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(29) FERITO SOLDATO ARMENO – Intorno alle 18 (ora locale) un soldato dell’esercito dell’Armenia è stato ferito da colpi azeri mentre si trovava in una postazione difensiva nell’area del villqggio di Tegh già oggetto nelle scorse settimane di violenti scontri. Le sue condizioni non sono gravi.

(29) MINISTRI ESTERI – Washington si sta preparando per un altro ciclo di colloqui sull’Artsakh tra l’Azerbaigian e l’Armenia la prossima settimana, nel tentativo di colmare le divergenze e sviluppare una “road map” per la pace. I ministri degli Esteri dell’Azerbaigian e dell’Armenia Jeyhun Bayramov e Ararat Mirzoyan dovrebbero arrivare nella capitale degli Stati Uniti lunedì 1 maggio, su invito del Segretario di Stato americano Antony Blinken. Nessun altro dettaglio è stato fornito salvo che la riunione dei ministri degli Esteri potrebbe “durare diversi giorni”.

(29) TRASFERIMENTO PAZIENTI – La Croce Rossa Internazionale ha curato il trasferimento di pazienti con patologie oncologiche o cardiovascolari che necessitano di trattamenti e cure in Armenia. Sedici sono stati quindi trasferiti superando i due blocchi azeri mentre dieci sono rientrati in patria. In totale, ad oggi, sono 394 i cittadini dell’Artsakh che hanno eseguito cure in Armenia.

(29) BLOCCO CONTINUA – Dalle 21:00 di ieri circa alle 11:10 di oggi, le forze di sicurezza azere hanno bloccato il movimento dei veicoli delle truppe di pace russe che trasportavano beni umanitari dall’Armenia all’Artsakh, fermandoli sulla strada nei pressi di Shushi, per circa 14 ore. A seguito di trattative tra il comando delle truppe di mantenimento della pace e la parte azera, è stato consentito il movimento dei veicoli (che trasportavano principalmente cibo e articoli per la casa caricati a Goris in Armenia) che si sono spostati a Stepanakert.Prosegue dunque il blocco dell’Artsakh in due punti: il checkpoint istituito nei pressi del ponte Hakari il 23 aprile e il lato bloccato dal 12 dicembre 2022 nei pressi di Shushi il 12 dicembre 2022, dove ieri gli agenti in borghese del governo dell’Azerbaigian (presunti attivisti per l’ambiente) erano già stati sostituiti da dipendenti delle forze dell’ordine e soldati azeri.

(28) ATTIVISTI AZERI INTERROMPONO IL BLOCCO – Dopo 138 giorni il gruppo di “manifestanti ecoattivisti” azeri ha interrotto il blocco sulla strada Stepanakert-Goris (Arm) all’altezza del bivio di Shushi in contemporanea con l’attivazione del checkpoint all’inizio del corridoio di Lachin. Il presidio ha cessato l’attività alle 18 ora locale.

(28) SPARI AZERI VERSO AGRICOLTORI – Il ministero degli affari interni della Repubblica dell’Artsakh ha riferito che militarI delle forze armate dell’Azerbaigian hanno sparato dalle loro postazioni usando varie armi e hanno preso di mira due civili che stavano eseguendo lavori agricoli. Uno dei contadini era alla guida di un trattore, mentre l’altra stava semplicemente lavorando nei campi. Gli attacchi li hanno costretti a interrompere il lavoro agricolo. L’incidente è stato segnalato alle forze di pace russe.

(28) TRASFERIMENTO PAZIENTI – La Croce Rossa Internazionale ha curato il trasferimento di pazienti con patologie oncologiche o cardiovascolari che necessitano di trattamenti e cure in Armenia. Tredici sono stati quindi trasferiti superando i due blocchi azeri mentre dieci sono rientrati in patria. In totale, ad oggi, sono 378 i cittadini dell’Artsakh che hanno eseguito cure in Armenia.

(27) TRASFERIMENTO PAZIENTI – La Croce Rossa Internazionale ha curato il trasferimento di pazienti con patologie oncologiche o cardiovascolari che necessitano di trattamenti e cure in Armenia. Dodici sono stati quindi trasferiti superando i due blocchi azeri mentre sette sono rientrati in patria. In totale, ad oggi, sono 365 i cittadini dell’Artsakh che hanno eseguito cure in Armenia.

(27) NUOVO COMANDANTE RUSSO – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto il colonnello generale Alexander Lentsov, il nuovo comandante delle truppe russe di mantenimento della pace schierate nella Repubblica dell’Artsakh. Accogliendo il comandante appena nominato, il presidente Harutyunyan ha sottolineato il ruolo delle truppe russe di mantenimento della pace nella situazione militare e politica creatasi, garantendo la sicurezza del popolo dell’Artsakh e la stabilità nella regione. Entrambe le parti hanno sottolineato la necessità di una costante attuazione delle disposizioni della dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020. Il Presidente della Repubblica ha trasmesso l’aspettativa delle autorità dell’Artsakh dalle truppe russe di mantenimento della pace che in un breve periodo di tempo sarà assicurata la rimozione di tutti gli ostacoli alla comunicazione bilaterale tra l’Artsakh e l’Armenia e la sicurezza, in conformità con gli obblighi assunti dalla Dichiarazione Tripartita. Durante l’incontro sono state discusse le attività delle truppe di mantenimento della pace, la revoca del blocco dell’Artsakh, il mantenimento del regime del Corridoio Lachine, la garanzia del normale funzionamento delle infrastrutture vitali e altre questioni.

(27) RIUNIONE MINISTRI ESTERI – Raggiunto l’accordo per un incontro a Mosca tra i ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian (Mirzoyan e Bayramov). Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo, lo ha annunciato oggi durante la conferenza stampa del ministero.

(26) RIPRESO TRASFERIMENTO PAZIENTI – La Croce Rossa Internazionale ha negoziato con la parte azera il trasferimento di pazienti con patologie oncologiche o cardiovascolari che necessitano di trattamenti e cure in Armenia. Sedici sono stati quindi trasferiti superando i due blocchi azeri mentre undici sono rientrati in patria. In totale, ad oggi, sono 353 i cittadini dell’Artsakh che- hanno eseguito cure in Armenia.

(25) BENI DI PRIMA NECESSITA‘ – A seguito degli sforzi del governo della Repubblica dell’Artsakh e delle forze di mantenimento della pace della Federazione Russa, l’ingresso di beni umanitari dalla Repubblica di Armenia, interrotto dal dispiegamento del posto di blocco illegale dell’Azerbaigian al confine tra l’Artsakh e l’Armenia negli ultimi giorni, è stato in qualche modo restaurato. “La parte principale del carico importato con l’aiuto delle forze di pace era costituita da beni di prima necessità: generi alimentari inclusi nel sistema dei coupon, che da domani verranno consegnati ai negozi e i cittadini potranno effettuare acquisti” riferisce un comunicato dell’Info center Artsakh.

(25) ANNULLATO TRASFERIMENTO MALATI – A causa del nuovo blocco in corso dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian, conseguente all’installazione di un posto di blocco azero illegale al confine tra l’Artsakh e l’Armenia, è stato annullato il programmato trasferimento di 28 pazienti indirizzati alle istituzioni mediche specializzate della Repubblica di Armenia. Lo riferisce il Ministero della Salute dell’Artsakh. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha in corso interlocuzioni con la parte azera per risolvere la situazione.

(25) FORZA DI PACE RUSSA – Il generale Volkov è stato destituito dal comendo della forza di pace russa in Artsakh. Al suo posto è stato nominato il generale Aleksandr Lentsov. Lentsov era il Vice capo delle forze di terra russe, Consigliere del Ministero della Difesa, ha preso parteparte alle operazioni militari in Siria.

(25) CHECKPOINT ILLEGALE – Gli azeri hanno completato l’installazione del posto di blocco illegale all’inizio del corridoio di Lachin apponendo tra l’altro un cartello che avvisa che si sta entrando nel territorio dell’Azerbaigian. Le operazioni avvengono davanti al personale del contingente di pace russo che non le ha ostacolate.

(24) PREOCCUPAZIONE RUSSIA – Anche la Russia si dice preoccupata per gli ultimi sviluppi nel corridoio di Lachin. In una nota rilasciata dal ministero degli Esteri si esprime “seria preoccupazione per la situazione nella zona di responsabilità del contingente russo di mantenimento della pace in Nagorno-Karabakh, la linea di contatto armeno-azerbaigiana, nonché per il dialogo tra Baku e Yerevan“. Il comunicato inoltre sottolinea “l’inammissibilità di qualsiasi passo unilaterale in violazione delle disposizioni fondamentali della dichiarazione tripartita dei leader di Russia, Azerbaigian e Armenia del 9 novembre 2020, sia che si tratti di un cambiamento non consentito del regime operativo del corridoio Lachin o tentativi di utilizzarlo per scopi non coerenti con l’agenda di pace“.

(24) GENOCIDIO ARMENO – Nella serata di ieri si è svolta la tradizionale imponente fiaccolata a Stepanakert per commemorare l’anniversario del genocidio armeno. Nella giornata odierna il presidente della repubblica Harutyunyan ha reso omaggio al Memoriale dei caduti e rilasciato un messaggio.

(23) STATI UNITI PREOCCUPATI – Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha affermato che l’installazione da parte dell’Azerbaigian di un posto di blocco nel Corridoio Lachin mina gli sforzi per costruire la fiducia nel processo di pace. “Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per il fatto che l’istituzione da parte dell’Azerbaigian di un posto di blocco sul corridoio di Lachin comprometta gli sforzi per stabilire la fiducia nel processo di pace“, ha dichiarato domenica il Dipartimento. Il Dipartimento di Stato ha ribadito “che dovrebbe esserci libera e aperta circolazione delle persone e del commercio lungo il corridoio Lachin” e ha esortato le parti “a riprendere i colloqui di pace e ad astenersi da provocazioni e azioni ostili lungo il confine”.

(23) UCCISO SOLDATO ARMENO A SOTK – Un soldato dell’esercito della repubblica di Armenia, Artyom Poghosyan, è stato mortalmente colpito dal fuoco azero mentre si trovava in una postazione difensiva nei pressi di Sotk (ARM), località ripetutamente interessata da violazioni azere nei giorni scorsi.

(23) BLOCCATO PONTE – Gli azeri hanno occupato, in violazione dell’accordo del 9 novembre 2020, il tratto iniziale del corridoio di Lachin e hanno istituito un posto di blocco all’altezza del ponte sul fiume Hakari. L’installazione del checkpoint è stata confermata da una nota del ministero degli Esteri di Baku.

(21) INTERVENTI CHIRURGICI – Il ministero della Salute informa che è stato deciso di riprendere parzialmente gli interventi chirurgici programmati e poi sospesi a causa del blocco azero. Circa 1130 operazioni sono saltate a causa dell’impossibilità di reperire medicine e forniture mediche. Ora, d’intesa con la Croce Rossa Internazionale, è stato garantito un parziale ripristino dell’approvvigionamento necessario.

