I rifugiati non sono un problema…

Il vice ministro azero degli Esteri pianifica un “Grande ritorno” in Nagorno Karabakh. E Babayan risponde che non c’è problema…

Il portavoce presidenziale dell’Artsakh, Davit Babayan ha risposto all’ennesima esternazione azera, questa volta proveniente dal vice ministro degli Affari Esteri che in un suo discorso ha annunciato un piano di “Grande ritorno” dei cosiddetti rifugiati.

Non è la prima volta che l’Azerbaigian tira fuori la questione: sono passati venticinque anni dalla fine della guerra voluta (e persa) da Baku e ciclicamente il regime di Aliyev batte cassa…

Anche questa volta è arrivata la risposta del portavoce presidenziale Davit Babayan che ha voluto commentare con la sua consueta ironia le affermazioni azere. « I rifugiati azeri possono ritornare accettando la cittadinanza della Repubblica del Nagorno Karabakh» ha affermato Babayan, Capo del Dipartimento Informazione Centrale dell’Ufficio della Repubblica di Artsakh (Nagorno Karabakh).

«In realtà, il ritorno è molto facile da implementare; è sufficiente diventare un cittadino del Nagorno Karabakh. Noi [cioè l’Artsakh] non facciamo discriminazioni tra i cittadini di diverse nazionalità. Siamo uno stato democratico sviluppato, al contrario dell’Azerbaigian  dove le persone sono perseguitate solo per l’appartenenza alla nazione armena

Allo stesso tempo, Davit Babayan ha sottolineato come anche i rifugiati armeni dall’Azerbaijan hanno bisogno di essere considerati quando si discute la questione dei rifugiati.

«Inoltre, le antiche terre armene di Shahumyan, e Nord Karabakh restano sotto il controllo dell’Azerbaigian» ha sottolineato, ricordando con l’occasione che la capitale Baku e la maggior parte delle città dell’Azerbaigian sono state costruite da architetti armeni.

NOTA REDAZIONALE: All’inizio degli anni Novanta vivevano nell’oblast autonoma del Nagorno Karabakh circa trentamila azeri che rappresentavano poco più del 20% della popolazione, per lo più concentrati a Shushi (dove negli anni Venti vi erano stati pogrom antiarmeni che avevano causato oltre diecimila morti con la distruzione dei quartieri armeni della città) e in qualche altro villaggio. Alcune altre decine di migliaia di azeri lasciarono le regioni immediatamente prossime all’oblast,  e decine di migliaia di armeni furono costretti a lasciare l’Azerbaigian. I ventimila armeni che popolavano la regione di Shahoumian furono costretti a lasciare il territorio. La guerra voluta dal regime azero per fermare la legittima e democratica autodeterminazione del popolo dell’Artsakh questo ha determinato.