Luglio 2016

(31 lug 16) IL PARLAMENTO VOTA UN DOCUMENTO SULLA SITUAZIONE A YEREVAN – L’Assemblea Nazionale del Nagorno Karabakh ha votato all’unanimità un documento riguardante la situazione a Yerevan dove un gruppo armato (“Sasna ter”, I temerari di Sassun) da due settimane si è barricato all’interno di una stazione di polizia con ostaggi. Tra le rivendicazioni, oltre alla liberazione del loro leader incarcerato a giugno per sospetta attività eversiva, vi è anche l’accusa al governo dell’Armenia di un atteggiamento troppo morbido nelle trattative sul Nagorno Karabakh. Nelle ultime ore si sono svolte alcune manifestazioni con incidenti e un poliziotto è stato colpito a morte da uno dei rivoltosi. Nel documento le forze parlamentari esprimono profonda preoccupazione per gli avvenimenti in corso nella capitale armena «che mettono in pericolo la stabilità interna e la solidarietà civile»  e «condannano incondizionatamente qualsiasi manifestazione di violenza che mini le fondamenta della statualità». Il documento sottolinea tra l’altro come «i tentativi di risolvere gli attuali problemi mediante l’uso della forza stanno dividendo il nostro popolo, distolgono la nostra vigilanza collettiva in tempi di serie sfide esterne, indebolendola con contestazioni interne che producono instabilità, e tutto questo non può che avere un impatto negativo sullo stato d’animo dei nostri figli che stanno con coraggio guardando i confini della Patria. Invitiamo gli uomini armati a deporre le armi e trasferire la risoluzione del problema nell’alveo della legge e della Costituzione».  Il testo è stato firmato da “Patria libera”, “Federazione Rivoluzionaria armena”, “Partito Democratico” e “Movimento 88”.

(30 lug 16) IL PRESIDENTE VISITA LA REGIONE DI MARTAKERT – Il presidente della repubblica, Bako Sahakyan, si è recato oggi in visita nella regione di Martakert dove ha avuto incontro con le autorità locali e i cittadini. In particolare si è interessato allo stato di avanzamento dei lavori per la rete viaria e gli impianti idroelettrici in costruzione. Nel villaggio di Alashan ha fatto il punto sulla realizzazione di civili abitazioni destinate ai residenti di Talish costretti ad abbandonare le case a causa della guerra dei quattro giorni e ha promesso che farà di tutto per eliminare le conseguenze dell’attacco azero di inizio aprile. Era presente agli incontri anche il primo Ministro Arayik Haroutyunyan.

(30 lug 16) VIOLAZIONI AZERE, FERITO SOLDATO ARMENO – Il ventenne Hrach Vaghinyan è stato leggermente ferito nel corso della notte allorché le forze azere hanno sparato oltre seicento colpi all’indirizzo delle postazioni armene. Lo comunica una nota dell’Esercito di difesa del Karabakh.

(29 lug 16) INCREMENTO ATTIVITA’ AZERA LUNGO LINEA DI CONTATTO – Nella notte sono state rilevate numerosi violazioni con circa 600 colpi sparati contro le postazioni armene. Utilizzati anche lanciagranate da 60mm.

(28 lug 16) LANCIO DI GRANATE AZERE IN DIREZIONE TALISH – Nella notte passata sono state rilevate 24 violazioni azere del cessate il fuoco con circa 130 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene. In particolare si segnalano lanci di granate in direzione del villaggio di Talish. Nessun danno o ferito viene comunque riportato.

(27 lug 16) WARLICK: BAKU E YEREVAN CONCORDANO SU ESPANSIONE MONITORAGGIO – James Warlick, copresidente USA del gruppo di Minsk dell’Osce, ha dichiarato in un’intervista alla Ria Novosti che sia l’Armenia che l’Azerbaigian concordano su un’implementazione del monitoraggio lungo la linea di contatto. L’ambasciatore ha precisato che il Gruppo sta lavorando su questo tema per l’adempimento delle obbligazioni assunte dai presidenti durante gli incontri di Vienna e San Pietroburgo al fine di abbassare la tensione e consentire un ulteriore avanzamento dei negoziati per la soluzione pacifica del conflitto.

