La memoria non si cancella con un’occupazione, l’Artsakh tornerà libero

Oggi, 2 settembre, è il giorno dell’indipendenza dell’Artsakh. La Repubblica di Artsakh – attualmente occupata dall’Azerbaigian – ha 34 anni.

Il 2 settembre 1991, una dichiarazione fu adottata alla riunione congiunta dei deputati del popolo del Consiglio regionale del Nagorno Karabakh, del Consiglio regionale di Shahumyan e dei consigli di tutti i livelli, proclamando la Repubblica del Nagorno Karabakh e la formazione dei suoi organi provvisori di potere e amministrazione statale.

Come risultato del referendum tenutosi il 10 dicembre 1991, il 99,989% della popolazione dell’Artsakh disse “sì” all’indipendenza.

Nel dicembre 1991, il popolo di Artsakh partecipò alle elezioni per i deputati del Consiglio Supremo della Repubblica del Nagorno Karabakh, stabilendo il più alto organo legislativo.

Poi, nel gennaio 1992, fu convocata la sessione inaugurale del Consiglio Supremo, durante la quale fu adottata la dichiarazione di indipendenza della Repubblica di Artsakh.

Artur Mkrtchyan fu eletto presidente del Consiglio Supremo della Repubblica. L’Artsakh adottò la propria bandiera nazionale, lo stemma e l’inno.

Il 25 settembre 1991, l’Azerbaigian scatenò la prima guerra di Artsakh che durò più di 3 anni, e solo il 12 maggio 1994, i capi dei dipartimenti della difesa di Azerbaigian, Nagorno Karabakh e Armenia firmarono un documento su un cessate il fuoco.

Il 27 settembre 2020, l’Azerbaigian ha nuovamente scatenato una guerra su vasta scala contro Artsakh. È stato fermata il 9 novembre da una dichiarazione di cessate il fuoco firmata tra i leader di Armenia, Russia e Azerbaigian. Sfortunatamente, a causa della guerra, l’Azerbaigian ha occupato l’intera zona di sicurezza di Artsakh, così come Shushi e Hadrut.

Poi, ancora il 19 settembre 2023 l’Azerbaigian ha portato a compimento una nuova offensiva contro il territorio armeno dell’Artsakh costringendo tutta la popolazione a trovare rifugio in Armenia.

Da allora l’intero territorio del Nagorno Karabakh (Artsakh) è formalmente occupato.

Ma il sacrifico di tutti coloro che hanno dato la propria vita per la libertà e l’indipendenza di questa piccola patria armena non può essere dimenticato.

ONORE AI CADUTI !

ONORE ALLA REPUBBLICA DI ARTSAKH!