Una questione di civiltà…

Il Difensore dei diritti umani (Ombudsman) della repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh visita il soldato azero, catturato mentre tentava di entrare in territorio armeno, e gli consegna una copia della Convenzione sui diritti umani in lingua azera. Un altro esempio di civiltà degli armeni contrapposto alla barbarie di Baku.

Ruben Melikyan, Ombudsman (Difensore dei diritti umani) della repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh, ha fatto visita al soldato azero Elnur Husseinzade catturato tre giorni fa mentre con altri compagni tentava di penetrare nel territorio armeno. Melikyan ha consegnato al militare il testo in lingua azera della Convenzione sui diritti umani e si è assicurato delle sue condizioni di salute e del trattamento al quale è stato sottoposto.

A Husseinzade, appartenente alla 157a brigata motorizzata,  è stato fornito un interprete e un avvocato difensore che lo dovrà assistere nel processo a suo carico per ingresso illegale nel territorio della repubblica.  L’ex ambasciatore statunitense Evans ha lodato l’iniziativa che merita il plauso di tutta la comunità mondiale dichiarando che «il mondo può solo applaudire quando catturati o arrestati sono trattati con dignità e rispetto. Invero tutto ciò deve essere reciproco».

C’è un conflitto tra gli armeni e gli azeri, un conflitto definito “congelato” ma che purtroppo ogni anno lascia sul terreno decine di giovani vite. Nello scorso mese di aprile, a seguito di un tentativo di invasione azera, la cronaca ci ha riportato episodi di una brutalità senza precedenti: soldati e civili armeni decapitati e mutilati, teste esposte come trofeo in stile Isis ed esibite addirittura sui siti di università dell’Azerbaigian.

Negli anni gli armeni hanno dovuto imparare a conoscere la brutalità azera allorquando soldati o civili si ritrovavano in territorio nemico: prigionieri torturati, in alcuni casi “suicidati“, esposti a dileggio mediatico.

Ecco, ancora una volta, viene marcata una differenza di civiltà fra le due parti in campo: da un lato il rispetto dei diritti umani anche verso il nemico, dall’altra il disprezzo di ogni convenzione internazionale.

E’ per questo motivo che la lotta del popolo armeno del Nagorno Karabakh-Artsakh deve essere condivisa dall’Europa, un consesso di Nazioni fondato sul rispetto, la tolleranza e la democrazia.