(26 lug 16) LA TURCHIA DALLA PARTE DI BAKU, MA VUOLE NORMALIZZARE CON L’ARMENIA – In un’intervista rilasciata al canale Haberturk, il ministro degli Affari Esteri della Turchia, Mevlut Cavusoglu, ha confidato che prima del fallito colpo di stato a Baku aveva discusso riguardo la possibilità di una normalizzazione dei rapporti tra Ankara e Yerevan precisando che non vi sono stati colloqui diretti in tal senso ma diverse occasioni durante eventi internazionali di contatto con il suo omologo Nalbandian.  Il ministro degli esteri turco ha sottolineato che Ankara comunque sosterrà l’Azerbaigian sulla questione Karabakh e difenderà tutte le opzioni proposte da Baku. In precedenza giornale Hurriyet aveva confermato che Cavusoglu aveva discusso la normalizzazione dei rapporti con l’Armenia durante il suo viaggio in Azerbaigian, ma che da Baku non aveva ricevuto un riscontro positivo.

(25 lug 16) SAHAKYAN VISITA LA REGIONE DI KASHATAGH –  Il presidente della repubblica si è recato oggi in visita nella regione di Kashatagh. Il Capo dello Stato ha ispezionato la costruzione delle centrali idroelettriche sui fiumi Hagari e Aghavno. Il presidente ha altresì convocato una riunione con i rappresentanti dell’amministrazione regionale e i capi delle comunità del nord della regione per discutere le questioni attuali e prospettive di sviluppo. Particolare attenzione è stata prestata alle questioni di reinsediamento e la raccolta. Il presidente regionale, Suren Khachatryan, ha consegnato un rapporto. Era presente all’incontro anche il primo Ministro Arayik Haroutyunyan.

 

(25 lug 16) RIUNITA LA COMMISSIONE PER LA RIFORMA COSTITUZIONALE – Sotto la guida del presidente dell’Assemblea Nazionale, Ashot Ghulyan, si è riunita la Commissione sulle riforme costituzionali che ha preparato un documento di riflessione che verrà sottoposto, presumibilmente il primo agosto, al presidente Sahakyan. All’incontro erano presenti tutte le forze politiche, sia quelle parlamentari che quelle extra parlamentari. Le principali discussioni hanno riguardato il confronto di modelli di governance presidenziali e parlamentari. Una volta presentato il documento al Capo dello Stato, la Commissione comincerà ad elaborare il testo delle riforme.

(23 lug 16) GLI AZERI COLPISCONO A MORTE UN SOLDATO DEL KARABAKH – Riesplode la violenza lungo la linea di contatto tra la repubblica dl Nagorno Karabakh e l’Azerbaigian. nel corso di violazioni azere del cessate il fuoco è stato mortalmente colpito Arsen Arakelyan. Il gravissimo episodio, che giunge dopo settimane di relativa calma, è accaduto oggi nel settore sud orientale del confine. Il presidente della repubblica, Bako Sahakyan, ha conferito un’onorificenza postuma al caduto.

(23 lug 16) VIOLAZIONI AZERE, FERITO SOLDATO ARMENO – Un soldato armeno dell’Esercito di difesa del Karabakh, Mher Ziloyan, è stato leggermente ferito questa notte nel corso di violazioni azere del cessate-il-fuoco. Ricoverato in ospedale, le sue condizioni sono soddisfacenti. Nella notte circa duecento colpi sono stati sparati dal territorio dell’Azerbaigian.

(21 lug 16) MONITORAGGIO OSCE OSTACOLATO DAGLI AZERI – Funzionari e diplomatici dell’Osce hanno compiuto oggi un monitoraggio lungo la linea di contatto nel settore nord orientale (altezza regione di Martakert). Non sono state rilevate violazioni dell’accordo di cessate-il-fuoco. Peraltro, come già accaduto altre volte, gli azeri hanno impedito alla delegazione Osce di avvicinarsi alla linea di contatto.

