artsakh  Artsakh per condurre uno studio sulle violazioni del diritto umanitario internazionale e dei crimini militari commessi dall’Azerbaigian durante l’aggressione su larga scala lanciata contro Nagorno Karabakh nell’aprile del 2016. Mirzoyan ha accolto con favore l’iniziativa e ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica nella comunità internazionale sulle ragioni e le conseguenze dell’aggressione azerbaigiana e sulla condanna delle persone responsabili per il contenimento dell’attività criminale delle autorità azerbaigiane.  Durante l’incontro, il Ministro degli Esteri dell’Artsakh ha presentato i fatti dei crimini commessi dalle forze armate azerbaigiane durante l’aggressione di aprile e il periodo successivo. Karen Mirzoyan ha anche illustrato la storia del conflitto azzurro del Karabakh, la fase attuale del suo insediamento e la posizione della Repubblica di Artsakh sul raggiungimento di una soluzione duratura del conflitto.

(30 ago 17) SARGSYAN ARRIVA IN ARTSAKH – Il presidente dell’Armenia, Serzh Sargsyan, è giunto in Artsakh dove si tratterrà alcuni giorni per partecipare alle celebrazioni del 26° anniversario della dichiarazione di indipendenza (2 settembre).

(29 ago 17) SCHOFER: CREDO CHE UNA SOLUZIONE SIA POSSIBILE – Il nuovo co-presidente Usa del Gruppo di Minsk, Andrew Shofer, nel corso di un’intervista all’agenzia azera APA ha dichiarato che vorrebbe «vedere che i presidenti dell’Azerbaigian e dell’Armenia accettino di incontrarsi al più presto possibile, e concentrare negoziati sulla buona fede a spostare in avanti il processo di pace. Capisco che ci sono molti problemi difficili da discutere, ma credo che sia possibile una risoluzione. Per far ciò, tuttavia, le leadership di Azerbaigian e Armenia devono prima dimostrare la volontà politica necessaria per portare la pace in questa regione. Questo conflitto è andato avanti troppo a lungo» ha aggiunto.

(28 AGO 17) SARGSYAN SUI COLLOQUI CON PUTIN – Nel corso di una conferenza stampa, il presidente dell’Armenia ha risposto anche ad alcune domande relative al recente incontro con il collega russo Putin. In particolare, ha dichiarato che non è stato discusso alcun dispiegamento di forze di pace lungo la linea di contatto tra Nagorno Karabakh e Azerbaigian. Il presidente armeno inoltre ha considerato non casuali le dichiarazioni dell’ex co-presidente USA Hoagland giunte in concomitanza con il vertice presidenziale di Sochi.

(28 ago 17) MIRZOYAN INCONTRA COLLEGA DELL’ABKHAZIA – Il ministro degli Esteri della repubblica ha incontrato a Stepanakert il collega Daur Kove della repubblica di Abkhazia. Nel corso dell’incontro i due ministri hanno discusso dello sviluppo delle relazioni fra i due Stati e della cooperazione fra i due ministeri. Al termine si è tenuta una conferenza stampa.

(28 ago 17) INSEDIATO NUOVO CO-PRESIDENTE USA – Da oggi Andrew Schofer ricopre il ruolo di co-presidente USA del Gruppo di Minsk dell’Osce. Laureato a Yale nel 1985, master in Affari internazionali alla Columbia University, il nuovo rappresentante statunitense vanta venticinque anni di esperienza diplomatica in diverse ambasciate e negli ultimi anni si è “specializzato” nella risoluzione dei conflitti: dal 2011 al 2014 è stato vice capo missione a Cipro, mentre dal 2015 ha ricoperto il ruolo di incaricato d’affari presso la missione USA a Vienna nelle organizzazioni internazionali. Succede a Richard E. Hoagland. Nel suo mandato affiancherà i co-presidenti russo (Igor Popov) e francese (Stephane Visconti).

