Trump vuole ostacolare l’Artsakh?

Secondo quanto riportato dal sito web ufficiale del Comitato Nazionale Armeno Americano (ANCA), l’amministrazione Trump sta prendendo di mira il programma di aiuti umanitari in Artsakh, tentando di porre fine ai finanziamenti statunitensi per il programma di sminamento di HALO Trust che ha salvato innumerevoli vite in tutta la Repubblica.

Due deputati degli Stati Uniti, Brad Sherman (D-CA) e TJ Cox (D-CA), stanno invero conducendo una campagna congressuale per incoraggiare il responsabile di USAID, Mark Green, a invertire tale rotta e a mantenere il programma di sminamento del Nagorno Karabakh. L’amministratore di USAID, Green, ha testimoniato davanti alla Commissione per gli Affari esteri il 9 aprile di quest’anno che USAID era impegnata a completare lo sminamento di mine antiuomo e ordigni inesplosi all’interno dei confini tradizionali del Nagorno Karabakh.

«Il presidente Trump ha torto a inchinarsi alla richiesta sconsiderata del dittatore azero Ilham Aliyev affinché l’America metta fine agli aiuti umanitari statunitensi all’Artsakh», ha dichiarato il direttore esecutivo dell’ANCA Aram Hamparian. «Una spesa modesta che rappresenta un investimento importante per la pace, questo è il programma di aiuti dall’anno fiscale 1998, che ha fornito una assolutamente necessaria assistenza sanitaria materna, portato alle famiglie acqua potabile pulita e liberato fattorie e villaggi da mine mortali. Ringraziamo tutti i legislatori statunitensi che stanno cercando di far avanzare gli interessi e i valori americani negli Stati Uniti continuando gli aiuti umanitari statunitensi all’Artsakh di fronte ai tentativi stranieri di intromettersi nel processo decisionale americano».

È evidente come tale politica statunitense nella regione, se confermata, creerebbe squilibri e darebbe un pessimo segnale alle parti coinvolte nel negoziato per la risoluzione del conflitto.

Qualche avvisaglia preoccupante circa i rapporti tra Trump e Aliyev si era invero già avuta in passato; e proprio di recente, il dittatore azero nel corso di un messaggio di felicitazioni al presidente americano in occasione della festa dell’indipendenza del 4 luglio non aveva mancato di dedicare buona parte della lettera al conflitto del Nagorno Karabakh ponendo l’accento sulla “aggressione armena”.

Non sappiamo se i timori sollevati dalla foltissima comunità armena negli Stati Uniti siano confermati o meno; di certo fra un paio d’anni ci sono le elezioni presidenziali USA e …

QUI L’ARTICOLO DELL’EX AMBASCIATORE EVANS RIGUARDO AI RAPPORTI TRA AMMINISTRAZIONE TRUMP E REPUBBLICA DEL NAGORNO KARABAKH