(20 lug 16) POSSIBILE MEETING PRESIDENZIALE IN AGOSTO – Il Gruppo di Minsk dell’Osce sta lavorando, d’intesa con i governi interessati, per un nuovo incontro presidenziale ad agosto sotto supervisione del presidente russo Putin. Lo ha dichiarato l’ambasciatore statunitense a Yerevan, Richard Mills.

(18 lug 16) ESERCITAZIONI MULTI LIVELLO DELLE FORZE ARMATE – L’Esercito di difesa del Nagorno Karabakh ha tenuto oggi esercitazioni multi livello dello staff di comando. Lo scopo dell’esercitazione è quello di migliorare il sistema di controllo delle forze armate, per migliorare le competenze dei comandanti, nonché per migliorare il livello di cooperazione e le capacità strategiche dei comandanti stessi. Dal canto suo il presidente Sahakyan ha dichiarato che uno dei fattori garantire la pace e la stabilità nella regione sono le forze armate della Repubblica del Nagorno Karabakh, aggiungendo che la probabilità di una nuova guerra dipende da una serie di fattori.  «Il punto cruciale è la capacità militare dell’esercito Difesa Nagorno Karabakh, così come una chiara posizione della comunità mondiale: una soluzione militare al conflitto è inaccettabile», ha detto Sahakyan sottolineando come ostilità su larga scala e la guerra  porterebbero a un cataclisma nel Caucaso meridionale e in tutto il mondo.

(16 lug 16) PRESIDENTE SARGSYAN A STEPANAKERT – Il presidente dell’Armenia, Serzh Sargsyan, è giunto a Stepanakert dove ha incontrato il collega Bako Sahakyan. Al centro del colloquio lo sviluppo della cooperazione fra i due stati, così come si legge nel comunicato ufficiale della presidenza della repubblica. E’ presumibile che i due presidenti abbiano parlato anche dello stato dei negoziati in corso con la controparte azera.

(15 lug 16) COLLOQUI LAVROV-KERRY A MOSCA – Anche la questione del Nagorno Karabakh è stata al centro di un lungo colloquio tra il ministro degli esteri russo Lavorv e il collega statunitense Kerry. Nel frattempo ssi apprende che i co.-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce saranno ad Ankara lunedì per colloqui con le autorità turche.

(15 lug 16) ESAMI AUTOPTICI EVIDENZIANO CRUDELTA’ AZERE – I primi accertamenti autoptici sui corpi di diciotto soldati armeni che erano stati catturati dagli azeri durante l’aggressione di inizio aprile attestano crudeltà che violano le convenzioni internazionali. a questa conclusione sono giunti i procuratori che stanno esaminando i casi. In particolare, emerge dalle indagini, alcuni soldati sarebbero stati decapitati quando ancora erano vivi. le conclusioni delle indagini e degli accertamenti saranno presentate agli organi di giustizia internazionale.

(15 lug 16) MONITORAGGIO OSCE LUNGO LA LINEA DI CONTATTO – L’Osce ha compiuto oggi un monitoraggio lungo la linea di contatto all’altezza di Horadiz (regione di Hadrout). Non sono state segnalate violazioni del cessate-il-fuoco.

(15 lug 16) FALLITO TENTATIVO AZERO DI AVANZATA – Nella tarda serata di ieri, intorno alle 22,45, soldati azeri hanno cercato di guadagnare terreno all’altezza di Akn nel settore meridionale della linea di contatto. Il tentativo non è andato a buon fine in quanto le forze di difesa armene hanno predisposto opportune contromisure. Nel corso della notte sono stati registrati circa 1400 colpi azeri all’indirizzo delle postazioni armene. media azeri riportano la morte di un loro soldato a causa dello scoppio di una mina, circostanza che avvalorerebbe la tesi del tentativo di incursione in territorio avversario.

