Dicembre 2020

(31 dic 20) CENTRO RUSSO-TURCO – Il Centro di monitoraggio russo-turco sarà pronto in un paio di settimane secondo quanto riferisce il presidente dell’Azerbaigian. La struttura operativa sarà collocata nella regione di Aghdam; non è chiaro se dentro o fuori il vecchio distretto dell’oblast sovietico. Il ministro della Difesa della Turchia, Hulusi Akar, ha riferito che nel centro saranno operativi 36 ufficiali turchi fra i quali un generale.

(31 dic 20) PRIGIONIERI ARMENI – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev durante un incontro con il ministro della Difesa nazionale turco Hulusi Akar ha dichiarato che molti militari armeni sono stati arrestati ma che “non dovrebbero essere considerati prigionieri di guerra”. “I gruppi armati armeni che rimangono ancora nelle terre liberate non obbediscono alla leadership politica dell’Armenia. La maggior parte di loro sono stati detenuti dalla fine della [recente guerra del Nagorno Karabakh]. Ma non possono essere considerati militari; sono terroristi “, ha aggiunto Aliyev.

(30 dic 20) ALTRI RITORVAMENTI – Altri 22 corpi sono stati trovati nelle regioni di Hadrut, Jabrayil, Kubatlu e Zangelan come informa Hunan Tadevosyan, capo del dipartimento per le informazioni e le pubbliche relazioni del Servizio statale per le situazioni di emergenza in Artsakh. “Oggi una squadra [di soccorso] sta effettuando operazioni di ricerca nella [regione] di Fizuli. Un’altra squadra avrebbe dovuto effettuare operazioni di ricerca a Kubatlu, ma la parte azera, violando l’accordo, non l’ha permesso. Se ci saranno o no operazioni di ricerca durante le vacanze dipende dalla parte azera“, ha aggiunto Tadevosyan.

(30 dic 20) SCAMBIO PRIGIONIERI – In un comunicato stampa il Servizio di sicurezza nazionale armeno informa che il 28 dicembre il direttore del Servizio di sicurezza federale russo Alexander Bortnikov ha tenuto una riunione a Mosca con i suoi omologhi armeno e azero. Durante l’incontro sono state discusse diverse questioni necessarie, tra cui anche lo scambio di prigionieri e la ricerca dei dispersi. In seguito all’incontro sono stati raggiunti anche accordi sull’implementazione di lavori in diverse direzioni.

(30 dic 20) RIFORMA MINISTERO – Il ministero dell’istruzione, della scienza e della cultura è divenuto ministero dell’istruzione, della scienza, della cultura e dello sport dell’Artsakh. Il presidente della repubblica Arayik Harutyunyan oggi ha firmato il decreto che conferma a capo del dicastero Lusine Gharakhanyan.

(30 dic 20) NOTA ARTSAKH SU VIDEO AZERO – Ieri sono stati diffusi video su un dominio internet azerbaigiano, che, secondo la parte azera, mostra i corpi di sei militari armeni uccisi nei pressi del villaggio di Hakaku nella regione occupata di Hadrut di Artsakh. Il ministero della Difesa dell’Artsakh ribadisce con un comunicato che non risultano violazioni del cessate il fuoco lungo la linea di contatto né il 27 dicembre, né nei giorni precedenti, né nei giorni successivi, e che nessuna unità difensiva e nessun soldato è stato coinvolto in alcuna operazione militare.

(29 dic 20) BLOCCATE SQUADRE DI RICERCA – Oggi tre squadre di ricerca e soccorso non sono state autorizzate a partire per la regione di Fizuli. Lo ha dichiarato il capo del dipartimento per le informazioni e le pubbliche relazioni del servizio statale dell’ Artsakh per le situazioni di emergenza, Hunan Tadevosyan. “Secondo l’accordo preliminare, il gruppo di ricerca e soccorso sarebbe dovuto partire oggi per Fizuli, ma gli azeri non hanno permesso loro di effettuare operazioni di ricerca lì. Attualmente, le operazioni di ricerca sono in corso a Hadrut, Jabrayil, Kubatlu, Zangelan. [regioni dell’Artsakh] e vicino al villaggio di Khndzoresk della provincia di Syunik [dell’Armenia] “, ha aggiunto Tadevosyan.

(28 dic 20) SCAMBIO PRIGIONIERI – Nella giornata odierna, con il concorso delle forze di pace russe e del Comitato internazionale della Croce rosa, vi è stato un nuovo scambio di prigioni di guerra, quattro armeni e due azeri.

(28 dic 20) COMUNICATO DIFESA SU HADRUT NEGA INCIDENTI – Riguardo alla notizia di scontri nella regione di Hadrut il ministero della Difesa dell’Artsakh ha rilasciato il seguente comunicato: “Come avevamo già annunciato ore fa, ribadiamo che durante l’intera giornata di ieri e fino ad ora, nessuna unità, nessun militare dell’esercito di difesa della Repubblica di Artsakh ha preso parte a nessuna operazione, non è stato registrato alcun incidente insolito, e non un un solo colpo è stato sparato persino dalla parte armena. In questo caso, la dichiarazione rilasciata dal Ministero della Difesa dell’Azerbaigian non può essere descritta come nient’altro che una provocazione di propaganda. L’Esercito di Difesa continua ad aderire rigorosamente al cessate il fuoco“. Il Comando delle forze di pace russe ha annunciato che indagherà sui fatti. Un canale iraniano Telegram sostiene che non vi è stato alcun scontro a fuoco tra armeni e azeri ma che le vittime nell’esercito di Baku sono conseguenza di un diverbio tra soldati dell’Azerbaigian.

(28 dic 20) NUOVO MINISTRO – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato oggi un decreto riguardante la nomina di Ashot Bakhshiyana Ministro dell’Economia e dell’Agricoltura.

(28 dic 20) RITROVAMENTI CADUTI – Tra il 13 novembre e il 27 dicembre sono stati trovati i corpi di 1.111 militari armeni caduti. Lo ha riferito a Hunan Tadevosyan, capo del dipartimento per le informazioni e le pubbliche relazioni del Servizio statale per le situazioni di emergenza dell’Artsakh. Continuano le operazioni di ricerca nella regione di Hadrut ma non oggi perchè le autorità azere hanno negato il permesso a tre squadre di ricercatori di accedere al territorio

(28 dic 20) AGGIORNAMENTO SU INCIDENTI HADRUT – Lo scontro a fuoco è avvenuto nei pressi del villaggio di Hakaku a nord ovest di Hadrut e sarebbe durato alcune ore. Il luogo si trova a circa 13 km dall’ultimo villaggio controllato dagli armeni (Karmin Shuka). Il bilancio degli scontri sarebbe di sei armeni uccisi e altrettanti catturati (per Baku) mentre per Yerevan ci sarebbero due azeri uccisi, cinque feriti e uno catturato.

(27 dic 20) SCONTRO A FUOCO IN HADRUT – Dalla regione di Hadrut, presumibilmente non lontano dal villaggio di Togh, in territorio sotto occupazione dell’Azerbaigian, giunge notizia di uno scontro a fuoco tra armeni e azeri. I primi, secondo media di Baku, avrebbero avuto sei caduti e altrettanti prigionieri. le stesse fonti parlano anche di due azeri morti. Il ministero della Difesa dell’Armenia smentisce il coinvolgimento di unità dell’Esercito di Difesa dell’Artsakh e in un comunicato stampa preannuncia indagini sul fatto.

(27 dic 20) L’ARMENIA SAPEVA? – L’ex ambasciatore armeno presso la Santa Sede, Mikayel Minasyan, ha pubblicato ieri su FB un documento riservato inviato 26 giorni prima dell’inizio della guerra dal Segretario generale dell’alleanza CSTO (Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva), Stanislav Zas. Questi avrebbe indirizzato una lettera al Segretario del Consiglio di Sicurezza dell’Armenia Armen Grigoryan e aveva allegato un pacchetto di documenti che offrivano di tenere esercitazioni di comando militare nel quadro del CSTO. Nel documento presentato si ipotizza uno scenario di guerra che arriva persino a descrivere la partecipazione di miliziani siriani nel conflitto. Per Minasyan “il Segretario generale della CSTO descrive la guerra che l’Armenia deve preparare e invita l’Armenia a rivolgersi alla CSTO prima che inizi la guerra perché, secondo quei documenti, l’Armenia è incapace di resistere alla guerra descritta nella lettera riservata”. Il Consiglio di Sicurezza dell’Armenia ha replicato che la lettera che il Segretario Generale dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) Stanislav Zas aveva indirizzato al Segretario del Consiglio di Sicurezza Armen Grigoryan il 1° settembre 2020 riguardava l’organizzazione e lo svolgimento di successive esercitazioni del personale condotte nell’ambito della CSTO

(26 dic 20) CONTINUANO I RIMPATRI – Altri 544 cittadini dell’Artsakh sono rientrati in patria nella giornata odierna. Complessivamente a oggi sono 44600 circa coloro che sono rientrati in Artsakh che si aggiungono ad alcune migliaia rimaste nel territorio. Mediamente il flusso di rientro settimanale oscilla tra i 2000 e i 3000 abitanti.

(26 dic 20) VIVERE E LAVORARE IN ARTSAKH – Il Ministro del Lavoro, degli Affari Sociali e dell’Alloggio, Mane Tandilyan, esorta gli armeni a trasferirsi in Artsakh e lavorare lì. “Aiutateci a trovare il personale perché si può guadagnare una vita decente solo attraverso il lavoro. Anche se in alcuni casi non è il lavoro dei suoi sogni, è lo stesso; può essere l’inizio perché il lavoro è il modo migliore per raggiungere il successo”. Poichè parte della popolazione è stata costretta a rifugiarsi in Armenia a causa della guerra c’è carenza di personale in diversi settori lavorativi.

(26 dic 20) MILITARI CADUTI – L’esercito di difesa di Artsakh (Nagorno-Karabakh) ha pubblicato i nomi di altri 147 militari, riservisti e volontari caduti durante la recente guerra di Artsakh. In seguito il Comando ha segnalato che nella lista pubblicata ci sono alcune inesattezze sulle quali si sta lavorando Secondo i dati ufficiali pubblicati dall’Esercito di difesa di Artsakh, il numero di vittime militari sul versante armeno ha raggiunto 2.017. Inoltre, secondo il Servizio di Stato di Artsakh per le situazioni di emergenza, i corpi di 1.073 militari armeni caduti sono stati finora recuperati nei territori occupati. Fra i caduti risultano anche 65 agenti di polizia dell’Armenia.

(25 dic 20) VIABILITA’ KAPAN – Situazione critica nella città di Kapan (Armenia) per quanto riguarda la viabilità stradale. Il collegamento con il villaggio di Agarak è sotto controllo azero, le strade per Goris e Tchakaten presentano criticità perchè gli azeri sono a bordo strada

(25 dic 20) SMONTATO ALBERO DI NATALE – L’albero di Natale e le tende che erano state installate per un evento di Capodanno nel cortile di un hotel hanno suscitato un certo scalpore venerdì tra gli abitanti di Stepanakert. Su richiesta dei cittadini, sono stati smontati. Davit Ghahramanyan, un fotografo dell’Artsakh Information Center, ha detto alla stampa che è stato chiamato giovedì al telefono con un’offerta per un servizio fotografico a pagamento, ma ha rifiutato. Ghahramanyan ha aggiunto che è stato allora che ha saputo che questo evento era stato organizzato dalla My Step Foundation, fondata da Anna Hakobyan, la moglie del primo ministro armeno Nikol Pashinyan.

(25 dic 20) LUSSEMBURGO – “Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Artsakh accoglie con favore l’adozione all’unanimità da parte della Camera dei Deputati del Granducato di Lussemburgo della risoluzione del 24 dicembre con la quale il Parlamento lussemburghese, rimanendo sempre fedele allo spirito della risoluzione adottata il 16 ottobre 2020, in sostanza, condanna l’aggressione militare dell’Azerbaigian contro la Repubblica di Artsakh attraverso il coinvolgimento della Turchia, l’occupazione militare di gran parte del territorio di Artsakh come risultato dell’aggressione militare e la politica continua di retorica bellicosa e di minacce contro Artsakh e la sua popolazione.”

(25 dic 20) RITROVAMENTI – Altri quattro corpi ritrovati dalle squadre di ricerca tra Mataghis e Jibrayl. Continuano le operazione di ricerca

(25 dic 20) AIUTI CROCE ROSSA – La missione del Comitato Internazionale della Croce Rossa nel Nagorno Karabakh (Artsakh) ha recentemente assistito 221 famiglie rimaste senza casa a causa del conflitto, e sono state temporaneamente ospitate in alberghi, dormitori universitari e case di cura nella capitale Stepanakert. Secondo le esigenze individuate, ogni membro di queste famiglie – 741 persone – ha ricevuto dal CICR pacchi alimentari e articoli per l’igiene. Inoltre, sono stati forniti loro 104 utensili da cucina e 48 riscaldatori.

(24 dic 20) AIUTI ALL’ARTSAKH DALL’ARMENIA – Nel corso della odierna riunione di Gabinetto del governo, il Primo ministro dell’Armenia ha riassunto gli aiuti economici finora forniti alla popolazione dell’Artsakh e consistenti in: 1) contributo di circa 120 euro per ogni cittadino dei territori rimasti sotto controllo armeno 2) contributo di circa 500 euro per ogni cittadino profugo da territori ora occupati 3) pagamento delle pensioni e indennità di dicembre 4) pagamento di tre mesi per i servizi pubblici di fornitura (gas, elettricità) della popolazione

(24 dic 20) DONATE AMBULANZE DALL’ARMENIA – Il ministero della Salute dell’Armenia informa che il governo ha donato cinque ambulanze alla repubblica di Artsakh. I mezzi fanno parte di una fornitura di 42 veicoli (30 acquistati, 12 donati) per fronteggiare la situazione di emergenza pandemica.

