10.12.1991 – 10.12.2016 venticinque anni di volontà popolare

Venticinquesimo anniversario del referendum che sancì il diritto all’autodeterminazione del Nagorno Karabakh (Artsakh). Una volontà fuori discussione che rende inutile ogni altra consultazione sullo status della regione

Venticinque anni fa il popolo del Nagorno Karabakh (Artsakh) scelse di vivere libero e indipendente. Sancì la propria scelta attraverso un percorso democratico e legale, ricorrendo all’esercizio del referendum come espressione di volontà popolare a conferma della dichiarazione del Soviet locale che il 2 settembre dello stesso anno aveva proclamato, in forza della legislazione in vigore all’epoca, la nascita della repubblica.

Andarono a votare, sotto i missili che cominciarono a piovere dai territori limitrofi, l’82,2% degli elettori aventi diritto e il 99,9% di essi si pronunciò a favore dell’indipendenza. Una decina di loro, colpiti dai micidiali Grad azeri, immolarono la propria vita nell’esercizio democratico di tale diritto.

Alla loro memoria, eroi sconosciuti di una guerra che ancora doveva ufficialmente scoppiare, dedichiamo il nostro pensiero venticinque anni dopo.

Viva l’Artsakh armeno, libero e sovrano!

LA DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE ELETTORALE CENTRALE DI CONVALIDA DEL REFERENDUM DEL 10 DICEMBRE 1991

«Il Comitato elettorale centrale per lo svolgimento del referendum nota che, in accordo con  la decisione della sessione del soviet del NKR del 27 novembre 1991 e  la disposizione provvisoria per l’indizione del referendum confermata dalla stessa sessione, il giorno 10 dicembre 1991 un referendum si è svolto su tutto il territorio del Nagorno Karabakh al fine di determinarne finalmente il suo status, la forma della struttura statale, i rapporti con gli altri stati e l’Unione.

Il giorno del referendum tutto il territorio della Repubblica del Nagorno Karabakh, ed in particolare la sua capitale Stepanakert, è stato oggetto da parte azera di bombardamenti di artiglieria pesante e razzi nel tentativo di sopprimere la voce del popolo dell’Artsakh nella lotta per la liberazione nazionale dall’oppressore. Un gran numero di case ed edifici amministrativi sono stati distrutti nelle città e nelle regioni della repubblica. Dieci persone sono morte solo nel giorno del referendum. Tuttavia, la popolazione della repubblica, dopo aver superato difficoltà incredibili, come un corpo unico ha partecipato alle elezioni al fine di unire le voci contro la secolare tirannia.

108.736 elettori, pari all’82,2% dei 132.328 registrati ha partecipato alle elezioni.

Gli elettori di nazionalità azera (22747)  non hanno preso parte al referendum sebbene la CEC (Commissione Elettorale Centrale) abbia tentato di entrare in contatto con loro al fine di raggiungere un consenso su questi temi. I relativi documenti, così come la disposizione provvisoria del referendum e lo svolgimento delle elezioni parlamentari, sono stati inviati a tempo debito. I militari della base di stanza a Stepanakert non hanno partecipato al voto per motivi politici. Il referendum si è svolto in 70 su un numero totale di 81 collegi elettorali. In dieci di undici collegi elettorali in cui il referendum non ha avuto luogo, ha vissuto popolazione azera.

Sei d’accordo che la proclamata repubblica del Nagorno Karabakh sia uno stato indipendente che agisce con la propria autorità per decidere forme di cooperazione con gli altri stati e le comunità?

 108.615 persone pari al 99,9% del numero totale dei votanti ha risposto “Sì”, 24 persone pari allo 0,02% dei votanti hanno risposto “No” alla domanda di cui sopra. 95 voti pari allo 0,09% sono stati riconosciuti non validi.

Il referendum è stato condotto in conformità con le norme internazionali, nonché la previsione temporanea sul referendum nella repubblica del NK.  Il Comitato Elettorale Centrale non ha ricevuto alcuna denuncia o dichiarazioni su eventuali violazioni. Deputati del Soviet Supremo dell’Urss, di Russia e Mosca come pure rappresentanti di diverse organizzazioni internazionali e di stati stranieri erano presenti al referendum in qualità di osservatori e rilasciato commenti positivi.

Così la volontà del popolo della repubblica del Nagorno Karabakh per costruire uno stato indipendente è diventata realtà oggettiva».

Il presidente della Commissione Elettorale Centrale, E. Petrossian.