Permettete qualche domanda?

Poco dopo l’inizio degli scontri sulla linea di confine tra Armenia e Azerbaigian anche alcuni politici italiani hanno commentato quanto stava accadendo nel Caucaso meridionale.

Taluni si sono limitati ad auspicare la rapida cessazione delle ostilità e l’intervento dei mediatori internazionali per riportare la calma nella zona, altri hanno condannato gli scontri senza accusare apertamente l’Armenia ma lasciando intendere una sua responsabilità. Alcuni infine si sono espressi a sostegno dell’Azerbaigian dal momento che ricoprono cariche in seno ai gruppi di amicizia inter-parlamentare.

Questi interventi sono stati ospitati da certi media solitamente molto vicini alle posizioni azere. Altri invece hanno cercato di raccontare quanto stava accadendo ma con poca precisione arrivando a riferire addirittura che i combattimenti stavano interessando il Nagorno Karabakh-Artsakh (che si trova ad alcune centinaia di chilometri più a sud) salvo poi rendersi conto dell’errore.

Per coloro che non hanno esitato a prendere posizione in favore dell’Azerbaigian (che ricordiamolo è il responsabile di quanto accaduto, leggete QUI) abbiamo preparato alcune domande. che invieremo via mail alle rispettive caselle istituzionali di questi deputati e senatori. Avremo mai una risposta? Non crediamo ma intanto leggetele…

La responsabilità degli scontri

  • Sulla base di quale prova documentale si è sostenuto che era stata l’Armenia ad attaccare l’Azerbaigian domenica 12 luglio e non viceversa? Non ritenete che in linea generale prima di esprimere una valutazione univoca su tali fatti sarebbe opportuno acquisire elementi documentali e prove sul campo e che siano stati azzardati giudizi senza cognizione di causa? E non sarebbe opportuno su un tema così delicato, quale la questione del Nagorno Karabakh, avere una approfondita conoscenza di tutti gli aspetti politici, storici e giuridici della contesa; davvero tali commentatori sono informati su tali questioni così tecniche e particolari? Ad esempio, saprebbero citare il contenuto della legge dell’URSS del 3 aprile 1990 (Registro del Congresso dei Deputati del Popolo dell’URSS e il Soviet Supremo dell’URSS. 1990, Numero 13, p. 252)
  • Il fatto che i corpi di molti militari azeri caduti negli scontri della scorsa settimana al confine nord- orientale dell’Armenia si trovassero nella cosiddetta “buffer zone”, ovvero la zona cuscinetto (terra di nessuno) fra le due linee difensive o addirittura in territorio armeno, non dovrebbe far ritenere che siano stati proprio gli azeri ad attaccare gli armeni e non viceversa? E che dire dei mezzi da trasporto azeri lasciati nella stessa zona?
  • Come definire l’affermazione del portavoce del ministero della Difesa dell’Azerbaigian che ha minacciato di bombardare la centrale nucleare armena di Metzamor salvo poi essere costretto a una immediata retromarcia dopo il richiamo delle istituzioni internazionali?

L’appoggio all’Azerbaigian

  • Perché un politico o un organo di informazione italiano si spinge ad appoggiare una dittatura qual è quella azera di un Paese islamico e turcofono contro una piccola nazione cristiana come l’Armenia i cui valori sono molto più vicini a quelli nostri? Perché taluni anche in Italia difendono una nazione, l’Azerbaigian, che è agli ultimissimi posti nella classifica mondiale sulla libertà di informazione (167^ su 180 nazioni nel Freedom press index), dove giornalisti e oppositori politici vengono silenziati con la galera, e che figura tra le nazioni più corrotte al mondo (Corruption Perceptions Index 2018, 152°/198; l’Italia, tanto per avere un termine di paragone si colloca al 53° posto su 198). 
  • Non sarebbe opportuno chiedere a Baku maggiore democrazia e trasparenza prima di impegnarsi a sostegno di sue (presunte) rivendicazioni territoriali?

Sulla questione del Nagorno Karabakh

  • Perché parlare solo del diritto all’integrità territoriale degli Stati e non del pari diritto all’autodeterminazione dei popoli così come sancito dalla conferenza di Helsinki del 1975? Siete consapevoli che in tutti i pronunciamenti dei mediatori internazionali si fa comunque riferimento a entrambi principi?
  • Siete al corrente del fatto che la dottrina tende a diversificare l’integrità territoriale esterna (ovvero per l’azione di altri Stati) da quella interna (legata a processi di autonomia)? Che l’art. 3 della Convenzione di Montevideo (1933) recita che “L’esistenza politica di uno stato è indipendente dal riconoscimento di altri stati. Perfino prima del riconoscimento lo stato ha il diritto di difendere la sua integrità ed indipendenza, a provvedere alla sua conservazione e prosperità, e conseguentemente ad organizzare sé stesso come ritiene adatto, a legiferare sui suoi interessi, amministrare i suoi servizi e definire giurisdizione e competenza delle sue corti.”
  • Siete informati che le quattro risoluzioni dell’ONU dei primi anni Novanta, spesso citate a sostegno della causa azera, chiedevano il ritiro dai territori occupati militarmente in quel frangente (quindi non da tutto il Nagorno Karabakh!) ma anche la cessazione delle ostilità da parte di TUTTE le forze in campo (e quindi anche degli azeri che avevano scatenato il conflitto a fine gennaio 1992)