(24 dic 20) RIMPATRI – Altre 483 persone sono rientrate ieri in Artsakh provenienti dall’Armenia.

(24 dic 20) RITROVAMENTI – I corpi di altri otto soldati caduti nella guerra sono stati ritrovati nel corso delle ricerche nel sud-est dell’Artsakh. Complessivamente finora il numero delle vittime di guerra ritrovate è di 1069. Il portavoce del servizio di emergenza dello Stato di Artsakh, Hunan Tadevosyan ha dichiarato che da oggi, nonostante condizioni meteo sfavorevoli, le operazioni di ricerca e salvataggio continuano nelle direzioni di Jabrayil e Zangelan, cioè Kovsakan, oltre che nell’area di Shushi.

(24 dic 20) BEGLARYAN IN STAFF PRESIDENTE – Artak Beglaryan, ieri dimessosi dalla carica di Ombudsman dell’Artsakh, è stato nominato Capo dello staff del presidente della repubblica Harutyunyan

(23 dic 20) OMBUDSMAN ARTSAKH – Il dimissionario ombudsman dell’Artsakh, Artak Begleryan, prossimo a ricoprire un incarico governativo, ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha annunciato che è pronto il sesto rapporto sulla violazione dei diritti umani da parte degli azeri, incentrato sul trattamento ai prigionieri di guerra. Beglaryan ha altresì informato che sono almeno 60 i civili uccisi e circa 40.000 gli abitanti rimasti senza casa a causa dell’aggressione azera. Inoltre ha precisato che una stima iniziale (esclusi i territori ora occupati dal nemico) riporta circa due miliardi di dollari di danni all’Artsakh (15000 abitazioni private, 4000 edifici e infrastrutture pubblica, 2500 auto). Quanto ai prigionieri di guerra, l’Azerbaigian nasconde il vero numero di armeni catturati. Artak Beglaryan, che oggi si è dimesso dall’incarico di difensore civico dell’Artsakh ha dichiarato che l’Azerbaigian ha finora rimpatriato 53 prigionieri di guerra armeni ma ha notizia di due anziani armeni morti nelle carceri azere e vi sono prove della loro morte violenta; inoltre la stragrande maggioranza dei rimpatriati armeni riferisce di abusi fisici e psicologici, e la maggior parte di loro è ancora in ospedale. Beglaryan ha notato che ci sono diversi tipi di prigionieri di guerra armeni: persone la cui prigionia è stata ufficialmente riconosciuta dall’Azerbaigian; persone riguardo alle quali ci sono prove di prigionia, ma l’Azerbaigian non lo ammette; e persone sulle quali ci sono poche o nessuna informazione, ma ci sono informazioni indirette sulla loro cattura. Secondo lui, decine di armeni – compresi i 62 militari scomparsi nel villaggio di Khtsaberd – sono attualmente tenuti prigionieri in Azerbaigian, le rispettive liste vengono aggiornate e presentate ai mediatori, e questi armeni devono essere restituiti senza condizioni. Fra i prigionieri è certa la presenza di almeno quattro donne. Infine, rispondendo alla domanda se ci sono stati cambiamenti nella cittadinanza di Artsakh, il difensore civico ha sottolineato che il suo popolo rimane cittadino di Artsakh, la cittadinanza dell’Armenia è valida per chi viaggia all’estero, la Repubblica di Artsakh è uno stato non riconosciuto ma indipendente, e tutte le sue autorità funzionano nonostante le notevoli perdite umane e materiali a causa della recente guerra.

(23 dic 20) ANCORA RIARMO PER L’AZERBAIGIAN – La previsione è di un aumento del budget della spesa militare di oltre il 20% nel 2021 per un totale di circa 2,7 miliardi di dollari.

(23 dic 20) CONVERSAZIONE LAVROV-AYVAZYAN – I ministri degli Esteri di Russia e Armenia Sergei Lavrov e Ara Ayvazyan hanno discusso per telefono l’attuazione della dichiarazione del Karabakh sulla completa cessazione delle ostilità. I ministri hanno anche preso in considerazione alcuni temi di attualità dell’agenda bilaterale e internazionale.

(23 dic 20) HAYASTAN PER LE FAMIGLIE DI HADRUT – A causa della guerra, molte persone in Artsakh sono diventate senzatetto lasciando tutte le loro proprietà e la loro eredità al nemico. Le famiglie sfollate di Artsakh continuano a soggiornare in Armenia alloggiando in diversi rifugi temporanei, pensioni e alberghi. L’Himnadram (Fondo Hayastan) coprirà le esigenze abitative e alimentari a breve termine di più di 100 persone sfollate da Hadrut che attualmente si sono sistemate in numerosi alberghi con la speranza di lasciarsi tutte le difficoltà alle spalle. Pochi giorni fa il vicedirettore dell’Hayastan All Armenian Fund Ararat Khlghatyan ha visitato Artsakh per incontrare il ministro di Stato Grigory Martirosyan e il ministro dello Sviluppo urbano Aram Sargsyan. È stato monitorato lo stato attuale dei progetti del Fondo attuati ad Artsakh e sono stati discussi i dettagli dei nuovi progetti.

(23 dic 20) ALTRI RITROVAMENTI – Nonostante siano passati oltre quaranta giorni dalla fine della guerra le squadre di perlustrazione continuano a recuperare cadaveri di soldati armeni nella regione di Hadrut e Jabrayil: Altri 14 corpi di soldati armeni sono stati prelevati

(22 dic 20) CORTE EUROPEA DIRITTI UOMO – Il 21 dicembre la CEDU ha accolto la richiesta presentata dal governo della Repubblica d’Armenia, chiedendo al governo dell’Azerbaigian di fornire informazioni sui prigionieri di guerra, i loro documenti medici e informazioni sui termini del loro scambio entro il 28 dicembre. l 18 dicembre, subito dopo l’incontro del Rappresentante della Repubblica d’Armenia davanti alla CEDU Yeghishe Kirakosyan con i parenti di 62 militari catturati a Khtsaberd, avvenuto a Gyumri, è stata preparata un’altra richiesta di indicazione di un provvedimento provvisorio contro l’Azerbaigian per conto di 53 militari, presentata dall’Ufficio del Rappresentante alla CEDU, insieme a materiale probatorio di supporto. È importante notare che gli avvocati hanno già presentato una richiesta di provvedimento provvisorio per 9 militari su 63.

(22 dic 20) NUOVE NOMINE GOVERNATIVE – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato i decreti sulle nuove nomine e relative dismissioni. Secondo i decreti, Ararat Ohanjanyan è stato sollevato dall’incarico di Ministro della Salute e sostituito da Mikayel Hayriyan; Kamo Aghajanyan è stato sollevato dall’incarico di Direttore del Servizio di Sicurezza Nazionale e nominato Rappresentante del Presidente di Artsakh per gli incarichi speciali; Ashot Hakobjanyan è stato sollevato dall’incarico di Capo della Polizia e nominato Rappresentante del Presidente di Artsakh per gli incarichi speciali.

(22 dic 20) SI DIMETTE OMBUDSMAN – Il difensore dei diritti umani dell’Artsakh Artak Beglaryan ha presentato la sua lettera di dimissioni al Presidente dell’Assemblea Nazionale e ricoprirà una posizione nel governo, come riferito dall’Ufficio del difensore dei diritti umani di Artsakh

(22 dic 20) INCONTRO HARUTYUNYAN-AVINYAN – Il presidente della repubblica ha ricevuto a Stepanakert il Vice Primo ministro dell’Armenia Tigran Avinyan con il quale ha discusso i problemi legati al recupero delle infrastrutture dell’Artsakh

(22 dic 20) RITROVATI ALTRI CORPI – I corpi di altri otto soldati armeni sono stati trovati nel corso delle ricerche nella regione di Hadrut e nei distretti di Fizuli e Jibrail

(22 dic 20) RIMPATRI – Altre 351 persone sono ritornate in Artsakh nell’ultimo giorno, scortate dalle forze di pace russe. Il totale dei rimpatriati è di circa 43.000 unità.

(21 dic 20) ALTRI DUE CITTADINI RITORNANO A CASA – Nel corso delle operazioni di ricerca dei corpi dei soldati caduti nei territori occupati dagli azeri, sono stati individuati dalle forze di pace russe, servizio emergenza Artsakh e Croce rossa due cittadini che sono riusciti a rimanere nascosti nelle foreste. Si tratta di Mikayel e Gegham Petrosyan, padre e figlio. Sono stati portati all’ospedale di Stepanakert, provati ma sani e salvi.

(21 dic 20) CORONAVIRUS – Il Ministero della Salute dell’Artsakh rende noto che continua a essere attuate misure antiepidemiche per prevenire la diffusione del nuovo coronavirus (COVID-19). Dal 1° ottobre 2020, gli specialisti del Centro di Epidemiologia e Igiene del Ministero della Salute hanno condotto 2.585 test e segnalato 1.130 casi di coronavirus. Attualmente vengono effettuati in media 60-70 test al giorno.
Dal 1° ottobre al 21 dicembre, 232 pazienti con COVID-19 sono stati ricoverati e 129 pazienti sono guariti. Attualmente, 60 pazienti sono in trattamento. Ci sono stati 30 decessi, e i pazienti erano principalmente persone anziane che erano infette da COVID-19, ma che sono morte per una malattia cronica o a causa di una deficienza poliorganica. Il Centro di Epidemiologia e Igiene ha provveduto a disinfettare presso i focolai confermati, così come nei punti di ristoro, nelle scuole e negli asili.

(21 dic 20) VISITA DI PASHINYAN NEL SYUNIK – Il premier armeno aveva annunciato per oggi una visita nella regione meridionale dell’Armenia ma non è andato più a sud di Sisian a causa di proteste e blocchi stradali che hanno consigliato il rientro a Yerevan dopo un incontro con le autorità locali della cittadina.

(21 dic 20) SMENTITA RESA DI KARMIN SHUKA – Vahram Poghosyan nega le notizie sulla resa del villaggio di Karmir Shuka (regione di Martuni) all’Azerbaigian. Il portavoce presidenziale di Artsakh, Vahram Poghosyan, ha scritto su Facebook che le informazioni distribuite riguardanti Karmir Shuka sono false e che, al contrario, sono in programma interventi di riqualificazione a favore della popolazione.

(21 dic 20) MERCENARI – La presenza di mercenari jihadisti nel corso della guerra (circa 2000) è un dato confermato secondo quanto riferisce il ministero della Difesa russo per bocca del vice ministro Siromolotov. “La Russia aveva inizialmente espresso preoccupazione quando c’erano mercenari jihadisti radicali nel Nagorno-Karabakh. La nostra posizione su di loro rimane invariata, cioè non dovrebbero essere lì” ha dichiarato.

(21 dic 20) OPERAZIONI DI SMINAMENTO – La bonifica condotta dalle unità speciali della forza di pace russa ha liberato 238 ettari di territorio, 93 km di strade e 423 abitazioni. Complessivamente sono stati recuperati 8300 ordigni esplosivi.

(21 dic 20) RITROVATI ALTRI CORPI – Altri 19 corpi di soldati armeni uccisi in combattimento sono stati ritrovati oggi nel corso delle ricerche condotte nei territori occupati dagli azeri. Si aggiungono ai 22 di ieri per un totale complessivo di 1039.

(20 dic 20) BAKU AMMETTE CATTURA SOLDATI ARMENI – L’Azerbaigian ha ufficialmente ammesso la cattura di 62 soldati armeni durante l’attacco del 13 dicembre ai villaggi della regione di Hadrut (Hin Tagher e Khtsaberd). Lo ha confermato anche il Comandante delle forze di pace russe Muradov e questo è una garanzia per la loro vita. I militari armeni sono a Baku in questo momento.

(20 dic 20) PROTEZIONE STRADA GORIS-KAPAN – Il Servizio di sicurezza nazionale dell’Armenia (NSS) riferisce che le guardie di frontiera armene e azere e i loro colleghi russi stanno lavorando al dispiegamento di pattuglie di frontiera sul tratto Vorotan-David Bek della strada Goris-Kapan. Questo processo sarà completato nei prossimi giorni e l’organizzazione del traffico normale e sicuro sarà pienamente garantita sul tratto stradale specificato. Per evitare possibili incidenti indesiderati durante i relativi lavori, l’NSS esorta i cittadini a mostrare la necessaria vigilanza e, in caso di problemi e domande, a contattare il Servizio di sicurezza nazionale delle truppe di frontiera.

(20 dic 20) ALTRI RITROVAMENTI – Nella giornata odierna sono stati ritrovati i corpi di altri 22 soldati armeni. Il numero dei corpi ritrovati è salito a 1020.

(20 dic 20) RIMPATRI – A ieri sono oltre 42.000 i cittadini dell’Artsakh rifugiati in Armenia che hanno fatto rientro in patria. La popolazione della repubblica supera ora le 70.000 unità.