(26 ago 17) MORTO SOLDATO FERITO DA FUOCO AZERO – Artak Bisharyan, il ventiseienne soldato armeno rimasto seriamente ferito da fuoco azero, è morto questa notte all’ospedale di Stepanakert dove era ricoverato. Il presidente Sahakyan ha conferito un’onorificenza postuma “Per servizio, in battaglia” al caduto.

(25 ago 17) SAHAKYAN ISPEZIONA SUPERSTRADA – Il presidente Bako Sahakyan si è recato oggi in visita nelle regioni di Martakert e Shahumian dove ha ispezionato lo stato di avanzamento dei lavori di riammodernamento della strada che collega Vardenis (Armenia) a Martakert. Presente anche il premier Haroutyunyan e funzionari dell’amministrazione civile oltre a un rappresentante del fondo Hayastan che sponsorizza parte degli interventi.

(24 ago 17) ANCA CONDANNA LE RACCOMANDAZIONI DI HOAGLAND – Il “Armenian National Committee of America” (ANCA) ha bollato come “inaccettabili” le dichiarazioni del co-presidente USA del Gruppo di Minsk dell’Osce riguardo le ipotesi di risoluzione del conflitto sul Nagorno Karabakh. Il direttore esecutivo dell’ANCA, Aram Hamparian, ha criticato la “riscrittura leggera” dei cosiddetti Principi di Madrid fatta da Hoagland le cui dichiarazioni non sono di aiuto al subentrante nuovo co-presidente USA Andrew Schofer che da lunedì prossimo assumerà l’incarico già ricoperto da Hoagland.

(24 ago 17) MIRZOYAN: LA NOSTRA POSIZIONE E’ IMMUTATA – Il ministro degli Esteri della repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh, Karen Mirzoyan, ha commentato le odierne dichiarazioni di Hoagland. «La nostra posizione rispetto a tali proposte è conosciuta e rimane invariata. Qualsiasi modello di risoluzione del conflitto azerbaigiano-karabako, volto a garantire una pace stabile e a lungo termine, è impossibile senza la piena partecipazione dell’Artsakh in tutte le fasi del processo negoziale e non può ignorare le realtà esistenti» ha dichiarato il ministro secondo il quale la guerra di aprile del 2016 ha dimostrato chiaramente che gli approcci, sconnessi alla realtà, sono pericolosi e possono aprire la strada a sviluppi imprevisti. «Oggi, prima di tutto, è necessario adottare misure costanti per garantire l’irreversibilità del processo di pace e l’attuazione degli accordi raggiunti, in particolare, sull’attuazione di meccanismi di indagine sulle violazioni del cessate il fuoco. Gli accordi non realizzati diventano zavorre e impediscono la possibilità di un cambiamento positivo nei negoziati».