(21) SMENTITE FAKE AZERE – Il governo dell’Armenia ha seccamente smentito che un convoglio della forza di pace russo abbia scortato mezzi armeni che trasportavano armi, munizioni e soldati in Artsakh.

(20) SPARI SU VERIN SHORZA – Tra le 15:40 e alle 19:00, unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco con armi da fuoco di diverso calibro in direzione delle postazioni di combattimento armene situate nel Verin Shorzha (Armenia), prendendo di mira anche attrezzature che eseguivano lavori di ingegneria

(20) SPARI VERSO AGRICOLTORI – La polizia dell’Artsakh informa che sono stati sparati colpi da posizioni di combattimento azere su un gruppo di civili mentre svolgevano lavori agricoli nei campi controllati dagli armeni nel villaggio di Aknaghbyur nella regione di Askeran. I lavori nei campi sono stati interrotti. Un rapporto è stato trasmesso al contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh.

(20) CONFINI ARM-AZE – Il premier armeno Pashinyan ha riferito in Parlamento che dei cinque chilometri di confine “problematico” nella zona di Tegh (degli undici iniziali) altri 1400 metri sono stati risolti posizionando le parti a distanza concordata. Rimangono 3600 metri di forntiera da definire.

(19) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 11 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Dieci invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 337 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono quattro bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e sei adulti presso l’ospedale repubblicano (di cui due in gravi condizioni).

(19) CONSIGLIO ANTI CRISI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto i membri del Consiglio anti-crisi, guidato da Tigran Petrosyan, capo di questo organismo.

(19) MINIERA DI SOTK – Ancora sospeso il lavoro alla miniera di Sotk, sul confine armeno-azero, a causa di ripetuti colpi di arma da fuoco dei soldati dell’Azerbaigian. L’attività produttiva è ferma da cinque giorni.

(18) VIOLAZIONI AZERE – Due violazioni del cessate-il-fuoco sono state registrate nella regione di Askeran. Non risultano feriti. Il Comando della forza di pace russa è stato informato.

(18) INTERRUZIONE ELETTRICITA’ – In conseguenza dei lavori di ripristino della rete elettrica tra Sarsang e Stepanakert danneggiata dal forte vento, oggi tra le 10 e le 17 tutta la repubblica è stata priva di elettricità. Così è stato comunicato da Artsakh Energo.

(18) ACCUSATO L’AZERO – Con decisione del procuratore supervisore, le accuse mosse contro il cittadino azero Huseyn Akhundov (uno dei due sabotatori entrati nel territorio dell’Armenia l’11 aprile scorso) sono state modificate e integrate. È stato accusato dell’omicidio di una guardia di sicurezza di 57 anni, Hayrapet Meliksetyan, nella regione di Syunik. Le indagini hanno accertato che il 12 aprile 2023, il cittadino della Repubblica dell’Azerbaigian Huseyn Akhundov è arrivato al posto di guardia di “Zangezour Copper-Molybdenum Combine CJSC” situato nel villaggio di Shgarshik del comune di Kapan della regione di Syunik. Qui, per rubare auto e cellulare, ha assassinato una guardia in servizio all’impianto. Akhundov, uscendo dal luogo dell’incidente, ha girato un videomessaggio utilizzando il cellulare rubato, dicendo: “(…) grazie a Dio, abbiamo raggiunto con successo l’Armenia e decapitato da 400 a 500 armeni, non siamo traditori, e speriamo tornare con successo in Azerbaigian (…)”. Quindi, Akhundov ha scaricato un’applicazione Internet sul telefono cellulare rubato e ha pubblicato il videomessaggio registrato sulla sua pagina del social network. Successivamente, Akhundov si è diretto a piedi in direzione del villaggio di Achanan nella regione di Syunik (non è stato in grado di far partire il veicolo della vittima) ed è stato trovato il 13 aprile 2023 da passanti che, scoprendo che era un impiegato delle Forze Armate dell’Azerbaigian, lo hanno neutralizzato. e lo ha consegnato alle forze dell’ordine della Repubblica di Armenia.

(17) VIOLAZIONI AZERE A SOTK – Unità azere hanno sparato contro le postazioni armene situate in direzione di Sotk; così riferisce l’addetto stampa del ministero della Difesa dell’Armenia Aram Torosyan. “Il 16 aprile, intorno alle 22:50, le unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco con fucili di diverso calibro contro le posizioni armene situate in direzione di Sotk. La parte armena non ha perdite“, ha osservato. Secondo le sue informazioni, alle 10 odierne la situazione in prima linea è relativamente stabile.

(16) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 9 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Dodici invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 326 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono quattro bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik.

(15) MINIERA DI SOTK – Le attività lavorative presso la miniera di Sotk al confine tra Armenia e Azewrbaigian sono sospese dalla parte armena a casua di colpi di arma da fuoco sparati dai soldati azeri.

(15) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 12 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Otto invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 317 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono tre bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e otto adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui tre in gravi condizioni.

(13) SECONDO SOLDATO AZERO – Il secondo soldato azero che si era infiltrato tre giorni fa nel territorio dell’Armenia, regione di Syunik, è stato trovato ed è ora detenuto. Prima della cattura l’azero ha ucciso un cittadino armeno e si è impossessato del suo telefono vantandosi di aver ucciso 4-5cento nemici.

(13) CONSIGLIO ANTI CRISI – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto in base al quale è stato istituito un Consiglio anti-crisi sotto il presidente ed è stata approvata la carta del Consiglio.

(13) REAZIONI INTERNAZIONALI – In risposta a una domanda del servizio armeno di Voice of America, il Dipartimento di Stato USA ha affermato che l’uso della forza per risolvere le controversie è inaccettabile e interrompe il processo negoziale affermando che l’unico modo per ottenere una pace sostenibile è attorno al tavolo dei negoziati. Dal canto suo, il ministero degli Esteri francese ha espresso profonda preoccupazione per ciò che ha descritto come “violenza vicino all’insediamento di Tegh in territorio armeno al confine tra Armenia e Azerbaigian l’11 aprile”. “La Francia ricorda che la delimitazione deve avvenire esclusivamente attraverso negoziati e invita le parti a proseguire gli sforzi in questa direzione. Il rispetto per l’integrità territoriale dell’Armenia e il ritiro delle forze azere dalle posizioni occupate della parte armena della linea di contatto sono di notevole importanza per prevenire futuri incidenti e mantenere le basi per una pace sostenibile nella regione” si legge nella dichiarazione.

(13) PREMIATI SOLDATI – I militari che hanno reagito prontamente e mostrato la necessaria resistenza durante l’aggressione azerbaigiana del 5 marzo hanno ricevuto una ricompensa in denaro dall’ex ministro di Stato dell’Artsakh, Ruben Vardanyan. Ricordiamo che quel giorno, una squadra di sabotaggio delle forze armate azere ha preso di mira e ha aperto il fuoco contro l’auto di turno del dipartimento passaporti e visti della polizia [Artsakh] nell’area chiamata “Khaypalu” in Artsakh. 3 agenti di polizia sono stati uccisi a seguito dell’infiltrazione di sabotaggio.

(12) VIOLAZIONI AZERE – Registrate oggi quattro violazioni nella regione di Askeran. Non risultano feriti. Informato il Comando della forza di pace russa.

(12) AGGIORNAMENTO SU SCONTRI LINEA DI CONTATTO – La situazione lungo la linea di contatto tra Armenia e Azerbaigian è stabile e relativamente calma dopo gli scontri di ieri. Dei sei feriti di parte armena, uno è in gravi condizioni, altri due presentano lesioni moderate, altri quattro solo lievi lesioni.
L’Unione Europea con un comunicato fa sapere che deplora gli scontri armati che ieri hanno provocato la morte o il ferimento di diversi militari armeni e azeri al confine tra Armenia e Azerbaigian nella zona di Tegh. “Questo incidente sottolinea ancora una volta che in assenza di un confine delimitato, la linea del 1991 deve essere rispettata e le forze di entrambe le parti si devono ritirare a distanza di sicurezza da questa linea per evitare che si verifichino incidenti simili. Devono essere rispettati gli impegni precedenti, compresi quelli raggiunti a Praga nell’ottobre 2022 in merito al riconoscimento reciproco dell’integrità territoriale in linea con la Dichiarazione di Almaty del 1991. L’UE sollecita inoltre l’intensificazione dei negoziati sulla delimitazione del confine e continua a tenersi pronta a sostenere questo processo. Rinnoviamo i nostri appelli alla moderazione e alla risoluzione di tutte le controversie con mezzi pacifici. L’UE continua a sostenere questi sforzi, anche al più alto livello, anche attraverso la presenza della missione dell’UE in Armenia“, aggiunge la dichiarazione.
Il vice ministro della Difesa armeno Arman Sargsyan non esclude che possano esserci nuovamente provocazioni azere.

(12) RUSSIA SU BLOCCO DI LACHIN – La Russia è favorevole allo sblocco completo del corridoio Lachin secondo quanto riferito da Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo, durante l’odierna conferenza stampa. “I rispettivi sforzi sono in corso da parte del Ministero della Difesa della Federazione Russa, il comando del contingente di mantenimento della pace [in Nagorno vKarabakh], in collaborazione con il nostro dipartimento. I nostri partner armeno e azero hanno proposte dettagliate al riguardo. I caschi blu [russi] stanno risolvendo sul posto i problemi di fornire alla popolazione del Karabakh cibo, beni di prima necessità, decine di tonnellate di beni umanitari vengono importati quotidianamente e ci aspettiamo una rapida risoluzione della situazione al fine di promuovere la normalizzazione delle relazioni bilaterali armeno-azerbaigian e sulla base di accordi tripartiti di alto livello“, ha aggiunto Zakharova che, tuttavia, non ha risposto alla domanda su come valuta l’ultima violazione dell’integrità territoriale dell’Armenia da parte dell’Azerbaigian, nel villaggio di Tegh, nella provincia di Syunik.

(11) PRIMO TRAGICO BILANCIO – L’azione azera ha provocato quattro caduti arneni e sei feriti. Gli aggressori lasciano sul campo tre soldati (imprecisato il numero dei feriti).

(11) VIOLAZIONI IN ARTSAKH – Due violazioni azere sono state registrate nella regione di Martuni. Non risultano feriti.

(11) COMBATTIMENTI A TEGH – Violenti combattimenti a seguito della ennesima violazione azera sono in corso dal primo pomeriggio nell’area di Tegh (Syunik), nel territorio della Repubblica di Armenia dove si sono posizionate, sconfinando, truppe azere a fine marzo. Riferiti scontri anche nell’area di Sotk (Gegharkunik) nei pressi della miniera. Gli azeri avrebbero fatto uso anche di mortai da 82 mm.

(11) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 15 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Dieci invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 305 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono sette bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e cinque adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui uno in gravi condizioni.