(20 dic 20) CONFINI SYUNIK – Il governatore di Syunik – la provincia più meridionale dell’Armenia che confina con l’Azerbaigian – afferma che tutti i confini della provincia sono sicuri. “In questo momento tutti i confini della provincia di Syunik, la strada Goris-Kapan, i nostri insediamenti di confine sono in mani sicure e sono protetti dalle forze armate dell’Armenia, dalle guardie di frontiera armene e russe e dai volontari: non c’è pericolo e la nostra difesa è forte“, ha detto il governatore Melikset Poghosyan in una dichiarazione sui social media.

(19 dic 20) HARUTYUNYAN RENDE OMAGGIO ALLE VITTIME – Il presidente della repubblica ha reso omaggio oggi al Memoriale di Stepanakert alle vittime della guerra nel primo giorno di lutto nazionale decretato in Artsakh e Armenia. In seguito Harutyunyan ha deposto fiori al cimitero sulle tombe di alcuni soldati caduti

(19 dic 20) OSPEDALE DA CAMPO – Più di 700 persone sono state già curate nell’ospedale da campo allestito a Stepanakert dalle forze russe di pace.

(19 dic 20) PIANI RUSSI PER L’ARTSAKH? – Il quotidiano armeno “168 Zham” sostiene che la Russia abbia intenzione di eliminare la dipendenza dell’Artsakh dall’Armenia o comunque di modificarne i termini. La parte russa ha in programma di aprire l’aeroporto di Stepanakert per i voli Mosca-Stepanakert. Oltre alla missione di mantenimento della pace, la Russia ha avviato e sta svolgendo un’opera umanitaria su larga scala nella città di Stepanakert, creando un centro umanitario proprio nella zona dell’aeroporto. Non è inoltre escluso che a Artsakh venga istituita una base militare russa. Secondo le fonti russe di 168.am, la Federazione russa avrebbe in programma di fare iniezioni nel budget della Repubblica di Artsakh anche grandi investimenti nelle infrastrutture, nell’istruzione, e in una serie di altri settori.

(19 dic 20) NUOVO RAPPORTO OMBUDSMAN – I Difensori dei diritti umani di Armenia e Artsakh hanno pubblicato un nuovo rapporto, questa volta incentrato sulle violenze azere contro i giornalisti. Nel corso del conflitto ne sono stati deliberatamente colpiti sette (cinque stranieri)

(19 dic 20) ALTRI CORPI RITROVATI – Le ricerche nel territorio di Hadrut, Fizuli e Jibrail hanno portato al ritrovamento ieri di altri 27 corpi di militari armeni caduti in battaglia per un conto totale di 998. Nella stessa giornata ritrovati anche i corpi di due civili nel villaggio di Togh

(19 dic 20) LUTTO NAZIONALE – Da oggi, quarantesimo giorno dalla fine della guerra, e fino al 21, tre giorni di lutto nazionale in Armenia e Artsakh a ricordo delle vittime della guerra. Dopo quella di ieri sera, organizzata dall’opposizione, a Yerevan si terrà un’altra marcia da piazza della Repubblica al pantheon militare di Yerablur. Il premier Pashinyan si è rivolto alla nazione e nel suo messaggio ha affermato che “Naturalmente, mi sono assunto la piena responsabilità di ciò che è successo, che mi assumo d’ufficio, e ho detto che accetterò profondamente qualsiasi verdetto che il nostro popolo emetterà. Ma devo dire che se l’istituzione del “capro espiatorio” è buona per alleviare il cuore, per sfogare la rabbia e l’ira; non è affatto utile rendersi conto di quanto è accaduto nella sua profondità e completezza. Abbiamo bisogno di un’analisi più profonda della realtà perché ciò che è successo non può essere il risultato degli errori di una o più persone, di uno o più anni.”

(18 dic 20) MUORE SMINATORE RUSSO – Un ufficiale russo del gruppo di sminamento del Centro Internazionale Antimine è morto nei pressi della città di Shushi a causa dell’esplosione di una mina.

(18 dic 20) FRONTIERA SYUNIK – Le guardie di frontiera russe saranno dispiegate a fianco delle guardie di frontiera armene in alcune parti del confine orientale dell’Armenia con l’Azerbaigian nella provincia più meridionale di Syunik. Lo riferisce il ministero della difesa quando gli è stato chiesto di commentare le notizie dei media secondo cui il Premier Pashinyan avrebbe ordinato al Ministro della Difesa Vagharshak Harutyunyan di firmare un accordo segreto con la Russia per consegnare loro la difesa delle posizioni in Syunik.

(18 dic 20) SMENTITA CATTURA SOLDATI ARMENI – L’Esercito della Difesa di Artsakh nega le false pubblicazioni dell’Azerbaigian sulla presa in ostaggio di altri 62 militari armeni. L’Esercito della Difesa di Artsakh informa che negli ultimi giorni non è stato registrato alcun episodio di presa in ostaggio di militari armeni da parte delle truppe azerbaigiane nella zona di competenza dell’Esercito della Difesa e che le informazioni citate non corrispondono alla realtà.

(18 nov 20) CAMBIA STRUTTURA DI GOVERNO – Il presidente Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto per cambiare la struttura del governo dell’Artsakh che verrà organizzata con i seguenti ministeri: 1) Ministro di Stato 2) Ministero del Lavoro, degli Affari Sociali e delle Migrazioni 3) Ministero della Salute 4) Ministero della Giustizia 5) Ministero degli Affari Esteri 6) Ministero dell’Economia e dell’Agricoltura 7) Ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport 8) Ministero della Difesa 9) Ministero dell’Amministrazione del Territorio e delle Infrastrutture 10) Ministero dello Sviluppo Urbano 11) Ministero delle Finanze. E d’ora in poi, i poteri del Ministro di Stato di Artsakh saranno esercitati dal Ministro delle Finanze.

(18 dic 20) RITROVATI ALTRI CORPI ARMENI – I corpi di altri 35 militari armeni e il corpo di una civile sono stati trovati durante le ricerche nei settori Fizuli, Jabrayil e Hadrut. La civile era una donna anziana il cui corpo è stato trovato nel villaggio di Vardashat, nella regione di Hadrut. Finora sono stati trovati 969 militari caduti.

(18 dic 20) RISOLUZIONE PARLAMENTO BELGA – La Camera dei Rappresentanti belga ha approvato, con 130 voti a favore e 12 astensioni, una risoluzione sul recente conflitto del Nagorno Karabakh (Artsakh) e le sue conseguenze. Armine Hareyan del Comitato degli armeni del Belgio ha informato che questa risoluzione “condanna la ripresa delle ostilità da parte dell’Azerbaigian il 27 settembre 2020″ e invita il governo belga ad adottare una serie di misure volte ad alleviare la difficile situazione della popolazione devastata dalla guerra e a denunciare e condannare i responsabili dei crimini di guerra, nonché a mantenere il cessate il fuoco e a condurre negoziati per un accordo di pace che rispetti i confini del Nagorno-Karabakh e il diritto all’autodeterminazione del suo popolo.”

(17 dic 20) RITROVATI ALTRI MILITARI MORTI – Durante le operazioni di ricerca nelle sezioni di Fizuli e Jabrayil sono stati trovati i corpi di altri 41 militari armeni secondo quanto riferisce il Servizio di emergenza dello Stato di Artsakh. “Finora sono stati trovati in totale 933 militari morti. Oggi 5 gruppi di ricerca continuano le operazioni in tre direzioni: Jabrayil, Fizuli e Hadrut. Alle operazioni di ricerca partecipano anche famiglie di militari scomparsi e persone che conoscono il luogo delle operazioni militari“, ha detto il rappresentante del servizio di emergenza dello Stato di Artsakh, Hunan Tadevosyan.

(17 nov 20) PUTIN SU POST TREGUA IN ARTSAKH – Il presidente della Russia Vladimir Putin ha affermato che i problemi territoriali emersi tra Armenia e Azerbaigian dopo la firma dell’armistizio di Karabakh devono essere risolti attraverso negoziati. “Abbiamo concordato la cessazione delle azioni militari, e abbiamo concordato che le parti si troveranno nelle posizioni in cui si trovavano al momento della firma della dichiarazione“, ha detto Putin in una conferenza stampa quando gli è stato chiesto di commentare gli sviluppi di Hadrut. “Sono emersi alcuni problemi tecnici a questo proposito, che sono legati alle infrastrutture, sia per l’Armenia che per l’Azerbaigian. Questi problemi devono essere risolti con calma, durante il processo di negoziazione, perché la dichiarazione trilaterale offre tutte le possibilità per questo, perché menziona che dopo l’istituzione di un cessate il fuoco deve avvenire una completa stabilizzazione dei rapporti nella regione, con lo sblocco economico e infrastrutturale. Questo si riferisce anche al Nakhijevan, e al sud e al nord dell’Armenia. Spero che la fiammata che è avvenuta con la violazione del cessate il fuoco sia l’unica e che sia possibile portare tutte le parti concordate intorno ai negoziati” ha detto il Presidente Putin. Il presidente russo ha altresì dichiarato che è pronto ad aumentare il contingente di pace se le parti acconsentiranno.

(17 dic 20) L’ARTSAKH SMENTISCE PROVOCAZIONE AZERA – Il ministero degli Affari esteri dell’Artsakh riferisce che le affermazioni della parte azera sul ritiro delle forze armene da Artsakh perseguono l’obiettivo di distorcere la dichiarazione trilaterale del 9 novembre sul cessate il fuoco e sono la continuazione delle provocazioni degli ultimi giorni da parte delle forze armate di quel paese che mirano a vanificare gli sforzi delle forze di pace russe. Il riferimento è stato fatto riguardo le osservazioni di un funzionario del Ministero degli Esteri azero in un’intervista con il russo ”Kommersant” sostenendo che le forze armene devono ritirarsi da Karabakh. “Allo stesso tempo, notiamo che l’Esercito di difesa della Repubblica di Artsakh è stato, è e sarà il principale garante dello stato di Artsakh e del suo popolo. Dopo l’istituzione di un cessate il fuoco mediato dalla Russia il 10 novembre, l’Esercito di difesa di Artsakh, insieme alle forze di pace russe, continua la sua missione per assicurare la stabilità e la pace nella zona del conflitto“, si legge nella dichiarazione di Stepanakert.

(17 dic 20) TROVATI MILITARI MORTI – L’Esercito della Difesa dell’Artsakh riferisce quanto segue: “Il 16 dicembre 2020, secondo le informazioni preliminari, il contingente russo di mantenimento della pace dispiegato ad Artsakh ha trasferito all’Esercito della Difesa di Artsakh i corpi di 9 militari armeni trovati nell’area vicino ai posti militari armeni stazionati in direzione di Hin Tagher-Khtsaberd

(17 dic 20) AIUTI UMANITARI – I primi tre dei 54 vagoni ferroviari che trasportano aiuti umanitari sono arrivati in Artsakh dalla Russia secondo quanto informa il servizio stampa del Ministero russo delle situazioni di emergenza (MES). Il ministero ha informato mercoledì che circa 1.200 tonnellate di aiuti umanitari sono state inviate – con vagoni ferroviari – in Nagorno Karabakh da otto città russe. “I primi tre vagoni con più di 800 tonnellate di beni di prima necessità sono arrivati nella regione in treno. Gli specialisti del MES russo stanno scaricando e consegnando gli aiuti umanitari a destinazione“, si legge nel comunicato stampa del MES russo

(17 dic 20) FORNITURE ELETTRICA – Il sistema elettrico del Artsakh, la cui regolazione è stata assistita dalle forze di pace russe dopo le ostilità nella regione, è stato completamente ripristinato. La fornitura ininterrotta di energia elettrica è ripresa in altri 24 insediamenti con una popolazione totale di oltre 12 mila abitanti.

(17 dic 20) PROBABILI CAMBI NEI VERTICI DELLA SICUREZZA – Il processo di formazione di un governo di accordo nazionale è iniziato in Artsakh e in questo quadro, i funzionari più criticati lasceranno le loro posizioni nel prossimo futuro. I primi vertici a essere cambiati saranno quelli delle forze di sicurezza ovvero il direttore del Servizio di Sicurezza Nazionale, il capo della polizia e il procuratore generale. Ci saranno anche cambiamenti in parlamento: il membro dell’ARF Davit Ishkhanyan diventerà presidente della Assemblea nazionale. Ieri, il presidente della Repubblica, Arayik Harutyunyan, ha annunciato la sua uscita dal partito [di governo] “Patria Libera” e ha inviato un messaggio, con il quale, di fatto, ha annunciato un trasferimento di potere a Vitaly Balasanyan [segretario del Consiglio di sicurezza nazionale in carica].

(17 dic 20) ANCORA TENSIONE INTORNO A HIN SHEN – Permane uno stato di tensione intorno al villaggio di Hin Shen nella regione di Shushi sul quale gli azeri stanno premendo per allontanare la popolazione presente. Secondo il vice Primo ministro armeno Tigran Avinyan le forze di pace russe sono presenti in loco e la soluzione dovrebbe essere trovata a breve. La TV pubblica Artsakh informa che l’avamposto azerbaigiano è stato rimosso dalla strada e quindi è stato sbloccato l’accesso al villaggio. Le forze azerbaigiane hanno cercato di mettere sotto pressione la parte armena installando un avamposto sulla strada che porta alla sottoregione di Hin Shen del villaggio di Berdadzor. Ma a seguito dell’intervento delle truppe di pace russe, ieri sera tardi questo avamposto azerbaigiano è riuscito ad essere rimosso dalla strada e a sbloccare Hin Shen. Rappresentanti dell’esercito di difesa di Artsakh e delle forze di pace russe si trovano attualmente in questa comunità rurale. Essi garantiscono la sicurezza dei residenti della comunità e le loro attività senza ostacoli.

