Buon anno Artsakh!

Un augurio di cuore alla repubblica armena del Nagorno Karabakh-Artsakh e a tutti coloro che la sostengono. Con un veloce sguardo all’anno appena passato…

Ogni anno che passa si rafforza la nostra piccola repubblica. Con la speranza di un 2018 più carico di pace, ecco una carrellata veloce dei principali avvenimenti del 2017. Purtroppo, molti sono luttuosi: un pensiero commosso e una preghiera ai nostri piccoli grandi eroi e alle loro famiglie.

Viva l’Artsakh libero, armeno e indipendente!

  

GENNAIO

L’anno nuovo si apre con una intensa attività azera lungo la linea di contatto che provoca tra l’altro la morte di due giovani soldati armeni (Andranik Musikyan colpito il 17 e Karen Ulubabyan il 23). Sul fronte diplomatico si segnala la ferma presa di posizione del ministro degli Esteri russo Lavrov che afferma che la questione del Nagorno Karabakh “non è un affare interno dell’Azerbaigian”. Gli armeni protestano ufficialmente con l’Osce (presidenza austriaca dall’inizio del 2017) per le continue e gravi violazioni del cessate-il-fuoco. I dati economici dell’anno appena concluso fanno registrare sensibili miglioramenti.

 

FEBBRAIO

Il primo del mese viene catturato un soldato azero che assieme ad altri commilitoni stava cercando di penetrare in territorio armeno. La tensione lungo la linea di contatto rimane alta e va registrata il 6 la morte di un altro soldato dell’Esercito di difesa del Karabakh, il giovane Gor Gareginyan. Due giorni dopo la stessa triste sorte tocca a Gegham Manukyan mentre in un’altra violazione viene ferito Koryun Kirakosyan; il Gruppo di Minsk dell’Osce, dopo aver incontrato separatamente i ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian, emette un comunicato con il quale invita le parti alla moderazione. Il 20 si tiene il referendum costituzionale per l’approvazione della nuova Costituzione: l’impianto dello stato passa da repubblica parlamentare a repubblica presidenziale: l’affluenza alle urne è del 76%, vincono nettamente i favorevoli con oltre l’87%. Il 24 febbraio cadono colpi di mortaio sul villaggio di Talish già duramente colpito ad aprile del 2016. Il 25 gli azeri tentano due attacchi ma lasciano sul campo morti e feriti che vengono rimossi alcuni giorni dopo con la mediazione della Croce Rossa. Duro comunicato di protesta del governo dell’Armenia e del ministro della Difesa dell’Artsakh. Il Segretario generale dell’ONU invita a trattative le parti.

MARZO

Si susseguono le azioni e le dichiarazioni diplomatiche dopo gli avvenimenti di febbraio. Il ministro degli esteri Mirzoyan non esclude che entro fine anno possa arrivare un riconoscimento internazionale del Nagorno Karabakh lasciando intendere che potrebbe essere l’Armenia a compiere un passo così delicato (perché minerebbe definitivamente ogni speranza di accordo). I co-presidenti del Gruppo di Minsk volano a Baku (e a fine mese in Armenia) mentre il presidente francese Hollande chiede di istruire meccanismi e sanzioni contro le violazioni così come indicato dai vertici presidenziali del 2016 non rispettati dagli azeri. Nonostante gli appelli dei mediatori, i cecchini azeri continuano a sparare: il 28 marzo viene mortalmente colpito Artak Rafaelyan. Lo stesso giorno i co-presidenti del Gruppo di Minsk sono a Stepanakert. Il 31 Gor Hovhannisyan viene ucciso lungo la linea di contatto.

 

 APRILE

Nel primo anniversario dell’aggressione azera il cantante Serj Tankian e il regista Atom Egoyan portano la loro solidarietà all’Artsakh visitando Stepanakert dove incontrano anche le autorità locali. Il 18 viene ferito un soldato armeno, mentre il 24 cade colpito a morte Narek Harutyunyan. Il giorno dopo analoga sorte tocca a Karen Avetisyan, il 28 viene ucciso Mher Arzumanyan. Lo stesso giorno si incontrano a Mosca i ministri degli Esteri di Russia, Armenia e Azerbaigian.

