Tentativo di sabotaggio azero mentre la Nato invita alla pace

Nella notte è stato registrato un tentativo da parte degli azeri di infiltrarsi nel territorio armeno. Intanto a Varsavia il summit della Nato invita al dialogo e a una soluzione pacifica.

Dopo settimane di relativa calma arriva nelle prime ore dell’otto luglio la notizia di un tentativo azero di infiltrazione nel territorio della repubblica del Nagorno Karabakh. L’incursione, sventata dall’Esercito di difesa, è stata messa in atto intorno alle ore 3,20 in direzione Akna (Agdam).

Un’azione per lo più di disturbo, accompagnata da diverse violazioni del regime del cessate-il-fuoco con armi di piccolo calibro. Ma non isolata: colpi sono stati sparati dagli azeri anche lungo il confine con l’Armenia e il traffico lungo la strada Voskepar-Baghanis (Tavush) che porta verso la Georgia è stato interrotto per ragioni di sicurezza per alcune ore.

E’ davvero singolare la circostanza che questa violazione avviene in concomitanza con il summit Nato in corso a Varsavia. Proprio a margine del vertice, il Segretario Generale, Jens Stoltenberg, aveva rilasciato una dichiarazione sul contenzioso del Nagorno Karabakh: «Il messaggio è che esortiamo tutte le parti a ridurre le tensioni, ad astenersi dalla violenza e continuare a cercare di trovare la pace e la soluzione negoziata, e sosteniamo tutti gli sforzi per trovare una soluzione pacifica e negoziata per il Nagorno-Karabakh». Al summit polacco ha partecipato anche il presidente dell’Armenia in quanto Paese partner nella missione di peacekeeping  in Afghanistan. Sargsyan ha incontrato anche il presidente della Polonia (Duda), il Segretario di stato Usa (Kerry) e il Segretario Generale dell’Alleanza Atlantica. A Varsavia era presente anche il presidente azero Aliyev che ha avuto un incontro con i co-presidenti del gruppo di Minsk dell’Osce.

Ogni qual volta sono in corso trattative la politica azera è sempre quella del ricorso alle armi, anche se con piccole provocazioni – come quella di questa notte – che servono però ad aumentare la tensione.

Intanto un giornale armeno, Zhoghovurd, afferma che il Gruppo di Minsk sta cercando di dare una accelerazione al negoziato in quanto ritiene che dopo le prossime elezioni politiche in Armenia nel 2017 sarà più difficile raggiungere un’intesa dal momento che il potere decisionale non sarà più presidenziale (come nell’attuale sistema) ma parlamentare e quindi sarà più complicato e laborioso prendere decisioni importanti quale quelle scaturenti da un negoziato di pace con l’Azerbaigian.

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