(16 dic 20) DISPERSI – L’Esercito di difesa dell’Artsakh ha comunicato ufficialmente in serata che sono 73 i soldati armeni dei quali non si hanno più notizie (presumibilmente catturati dagli azeri o uccisi)

(16 dic 20) GLI AZERI BARANO SUI PRIGIONIERI – Crescono i sospetti che l’Azerbaigian non fornisca i dati reali dei prigionieri di guerra armeni. Lo dice il ministro degli Esteri dell’Armenia Ara Ayvazian il quale ha rilasciato un’intervista a ”Le Monde”. ‘’Sono state compilate delle liste preliminari. È stato raggiunto un accordo tra i due Paesi sullo scambio secondo il principio “tutto per tutti”. Non vorrei presentare i numeri esatti, perché ci sono dubbi sul fatto che l’Azerbaigian non fornisca il numero reale dei prigionieri di guerra armeni, potrebbero essere molto di più. Tuttavia, è necessaria una soluzione urgente a questo problema, poiché è stato dimostrato che i prigionieri di guerra armeni e i civili presi in ostaggio vengono trattati in modo disumano“, ha detto Ayvazian. Il Ministro ha osservato che la parte armena sta lavorando con i suoi partner, in particolare con il Comitato internazionale della Croce Rossa, per garantire l’immediato ritorno dei prigionieri. ‘’E’ noto che la dichiarazione di cessate il fuoco del 9 novembre non fissa una scadenza e Baku usa questo fattore per manipolare la questione, per trattare i prigionieri di guerra, i civili in ostaggio in modo disumano, così come per influenzare la situazione politica interna dell’Armenia”, ha detto il ministro armeno.

(16 dic 20) HUMAN RIGHT WATCH SU SHUSHI – Human Rights Watch interviene sull’attacco azero alla cattedrale di Shushi l’8 ottobre scorso per bocca di Hugh Williamson, direttore di Human Rights Watch per l’Europa e l’Asia centrale. “Due attacchi separati, a distanza di ore l’uno dall’altro, alla cattedrale di Ghazanchetsots, l’8 ottobre nella città di Shushi, suggeriscono che la chiesa, un oggetto civile con un significato culturale, era un obiettivo intenzionale, nonostante l’assenza di prove che sia stato usato per scopi militari. I resti di armi Human Rights Watch raccolti sul sito confermano l’uso di munizioni guidate. Il presidente Ilham Aliyev ha detto che la chiesa avrebbe potuto essere presa di mira solo per errore e che “non era tra i bersagli militari“, ha detto aggiungendo che “i due attacchi alla chiesa, il secondo mentre i giornalisti e gli altri civili si erano riuniti sul posto, sembrano essere intenzionali“.

(16 dic 20) HARUTYUNYAN VUOLE LASCIARE – Il presidente di Artsakh Arayik Harutyunyan ha dichiarato di voler abbandonare la politica. “In un lasso di tempo ragionevole, l’Artsakh terrà elezioni rapide, ma io non mi candiderò a queste elezioni e lascerò la politica“.

(16 dic 20) RIFORMA CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il Consiglio di sicurezza dell’ Artsakh sarà riformato e riceverà nuovi poteri. Tutti i decreti presidenziali e le decisioni del governo riguardanti la difesa e la sicurezza della Repubblica di Artsakh saranno infatti adottati esclusivamente previo parere positivo del Consiglio di Sicurezza che comprenderà non solo funzionari specifici, ma anche rappresentanti di vari ambienti sociali e politici

(16 dic 20) MUORE GIOVANE SOLDATO – Un soldato di 18 anni, Vahe Babayan, è stato ferito a morte in una delle posizioni difensive dell’Artsakh
Esercito della Difesa in circostanze poco chiare. L’incidente è oggetto di indagine.

(16 dic 20) MESSAGGIO DI HARUTYUNYAN – Il Presidente di Artsakh Arayik Harutyunyan in un suo messaggio ha affermato che gli orientamenti e le priorità della politica estera della Repubblica di Artsakh non sono cambiati, in generale, ma hanno subito dei cambiamenti in termini di potenza. “In particolare, è necessario separare le seguenti direzioni e obiettivi principali: La direzione principale della politica estera è quella di garantire la sicurezza della popolazione di Artsakh, anche attraverso il meccanismo politico.
Se nel periodo anteguerra la soluzione del conflitto [Karabakh] era basata su tre principi fondamentali – l’esclusione dell’uso della forza e della minaccia della forza, il diritto dei popoli all’autodeterminazione e all’integrità territoriale – allora questa guerra [recente] ha semplicemente abolito il significato di questi due principi – l’esclusione della minaccia della forza e l’integrità territoriale. Pertanto, se due dei tre principi sono diventati obsoleti, il terzo principio – il riconoscimento del fatto della realizzazione del diritto all’autodeterminazione del popolo di Artsakh – deve essere immediatamente portato a compimento, in modo che sia possibile pensare alla soluzione del conflitto. A questo proposito, è importante tener conto sia delle privazioni e delle sofferenze del popolo di Artsakh sia dei rischi ontologici esistenti di nuovi crimini, considerando il riconoscimento internazionale della Repubblica di Artsakh come un meccanismo di compensazione e di prevenzione. È chiaro a tutti che lo status riconosciuto a livello internazionale fornirà significative garanzie pratiche per la sicurezza e la protezione dei diritti del nostro popolo”, ha aggiunto in particolare il Presidente di Artsakh
.”

(16 dic 20) SMINAMENTO – Altri 9,5 km di strade sono stati sgombrati da ordini esplosivi da parte del personale specializzato delle forze russe di pace

(16 dic 20) PERSO CONTATTO CON MILITARI – L’Esercito di difesa dell’Artsakh riferisce che ieri sera è stato perso in circostanze ancora sconosciute il contatto con il personale di diverse posizioni di combattimento dell’Esercito che si trovano in direzione dei villaggi di Hin Tagher e Khtsaberd nella regione di Hadrut. Le ricerche sono proseguite per tutta la notte e questa mattina. Attraverso la mediazione del contingente russo di mantenimento della pace, si stanno prendendo misure attive per determinare la possibilità che questi militari armeni siano catturati dall’Azerbaigian e, se ciò sarà confermato, per intraprendere le azioni necessarie.

(16 dic 20) SBLOCCATO HIN SHEN – Vahram Poghosyan, l’addetto stampa del presidente dell’Artsakh, riferisce che a seguito dell’intervento delle truppe di pace russe, l’avamposto azerbaigiano è stato rimosso dalla strada e il villaggio di Hin Shen è stato sbloccato. In precedenza, il sindaco del villaggio aveva riferito che gli azerbaigiani avevano bloccato la strada per il villaggio per qualche tempo, lasciando di fatto gli abitanti sotto assedio.

(15 dic 20) IDENTIFICATE ANZIANE VITTIME – Ha un nome l’anziano uomo ritratto in un video diffuso da canali social azeri nei quali viene sgozzato e decapitato da un soldato azero. Si tratta di Genadi Petrosyan di 69 anni originario del villaggio di Madatashen (regione di Asheran, quasi al confine con quella di Hadrut). Secondo quanto riferisce il britannico “The Guardian” nei video postati online il 22 novembre e il 3 dicembre, uomini in uniforme coerente con quelle dell’esercito azerbaigiano tengono fermo e decapitano un uomo con un coltello. Si posiziona poi la testa mozzata su un animale morto. “È così che ci vendichiamo: tagliando le teste”, dice una voce fuori campo. Petrosyan si era rifiutato di lasciare il villaggio (dove si era trasferito alla fine degli anni Ottanta proveniente da Sumgayt) nonostante l’avanzata del nemico. Identificata anche una seconda vittima oggetto di raccapricciante video (soldati azeri che lo sgozzano vicino ad alberi): si tratta dell’82 enne Yuri Asryan del villaggio di Azokh (regione di Hadrut); anche lui si era rifiutato di abbandonare la sua abitazione

(15 dic 20) VILLAGGI REGIONE DI SHUSHI – I villaggi di Mets Shen, Hin Shen e Yeghtsahogh della regione di Shushi continuano a essere sotto il blocco azero. In una conversazione con la stampa, il sindaco di Hin Shen, Samvel Sargsyan, ha detto che le forze di pace russe sono arrivate e le trattative sono in corso. “Il villaggio non è soggetto a evacuazione e la gente non vuole uscire. Come la situazione era ieri, così è oggi. Le forze di pace russe sono arrivate, ma le strade non sono ancora state aperte. Stiamo aspettando che Muradov [comandante della forza di pace russa nel Nagorno Karabakh] arrivi; deve aver preso una decisione. Vediamo come si risolve la questione“, ha detto. Secondo Sargsyan, le strade della comunità che sono state chiuse devono essere riaperte. Gli azeri hanno chiesto alla popolazione di abbandonare i loro villaggi.

(15 dic 20) DADIVANK – I soldati russi che presidiano il monastero hanno impedito oggi l’accesso al fotoreporter azero Eynul Fatulayev

(15 dic 20) CRIMINALI AZERI – L’estradizione dei due criminali azeri Asgarov e Guliyev, detenuti dal 2014 per reati fra i quali l’omicidio, è stata concessa previo parere positivo dei genitori di Smbat Tsakanyan, il ragazzo di diciassette anni che fu assassinato dai due penetrati nel territorio dell’Artsakh

(15 dic 20) CEDUTI VILLAGGI ARMENI? – Il capo della comunità del villaggio di Hin Tagher, Eduard Ayvazyan, ha rilasciato gravi dichiarazioni sulla sorte del suo villaggio e di quello di Khtsaber. “Le forze di pace russe erano nel villaggio, gli azerbaigiani si sono avvicinati a loro e hanno detto che anche questo villaggio era stato venduto, e le forze di pace sono uscite. L’avversario ha parlato con i documenti alle forze di pace. Esso [Hin Tagher] entra nel territorio di Hadrut; anche questo villaggio è stato venduto. Ora le forze di pace russe stanno arrivando a Stepanakert“, ha detto Ayvazyan. Ha notato che la popolazione dei villaggi di Khtsaberd e Hin Tagher è stata evacuata. “La sfiducia dovrebbe essere espressa a questo governo“, ha aggiunto in particolare il sindaco di Hin Tagher.

(15 dic 20) ARAM I – In vista del nuovo anno, il Catholicos Aram I del Catholicosato armeno della Casa Grande della Cilicia ha affermato che tutta l’umanità si sta preparando per il nuovo anno in condizioni di coronavirus e difficoltà economiche di quest’anno, e in parallelo a queste difficoltà, lo shock causato dalla recente guerra di Artsakh è terribile per il popolo armeno, specialmente per il popolo di Artsakh. Aram I ha esortato ad astenersi dalle tradizionali celebrazioni pubbliche e dai festeggiamenti per il prossimo Capodanno e le festività natalizie, e a destinare le rispettive spese e i regali ai bambini bisognosi di Artsakh. A questo scopo, il Catholicosato della Grande Casa di Cilicia ha aperto un conto bancario speciale dove il denaro generato sarà trasferito, attraverso il Catholicosato, ai bambini bisognosi di Artsakh.

(15 dic 20) RIMPATRI IN ARTSAKH – Le forze di pace russe hanno scortato anche oggi autobus che trasportavano i rifugiati che tornavano alle loro case nell’Artsakh dall’Armenia. Altre 566 persone sono state trasportate in autobus da Yerevan a Stepanakert. Più di 39.700 rifugiati sono già rientrati nella regione.

(15 dic 20 ) PRIGIONIERI E SCOMPARSI – L’Ombudsman dell’Artsakh, Artak Beglaryan, ha dato il bentornato ai primi 44 prigionieri di guerra ritornati a casa (per 26 dei quali era stata interessata la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) ma al tempo stesso ha avvisato che molti altri sono detenuti dagli azeri e non hanno più dato loro notizie. “Ora è necessario continuare gli sforzi con un nuovo slancio, dato che un certo numero di prigionieri armeni sono ancora detenuti in Azerbaigian, le prove innegabili su alcuni dei quali abbiamo trasmesso e stiamo trasmettendo agli organismi statali e internazionali autorizzati. Oltre a loro, ci sono ancora molti prigionieri di guerra scomparsi e decine di civili, alcuni dei quali, si spera, sono vivi, e devono essere riportati a casa; e se non sono vivi, almeno il loro destino [deve essere] scoperto“, ha affermato Beglaryan .