MAGGIO

L’8 maggio un fatale incidente costa la vita a tre giovani soldati (Ruben Barseghyan, Rafayel Bisharyan e Ruben  Mnatsakanyan) la cui auto si inabissa in circostanze sconosciute in un bacino idrico. Alle celebrazioni per la Giornata della vittoria (9) partecipa anche il presidente dell’Armenia Sargsyan. A metà mese (15) gravissima provocazione degli azeri che sparano un missile Spike (terra-terra o terra-aria) contro una postazione armena sulla linea di contatto. Due giorni dopo rappresaglia di risposta contro postazioni azere. Il Gruppo di Minsk dirama un comunicato di condanna per il lancio del missile e, inusualmente, addita la precisa responsabilità delle forze armate di Baku per la violazione. Il 18 il presidente dell’Armenia nel corso di un discorso ufficiale dichiara che gli armeni “sono pronti al compromesso ma non a concessioni unilaterali”. Il 20 un altro giovane soldato, Karen Danielyan, rimane vittima dei colpi azeri. E mentre il Commissario agli Esteri dell’Unione Europea, Mogherini, dichiara che per il Karabakh non esiste alcuna soluzione militare, gli azeri continuano a violare il cessate-il-fuoco e il 23 cade un altro soldato armeno, Armen Harutyunyan. Il mese si conclude con il grave ferimento di un altro soldato, Alik Avanesyan, colpito da un cecchino azero.

GIUGNO

A giugno la tensione lungo la linea di contatto sembra scemare e nella prima metà del mese non si registrano particolari criticità. Il 12 i co-presidenti del gruppo di Minsk sono nuovamente nella regione e incontrano a Stepanakert il presidente Sahakyan. Ma il 16 un attacco azero contro una postazione di difesa provoca la morte di tre soldati armeni (Arayik MatinyanVigen Petrosyan e Vardan Sargsyan) e il ferimento di altri due. Il giorno dopo si registra la quarta vittima del mese, Narek Gasparyan. Duro comunicato armeno mentre i co-presidenti del Gruppo di Minsk corrono a Baku. Il 22 viene respinto un tentativo di incursione azera. Secondo fonti non ufficiali le azioni di rappresaglia hanno determinato la morte di almeno otto soldati azeri. Escono i dati economici del primo trimestre che vede il PIL crescere dell’8,1% rispetto all’anno precedente.

LUGLIO

Il 3 la città francese di Alfortville si gemella con Berdzor. Il 5 violento scambio a fuoco lungo la linea di contatto, rimangono colpiti anche due civili azeri la cui casa fa da “scudo” a una postazione lancia razzi. L’Osce chiede un immediato stop degli scontri ma il 7 luglio altri tre soldati armeni rimangono feriti mentre il 10 il ventenne Vazgen Poghosyan viene mortalmente colpito. Nonostante la tensione lungo la linea di contatto cresce il turismo: vengono diffusi i dati del primo semestre che fa registrare un aumento del 26% rispetto al 2015. Il 19 l’Assemblea nazionale elegge il presidente della repubblica per il mandato provvisorio fino alle elezioni politiche del 2020: prevale nettamente l’uscente Sahakyan sullo sfidante Eduard Aghabekyan. Il mese si conclude con i dati del Servizio di statistica nazionale che riportano un aumento dei matrimoni nella repubblica.

  

AGOSTO

La calma relativa lungo la linea di contatto viene interrotta dall’uccisione del soldato armeno Arman Movsisyan. A metà mese scoppia lo scandalo dei droni da combattimento israeliani forniti alle truppe di Baku: gli azeri avrebbero chiesto agli istruttori di testarli sulle postazioni armene ricevendo un rifiuto; la polemica finisce divampa in Israele e il governo blocca la vendita delle armi. Il 21 escono altri dati economici che segnalano la crescita dell’indice economico nei primi sei mesi del 15% rispetto al 2016. Andrew Schofer è il nuovo co-presidente USA del Gruppo di Minsk; l’uscente Hoagland anticipa un piano di accordo che viene in parte sconfessato dal ministro degli esteri dell’Armenia Nalbandian che parla di “inesattezze e omissioni”. Il ministro degli Esteri dell’Artsakh, Mirzoyan, condanna le parole di Hoagland. Il 26 muore in ospedale a Stepanakert il soldato Artak Bisharyan rimasto gravemente ferito pochi giorni prima. Il 30 agosto il presidente dell’Armenia Sargsyan è in Artsakh dove giungono numerose personalità del mondo della politica e della cultura (fra questa anche l’italiana Arslan) per le celebrazioni del 26° anniversario dell’indipendenza.