(11) PROPOSTA INCONTRO – Il quartier generale dell’informazione dell’Artsakh riferisce che le autorità della Repubblica dell’Artsakh hanno utilizzato la missione di mantenimento della pace della Federazione Russa per trasmettere una proposta alla parte azera. La proposta prevede di tenere una riunione presso la sede del contingente di mantenimento della pace russo e sotto la mediazione del loro comando, per discutere questioni umanitarie urgenti.

(10) CATTURATO AZERO NEL SYUNIK – Nella notte, tra l’una e le due, un militare delle forze armate azere è stato scoperto e detenuto nel territorio della Repubblica di Armenia. Questa informazione è stata confermata dal ministero della Difesa dell’Armenia. Il militare azero è entrato in una casa a Sisian, regione di Syunik, parlando armeno ed è fuggito dopo che il residente si è insospettito.Secondo il militare azero, con lui c’era un altro militare, la cui ricerca continua. Fonti azere riferiscono che due militari si sono persi nel territorio di Nakhijevan e sono stati arrestati nel villaggio di Ashotavan a Sisian. Il villaggio di Ashotavan dista circa 18 chilometri dagli attuali confini con Nakhijevan.

(10) MASSACRO DI MARAGA – Nel 31° anniversario del massacro di Maraga, il ministero degli Esteri dell’Armenia ha rilasciato un comunicato nel quale ricorca l’eccidio dei residenti armeni e la pulizia etnica del villagio.

(9) VIOLAZIONE AZERA – Una violazione del cessate-il-fuoco è stata registrata nella regione di Martuni.

(8) ALTRI MALATI IN ARMENIA – Nuovo trasferimento di malati in Armenia e contestuale ritorno di pazienti che si sono sottoposti a cure (prevalentemente oncologiche e cardiologiche). In 14 hanno viaggiato alla volta dell’Armenia mentre 7, sempre con convogli speciali della Croce Rossa, hanno fatto il percorso all’inverso. A oggi, complessivamente sono 290 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono sei bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e nove adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui tre in gravi condizioni.

(8) SPARI AZERI NEL SYUNIK – Soldati azeri hanno preso di mira alcuni contadini che lavoravano nei campi del villaggio di Khnatsakh  nella regione del Syunik in Armenia. Non è la prima volta che si registrano tali violazioni nella regione.

(7) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 12 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Nove invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 276 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono sette bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e nove adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui tre in gravi condizioni.

(7) TRASFERIMENTO RUSSI – 63 russi, di cui cinque bambini, sono stati evacuati con un convoglio delle forze di pace. Si trovavavno in Artsakh per visitare i familiari impegnati nella missione di peacekeeping.

(7) CIPRO – Il parlamento cipriota ha votato una risoluzione che condanna l’Azewrbaigian per il blocco della strada per Lachin e invita a rimuovere qualsiasi ostacolo al libero transito.

(6) OCCUPAZIONE AZERA – Emergono dettaglia sulla situazione intorno al villaggio di Tegh in Armenia. Il premier Pashinyan ha confermato che gli azeri nel riposizionamento dopo la chiusura della strada provvisoria per il corridoio di Lachin hanno occupato fasce di territorio armeno da 100 a 300 metri. Il Primo ministro dell’Armenia ha informato che sono in corso lavori con i cartografi di ambo le parti per risolvere la situaziuone. Secondo un quotidiano locale ci sarebbe stata anche una scazzottata tra soldati armeni e azeri, vintadai primi nonostante l’inferiorità numerica: gli azeri, peraltro già in territorio armeno, non volevano che la contropostazione armena si schierasse troppo vicino a loro.

(6) ESERCITAZIONI AZERE – L’Azerbaigian ha condotto esercitazioni militari in Nakhjivan. Ne dà notizia la stampa azera.

(5) ANCORA UNA PERSONA RICOVERATA – Delle quattro persone ricoverate a Stepanakert a seguito di malore accusato durante l’aggressione azere di ieri, tre sono state dimesse mentre una è ancora sotto osservazione.

(5) MINISTRO DI STATO – Il ministro di Stato, Nersisyan, ha informato che al fine di prevenire ulteriori provocazioni azere le uscite dalla repubblica di Artsakh dovranno essere comprovate da giustificati motivi e concordate con il centro di cooperazione del contingente russo; per motivazioni sanitarie dovrà essere raggiunto un accordo con la Croce Rossa Internazionale.

(4) RESPINTI DAGLI AZERI – Un convoglio delle forze di pace russe con 27 cittadini dell’Artsakh (soprattutto donne e anziani) che da Goris volevano rientrare in patrria è stato respinto dagli attivisti azeri e non ha potuto superare il blocco sulla strada per Stepanakert. Alcuni “agenti” azeri sono entrati in un mezzo e hanno minacciato i passeggeri. Quattro persone hanno accusato malore e sono state trasportate in ambulanza nella capitale dell’Artsakh.

(4) FERITO CITTADINO – Un ventiseienne di Karmir Shuka è rimasto gravemente ferito a causa dell’esplosione di una mina mentre raccoglieva asparigi selvatici in un campo. Il giovane ha riportato l’aputazione del piede sinistro ed è stato operato all’ospedale di Stepanakert.

(4) VILLAGGI ISOLATI – Le forze armate azere hanno paralizzato le strade intercomunitarie di quattro villaggi della regione di Shushi: Lisagor, Hin Shen, Mets Shen e Yegtsahogh. Secondo un parlamentare di Stepanakert, i villaggi non sono occupati dal nemico ma gli azeri tengono sotto tiro le strade che portano a tali insediamenti.

(4) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 12 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Altrettanti invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 264 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono quattro bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e nove adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui due in gravi condizioni.

(3) APPELLO ALL’ONU – Con l’iniziativa della Democracy Development Foundation (DDF), circa 20 organizzazioni della società civile dell’Armenia hanno inviato una lettera congiunta all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Turk, chiedendo all’ufficio del Commissario di adottare misure immediate in merito all’emergenza dei diritti umani nell’Artsakh. In particolare viene richiesto l’invio di una missione umanitaria urgente nel Nagorno Karabakh e nel corridoio di Lachin.

(2) GUERRA DEI 4 GIORNI – Il Presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan presso il Complesso Commemorativo di Stepanakert ha reso omaggio alla memoria delle vittime della guerra scatenata dall’Azerbaigian contro la Repubblica dell’Artsakh nell’aprile 2016. Il presidente Harutyunyan era accompagnato dal primate della diocesi dell’Artsakh della Chiesa apostolica armena, il vescovo Vrtanes Abrahamyan, alti funzionari della Repubblica dell’Artsakh, rappresentanti del personale di comando dell’Esercito di difesa.

(2) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 11 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Otto invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 252 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono quattro bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e undici adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui cinque in gravi condizioni.

(1) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 12 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Cinque invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 241 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono cinque bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e nove adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui cinque in gravi condizioni.

(1) FRONTIERA ARMENIA-AZERBAIGIAN – Il Servizio di Sicurezza nazionale dell’Armenia informa che questa mattina si è tenuto un incontro fra i rappresentanti delle due parti per definire esattamente il confine degli Stati. Secondo il SSN la situazione è migliorata e si riserva ulteriori aggiornamenti informativi in seguito.
Ieri registrato l’afflusso di decine di soldati azeri nell’area del corridoio di Lachin prossima alla frontiera con l’Armenia.

(1) EVACUATI RUSSI – L’evacuazione di un gruppo di cittadini russi che si trovavano in Nagorno Karabakh è stata effettuata nell’ambito degli accordi raggiunti dal contingente russo di mantenimento della pace secondo quanto ha informato il canale Peacekeeper di Telegram. “A seguito dell’evento, 28 persone sono state evacuate, tra cui 8 bambini”, informa il messaggio.

(1) STRADA ALTERNATIVA – Oggi dovrebbe entrare in esercizio la strada alternativa attraverso il corridoio di lachin che sostituisce il vecchio tracciato via Berdzor. Il percorso è stato completamente asfaltato con tre strati di bitume e la segnaletica completa sarà pronta nell’estate. Al momento però il collegamento con Stepanakert è interrotto a causa del blocco azero all’altezzadi Shushi.

Fanno finta di protestare per l’ambiente ma in realtà da oltre tre mesi hanno isolato 120.000 armeni del Nagorno Karabakh (Artsakh). Un’azione politica ovviamente, che nulla ha a che fare con la protezione ambientale.
Ma che, ironia della sorte, sta avendo gravi ripercussioni negative proprio su tale tema.

Infatti, il blocco operato dagli azeri della linea ad alta tensione che porta elettricità dall’Armenia all’Artsakh sta costringendo le autorità di Stepanakert ad attingere risorse dal bacino idrico di Sarsang (capacità 600.000 mc) dove opera la maggiore centrale idroelettrica della regione.

Il livello dell’acqua scende al ritmo di 50 cm al giorno anche perché quando il livello dell’acqua è basso, come sta accadendo in questo periodo, è necessario un maggior consumo in conseguenza della diminuita pressione sulle turbine.

Questa significativa e inarrestabile diminuzione del bacino di Sarsang avrà disastrose conseguenze in primavera perché mancherà l’acqua per irrigare i campi. Non solo quelli armeni dell’Artsakh ma anche e soprattutto quelli in Azerbaigian. I 96.000 ettari di terreno agricolo nelle regioni azerbaigiane di Tartar, Aghdam, Bardi, Goranboy, Yevlakh e Akhjabad rischiano fortemente di rimanere a secco.

Con buona pace dei finti “attivisti per l’ambiente” mandati da Aliyev a lasciare senza cibo, medicine, gas e corrente elettrica un intero popolo.

Comunicato del ministero degli Affari esteri della repubblica di Artsakh (Nagorno Karabakh) a seguito dell’attacco azero odierno:

”L’infiltrazione del gruppo di sabotaggio azero nel territorio dell’Artsakh e l’attacco agli agenti di polizia dell’Artsakh è un’altra flagrante violazione della Dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020, che indica che la parte azera sta cercando di avviare un’escalation della tensione. In precedenza, il 2 e la notte tra il 2 e il 3 marzo, unità delle forze armate azere di stanza nei territori occupati delle regioni Askeran, Martakert e Martuni della Repubblica dell’Artsakh avevano violato anche il cessate il fuoco stabilito dalla Dichiarazione Trilaterale del 9 novembre 2020.

Il 5 marzo, verso le 10:00, un gruppo di sabotaggio delle forze armate azere ha attraversato la linea di contatto e ha attaccato un veicolo del dipartimento passaporti e visti della polizia della Repubblica dell’Artsakh. A seguito di questo attacco, tre agenti di polizia disarmati sono stati uccisi e un altro è rimasto ferito. Un’analisi preliminare delle circostanze dell’uccisione di agenti di polizia consente di considerare le azioni della parte azera come un crimine di guerra.

Va notato che questi attacchi sono stati effettuati immediatamente dopo i colloqui sullo sblocco del corridoio Lachin tenutisi il 1° marzo tra rappresentanti dell’Artsakh e dell’Azerbaigian. Attraverso le sue azioni, Baku dimostra apertamente il suo rifiuto dei negoziati come mezzo per trovare soluzioni a qualsiasi problema.