(15 dic 20) COMUNICATO COPRESIDENTI GRUPPO MINSK – “Il copresidente francese Stephane Visconti e il copresidente statunitense Andrew Schofer si sono recati a Baku il 12 e 13 dicembre e a Yerevan il 13 e 14 dicembre. A Baku, sono stati ricevuti dal presidente Aliyev e hanno incontrato il ministro degli Esteri Bayramov. A Yerevan, sono stati ricevuti dal Primo Ministro Pashinyan e hanno incontrato il Ministro degli Esteri Aivazian. A causa dell’incapacità di viaggiare del copresidente russo Igor Popov, la Federazione Russa è stata rappresentata a Baku dall’ambasciatore russo Mikhail Bocharnikov ea Yerevan dall’incaricato d’affari russo Alexei Sinegubov. I copresidenti hanno anche incontrato rappresentanti del CICR [Comitato Internazionale Croce Rossa, NdR] e delle agenzie delle Nazioni Unite attive nella regione. A tutte le riunioni ha partecipato anche il rappresentante personale del presidente in carica (PRCiO) Andrzej Kasprzyk. In entrambe le capitali, le parti hanno fornito la loro valutazione della situazione sul campo e hanno espresso le loro aspettative sull’impegno con i copresidenti per il prossimo anno. Tenendo conto delle nuove realtà, i copresidenti hanno affermato il loro costante impegno a impegnarsi in modo costruttivo con le parti per promuovere la pace, la stabilità e la prosperità nella regione e per risolvere le questioni in sospeso. I copresidenti si sono inoltre impegnati a fornire proposte concrete sulle questioni sollevate durante le riunioni per future discussioni tra le parti.
Prendendo atto delle recenti segnalazioni di incidenti che hanno provocato vittime, i copresidenti hanno invitato le parti ad adottare ulteriori misure per stabilizzare la situazione conformemente ai loro impegni. I copresidenti hanno esortato l’Armenia e l’Azerbaigian a completare quanto prima lo scambio di tutti i detenuti e ad accelerare l’identificazione e il rimpatrio dei resti in coordinamento con il CICR.
Ricordando la dichiarazione ministeriale dell’OSCE del 3 dicembre a Tirana dei capi delegazione dei paesi copresidenti del Gruppo di Minsk, i copresidenti ribadiscono la loro posizione unitaria a favore di una soluzione globale e sostenibile di tutte le rimanenti questioni fondamentali fondamentali. I copresidenti e le parti hanno sottolineato l’importanza di ridurre la retorica infiammatoria al fine di creare un ambiente più positivo. I copresidenti e le parti hanno sottolineato l’importanza di impegnarsi con le organizzazioni internazionali per promuovere l’assistenza umanitaria alle popolazioni colpite dal conflitto, nonché la protezione del patrimonio culturale e religioso“. NB: la dichiarazione originale non conteneva due paragrafi che sono stati aggiunti qualche tempo dopo la diffusione della versione iniziale poco prima della mezzanotte ora di Erevan. La dichiarazione è stata modificata con gli appelli dei copresidenti, tra l’altro, a completare al più presto lo scambio di tutti i detenuti e ad accelerare l’identificazione e il rimpatrio della salma, nonché a ridurre la retorica incendiaria per creare un ambiente più positivo. (DA “Prendendo atto che…”)

(14 dic 20) RECUPERO CORPI – 828 corpi di personale militare armeno sono stati trovati dal 13 novembre ha detto Hunan Tadevosyan, rappresentante del servizio di emergenza statale Artsakh. Nel corso delle ricerche sSono stati trovati anche due militari feriti un armeno e un azero, ricoverati in ospedale. Secondo Tadevosyan, tra le violazioni azere del cessate il fuoco nelle province di Hadrud e Shushi, il lavoro di ricerca è stato interrotto negli ultimi tre giorni.

(14 dic 20) SCAMBIO PRIGIONIERI – 40 prigionieri di guerra armeni e 14 azeri hanno fatto rientro ai rispettivi Paesi nel primo scambio ufficiale dalla fine della guerra. All’aeroporto di Yerevan era presente il presidente della repubblica di Artsakh Harutynynan. Risulta confermato che i criminali Dilham Asgarov e Shahbaz Guliyev, responsabili dell’infiltrazione nell’Artsakh nel 2014 e dell’assassinio di diversi armeni, sono stati liberati dalle autorità armene. Il loro rilascio è stata la principale richiesta di Aliyev per iniziare lo scambio di prigionieri.

(14 dic 20) COMUNICATO MINISTERO ESTERI – Il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha rilasciato un comunicato in occasione delle azioni provocatorie azere nelle direzioni di Hin Tagher e Khtsaberd della regione di Hadrut e Mets Shen e Hin Shen della regione di Shushi. “L’11 dicembre 2020, le forze armate azerbaigiane hanno intrapreso azioni offensive in direzione dei villaggi di Hin Tagher e Khtsaberd della regione di Hadrut, a seguito delle quali sei militari dell’esercito di difesa hanno ricevuto ferite da arma da fuoco di varia gravità. Le azioni provocatorie della parte azera sono proseguite il 13 dicembre in direzione dei villaggi di Mets Shen e Hin Shen della regione di Shushi. Le forze russe di mantenimento della pace dispiegate nella Repubblica dell’Artsakh sono state immediatamente informate dei fatti di violazione del cessate il fuoco da parte dell’Azerbaigian. Come risultato dell’intervento delle forze di pace russe, le ostilità sono state interrotte e sono stati istituiti posti di osservazione aggiuntivi delle forze di mantenimento della pace per monitorare la situazione 24 ore su 24 e controllare l’osservanza del cessate il fuoco. Le azioni provocatorie della parte azera dell’11 e 13 dicembre sono state una flagrante violazione della dichiarazione trilaterale sul cessate il fuoco del 9 novembre 2020. Il mancato rispetto dei suoi obblighi internazionali da parte dell’Azerbaigian, il suo atteggiamento estremamente sprezzante nei confronti del formato concordato della co-presidenza del Gruppo di Minsk , il ritardo artificioso nella ripresa del processo politico per la risoluzione pacifica del conflitto Azerbaigian-Karabakh e la dipendenza di Baku dalla forza militare continuano a essere la principale fonte di minaccia nella regione e un ostacolo all’instaurazione di termine e pace sostenibile. Queste azioni dell’Azerbaigian, che sono evidentemente una continuazione della politica aggressiva di Baku e un tentativo di espandere la zona di occupazione in Artsakh, così come il sequestro di una parte significativa dell’Artsakh e della pulizia etnica in generale, dovrebbero ricevere la più forte condanna da parte di i copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk e la comunità internazionale nel suo insieme. La Repubblica dell’Artsakh, da parte sua, continuerà a compiere sforzi coerenti volti al riconoscimento internazionale dell’Artsakh al fine di raggiungere una soluzione pacifica del conflitto Azerbaigian-Karabakh, per garantire la de-occupazione del territorio della repubblica e il ritorno di la popolazione nei luoghi della loro precedente residenza”.

(14 dic 20) SALTA INCONTRO CON HARUTYUNYAN – La riunione del presidente dell’Artsakh Arayik Haroutyunyan con i mediatori dell’OSCE non ha avuto luogo su iniziativa della parte armena.

(14 dic 20) CO-PRESIDENTI GRUPPO DI MINSK – I copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE Stephane Visconti (Francia) e Andrew Schofer (USA), assente il russo Popov per ragioni di salute, sono in Armenia provenienti dall’Azerbaigian. Con il rappresentante personale del Presidente dell’Osce in carica, Andrzej Kasprzyk, hanno avuto un incontro al ministero degli Esteri con il ministro Ara Ayvazyan. L’incontro è durato due ore circa. I diplomatici non hanno risposto alle domande dei giornalisti che chiedevano chiarimenti circa l’affermazione del presidente azero Aliyev che ha dichiarato di “non averli invitati a Baku”. Di seguito la delegazione ha incontrato il Primo ministro Pashinyan

(14 dic 20) ESPLOSIONE UCCIDE AZERO – Un soldato azero è morto e due civili sono rimasti feriti a causa dell’esplosione di una mina nel territorio di Aghdam

(14 dic 20) APPROVIGIONAMENTO MERCI – Il normale funzionamento nelle sfere del commercio e dei servizi è stato ripristinato in Artsakh secondo quanto dichiarato dal ministro dell’economia e delle infrastrutture produttive dell’Artsakh Armen Tovmasyan. Molti negozi di alimentari sono già operativi nella capitale Stepanakert e nei centri amministrativi. L’approvvigionamento dall’Armenia viene effettuato consegnando le merci tramite autocarri leggeri. Il trasporto di grandi carichi viene effettuato principalmente per l’importazione di articoli per la casa, attrezzature e materiali da costruzione per la popolazione sfollata. Il ministro ha precisato che al momento non è stato ancora fatto un conto dei danni subìti dal settore del commercio essendo prima necessario valutare i costi di ripristino delle infrastrutture.

(14 dic 20) HARUTYUNYAN A YEREVAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Haroutyunyan è a Yerevan. Secondo quanto riferito, Haroutyunyan incontrerà i copresidenti francesi e americani del Gruppo di Minsk dell’OSCE, Stephane Visconti, e Andrew Schaefer, che si trovano a Yerevan nell’ambito della visita regionale.

(14 dic 20) SITUAZIONE FRONTIERA SYUNIK – Non ci sono stati colpi sparati dall’avversario in direzione del territorio armeno e delle posizioni militari secondo quanto riferisce il governatore della provincia di Syunik in Armenia, Melikset Poghosyan. Inoltre, ha negato che vi sia stato un attacco azero contro l’aeroporto di Kapan e il villaggio di Agarak. “I turchi [cioè gli azeri] hanno semplicemente annunciato dalla loro trincea – con un altoparlante – che ‘tornate alle vostre posizioni”, ha detto il governatore provinciale precisando che vige la massima allerta su tutto il confine.

(14 dic 20) ATTACCO AI VILLAGGI – Secondo quanto riferiscono i capi dei villaggi di Hin Tagher e Khatsaberd, gli azeri avrebbero catturato dieci armeni. Nella giornata di ieri si è registrata un’altra violazione azera in due villaggi della regione di Shushi, Mets Shen e Hin Shen.

(13 dic 20) PERDITE AZERE – L’agenzia Sputnik Azerbaigian riferisce che il ministero della Difesa azero ha annunciato la morte di quattro militari azerbaigiani a seguito dell’attacco delle forze armate azere contro i villaggi nella regione di Hadrut dell’Artsakh. Quattro soldati azeri sono stati uccisi, altri due sono rimasti feriti. Anche un dipendente di Azercell è rimasto ferito

(13 dic 20) SMINAMENTO – Continuano le operazioni di bonifica e sminamento da parte delle forze di pace russe. Durante la giornata sono stati bonificati circa 12 ettari di territorio, sono stati esaminati 130 edifici, scoperti 172 esplosivi e rimossi per la distruzione

(13 dic 20) ATTACCO AZERO – Unità delle forze armate azere, avendo accumulato manodopera aggiuntiva e veicoli blindati, compresa l’artiglieria pesante, violando gravemente i requisiti della dichiarazione trilaterale firmata il 9 novembre, hanno lanciato il giorno 11 un attacco in direzione dei villaggi nella regione di Hadrut dell’Artsakh confermato dal ministero della Difesa dell’Armenia. Come risultato dei combattimenti, durati diverse ore, il nemico è riuscito ad entrare nel villaggio di Hin Tagher e ad avvicinarsi anche al villaggio di Khtsaberd. Come risultato delle ostilità, la parte armena ha sei feriti, il nemico ha vittime e feriti. Il ministero della Difesa armeno condanna fermamente la provocazione compiuta dalle forze armate azere. La situazione attuale non ha nulla a che vedere con il requisito fondamentale della dichiarazione firmata dai capi di Armenia, Russia e Azerbaigian e mette in pericolo la fragile pace raggiunta grazie agli sforzi diretti del presidente russo. Le azioni della parte azera sono diventate immediatamente argomento di discussione con la leadership delle forze di pace russe di stanza nell’Artsakh. Sia ieri sera che nella mattina odierna sono in corso colloqui tra i militari armeno, russo e azero per risolvere la situazione attuale, per riportare le parti alle posizioni originarie.

(12 dic 20) GRUPPO DI MINSK – I copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE Stéphane Visconti della Francia, Andrew Schofer degli Stati Uniti d’America e Andrzej Kasprzyk, il Rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE, arriveranno a Yerevan domani 13 dicembre. Gli incontri istituzionali sono previsti lunedì mattina. Nella giornata odierna i co-presidenti sono in Azerbaigian dove hanno avuto un incontro con il presidente Aliyev

(12 dic 20) AIUTI UMANITARI – Il ministero russo delle Emergenze ha annunciato che sta predisponendo l’invio di 1200 tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione dell’Artsakh. Tali aiuti saranno spediti a mezzo ferrovia su 54 carri merci.

(12 dic 20) MINIERA DI SOTK – Non si risolve la questione relativa al possesso della miniera d’ora di Sotk che si trova sulla linea di confine tra Armenia e regione di Karvachar (ora Azerbaigian). Secondo quanto riferisce un dipendente del sito minerario, i russi non sono riusciti a convincere gli azeri che non possono prendersi il 70% della miniera i cui edifici amministrativi peraltro sono in Armenia. Allo stato, dei 950 dpendenti ne rimarranno un centinaio per un paio di anni.

(12 dic 20) NUOVO ATTACCO NEL SUD – Un nuovo attacco viene segnalato nel settore meridionale verso i villaggi di Khtsaberd e Hin Tagher che si trovano nella regione di Hadrut e sono rimasti sotto controllo armeno. Anche il ministero della Difesa russo ha ufficialmente registrato questa prima violazione della tregua dal 9 novembre

(12 dic 20) DIOCESI DELL’ARTSAKH – Sua Santità Karekin II, Patriarca Supremo e Catholicos di Tutti gli Armeni, ha avuto oggi un incontro con il Primate della Diocesi Artsakh della Chiesa Apostolica Armena, l’Arcivescovo Pargev Martirosyan presso la Madre Sede di Holy Etchmiadzin. L’arcivescovo Pargev Martirosyan, rientrato dopo le cure all’estero, ha espresso gratitudine per le cure e la chiamata pontificia al congedo per cure che hanno permesso di evitare il rischio di perdere la vita.