(14 lug 16) SAHAKYAN INCONTRA KASPRZYK (OSCE) – Il presidente Bako Sahakyan ha incontrato oggi a Stepanakert l’amb. Andrzej Kasprzyk, rappresentante speciale del presidente dell’Osce in carica. In precedenza il diplomatico aveva avuto un incontro con il ministro degli Esteri, Karen Mirzoyan. Al centro dei colloqui, ovviamente, la situazione lungo la linea di contatto e il punto sui negoziati in corso.

(14 lug 16) MONITORAGGIO OSCE LUNGO LA LINEA DI CONTATTO – Funzionari e diplomatici dell’Osce hanno programmato per la mattinata di domani un monitoraggio lungo la linea di contatto nel settore meridionale (Hadrut, altezza di  Horadiz).

(13 lug 16) ESERCITAZIONI AEREE AZERE VICINO ALLA LINEA DI CONTATTO – L’Azerbaigian  ha condotto oggi, a partire dalle 8,30 locali, esercitazioni aeree a circa trenta chilometri dalla linea di contatto con il Nagorno Karabakh che sono state monitorate dalle forze armene di difesa. Nel corso dell’esercitazione gli azeri hanno impiegato 12 aeroplani e 41 elicotteri.

(12 lug 16) LAVROV: LE PARTI PIU’ VICINE CHE MAI – Il ministro degli Affari esteri della Russia, Sergey Lavrov, ha dichiarato, dopo i colloqui con il collega azero Mammadyarov, che le parti interessate all’accordo sul Nagorno Karabakh «si sono spostate molto più vicino al successo rispetto al passato, ma è troppo presto per rivelare i dettagli. Abbiamo motivo di pensare che ora stiamo muovendo molto più vicino al successo che mai» ha detto Lavrov che tuttavia ha detto che non saranno forniti i dettagli di accordi raggiunti tra i leader di Russia, Azerbaigian e Armenia in occasione della riunione a San Pietroburgo il 20 giugno. «Per ovvie ragioni, non riveliamo pubblicamente i dettagli di quelle idee che sono stati discusse nel corso della riunione. I leader dei tre Paesi hanno concordato, dopo la riunione del 20 giugno, che tratteranno con attenzione quei germogli di speranza che stanno comparendo. Non perché stiamo nascondendo qualcosa, si tratta solo di una norma etica nei negoziati», ha aggiunto. Parlando del suo incontro con il presidente azero Ilham Aliyev che ha avuto luogo il 11 luglio, Lavrov ha concluso che «la conversazione è stata piuttosto utile, e questo ci aiuterà a andare avanti verso la realizzazione dell’intesa raggiunta dai presidenti di Russia, Azerbaigian e Armenia al meeting a San Pietroburgo il 20 giugno».

(12 lug 16) SARGSYAN: NESSUNO PUO’ CONVINCERE IL POPOLO DEL KARABAKH A VIVERE DENTRO L’AZERBAIGIAN – In un’intervista a un’emittente televisiva araba il presidente dell’Armenia è ritornato sul tema del Nagorno Karabakh ribadendo che solo i suoi cittadini sono deputati a scegliere il loro futuro. «Per me la cosa più importante è che la sicurezza del popolo del Nagorno Karabakh sia garantito, che sia in grado di vivere nella sua patria storica, dove ha vissuto per millenni» ha dichiarato il presidente.  «Dopo la sovietizzazione della Russia, con la decisione della presidenza del partito comunista del Caucaso, il Nagorno Karabakh fu annesso all’Azerbaigian, però, non aveva nulla in comune con l’Azerbaigian» ha aggiunto Sargsyan. «Hanno fatto la stessa cosa anche con il Nakhichevan, che è ora completamente de-armenizzato». Il Presidente dell’Armenia ha anche osservato che la soluzione del conflitto del Karabakh si complica anche a causa del fatto che, anche se la regione è di piccole dimensioni, numerosi interessi, che hanno un impatto sulle sfide e conflitti, si sovrappongono in questa regione. «Sono sicuro che se c’è un approccio integrato nel processo di negoziazione, si troverà l’opzione per la soluzione del problema» ha dichiarato Serzh Sargsyan. «Ma il mondo si sta sviluppando in questo modo; non vi è alcun problema regionale che molti paesi non considerano dal punto di vista dei loro interessi nazionali».