Sullo sfondo del blocco di oltre 80 giorni dell’Artsakh, volto a creare deliberatamente condizioni di vita insopportabili per la sua popolazione, una grave escalation della situazione, con conseguenti vittime, dimostra ancora una volta i veri obiettivi dell’Azerbaigian e la sua intenzione di completare il pulizia etnica dell’Artsakh. Apparentemente, la mancanza di misure adeguate da parte della comunità internazionale volte a fermare gli atti illeciti a livello internazionale dell’Azerbaigian è stata percepita dalle autorità di questo paese come una carta bianca per commettere nuove atrocità.

Chiediamo ancora una volta alla comunità internazionale nel suo insieme e alle parti coinvolte nella risoluzione del conflitto Azerbaigian-Karabakh in particolare di riconsiderare i loro approcci e adottare misure efficaci ai sensi del diritto internazionale per fermare la politica terroristica e genocida dell’Azerbaigian”

ATTACCO AZERO, TRE POLIZIOTTI ARMENI UCCISI

Gli azeri tornano a uccidere. Lo hanno fatto questa mattina colpendo un pulmino con a bordo quattro agenti della polizia doganale, uccidendone tre e ferendo il quarto.

Il piccolo veicolo percorreva una strada sterrata, in territorio della repubblica di Artsakh, sul fianco opposto della vallata dove corre la strada del corridoio di Lachin che è bloccata dal 12 dicembre scorso dall’Azerbaigian con il conseguente isolamento di 120.000 armeni della regione che non possono entrare o uscire dal Nagorno Karabakh.

Aliyev ha lanciato quindi un chiaro segnale: nessun percorso alternativo, neppure su una stretta strada sterrata di montagna, può essere utilizzato. Alla faccia della propaganda di regime che sostiene che non vi sia alcun blocco nel collegamento.

I soldati hanno invaso il corridoio di Lachin (che teoricamente dovrebbe essere sotto controllo delle sole forze di pace russe), sono entrati in Artsakh e hanno colpito il veicolo che lentamente procedeva verso un posto di controllo di frontiera. Il mezzo è stato crivellato di colpi.

Il ministero della Difesa dell’Azerbaigian si è immediatamente affrettato a spargere fake news sull’accaduto sostenendo che il mezzo trasportava armi e non si è fermato al loro alt. Le foto del piccolo veicolo smentiscono, non ne avevamo dubbi, la versione azera e confermano la tesi dell’agguato. Lo hanno osservato da lontano mentre percorreva lo sterrato, sono scesi rapidamente verso la strada e lo hanno selvaggiamente colpito. Il video, ripreso da telecamere di sorveglianza oppure da altre postazioni di controllo, mostra chiaramente la dinamica di quanto accaduto.

Nelle stesse ore si registrano nuove violazioni azere del cessate il fuoco nella regione di Martuni con una cinquantina di agricoltori armeni che sono stati costretti ad abbandonare il lavoro nei campi perchè presi di mira dal fuoco dei soldati nemici.

Questo “tiro al contadino”, cominciato da qualche giorno, non è casuale: con il blocco della strada (che continua nonostanbte la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia) gli azeri vogliono impedire agli armeni di coltivare nei campi proprio nel periodo post invernale quando ricominciano le attività agricole. Ennesimo segnale che l’Azerbaigian non vuole la pace ma solo la pulizia etnica della regione.

IL COMUNICATO DEL MINISTERO DEGLI ESTERI DELL’ARTSAKH

Armeni e azeri ricordano vittime delle reciproche stragi (Asia news, 1 mar)

Nagorno Karabakh: senza cibo e gas, l’Artsakh dimenticato (Famiglia cristiana, 1 mar)

La risposta del direttore di Famiglia cristiana alla lettera dell’amb. azero (Famiglia cristiana, 1 mar)

Ottantesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Artsakh è terra armena. Un luogo storico, spirituale e culturale armeno di importanza mondiale (Korazym, 1 mar)

#ArtsakhBlockade. #FactChecking. La narrazione azera che l’assedio dell’Arsakh abbia una motivazione ecologica è una TRUFFA (Korazym, 2 mar)

Ottantunesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Un giorno la giustizia prevarrà e arriverà la verità storica, oltre le menzogne azere (Korazym, 2 mar)

Ottantaduesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Gli urli dei nessuno, che costano meno delle pallottole che li ammazza (Korazym, 3 mar)

Ottantatreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Gli Armeni dell’Artsakh/Nagorno-Karabakh vogliono vivere nella loro terra ancestrale in modo sicuro, libero e prospero (Korazym, 4 mar)

Artsakh – Intervista all’Ambasciatore in Italia Tsovinar Hambardzumyan (Assadakah, 4 mar)

Ottantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. Tre poliziotti dell’Artsakh uccisi in un attacco terroristico azero. Il tempo sta per scadere per salvare l’Artsakh (Korazym, 5 mar)

Ferma condanna per l’uccisione di tre poliziotti armeni (Politicamente corretto, 5 mar)

Ottantacinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’Azerbajgian minaccia “passi più duri e più netti”, se l’Artsakh non accetta l’integrazione (Korazym, 6 mar)

Mosca: l’esercito dell’Azerbaigian ha attaccato un’auto delle forze armene del Nagorno Karabakh (Agenzia Nova, 6 mar)

Caucaso. Ancora crisi lungo la linea di confine del Karabakh. (Sardegnagol, 6 mar)

Nagorno-Karabakh: scontri al confine provocano vittime (Osservatore romano, 6 mar, per abbonati)

«L’Azerbaigian prepara un’invasione su larga scala dell’Armenia» (Tempi, 7 mar)

Altri morti nella disputa Azerbaigian-Armenia nel Nagorno Karabakh (Difesa online, 7 mar)

Corte internazionale di Giustizia: Armenia vs Azerbaijan (Osservatorio Balcani Caucaso, 7 mar)

Ottantaseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Il mondo è cieco e sordo alla sofferenza dell’Artsakh. Agire adesso per prevenire il secondo genocidio armeno (Korazym, 7 mar)

L’Armenia va difesa proprio come l’Ucraina (Tempi, 8 mar)

Ottantasettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Nella Giornata Internazionale della Donna il nostro pensiero va alla donne dell’Artsakh, specialmente alle madri e loro bambini (Korazym, 8 mar)

Ottantottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Urge missione internazionale nel Nagorno-Karabakh per prevenire la pulizia etnica degli Armeni. Riconoscere l’Artsakh! (Korazym, 9 mar)

La soluzione pacifica del conflitto tra Armenia e Azerbajgian necessità il riconoscimento dell’autodeterminazione dell’Artsakh/Nagorno-Karabakh #StopArtsakhBlockade (Korazym, 10 mar)

Ottantanovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Risvegliamo la coscienza di fronte alla tragedia annunciata di una nuova pulizia etnica di Armeni (Korazym, 10 mar)

Azerbaijan e armeni del Karabakh, negoziati a rischio (Osservatorio Balcani Caucaso, 10 mar)

Gli Armeni dell’Artsakh/Nagorno-Karabakh hanno il diritto di vivere liberi e in democrazia nella loro Patria (Korazym, 11 mar)

Novantesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Azerbajgian si prepara alla guerra in Armenia e Artsakh, che vogliono la pace. Il riferimento alla festa di Nowruz (Korazym, 11 mar)

Novantunesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Reporters sans frontières: “Lasciate entrare i giornalisti in Nagorno-Karabakh”. Cresce la tensione tra Iran e Azerbajgian (Korazym, 12 mar)

Novantaduesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Prosegue l’assedio azero degli Armeni in Artsakh mentre a Saatli la polizia azera spara sulla protesta dell’acqua (Korazym, 13 mar)

L’appello dal Nagorno-Karabakh, riaprire il ‘corridoio’ di Lachin (Aci stampa, 14 mar)

Novantatreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. C’è un’altissima probabilità di escalation sia lungo il confine dell’Armenia che nel Nagorno-Karabakh (Korazym, 14 mar)

Novantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. Quando il cinismo in politica raggiunge il suo apice, diventa omicida. Urge sanzionare Aliyev e riconoscere l’Artsakh (Korazym, 15 mar)

Novantacinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’Azerbajgian tenta di creare le condizioni per una pulizia etnica senza ostacoli (Korazym, 16 mar)

Novantaseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Mobilitazione militare azera su larga scala intorno all’Artsak. Le vacanze di Nowruz (20-24 marzo) si avvicinano… (Korazym, 17 mar)

L’appello dal Nagorno-Karabakh, riaprire il ‘corridoio’ di Lachin (Korazym, 18 mar)

Novantasettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. I campanelli d’allarme suonano forti e chiari. È iniziata la vacanza di Nowruz in Azerbajgian e nei territori occupati dell’Artsakh (Korazym, 18 mar)

Novantottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Aliyev continua a minacciare l’uso della forza contro l’Artsakh e l’Armenia (Korazym, 19 mar)

“Anche Putin ha abbandonato gli armeni nelle fauci di turchi e azeri” (Il foglio, 20 mar, per abbonati)

Novantanovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. La questione prioritaria è la risoluzione della situazione del Corridoio di Lachin e del Nagorno-Karabakh in generale (Korazym, 20 mar)

Centesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Sono stanco a contare i giorni. Un’altra guerra nel Caucaso meridionale non è ciò di cui il mondo ha bisogno adesso (Korazym, 21 mar)

Centunesimo giorno del #ArtsakhBlockade. «Il male non si fermerà, finché non sarà fermato». Riconoscere l’Artsakh (Korazym, 22 mar)

Centoduesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’Azerbajgian sta fuorviando la comunità internazionale con la narrazione dell’integrazione degli Armeni di Artsakh (Korazym, 23 mar)

L’Armenia siamo noi. Europa difendila (Assadakah, 24 mar)

Nel Nagorno-Karabakh assediato dall’Azerbaijan: “Invaderanno l’Armenia e Mosca non si oppone” (Repubblica, 23 mar, per abbonati, anche su cartaceo il 24 mar)

Il presidente dell’Armenia: “Noi vittime collaterali del conflitto in Ucraina. Nel Nagorno-Karabakh l’Azerbaijan vuole la pulizia etnica” (Repubblica, 23 mar, per abbonati, anche su cartaceo il 24 mar)

Da oltre 100 giorni l’Azerbaigian isola gli armeni dell’Artsakh (Tempi, 24 mar, per abbonati)

Centotreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Riconoscere il diritto all’auto-determinazione e all’indipendenza dell’Artsakh. Sanzionare Aliyev e Azerbajgian (Korazym, 24 mar)

Armenia: “L’Azerbaijan vuole attaccarci”/ “Rischia di diventare una pulizia etnica” (Il sussidiario, 24 mar)

Commemorazione delle vittime dei pogrom di Shushi (23-26 marzo 1920) (Korazym, 25 mar)

Il fronte alle porte di casa: la nuova guerra di Putin (Il giornale, 25 mar)

