Pashinyan alla NATO: Baku è contro il processo di pace

Al summit di Bruxelles interviene il Primo ministro armeno e puntualizza la situazione sul Nagorno Karabakh con un fermo attacco alla politica provocatoria dell’Azerbaigian. In un’intervista a Euronews il leader armeno parla della paura azera di un contagio democratico

Le recenti violazioni del cessate il fuoco e casi di provocazione provocati dall’Azerbaigian al confine con l’Armenia e lungo la linea di contatto con Artsakh mettono seriamente in discussione l’impegno di Baku nei confronti del processo di pace.  Lo ha dichiarato il Primo ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan che è intervenuto nel corso del dibattito durante il recente vertice della NATO a Bruxelles.

«Dato che c’è stata una discussione sul conflitto del Nagorno Karabakh – ha detto il premier armeno –  devo toccare il tema della risoluzione di questo conflitto, anche se penso che questo problema sia incompatibile con il formato di queste discussioni poiché questo incontro persegue altri obiettivi.  La NATO ha ripetutamente dichiarato che non ha alcun ruolo in questo processo di risoluzione del conflitto.

Tuttavia, poiché la questione è già stata sollevata, vorrei commentare brevemente e apportare chiarimenti nel contesto della dichiarazione già fatta. L’Armenia, come qualsiasi altro Paese democratico, ribadisce il proprio impegno per la soluzione esclusivamente pacifica del conflitto del Nagorno Karabakh nell’ambito del formato di co-presidenza del gruppo di Minsk dell’OSCE. Qualsiasi tentativo di risolvere questo conflitto con mezzi militari dovrebbe essere considerato un attacco alla democrazia, ai diritti umani e alla pace.

Le recenti violazioni del cessate il fuoco e i casi di provocazione alimentati dall’Azerbaigian al confine con l’Armenia e la linea di contatto con Artsakh mettono seriamente in discussione l’impegno di Baku nei confronti del processo di pace.

Riaffermiamo l’importanza dell’attuazione degli accordi precedenti, in particolare quelli raggiunti durante le riunioni di Vienna, San Pietroburgo e Ginevra, che mirano a creare condizioni favorevoli per la pace e ad adottare misure volte a rafforzare la fiducia».

Nel corso della sua visita a Bruxelles Pashinyan ha avuto incontri informali con diversi leader politici fra i quali il Presidente del consiglio italiano prof. Giuseppe Conte. All’incontro, i cui contenuti non sono stati diffusi nel dettaglio, hanno partecipato anche i rispettivi ministri degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi e  Zohrab Mnatsakanyan.

In un’intervista a “Euronews” Pashinyan alla domanda se la NATO possa aiutare la risoluzione del conflitto del Nagorno Karabakh ha dichiarato che «il conflitto del Nagorno Karabakh può essere risolto solo con metodi pacifici. Purtroppo dai primi giorni che sono diventato Primo Ministro ho visto che l’Azerbaigian sta aumentando la propria aggressività verso l’Armenia. Io penso che ora stiamo assistendo a dei cambiamenti giacché questa politica di aggressività non è solo contro l’Armenia ma anche contro la democrazia perché ora l’Armenia è un vero Paese democratico; io credo che l’Azerbaigian abbia paura che il suo popolo possa ispirarsi al processo democratico armeno per iniziare in Azerbaigian cambiamenti democratici. Sarebbe molto utile che la NATO mandasse un messaggio forte all’Azerbaigian che ogni tentativo di risolvere la questione del Nagorno Karabakh con la forza avrebbe una forte reazione dalla comunità internazionale».