(11 lug 16) GRUPPO DI MINSK PROGRAMMA VISITA NELLA REGIONE – I co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce hanno pianificato una prossima visita nel Caucaso meridionale ma non è stata diramata la data ufficiale di questo nuovo tour di negoziati.

(9 lug 16) SARGSYAN: LO STATUS QUO CAMBIERA’ SOLO CON L’AUTODETERMINAZIONE – Il presidente dell’Armenia, Serzh Sargsyan, a margine del summit NATO di Varsavia ha dichiarato che lo status quo del Nagorno Karabakh cambierà solo nel momento in cui sarà riconosciuto il diritto all’autodeterminazione del suo popolo. Nel suo discorso alla conferenza di Varsavia, il presidente armeno ha sottolineato come oggi il principale ostacolo a un accordo pacifico sul NK risieda nella leadership dell’Azerbaigian e ha denunciato il tentativo azero di portare la discussione sul problema nell’ambito della NATO ignorando i format negoziali in corso. Sargsyan, nella giornata odierna ha anche incontrato il presidente francese Hollande.

(9 lug 16) NALBANDIAN CRITICA L’ATTEGGIAMENTO AZERO – Secondo il ministro degli Esteri armeno l’Azerbaigian si comporta come se non ci fossero accordi sui meccanismi di investigazione delle violazioni del cessate-il-fuoco. «Se questi accordi fossero implementati, si creerebbero le condizioni appropriate, come abbiamo detto più volte, per promuovere il processo di negoziazione», ha detto il ministro, aggiungendo che i paesi co-presidenti sulla materia hanno già presentato proposte specifiche. «Nonostante il fatto che l’Azerbaijan non si interessi di sapere cosa sta succedendo, i paesi co-presidenti hanno già fornito proposta sufficientemente dettagliate, e l’Armenia ha risposto e ha espresso in generale opinioni positive sulla creazione di questi meccanismi» ha detto Nalbandian. «Questa è l’iniziativa dei co-presidenti.  Anche nel 2011, 2012 i presidenti di Russia, Armenia e Azerbaigian a seguito dei vertici di Sochi, hanno adottato una dichiarazione nella quale si afferma chiaramente la necessità di attuare meccanismi di investigazione degli incidenti. Tuttavia, ogni volta l’Azerbaigian ha fatto un passo indietro. L’Azerbaigian sta ora cercando di abbandonare l’accordo, facendo finta che tali accordi non esistono». Nalbandian ha anche sottolineato come gli azeri stiano fortemente ostacolando il progetto di aumentare le competenze del mandato del Rappresentante  personale del Presidente dell’Osce in carica (l’attuale Kasprzyk). «E’ impossibile da riunione a riunione concordare su qualsiasi questione, e poi una delle parti fa un passo indietro, facendo perdere così la fiducia e mettendo in dubbio se questo paese è in grado di negoziare e raggiungere effettivamente un accordo a tutti», ha aggiunto.