Nagorno-Karabakh, la Russia accusa l’Azerbaijan di aver violato il cessate il fuoco con l’Armenia (Repubblica, 25 mar, per abbonati)

Centoquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. Ennesima grave violazione dell’Azerbajgian dell’accordo di cessate il fuoco nella Repubblica di Artsakh (Korazym, 25 mar)

Centocinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Russia e Azerbajgian in Artsakh, collina dopo collina, strada dopo strada, villaggio dopo villaggio… (Korazym, 26 mar)

Armenia abbandonata da tutti, anche dalla Russia? (Osservatorio repressione, 27 mar)

Centoseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Un criminale commette reati finché non viene arrestato e punito (Korazym, 27 mar)

Centosettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. La situazione per gli Armeni è sempre più cupa con il rischio fin troppo grande di un’altra guerra e la “soluzione finale” (Korazym, 28 mar)

Mosca minaccia l’Armenia che vuole riconoscere la Corte penale internazionale (Globalist, 28 mar)

L’ambasciata di Armenia presso la Santa Sede replica alle affermazioni dell’inviato dell’Azerbaigian (Faro di Roma, 28 mar)

Centottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. «Vostro silenzio (e non azione) ci uccide» (Korazym, 29 mar)

Centottesimo giorno del #ArtsakhBlockade – Continuazione. L’Azerbajgian ha iniziato la schedatura di chi ha osato criticare l’autocrazia genocida azera (Korazym, 29 mar)

Nagorno Karabakh: l’assertività dell’Azerbaijan (Osservatorio Balcani Caucaso, 29 mar)

Centonovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Una strisciante annessione seguita da una strisciante pulizia etnica. Questo è il piano azero portato avanti più e più volte (Korazym, 30 mar)

Centodecimo giorno del #ArtsakhBlockade. “Integrazione” dell’Artsakh in Azerbajgian = Genocidio. Il mondo deve agire adesso finché non è troppo tardi (Korazym, 31 mar)

Strade alternative e tangenziali nel Corridoio di Lachin. Semplificare un quadro complicato (Korazym, 31 mar)

Da due mesi l’Azerbaigian, ricorrendo ad azioni criminali e terroristiche, tiene sotto blocco circa 120.000 persone dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), con l’obiettivo di attuare la pulizia etnica nell’Artsakh. Il presidente di quest’ultimo, Arayik Harutyunyan, ha rilasciato un commento al riguardo.

“Questo blocco illegale contraddice tutte le norme del diritto internazionale e gli obblighi assunti dall’Azerbaigian, compresi quelli nell’ambito della dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020.

Il blocco, basato sulla politica statale azera di odio razziale contro gli armeni, è onnicomprensivo: priva 120.000 cittadini dell’Artsakh dell’accesso naturale a cibo, energia, assistenza sanitaria e altri beni e servizi vitali, ed è, quindi, un grave, attacco deliberato e massiccio al diritto alla vita e ad altri diritti dei nostri compatrioti.

Dal 20 gennaio, per risolvere la grave carenza di cibo causata dal blocco, il governo dell’Artsakh è stato costretto a limitare l’accesso al cibo introducendo buoni: un chilogrammo di riso, grano saraceno, pasta, zucchero e olio vegetale a persona al mese, la cui portata sarà ampliata nel prossimo futuro.

L’Azerbaigian ha esacerbato la crisi umanitaria nell’Artsakh interrompendo le forniture di elettricità e gas in condizioni invernali rigide.
A causa di problemi con il riscaldamento e l’alimentazione, tutti gli asili, le scuole primarie e secondarie del Paese sono stati chiusi, privando circa 20.000 bambini e adolescenti del Paese dell’opportunità di ricevere un’istruzione. Anche il lavoro di molte imprese economiche è stato sospeso, lasciando disoccupati migliaia di cittadini.
La costruzione di circa 3.700 appartamenti e case destinati a persone sfollate con la forza dai territori occupati dall’Azerbaigian, così come altri lavori di costruzione, è stata interrotta.
Gli interventi chirurgici programmati nelle istituzioni mediche sono stati annullati, mettendo a repentaglio la salute e la vita di circa 600 cittadini.

Siamo grati al Comitato internazionale della Croce Rossa e alla missione di mantenimento della pace della Federazione Russa per i loro sforzi per garantire il trasferimento di circa 90 persone in condizioni di salute critiche in Armenia, per riunire decine di famiglie separate e per trasportare la quantità minima di cibo in Artsakh che ci permette di prevenire la carestia nel paese. Tuttavia, la situazione rimane insopportabile tra la grave carenza di cibo, medicine e altri beni di prima necessità, la continua interruzione delle forniture di gas ed elettricità, la separazione di migliaia di famiglie, il collasso dell’economia e altre condizioni di crisi.

Accogliamo con favore i chiari appelli delle autorità esecutive e legislative di molti Paesi, nonché delle organizzazioni internazionali, all’Azerbaigian affinché revochi immediatamente e incondizionatamente il blocco. Tali richieste e posizioni, tuttavia, sono inefficaci nelle condizioni di fanatica e odiosa intransigenza dell’Azerbaigian.

Questo è il motivo per cui la comunità internazionale deve agire, come ha fatto in altre regioni quando ci sono segnali premonitori di genocidio.

Facciamo appello principalmente alla Russia, agli Stati Uniti e alla Francia, che co-presiedono il Gruppo di Minsk dell’OSCE, nonché a tutti i membri della comunità internazionale, affinché adottino congiuntamente o individualmente misure efficaci per aprire la strada della vita dell’Artsakh e prevenire nuovi crimini.

In tale contesto, li esortiamo a imporre sanzioni contro tutti gli autori e sostenitori di crimini contro il popolo dell’Artsakh e lo stato dell’Azerbaigian, tra le altre sanzioni, vietando loro di entrare nei loro territori e congelando i loro beni mobili e immobili nelle loro Paesi.

Il tentativo di pulizia etnica da parte dell’Azerbaigian del popolo dell’Artsakh è conforme al concetto legale di crimini contro l’umanità (erga omnes). La sua prevenzione è un obbligo morale, legale e politico vincolante per tutti i firmatari della Carta delle Nazioni Unite.

Pertanto, è dovere di ogni membro della comunità internazionale fare del proprio meglio per proteggere il popolo dell’Artsakh e la sua vita dignitosa nella propria patria“.

Non deve essere difficile in Azerbaigian costruire fake news. Ne sanno qualcosa gli attivisti per i diritti umani, i giornalisti, gli oppositori al regime di Aliyev che vengono incarcerati con le scuse più banali: le più ricorrenti sono il “possesso di droga” o la “collusione con il nemico”.

Nessuno si è quindi sorpreso della reale natura dei “manifestanti per l’ambiente” che dal 12 dicembre hanno bloccato la strada che passa per il corridoio di Lachin e unisce il Nagorno Karabakh (Artsakh) all’Armenia. Due mesi di blocco, crisi umanitaria in corso e tentativo di pulizia etnica. Una “protesta” organizzata dal governo dell’Azerbaigian come peraltro ammesso anche dal suo stesso presidente.

La scusa iniziale erano le miniere (un paio) che all’improvviso sono diventate un problema per gli azeri: sfruttamento illegale (considerano l’Artsakh territorio loro) e inquinamento ambientale (chiudendo due occhi su quello vero sulle sponde del Caspio dove non si può protestare altrimenti si finisce in prigione).

A fine dicembre Stepanakert annuncia l’interruzione dell’attività di scavo nelle miniere. Fine della protesta? No, ovviamente, perché dalle miniere si passa alle mine (coincidenza, in inglese è la stessa parola, mine) che gli armeni avrebbero disseminato nel territorio, di qui la necessità di ispezionare tutti i carichi in transito sulla strada.

A giustificazione delle loro rivendicazioni, ecco produrre foto di mine made in Armenia e datate 2021. La prova certa della colpevolezza armena!

Peccato che quegli ordigni siano stati prelevati dagli azeri nel corso delle loro invasioni (da maggio 2021, fino all’ultima grave aggressione del settembre 2022) nel territorio sovrano della repubblica di Armenia. La difesa di Yerevan le aveva collocate lungo il confine con l’Azerbaigian (i territori ora occupati dagli azeri dell’Artsakh, Kashatagh e Karvachar) nel disperato (e vano) tentativo di arginare le incursioni del nemico.
Il quale, evitato l’ostacolo, ha utilizzato le mine per giustificare il blocco della strada e il suo tentativo di pulizia etnica.

Dalle miniere alle mine, il passaggio ortografico è breve ma il risultato è sempre lo stesso: fake!

Per Andranik Khachatryan, direttore della società “ArtsakhEnergo” che distribuisce energia elettrica in Artsakh (Nagorno Karabakh), sono settimane ancor più frenetiche del solito.
Ogni giorno deve cercare di far quadrare i conti, ovvero rifornire di elettricità i 120.000 armeni che popolanbo la regione.

Sono trascorsi infatti più di 20 giorni dal guasto (o più probabilmente, sabotaggio) dell’unica linea elettrica aerea ad alta tensione (110 kV) che alimenta l’Artsakh (Nagorno-Karabakh) dall’Armenia. E gli azeri impediscono qualsiasi intervento di riparazione.

L’incidente dell’elettrodotto in ingresso ad Artsakh dall’Armenia è avvenuto il 9 gennaio, nella seconda metà della giornata, secondo i dati registrati dalle relative apparecchiature di ArtsakhEnergo, nella tratta Berdzor-Aghavno, al 30° km del linea aerea. Quella sezione è completamente sotto il controllo degli azeri; cioè, anche se il corridoio di Lachin venisse riaperto, gli specialisti armeni non possono avvicinarsi al luogo dell’incidente senza il permesso degli azeri.

Se gli azeri consentono agli specialisti armeni di avvicinarsi all’area, è possibile riparare i danni in poche ore.

Si capisce ora per quale motivo nello scorso agosto l’Azerbaigian impose – in violazione dell’accordo di tregua del novembre 2020 – lo slittamento più a sud del corridoio di Lachin: non solo per occupare Berdzor, Aghavno e Sos ma anche per avere pieno controllo sulla linea elettrica che arriva dall’Armenia. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

È difficile dire inequivocabilmente se l’incidente sia tecnico o il risultato di un intervento collaterale. Tenendo conto che gli azeri non ci hanno dato l’opportunità di eseguire lavori di riparazione dell’incidente per quasi un mese, ciò fa sospettare che ci è stato un intervento artificiale. Inoltre, l’incidente non ha avuto gravi conseguenze e può essere ripristinato in poche ore“, dice Andranik Khachatryan alla stampa.

Al momento l’elettricità viene fornita in Artsakh dalla centrale idroelettrica di Sarsang, ma la sua capacità è limitata, e se questa situazione persiste, sorgeranno seri problemi perchè il bacino idrico si svuoterà rapidamente e non vi sarà acqua per irrigare i campi in primavera (compresi quelli azeri…)

Per sopperire alla mancanza di corrente è stato fatto un programma di interruzioni di corrente: prima due ore al giorno, poi 4 ore, poi 6 ore salvo ulteriori incrementi se necessario.

