Rafforzare la cooperazione dell‘Unione Europea con l’Artsakh

A Bruxelles l’Eufoa (EUropean Friends Of Armenia) ha ospitato il nuovo ministro degli Esteri e l’Ombudsman dell’Artsakh. L’Europa come stabilizzatrice di pace nel Caucaso

Questa mattina, 20 ottobre,  la organizzazione EUFOA  (EUropean Friends Of Armenia)) ha organizzato un briefing dedicato interamente al  Nagorno Karabakh/Artsakh con il nuovo Ministro degli Esteri della repubblica di Artsakh, Masis Mayilian e l’Ombudsman (Difensore diritti umani) dell’Artsakh Ruben Melikyan.

L’incontro è stato moderato da Diogo Pinto, direttore dell’EuFoA, e ha visto la partecipazione di più di 30 rappresentanti delle istituzioni dell’UE, del corpo diplomatico, delle ONG internazionali, della comunità di ricerca e dei media.

Pinto, nel ringraziare e accogliere con favore i relatori e i partecipanti, ha ricordato l’opportunità dell’incontro per poter parlare di Nagorno Karabakh e del conflitto con i rappresentanti stessi del Nagorno Karabakh.

Il ministro Mayilian, nelle sue prime osservazioni, ha fornito un ampio resoconto degli ultimi sviluppi nel processo di consolidamento democratico in Artsakh (Nagorno Karabakh), sottolineando la sua apertura alla cooperazione con altri Stati e organizzazioni internazionali e ha lanciato un invito all’Unione Europea a considerare ulteriormente l’impegno con l’Artsakh in settori quali il rafforzamento della società civile, l’indipendenza dei media e le questioni umanitarie.

Ha aggiunto inoltre che «La cooperazione dell’Unione Europea con Artsakh svolgerebbe un ruolo stabilizzante e diventerebbe un importante contributo per stabilire una pace duratura nel Caucaso meridionale e segnerebbe l’inammissibilità di utilizzare lo scontro e l’isolamento come mezzo per risolvere i conflitti. La promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali non dovrebbe essere ostaggio del conflitto irrisolto dell’Azerbaigian con il Karabakh e lo status non riconosciuto dell’Artsakh non dovrebbe costituire un ostacolo alla cooperazione tra l’Artsakh stesso e l’Unione europea».

L’Ombudsman Melikyan ha ricordato che i diritti umani sono riconosciuti in Artsakh come elemento fondamentale dello Stato e lo Stato è costantemente impegnato a promuoverli e a sostenerli, nonché a educare persone e istituzioni su di loro. La prova più recente è stata l’annuncio del Presidente che, nell’ambito del suo programma per questo termine, verrà sviluppata una strategia per i diritti umani e un piano d’azione. L’Ombudsman ha anche riferito in merito alla relazione già pubblicata sulle violazioni dei diritti umani commesse dalle forze azere contro i civili in Nagorno Karabakh durante la guerra dell’aprile 2016 e la prossima relazione sull’Armenofobia in Azerbaigian. Ha concluso affermando che «la xenofobia è sempre inaccettabile».

Durante il dibattito che è seguito, i partecipanti hanno affrontato diversi aspetti legati al Nagorno Karabakh, al conflitto e alla situazione dei diritti umani, tra cui ma non solo: lo status dei negoziati, i progetti di costruzione della pace e le prospettive di risoluzione dei conflitti; le relazioni con e il ruolo dell’Unione Europea, le aspettative verso il prossimo vertice del partenariato orientale e il nuovo accordo “CEPA” tra l’Armenia e l’UE; la libertà e il pluralismo dei media e la libertà di espressione; ruolo e situazione delle donne e dei giovani; situazione economica, ecc.

Pinto, dopo aver parlato, ha concluso constatando il successo dell’evento e rallegrandosi di vedere  l’interesse di tante persone. «L’Artsakh esiste oltre il conflitto e la sua realtà deve essere meglio conosciuta, e l’isolamento promosso dall’Azerbaigian deve essere rotto. Il conflitto può essere risolto solo con il coinvolgimento diretto dei rappresentanti del popolo dell’Artsakh nei negoziati, e l’Unione Europea potrebbe svolgere un ruolo importante nella promozione di questo impegno con il territorio e con i suoi abitanti»”.