(9 lug 16) LA NATO CALDEGGIA UNA SOLUZIONE PACIFICA DEL CONFLITTO – Al termine dei lavori del summit di Varsavia la NATO ha diramato un documento nel quale è contenuto un passaggio (generico) relativo ai contenziosi in atto nel Caucaso settentrionale e meridionale. Questo il testo: «Continuiamo a sostenere il diritto di tutti i nostri partner di fare scelte indipendenti e sovrane in materia di politica estera e di sicurezza, libere da pressioni esterne e coercizione. Restiamo impegnati nel nostro sostegno alla integrità territoriale, l’indipendenza e la sovranità di Armenia, Azerbaigian, Georgia, e della Repubblica di Moldova. In questo contesto, continuiamo a sostenere gli sforzi per una soluzione pacifica dei conflitti nel Caucaso meridionale, così come nella Repubblica di Moldova, sulla base di questi principi e delle norme del diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite, e l’Atto finale di Helsinki. Esortiamo tutte le parti a impegnarsi in modo costruttivo e con rinforzata volontà politica  nella risoluzione pacifica dei conflitti, all’interno del quadro di negoziazione stabilito.» Dal canto suo, il ministro degli Esteri dell’Armenia, Nalbandian, ha commentato la dichiarazione sottolineando come la NATO non sia impegnata nella risoluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh, mentre l’Azerbaigian cerca di presentare talune frasi del comunicato come un supporto per la sua posizione. e giustifica il proprio atteggiamento militarista. Il ministro ha ricordato che «le cinque dichiarazioni rilasciate dai capi dei paesi co-presidenti del gruppo di Minsk, due dei quali sono membri della NATO (la Francia e gli Stati Uniti), riflettono chiaramente i principi che dovrebbero essere la base per una soluzione. Nel frattempo, l’Azerbaigian sta cercando di ignorare queste dichiarazioni e impedisce di fare riferimenti a queste dichiarazioni. Armenia ha più volte dichiarato che è pronta a continuare gli sforzi per risolvere il conflitto esclusivamente con mezzi pacifici» ha aggiunto il ministro degli Esteri armeno.

(9 lug 16) CALMA SITUAZIONE SULLA LINEA DI CONTATTO – Dopo il tentativo di infiltrazione della notte scorsa, è ritornata sostanzialmente calma la situazione lungo la linea di contatto. Registrati solo sporadici colpi azeri all’indirizzo delle postazioni armene che controllano la situazione.

(8 lug 16) IL GOVERNO DA’ CONTO DEI SOLDI RICEVUTI CON LE DONAZIONI – Il Primo Ministro Haroutyunyan ha ufficialmente comunicato che circa la metà delle donazioni ricevute da tutto il mondo dopo l’aggressione azera di aprile è già stata impiegata per opere di fortificazione e aiuti alle famiglie che hanno subito perdite umane o materiali. Dopo l’attacco di inizio aprile è stata lanciata una campagna di aiuti al Nagorno Karabakh che ha raccolto oltre quattro milioni e mezzo di dollari.

(8 lug 16) LA NATO SOLLECITA UNA SOLUZIONE PACIFICA E NEGOZIATA – A margine del summit NATO in corso a Varsavia, il Segretario Generale, Jens Stoltenberg, ha rilasciato una dichiarazione sul contenzioso del Nagorno Karabakh: «Il messaggio è che esortiamo tutte le parti a ridurre le tensioni, ad astenersi dalla violenza e continuare a cercare di trovare la pace e la soluzione negoziata, e sosteniamo tutti gli sforzi per trovare una soluzione pacifica e negoziata per il Nagorno-Karabakh». Al vertice polacco ha partecipato anche il presidente dell’Armenia in quanto Paese partner nella missione di peacekeeping  in Afghanistan. Sargsyan ha incontrato anche il presidente della Polonia (Duda), il Segretario di stato Usa (Kerry) e il Segretario Generale dell’Alleanza Atlantica. A Varsavia era presente anche il presidente azero Aliyev che ha avuto un incontro con i co-presidenti del gruppo di Minsk dell’Osce.

(8 lug 16) TENTATIVO DI INCURSIONE AZERA NELLA NOTTE – Il ministero della difesa della repubblica del Nagorno Karabakh informa che nella notte, intorno alle ore 3,20, unità azere hanno tentato di infiltrarsi nel territorio armeno all’altezza di Akna (Agdam) ma sono state respinte. Sono state segnalate diverse violazioni del cessate-il-fuoco con colpi provenienti da armi di piccolo calibro. L’Esercito della difesa del NK continua il monitoraggio lungo la linea di confine. Colpi sono stati sparati dagli azeri anche lungo il confine con l’Armenia e il traffico lungo la strada Voskepar-Baghanis (Tavush) è stato interrotto per ragioni di sicurezza per alcune ore.