E’ stata interrotta l’erogazione alle grandi aziende energivore e questo ha inevitabilmente una ricaduta sull’economia di tutto il Paese sia in termini economici che sociali; anche per le contemporanee interruzioni – sempre per sabotaggio azero – della fornitura del gas.

Ma questo è esattemente quello che il dittatore azero Aliyev vuole.

ARTSAKH RESISTI!

(2) – ALTRI PAZIENTI TRASFERITI – Altri sei malati gravi sono stati trasferiti con un convoglio della Croce Rossa Internazionale in Armenia. Complessivamente sono 63 i pazienti trasferiti dall’ospedale di Stepanakert a strutture specializzate in Armenia dall’inizio del blocco lo scorso 12 dicembre.

(3) MINISTRO DEGLI ESTERI – Il ministro degli Affari esteri della Repubblica dell’Artsakh Sergey Ghazaryan ha inviato lettere agli ambasciatori di numerosi paesi accreditati in Armenia
Nella sua lettera, il ministro degli Esteri ha presentato i problemi umanitari nell’Artsakh causati dalla chiusura del corridoio Lachin da parte dell’Azerbaigian, nonché l’impatto negativo delle interruzioni della fornitura di gas naturale ed elettricità sulla vita quotidiana delle persone e sull’economia della repubblica.
Nella sua lettera, il Ministro degli Esteri Sergey Ghazaryan ha esortato gli Ambasciatori esteri accreditati in Armenia a presentare ai rispettivi Governi il quadro reale di quanto accade sul campo. In particolare, la lettera diceva: “Vi esortiamo a trasmettere al vostro governo il nostro appello affinché adotti misure efficaci, inclusa l’imposizione di sanzioni o l’utilizzo di altri strumenti di pressione, volte a revocare il blocco dell’Artsakh e prevenire le intenzioni criminali dell’Azerbaigian”.

(3) DIMINUISCONO ENTRATE FISCALI – Il Comitato statale delle entrate della Repubblica dell’Artsakh ha presentato gli indicatori delle entrate fiscali e dei dazi per il mese di gennaio 2023.
Secondo i dati preliminari, nel gennaio 2023 è stato versato al bilancio statale della Repubblica dell’Artsakh il 67,9% di quanto pianificato in precedenza. Tale dato al ribasso è stato determinato dalla situazione dell’economia a causa del blocco della Repubblica dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian dal 12 dicembre 2022, in particolare, la sospensione delle attività di un certo numero di contribuenti, a seguito della quale fatturato e corrispondenti debiti tributari non sono sorti e di conseguenza non sono stati versati al bilancio dello Stato.

(4) ALTRI SEI TRASFERIMENTI – Altri sei malati sono stati trasferiti tramite Croce Rossa Internazionale a strutture specializzate in Armenia. Complessivamente il numero dei pazienti trasportati è di 70 dall’inizio del blocco.

(6) NUOVO TAGLIO DEL GAS – Ancora una volta gli azeri hanno interrotto la fornitura di gas all’Artsakh chiudendo una valvola del gasdotto che viene dall’Armenia e passa in territori ora occupati dalle forze dell’Azerbaigian. Nuovamente la popolazione è privata del diritto al riscaldamento, a un pasto caldo o a lavarsi con acqua calda. All’interruzione della fornitura di gas si aggiunge il blocco totale della rete elettrica dall’Armenia, sempre per interruzione nel territorio sotto controllo azero.

(6) RIUNIONE SU ORDINE PUBBLICO E LEGALITA‘ – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una consultazione di lavoro con i responsabili dei corpi di pubblica sicurezza dello Stato, presenti anche il segretario del Consiglio di sicurezza Samvel Shahramanyan, il capo dell’ufficio del presidente Karen Shahramanyan e altri funzionari. Durante la consultazione, il presidente Harutyunyan ha stabilito una serie di compiti per le forze dell’ordine sulla base delle denunce e delle preoccupazioni ricevute dal pubblico. In particolare, il Presidente ha dato mandato alle strutture competenti affinché adottino tutte le misure operativo-investigative per rilevare eventuali illeciti penali nel processo di erogazione di risorse finanziarie per il rimborso di obbligazioni creditizie alle banche di quei soggetti economici che avevano programmi di business nei territori che andavano sotto il controllo dell’Azerbaigian all’indomani della guerra dei 44 giorni del 2020

(7) PARZIALE RIPRISTINO DEL GAS – Nel pomeriggio è stato ripristinato un parziale afflusso di gas all’Artsakh che gli azeri avevano interrotto nuovamente nella giornata di ieri. Poichè la fornitura è limitata, saranno privilegiate le utenze residenziali.

(7) TRASPORTO PAZIENTI – A causa del blocco da parte dell’Azerbaijan dell’unica strada che collega l’Artsakh con l’Armenia, sei pazienti del Republican Medical Center della Repubblica dell’Artsakh con gravi malattie dell’oncologia e del sistema cardiovascolare sono stati trasportati oggi in centri medici specializzati di la Repubblica d’Armenia con la mediazione e la scorta del Comitato Internazionale della Croce Rossa. 10 bambini rimangono nelle unità di terapia intensiva e neonatale del centro medico di Arevik. 9 pazienti rimangono nel reparto di terapia intensiva del Republican Medical Center, 3 dei quali in condizioni critiche. Un totale di 76 pazienti sono stati trasportati finora dall’Artsakh all’Armenia.

(7) CONVERSAZIONE HARUTYNYAN CON ARAM I – Il Capo dello Stato ha avuto una conversazione telefonica e ha presentato al Catholicos della Grande Casa di Cilicia la crisi umanitaria e socio-economica sviluppatasi nella repubblica a seguito del blocco, durato quasi due mesi, del Corridoio Lachin (Berdzor) da parte dell’Azerbaigian, e ha precisato i passi che si stanno compiendo essere preso dalle autorità dell’Artsakh per superare la situazione. Il presidente Harutyunyan ha parlato con grande dolore e rammarico del terremoto avvenuto in Siria e ha trasmesso il sostegno degli armeni dell’Artsakh alle famiglie armene colpite dalla calamità naturale. Sua Santità ha espresso il suo sostegno al popolo dell’Artsakh, sottolineando che oltre alle preghiere quotidiane, il Catholicosato continua a compiere sforzi per sostenere gli armeni dell’Artsakh.

(8) BLOCCO GAS – Di nuovo bloccata dagli azeri la fornitura di gas che due giorni fa era stata tagliata e ieri parzialmente ripristinata.

(8) TRASFERIMENTO CITTADINI – Diciassette persone sono state trasferite oggi dalla Croce Rossa in Armenia per consentire loro di riunirsi alle proprie famiglie

(9) AMNESTY INTERNATIONAL – L’organizzazione “Amnesty international” ha pubblicato sul proprio sito un articolo nel quale si afferma che il blocco in corso del corridoio di Lachin sta mettendo in pericolo la vita di migliaia di persone nella regione del Nagorno Karabakh. Inoltre, la suddetta organizzazione per i diritti umani ha invitato le autorità dell’Azerbaigian e le forze di pace russe a sbloccare immediatamente il percorso e porre fine alla crisi umanitaria in corso.

(9) ALTRI PAZIENTI IN ARMENIA – Altri sette pazienti sono stati trasferiti da Stepnakert in Armenia per tramite della Croce Rossa Internazionale. Complessivamente sono ad oggi 83 i malati che hanno lasciato le strutture ospedaliere dell’Artsakh per essere curati in centri specialistici dell’Armenia.

(10) PRODOTTI ALIMENTARI – L’elenco dei beni forniti alla popolazione dell’Artsakh tramite coupon è stato ampliato per tenere conto della carenza di prodotti e della necessità di una distribuzione uniforme. Dal 21 febbraio si aggiungeranno anche frutta, verdura e uova della riserva statale.

(10) TERREMOTO – Nonostante la grave crisi che sta vivendo per il blocco azero, il governo dell’Artsakh ha deciso di organizzare una raccolta fondi per la comunità armena di Siria colpita dal terremoto. Un conto speciale è stato aperto presso la Artsakh Bank di Stepanakert.

(11) TRASFERIMENTI – Altri sette pazienti dell’Artsakh sono stati trasferiti in Armenia per cure specialistiche grazie a un convoglio della Croce Rossa Internazionale. Un altro paziente con accompagnatore è invece tornato dall’Armenia in Artsakh.

(13 feb) USCITE ED ENTRATE – Con la mediazione della Croce Rossa Internazionale, venti persone sono state trasportate dall’Armenia all’Artsakh e ventitrè hanno viaggiato in senso inverso.

(13) EMENDAMENTI COSTITUZIONE – Ai sensi del paragrafo 2 dell’articolo 162 della Costituzione della Repubblica dell’Artsakh, il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto con il quale avvia un processo di emendamento costituzionale. Le modifiche si applicheranno all’elezione del Presidente della Repubblica da parte dell’Assemblea Nazionale nel caso in cui la carica del Presidente della Repubblica rimanga vacante durante la legge marziale. In data odierna il progetto di emendamento costituzionale è stato presentato all’Assemblea nazionale per la discussione.

(14) TRASFERIMENTI MALATI – Altri sette pazienti sono stati trasferiti con la mediazione della Croce Rossa in Armenia. Tre, invece, hanno fatto ritorno in Artsakh dopo le cure ricevute in Armenia.

(15) PARZIALE RIATTIVAZIONE GAS – Dopo una settimana di interruzione a causa del sabotaggio azero il gas sta di nuovo parzialmente affluendo in Artsakh attraverso il gasdotto che proviene dall’Armenia.

(15) EVACUAZIONE CIVILI RUSSI – 47 persone (fra i quali 8 bambini) con cittadinanza russa sono stati trasferiti dall’Artsakh a bordo di un convoglio speciale della forza di pace russa. Complessivamente, a oggi, sono 150 i russi che hanno lasciato la regione.

(16) TRANSITO PAZIENTI – Otto malati, prevalentemente con patologie oncologiche, sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia con un convoglio organizzato dalla Croce Rossa Internazionale. Contemporaneamente quattro pazienti, dopo aver ricevuto cure in Armenia, sono ritornati in Artsakh. Con i trasferimenti di oggi, sono 105 i malati trasportati in Armenia dall’inizio del blocco azero.

(16) ACCORDO DI PACE – Nella odierna riunione di gabinetto del governo armeno, il premier Pashinyan ha informato che nella giornata di ieri l’Armenia ha inoltrato alla controparte azera una bozza di documento di pace con le proposte di Yerevan. Il premier ha altrsì dichiarato che il documento è stato inoltrato anche ai Paesi copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE. Pashinyan ha detto che “stiamo lavorando alla bozza con la seguente logica: ottenere un documento che siamo pronti a firmare in qualsiasi momento. È chiaro, ovviamente, che questo documento dovrebbe essere accettabile anche per l’Azerbaigian. Ci auguriamo che sia possibile sviluppare i progressi certi osservati a seguito di tre fasi di negoziati“.

