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Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha riassunto i risultati dell’incontro trilaterale con il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e il primo ministro armeno Nikol Pashinyan tenutosi domenica 22 maggio a Bruxelles e durato alcune ore. Sull sito web del Consiglio europeo è stata pubblicata la seguente dichiarazione:

“Oggi ho ospitato nuovamente il Presidente Aliyev dell’Azerbaigian e il Primo Ministro Pashinyan dell’Armenia. Questa è stata la nostra terza discussione in questo formato. Ci siamo concentrati sulla situazione nel Caucaso meridionale e sullo sviluppo delle relazioni dell’UE con entrambi i paesi e con la regione in generale.La discussione è stata franca e produttiva. Abbiamo esaminato l’intera serie di problemi. Abbiamo avuto una discussione dettagliata su questioni umanitarie, compreso lo sminamento, e gli sforzi per liberare i detenuti e affrontare il destino delle persone scomparse.
Abbiamo raggiunto i seguenti risultati:

QUESTIONI DI CONFINE
La prima riunione congiunta delle Commissioni di frontiera si svolgerà nei prossimi giorni al confine interstatale. Affronterà tutte le questioni relative alla delimitazione del confine e al modo migliore per garantire una situazione stabile.

CONNETTIVITA’
I leader hanno convenuto sulla necessità di procedere allo sblocco dei collegamenti di trasporto. Hanno concordato i principi che regolano il transito tra l’Azerbaigian occidentale e il Nakhichevan e tra le diverse parti dell’Armenia attraverso l’Azerbaigian, nonché il trasporto internazionale attraverso le infrastrutture di comunicazione di entrambi i paesi. In particolare hanno concordato i principi dell’amministrazione delle frontiere, della sicurezza, delle tasse fondiarie ma anche delle dogane nel contesto del trasporto internazionale. I vicepremier porteranno avanti questo lavoro nei prossimi giorni.

ACCORDO DI PACE
I leader hanno deciso di portare avanti le discussioni sul futuro trattato di pace che disciplina le relazioni interstatali tra Armenia e Azerbaigian. Le squadre guidate dai ministri degli Esteri porteranno avanti questo processo nelle prossime settimane. Oltre a questa traccia, ho anche sottolineato ad entrambi i leader che era necessario che i diritti e la sicurezza della popolazione di etnia armena nel Karabakh fossero presi in considerazione.

SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO
L’UE porterà avanti con entrambe le parti il ​​lavoro del gruppo consultivo economico, che cerca di promuovere lo sviluppo economico a vantaggio di entrambi i paesi e delle loro popolazioni.

Ho anche sottolineato l’importanza di preparare le popolazioni a una pace sostenibile a lungo termine. L’UE è pronta a rafforzare il suo sostegno.Abbiamo deciso di rimanere in stretto contatto e ci incontreremo di nuovo nello stesso formato entro luglio/agosto. Grazie.”

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QUALE DESTINO PER L’ARTSAKH? NOSTRE RIFLESSIONI

Qualche veloce riflessione sul vertice trilaterale di Bruxelles del 22 maggio tra il Capo della Commissione europea Michel, Aliyev e Pashinyan.

La stringata dichiarazione pubblicata sul sito della Commissione dice poco, riassumendo per argomenti la sostanza di ore di discussione. Utilizziamo lo stesso metodo per le nostre considerazioni.

QUESTIONI DI CONFINE
La Commissione speciale già prevista dall’incontro del 6 aprile partirà a breve anche se non è ancora delineato il perimetro di lavoro: ci saranno solo due delegazioni oppure è prevista anche la presenza di un terzo (presumibilmente l’UE) a fare da arbitro nella disputa? Sarà necessario in futuro fare chiarezza sui parametri adoperati per la determinazione della frontiera fra Armenia e Azerbaigian.

CONNETTIVITA’
Viene ribadita la necessità di implementare i transiti “tra l’Azerbaigian occidentale e il Nakhichevan e tra le diverse parti dell’Armenia attraverso l’Azerbaigian”. Si parla, in buona sostanza, della linea ferroviaria che attraversa il Syunik e di qualche valico stradale. Criptica l’espressione “ATTRAVERSO l’Azerbaigian”: quali parti dell’Armenia sono collegabili “attraverso” l’Azerbaigian? Il Segretario del Cosniglio di sicurezza dell’Armenia ha precisato alla stampa che tale espressione intende la possibilità per un cittadino armeno di raggiungere ad esempio Meghri passando da Nakhichevan. Si noti anche l’espressione “AZERBAIGIAN OCCIDENTALE” che può interpretato come tutta la parte dello Stato che confina con l’Armenia ma potrebbe anche intendere la regione del Nagorno Karabakh: in questo caso l’utilizzo sarebbe per noi estremamente negativo…

ACCORDO DI PACE
Il passaggio più significativo riguarda il riferimento ai “diritti e la sicurezza della popolazione di etnia armena nel Karabakh”.  Nei precedenti comunicati la regione non era mai stata citata e questo è già un (piccolo) passo in avanti; naturalmente la frase vuol dire tutto e il suo contrario: non si parla dello status del territorio, teoricamente diritti e sicurezza possono essere anche un obiettivo dentro l’Azerbaigian, il che fa decisamente sorridere se si pensa alla campagna di armenofobia di Stato attuata dal regime di Aliyev. SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO
l’Unione europea chiaramente vuole giocare un ruolo da protagonista nella trattativa tra armeni e azeri. Ogni riferimento alla situazione ucraina e alla volontà di mettere fuori gioco la Russia (il gruppo di Minsk è praticamente defunto…) non è puramente casuale. Nel prevertice tra Michel e Pashinyan si è anche parlato dei due miliardi e mezzo di investimenti dell’Unione in Armenia, soldi particolarmente graditi a Yerevan dopo il disastro della guerra e la crisi economica conseguente alla pandemia.
Soldi che forse possono servire a “preparare le popolazioni a una pace sostenibile”: in Azerbaigian la società civile è schiacciata dal giogo della dittatura e non ha voce in capitolo, in Armenia il dibattito democratico è sicuramente più ampio.
Bisognerà capire quanto i princìpi e i valori nazionali avranno la meglio su mere esigenze di bilancio. E ci fermiamo qui…