(12 dic 20) VEICOLI AZERI IN ARMENIA – Nella serata di ieri è stata diffusa la notizia che alcuni camion azeri si trovavano nel territorio dell’Armenia (nei pressi di Goris) scortati da veicoli del Comitato internazionale della Croce Rossa e delle forze di pace russe. E’ stato in seguito comunicato che i mezzi erano adibiti al trasporto e al prelievo di corpi di militari caduti sui rispettivi fronti di battaglia

(12 dic 20) BABAYAN SU ATTACCO AZERO – Il consigliere del presidente dell’Artsakh Davit Babayan definisce il tentativo di attacco azero, lanciato l’11 dicembre in direzione sud dell’Esercito di difesa, un’azione provocatoria anche contro la Russia. “C’è stato un tentativo provocatorio di andare avanti, che è stato impedito. Fortunatamente, non abbiamo perdite. Queste azioni sono dirette sia contro Artsakh che contro la Russia. La possibilità di simili azioni provocatorie non è esclusa anche in futuro, ma penso che la risposta sarà sempre dura, anche da parte delle forze di pace. Dobbiamo chiarire le circostanze dell’incidente” ha dichiarato.

(12 dic 20) ATTACCO AZERO A SUD – L’Esercito di difesa riporta la notizia di un attacco azero a sud (presumibilmente nella regione di Hadrut dove almeno un paio di villaggi sono ancora in mano armena) avvenuto nella serata di ieri (20:40 locali). Secondo alcune fonti ci sarebbero tre soldati armeni feriti ma non in pericolo di vita. Il consigliere dell’ex presidente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) Tigran Abrahamyan ha dichiarato che è necessario assicurare le posizioni con linee di difesa fortificate perchè la semplice presenza di soldati russi non è sufficiente a garantire la sicurezza dei soldati armeni

(11 dic 20) CROCE ROSSA INTERNAZIONALE – Eteri Musaelyan, segretario stampa della missione del Comitato internazionale della Croce Rossa in Nagorno Karabakh ha annunciato che lo stesso intende espandere il numero del suo contingente nella regione. Ha altresì evidenziato che il Comitato ha già risposto a molti pressanti bisogni umanitari fornendo materiali da costruzione per ricostruire le case danneggiate e distribuendo cibo, stufe e kit per l’igiene alle persone.

(11 dic 20) VOTAZIONE LOS ANGELES – Il consiglio comunale di Los Angeles ha confermato il riconoscimento dell’indipendenza di Artsakh e ha invitato il governo degli Stati Uniti a fare lo stesso.

(11 dic 20) NAZIONI UNITE – Il portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite Stephane Dujarric afferma che le Nazioni Unite hanno ancora l’intenzione di inviare la loro missione in Nagorno Karabakh e invita tutte le parti a cooperare per il rapido arrivo della missione nella regione. In precedenza, le Nazioni Unite avevano riferito che la missione per la valutazione dei bisogni della popolazione della regione sarebbe dovuta arrivare in Nagorno Karabakh all’inizio di dicembre.

(11 dic 20) RITROVAMENTI – Per circa una settimana i parenti dei soldati scomparsi sono stati autorizzati a partecipare alle operazioni di ricerca e soccorso nei territori controllati dall’Azerbaigian colpiti dall’azione militare. Le operazioni di ricerca e soccorso sono in corso nelle direzioni di Fizuli e Dzhabrail. I corpi di 20 soldati uccisi sono stati trovati ieri a Jebrail e 1 a Talysh.

(11 dic 20) MILITARI CADUTI – Il Ministero della Salute dell’Armenia ha condotto perizie di medicina legale sui corpi di 2.996 militari uccisi durante la guerra scatenata dall’Azerbaigian contro l’Artsakh. Dall’inizio della guerra, il ministero ha prelevato un totale di 1.816 campioni di DNA da parenti e 993 campioni di DNA da corpi per l’identificazione e il riconoscimento dei corpi. Al 10 dicembre, 256 campioni di parenti e 541 campioni di corpi sono stati esaminati; ad oggi, sono stati identificati 302 corpi dopo i test genetici forensi.

(10 dic 20) RIUNIONE PRESIDENZIALE – Il presidente dell’Artsakh Arayik Haroutyunyan ha convocato oggi una consultazione di lavoro con i ministri della difesa, delle finanze e dello sviluppo urbano dell’Artsakh. Il capo dello Stato ha affermato che l’istituzione, la ricostruzione e lo sfruttamento delle infrastrutture nel settore della difesa sono tra le questioni prioritarie e che l’allocazione tempestiva delle macchine edili e dei finanziamenti per la soluzione di tali problemi è al centro dell’attenzione del governo. Il Presidente e i ministri hanno toccato in particolare la questione della risoluzione, attraverso una procedura accelerata, dei problemi di alloggi per soldati e soldati di riserva rimasti senza alloggio a seguito dell’occupazione azera degli insediamenti armeni.

(10 dic 20) INACETTABILI PAROLE DI ERDOGAN E ALIYEV – Nel corso della parata militare organizzata a Baku il presidente dell’Azerbaigian ha proclamato che Yerevan, Zangezur (Syunik e Vayots Dzor) e Sevan sono “storiche terre azerbaigiane“. Nel corso dello stesso evento il presidente turco Erdogan ha detto che “sia lodata l’anima di Enver Pasha” uno degli organizzatori del genocidio armeno. Tali frasi costituiscono una evidente minaccia all’integrità territoriale dell’Armenia oltre cha al popolo armeno tutto.

(10 dic 20) CONFERMATA MORTE CIVILE ARMENO – Risulta confermata la morte di un civile catturato e ucciso dagli azeri dopo il 3 dicembre. Ararat Khachatryan si era perso nella nebbia ed era finito nel territorio controllato dagli azeri. I quali lo hanno catturato e, a giudicare dall’esame autoptico, malmenato e poi ucciso. Il corpo è stato recuperato attraverso la mediazione del Comitato internazionale della Croce Rossa ed è stato sepolto due giorni fa.

(10 dic 20) LISTA CADUTI ARMENI – L’esercito di difesa del Karabakh ha condiviso i nomi di altri 33 militari che sono morti mentre difendevano la Patria. Il bilancio totale delle vittime militari ha raggiunto 1.789.

(10 dic 20) GIORNATA DELLA COSTITUZIONE – Nella Giornata della Costituzione il presidente della repubblica Harutyunyan ha rivolto il seguente messaggio alla nazione: ““Oggi è il giorno del referendum e della costituzione della repubblica nel Nagorno Karabakh. Attraverso i referendum del 1992 e 2006 il nostro popolo ha nuovamente affermato la propria volontà e determinazione a vivere e creare sulla propria terra, sviluppare e rafforzare la patria. Oggi i nostri obiettivi e le nostre aspirazioni sono gli stessi e la decisione è immutata. Nel difficile percorso di costruzione dello Stato abbiamo superato molti esperimenti e difficoltà, abbiamo subito perdite dolorose, ma siamo sempre rimasti saldi, forti e determinati. Abbiamo affrontato sfide pesanti soprattutto negli ultimi mesi, subendo perdite dolorose, ma il nostro percorso è incrollabile, la nostra volontà è più ferma. E oggi, trattenendo su di noi l’indicibile dolore e tristezza, guarendo le ferite sanguinanti giorno dopo giorno, andremo avanti, costruiremo la Patria dei nostri sogni e creeremo il futuro delle nostre generazioni. Benedizioni e pace alle famiglie di ciascuno di voi ”.

(10 dic 20) SMINAMENTO – Le unità ingegneristiche del Nagorno Karabakh hanno ripulito più di 70 ettari di terreno, oltre 23 km di strade, 157 case e strutture sociali, scoperto e neutralizzato più di 4.500 oggetti esplosivi.

(10 dic 20) SMINAMENTOLe unità ingegneristiche del Nagorno Karabakh hanno ripulito più di 70 ettari di terreno, oltre 23 km di strade, 157 case e strutture sociali, scoperto e neutralizzato più di 4.500 oggetti esplosivi.

(9 dic 10) TRE CIVILI RIENTRANO IN ARMENIA – Tre civili, prigionieri degli azeri, sono rientrati in serata a Yerevan con un eccezionale volo proveniente da Baku. I tre sono stati rilasciati grazie anche alla mediazione russa. Ieri era stato notato uno strano volo da Yerevan a Baku ma si è scoperto in seguito che si trattava dell’aereo della repubblica italiana che portava il vice ministro Di Stefano dall’Armenia all’Azerbaigian.

(9 dic 20) PASHINYAN NEGA DOCUMENTI AGGIUNTIVI – “Non ci sono documenti aggiuntivi sul Karabakh, nessuna appendice alla dichiarazione trilaterale firmata” ha detto il primo ministro armeno Nikol Pashinyan durante la seduta dell’Assemblea nazionale armena. Il premier ha annunciato che i copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE dovrebbero visitare la regione nel prossimo futuro e precisato che ci sono alcune incertezze che devono essere specificate nel corso del processo di negoziazione.

(9 dic 20) CONFINE ARMENIA/AZERBAIGIAN – I colloqui tra Armenia e Azerbaigian sulla demarcazione del confine di stato potrebbero aver luogo prima della fine di quest’anno secondo quanto riferito oggi in parlamento dal vice premier Tigran Avinyan. “Per quanto riguarda i colloqui, molto probabilmente si terranno quest’anno con la mediazione dei partner russi”, ha aggiunto Avinyan sottolineando che non esiste un confine definito in quanto tale tra Armenia e Azerbaigian.

(9 dic 20) GRUPPO DI MINSK – Possibile visita entro fine settimana a Yerevan e Baku dei co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce che provano a ricucire il filo del negoziato fra le parti

(9 dic 20) MERCENARI SIRIANI – I due mercenari siriani catturati nel corso della guerra e ora detenuti a Yerevan non sono soggetti a passaggio di consegne o scambio perché non sono prigionieri di guerra in quanto hanno lo status di “imputati” e sono ora in custodia cautelare. I due cittadini siriani – Yusuf Alaabet al-Hajji e Mehrab Muhammad Al-Shkheir – sono stati arrestati con l’accusa di terrorismo internazionale, grave violazione delle norme del diritto internazionale umanitario durante i conflitti armati e mercenarismo. Sono stati catturati dai militari dell’Artsakh. Questi mercenari non saranno coperti dal principio “tutti per tutti” dello scambio di prigionieri di guerra e altri detenuti tra Armenia e Azerbaigian.

(9 dic 20) SMERCH A MARTAKERT – Le squadre di bonificatori hanno trovato nei pressi di Martakert un missile Smerch inesploso. L’ordigno è stato disattivato.

(8 dic 20) SARKISSIAN SCRIVE A PUTIN SUI CONFINI – Il presidente dell’Armenia Armen Sarkissian ha inviato una lettera al presidente della Federazione Russa Vladimir Putin in merito al sostegno alla demarcazione del confine tra Armenia e Azerbaigian. Nella sua lettera, Sarkissian ha espresso ancora una volta gratitudine al presidente della Russia per gli sforzi che hanno contribuito a portare alla cessazione dello spargimento di sangue e all’istituzione del cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh, che ha permesso di evitare ulteriori morti e tragedie. Sarkissian ha anche affermato che, purtroppo, esiste ancora un potenziale rischio di insorgere di nuove controversie tra le parti a causa della questione della demarcazione.

(8 dic 20) CORTE EUROPEA DIRITTI DELL’UOMO – La CEDU ha deciso di applicare misure provvisorie per altre 23 persone (compresi 5 civili) che sono state prese in ostaggio dall’Azerbaigian. La Corte ha richiesto informazioni documentate al governo azero sul luogo di detenzione e sulle condizioni fissando termini non oltre il 14 dicembre per fornire le informazioni richieste. Tuttavia, il Governo dell’Azerbaigian, in risposta alle inchieste fatte dalla Corte Europea in casi precedenti, ha sempredato risposte evasive e incomplete, omettendo di documentare dove e in quali condizioni i prigionieri armeni sono tenuti, se sono stati sottoposti a visita medica.

(8 dic 20) RIMPATRI – Altri 778 rifugiati sono ritornati oggi in Artsakh a bordo di autobus partiti dalla capitale dell’Armenia e scortati nel corridoio di Lachin dalle forze di pace russe.

(8 dic 20) RIUNIONE SICUREZZA – Il presidente del Karabakh Arayik Haroutyunyan ha ricevuto i capi delle agenzie di sicurezza della repubblica. All’incontro ha preso parte anche il neo nominato segretario del consiglio di sicurezza Vitaly Balasanyan. Le parti hanno discusso un’ampia gamma di questioni all’ordine del giorno relative alla sicurezza interna ed esterna del paese nella situazione attuale. Proposte pratiche per la loro soluzione globale saranno attuate in base alle priorità, pertanto si è deciso di continuare riunioni periodiche e frequenti nella stessa composizione.

(8 dic 20) ANCHE ARAM I INVITA PASHINYAN A LASCIARE – Il Catholicos della Grande Casa della Cilicia Aram I ha invitato il primo ministro armeno Nikol Pashinyan a dimettersi e consentire al parlamento di eleggere un nuovo leader. “Il popolo armeno è profondamente allarmato” – ha detto in un comunicato il Catholicos – “e lo stato emotivo disfattista ha causato incertezza e disperazione“. Ha notato che oltre a perdere la maggior parte dell’Artsakh, gli armeni hanno anche perso “la dignità e l’orgoglio nazionale“. “Abbiamo un gran numero di vittime, prigionieri, feriti e rifugiati. Non c’è un solo armeno nel mondo che non senta la sofferenza di questa enorme perdita della nazione. La gente chiede una responsabilità chiara e completa su questa orribile tragedia”, ha affermato invitando il Primo Ministro Pashinyan a dimettersi. “Ci aspettiamo che un governo di accordo ad interim guidato da un nuovo primo ministro eletto dia la priorità allo svolgimento senza indugio delle elezioni anticipate del parlamento“, ha concluso.