(7 lug 16) TELEFONATA PUTIN-OBAMA ANCHE SUL KARABAKH – Il presidente russo Putin e quello statunitense Obama hanno avuto oggi una conversazione telefonica incentrata su vari temi fra i quali anche il contenzioso del  Nagorno Karabakh. Il presidente russo ha ragguagliato il collega circa gli ultimi sviluppi del summit di San Pietroburgo. Dal canto suo, Barak Obama – come si legge in una nota della Casa Bianca –  ha dichiarato la disponibilità americana affinché nell’ambito del formato del Gruppo di Minsk si riesca a raggiungere un accordo sulla materia. Del conflitto in Nagorno Karabakh si parlerà anche nel summit Nato in programma da domani a Varsavia.

(6 lug 16) SITUAZIONE ABBASTANZA CALMA SULLA LINEA DI CONTATTO – Continua a perdurare una relativa calma lungo la linea di contatto tra Nagorno Karabakh e Azerbaigian. Solo nel corso della notte si registrano saltuari colpi azeri, non mirati, verso il territorio armeno. Si tratta di semplici azioni di disturbo, poco significative. L’unico episodio più serio delle ultime settimane è avvenuto il 30 giugno allorché gli azeri hanno mirato verso un gruppo di agricoltori di Talish (Martakert) che si stavano recando nei campi per il raccolto. Fortunatamente nessun ferito è stato registrato.

(5 lug 16) NON DECISA ALCUNA DATA PER NUOVO INCONTRO PRESIDENZIALE – il co-presidente del Gruppo di Minsk, lo statunitense Warlick, ha dichiarato che l’organizzazione è fiduciosa di riuscire a organizzare un prossimo incontro tra il presidente armeno e quello azero, ma allo stato nessuna data è stata ancora decisa.

(5 lug 16) DICHIARAZIONE DELLA 25a SESSIONE ASSEMBLEA PARLAMENTARE OSCE – Al termine dei lavori della 25a sessione dell’Assemblea parlamentare dell’Osce (Tbilisi 1-5 luglio) è stata rilasciata una dichiarazione che tocca anche la questione del Nagorno Karabakh. Essa, esprimendo preoccupazione per l’escalation di violenza registrata nel Caucaso meridionale, «invita i parlamentari a incoraggiare la volontà politica delle parti nella regione affinché si impegnino in seri sforzi per raggiungere un accordo sul rafforzamento delle misure di fiducia per ridurre il rischio di ulteriori ostilità lungo la zona di conflitto del Nagorno-Karabakh e di negoziare una soluzione globale nel quadro del Gruppo di Minsk.» Nonostante tale assunto, tuttavia, i delegati dell’Armenia hanno votato contro la risoluzione giacché in un suo passaggio (capitolo 9) viene fatto un riferimento al principio di integrità territoriale degli stati e non anche a quello di autodeterminazione dei popoli. Il richiamo è ovviamente al Paese ospitante (la Georgia) con la questione di Sud Ossezia e Abkhazia, e alla Crimea: tuttavia la delegazione armena non ha voluto e potuto dare voto favorevole per evidente incompatibilità con la diversa natura della questione del NK.

(4 lug 16) LA CROCE ROSSA CONDANNA GLI ATTACCHI ALLA POPOLAZIONE CIVILE – Il 30 giugno gli azeri hanno aperto il fuoco nei pressi del villaggio di Talish nella regione Martakert mirando a un’area agricola, in direzione dei civili che si stavano radunando per il raccolto nei campi. Fortunatamente, nessuno è stato ferito. Lo stesso giorno il capo del villaggio di Talish, Vilen Petrosyan, ha presentato una formale denuncia al difensore civico della repubblica del Nagorno Karabakh. Vilen Petrosyan ha anche detto che le operazioni di raccolta sono sospese per motivi di sicurezza. Al riguardo il Comitato della Croce Rossa Internazionale ha diramato un comunicato nel quale si informa che sono in corso contatti con le parti affinché gli obiettivi civili non siano presi di mira e ha ricordato come «gli attacchi contro i civili sono proibiti dal diritto internazionale umanitario. Così, i civili in ogni momento devono essere rispettati e tutelati. Essi non devono essere attaccati, se svolgono attività di natura civile

(2 lug 16) ARGAMUNT (PACE) RIDE E NON COMMENTA – Il presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE), lo spagnolo Argamunt, notoriamente su posizioni filo azere, interpellato da alcuni giornalisti che chiedevano un commento sugli atti di brutalità commessi dagli azeri ad aprile, ha sorriso glissando le domande e rifiutandosi di rispondere.