(18) INCONTRO TRILATERALE – Nella cornice della conferenza sulla sicurezza di Monaco, si è svolto un vertice trilaterale tra il Segretario di Stato USA Blinken, il premier armeno Pashinyan e il presidente azero Aliyev. L’ultima volta che Pashinyan e Aliyev sono contrarono fu a Sochi lo scorso 31 ottobre. Secondo quanto trapelato, Aliyev ha proposto la creazione di checkpoint (azeri) lungo la strada del corridoio di Lachin. Pashinyan avrebbe sottolineato l’illegalità del blocco della strada. A seguire i due leader hanno preso parte a una tavola rotonda sulla sicurezza nel Caucaso meridionale, alla quale parteciperanno anche il primo ministro georgiano Irakli Garibashvili e il segretario generale dell’OSCE Helga Schmid.

(18) BLINKEN SU VERTICE – Il Segretario di Stato USA, Blinken, ha dichiarato all’inizio del vertice di Monaco che “riteniamo che l’Armenia e l’Azerbaigian abbiano un’autentica opportunità storica per garantire una pace duratura dopo oltre 30 anni di conflitto. Le parti stesse hanno rinnovato la loro attenzione su un processo di pace, anche attraverso il dialogo diretto, nonché con l’UE e noi stessi. Gli Stati Uniti si impegnano a fare tutto il possibile per sostenere questi sforzi, sia direttamente con i nostri amici, sia in un formato trilaterale come questo, o con altri partner internazionali.” In una nota del portavoce del Dipartimento, Ned Price, si riferisce che Blinken “ha preso atto dei progressi significativi compiuti dalle due parti negli ultimi mesi verso un accordo di pace e dell’offerta del presidente dell’UE Charles Michel di ospitare le parti a Bruxelles. Durante la loro discussione, il Segretario ha sottolineato la necessità di un transito commerciale e privato libero e aperto attraverso il corridoio Lachin. Ha anche invitato le parti ad aprire altre vie di trasporto“.

(18) VISITA PARLAMENTARI PACE – Kimmo Kiljunen (Finlandia) e Boriana Aberg (Svezia) – Correlatori dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa per il monitoraggio degli obblighi e degli impegni dell’Armenia – sono arrivati nel Syunik per una missione conoscitiva. Accompagnati dal governatore della regione, Robert Ghukasyan, i correlatori hanno incontrato i residenti dell’Artsakh che si sono rifugiati nel Syunik a causa della chiusura della strada Berdzor (Lachin) da parte dell’Azerbaigian.

(18) VARDANYAN DOPO 100 GIORNI – Ruben Vardanyan ha riassunto i 100 giorni del suo mandato come Ministro di Stato dell’Artsakh. “C’è la tradizione di parlare dei primi 100 giorni in carica, per riassumere cosa sei riuscito a fare, quali problemi hai registrato, quali cose da fare hai delineato, come immagini le direzioni e la visione di sviluppo. Su 100 giorni del mio mandato, 67 sono stati sotto blocco [da parte dell’Azerbaigian], cioè noi [cioè l’Artsakh] siamo sotto blocco per 1.600 ore. In queste realtà, considero un risultato che la Sede Operativa sia stata in grado di adempiere ai compiti che le erano stati assegnati, trovare soluzioni alle nuove sfide che si presentano ogni giorno e, soprattutto, prevenire possibili crolli in vari ambiti in ogni modo possibile.

(20) 35° ANNIVERSARIO – La Repubblica dell’Artsakh (Repubblica del Nagorno Karabakh) celebra oggi il 35° anniversario dell’attuale fase della lotta di liberazione nazionale degli armeni dell’Artsakh – Movimento del Karabakh. Infatti, il 20 febbraio 1988 il Soviet supremo del Nagrono Karabakh votò una risoluzione che chiedeva il passaggio della regione autonoma dalla RSS Azera a quella Armena. Il presidnete della repubblica Harutyunyan si è recato al memoriale di Stepanakert e ha deposto una corona di fiori alla memoria dei caduti per la libertà.

(20) MINISTRO ESTERI – Nonostante il blocco, il ministro degli Esteri, Sergey Ghazaryan, ha condotto una visita in Russia dal 12 al 16 febbraio. La notizia è stata diramata oggi dal ministero.

(21) TRASPORTO MALATI – 8 pazienti del Republican Medical Center della Repubblica dell’Artsakh con gravi malattie dell’oncologia e patologie che richiedono interventi chirurgici d’urgenza sono stati trasportati oggi presso un centro medico specializzato della Repubblica di Armenia con la mediazione e la scorta del Comitato Internazionale della Croce Rossa. 5 pazienti, che erano stati trasferiti in Armenia per cure mediche, sono tornati in Artsakh insieme ad un accompagnatore.
Gli interventi chirurgici programmati continuano ad essere sospesi nei centri medici della Repubblica dell’Artsakh.
5 bambini rimangono nelle unità di terapia intensiva e neonatale del centro medico di Arevik.
7 pazienti rimangono nel reparto di terapia intensiva del Republican Medical Center, 3 dei quali in condizioni critiche.
Un totale di 113 pazienti sono stati finora trasportati dall’Artsakh all’Armenia con la mediazione e il sostegno del Comitato Internazionale della Croce Rossa.

(21) VARDANYAN – Voci, rumors, sui social, di un possibile passo indietro del ministro di Stato Ruben Vardanyan particolarmente inviso all’Azerbaigian per i suoi forti legami con Mosca e con l’Europa.

(22) SENTENZA CORTE GIUSTIZIA – La corte di giustizia internazionale, organo delle Nazioni Unite, ha emesso due sentenze relative ai procedimenti Armenia contro Azerbaigian e Azerbiaigian contro Armenia. Nel primo, ha ordinato all’Azerbaigian di mettere fine al blocco del corridoio di Lachin, l’unico asse stradale che collega l’Armenia al Nagorno Karabakh. La Corte ha invece respinto all’unanimità le richiesta azera nel secondo procedimento in quanto le accuse mosse non risultano in alcun modo provate.

(22) VIOLAZIONI CESSATE IL FUOCO – Il ministero della Difesa russo informa che sono state registrate nel pomeriggio e in serata tre violazioni del regime di cessate-il-fuoco nei distretti di Martakert e Shushi. Non risultano feriti.

(23) SARCASTICO COMMENTO AZERO – Il capo ufficio stampa del ministero Esteri di Baku ha così commentato la sentenza della Corte di giustizia internaizonale: “Dal momento che l’Azerbaigian non ha mai bloccato o ostacolato la strada Lachin, e ha adottato tutte le misure in suo potere per garantire un movimento sicuro lungo la strada, continuerà a farlo anche dopo l’ordinanza del tribunale pertinente.”

(23) VARDANIAYN DESTITUITO – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presieduto una riunione del Gabinetto dei ministri. Il Capo dello Stato ha presentato la situazione politico-militare e socio-economica sviluppatasi nella repubblica a seguito del blocco dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian, nonché le misure adottate dalle autorità volte alla soluzione delle questioni emergenti. Durante l’incontro, il presidente Harutyunyan ha anche reso noto il decreto di destituzione di Ruben Vardanyan dalla carica di ministro di Stato. Ha molto apprezzato gli sforzi di Vardanyan sia per aumentare la consapevolezza internazionale dell’Artsakh sia per risolvere numerosi problemi interni durante il blocco.

(23) TRANSITI – Il personale del Comitato Internazionale della Croce Rossa ha trasportato 24 persone dal Nagorno Karabakh in Armenia e 19 nella direzione opposta. Complessivamente, un totale di 296 persone sono state trasferite dal Nagorno Karabakh all’Armenia e ritorno.

(23) ASSEMBLEA NAZIONALE – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha partecipato all’ora del governo nell’ambito della sessione plenaria dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh in conformità con le disposizioni della Costituzione. Il Capo dello Stato ei membri del Gabinetto hanno risposto alle domande sollevate dai deputati e chiarito i passi volti a risolvere i problemi sviluppatisi all’indomani del blocco dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian.

(24) INCONTRO ARTSAKH-AZERBAIGIAN – I rappresentanti del Nagorno Karabakh e dell’Azerbaigian si sono incontrati con la partecipazione delle forze di pace russe. Sono stati raggiunti accordi sulla ripresa della fornitura di elettricità e gas ai consumatori del Nagorno Karabakh. Il comando prosegue i negoziati sulla ripresa del traffico veicolare senza ostacoli attraverso il corridoio Lachin.

(24) NUOVO MINISTRO DI STATO – Al procuratore generale della repubblica, Gurgen Nersisyan, è stato proposto dal presidente della repubblica l’incarico di ministro di Stato.

(25) NAZIONI UNITE SU BLOCCO LACHIN – Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres prende atto delle sentenze della Corte internazionale di giustizia (ICJ) emesse il 22 febbraio sui procedimenti tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian. Lo ha detto in un comunicato il portavoce Onu Stephane Dujarric. Il Segretario Generale accoglie con favore la fiducia che i governi di Armenia e Azerbaigian hanno riposto nella Corte Internazionale di Giustizia chiedendole di risolvere le loro divergenze. Ricorda che le decisioni della Corte internazionale di giustizia sono vincolanti e auspica che le parti rispettino le sue sentenze, comprese quelle relative alle misure per garantire la circolazione senza ostacoli di persone, veicoli e merci attraverso il corridoio Lachin in entrambe le direzioni. Il segretario generale spera che l’Armenia e l’Azerbaigian continuino a lavorare per migliorare le relazioni bilaterali e sollecita un dialogo costruttivo, ha affermato il portavoce delle Nazioni Unite in una nota.

(26) TRASFERIMENTI RUSSI – Con un convoglio speciale 49 cittadini russi (compresi sei bambini) hanno lasciato l’Artsakh alla volta dell’Armenia.

(27) NUOVI NATI – Nel 78° giorno di blocco il ministero della Salute comunica che sono trecento i nuovi nati in Artsakh durante questo periodo di isolamento. I neonati e le loro madri affrontano gravi preoccupazioni quotidiane relative alla carenza di alimenti per bambini, pannolini, medicinali e altri beni di prima necessità.

(28) RICORDO DI SUMGAIT – In occasione della Giornata commemorativa delle vittime dei massacri perpetrati dall’Azerbaigian e della Giornata di protezione dei diritti dei rifugiati armeni, il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato oggi il complesso commemorativo di Stepanakert. Ha reso omaggio e ha deposto una corona di fiori sulla lapide commemorativa perpetuando la memoria degli armeni caduti vittime dei massacri organizzati dalle autorità azere. Harutyunyan era accompagnato dal presidente dell’Assemblea nazionale Artur Tovmasyan, dal primate della diocesi dell’Artsakh della Chiesa apostolica armena, il vescovo Vrtanes Abrahamyan, dai rappresentanti degli organi legislativo ed esecutivo e dai membri del Consiglio di sicurezza.

