Orrore: gli azeri come l’Isis, cadaveri di armeni torturati e mutilati

Lo scambio dei cadaveri dei soldati caduti in battaglia rivela tutto l’orrore dell’aggressione azera. I corpi dei soldati armeni mostrano segni di tortura e mutilazioni

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Mentre la fragile tregua sembra reggere, pur non mancando sporadiche provocazioni azere con colpi di mortaio all’indirizzo del territorio del Nagorno Karabakh e di quello dell’Armenia, sotto la supervisione della Croce Rossa Internazionale e dell’Osce è stato concordato fra le parti lo scambio dei corpi dei soldati caduti in battaglia, recuperati nelle ore di assoluto cessate-il-fuoco a tale incombenza dedicate nella giornata di domenica.

Lo scambio è avvenuto all’altezza dell’insediamento di Karvend lungo la linea di contatto. Il ritorno dei corpi dei soldati armeni deceduti ha purtroppo confermato l’orrore già vissuto nei dei giorni scorsi con le  terribili immagini dell’anziana famiglia Khalapyan e del giovane soldato Sloyan la cui testa fu esibita come macabro trofeo dai soldati dell’Azerbaigian.

Qui di seguito il comunicato stampa rilasciato oggi dalla Commissione della repubblica del Nagorno Karabakh.

«Il 10 aprile, come da intese precedentemente raggiunte, la “Commissione di Stato per i prigionieri di guerra, gli ostaggi e le persone scomparse” del Nagorno Karabakh, attraverso la mediazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) e l’Ufficio del rappresentante personale del Presidente dell’OSCE in carica, ha effettuato lo scambio dei corpi dei defunti tra la Repubblica del Nagorno Karabakh e l’Azerbaigian vicino all’insediamento di  Bash Karvend. I corpi di 18 militari dell’Esercito di Difesa del Nagorno Karabakh, caduti a seguito della aggressione militare su larga scala scatenata dall’Azerbaigian tra il 2 e il 5 aprile, sono stati trasferiti durante lo scambio alla parte della repubblica del NK.
Alla presenza dei rappresentanti del Comitato Internazionale della Croce Rossa, e della “Commissione di Stato sui prigionieri di guerra, gli ostaggi e le persone scomparse” è stato registrato che tutti i corpi dei defunti trasferiti dal lato azero avevano segni di torture e mutilazioni. Tali atti, essendo una manifestazione palese di disumanità, contrastano le leggi e le consuetudini di guerra e sono in grave violazione del diritto umanitario internazionale, in particolare, della Convenzione (I) per il miglioramento della sorte dei feriti e dei malati delle forze armate in campagna (1949), della Convenzione di Ginevra (III) relativa al trattamento dei prigionieri di guerra (1949) e del protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 in materia di protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali (protocollo IO). La parte del Karabakh  cercherà di garantire che tale comportamento della parte azera sia condannato in termini più forti da parte della comunità internazionale e delle agenzie specializzate, e che i responsabili siano presi in considerazione