(2 lug 16) DENUNCIATA LA BARBARIE AZERA ALL’ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELL’OSCE – Nel corso della 25a sessione dell’Assemblea Parlamentare dell’Osce, in corso nella georgiana Tbilisi, i rappresentanti dell’Armenia hanno denunciato le violenze commesse dalle forze azere nel corso dell’aggressione al Nagorno Karabakh a inizio aprile. Artashes Geghamyan, capo delegazione armena, ha sottolineato ai colleghi le brutalità commesse dagli azeri, le mutilazioni e le decapitazioni (anche di uomini ancora vivi) a danno di civili e soldati armeni. Egli ha definito questi gesti come a firma Isis con tanto di documenti fotografici pubblicati addirittura sul sito dell’Università statale di Baku. Sei procedimenti penali sono stati avviati con riguardo a uccisioni e torture dei corpi di soldati armeni. Risulta inoltre che la Procura generale del Nagorno Karabakh ha già istruito tre diversi casi criminali afferenti la decapitazione di Kyaram Sloyan, Hrant Gharibyan, e Hayk Torosyan. Inoltre, cause penali sono state avviate in merito all’omicidio di Rafik Hakobyan, Aghasi Asatryan, Andranik Zohrabyan, e Robert Abajyan; un altro procedimento penale è stato aperto nella tortura dei corpi di quindici militari dell’Esercito di Difesa del NK. Tutti i parenti delle vittime sono state riconosciute come parti civili nei procedimenti e alcune organizzazioni per i diritti umani stanno preparando petizioni da presentare alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

(1 lug 16) COLLOQUIO PUTIN-HOLLANDE SUL NK – Il presidente russo Putin ha avuto un colloquio telefonico con il collega francese Hollande nel corso del quale lo ha informato degli ultimi sviluppi del negoziato sul Nagorno Karabakh. Putin ha espresso la speranza che i risultati raggiunti nel corso delle ultime trattative portino a progressi nel processo di pace.

(1 lug 16) L’OSCE STA PIANIFICANDO UN PROSSIMO INCONTRO PRESIDENZIALE – L’Osce sta pianificando un prossimo incontro presidenziale armeno-azero, si parla di Parigi in agosto, secondo quanto riporta il co-presidente USA Warlick. Il ministro degli esteri dell’Azerbaigian Mammadyarov ha comunque fatto sapere che il suo Paese in questo momento non è interessato all’incontro.

(1 lug 16) L’INIZIATIVA DEL SEGRETARIO USA KERRY – IL Segretario di Stato, John Kerry, ha promosso un colloquio telefonico con il presidente dell’Armenia e con quello dell’Azerbaigian. Secondo la nota diramata, Kerry ha sottolineato la calma delle ultime settimane sulla linea di contatto e ha invitato le parti ad adempiere agli impegni che hanno fatto avanzare il processo di pace nel corso degli ultimi due incontri presidenziali di Vienna e San Pietroburgo.

(1 lug 16) CONTROLLO VIOLAZIONI COME PRECONDIZIONE ALLA  TRATTATIVA – Secondo il quotidiano armeno “Zoghovurd” l’Armenia avrebbe posto come conditio sine qua non per il proseguimento delle trattative di pace la creazione di un meccanismo che indaghi sulle violazioni del cessate-il-fuoco. Tale meccanismo sarebbe stato peraltro sollecitato dallo stesso gruppo di Minsk ma trova l’opposizione dell’Azerbaigian. Interrogato dal quotidiano, l’ambasciatore USA a Yerevan, Mills, ha dichiarato che il meccanismo è allo studio, la proposta di investigazione è stata già presentata alle parti ma non è stata ancora adottata.

 

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