(24 ago 17) NALBANDIAN: INESATTEZZE E OMISSIONI NELLE PAROLE DI HOAGLAND – In un successivo intervento il ministro Nalbandian ha aggiunto: «Ho già avuto l’opportunità di rispondere a questa domanda oggi e ho affermato che essi (i punti enunciati da Hoagland, NdR) esprimono generalmente le disposizioni delle cinque ben note dichiarazioni sulla soluzione del conflitto di Nagorno-Karabakh fatta dai presidenti della Co-Presidenza del Gruppo di Minsk Paesi». Alla domanda se il co-presidente Hoagland ripete le disposizioni presentate in precedenza, Nalbandian ha dichiarato che il diplomatico americano ha cercato di aderire alle disposizioni, ma la sua dichiarazione conteneva “alcune inesattezze e omissioni”. «Ma ripeto che la posizione sull’accordo di conflitto nel Nagorno-Karabakh non è espressa da una dichiarazione individuale, ma da proposte e dichiarazioni comuni dei paesi co-presiedenti, in particolare le cinque dichiarazioni adottate a livello presidenziale, che sono state ripetutamente riaffermate dai co-Presidenti, come ad esempio la dichiarazione di Amburgo adottata dai ministri degli Esteri dei paesi co-presiedenti. Questa è la posizione dei paesi co-presidenti del gruppo di Minsk» ha detto Nalbandian. Secondo il ministro degli Esteri, oltre ai sei punti sulla risoluzione del conflitto, le dichiarazioni dei presidenti e dei ministri degli esteri dei paesi co-presiedenti si riferiscono ai tre principi del diritto internazionale: non uso di forze o minaccia di forze, uguaglianza e autodeterminazione dei popoli e l’integrità territoriale. «L’Armenia ha ripetutamente espresso la sua posizione sulle dichiarazioni espresse dai co-Presidenti, a differenza dell’Azerbaigian, che ignora queste affermazioni fingendo di non esistere affatto. Pertanto, Baku si oppone chiaramente agli approcci dei paesi co-presiedenti. La parte azerbaigiana è stata recentemente impegnata a comporre scenari sulla soluzione del problema, inventando alcuni elementi per la risoluzione, mentre le dichiarazioni dei co-Presidenti riaffermano che queste esperienze non hanno nulla a che vedere con la realtà. Nella sua ultima dichiarazione, Hoagland inizia l’elenco dei punti dalla determinazione dello status giuridico finale di Nagorno-Karabakh attraverso l’espressione della volontà, che deve avere una forza giuridica, anche per l’Azerbaigian» ha sottolineato Nalbandian che ha ricordato come «sia divenuta una prassi comune per Baku ritirarsi dal precedente che fa riferimento anche alle misure di costruzione della fiducia, ha spiegato. In particolare, la dichiarazione dei ministri degli Esteri dei paesi co-presidenti adottata ad Amburgo ha anche esortato per l’attuazione degli accordi raggiunti al vertice di Vienna e di San Pietroburgo. Come sappiamo, Armenia e Artsakh hanno ripetutamente espresso la disponibilità a farlo, mentre l’Azerbaigian rifiuta di sostenere i propri impegni. L’Armenia continuerà a intraprendere sforzi congiunti con i Paesi co-presidenti del Gruppo Minsk di OSCE per trovare una soluzione esclusivamente pacifica al conflitto Azerbaigian-Karabakh.»

(24 ago 17) NALBANDIAN: HOAGLAND NON DICE NULLA DI NUOVO – Il ministro degli Esteri dell’Armenia, Edward Nalbandian, commentando con i giornalisti le affermazioni del co-presidente USA del gruppo di Minsk, Richard Hoagland, ha dichiarato che non vi è nulla di nuovo rispetto a quanto già discusso in passato. «Se esaminate le cinque dichiarazioni dei presidenti degli stati di co-presidenza, non c’è niente di nuovo nei confronti di questi punti» ha detto Nalbandian. Il ministro ha aggiunto che un’altra questione è che l’Azerbaigian evita di esprimere la propria posizione in merito a queste affermazioni. Inoltre, non solo elude, ma finge anche che tali offerte, principi o elementi non esistano.

(24 ago 17) HOAGLAND (USA) ENUNCIA I PUNTI CHIAVE DI UN ACCORDO – Il co-presidente USA del gruppo di Minsk dell’Osce, Richard Hoagland, ha informalmente enunciato i punti chiave che dovrebbero essere la base di un accordo sul Nagorno Karabakh. Questo il testo secondo “Voice of America”: «UNO – All’area entro i confini dell’ex regione autonoma del Nagorno-Karabakh, che non è controllata da Baku, dovrebbe essere concesso uno status ad interim che, almeno, fornisca garanzie per la sicurezza e l’autogoverno. DUE – i territori occupati che circondano Nagorno-Karabakh dovrebbero essere restituiti al controllo azero. Non ci può essere alcuna soluzione senza rispetto per la sovranità dell’Azerbaigian e il riconoscimento che la sovranità su questi territori deve essere ripristinata. TRE –  C’è un corridoio che collega l’Armenia al Nagorno-Karabakh. Deve essere abbastanza largo per fornire un passaggio sicuro, ma non può comprendere l’intera area del distretto di Lachin. QUATTRO O CINQUE, mi scusi. No, sono quattro. (Risate) –  Un insediamento permanente dovrà riconoscere il diritto di tutti gli sfollati – sfollati internamente – e dei rifugiati a ritornare nei loro primi luoghi di residenza. Successivamente, un accordo deve includere garanzie internazionali di sicurezza che includano un’operazione di mantenimento della pace. Non esiste uno scenario in cui la pace possa essere garantita senza un’operazione di pace ben progettata che gode della fiducia di tutte le parti. È giunto il momento per le parti di impegnarsi nei negoziati di pace, basandosi sulla base del lavoro svolto finora. Quindi ci siamo, le questioni fondamentali della politica che siamo convinti – noi co-presidenti e i nostri governi – potrebbero portare a una pace duratura nella zona e alla prosperità e alla sicurezza per tutta la regione e tutti i suoi popoli e la popolazione.»