(28) LAVROV SU LACHIN – Nel corso di una conferenza stampa successiva a un incontro a Baku con il collega Jeyhun Bayramov, il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha dichirato che il corridoio di Lachin dovrebbe operare in conformità con la dichiarazione trilaterale dei leader russo, armeno e azero datata 9 novembre 2020, che non prevede alcun posto di blocco.

(28) TRASFERIMENTO PAZIENTI – Un convoglio della Croce Rossa Internazionale ha provveduto al trasfrimento in Armenia di otto pazienti che hanno necessità di cure specialistiche. Sono in totale 135 quelli trasportati dall’Artsakh per ragioni mediche. Ad oggi sette risultano ricoverati nell’ospedale repubblicano di Stepanakert in terapia intensive, tre in condizioni critiche.

Artsakh, il conflitto invisibile. «Anche fare una zuppa è impossibile» (Tempi, 1 feb)

Missione Ue in Armenia: opportunità o rischio? (Huffington post, 1 feb)

Nagorno Karabakh, vivere bloccati (Osservatorio Balcani Caucaso, 1 feb)

Vardanyan: l’Azerbajgian è politicamente motivato a distruggere la capacità dell’Artsakh di continuare a essere un’entità separata e autonoma (Korazym, 1 feb)

L’ambasciatore armeno interviene su Lachin (Terrasanta, 2 feb)

Cinquantatreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’Azerbajgian intende prendere molto di più oltre l’Artsakh/Nagorno-Karabakh (Korazym, 2 feb)

Artsakh dimenticato (Ardisco, 3 feb)

Nagorno Karabakh, un’altra aggressione nei territori dell’ex Unione Sovietica (Meridiano Italia, 3 feb)

Nagorno-Karabakh, l’ambasciatore armeno Nazarian: «La crisi umanitaria peggiora di giorno in giorno» (Il Messaggero, 3 feb)

Artsakh/Nagorno. Imminente la Decisione della Corte di Giustizia Europea (MarcoTosatti.com, 3 feb)

#ArtsakhBlockade. Allarme bandiera rossa per genocidio – Azerbajgian dell’Istituto Lemkin (Korazym, 3 feb)

Cinquantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. Alla cima delle menti dei burocrati dell’Unione Europea non ci sono la democrazia e i diritti umani, ma il gas azero-russo (Korazym, 3 feb)

#ArtsakhBlockade e Caucaso meridionale. Analisi di Amberin Zaman: Turchia sale, Russia svanisce mentre Iran e Azerbajgian si scontrano per Armenia (Korazym, 3 feb)

NAGORNO KARABAKH/ “Armeni isolati, l’Azerbaijan vuole la pulizia etnica” (Il sussidiario, 4 feb)

Cinquantacinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Il Ministro degli Esteri dell’Artsakh chiede misure efficaci con maggiore pressione e sanzioni contro l’Azerbajgian (Korazym, 4 feb)

Parla il premier dell’Artsakh assediato. “Non potete ignorarci” (La nuova bussola quotidiana, 4 feb)

Cinquantaseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Dalle miniere alle mine, il passaggio ortografico è breve ma il risultato è sempre lo stesso: fake (Korazym, 5 feb)

Cinquantasettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Gli Armeni dell’Artsakh sotto assedio sono resilienti. La vita continua, nonostante tutto (Korazym, 6 feb)

Berlino chiede revoca immediata del blocco nel Nagorno Karabakh (Aska news, 7 feb)

Cinquantottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Volendo, le superpotenze mondiali possono forre fine l’assedio dell’Artsakh all’istante. Volendo… (Korazym, 7 feb)

Tangentopoli europea: ora spuntano anche i lobbisti dall’Azerbaigian (L’Indipendente, 7 feb)

Cinquantanovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Urge l’azione chiara da parte della comunità internazionale a prevenire la pulizia etnica contro gli Armeni dell’Artsakh (Korazym, 8 feb)

Amnesty International: l’Azerbajgian deve revocare senza indugi il #ArtsakhBlockade per porre fine alla crisi umanitaria (Korazym, 9 feb)

Sessantesimo giorno del #ArtsakhBlockade. La vita nonostante tutto. L’Azerbajgian e la Russia ascoltino Amnesty International (Korazym, 9 feb)

Azerbaigian: il blocco del corridoio di Lachin che mette a rischio migliaia di vite deve essere immediatamente revocato (ESG Data, 9 feb)

Sessantunesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Siamo stanchi di (solo) condanne, senza azioni energiche e risolutive. Artsakh e l’Armenia sono in pericolo (Korazym, 10 feb)

L’Azerbaigian blocca il corridoio di Lachin: migliaia di vite a rischio nel Nagorno-Karabakh (Amnesty, 10 feb)

Sessantaduesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Non abbiamo il diritto di lasciare solo il popolo armeno di fronte a una nuova minaccia di pulizia etnica (Korazym, 11 feb)

Sessantatreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Pulizia etnica degli Armeni dell’Artsakh. Questo non è accettabile in alcun modo (Korazym, 12 feb)

La tragedia dimenticata del Nagorno Karabakh (Corriere del Ticino, 12 feb)

Il grido di Amnesty International. Si aggrava la crisi umanitaria (Assadakah, 13 feb)

Sessantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. «Il mondo è minacciato più da coloro che tollerano o incoraggiano il male, che dagli stessi malfattori» – Parte 1 (Korazym, 13 feb)

Sessantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. Quali sviluppi tra Baku e Yerevan nei prossimi mesi? Gli Azeri armano l’energia – Parte 2 (Korazym, 13 feb)

Sessantacinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. «L’indifferenza del mondo permette l’Azerbajgian e la Turchia di “finire il lavoro” lontano dai sguardi» (Korazym, 14 feb)

Roma finanzia l’offensiva dell’Azerbaigian contro l’Armenia (Today, 14 feb)

Il corridoio di Lachin e il groviglio caucasico (Osservatorio Balcani Caucaso, 15 feb)

Le contraddizioni di Erevan tra Mosca e l’Occidente (World magazine, 15 feb)

Nagorno Karabakh: pulizia etnica in corso? (Machiavelli, 15 feb)

Sessantaseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’importante è che nessuno possa dire: “Non lo sapevo” (Korazym, 15 feb)

Il Caucaso rischia di diventare l’epicentro di una nuova crisi geopolitica (Domani, 16 feb, per abbonati)

Nagorno Karabagh: il dramma di Lachin. “Ai posteri l’ardua sentenza?” (International news, 16 feb)

Sessantasettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. La minaccia di pulizia etnica degli Armeni dall’Artsakh è un terribile avvertimento di genocidio (Korazym, 16 feb)

Io, armena, chiedo a Meloni di intervenire sulla crisi nell’Artsakh/Nagorno Karabakh (Startmag, 17 feb)

Il Molokano su Tempi. Appello per l’Artsakh. Come possono Italia e Israele tradire la loro sorella Armenia? (Korazym, 17 feb)

Sessantottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Il silenzio uccide (Korazym, 17 feb)

Nagorno-Karabakh: l’Armenia presenta un piano di pace all’Azerbaigian (Sicurezza internazionale, 17 feb, per abbonati)

L’Armenia propone la pace per evitare la crisi del Caucaso (Domani, 17 feb, per abbonati)

Artsakh – Una risoluzione del Pd e M5S sulla grave crisi umanitaria (Assadakah, 17 feb)

Sessantanovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. La pace con un popolo che ha odio è impossibile e inimmaginabile (Korazym, 18 feb)

Settantesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Non dobbiamo permettere ad un dittatore di dettare la narrazione (Korazym, 19 feb)

Al via la missione civile in Armenia per la stabilità nelle zone di confine (Ansa, 20 feb)

Settantunesimo giorno del #ArtsakhBlockade. André Manoukian: immaginate l’indignazione mondiale per 120.000 cani isolati su un’isola, ma per gli Armeni niente (Korazym, 20 feb)

In Nagorno-Karabakh, 120.000 persone sono messe in quarantena (Tecnosuper, 21 feb, per abbonati)

Settantatreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Bloccare l’Artsakh – patria degli Armeni – accompagnato dalla minaccia della forza è inaccettabile (Korazym, 22 feb)

“Il corridoio di Lachin deve essere transitabile” (RSI, 22 feb)

#ArtsakhBlockade. La Corte Internazionale di Giustizia ordina l’Azerbajgian a garantire il libero movimento attraverso il Corridoio di Lachin in entrambe le direzioni (Korazym, 22 feb)

Il tribunale delle Nazioni Unite ordina all’Azerbaigian di porre fine alla barriera del Nagorno-Karabakh (La nuova gazzetta molisana, 23 feb)

Armenia-Azerbaijan, una pace difficile (Osservatorio Balcani Caucaso, 23 feb)

L’Onu chiede lo sblocco del Corridoio di Lachin (Osservatore romano, 23 feb, per abbonati)

Settantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. Dopo la condanna dell’Azerbajgian alla Corte Mondiale siamo daccapo alle solite (Korazym, 23 feb)

Nagorno Karabakh. La ICJ ha ordinato agli azeri di rimuovere lo sbarramento nel corridoio di Lachin (Notizie geopolitiche, 23 feb)

La condanna dell’Azerbaigian sia foriera di pace nel Nagorno Karabakh (Politicamente corretto, 23 feb)

Settantacinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Se gli Armeni perdono l’Artsakh, gireranno l’ultima pagina della loro storia. Non dire dopo: “Non lo sapevo” (Korazym, 24 feb)

La corte dell’Onu condanna l’Azerbaigian: «Riapra il Corridoio di Lachin» (Tempi, 24 feb)

Guerra e crimini ambientali (ISPI, 24 feb)

L’Armenia: In Nagorno Karabakh intervenga la comunità internazionale (Exaudi, 25 feb)

Settantaseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Il riconoscimento internazionale dell’Artsakh significa prevenire massicce violazioni dei diritti del popolo dell’Artsakh (Korazym, 25 feb)

Settantasettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. I dittatori vanno buttati nella pattumiera della storia, se tutti vogliamo vivere in pace (Korazym, 26 feb)

28 febbraio, giorno della memoria delle vittime del pogrom di Sumgait. Il 35° anniversario dell’orrore (Korazym, 26 feb)

Armenia inquieta (Osservatorio repressione, 27 feb)

“La  guerra contro gli armeni è finita nel punto cieco della comunicazione” (Il Foglio, 27 set)

Settantottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. La dittatura armenofoba di Aliyev non demorde, ma il popolo armeno dell’Artsakh è resiliente (Korazym, 27 feb)

Sumgait – Domani il 35° anniversario del massacro degli armeni (Assadakah, 27 feb)

La storia sconosciuta del pogrom di armeni (Libero, 28 feb, cartaceo)

Missione UE in Armenia: partito il monitoraggio (Osservatorio Balcani Caucaso, 28 feb)

Settantanovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Una missione ONU nel Corridoio di Lachin e in Artsakh è il minimo indispensabile che la comunità internazionale possa fare (Korazym, 28 feb)