(8 dic 20) KAREKIN II CHIEDE A PASHINYAN DI DIMETTERSI – In un pubblico video messaggio il Catholicos di Tutti gli Armeni ha invitato il Primo ministro armeno a rassegnare le dimissioni. “Allarmato dagli eventi che si stanno verificando nel nostro Paese, dalle sfide esterne e interne e dalla mancanza di fiducia dell’opinione pubblica nei confronti del Primo ministro, ho incontrato Nikol Pashinyan e per evitare shock, possibili scontri e tragiche conseguenze, in modo paterno lo ho sollecitato a dimettersi” ha detto Karekin II. Oggi a mezzogiorno (ora locale) scadeva il “termine” chiesto dalle opposizioni per le dimissioni del Primo ministro. A Yerevan vi sono state manifestazioni di “disobbedienza civile”. In giornata il presidente Sarkissian ha incontrato il terzo presidente dell’Armenia Sargsyan

(8 dic 20) REGISTRAZIONE SARGSYAN-LUKASHENKO – Un canale Telegram ha diffuso la registrazione di una conversazione avvenuta nel 2016 a Yerevan nel corso di lavori CSTO tra l’allora presidente Sargsyan e quello bielorusso Lukashenko. A nome di Ilham Aliyev, il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko avrebbe offerto al terzo presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan cinque miliardi di dollari per rinunciare alle sette regioni circostanti l’Artsakh, ma Serzh Sargsyan avrebbe rifiutato l’offerta, aggiungendo che era pronto a pagare Aliyev sei miliardi di dollari per rinunciare i sette distretti. L’Ufficio del terzo presidente armeno non si è opposto alla pubblicazione della registrazione confermando che si trattava comunque di un colloquio privato tra i due leader.

(7 dic 20) RIENTRO RIFUGIATI – Il portavoce del Ministero della Difesa della Federazione Russa Igor Konashenkov ha detto che 859 rifugiati sono tornati in Nagorno Karabakh con il sostegno delle forze di pace russe nelle ultime 24 ore per un totale di 34.000 rifugiati rimpatriati.

(7 dic 20) SOLDATI IN TRAPPOLA? – Il leader del Partito democratico di Armenia (opposizione), Aram Sargsyan, ha dichiarato oggi in Assemblea nazionale che ci sarebbero trecento soldati armeni nelle foreste dei territori ora sotto controllo azero che stanno cercando di fuggire per non essere catturati dal nemico

(7 dic 20 ) LAVROV SU NAGORNO KARABAKH – Il nuovo ministro degli Esteri dell’Armenia, Ara Ayvazyan ha incontrato a Mosca l’omologo Lavorv. Al termine in una conferenza stampa il ministro russo si è dichiarato soddisfatto per la situazione post bellica nel Nagorno Karabakh e ha dichiarato che “siamo concordi nel sostenere che la firma della dichiarazione crei tutte le condizioni necessarie per una soluzione a lungo termine del conflitto del Nagorno Karabakh su una base equa nell’interesse dei popoli armeno e azerbaigiano, nell’interesse di stabilizzare la situazione nel Caucaso meridionale“. Il ministro russo ha altresì affermato che “il processo di ripristino dell’economia, delle infrastrutture, dei sistemi sanitari e il supporto vitale contribuirebbero a stabilire relazioni di buon vicinato tra armeni e azeri sia nel territorio del Nagorno Karabakh che nel piano interstatale. Ciò contribuirebbe alla formazione di un’atmosfera di fiducia e cooperazione nella regione a beneficio di tutti i popoli che vivono qui e dei Paesi che si trovano qui. Siamo convinti che i rappresentanti di varie nazionalità, religioni dovrebbero vivere in pace e sicurezza ovunque si trovino. sono. E il Caucaso meridionale merita proprio un tale approccio. Lo promuoveremo in ogni modo possibile“.

(7 dic 20) RESIDENTI IN ARTSAKH – Secondo i dati operativi del Ministero dell’Amministrazione Territoriale e dello Sviluppo della Repubblica dell’Artsakh, attualmente ad Artsakh vivono più di 70.000 persone ovvero poco meno del 50% dei residenti prima della guerra. Per il ministro Zhirayr Mirzoyan il problema abitativo delle persone dell’Artsakh che hanno perso la casa durante la recente guerra è di natura temporanea, fino alla fornitura di case e appartamenti a seguito del programma di alloggi statali. Attualmente, il governo dell’Artsakh risolve il problema dell’alloggio di queste famiglie affittando appartamenti, se possibile ospitandole in alberghi, nonché utilizzando le case sfitte delle comunità rurali. Parallelamente, sono in corso i lavori per rendere abitabili alcuni edifici pubblici, che verranno messi a disposizione delle famiglie sfollate per quanto queste risorse non siano sufficienti per risolvere completamente la questione degli sfollati. Questo processo richiederà molto tempo prima che venga costruito un numero corrispondente di nuove case e appartamenti. Al momento, 614 famiglie pari a 2491 residenti hanno ricevuto alloggi temporanei.

(7 dic 20) COMMEMORAZIONE TERREMOTO – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha reso omaggio al Memoriale di Stepanakert alle vittime del terremoto dell’Armenia del 1988. La cerimonia è stata sobria sia per la situazione Covid che per la situazione attuale della repubblica

(7 dic 20) SCAMBIO CORPI – La ricerca e lo scambio di corpi di militari uccisi sul territorio di Shushi-Martakert è praticamente completata. Operazioni sono in corso nei territori adiacenti delle città di Martuni, Askeran, nonché nelle direzioni di Hadrut, Fizuli e regione di Kashatagh, la Lo riferisce il servizio statale di emergenza del Karabakh. Dopo i colloqui, i lavori di prospezione saranno presto proseguiti nella parte meridionale di Hadrut, che è sotto il controllo dell’Azerbaigian, precisamente a Mekhakavan e in altri insediamenti.

(6 dic 20) RESIDENTI HADRUT – Un centinaio di famiglie originarie di Hadrut (ora sotto occupazione azera) sono ospitate da alcuni giorni in un’ala dell’università statale di Stepanakert fin tanto che non sarà trovata una sistemazione definitiva.

(6 dic 20) OSPEDALE RUSSO – Il distaccamento medico speciale del distretto militare orientale della Russia continua a fornire assistenza medica alla popolazione di Stepanakert. I medici militari russi hanno ricevuto più di 40 residenti di Stepanakert in un giorno.

(6 dic 20) L’INCUBO DI UN PRIGIONIERO ARMENO – Dopo essere stato liberato da tre giorni di prigionia azerbaigiana – grazie agli sforzi delle forze di pace russe, Abel Hambardzumyan, 52 anni, residente nel villaggio di Khramort nella regione di Askeran dell’Artsakh, sta cercando di riprendersi dall’incubo che ha attraversato durante questo periodo di detenzione. Ha dolori fisici, fratture delle costole dovute ai colpi, trauma cranico e ha difficoltà a muoversi. Hambardzumyan è ora assistito dalla sua famiglia – sua moglie, suo figlio e le sue figlie – che si è trasferita a Gyumri, in Armenia, durante la recente guerra dell’Artsakh.

(5 dic 20) IL CANDIDATO OPPOSIZIONE IN ARMENIA DELINEA IL SUO PROGRAMMA POLITICO – Il candidato unitario del Movimento Salvezza della Patria Vazgen Manukyan ha presentato, in una manifestazione tenutasi oggi in piazza della Libertà a Yerevan, la tabella di marcia per risolvere la situazione in Armenia e Nagorno Karabakh (Artsakh). ”I compiti che stavamo affrontando nel 1988 ci stanno di nuovo affrontando e tutti questi compiti devono essere risolti. Questo movimento è il percorso che offre l’opportunità di cambiare la situazione in Armenia in modo civile. Verrà formato un governo provvisorio“. Riguardo la dichiarazione trilaterale firmata tra i leader di Russia, Armenia e Azerbaigian ha osservato che “non ci riconcilieremo mai con quel documento, ma non possiamo rinunciarvi. Significherebbe guerra contro l’Azerbaigian e la Turchia e guai con le forze di pace russe. Questo accordo ha una serie di omissioni e il nuovo governo deve essere in grado di trasformare ogni incertezza nel documento a favore dell’Armenia attraverso i negoziati. Dobbiamo ricostruire il nostro esercito, ripristinare l’efficienza, trasformarlo in un esercito moderno“. Il candidato alla carica di Primo Ministro dell’opposizione ha aggiunto che un’altra questione importante è aiutare le famiglie dei militari dispersi, dei prigionieri di guerra, dei militari feriti e uccisi, nonché di coloro che sono stati trasferiti dall’Artsakh in Armenia. Vazgen Manukyan è stato il primo Primo Ministro dell’Armenia dal 1990 al 1991 sotto il presidente Levon-Ter Petrosyan. Ha poi servito brevemente come ministro della Difesa. È stato Presidente del Consiglio Pubblico dal 2009 al 2019.

(5 dic 20) DICHIARAZIONE MINISTERO ESTERI – Il ministero degli Affari esteri di Stepanakert ha commentato la risoluzione dell’Assemblea nazionale francese sulla necessità per il governo francese di riconoscere la Repubblica di Artsakh. “Riteniamo importante che questa risoluzione, generalizzando la posizione del Parlamento francese, condanni risolutamente l’aggressione armata dell’Azerbaigian contro l’Artsakh, scatenata con il sostegno della Turchia e dei terroristi assoldati da essa reclutati, nonché i crimini commessi contro la popolazione civile sul base dell’odio nazionale. Ci auguriamo che le risoluzioni adottate da entrambe le camere del parlamento francese sul riconoscimento dell’Artsakh diventino una solida base politica per il riconoscimento dell’Artsakh da parte delle autorità centrali della Francia. Ribadiamo che il riconoscimento internazionale dell’Artsakh garantirà i diritti dei cittadini dell’Artsakh di vivere liberamente e con dignità nella loro terra natale, oltre a contribuire a garantire maggiore sicurezza, stabilità e prevedibilità nella regione del Caucaso meridionale. L’adozione di risoluzioni che riconoscono l’indipendenza dell’Artsakh darà anche un ulteriore impulso alla soluzione politica del conflitto Azerbaigian-Karabakh, che dovrebbe essere basata sul riconoscimento del fatto che il popolo dell’Artsakh sta esercitando il proprio diritto all’autodeterminazione.”

(5 dic 20) LINEA DIRETTA PER SCOMPARSI – E’ stata istituita una linea telefonica dedicata per la segnalazione di persone scomparse durante la guerra (militari compresi). Nelle prime 24 ore sono pervenute circa 200 segnalazioni. Le attività di ricerca sono gestite dalle forze di pace russe e dal Comitato internazionale della Croce Rossa.

(5 dic 20) OPERAZIONI DI SMINAMENTO – Le forze di pace russe hanno ripulito l’area intorno ai piloni delle linee di trasmissione di energia lungo la strada tra Shushi e il passo Lysogorsk (circa a metà rispetto al tragitto fino a Berdzor). Le unità ingegneristiche hanno ripulito quasi 50 ettari di terreno, 17 km di strade, trovato e neutralizzato circa 1.150 oggetti esplosivi che, al pari delle munizioni abbandonate o non operative, vengono portati in una discarica appositamente attrezzata e distrutti. Le munizioni che non possono essere evacuate vengono distrutte sul posto.

(5 dic 20) NAZIONI UNITE – Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha esortato l’Armenia e l’Azerbaigian a ripristinare i negoziati sul Nagorno Karabakh sotto gli auspici dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE. Come riportato nella dichiarazione ufficiale dell’ONU, “il Segretario generale prende atto della dichiarazione congiunta del 3 dicembre sulla situazione in Nagorno-Karabakh da parte dei Capi delegazione dei Paesi copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE“. Guterres “si compiace della continua adesione al cessate il fuoco in conformità con la dichiarazione congiunta del 9 novembre e invita tutti gli interessati a continuare ad adempiere ai propri obblighi, in particolare in relazione al diritto internazionale umanitario e al diritto dei diritti umani “. Il Segretario generale ha chiarito che l’ONU “è pronta a rispondere ai bisogni umanitari in tutte le aree colpite dal conflitto e ad aumentare l’assistenza in corso in Armenia e Azerbaigian, come richiesto. Chiede a tutti gli attori rilevanti di cooperare pienamente con le entità delle Nazioni Unite per garantire il loro libero accesso“. Il capo delle Nazioni Unite ha inoltre esortato Armenia e Azerbaigian “a riprendere i negoziati sotto gli auspici dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE per raggiungere una soluzione pacifica duratura”. I copresidenti del Gruppo sono Francia, Russia e Stati Uniti e fanno parte dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE)” e “incoraggia i governi e il popolo di Armenia e Azerbaigian a intraprendere un percorso di dialogo per promuovere la pace, la stabilità e la prosperità regionali“.

(4 dic 20) APRE L’AEROPORTO DI STEPANAKERT? – La Repubblica dell’Artsakh e la leadership russa stanno discutendo la questione dell’apertura delle comunicazioni aeree e il primo volo dalla Russia all’aeroporto Stepanakert potrebbe avvenire a dicembre secondo quanto riferisce l’agenzia russa Ria Novosti, citando le sue fonti nell’amministrazione di Artsakh. Probabile che lo scalo venga utilizzato per le merci ma non si escludono neppure voli passeggeri.