(24 ago 17) ANDREW SCHOFER NUOVO CO-PRESIDENTE USA – L’attuale rappresentante USA co-presidente del gruppo di Minsk dell’Osce, Richard Hoagland, ha annunciato che da lunedì 28 agosto lascerà l’incarico a favore di Andrew Schofer, già incaricato d’affari presso la missione statunitense per le organizzazioni internazionali a Vienna

(21 ago 17) CRESCE INDICE ECONOMICO NEL PRIMO SEMESTRE – Secondo il Servizio di statistica nazionale, l’indice economico della repubblica di Artsakh è cresciuto, dato di fine giugno, del 15% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Da gennaio a giugno 2017 il PIL della repubblica ha fatto registrare il dato di 102,2 miliardi di dram (circa 182 milioni di euro) a fronte degli 87,7 miliardi (circa 155 milioni di euro) del medesimo semestre del 2016.

(18 ago 17) ALLO STUDIO INCONTRO PRESIDENZIALE ENTRO FINE ANNO – In occasione del meeting tra i ministri degli Esteri di Armenia (Nalbandian) e Azerbaigian (Mammadyarov), previsto per settembre a New York, si discuterà di un possibile vertice fra i presidenti da calendarizzare entro la fine dell’anno. Lo ha annunciato il vice ministro degli Affari Esteri dell’Armenia, Shavarsh Kocharyan.

(17 ago 17) KARAPETYAN VISITA TALISH E MATAGHIS – Prosegue il tour privato del Primo ministro dell’Armenia, Karapetyan, in Artsakh. Oggi ha visitato le località di Talish e Mataghis duramente colpite dai bombardamenti azeri dell’aprile 2016 e ha preso visione dei lavori di ricostruzione.

(16 ago 17) PRIMO MINISTRO ARMENIA IN ARTSAKH – Karen Karapetyan, Primo Ministro dell’Armenia, si trova in Nagorno Karabakh-Artsakh per una visita informale di alcuni giorni. Accompagnato dal collega Haroutyunyan si è recato oggi in visita nella regione di Shahoumyan dove, tra l’altro, ha verificato lo stato di avanzamento dei lavori della superstrada Vardenis (Armenia) – Martakert (Artsakh). Successivamente si è recato nella regione di Karvachar dove ha presenziato alla cerimonia di inizio lavori di una nuova fabbrica di imbottigliamento acqua.

(15 ago 17) VESCOVO BELGA IN VISITA IN ARTSAKH – Il vescovo belga Jean Kockerols, della diocesi cattolica di Mechelen-Brussel , si trova in Artsakh dove ha avuto una serie di incontri con autorità civili e religiose. Nella giornata odierna è stato ricevuto dal presidente dell’Assemblea nazionale Ashot Goulyan, presente anche l’arcivescovo armeno apostolico Pargev Martirosyan.

(14 ago 17) DRONI ISRAELIANI PER GLI AZERI – Secondo quanto riferito dal “Jerusalem Post” gli azeri avrebbero chiesto ai tecnici israeliani che hanno consegnato alcuni droni armati, modello Orbiter 1K UAV, di testare l’arma contro le postazioni armene di difesa. Come confermato anche dal quotidiano “Maariv” gli esperti della compagnia “Israeli Aeronautics Defense Systems” si sarebbero rifiutati di assecondare la richiesta degli azeri e si sarebbero limitati a fornire informazioni sui meccanismi operativi del drone armato.