SETTEMBRE

Il primo settembre viene inaugurata dai due presidenti armeni la superstrada interstatale che collega Martakert (Artsakh) a Vardenis (Armenia) attraverso il passo Sodk che consente un collegamento più breve e rapido tra i due stati. Il giorno seguente solenni cerimonie per il 26° anniversario dell’indipendenza del Nagorno Karabakh-Artsakh. Il 7 il presidente Bako Sahakyan assume i poteri per l’esercizio transitorio sino alle prossime elezioni politiche del 2020; nello stesso giorno il governo in carica rassegna le dimissioni in attesa della formazione della nuova compagine con il presidente che avvia dal 12 consultazioni politiche. Il 16 si svolge la quarta edizione del festival del vino a Togh, presenti giornalisti del settore provenienti da diverse nazioni. Il 23 grandi feste in piazza per la Giornata celebrativa della capitale dell’Artsakh. Il 25 il villaggio di Chartar firma il gemellaggio con la francese Decines-Charpieu. Nello stesso giorno presentato il nuovo governo retto dallo stesso presidente: il premier uscente Haroutyounyan è nominato Ministro di Stato con funzioni di coordinamento, diversi cambi rispetto al precedente governo, agli esteri lascia Mirzoyan che viene sostituito da Mayiliyan. Il 28 nuova vittima armena lungo la linea di contatto, viene mortalmente colpito il soldato Seyran Sargsyan. Nello stesso giorno il Senato del Michigan riconosce l’autodeterminazione dell’Artsakh. Il 29 l’ombudsman dell’Artsakh, Ruben Melikyan, partecipa a Bucarest (Romania) a un incontro con i colleghi europei, proteste azere. Il 30 funzionari dell’Osce visitano il villaggio di Talish duramente colpito dall’aggressione azera dell’aprile 2016.

OTTOBRE

Eletto nuovo presidente della regione di Martakert (2), nello stesso giorno si conclude a Stepanakert un business forum iniziato il 29 e incentrato sullo sviluppo economico dell’Artsakh. Il 3 il nuovo co-presidente USA, Schofer, è a Stepanakert per incontrare le autorità dello Stato. L’8 ottobre la Festa del raccolto richiama migliaia di cittadini e turisti per le strade della capitale. Il 10 si registra purtroppo una nuova vittima, cade colpito dai cecchini azeri il diciannovenne Chaplin Margaryan. Il 16 si tiene a Ginevra un incontro tra i presidenti di Armenia e Azerbaigian, cauti segnali di ottimismo nelle dichiarazioni finali dei mediatori del Gruppo di Minsk: Sargsyan sottolinea comunque che “il destino dell’Artsakh non può essere determinato senza la sua diretta partecipazione”. Il 18 il presidente Sahakyan inizia una visita in Belgio. Il 19 nuova giovane vittima sul fronte, Tigran Khachatryan. Viene costituito il gruppo di amicizia parlamentare con la Vallonia. Il 22 si registrano colpi di artiglieria pesante azera contro le postazioni armene, il giorno dopo gli azeri lanciano un missile Spike. Il 23 visita in Artsakh di una delegazione di parlamentari messicani. Il mese si conclude con una situazione tesa lungo la linea di contatto mentre a Baku il presidente turco Erdogan si scaglia contro gli armeni.

 

NOVEMBRE

Riunione dei presidenti delle regioni (1). Il 4 tragico incidente in una postazione di difesa: lo scoppio di una granata anticarro provoca un morto (Hrant Mangasaryan) e due feriti, viene aperta un’indagine sull’accaduto. Il 19 il presidente Sahakyan inizia una visita di alcuni giorni in Francia.  Il 21 nuovo tragico incidente in una postazione: lo scoppio di una mina uccide tre soldati (Gegham Zakaryan, Sargis Abrahamyan e Sargis Melikyan) e ferisce gravemente un quarto. Il 22 arrivano nuovi dati economici: il PIL è cresciuto nei primi nove mesi del 16,5% rispetto allo stesso periodo del 2016. L’annuale edizione di Telethon Artsakh tenutasi il 24 raccoglie oltre dodici milioni di dollari. Il 30 si apre la nuova sessione dell’Assemblea nazionale.

DICEMBRE

Il primo dicembre il presidente dell’Armenia inizia una visita di lavoro in Artsakh. Il 6 i ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian si incontrano a Vienna. Il 10 si celebra la Giornata della costituzione, il 13 il gruppo politico dei Verdi australiani rilascia un comunicato di sostegno all’Artsakh. Il 13 si inaugura un nuovo centro comunitario nel villaggio di Ukhtadzor (Hadrut). Il 28 l’Assemblea nazionale approva il bilancio previsionale dello Stato per l’esercizio 2018.