(4 dic) PRIGIONIERI DI GUERRA – L’Ufficio del Vice Primo Ministro dell’Armenia Tigran Avinyan riferisce che la parte armena e quella azerbaigiana hanno trasferito le liste dei prigionieri di guerra al Comitato internazionale della Croce Rossa. Sono in corso reciproci accertamenti su tali elenchi. Intanto due civili armeni, Hambardzumyan Ademnik e Khachaturyan Ramid residenti nel villaggio di Khramort di Askeran e denunciati come dispersi il 30 novembre, sono stati rimpatriati grazie alla mediazione delle forze di pace russe. Su richiesta della parte russa i rappresentanti dell’Azerbaigian avevano informato che le persone sopra menzionate erano state detenute in territorio controllato dalle forze armate azere e trasportate a Baku. Il comandante del contingente russo ha tenuto negoziati con la parte azera ed è stato possibile ottenere il rilascio di questi cittadini.

(4 dic 20) COVID 19 – Circa 80 pazienti infetti da coronavirus che si trovano in condizioni gravi e critiche ricevono cure presso lo Stepanakert Republican Medical Center. Lo ha dichiarato il ministro della Sanità della Repubblica dell’Artsakh Ararat Ohanjanyan secondo il quale durante i giorni della guerra, i pazienti infetti da COVID-19 furono trasferiti principalmente in Armenia. Tenuto conto dell’alto livello di malattia registrato in Armenia, tali tassi di crescita sono stati registrati anche tra la popolazione dell’Artsakh. Secondo Ohanjanyan, ci sono stati molti casi di morte per coronavirus. Il ministro della Salute ha informato che ci sono stati casi in cui i cittadini non hanno potuto ricevere cure a causa della guerra. Durante la guerra, anche il personale medico è stato infettato da COVID-19. Ararat Ohanjanyan ha osservato che quasi tutto il personale degli ospedali si è infettato in quei giorni e ha continuato a lavorare in quelle condizioni.

(4 dic 20) VANDALISMI AZERI – L’Azerbaigian ha commesso devastazioni e atrocità e profanato le pietre della croce e i monumenti negli insediamenti armeni di Artsakh in particolare nei villaggi Talish e Mataghis, che sono ora sotto il suo controllo. A tal proposito, Naira Zohrabyan, presidente del Comitato permanente per la protezione dei diritti umani e degli affari pubblici dell’Assemblea nazionale armena, ha pubblicato su Facebook alcune foto di Talish.

(4 dic 20) DIMESSO GEN. HARUTYUNYAN – Il generale Jalal Harutyunyan, gravemente ferito nel corso della guerra e per questo costretto a lasciare lo scorso 27 ottobre l’incarico di ministro della difesa e comandante dell’Esercito, è stato dimesso dall’ospedale dove era ricoverato. Si è quasi completamente ristabilito e proseguirà la convalescenza a casa.

(4 dic 20) OSTRUZIONISMO AZERO – L’Azerbaigian ha ritardato il processo di scambio di corpi. Il servizio di emergenza Artsakh ha denunciato 693 corpi di soldati armeni secondo quanto riferisce il portavoce del servizio Hunan Tadevosyan. “È molto difficile negoziare con la parte azera, il processo di scambio è in ritardo. La parte azera ostacola molto il lavoro, non arriva a un accordo “, ha detto Tadevosyan. Continuano i colloqui con il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e con la parte azerbaigiana.

(3 dic 20) RISOLUZIONE FRANCESE – L’Assemblea nazionale francese ha adottato oggi una risoluzione sull’urgente necessità di riconoscere il Nagorno Karabakh (Artsakh). 188 parlamentari hanno votato a favore della risoluzione e 3 parlamentari contrari. La risoluzione registra anche i fatti secondo cui l’Azerbaigian ha ostacolato il processo di pace lanciando una campagna militare e schierato gruppi terroristici nel Nagorno Karabakh con il sostegno della Turchia. La scorsa settimana il Senato francese aveva adottato una risoluzione simile, esortando il governo a riconoscere l’indipendenza della Repubblica dell’Artsakh.

(3 dic 20) RIMPATRIATI – Secondo i dati forniti dalle autorità, a ieri erano 28.000 i rifugiati rientrati in Artsakh dalla fine della guerra che si aggiungono a coloro rimasti in patria.

(3 dic 20) VITTIME AZERE – Il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha riferito di 2.783 militari uccisi durante la recente guerra del Nagorno-Karabakh. Il ministero ha aggiunto che l’identità di 103 soldati azerbaigiani è stata confermata attraverso test del DNA, più di 100 militari sono stati considerati dispersi e sono state prese misure per determinare dove si trovassero e restituirli alle loro famiglie, e 1.245 militari feriti sono stati curati presso strutture mediche in tutto il mondo. Azerbaigian.

(3 dic 20) OSCE PER RIPRESA NEGOZIATI – Il Presidente in esercizio dell’OSCE e Primo Ministro albanese Edi Rama nelle sue osservazioni di apertura alla sessione ministeriale degli esteri dell’OSCE ha affermato che I negoziati sul conflitto nel Nagorno Karabakh dovrebbero riprendere nel quadro del Gruppo di Minsk dell’OSCE per una risoluzione completa della situazione. I co-presidenti del Gruppo di Minsk hanno rilasciato al termine dei lavori una dichiarazione (QUI il testo)

(3 dic 20) CITTADINI DI SHUSHI – Gli ex residenti di Shushi hanno incontrato oggi a Yerevan autorità della repubblica di Artsakh per chiedere chiarimenti riguardo al loro futuro dal momento che hanno dovuto abbandonare la città con tutti i loro beni e non potranno mai più farvi ritorno.

(3 dic 20) RAPPORTO SU ATROCITA’ AZERE – I difensori dei diritti umani (difensori civici) dell’Armenia e dell’Artsakh hanno terminato il loro quinto rapporto chiuso sulle atrocità commesse dalle forze armate azere contro armeni e corpi di etnia armena catturati; il rapporto, che non viene divulgato ai media per la delicatezza del tema, si riferisce al periodo dal 19 novembre al 2 dicembre. Abbiamo già iniziato la preparazione del 6 ° rapporto. Un sesto rapporto è già in corso di preparazione. Questo rapporto fornisce prove concrete di tutte le atrocità e i crimini di guerra commessi dalle forze armate azere nei confronti di persone di etnia armena.

(3 dic 20) INTERNET – Karabakh Telekom comunica che la connessione internet è stata ristabilita a Stepanakert. Rimangono ancora problemi in alcuni insediamenti dell’Artsakh dovuti a mancanza di energia elettrica a causa dei danni arrecati nel conflitto.

(2 dic 20) ESPLOSIONE MORTALE – Due militari di 19 anni dell’Esercito di Difesa dell’Artsakh sono morti a seguito di un’esplosione di munizioni che erano state “evacuate” in una base militare nel settore orientale. Le due vittime sono Zhirayr Matevosyan e Gegham Hovhannisyan. E’ in corso un’indagine da parte dell’Esercito.

(2 dic 20) NUOVO MINISTRO – Con decreto presidenziale Mane Tandilyan è stato nominato ministro del Lavoro, degli affari sociali e degli alloggi dell’Artsakh. Rileva Mikayel Virabyan che ha lasciato l’incarico in quant impegnato in altra attività lavorativa.

(2 dic 20) VITTIME DI GUERRA – Il servizio di medicina legale del ministero della sanità armeno ha finora esaminato 2718 corpi di militari uccisi in azione nella guerra dell’Artsakh. Finora sono stati identificati 1746 su 2718.

(2 dic 20) RICERCA CORPI – Il Servizio statale per le situazioni di emergenza dell’Artsakh sta effettuando operazioni di ricerca per ritrovare i corpi dei militari caduti nella regione di Hadrut. Le operazioni di ricerca nelle aree di Zangelan, Fizuli, Jebrayil e a sud di Hadrut non sono ancora iniziate poiché il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) sta ancora negoziando con l’Azerbaigian. Finora sono stati trovati 655 corpi consegnati ai parenti. Le operazioni di ricerca sono continuate nella regione di Hadrut il 1° dicembre, ma i soccorritori non sono ancora entrati nella città di Hadrut. In quella regione furono scoperti diciannove corpi.

(2 dic 20) BALASANYAN CAPO SICUREZZA NAZIONALE – Vitali Balasanyan è stato nominato Segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, incarico che aveva ricoperto in passato prima che l’allora presidente Bako Sahakyan lo aveva licenziato su sollecitazione del Primo ministro armeno Nikol Pashinyan. La sua nomina rientra nel progetto politico di unità nazionale post bellica.

(2 dic 20) GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE? – Il presidente Arayik Haroutyunyan ha annunciato ieri di avviare consultazioni politiche e formare un governo di accordo nazionale. Ci sono informazioni che prima di quell’annuncio, abbia teso una mano di cooperazione agli ex politici al potere in Artsakh, al fine di avviare una condivisa azione di ripresa dello Stato dopo la guerra.

(2 dic 20) PRIGIONIERI DI GUERRA -L’Ombudsman dell’Artsakh, Artak Beglaryan, ha comunicato che risultano prigionieri degli azeri almeno 60 militari armeni (alcuni dei quali ancora non individuato) e circa 40 civili. L’attività di ricerca viene portata avanti attraverso la raccolta di video e altra documentazione

(1 dic 20) SCUOLA E UNIVERSITA’ – Due scuole nell’Artsakh sono già state riaperte dopo la recente guerra e diverse riapriranno in settimana. Per quanto riguarda la scuola N10 di Stepanakert, parzialmente distrutta a causa dei bombardamenti, le lezioni si svolgeranno nella parte rimasta indenne dalle bombe. Sono state riaperte anche scuole in un certo numero di villaggi nelle regioni di Martakert, Martuni e Askeran. L’università ha ripreso il regolare funzionamento nella giornata di oggi con lezioni che si svolgono su due turni.

(1 dic 20) INTERNET IN ARTSAKH – Hakob Ghahramanyan, direttore generale di Karabakh Telecom, ha dichiarato che i dipendenti della società, accompagnati dalle forze di pace russe, stanno ripristinando la linea del cavo danneggiata a Shushi. Se non ci sono situazioni di forza maggiore, che possono sorgere tenendo conto che il lavoro viene svolto nei territori occupati dalle truppe azerbaigiane, sarà possibile risolvere i problemi esistenti nel campo della comunicazione in 2- 3 giorni, per ripristinare completamente la comunicazione mobile e Internet. Il Direttore Generale di Karabakh Telecom ha inoltre informato che il Presidente della Repubblica di ArtsakhArayik Harutyunyan ha già accennato che la sfera di comunicazione in Artsakh opererà su base gratuita.

(1 dic 20) CENTRO DI MONITORAGGIO – La Turchia e la Russia hanno firmato un accordo per istituire un centro di monitoraggio congiunto per il regime di cessate il fuoco nel Nagorno-Karabakh ubicato in Azerbaigian (presumibilmente Barda). Sono stati completati i colloqui sui dettagli tecnici relativi alle basi e ai principi del centro congiunto turco-russo ed è stato firmato un accordo. Sono in corso i lavori necessari per avviare il funzionamento anticipato del centro comune. Al momento non ci sono i dettagli dell’accordo firmato.

(1 dic 20) ALIYEV SU LACHIN – Il presidente azero ha dichiarato che la versione iniziale dell’accordo prevedeva una larghezza del corridoio di Lachin di trenta chilometri alla quale lui si è opposto così come alla proposta di dieci chilometri; alla fine si è raggiunto un accordo su cinque chilometri. Aliyev ha aggiunto che su Lachin non vi erano dubbi in trenta anni di negoziati riguardo al controllo azero. Dimentica però che gli stessi Principi di Madrid prevedevano uno status speciale proprio per questa parte. Aliyev ha anche dichiarato che il corridoio di collegamento fra Armenia e Artsakh dovrebbe passare da un’altra parte (ma non è chiaro dove e come…) e al tempo stesso ha proposto di creare un corridoio fra l’Azerbaigian e il Nakhichevan (in pratica tagliando l’Armenia meridionale in due)

(1 dic 20) ANCORA INCERTEZZA SU BERDZOR – Il sindaco della cittadina dichiara alla stampa che lui e altri residenti armeni sono ancora lì ma non è chiaro lo status del territorio che teoricamente dovrebbe far parte della regione azera di Lachin.

(1 dic 20) LACHIN PASSA AGLI AZERI – Alla mezzanotte ora locale (corrispondente alle 21 italiane del 30 novembre) il distretto di Lachin è passato sotto controllo azero in virtù dell’accordo trilaterale del 9 novembre. Si tratta della parte alta della regione amministrativa di Kashatagh, a cavallo del corridoio di Lachin. Tecnicamente gli azeri la potrebbero raggiungere solo per via aerea a meno che non venga concesso loro un attraversamento della fascia di cinque chilometri (appunto il corridoio) istituita per collegare il rimanente Artsakh all’Armenia attraverso Aghavno e Berdzor. Ieri sera, poche ore prima del passaggio, è giunta notizia che la popolazione di Berdzor, Aghavno e Sus doveva evacuare immediatamente nonostante fossero state date rassicurazioni sulla loro permanenza in zona. Lo aveva dichiarato ieri lo stesso sindaco di Berdzor e due giorni prima il governatore della regione di Kashatagh. E’ probabile che tali centri siano sotto controllo russo ma siano stati necessariamente evacuati per consentire il passaggio degli azeri