(14 ago 17) UCCISO SOLDATO ARMENO LUNGO LINEA DI CONTATTO – Il diciannovenne Arman Movsisyan è stato mortalmente colpito da fuoco azero questa mattina intorno alle ore 11 (locali). La grave violazione del cessate-il-fuoco è avvenuta lungo la linea di contatto nel settore nord orientale. Il presidente della repubblica, Bako Sahakyan, ha conferito un’ onorificenza postuma “Per servizio, in battaglia” al giovane caduto.

(11 AGO 17) HOAGLAND (USA) CHIEDE RIMOZIONE CECCHINI – Il co-presidente degli Stati Uniti del gruppo Minsk di Richard Hoagland ha chiesto, in un’intervista a “Voice of America“, la rimozione dei cecchini lungo i due lati della linea di contatto che separa l’Azerbaigian e l’Artsakh (Nagorno Karabakh). «Capisco che è difficile parlare attualmente della demilitarizzazione completa. Tuttavia, dobbiamo ridurre la probabilità di scontri militari. Innanzitutto, è necessario ritirare i cecchini dalla linea di contatto e dalla zona di confine, aumentare il numero di osservatori e installare attrezzature speciali. Se le due parti armate si affacciano vicine, c’è sempre la probabilità di scontri militari» ha dichiarato il diplomatico statunitense.

(10 ago 17) PROCEDE LA RICOSTRUZIONE DI TALISH – Aumenta, mese dopo mese, il numero di edifici del villaggio di Talish  oggetto di ricostruzione dopo l’aggressione azera del 2016. al momento sono diciassette le case in restauro con interventi eseguiti da otto diverse ditte edili. Tutte le case saranno dotate di rifugi anti bombardamento.

(10 ago 17) LA BARONESSA COX DI NUOVO IN ARTSAKH – La baronessa britannica Carolin Cox è nuovamente in Artsakh dove ha incontrato le autorità locali. Si tratta dell’86° viaggio della Cox da sempre paladina della causa armena.

(9 ago 17) MIGLIORANO LE CONDIZIONI DEL SOLDATO FERITO – Sono in miglioramento le condizioni di Artur Mayrayan, rimasto gravemente ferito da fuoco azero lo scorso 28 luglio mentre si trovava in una postazione di difesa lungo la linea di contatto.

(9 ago 17) MONITORAGGIO OSCE SENZA INCIDENTI – Nessuna violazione dell’accordo di cessate il fuoco è stata registrata questa mattina nel corso di un monitoraggio condotto dall’Osce lungo la linea di contatto, all’altezza di Akna (regione di Askeran), in corrispondenza con la strada che conduce alla cittadina azera di Hindarkh.

(5 ago 17) SITUAZIONE RELATIVAMENTE CALMA SU LINEA DI CONTATTO – Nell’ultima settimana sono state registrate “solo” 110 violazioni azere del cessate-il-fuoco. La situazione rimane da alcuni giorni relativamente calma lungo la linea di contatto mentre la tensione sembra essersi spostata sul confine tra Armenia e Azerbaigian dove in settimana si sono segnalati colpi di mortaio contro civili abitazioni armene nella regione di Tavush. Il giovane, originario della provincia di Tavush, è ancora ricoverato presso l’ospedale militare di Yerevan.

(2 ago 17) IN ARRIVO RESTAURATORI ITALIANI A DADIVANK – Un gruppo di restauratori italiani sarà presente in Artsakh nel mese di agosto per curare i restauri di una delle chiese del complesso di Dadivank. Lo ha annunciato l’abate Hovhannisyan che ha precisato che l’intervento sarà mirato alla pulizia di alcune iscrizioni sulle pareti interne e delle decorazioni vicino ai portali di accesso. I lavori di restauro totale del magnifico complesso di Dadivank saranno completati entro il 2020.

 

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